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Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket un governo si deve ritenere legittimo fino a quando la piazza non si esprime in senso opposto.

Il governo di Mubarak è stato legittimo per trenta anni, ora la piazza ha deciso diversamente.

Il governo di Isaias durerà fino a quando la volontà popolare deciderà per un cambiamento.

Anche io dieci anni fa era in Eritrea e se dovessi dire che allora avevo capito quello che stava succedendo quando i G15 furono arrestati direi una grossa bugia.

Tuttavia è bastato osservare anno dopo anno la reazione del popolo sovrano per rendermi conto che se da una parte qualcosa di grosso era successo dall'altra questo era stato accettato e condiviso.

Stefano Pettini

Grazie Presidente Isaias di che?????

Bereket, con chi stai parlando? con persone che negano l'ABC della democrazia? non perché non sanno che cose la democrazia su quali binari cammina, quali sono le regole del gioco in una democrazia. Semplicemente persone in mala fede, che tentano di nascondere l'operato di un regime che ha traditto la sua missione, ha traditto il Sangue dei nostri caduti per la LIBRTA, GIUSTIZIA, DEMOCRAZIA!
Non esiste legittimazione di piazza se prima non si mettono le regole cioè LA COSTITUZIONE! da questo deriva poi tutto il resto dei diritti CIVILI per una popolazione, cose che oggi possiamo solo che sognarlo in Eritrea.Finalmente il nord Africa si è sveliato, noi eritrei siamo ancora sotto anestesia, che sichiama il confine con l'Etiopia, problema non risolto, ottimo scudo perchi vuole regnare a lungo senza rivali.
Auguri Sig. Pettini il vostro regno non e inpericolo per ora, potete continuare a spadronegiare sulla povera gente. Ma arriverà la resa dei conti prima poi per tutti.... Tunisia, Egitto, Algeria piano piano si va lontano .....

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Tedros anche nelle democrazie più stabili uno dei sintomi di evidenti dello scollamento tra il mondo politico e la popolazione è lo scarso afflusso alle urne con il risultato che oramai governa chi si assicura l’adesione di una percentuale minima di votanti rispetto agli aventi diritto.

All’apparenza il sistema è trasparente, ma in realtà la distanza fra coloro che comandano e la gente comune è divenuta abissale e incolmabile.

Pochissimi decidono il destino di moltissimi sulla base di precetti economici che stravolgono le leggi naturali, l’ambiente e ogni principio morale in modo incontrollabile e distruttivo, in nome di supposto progresso che nei fatti si realizza solo attraverso la sistematica distruzione dei diritti dei più deboli.

L’Africa è stata la principale vittima sacrificale di questo modo di agire; devastata e deprivata delle sue principali risorse da schiere di paesi democraticissimi che hanno deciso il suo destino in maniera legale attraverso legittime votazioni.

Tedros in Eritrea questo non accadrà.

Nessun governo fantoccio sostenuto dall’esterno potrà sostituire quello espresso dal popolo sovrano come è successo in Somalia o in Etiopia, o probabilmente presto anche in Egitto.

Partiti e votazioni sono la strada che porta alle dittature legalizzate; solo la voce del popolo è la voce di Dio e non si può sopprimere.

Spero che mai l’Eritrea si ritrovi come l’Italia ora, in balia di governati che seppur non rappresentativi della volontà popolare sono comunque legittimati a portare il paese sull’orlo del baratro.

Se la nostra è democrazia preferisco la scelta eritrea.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini quindi lei cosa suggerisce ? che meglio affidarsi ad una persona che guiderà il paese quasi per diritto divino ?

Lei ammette che Isayas è umano ? e in quanto tale potrebbe commettere errori ? e se quindi commette errori in quale modo gli viene contestato e a chi risponde?

il principio della democrazia non è l' elezione in se stessa. ma la possibilita data al popolo di decidere i suoi governanti ed allo stesso modo i governanati che rispondono del loro operato al popolo.

Un altro pilastro della democrazia è la separazione dei poteri ma in quale modo questo viene fatto in eritrea ??

Pettini lei afferma "Spero che mai l’Eritrea si ritrovi come l’Italia ora, in balia di governati che seppur non rappresentativi della volontà popolare sono comunque legittimati a portare il paese sull’orlo del baratro."

fino ad ora, Pettini, non ci sono italiani che scappano dall' Italia verso l' Eritrea mentre è vero il contrario. Lei come se lo spiega questo fatto ?
Pettini sto cercando di intavolare un discorso ragionevole e ragionato ma lei non credo che abbia nessuna ragionevolezza. anzi ogni volta è buona per rilanciare assurde teorie complottiste e sbilenche di ridefinizione della Democrazia ("Partiti e votazioni sono la strada che porta alle dittature legalizzate").

lei afferma poi una sacrosanta verità che con una piccola sostituzione calza a pennello per l' eritrea attuale:

"Una persona (Isayas) decide il destino di moltissimi sulla base di precetti economici che stravolgono le leggi naturali, l’ambiente e ogni principio morale in modo incontrollabile e distruttivo, in nome di supposto progresso che nei fatti si realizza solo attraverso la sistematica distruzione dei diritti dei più deboli."

infatti il precetto economico di sicurezza alimentare, self reliance, ecc.. li sentiamo quasi in ogni intervista di Isayas come precondizione della libertà del popolo di scegliere da chi essere governato.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Bereket ho seguito i lavori per la realizzazione di un asilo in Asmara da parte di una associazione onlus italiana.

Per prima cosa è stato necessario presentare l’idea all’ambasciata eritrea in Italia che ha fatto una valutazione preliminare e trasmesso i documenti alle autorità competenti.

Successivamente si è riunito il comitato dei docenti che con la preside ha deliberato il parere favorevole al progetto e a quel punto il progetto è stato presentato alla assemblea dei genitori dei bambini che in seguito alla approvazione è arrivato al giudizio del comitato di quartiere.

Sentite queste parti le autorità municipali hanno verificato il progetto, apportato quelle che ritenevano essere le necessarie modifiche ai disegni e dato il permesso per l’inizio dei lavori che sono quindi cominciati solo dopo che tutte le parti in causa avevano espresso il loro vincolante parere.

Durante tutto il corso dei lavori si sono registrate le visite di una infinità di autorità e di rappresentanti delle più svariate articolazioni del tessuto sociale cittadino che venuti a conoscenza del progetto venivano a seguirne con interesse gli sviluppi per trarne esperienza e suggerimento.

Nulla in eritrea accade senza che ci sia il massimo e capillare coinvolgimento della popolazione in ogni momento del processo che si è proposto di intraprendere.

Riunioni di comitati, sottocomitati e assemblee di tutti i generi caratterizzano la vita quotidiana di una popolazione che è chiamata continuamente a esprimere il suo parere su un gran numero di diverse problematiche.

Lo stesso governo del paese ben lungi dall’essere diretto da un unica persona si articola in un complesso sistema di consultazioni che attraverso le autorità locali raggiunge gli angoli più remoto del paese.

Non si preoccupi Bereket l’Eritrea è in ottime mani.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini:il governo di Mubarak era una dittatura che accumulava in occidente il denaro che si stima siano 70miliardi ,che avrebbe dovuto dare stabilità,prosperità e magari molti egiziani sarebbero rimasti nella loro terra anziché di immigrare altrove ,certo nessuno lo aveva chiamato con il suo vero nome cioè una dittatura perché in fondo era il miglior interlocutore per l'occidente ,che importava di quello che soffrivano i cittadini egiziani.E che importa di noi eritrei se isaias e un sanguinario dittatore che stermina il popolo eritreo in fondo lui sta facendo una cosa molto più importante per voi italiani vendere il nostro terreno con presta nome espropriato ai cittadini eritrei

Re: Grazie Presidente Isaias

Marta io sono per la non interferenza nelle faccende interne di altri paesi poichè credo fermamente che sia il solo popolo sovrano a dover decidere il proprio destino e i propri rappresentanti.

Gli egiziani hanno sofferto, sono maturati e sicuramente da questa esperienza usciranno rafforzati e determinati a non ripetere gli errori passati stroncando ogni deleteria ingerenza esterna.

Due settimane di sollevazione popolare ha dato una svolta al destino dell'Egitto che ora è chiamato a dimostrare di saper far meglio.

Trenta anni di sollevazione popolare hanno forgiato l'Eritrea come nazione nuova con una consapevolezza che non ha eguali in Africa.

L'ordinamento eritreo non prevede la cessione o la vendita di terreni come dice lei e in particolare proprio gli italiani sono quelli che meno stanno facendo affari con l'Eritrea tanto che neache una società mineraria è iscritta all'albo del ministero.

Quanto ai suoi vaneggiamenti circa il presunto dittatore sanguinario che stermina il suo popolo tralascio ogni commento.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Il popolo eritreo non si e mai espersso su chi dovrebbe governare il paese, quindi Isayas non ha nessuna legittimazione popolare.
Lei parla di coinvolgimento cappilare della popolazione, in un paese dove ci sono centinaia di giovanni nei vari carceri senza un proccesso legale, in un paese dove sono pedroni solo 5-6 persone, dove la corruzione dilaga ovunque. Non so se parliamo della stessa eritrea.
In quale paese al mondo civile, esistono delle carceri dove si lasciano persone senza un capo di acusa formalizata, depositati li dimenticati dagli stessi loro carcerieri per 3 - 4 anni, magari chi gli a arrestati ha già lasciato il paese fuggito come tanti, il detenuto marcisce li senza che nessuno si occupa di lui. Sono molti casi in Eritrea.
Non è ammissibile tutto ciò in un paese dove il popolo e sovrano, in eritrea ce solo uno sovrano Isayas, gli altri sono peggio che Schiavi.

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini:ma lei sostenendo l'operato di un dittatore criminale che ha fatto sparire molta gente innocente,e uomini e donne valorosi che avevano dato tutto per la loro amata terra e il loro popolo,ha già fatto la sua interferenza ,ed e un vero peccato !!!


Io la apprezzerei se lei dicesse che io" Pettini sostengo isaias al prescindere del suo operato o che sia una dittatura o no ".Perché ogni essere umano ha il diritto di credere in qualsiasi cosa vuole crederci,ma se lei continua a negare ciò che e evidente a tutti quello che sta succedendo in particolar modo dal 2001 in eritrea allora qui non ci stiamo proprio ...


Ma di quale ordinamento parli in eritrea isaias si alza la mattina se non e ubriaco e già un miracolo,e a seconda come si alza si detta le regole della giungla e come dice Tedros forse stiamo parlando di un'altra eritrea magari simile alla svizzera ,magari si trova vicino alla norvegia

A italiani viene restituito i loro beni durante colonialismo senza nessuna trasparenza e se sono legittimi proprietari,comunque lei essendo uno che nega tutto e non e uno che si accerta per conoscere i fatti a meno che lo fa con proposito.....

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Inoltre le assicuro che isaias troverà una qualsiasi scusa per scappare dal paese,e uno che la sa più del diavolo ,un serpente assonante .speriamo solo che voi civilissimi occidente ci lasciate in pace dopo tutte le sofferenze che ci avete perpetuato a tanti innocenti

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Il peggiore cieco e quello che vede ma fa finta di non vedere

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Qui si continua a fare volutamente confusione allo scopo di far passare per vere affermazioni che di vero non hanno nulla.

Descrivere l’Eritrea come "un paese dove ci sono centinaia di giovanni nei vari carceri senza un proccesso legale, in un paese dove sono pedroni solo 5-6 persone, dove la corruzione dilaga ovunque" è falso e rappresenta un atto di tradimento verso il popolo eritreo che viene descritto come incapace di sacrificarsi per liberarsi dal presunto giogo della tirannia.

Domandare agli etiopici se gli eritrei sono nazionalisti oppure inclini a farsi mettere i piedi in testa da chicchessia.

Se fosse vero anche solo in parte quello che viene affermato nei post precedenti riguardo le condizioni di vita della gente eritrea la reazione sarebbe stata tale che quanto successo in Egitto sarebbe al confronto una festa di campagna.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini adesso che mi ha spiegato in modo dettagliato l' iter burocratico per costruire un asilo (!!!!) dormirò sonni tranquilli... specie dopo le sue assicurazioni su un "Eritrea in buone mani", adesso che mi ha convinto che la burocrazia si sostituisce a democrazia dovrei rivedere anni di lotta per l' indipendenza e studi vari sulla democrazia sulla costituzione dottorato compreso !

Pettini Lei è un militare di professione e che per puro caso è venuto a contatto con l' Eritrea. Per favore si astega da assicurazioni al sottoscritto che lei non ha facoltà di comprendere e tanto meno di dare.

Se vogliamo possimo discutere di cose di cui lei è competente sull' Eritrea, come appunto può essere la costruzione di un asilo per bimbi (di cui le do la mia gratitudine come eritreo). Ma se vogliamo parlare di processo politico-democratico e partecipazione del popolo, la prego di non darci ulteriori sermoni anche perche come eritreo francamente urta la mia sensibilità vederla parlare di cose inesistenti come verdetto popolare e coinvolgimento "capillare" del popolo. IO SONO ERITREO E NON MI DICE COSE C'E AL MIO PAESE!

ultima nota: se vuole le posso fare un elenco dettagliato dei nomi delle persone incarcerate dal regime basta che me lo chiede, e le posso garantire che la lista è lunghissima e i centinaia menzionati non sono che una piccola parte.
Abbiamo parlato sempre dei G15 come esempio perche loro sono i piu famosi ma le persone incarcerate senza che i media se ne ocupassero sono davvero tante. tra cui eroi della liberazione come il colonello dell' aviazione Habtezion Hadgu, Senait Debesay, ecc...
Pettini la prossima volta, se vuole, le faccio un elenco lungo (anche se non esaustivo ) delle persone incarcerate dal regime.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini lei e una singola persona e quindi la sua opinione vale ,tale quale ....lei non rappresenta il nostro popolo eritreo nemmeno,io Bereket,Tedrose che siamo eritrei e tutti quelli che intervengono a commentare,lei senza arroganza deve attendere che il popolo eritreo,quando avrà la possibilità di pronunciarsi di ascoltare quello che diranno ,nessuno la delegata per rappresentarci,l'unico motivo che lei ha il diritto di dire e fare quello che vuole in questo momento e solo perché il nostro paese e nelle mani sbagliate di un mafioso amico dei mafiosi quindi la prego basta!!! le chiedo in nome DEL POPOLO ERITREO la smetta per favore non e solo un offesa ma e un crimine contro il POPOLO ERITREO!!!!di qui lei si riempie la bocca

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Bereket concordo con lei, ci sono parecchie cose che dovrebbe rivedere.

E anche molte che potrebbe spiegare, come ad esempio come mai lei sarebbe a conoscenza di elenchi di centinaia di presunti incarcerati.

In altre parti del mondo le madri coraggio dei cosiddetti desaparecidos hanno portato in piazza le foto dei loro cari per mostrarle al mondo a rschio della loro stessa vita.

In Eritrea invece si è assunto lei compito di tenere il conto segnando giorno dopo giorno i presunti arrestati?

Bereket dove sono le centinaia di migliaia di presunti esuli eritrei antigovernativi?

Chi li rappresenta come forza nuova e alternativa al governo che lei (ma solo lei) ritiene illegittimo?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

rivedere è un concetto che forse dovrebbe applicare, alle sue assurde teorie, alle convinzioni quasi messianiche che lei ha del governo eritreo.

le madri eritree sono li che chiedono dei loro figli desapparecidos ma come lei ben saprà a nessuno è mai stato dato la possibilità di parlare con i loro cari in carcere. Emblematico è il caso della madre del giornalista Dawit Isaak, che dopo anni di richiesta di vedere il figlio e di richieste di notizie al Regime è venuta a mancare circa un paio di mesi fa, senza avere mai visto ne sentito di suo figlio.

Pettini ci sono persone che tengono il conto di chi è in prigione di chi è stato ucciso o morto in carcere senza nessun giudizio, potrei dirle dove recuperare queste informazioni, ma credo che lei sappia bene dove trovare queste informazioni.

gli esuli eritrei sono a shimbella in ethiopia sono in sudan egitto israele. senza contare quelli che sono in europa come rifugiati politici e umanitari.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei è in errore.

Tutta la mia incondizionata ammirazione va alla popolazione eritrea e, solo per rispetto alle sue scelte, anche al governo eritreo.

Come ho gia avuto modo di scrivere se in occasione del tentato colpo di stato dei G15 questi avessero prevalso ottenendo il consenso popolare, sarei stato dalla parte del popolo sovrano.

Questo non è successo e bisogna prenderne atto.

Discuterne ora ha lo stesso valore di una ipotetica riconsiderazione del confronto fra il ELF e l'EPLF.

Ha prevalso la linea dell'EPLF e questo oramai è storia.

Certamente esistono ancora dei nostalgici antigovernativi che sparsi per il mondo non hanno mai accettato la scon*****, ma cosa hanno prodotto di concreto?

Sono forse riusciti ad aggregare forze antigovernative?

Nulla di tutto questo.

Nulla che possa aspirare lontanamente a un programma che possa ottenere un minimo di consenso popolare ne all'estero che tantomeno in patria.

Ringraziate dunque Eritrea Eritrea che vi offre l'opportunità di esprimere pubblicamente il vostro pensiero e sfruttate questo spazio per argomentare in maniera civile anzichè concentrarvi sulla mia persona che non conta nulla.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Il passato è passato ma questo non significa che deve essere dimenticato; troppo comodo e stolto, dal passato occorre sempre trarre insegnamento
Il tempo offre la possibilità di meglio analizzare quanto successe.
Non fu “tentato colpo di stato” l’infame accusa che qualcuno fa ai G15, se così fosse stato essi non si sarebbero espressi con libere argomentazioni espresse in pubbliche riunioni, ma avrebbero utilizzato ben altri mezzi più convincenti.
Se una colpa ad essi va ascritta è quella di avere creduto possibile la pacifica transizione democratica voluta dal popolo. Il colpo di stato l’ha compiuto chi invece lo ha impedito.

Sappia chi ancora insiste nella diffamazione, che questi sono stati i veri eroi, questi che coraggiosamente si sono alzati a chiedere il rispetto della volontà popolare.
Insieme a loro quanti soffrono incarcerati senza speranza alcuna.
Questa è la scelta che lei pettini preferisce? Non mi stupisce, dalla sua seguente affermazione capisco che l’idea di democrazia non sappia neanche da dove cominci.

“Spero che mai l’Eritrea si ritrovi come l’Italia ora, in balia di governati che seppur non rappresentativi della volontà popolare sono comunque legittimati a portare il paese sull’orlo del baratro.
Se la nostra è democrazia preferisco la scelta eritrea”

Guardi che lei fa una tremenda confusione, fino a prova contraria è l’ eritrea che è “ in balia di governanti non legalmente rappresentativi della volontà popolare e pertanto non legittimati a portare il paese sull’orlo del baratro”,

Evidentemente le sue frequentazioni le hanno fatto dimenticare che le regole democratiche che esistono in italia e in tanti paesi del mondo, sono molto diverse da quelle che lei preferirebbe.
Pertanto le ricordo che il governo italiano attuale (e passati) è perfettamente rappresentativo della volontà popolare in quanto pienamente legittimato dal voto della maggioranza degli italiani.
La stessa cosa come ben saprà non si può dire del goe.

Che lei consideri la volontà popolare qualcosa di estraneo e che preferisca una sana rappresentanza ristretta è evidente. Non avevo dubbi che lei preferisca la scelta eritrea
Mi può definire il suo concetto della “scelta eritrea” in rapporto alla democrazia, cosa significa, cosa ha scelto l’eritrea?
Ha forse scelto di non implementare la costituzione e di conseguenza quanto in essa dichiarato, ha forse scelto di non indire libere elezioni, ha forse scelto di incarcerare quanti non siano allineati, ha forse nominato i suoi governanti, ha forse scelto e accettato di avallare le politiche economiche, ha forse scelto di non esprimersi attraverso propri rappresentanti?
O forse è più corrispondente alla realtà che a scegliere qualunque cosa non sia l’eritrea, intesa come popolo eritreo, ma un comitato ristretto di poche persone come un califfato qualsiasi di antiche e orribili memorie.

Auguro al popolo eritreo la realizzazione di quanto è espresso nella loro costituzione.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Nessuno in Italia, come nelle altre democrazie, a governare sono coloro i quali hanno ottenuto la maggioranza dei voti dei votanti e non del popolo nel suo insieme.

La cosa è moooolto diversa, e se a questa si aggiunge che i metodi di raccolta dei consensi hanno da tempo prevaricato i limiti morali immaginati dagli estensori della costituzione, si arriva alla conclusione che a governare siano pochi e ben piazzati elementi votati da una minoranza e del tutto distaccati e non rappresentativi dell’elettorato.

Tuttavia di questo stato di cose non me ne lamento perché se diversamente dalle mie opinioni la piazza legittima un tale andazzo evidentemente è segno che l’Italia non è in grado di esprimere di meglio.

Quello che trovo tragico è che la democrazia italiana unitamente a quella Usa e a molte altre europee e non, mancando completamente di coerenza ha dimostrato di non essere in grado di agire nel rispetto dei suoi stessi principi basilari in violazione dei quali ha prima vincolato l’Etiopia e l’Eritrea al pieno rispetto dei Patti di Algeri e ai conseguenti dispositivi legali della Commissione Confini, per poi cedere agli interessi di politica internazionale dei potenti consentendo all’Etiopia di mantenere forze militari di occupazione all’interno di territori sovrani eritrei.

Se questa è la democrazia e queste le regole democratiche evidentemente qualcosa non va.

A riguardo dell’opposizione politica, che io giudico di importanza cardinale nella gestione di un paese qualunque sia il sistema politico attraverso il quale viene esercitata, in Eritrea questa risulta virtualmente assente sia in patria che eventualmente nel popolo eritreo in diaspora certamente privo dell’alibi di non potersi esprimere per paura.

In ogni parte del mondo gli esuli fuggiti per dissidenza si riuniscono in coalizioni antigovernative, scelgono dei rappresentanti, presentano dei programmi politici articolati e circostanziati e cercano di fare leva sui governanti dei paesi che li ospitano per ristabilire l’ordine nel loro paese di provenienza.

In Eritrea tutto questo non esiste, nessuna coalizione, nessun rappresentante e nessun programma.

Nulla di nulla, ma intanto il paese progredisce, a dispetto dello sfacelo economico e sociale dei paesi confinanti, a dispetto di tutti i tentativi di ingerenza negli affari economici interni da parte di paesi terzi interessati al controllo e monopolio delle attività africane, e a dispetto delle Cassandre che da sempre prevedono che l’Eritrea “non ce la farà senza chiedere aiuto”.

Indubbiamente molte cose potrebbero essere fatte meglio e più velocemente, ma questo non è affar mio e di nessun altro osservatore esterno.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini lei ci stupisce con le sue elucubricazioni sulla Democrazia e sul voto popolare

"Nessuno in Italia, come nelle altre democrazie, a governare sono coloro i quali hanno ottenuto la maggioranza dei voti dei votanti e non del popolo nel suo insieme"

come poter spiegarle che i votanti sono quelli aventi diritto al voto e chi non esercita il suo diritto nel suo silenzio accetta qualsiasi cosa ? non è forse il principio di democrazia di scegliere di non votare ? altro discorso invece e immaginare che chi non abbia scelto come il popolo eritreo venga considerato che sia daccordo nel silenzio...

Pettini lei fa evidentemente confusione opure usa sempre le stesse metodologie per confondere le acque. Si parla di democrazia e volere del popolo e come per incanto lei cita gli accordi di Algeri come misura della Democrazia dei paesi occidentali.
La cosa tragica e che lei Pettini cerchi di bollare di "mancanza di coerenza" da parte delle democrazie occidentali come se il mandato del popolo italiano al suo governo fosse la risoluzione di un conflitto nel corno D' africa, oppure il mandato del popolo USA sia l' impegno del governo a favore degli accordi di Algeri.
La parte tragicomica e che lei non fà nemmeno una domanda sull' operato del governo eritreo e neanche si interessa di cosa avrebbe potuto dire il popolo sulla questione. Lei ignora completamente le osservazioni di Nessuno sulla mancata applicazione della costituzione da parte di PFDJ rappresentato da Isayas, dica Pettini negli accordi di Algeri c'e forse l' applicazione della costituzione eritrea ? o propriamente la mancata applicazione della costituzione è vincolata agli accordi di Algeri ?

Lei continua nella sua diffamante campagna nei confronti dei G15 e ovviamente inventa situazioni di sana pianta. In Eritrea non ci è mai stato un tentativo di colpo di stato da parte dei G15 i quali si sono sempre mossi nel pieno rispetto delle regole del charter e nel pieno rispetto delle regole fondative del congresso di PFDJ. Essi hanno cercato di applicare la cotituzione eritrea.
Al contrario Isayas invece ha violato tutte le regole, ha bandito l' assemblea nazionale e ha, di fatto, bandito anche lo stesso partito di cui è a capo. In effetti non c'e nessuna struttura governativa che risponda nemmeno in minima parte ne alla costituzione ne alla national Charter.
Pettini lei parla ancora di scelte del popolo ??

le organizzazioni antigovernative ci sono cosi come il loro programmi se vuole le mando qualche sito dove puo leggere i loro programmi. Lei puo cercare di ignorare la loro esistenza, oppure dedicarsi al suo sport preferito e cioè diffamarli come traditori, mercenari, spie al soldo della CIA ecc..
ma del resto me lo aspetto da lei... Non esita ad inventarsi un golpe, figuriamoci se non si inventa il resto sugli oppositori.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket non ho intenzione di farmi coinvolgere nel solito giochetto di rimescolare argomenti che abbiamo già affrontato varie volte nei 3d dedicati e ricominciare una discussione senza fine e soprattutto senza costrutto.

In questa sua lunga tirata rimescola i vari argomenti in modo tale da rendere problematico riconoscere nelle sue parole la volontà di mantenere aperta una serena discussione tanto che sembra più di assistere allo sfogo di una personalità frustrata che non alla presentazione ponderata di riflessioni personali.

Questo 3d è stato aperto nel 2008 con un titolo che nelle intenzione dell’autore voleva essere provocatorio, ma che alla fine si è rivelato un boomerang tanto che “Grazie presidente Isaias” continua ancora oggi a risuonare beffardamente attuale e significativo.

La questione dei G15, del GoE e tutto il resto può essere ripreso negli appositi 3d, ma senza fare confusione.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini le riccordo che i g15 li ha tirati in ballo lei mentre si parlava di democrazia e voto popolare.

La mia considerazione era semplice: Perche mai il governo eritreo e i media del regime non hanno speso mezza parola a quello che è successo in Egitto o in Tunisia ?

di certo non mi aspetto che lei commenti in modo onesto a questa semplice domanda. per contro lei citerà gli accordi di Algeri, i G15, l' ELF, e tanti altri ma non risponderà alla domanda...

Pettini ogni volta lei cerca di attacarmi personalmente, le ho gia detto in più occasioni di lasciar perdere la mia "personalità frustrata". si parla di Eritrea cerchi di parlare di Eritrea. Lasci perdere l' animosità nei miei confronti :D

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

quella organizzazione sociale chiamata democrazia è in essere da migliaia di anni. Le regole che concorrono al suo funzionamento sono state via via modificate con necessarie correzioni per renderle adeguate ai tempi, non sarà una sistema perfetto sicuramente dovrà sempre essere corretto, ma alla prova del tempo ha dimostrato di essere la meno peggiore possibile. Come giustamente osserva bereket e come del resto anche in un condominio qualsiasi, valgono le stesse regole, la maggioranza dei presenti con il voto stabilisce una linea chi non è presente si adegua, chi si oppone opera per cercare consenso.
Va da sé che non è assolutamente paragonabile alla situazione in essere in eritrea.
Se lei pettini non è d’accordo con questo sistema ne ha facoltà, ci illustri però quale altra proposta non sconfessata dalla storia sia possibile o migliore.
Sarei disponibile ad analizzarla.

Trovo singolare che lei si preoccupi della moralità dell’agire nella raccolta di un legittimo consenso da parte dei politici
E non dica assolutamente una parola della moralità di un isaias che incarcera fino a morirne o peggio gli oppositori in patria e per carità di patria non le ripeto le altre nefandezze che tutti oramai conoscono.
Converrà che con il suo silenzio lei legittima il suo agire criminale.

Gli sconvolgimenti politico-sociali che stanno avvenendo nei paesi a noi vicini nascono dall’interno del popolo stesso nessuna struttura organizzata di opposizione all’estero esiste.
E’ emblematica la situazione in iran e in liba dove è evidente che anche in queste nazioni che non possono essere tacciate di essere filo americane la richiesta di democrazia sia esplosa nel popolo.
queste due nazioni hanno grandi riserve di materie prime ben superiori a quelle dell’eritrea ma questo non è sufficiente a soffocare l’esigenza di libertà di un popolo.

Non riesco a credere a quello che leggo forse lei pettini non si è reso conto di quello che ha scritto
“A riguardo dell’opposizione politica, che io giudico di importanza cardinale nella gestione di un paese qualunque sia il sistema politico attraverso il quale viene esercitata, in Eritrea questa risulta virtualmente assente sia in patria che eventualmente nel popolo eritreo in diaspora certamente privo dell’alibi di non potersi esprimere per paura”

Ho capito bene? mi vuole far credere che è favorevole all’esistenza di una opposizione in eritrea, si lamenta che non esista?
Sono d’accordo con lei l’opposizione all’interno dell’eritrea non esiste , o meglio esisteva ma come ben sa caro il mio pettini il nostro caro isaias e soci hanno pensato bene di non ascoltarla e di sbattere tutti i dissidenti in galera fino a morirne e chi s’è visto s’è visto, per cui di cosa sta parlando?

L’opposizione eritrea all’estero invece esiste, con buona pace sua e di chi pensa il contrario, essa lavora e sicuramente quando i tempi saranno maturi saprà dare il suo contributo al rinascimento del paese.

Che il paese progredisca mi fa piacere ma come ho già detto se il metro di paragone dello sviluppo economico è la somalia , lo zambia o lo zaire andiamo male.
D’altra parte le chiacchiere stanno a zero se il cambio ufficiale con l’euro è 1:20 mentre il cambio nero odierno è 1:50 qualche cosa vorrà dire, come lo spiega?
Questo significa inflazione galoppante e costo dei generi di prima necessità alle stelle.

Pettini quelle che lei chiama cassandre a dispetto di quello che lei pensa sarebbero felici di vedere finalmente prospero il popolo, sono certi che gli eritrei ce la faranno a superare questo buio momento della loro travagliata storia e questo nonostante isaias e il goe.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Bereket in Eritrea non c’è il digitale terrestre o i canali a pagamento, tutte le trasmissioni televisive vengono trasmesse via satellite e ricevute con parabole che oltre ai canali locali ricevono liberamente qualunque altro canale estero.

I mezzi di informazione eritrei, EriTv in testa hanno in questi ultimi anni notevolmente ampliato e migliorato la loro offerta sia di programmi di intrattenimento che di informazione.

Questi ultimi in particolare si articolano durante tutta la giornata con notiziari in lingua tigrina, araba, un’altra che al momento mi sfugge e per finire in inglese.

Gestire anche l’informazione dall’estero però è tutt’altra cosa e richiede un impegno organizzativo enorme rispetto a quello già sostenuto sin ora e poi per quale fine quando un prodotto già pronto è disponibile su tutti i canali esteri e in molteplici lingue?

In mancanza di inviati speciali quale potrebbe essere una fonte sicura dalla quale attingere le informazioni di politica estera che non si è in grado di procurarsi in maniera indipendente?

Tanto vale che la gente ascolti direttamente le fonti ufficiali interessate.

Da notare che in Italia già non si parla più di quello che sta accadendo nell’Africa del nord, ma anche in altri paesi come lo Yemen.

Poche notiziole inserite qua e la nei notiziari che al momento sono infarciti di aggiornamenti sul processo Berlusconi e Sanremo già dimentichi dei titoloni dei giorni scorsi.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

“Nessuno” la National Charter e la successiva Costituzione eritrea parlano chiaramente del processo democratico da instaurarsi in Eritrea; si potrà discutere sui tempi e sulle modalità, ma non certamente sulla sostanza che rimane immodificabile.

Sono consapevole del fatto che questo sia il punto nodale che da origine a tutte le discussioni, ma è anche vero che questo rappresenta il punto di forza del GoE che negli anni ha dimostrato una straordinaria coerenza e una determinazione che sono state premiate con la stabilità e il progresso del paese.

Quanto all’opposizione politica non sono stato solo io (per quello che vale) a dire che è di vitale importanza, ma gli stessi rappresentanti del GoE i quali sanno bene che l’obiettivo irrinunciabile del benessere dello Stato passa attraverso la libera stampa, il multipartitismo e le libere elezioni.

Tutto questo come detto è indiscutibile, ma va realizzato con cura ed evitando gli errori fatali nei quali sono incorsi altri paesi africani che per la troppa fretta e le troppe influenze esterne.

Chi ora vorrebbe affrettare i tempi minimizzando l’importanza dalla occupazione etiopica, dell’importanza della formazione di una intera classe politica all’altezza del compito che dovrà assolvere, del raggiungimento della stabilità economica e alimentare e di altre condizioni preliminari indispensabili, agisce spinto da interessi diversi da quelli dichiarati di amore per l’Eritrea.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

pettini, rilevo che su questo punto concordiamo,la national Charte e la successiva costituzione eritrea parlano chiaro il processo democratico in eritrea deve essere realizzato. Chi ha denunciato la deriva autoritaria e traditrice intrapresa da isais aveva ragione per cui relativamente ai G15 non di golpe si trattava ma della sacrosanta richiesta del rispetto di questi importanti documenti da tutti considerai costituenti della libera nazione.
il punto di partenza che l’opposizione contesta è proprio questo, i tempi di realizzazione di quanto espresso nei summenzionati documenti.
Che esista il problema etiopia nessuno lo disconosce, che l’Onu esista solo quando pretende il pagamento delle quote associative altrettanto.
Ma che questi pur importanti punti venissero usati per procrastinare all’infinito il rispetto delle regole scritte da tutti non è accettabile.
Se poi in aggiunta il goe reprime il dissenso con i metodi già illustrati anziché cercare il dialogo costruttivo ebbene tutto questo, converrà con me, non va nella direzione di quanto ci si auspica anzi al contrario
Come è spiegabile tutto questo se non nella volontà di isais e goe di realizzare tutto il contrario di quanto dicono?

Certamente la nazione si sta formando occorre attenzione e equilibrio nelle scelte politiche economiche, ma dopo venti anni di promesse mancate, come si può dire ancora che si stanno affrettando i tempi, e mi domando è eliminando la parte migliore dei propri cittadini che si svilupperà positivamente la società?
Non è ancora accettabile che si paventino sempre nuove e vecchie priorità all’orizzonte con patetiche motivazioni tese a perpetuare il regime del califfo di asmara.

Come è pensabile che un popolo sia gestito con un sistema autoritario monovoce avulso di ogni voce critica e costruttiva quando in tutti i settori della vita è dimostrato che senza competizione non esiste il progresso.

I meriti di isaias sono stati sperperati in una gestione dittatoriale che sono da condannare avendo perso l’opportunità di essere ricordato come uno dei buon padri della patria.
L’impegno che costui aveva di formare la nuova eritrea secondo la carta costituzionale è stato da lui tradito per la ricerca utopica e destinata al fallimento del potere personale.

L’iran insegna non è solo con le materie prime ma è con la buona gestione del popolo che si ottiene il consenso.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

“Nessuno” se lei ha intenzione di discutere argomenti così importanti in maniera obiettiva e serena occorre sgombrare il campo da tutta la sterile propaganda antigovernativa ideata per fare confusione e gettare discredito.

In tutti gli anni che ho studiato la questione eritrea sia all’interno che all’esterno del paese non ho mai trovato traccia di stermini, repressioni o abusi di alcun genere, e anzi la molla che mi ha spinto a offrire la mia testimonianza è stata proprio quella dell’obbligo morale di dissentire da quanto di falso si stava tentando di far passare per verità.

Detto questo vorrei aggiungere che avessi mai avuto sentore di un decadimento morale così grave rispetto alla rigorosa linea di contrasto ai nemici dell’Eritrea da sempre aperta e coerente, non starei qua a sostenere questa causa.

I confronti anche molto aspri all’interno degli stessi eritrei si sono sempre conclusi apertamente e sul campo senza nessun bisogno di sotterfugi o abusi.

La citata questione dei G15 è emblematica del più che critico periodo storico per l’Eritrea e spiega quale fosse il tipo di ingerenza e di accelerazione che si stava tentando di imprimere al naturale processo di democratizzazione del paese al solo scopo di sostituire il governo con uno più accomodante e controllabile di quello notoriamente prudente e rigoroso di Isaias.

Difficile dire allora come osservatori chi avesse ragione e solo il tempo ha dimostrato che la prudenza di Isaias aveva la sua ragione d’essere rafforzando il convincimento che l’Eritrea deve la sua attuale solidità alla scelte indovinate del GoE.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini sappiamo tutti che in Asmara i canali satellitari si possono guardare (anche perche è virtualmente impossibile ostacolare ed oscurare tali mezzi) ma chi è quello che si puo permettere tali mezzi di comunicazione ? sicuramente gente che ha i mezzi economici per fare ciò, quindi potrei azzardare un 10% della popolazione di Asmara, anche perchè i costi sono davvero probitivi per un asmarino medio (nel 2008 costava circa 10 mila Nakfa la sola antenna parabolica).

per contro la maggior parte degli eritrei si basa sui media del regime per le news sia locali che internazionali.

Pettini i giorni della rivoluzione in Tunisia ed Egitto In EriTv riportavano come notizie internazionali tra le altre, due treni in collisione in Germania e un crollo di edificio in Brasile si parlava anche del capodanno cinese ed un edificio in oklahoma andato in fiamme...

Mi vorrà dire per caso che per le notizie in Germania e in Brasile,ecc.. EriTv aveva informazioni indipendenti con inviati, e non si basava su altre fonti internazionali come CNN, BBC, Aljazira ??

EriTv ogni tanto ci delizia anche con informazioni sull' ethiopia, mi vorrà dire anche che le informazioni che ottiene sono indipendenti e verificate da giornalisti inviati da EriTv ?

Pettini fino ad ora EriTv per le notizie estere si è basata solo ed esclusivamente le fonti come BBC, MBC, CNN, Xinhua, ecc... quindi non vedo perchè ora quete fonti secondo lei sono non piu indipendenti ??

il motivo è piuttosto un altro, anche se lei ed altri come lei non vogliono ammetterlo e piazzano motivi risibili, come la mancanza di fonti indipendenti, il governo eritreo tenta in tutti i modi di censurare tali avvenimenti perchè è terrorizato dallo spirito di emulazione che sta correndo in tutto il medio oriente. E cosa c'e di più terrorizante di una manifestazione popolare per un regime autocratico come quello di Isayas e la sua banda ?

un certo Abrham Lincoln diceva
"You can fool some of the people all of the time, and all of the people some of the time, but you can not fool all of the people all of the time. "

traduzione :
"Potrete ingannare tutti per un po', potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre".

cordialmente.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Bereket le trasmissioni televisive in Eritrea si ricevono via satellite e con la stessa attrezzatura sia che si tratti di programmi locali che dall’estero e la diffusione delle parabole copre tutto il territorio nazionale.

Basta guardare con i propri occhi utilizzando Google, dai palazzi di Asmara ai villaggi Cunama di Barentù fino agli accampamenti Rashaida al confine con il Sudan si possono osservare parabole televisive.

Una cosa poi è riportare notizie di cronaca estera e un’altra quelle di politica estera.

La stessa informazione nostrana è apparsa piuttosto schizofrenica sui fatti dell’Egitto e della Tunisia fornendo una alternanza di notizie che davano un momento Mubarak e Ben Ali tutti e due in coma e rifugiati all’estero, e subito dopo l’esatto contrario.

Meglio un dignitoso silenzio.

Se poi lei ha piacere di credere che ai giorni nostri sia possibile esercitare un benché minimo controllo sull’informazione per evitare che presunte notizie arrivino alle orecchie della gente, è affar suo; personalmente lo ritengo impossibile.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

pettini raccolgo la sua sfida e spero lei faccia altrettanto proviamo a confrontarci.

Io non la conosco personalmente pertanto fino a prova contraria non ho motivo di dubitare che lei non abbia mai visto traccie di stermini, e quant’altro viene imputato al goe,
Per lo stesso motivo tantomeno mi permetto di dubitare della sua buona fede.
Penso e spero di essere sufficientemente obiettivo, lasciamo da parte il polemizzare fino a se stesso a condizione che lei abbandoni la sua esagerata difesa a prescindere del goe o almeno a provarci.
ma mi dica e per adesso limitiamoci a questo.
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica? Dove è finito Petros Solomon, Dawit Isaak, Senait Debesay ,Habtezion Hadgu e altri che per brevità non evidenzio e mi scuso di questo.
Non mi riferisco alla loro contrapposizione politica ma alla dignità della persona, ai suoi diritti umani.
Ripeto dove sono?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?
Capirà che senza risposta a questo importantissima domanda l’obiettività e credibilità che cerca va a farsi benedire.
Questo non può essere considerato una sterile propaganda antigovernativa.
È’ un fatto di politica interna, di responsabilità accertata.
E di Mesfin Hagos che per un voto avrebbe potuto essere un buon presidente dell’eritrea cosa mi dice?
Per un voto capisce, questo significa che il consenso politico lo aveva e pertanto la linea strategica che proponeva aveva un grande consenso.

Di sterminio di popolo non mi sembra che qualcuno ne abbia accennato.
Invece lo sterminio morale lo possono testimoniare gli esuli al confine del sudan e quanti fuggono dal loro paese
Tutto questo non è da considerare propaganda antigovernativa è purtroppo la realtà di quanto è stato e avviene oggi in eritrea.

E mi limito a questi soli fatti senza menzionare quanto descritto dalle organizzazioni internazionali, dai partecipanti a questo forum fra cui bereket, tedros, marta e tanti altri che lei considera esageratamente di parte ma che essendo eritrei converrà abbiano più a cuore di lei la sorte del loro paese.


Consideri i miei interventi esclusivamente di carattere personale.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

“Nessuno” la nostra non è una sfida perché dal nostro scambio di opinioni non deve uscire un vincitore, ma solo stimoli di riflessione e approfondimento per chi ci legge.

Lei parte con domande le cui risposte estrapolate da un discorso più generale rischiano di risultare fuorvianti tuttavia voglio tentare di darle comunque una risposta.

Lei domanda: “Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?” e ancora “…chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?”

Per rispondere direttamente a queste domande bisognerebbe accertare e accettare che in Eritrea si siano eliminati fisicamente i dissidenti e oltre a questo porrei un distinguo a riguardo dei G15 che rappresentano un caso a parte.

Ma prima di affrontare questo argomenti vorrei fare un passo indietro e ricordare che in Italia ho vissuto la stagione delle stragi di Stato, delle leggi speciali, dell’eliminazione di politici, giornalisti, presentatori e tanta gente comune, per arrivare alle scellerate proiezioni all’estero delle nostre forze armate coinvolte in operazioni che sfidano anche le più ardite interpretazione della Costituzione Italiana, e all’indecenza dell’attuale confronto politico che a causa dei suoi toni e argomentazioni stanno distruggendo l’immagine dell’Italia nel mondo.

Cosa dire poi della politica dei respingimenti alla quale si è improvvisamente contrapposta quella dell’accoglienza dei magrebini? I primi valevano meno dei secondi?

Eppure tutto questo è democrazia così come è democrazia quella Usa che ha partorito indecenze come la guerra preventiva fuori dei confini nazionali, aberrazioni come Guantanamo, assurdità sociali come la mancanza di assistenza sanitaria gratuita e la reversibilità della pensione.

Difficile rispondere alla domanda “E’ giusto tutto questo?”

Quando si tratta di governare uno stato le forze in campo sono tali che anche i più semplici attriti generano conseguenze imprevedibili e talvolta non condivisibili, ma sempre e comunque ben difficili da essere valutate nella loro interezza.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini la storia politica della lotta popolare antecedente la liberazione dell’eritrea è sicuramente articolata e composta da molteplici sfaccettature complesse.
Sarebbe troppo arduo e comunque impossibile ricostruirla.
Un punto fondamentale e definitivo però esiste ed è stato raggiunto con il contributo di tutti i rappresentanti del popolo con la national Charte e la successiva Costituzione Eritrea
E’ da questo punto in poi che tutto è in discussione
Come è possibile che dopo 30 anni di guerra, raggiunto l’obiettivo della liberazione nazionale, raggiunto l’accordo politico programmatico summenzionato con la partecipazione di tutti e da tutti avallato ripeto, tutto viene riposto in un cassetto, e da 20 anni, quasi come la durata della lotta di liberazione ancora non venga implementata la Costituzione
E’ evidente che gli argomenti che l’opposizione giustamente denuncia partono da questa grave inadempienza che ha in isaias e il goe i massimi responsabili.
La loro è stata una decisione unilaterale in spregio al rispetto delle regole fondative del congresso PFDJ e del charter infatti da essa è scaturita l’opposizione politica del G15
Ripeto è isaias e il goe che ha tradito il comune accordo, non altri.

D’accordo la buona fede sua oltre ogni limite ma non deve diventare un insulto alla altrui intelligenza.
Affermare che “occorre accertare e accettare che in Eritrea si siano eliminati fisicamente i dissidenti” lo è !!!!
gli oppositori sono spariti e questo è indiscutibile, perché poi i G15 debbano avere un destino diverso che poi diverso non è, me lo deve spiegare.
Come ho già chiesto innumerevoli volte e nessuno ha risposto, dove sono? Rimane solo da “accertare e verificare” se l’eliminazione fisica è solo di restrizione personale della libertà sine die o fisicamente essi sono già morti.
Chi deve rispondere non siamo noi ma isais e il goe.
Questo non ha nulla a che fare con le regole della democrazia che anche lei rammentava e auspicava fossero gli obiettivi della fase costituente eritrea.
Questo è solo omicidio e strage realizzata dall'attuale autorità contro i suoi stessi cittadini per il mantenimento del personale califfato.
Per cui ritengo pertinente chiederle ancora
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?
Mi sembra una domanda lecita e semplice a cui non ha risposto. Spero lo faccia in maniera altrettanto chiara.


Mooooolto diverso, diametralmente opposto quello che lei descrive essere accaduto in italia; all’epoca erano le istituzione tutte aggredite da assassini estremisti di una ben precisa matrice ideologica avente l’obiettivo della sovversione politica della stato.
Persone disposte a tutto pur di conseguire la loro pazza visione politica fallita ovunque.

Pettini l’attività di un parlamento democratico è posta all’attenzione di tutti attraverso la stampa, i mezzi di informazione, l’azione politica dell’opposizione, quanto viene deciso dai governi liberamente e legalmente eletti è sottoposto al giudizio dell’elettore e ne paga le conseguenze nelle urne se esse sono inopportune o non condivise, scusate se è poco.
Chi non condivide la strategia del governo è libero di farlo e opera per ottenere il consenso, di sicuro non viene ucciso né tantomeno incarcerato senza processo.

Nota l’enorme differenza che esiste tra un sistema democratico fallibile e migliorabile fin che si vuole e il califfato di asmara?


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“ Nessuno” credo si possa affermare che fino al giorno del 1997 in cui l’assemblea costituente ha ratificato la Costituzione, in Eritrea tutto filava liscio secondo, per cosi dire, programma, poi lo scenario è improvvisamente cambiato a causa, secondo alcuni, di una presunta svolta dittatoriale impressa dal presidente Isaias al paese.

Quindi credo sia lecito affermare che il 1997 costituisce una sorta di linea di demarcazione che separa l’Eritrea degli eroi di liberazione dall’Eritrea vittima di una supposta congiura di stato.

Qui si entra nel mondo delle congetture perché quello che è successo nei suoi esatti termini si può solo supporre a meno che naturalmente non si era fra i protagonisti e quindi testimoni diretti.

Le domande che si sentono da chi critica vertono spesso sul perché non si sia provveduto all’immediata applicazione della Costituzione così come chiesto poi democraticamente in una fase successiva da parte dei G15.

Evidentemente queste persone dimenticano che il 1997 coincide anche con una inaspettata quanto disastrosa guerra scatenata dall’Etiopia durata tre lunghissimi anni e terminata con il minor danno possibile per l’Eritrea solo grazie alla ritirata strategica adottata dalle forze eritree e l’abile diplomazia del GoE che hanno evitato il peggio.

Alla fine di questo conflitto, nel momento più delicato delle contrattazioni preliminari che avrebbero portato ai patti di Algeri una compagine composta da personaggi anche di spicco della guerra di indipendenza molto amati dal popolo si cominciano a coordinare in attività che se mai considerabili poco ortodosse in tempi di pace, nella condizione contingente assunsero la valenza di sedizione.

Come si poteva pretendere di aggirare il legittimo governo con una azione illegittima e irregolare come quella di firmare congiuntamente un documento illegale e presentarlo direttamente al presidente?
Quale tipo di procedura poteva rendere ammissibile un comportamento del genere?

Nessuna, e infatti i firmatari erano stati più volte ammoniti sulle possibili conseguenza di una tale iniziativa, ma senza successo.

I G15, eroi di guerra e idoli del popolo, avevano compiuto consapevolmente un errore fatale con la inevitabile conseguenza di trovarsi in rotta di collisione con altri eroi di guerra e idoli del popolo eritreo rimanendo schiacciati nel confronto.

Come avrebbe reagito il popolo eritreo?
Questa è storia.

I G15 se la sono giocata e hanno perso.

La galera li ha salvati da un processo per alto tradimento e una sicura condanna a morte.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini, appunto fino all’assemblea costituente tutti andavano d’amore e d’accordo.
Se anche lei afferma che si sia realizzata “una supposta congiura di stato” la dice lunga sul reale svolgersi dei fatti.
Come più volte rimarcato da tanti e ora anche da lei, è esistita solo una “supposta congiura”, declamata solo da voci di parte.
Dove è finita l’altra voce? Non lo sappiamo.
Quanto questa fosse reale o questa fosse solo una diversa interpretazione politica di gestione di una crisi contingente, sono con lei d’accordo quando afferma
“Qui si entra nel mondo delle congetture perché quello che è successo nei suoi esatti termini si può solo supporre a meno che naturalmente non si era fra i protagonisti e quindi testimoni diretti”.
Appunto quale è la realtà, quali sono i documenti e gli atti coordinati dal G15 che certificano tal presunta gravità?
Visto che gli interessati sono spariti perché non vengono resi pubblici?
Trovo incredibile credere , come lei afferma, che dei supposti congiurati tentino di aggirare il governo (sic) firmando un documento dichiarato illegale per poi presentarlo al presidente. Ma vi rendete conto dell’incongruenza? Firmare un documento illegale e poi consegnarlo a isaias, mah!!!! (perché illegale?)
Chi afferma questo, se mi permette, è veramente sprezzante del ridicolo oppure fa solo disinformazione.
Ma come, componenti dell’assemblea costituente, forti di un vasto consenso assembleare con un voto in meno dell’eletto isaias eroi di guerra, rappresentanti del popolo, mi dite che non avevano il diritto di coordinarsi in attività politica. Né tantomeno dovevano permettersi di firmare documenti politici da presentare direttamente a isaias?
E questa si chiama congiura? Ma mi faccia il piacere.

Comunque non avere denunciato di fronte a un tribunale giudicante i presunti rei lascia e lascerà sempre tutti nell’impossibilità di conoscere i fatti reali.
E’ forse quello che si voleva, l'oblio?
Penso che averli condannati ingiustamente e arbitrariamente a una morte civile e morale infamante sia peggio di averli condannati a morte dopo processo.
Sono sicuro che persone col loro coraggio lo avrebbero preferito.

Sono d’accordo con lei che “I G15, eroi di guerra e idoli del popolo” si siano trovati in inevitabile rotta di collisione con una diversa visione politica/personale della gestione dell’eritrea che però nulla aveva a che vedere con quanto dichiarato e voluto dal popolo tutto attraverso la National Charte e la successiva Costituzione Eritrea.

La realtà è che G15 hanno cercato di difendere il popolo e purtroppo il popolo ha perso.
La situazione dell’eritrea attuale lo sta a dimostrare.

Ps nel mio argomentare con lei cerco e spero di offrire un pensiero personale su fatti di comune interesse, cerco anche di seguirla nei suoi scritti
mi rammarico però che su punti sensibili lei non mi risponde con coraggio, glieli ripropongo perché sono interessato alla sua opinione:
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” i possibili scenari politici che hanno preceduto l’arresto dei G 15 sono due: i G15 hanno attentato alla sicurezza dello stato attuando una strategia complottistica mirata alla destituzione del presidente Isaias e a un rimpasto del governo, oppure che ad attuare una strategia complottistica sia stato Isaias allo scopo di rinviare sine die l’applicazione della Costituzione e l’avvio del processo democratico.

In tutti e due i casi si può parlare di congiura di stato che, solo per rispetto del fatto che la circostanza ancora non è stata definita in questi termini dagli stessi protagonisti, ho definito “presunta”.

Magari il termine si potrà rivelare non sufficientemente esaustivo, ma credo si possa convenire sul fatto che si è trattato di un confronto che per le sue modalità è da considerarsi senza precedenti e decisivo, ma non inaspettato.

Le premesse già c’erano tutte quando fu pubblicato il cosiddetto Manifesto di Berlino nell’ottobre del 2000 il quale nelle battute finali riporta:

Mr. President,
Eritrea is at a crossroad. A portion of our land is under foreign occupation. A significant proportion of our population is displaced.

It is time for a serious soul searching by all concerned, starting from the leadership. Let the leadership and the entire nation conduct an open debate.

People should not be denied this right which they have paid for with their blood, sweat and tears. We urge you most sincerely to seize this moment of crisis and turn it into an opportunity to reclaim your hard-earned reputation as a leader. You owe it to yourself and to the nation and to wonderful people that has followed you through thick and thin.

On our side, we will spare no effort to help secure Eritrea’s territorial integrity and national sovereignty. At the same time, we will endeavor to promote a culture of openness, tolerance, accountability and rule of law.

To these ends, we intend to broaden our base by convening a larger meeting which will consider your response to this letter. The idea is to begin and institutionalize a government/civil society dialogue on a continuing basis as a critical part of a healthy development of our future.

Già le prime righe appaiono contraddittorie poiché all’esame obiettivo della situazione in Eritrea segue un improponibile proposta di dibattito collettivo che in modo sottinteso vorrebbe affermare che lo stato del Paese è una conseguenza di errori di strategia politica e non dell’efferatezza della azione etiopica.

Va detto che in questo periodo di transizione in cui si stavano gettando le basi per gli Accordi di Algeri vi era un grandissimo fermento fra i rappresentanti di tutte le diplomazie
coinvolte nelle mediazioni e che l’argomento principale era costituito dal tentativo di portare Isaias a essere più malleabile nei confronti dell’Etiopia che si asseriva dovesse essere accontentata almeno in parte nelle sue istanze territoriali cedendole territori tutto sommato inutili per l’Eritrea quali Badme e Assab…nientemeno!!

Le sollecitazioni e le pressioni nei confronti di tutti i membri del governo erano formidabili in quei giorni e qualcuno forse anche suggestionato dalle firme del “Manifesto” ha creduto di agire nell’interesse del paese.

Ovvio che una cosa è essere eroi di guerra popolari e benvoluti e ben altra cosa è diventare poi statisti soprattutto in un periodo così critico e al cospetto poi di volponi preparatissimi e smaliziati come i diplomatici stranieri che facevano la spola fra Asmara e Addis Abeba.

La Costituzione non prevedeva una data specifica per la sua applicazione e nemmeno quali dovessero essere le condizioni ambientali perché questa potesse essere avviata, tuttavia le istanze dei G15 apparvero subito e appaiono ancora oggi intempestive, inopportune e provocatorie per i significati sottintesi che si volevano affermare.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Premesso che isaias e la dirigenza etiope andavano anch’essi d’amore e d’accordo per decenni, tanto che reggimenti eritrei hanno concorso alla liberazione dell’etiopia , rimane da domandarsi cosa accadde successivamente, cosa è intervenuto a cambiare lo stato di concordia instaurato?
Qualcuno ritiene che si sia arrivati alla rottura dei rapporti con l’etiopia a seguito di errate scelte politiche da parte dei due amici presidenti e di varie situazioni sottodescritte.
Quanto sia davvero solo questa concausa di eventi a scatenarla non lo sapremo mai. Così come non sapremo mai di chi è la colpa. C’e’ dice che per litigare bisogna essere in due. Rimane il fatto che una sanguinosa guerra è avvenuta.

“Inizia con situazioni piuttosto ridicole ma decisive per l'escalation nella crisi fra i due paesi: l'Eritrea stacca i contatti telefonici col resto del mondo, rifiutando il prefisso dell'Etiopia (1991). L'Etiopia vede con apprensione la troppa indipendenza: potrebbe essere un cattivo esempio per i movimenti secessionisti che cova dentro i suoi confini. Nel 1997 l'Eritrea introdusse la propria moneta che dì per sè fu vista con ostilità dall'etiopia ma che si trasformò in provocazione quando il nakfa venne messo allo stesso tasso di scambio del birr. Addis Abeba ne rifiutò la parità e pretese che ogni transazione avvenisse in dollari, questo fu un colpo tremendo per i woyanè in quanto i costi delle importazioni etiopiche hanno subito un aumento di costi; infatti, grazie all’utilizzo del dollaro statunitense negli scambi commerciali, l’utilizzo dei porti eritrei di Massaua e Assab da parte degli operatori commerciali dell’Etiopia è drammaticamente più caro. Asmara aumentò le tasse di transito; l'Etiopia dirottò i traffici dai porti di Massaua e Assab a quello di Djibuti, con danni economici per entrambi i paesi. L'introduzione del nafka ha posto il problema di dogane e frontiere: fino a quel momento i confini erano semplici limiti amministrativi; gli accordi commerciali rendevano irrilevanti le barriere doganali. Quando si trattò di fissare i confini nazionali, i dispetti reciproci sfociarono in guerra”

Una delle conseguenze è l’insoddisfazione generale nella classe dirigente e sociale del tempo che si espresse con il manifesto di berlino
Pettini lei ha allegato una parte di tale documento forse è il caso di allegarlo per intero così ognuno avrà modo di farsene una opinione.
La mia impressione leggendolo è questa, se eminenti rappresentanti del governo e della società eritrea arrivarono a declamare quanto espresso nel manifesto di berlino, ben consapevoli del particolare momento storico, un qualche motivo di perplessità per come erano state condotte le strategie politiche da parte di isaias che sfociarono in una guerra disastrosa, evidentemente esistevano e coraggiosamente costoro cercavano attraverso un confronto collettivo possibili soluzioni. (un confronto non significa golpe).
Inoltre queste persone scegliendo di esprimersi a berlino evidentemente consideravano che in patria la persona deputata non riteneva assolutamente di ascoltarle.
Questi rilievi sono i medesimi che i G15 hanno espresso con una lettera direttamente a isais, anche loro in forma pubblica con affermazioni fatte alla luce del giorno con interviste e presenziamenti di dominio pubblico e internazionale. Come andò a finire lo sappiamo bene.
Non con la forza del contraddittorio isais rispose, rispose con l’eliminazionione di quanti esprimevano legittime considerazioni. Ulteriore gravissimo errore strategico/politico fu che in quei momenti difficili della nazione egli non cercò l’unione del paese ma bensì lo divise.
Purtroppo il virus dell’onnipotenza era già stato inoculato in isaias.

Pettini I motivi che lei adduce per la mancata implementazione della costituzione e dei conseguenti diritti civili sono semplicemente risibili. essi esprimono solo la volontà di isaias di perpretare il suo golpe all’infinito.La responsabilità di non ottemperare alla promulgazione della Costituzione così come voluto dal popolo, dagli estensori del manifesto di berlino e dai G 15 risiede tutta nella persona di isaias il vero golpista evidentemente è lui.

lettera al Presidente dell'Eritrea.

Berlino, 3 Ottobre 2000

H.E. Isaias Afwerki
Presidente dello Stato di Eritrea
Asmara, Eritrea

Caro Signor Presidente:

Noi sottoscritti, professori universitari eritrei e professionisti, interessati con l'imbarazzo di fronte il nostro paese, hanno deciso di incontrarsi per fare una valutazione sobria dei problemi attuali del nostro paese e proporre soluzioni adeguate. Pienamente consapevole del tuo ruolo nel condurre la nostra nazione per l'indipendenza e memore dei tuoi importanza continuato come un leader nazionale, abbiamo deciso di affrontare questa lettera per la vostra considerazione e di azione.

I tuoi compagni d'armi si fidava come loro capo durante la lotta di liberazione. La tua assunzione della carica di Presidente è una funzione di tale fiducia. Che la fiducia e la responsabilità che essa implica non sono mai stato più importante che in questo momento cruciale della nostra storia. Noi, come gli eritrei in questione, anche sentire il peso di questa responsabilità. E 'per questa ragione che ci siamo riuniti per esprimere le nostre preoccupazioni, e per scambiare opinioni e idee che ci presenta come segue.

Vorremmo innanzi tutto esprimere il nostro sostegno incondizionato per il nostro governo nella sua difesa della sovranità del nostro paese e l'integrità territoriale, e la nostra ammirazione per le forze di difesa eritree e tutta la popolazione eritrea per il loro ruolo in sventare l'aggressione etiope. Ma è nostra ferma convinzione che la minaccia militare rappresentata da parte dell'Etiopia non possono essere trattate separatamente dalle sfide politiche ed economiche che dobbiamo affrontare come una nuova nazione. Siamo consapevoli che la grande promessa della ricostruzione e dello sviluppo pacifico è stato accantonato da considerazioni di sopravvivenza nazionale. Tuttavia, siamo anche convinti che possiamo incontrare il pericolo attuale e le sfide future, se uniamo i nostri sforzi e correggere i nostri errori del passato. L'attuale crisi rappresenta un'opportunità per questi scopi.

I. Indipendenza A Hard-Won è stata quasi dimenticata

Signor Presidente, L'esperienza degli ultimi due anni è stato particolarmente doloroso, ma illuminante. Come nazione siamo stati devastati dalla invasione etiope della nostra terra sovrano. Infatti, la ferita inflitta su di noi da questa guerra è stata un'esperienza castigo. Distruggere le città e migliaia di guida di cittadini innocenti dalle loro case e persino all'estero, la penetrazione in profondità l'esercito etiope è dentro l'Eritrea e la nostra ritiri improvvisi scioccato tutti eritrei al nucleo e scosse la nostra nazione per la sua stessa fondazione. La stessa indipendenza e sovranità per i quali eritrei pagato con la vita e gli arti è stata messa a rischio. Crediamo che, se non fosse stato per la resistenza condotta dalle nostre forze di difesa eroica e il sostegno incrollabile della nostra gente, Eritrea sarebbe stato quasi distrutto ..

Come è avvenuto questo? Quali sono le cause di questa tragica guerra? Perché e come gli etiopi riescono a penetrare in profondità nel territorio eritreo con una tale velocità e l'effetto devastante? Questa guerra non è solo ci è costato caro in vita, della proprietà e alle sofferenze del nostro popolo. Inoltre ha sollevato gravi questioni circa la condotta degli affari eritreo sia interni che esteri, e circa la natura e lo stile della nostra leadership nel periodo post-indipendenza.

Signor Presidente,

A chiedersi perché siamo arrivati a questa impasse a indagare su cosa è andato storto e per riflettere sulle cause e la conduzione della guerra, e se avrebbe potuto essere evitato, è non solo legittimo, ma è anche il dovere di ogni cittadino. Speriamo che la dirigenza eritrea, nelle sue ultime riunioni, ha fatto qualche ricerca di anima e cercato di fornire risposte soddisfacenti a queste domande. Noi, da parte nostra, ha preso su di noi, come cittadini interessati che hanno dato contributi modesti per la nostra lotta nazionale, per esprimere le nostre opinioni sulla situazione attuale della nostra nazione e di offrire alcune proposte come rimedi. Speriamo e confidiamo che si prenderà in considerazione queste opinioni lo spirito con cui essi vengono, cioè, sulla forza dei nostri doveri patriottici ei nostri popoli fiera tradizione di amore per la verità e il rispetto per le opinioni degli altri.

L'impulso iniziale che ci ha riuniti è molteplice. In primo luogo, è la crisi umanitaria di fronte il nostro popolo a causa della guerra con l'Etiopia. Ma ci sarebbe negligente, in quanto cittadini interessati, siamo stati a ignorare le altre questioni di masterizzazione evidenziate dalla crisi attuale deve affrontare la nostra nazione - politico, sociale ed economica, così come crisi di leadership.

II. Crisi umanitaria e Immagine Eritreas

Sulla questione umanitario, esprimiamo profonda preoccupazione per le drammatiche condizioni delle vittime eritree di guerra. Siamo particolarmente preoccupati con la difficile situazione delle centinaia di migliaia di eritrei che sono stati colpiti dalla guerra e le oltre 75.000 connazionali che sono stati espulsi dall'Etiopia, ei nostri cittadini che si trovano in campi profughi in Sudan, come pure quelle langue ancora ai margini carceri etiopi e campi di concentramento. Pur apprezzando i governi eritreo stand di principio sul tema della deportazione, abbiamo la speranza e la fiducia che ogni espulsione che possono aver luogo in Eritrea, se necessario e legittimo, potrebbe aderire al diritto internazionale, ed essere in linea con la prassi precedente del eritreo governo.

Sosteniamo l'eritreo dell'Assemblea nazionale recente risoluzione che condanna gli atti criminali del governo etiope, e condanniamo i molti atti eclatanti di violenza, vandalismo, stupri e furti che sono stati perpetrati, e vengono perpetrati, da parte di agenti di detto governo contro innocenti eritrei, a questo proposito, ci impegniamo a impegnare le nostre risorse intellettuali e finanziarie nel continuo sforzo per mobilitare il sostegno. Abbiamo fiducia al governo di facilitare l'erogazione tempestiva di aiuti umanitari per il nostro popolo in questo momento di bisogno e invitiamo tutti i cittadini a dare una mano in questo sforzo.

Passando a un altro elemento di preoccupazione, cioè, l'immagine dell'Eritrea, vogliamo assicurarvi, sulla base di attenta osservazione, l'immagine che l'Eritrea non è mai stata così male come lo è oggi. Infatti, ha toccato il fondo. Non ci dovrebbero essere illusioni su questo. Nonostante la nostra fede nella giustezza della nostra posizione, gran parte della comunità mondiale, compresi i nostri fratelli africani, percepire il governo eritreo e la sua leadership come aggressivo e irresponsabile. leadership dell'Eritrea è stato gettato, in particolare dopo l'inizio della guerra con l'Etiopia, come sprezzante del diritto internazionale e di norme accettate di comportamento.

Sebbene l'immagine peggioramento dell'Eritrea possono essere stati colpiti da queste accuse, è anche vero che abbiamo alienato i nostri amici e alleati, compresi quelli che ci è stato vicino durante la lotta di liberazione. Anche la politica lodevole di autonomia, che molti hanno applaudito, è stato ritratto come un aspetto della arroganza. A nostro avviso, il problema non è la politica ma la sua attuazione. Sappiamo che c'è molto margine di miglioramento in materia di politiche di attuazione e nel modo di gestire i rappresentanti di corpi estranei. Quindi, ci deve essere un riesame critico della politica e della prassi.

III. La guerra e le criticità che hanno portato alla luce.

Abbiamo seguito con grande interesse e ansia lo svolgersi degli eventi dopo lo scoppio della guerra con l'Etiopia. Questa tragica guerra ha indotto in noi la necessità di revisione critica degli sviluppi post-indipendenza in Eritrea e in particolare in termini di prestazioni del nostro governo. Riconosciamo il fatto che ci sono risultati di rilievo nei settori delle infrastrutture, istruzione e servizi sociali. Tuttavia, abbiamo anche notato gli sviluppi che ci causano notevole disagio e gravi preoccupazioni per il futuro del nostro paese.

Nonostante questi sviluppi inquietanti, siamo rimasti straordinariamente silenzioso. Il motivo per cui il nostro silenzio non è dovuto a apatia o disinteresse, ma piuttosto a causa del fenomeno pervasivo di auto-censura. Questa auto-censura è particolarmente acuta negli ultimi due anni, perché ci siamo sentiti che la critica avrebbe dato aiuto e conforto al nemico che potrebbero falsare in base alle sue finalità. Ora è il momento di parlare e parlare chiaro. Ulteriori silenzio non può che mettere in pericolo l'interesse del paese, nonché compromettere la nostra responsabilità storica. Dobbiamo ora dire che, a nostro parere in esame, il governo è in ritardo nello sviluppo delle istituzioni democratiche, compresi i meccanismi per garantire la responsabilità e la trasparenza. Abbiamo rispettosamente sostengono che questa è la cosa più importante per voi di riflettere e affrontare con in qualunque rivalutazione della politica del governo e la pratica si può essere impresa, come ci auguriamo che siano.

IV. La riconciliazione e l'unità nazionale

Siamo convinti che riflettono una visione molto diffusa tra gli eritrei che ci dovrebbe essere la riconciliazione nazionale. Eritreo vittoria militare e l'assunzione di una nazione sovrana avrebbe dovuto essere accompagnato da uno spirito di riconciliazione sparati da magnanimità la magnanimità stesso mostrato verso etiopi. Saggezza e statista ha richiesto un appello per la riconciliazione esteso a tutti eritrei a prescindere dal credo o di appartenenza politica per unire le forze per ricostruire una società in frantumi e l'economia. Si tratta di un'opportunità che è stato perso, ma che possono ancora lui recuperato. L'(PFDJ) EPLF leadership dovrebbero essere disposti ora a fornire lo spazio politico per gruppi o individuali. L'assenza di tale spazio ha gravemente lo sviluppo della società civile e ha favorito un senso di alienazione tra i segmenti della nostra società. La Costituzione, di cui diremo più sotto, richiede uno spazio così senza mezzi termini.

E 'tempo per una seria ricerca di un'anima da parte di tutti, a partire dalla leadership. Lasciate che la leadership e l'intera nazione condurre un dibattito aperto.

La gente non dovrebbe essere negato questo diritto, che hanno dovuto pagare per loro sangue, sudore e lacrime. Vi invitiamo vivamente a cogliere questo momento di crisi e di trasformarla in un'occasione per rivendicare la tua reputazione sudati come leader. Lo dovete a voi stessi e alla nazione e alle persone meravigliose che vi ha seguito nella buona e nella cattiva sorte.

Da parte nostra, noi non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere l'integrità territoriale dell'Eritrea e la sovranità nazionale. Allo stesso tempo, cercheremo di promuovere una cultura di apertura, tolleranza, responsabilità e Stato di diritto.

A tal fine, abbiamo intenzione di allargare la nostra base convocando una riunione più grande che prenderà in considerazione la tua risposta a questa lettera. L'idea è di iniziare e istituzionalizzare un governo / dialogo della società civile su base continuativa come una parte fondamentale di uno sviluppo sano del nostro futuro.
V. leadership collettiva e la partecipazione popolare
Respectfully Yours,
1. Araya Debessay
2. Assefaw Tekeste
3. Bereket Habte Selassie
4. Dawit Mesfin
5. Haile Debas
6. Kassahun Checole
7. Kaled A. Beshir
8. Lula Ghebreyesus
9. Miriam M. Omar
10. Mohamed Kheir Omar
11. Mussie Misghina
12. Paulos Tesfagiorgis
13. Reesom Haile
And finally to President Issayas Afewerki,

"Non c'è alcun rispetto del luogo, delle persone, né il tempo in voi? "
(William Shakespeare)

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” lei parla come un etiopico quando descrive il periodo post indipendenza, un vero eritreo non userebbe mai quelle argomentazioni.

L’Eritrea dopo aver disintegrato l’apparato militare etiopico, aver regalato agli etiopici di Melles un paese libero dalla dittatura, aver dato al mondo africano lezioni di economia e di gestione delle cose pubbliche che avevano portato l’Eritrea a essere considerata la Svizzera africana, aver stipulato ben due importantissimi agreement di cooperazione con l’Etiopia, aver lasciato che le aerolinee fossero etiopiche, aver sopportato il Birr come moneta comune rimandando l’applicazione di una propria politica monetaria dal 1991 al 1997, invece di eterna riconoscenza si ritrovò con le truppe militari di invasione in casa.

Cosa avrebbe dovuto fare il governo di Iasais (non Isaias) in tali circostanze?

E’ questo il momento in cui si distinguono i veri statisti, cosa avrebbero fatto i firmatari del Manifesto di Berlino, sui quali si potrebbe scrivere un romanzo, o i G15?

Calarsi i calzoni e fare le famose “concessioni” come le chiamano i diplomatici di mezzo mondo parlando di cose che non gli appartengono, nella fattispecie inezie come Assab e Badme dimenticando il sangue versato per renderle libere.

Ma certo che con precedenti come il Trattato di Osimo che dovremmo dire noi, meglio tacere.

La traduzione automatica del Manifesto di Berlino è pessima e non rende l’effettiva gravità dei suoi contenuti, illegali ed eversivi.

In ogni caso sarebbe meglio leggere l’intero carteggio intercorso fra Isaias (presidente e non individualità) e i firmatari del Manifesto e poi dei G15, per chiarirsi le idee circa le pressioni alle quali fu sottoposto il presidente e le sue pacate quanto inascoltate risposte.

Avevo già cominciato un lavoro di raccolta e traduzione di tutti documenti, ma poi mi sono reso conto che l’Eritrea attuale viaggia anni luce avanti a quegli eventi dei quali si è gia discusso a tempo debito e ora definitivamente chiusi.

A che pro ricominciare tutto da capo?

Stefano pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini invece lei si sbaglia le cause imputate di avere scatenato il conflitto con l’etiopia non sono mie, le frasi che ho virgolettato, sono affermazioni eritree che lei può benissimo controllare.
Se non le sta bene quanto da eritrei dichiarato non posso farci nulla, forse non ascolta bene gli eritrei.
Il quadro post indipendenza che lei espone mi fa sorgere una domanda, se andavano così d’accordo cosa mi vuole fare credere che gli etiopi sono improvvisamente impazziti?
Potrebbe essere ma non mi faccia credere che due nazioni si sono scannate senza motivi di fondo.
Oppure è plausibile che anche uno statista come lei dice sia isaias abbia compiuto degli errori di strategia politica tali da prestarsi a uno sconsiderato attacco degli etiopi.

Cosa c’entra calarsi i calzoni, questa espressione è solo una sua errata interpretazione dei fatti
Non ho ravvisato sia nel manifesto di berlino, tra l’altro chiarissimo nel contenuto, né nella richiesta dei G15 nessuna volontà di concessioni di sorta alcuna di territori sovrani ma bensì massima disponibilità alla difesa della patria.
Del resto basta leggere alcuni passaggi con occhi scevri di posizioni preconcette per rendersene conto.

“Vorremmo innanzi tutto esprimere il nostro sostegno incondizionato per il nostro governo nella sua difesa della sovranità del nostro paese e l'integrità territoriale, e la nostra ammirazione per le forze di difesa eritree e tutta la popolazione eritrea per il loro ruolo nello sventare l'aggressione etiope”

“Da parte nostra, noi non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere l'integrità territoriale dell'Eritrea e la sovranità nazionale. Allo stesso tempo, cercheremo di promuovere una cultura di apertura, tolleranza, responsabilità e Stato di diritto”.

“Sosteniamo l'eritreo dell'Assemblea nazionale recente risoluzione che condanna gli atti criminali del governo etiope, e condanniamo i molti atti eclatanti di violenza, vandalismo, stupri e furti che sono stati perpetrati, e vengono perpetrati, da parte di agenti di detto governo contro innocenti eritrei, a questo proposito, ci impegniamo a impegnare le nostre risorse intellettuali e finanziarie nel continuo sforzo per mobilitare il sostegno. Abbiamo fiducia al governo di facilitare l'erogazione tempestiva di aiuti umanitari per il nostro popolo in questo momento di bisogno e invitiamo tutti i cittadini a dare una mano in questo sforzo.”

Il resto del manifesto ai miei occhi e mente mi sembra estremamente condivisibile ed estremamente equilibrato anche laddove si chiede una revisione critica delle vere cause della guerra e della necessità di ottemperare alle riforme democratiche.
Solo chi ha visioni limitate o autoritarie del potere può considerare questo scritto dialogante un tentato golpe.
Oppure trasformarlo in alibi diffamatorio.

Le scelte che il governo italiano fece in occasione del trattato di osimo, dopo 30 anni di status quo, lei può anche non averle condivise
Ma esse sono state, giuste o sbagliate che fossero, avvallate da una maggioranza parlamentare e non da un solo califfo, capisce la differenza?

A che pro ricominciare tutto daccapo?

Non si vuole ricominciare tutto daccapo, tutta questa riedizione serve ad arrivare alla fine a dire che la situazione è estremamente chiara e che i dissidenti sono stati ingiustamente diffamati e usati da isaias per la riuscita del suo golpe teso al possesso incontrastato del potere, pertanto a lui e solo a lui si deve imputare quanto accade di destabilizzante in eritrea.
Il califfo di asmara continua nella sua logica di potere e la sospirata Costituzione il popolo eritreo se la può scordare.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” torno a dire che nessun eritreo verrebbe mai sfiorato dall’idea che la causa dell’ultimo conflitto con l’Etiopia sia dipeso dalle scelte politiche del proprio paese.

Gli etiopici si sono dimostrati profondamente ingrati nei confronti di chi dopo aver liberato il proprio paese si è anche occupato di penetrare fino nel cuore di Addis Abeba con i carri armati pur di assicurare la definitiva disfatta del dittatore Menghistu e dei suoi seguaci e consegnare agli etiopici un paese libero, e questa è una realtà indiscutibile.

Il loro debito morale nei confronti dell’Eritrea era tale che mai alcun eventuale piccolo disaccordo avrebbe dovuto portare nuovamente alla guerra, ma semmai al confronto diplomatico che l’Etiopia non ha neanche tentato.

Da notare che nonostante la sua posizione di forza e di credito, l’Eritrea spianò immediatamente e unilateralmente la strada a tutti i possibili accordi di cooperazione con l’Etiopia che come unico difetto hanno semmai quello di essere stati basati su una troppa ed evidentemente mal riposta fiducia in Melles.

Non è corretto affermare “le due nazioni si sono scatenate senza motivi di fondo”, ma più realisticamente occorre dire che è l’Etiopia che si è scatenata contro l’Eritrea per ben precise ragioni allora occulte, ma poi con gli anni sempre più palesi (leggi Somalia).

Lo svolgimento dei fatti sta a dimostrarlo.
La questione del Manifesto di Berlino e successivamente quella ancora più grave dei G15 se come ho detto ancora non ha una sua connotazione ufficiale ciò non toglie che comunque da tempo è stata ricostruita nella sua intera dinamica.

I firmatari del manifesto, ben conosciuti nelle loro individualità, non erano certo nella posizione di dare al governo eritreo lezioni di politica internazionale o gestionale, coinvolti come erano in stretti rapporti con altri paesi facenti parte di quelli che amici dell’Eritrea proprio non lo sono stati mai.

Quanto ai G15 bisognerebbe poter parlare delle loro amicizie, delle loro attività quando ancora la guerra con l’Etiopia era in corso, dei loro incontri clandestini all’interno di sedi diplomatiche di paesi che in quel periodo avevano le mani in pasta nella preparazione degli Accordi di Algeri e cercavano ogni possibile spunto per cercare di favorire gli alleati etiopici attraverso l’indebolimento del governo eritreo, ma queste sono informazioni comunque ben note agli addetti ai lavori anche se questi se ne guardano bene dal dirlo pubblicamente.

La cosa incredibile in tutto questo è il dover constatare quanto nessun politico e diplomatico fra quelli incaricati della mediazione per gli Accordi di Algeri avesse capito il livello di determinazione e capacità che caratterizzava gli eritrei, ostentando fino all’ultimo un atteggiamento di sufficienza e superiorità dimostrato dall’aver anche solo tentato le ingerenze che hanno poi portato agli arresti del settembre 2001.

Promettere protezione e cooperazione prima e proporsi come garanti dopo non è bastato a salvare i G15 dalle conseguenze delle loro scelte.

Stefano Pettini

Grazie Presidente Isaias di che ????

Sta suonando la campana dopo Ghedafi, tocca a Isayas e Al Besher in Sudan. Finalmente l'Africa si sta liberando dalle ditatture. Che bello quando soffia il vento della libertà, democrazia.
La poltrone dei ditattori tramano, chi sa dove andarà a Rifugiarsi Isayas a Villa Certosa??? hahahaha

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini parabole negli accampamenti Rashaida ?? ma lei in quale mondo vive ? le antenne paraboliche vengono montate per caso sui cammelli ?? nei villaggi Kunama secondo lei ci sono antenne paraboliche ?? magari montate sui baobab ? Pettini non so se si rende conto delle cose che afferma.

La cronaca e la politica estera sono state trasmesse sui media del regime da sempre perche ora no ??
Pettini una rivolta popolare con morti e feriti fa parte delle cronache.
L' esito di tale rivolta si può analizzare come politica estera. D' altronde i giornali normalmente si occupano anche di politica offrendo la loro lettura della situazione. non vedo quale è il problema che lei identifica in ciò ???

Non capisco nemmeno il distinguo che lei cerca di fare tra politica e cronaca estera. Il fatto che Obama abbia vinto nelle elezioni fa parte della cronaca oppure della politica ??

Pettini il dignitoso silenzio lo dovrebbe applicare lei, sppratutto se deve dire assurdità quali, le antenne paraboliche nei villaggi Kunama e Rashaida, Evidentemente lei non ha idea di cosa parla.

Rimane un "mistero" del perchè il regime ancora taccia sulle rivolte popolari in Tunisia, Egitto, Libia, Yemen, Djubuti, Algeria, Bahrein, Giordania.

L' amico Geddafi, il quale aveva partecipato sulla farsa della "conferenza sulla Democrazia" ad Asmara, ha cominciato a sparare sulla sua gente in rivolta...

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Cari Bereket, Tedros,Nesunno e tutti quelli che commentate in favore al popolo oppresso ,in questo sito dedicato a un dittatore feroce che ha sterminato il nostro popolo vi invito per rispetto del nostro popolo (IL POPOLO ERITREO )di non commentare più in questo sito . Credo che sapete bene ci sono altri siti per fortuna per poter contribuire con il nostro post

grazie di cuore!a tutti veri amici del POPOLO ERITREO

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini non ho mai detto che la causa del conflitto sia dipeso da una voluta scelta politica eritrea, anzi,
ho detto che il vero motivo di ciò che veramente accadde fra i due forse non lo sapremo mai.
Ma è plausibile che isaias abbia compiuto degli errori di strategia politica tali da prestarsi a uno sconsiderato e folle attacco degli etiopi, tant’è che ciò è avvenuto. Già fidarsi ciecamente di essi non è uno dei motivi di scarso acume tattico costato migliaia di morti e sfollati? Chi ne è il responsabile? I G15?
Gli etiopici si sono dimostrati non solo ingrati ma anche squallidi aggressori dell’eritrea sia chiaro.
Questo non lo dice solo lei lo dice tutto il popolo eritreo, compreso quanti dissentono da isaias, incluso gli estensori del manifesto di berlino e i G15.
Che gli etiopici avessero mire territoriali specialmente su assab è certo come è certo che anche chi dissentiva nei confronti della gestione di isaias lo ha aiutato nella difesa della patria.
E prima di ogni altra cosa.

“I firmatari del manifesto, ben conosciuti nelle loro individualità, non erano certo nella posizione di dare al governo eritreo lezioni di politica internazionale o gestionale, coinvolti come erano in stretti rapporti con altri paesi facenti parte di quelli che amici dell’Eritrea proprio non lo sono stati mai”.

Pettini l’arroganza con cui esprime quanto summenzionato, evidenzia la grandissima differenza di sensibilità e di stile tra lei e i firmatari del manifesto di berlino e G15
Ciò si presta a ben comprendere quale e quanto acume tattico politico viene ancora usato nella cura dei rapporti interpersonali da parte di chi sostiene le parti del goe.
Complimenti per l’ulteriore accurata dimostrazione di capacità diplomatica, se con questi atteggiamenti sprezzanti sono stati gestiti i trattati di algeri non c’è da meravigliarsi del totale fallimento dei risultati conseguito.

Questo il passato, per quanto riguarda il presente, non deve assolutamente meravigliare quanto accade ai giorni nostri, un vento insopprimibile di richieste di cambiamento democratico sta soffiando per tutto il continente africano e oltre.

Paesi con disponibilità di risorse naturali enormi dominati da 30/40 anni da presidenti oramai divenuti despoti sordi e dimentichi dei motivi che li hanno portati loro stessi al potere, dimentichi delle loro responsabilità, adagiati nell’illusione del potere infinito.
Nuovi sultani e califfi vari che ben presto dopo la presa del potere hanno riposto nel cassetto la richiesta di apportare riforme costituzionali tese alla realizzazione dell’ammodernamento dei loro paesi, traditori delle loro rivoluzioni e lotte di liberazione, arroganti despoti circondati da servili personaggi, stanno subendo la rabbia dei loro popoli.

E il sangue scorre, l’odio pervade le folle, i popoli si disgregano. E i poveri disperati perdono ancora.

Spero che ciò mai debba accadere anche in eritrea, non occorre la sfera di cristallo prevedere che tale eventualità metterebbero a rischio l’integrità dello stato.
Spero che isaias tragga insegnamento da quanto sta accadendo e si decida a realizzare quanto ormai in tanti reclamano. Per il bene di tutti e soprattutto del paese.

Con L’occasione, vorrei sottolineare un aspetto relativo a una eventuale o naturale ricambio al vertice dello stato.
Nelle preoccupanti condizioni attuali, in assenza di una costituzione, di regole e organigrammi, chi garantirà il popolo nella successione?
Isaias dice di non preoccuparsi che chiunque può sostituirlo. Bene, come?
Chiunque; forse pensa a un familiare in modo da perpetuare la dinastia e trasformare veramente l’eritrea in un califfato, con buona pace della volontà di democrazia.
Oppure chiunque potrebbe risultare un qualsiasi incapace, buono solo a un altro golpe
Oppure chiunque potrebbe essere un altro califfo ben peggiore del precedente.
Ma chiunque è la strada giusta? Migliore di quella che tutti gli eritrei hanno voluto e combattuto? Migliore dell’implementare la Costituzione? Io penso di no.

Questa sarà la grande responsabilità storica per come verrà ricordato di isaias.
Non quella di avere trasformato i suoi indubbi meriti passati in altrettanti indecenti demeriti attuali, ma bensì quella gravissima di avere derubato e impedito all’Eritrea un tranquillo futuro del suo popolo, soprattutto dei suoi giovani.


Ps vorrei dire a marta che va benissimo esprimersi in altri forum ma non ritengo sia una buona idea evitare il dialogo, con chi non la pensa allo stesso modo il confrontare le proprie opinioni è sempre utile e auspicabile, un dialogo tra sordi non porta da nessuna parte.
La democrazia è molto difficile da gestire evitiamo di commettere gli stessi errori che denunciamo.
Vorrei pertanto proporre su questo forum un topic titolato
“Non solo proteste, anche proposte” spero che tu possa contribuire.

Saluti a tutti a marta, tedros, bereket, anche a pettini.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Ora che anche "Nessuno" ha replicato posso prendere congedo dal forum e dedicarmi ai preparativi per il viaggio in Asmara.

Indipendentemente dalle nostre opinioni sia sempre e comunque fatta la volontà del popolo sovrano.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Marta mi scusi ma lei ha perso un'altra occasione per stare zitta.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Pettini, solo per augurarle un buon soggiorno in Eritrea e per invitarla cortesemente a non farci mancare le novita' che potra' riscontrare direttamente da Asmara. Cordiali saluti

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

antonio :quello che dovrebbe stare zitto in questo momento e proprio lei, che stanno cadendo tutti i dittatori che avete sostenuto per avidità e malvagità vi stanno cadendo uno per uno VERGOGNA !!!

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Marta mi dispiace doverle dire che lei usa un linguaggio da invasata: io non ho sostenuto (ne'mi sognerei mai di farlo)alcun "dittatore" ne' per malvagita' ne' per avidita' e cio' che mi sta cadendo per i suoi sproloqui sono tutt'altra cosa: non si rende conto che lei ottiene con i suoi interventi l'effetto opposto di quello che ha nel cuore? Esponga il suo pensiero si' con fermezza ma, piu' pacatamente; in tal modo aiutera' questo forum a progredire e far conoscere le ragioni di tutti per permettere una discussione propositiva come molti fanno in primis il sig. Nessuno e diversi altri come ebbi gia' a dire in interventi precedenti. Mi e' comunque gradita l'occasione per salutarla molto cordialmente.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Anche se vorrei concentrarmi solo sulle mille piccole cose da organizzare prima della partenza non posso fare a meno di intervenire brevemente per sottolineare il diverso stile con il quale l'informazione eritrea ha affrontato l'escalation delle proteste che stanno infiammando il nord d'Africa e alcuni paesi del Medio Oriente.

Altro che il susseguirsi schizzofrenico dei lanci di notizie che annunciano tutto e il contrario di tutto, ma piuttosto pacatezza e riflessione.

Personalmente apprezzo molto questo approccio meditato a problematiche che per la loro importanza non possono essere oggetto esclusivo di lanci d'agenzia a effetto, ma privi di approfondimenti.

Chi può dire di conoscere le circostanze storiche che hanno portato alla attuale condizione paesi come Algeria, Tunisia o Egitto?

A parte gli specialisti come è possibile per tutti noi farsi una idea consapevole di quello che stà accadendo senza il supporto di storici ed esperti che sappiano ricostruire gli eventi con il dovuto distacco e obiettività?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini concordo con lei, sia sempre e comunque fatta la volontà del popolo sovrano.
Aggiungo però evitando l’uso della forza.
Nel caso specifico dell’eritrea, come ben sa, mancando il presupposto di una libera votazione popolare, questa volontà ad oggi non la conosceremo mai.
Domani chissà!!

Considerato che isaias non ha la possibilità di conoscere opinioni diverse da quelle conformiste in patria, le saremmo tutti grati se nell’occasione del suo viaggio gli sottoponesse quanto in questo forum viene liberamente espresso

Nel caso lo facesse cerchi di prendere opportune precauzioni mi raccomando, conoscendolo non si sa mai cosa potrebbe succedere.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Viviamo oramai nel villaggio globale, volenti o nolenti i media raggiungono i più sperduti angoli del globo e in tempo reale si insinuano nelle nostre case mostrandoci di tutto e di più.
Quasi sempre le notizie che ci forniscono però sono deprimenti.
Effettivamente grande è la senzazione che tutti i cronisti siano alla rincorsa dello scoop, dell’effetto speciale, passando sopra a tutto e a tutti.
Molte volte le informazioni sono faziose o di parte e dubbi che le notizie siano sbilanciate da qualche parte sono tanti.

Quello che rimane di concreto però sono i fatti.

Quanto accade nei paesi coinvolti è indubbiamente un movimento di massa così importante e incredibilmente dirompente che supera tutte le perplessità summenzionate.
Indipendentemente dalla conoscenza delle circostanze storiche precedenti e delle effettive cause e speranze, una cosa è certa, Mai più nulla sarà come prima.
Quali saranno le conseguenze nessuno lo sa, potrebbero essere terribili.

Considerato che in queste situazioni i rischi insiti possono avere sviluppi incontrollati e gravissimi, concordo che sia opportuno cercare di mantenersi nell’ambito della massima razionalità.

Va però anche detto che in eritrea questo atteggiamento non deve essere omertoso né sottoposto a censura
Non deve essere un alibi teso a disinformare per paura di un contagio.
Questo modo di agire è una dimostrazione di debolezza.

Colgo l’occasione per affermare che questa è una ulteriore prova della gravità dell’errore storico di isaias e del goe nell’insistere a non attrezzare la nazione di strumenti atti a evitare al popolo tragedie simili.
Questi strumenti potrebbero già esistere e sono quelli indicati nella national charte e nella Costituzione.
Occorre solo renderli operanti votandoli.
Rendiamoci conto che solo con questi strumenti importantissimi voluti da chi ha combattuto per essi e dal popolo tutto che sarà possibile un futuro di tranquillità e prosperità.
Chi è perso nel delirio di onnipotenza dimentica che per tutti suona la campana della fine, come per tutti anche per isaias essa suonerà.

Rimarrà l’Eritrea.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” quando nel 2008 Patience aprì questo 3d scegliendo come titolo “Grazie Presidente Isaias” le sue intenzioni non erano evidentemente quelle che si potrebbero sottintendere, ma assolutamente ironiche e capziose.

Il messaggio infatti voleva riportare a un presunto culto della personalità del presidente che però qui nessuno ha mai manifestato.

Il presidente stesso ha più volte affermato che quando fosse necessario chiunque potrebbe sostituirlo nelle sue funzioni, negando la sua unicità o protagonismo come alcuni vorrebbero far credere.
Personalmente riferendomi alla guida dell’Eritrea penso sempre al governo eritreo e non a questo o a quello come individualità.

Il fatto poi che nessuno è indispensabile e che per quanto bravo possa essere stato nello svolgimento dei suoi compiti arriverà comunque il momento di ritirarsi, è un fatto arcinoto che non credo sia sottovalutato ne da Isaias ne da nessun altro che abbia condiviso il lungo e articolato processo di creazione della nazione eritrea.

L’esempio di Churcill credo valga per tutti.

Nel tentare il confronto fra quanto sta accadendo nei paesi del nord d’Africa e Medio Oriente, e la situazione in Eritrea non bisogna dimenticare che in tutti gli altri paesi i poteri al governo si sono insediati con atti di violenza e prevaricazione interna dove una parte della popolazione è uscita vincente e una parte perdente e insoddisfatta, mentre gli eritrei hanno combattuto contro forze di occupazione esterne e che in quel caso a vincere è stato tutto il popolo.

La austerità del GoE non credo sia paragonabile alla chiusura e alla grettezza di quei governi.

Asserendo che l’atteggiamento del governo è “omertoso” riguardo ai recenti fatti di violenza di cui parlavamo mi fa ritenere che lei non abbia ancora letto il comunicato del Ministero dell’Informazione pubblicato su Shabait che io ho tradotto e pubblicato su Eritrea Eritrea.

Il mio ultimo commento a quello si riferiva con particolare riferimento alla necessità di approfondire in tutti i suoi dettagli la cronologia e la dinamica degli eventi per trarne esperienza e insegnamento.

Lei afferma anche che si dovrebbe: “…attrezzare la nazione di strumenti atti a evitare al popolo tragedie simili. Questi strumenti potrebbero già esistere e sono quelli indicati nella national charte e nella Costituzione.

Occorre solo renderli operanti votandoli. Rendiamoci conto che solo con questi strumenti importantissimi voluti da chi ha combattuto per essi e dal popolo tutto che sarà possibile un futuro di tranquillità e prosperità” e io lo condivido sottolineando tuttavia che ogni cosa va fatta a suo tempo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Eccoci qua! dopo un mese di totale black out sulla situazione in Tunisia e dopo parecchie settimane dagli eventi in Egitto e con i casi della Libia yemen Bahrein ancora in corso, ecco che appare un comunicato nientemeno che dal ministero dell' informazione.

gli espertoni del regime ci racconteranno come è andata in realtà in Egitto e in Tunisia.

non voglio anticipare nulla ma gia immagino i riferimenti a ratti e drogati, forze esterne oscure, gia menzionati dall' amico Ghedaffi, il quale non esita ad usare l' avviazione per bombardare il suo popolo.

intanto noi popolo eritreo aspettiamo la versione di Isayas degli eventi.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Ohhhh finalmente pettini ha trovato il suo equilibrio!!!
Adesso che il vostro amico il dittatore sanguinario che ha sanguinato la pacifica terra nostra ERITREA sta alla frutta siete diventati equilibrati esattamente come con gedafi (kezafi)appena avete capito che sta per essere cacciato via siete diventati improvisamente "amici del popolo libico " soltanto qualche mese fa e stato in italia per festeggiare l'amicizia e il trattato tra libia e italia per torturare immigrati che la loro unica colpa era di essere scappati dai dittatori sostenuti dal occidente per sfruttare le nostre terre per impedire le nostre battaglie di democrazia e di crearci il nostro futuro con le nostre mani,ma ormai i popoli si sono svegliati non vogliamo essere umigliati da chi dice di essere civile e democratico e poi sotto i banchi siete manipolatori di guerre e morte nelle nostre terre sostenendo dittatori criminali
Quando un uomo sta al potere per 20 anni con governo di transizione non si chiama eroe ,si chiama dittatura mi scuso tanto che devo insegnare a un italiano che esporta democrazia come in irak e afganistan insieme ai padroni del mondo americani e israeliani....

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini forse non siamo al culto della personalità del resto nessuno lo ha mai ravvisato, ma allo stato attuale mi risulta che il governo del paese sia gestito e presieduto da una persona che corrisponde a isaias, considerato che la volontà popolare non si è voluta realizzare, viene spontaneo domandarsi a che titolo governi da anni.
Converrà con me che sia molto improbabile che componenti del governo nominati magari nel chiuso di una stanza, magari da colui che dovrà poi presiederli. esprimino poi una autonomia politica. ergo tutto si riconduce al presidente isaias.
Chi invece lo ha fatto sappiamo cosa gli successe. Vedi i G15.

Relativamente a churcill lei mi ha preceduto, infatti a lui anch'io volevo collegarmi.
Come ben saprà anche lui non è stato infallibile, molti storici ritengono che in gran parte a lui vada addebitata la responsabilità politica per la disfatta militare di Gallipoli durante la prima guerra mondiale.
Dove anche qui la migliore gioventù dell’epoca rimase sul campo.
Ma questo precedente è stato da lui ampiamente riscattato nella ben più terribile contingenza della II WW gestendo egregiamente e con fermezza le attività di governo del suo paese
E scusatemi se è poco.
Nonostante lo spessore politico dell’uomo da tutti riconosciuto, la sua candidatura alla rielezione della guida del suo paese nelle successive votazioni non ebbe successo
Un anedotto dice che conosciuto il risultato tranquillamente disse “non ho perduto, ho vinto e con me la democrazia”
Non è corrispondente al vero pertanto che egli si ritirò, non fu rieletto, è cosa diversa.

Capirà, Pettini che stiamo parlando di un altro uomo e di una altra nazione a cui tutti dovremmo fare riferimento.
Condizioni e situazioni distanti anni luce da quanto avviene in eritrea, nessun accostamento è possibile né con isaias né con il suo governo per come si stanno comportando.
Questo sistema di governo per similitudine mi sembra più corrispondente, nella sua forma politica, a quello di un certo saddam hussein rimasto nella storia per le sue atrocità
Con la differenza, bontà sua, che concedeva almeno una grottesca parvenza di votazione popolare.

Pettini mi ha male interpretato sull’informazione, non ho detto “il governo è omertoso” se rilegge ne converrà, ho detto e ripeto che l’atteggiamento razionale da assumere in eritrea non deve essere omertoso né sottoposto a censura
Cosa ben diversa.

pettini, è singolare che condividiamo gli ideali e le motivazioni politiche alla base della fondazione della nazione eritrea, ma ci dividono i metodi di gestione politica, specialmente quelli relativi ai diritti umani e i tempi di attuazione della costituzione
Pettini lei dice “ogni cosa và fatta a suo tempo” è giusto, ma se per isaias e il goe è prioritario l’etiopia, la fame, la carestia, l’educazione, la siccità, la scuola, l’economia, per carità tutte necessità nobilissime, la transizione così come dal popolo desiderata andrà alle calende greche.
O Sbaglio?

Per l’interesse e il bene di tutto il popolo è troppo chiedere al goe di fare un passo in avanti nella direzione di quanto da tutti in fondo desiderato? Possibilmente al più presto, magari dando una data, prima che tutto possa degenerare?

Riferita alla gravissima situazione internazionale odierna, una frase mi ha molto colpito oggi, ed è questa.

Dopo una dittatura non c’è il paradiso!


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

“Nessuno” mi era sempre piaciuto l’aneddoto di Churcill, che peraltro conoscevo in maniera leggermente diversa e recitava più o meno “Non ho perso perché ha vinto la democrazia e quindi ho vinto anche io (sottinteso: “perché ho contribuito a difenderla)”, e ora scopro che non era vero.
Peccato.

A proposito di aneddoti ricordo di aver sentito, nel corso di un programma televisivo di approfondimento, porre una domanda a un esperto di politica internazionale su quale potesse essere una soluzione per riportare alla normalità la situazione in Iraq squassato dalle lotte interne seguite alla caduta del regime.

La risposta fu: ci vorrebbe Saddam.

Era un paradosso ovviamente, ma indicava il fatto che tutto sommato lui era riuscito a trovare un equilibrio fa forze eternamente e fortemente contrapposte. Eliminato lui il paese era ripiombato nel caos che ha radici storiche tali da far ritenere impossibile una ricomposizione in tempi brevi.

Per tornare a quanto da lei osservato devo però dichiararmi contrario all’idea che la attuale Inghilterra somigli a quella di Churcill e anzi credo che l’attuale momento storico rappresenti quanto di più distante da quello che in passato il paese ha dimostrato di poter essere.

Non ne condivido la natura apertamente e da sempre guerrafondaia, non condivido le sempre più pressanti ingerenze nei fatti interni di paesi terzi, e credo che te tensioni sociali interne che sono alla base di sottoprodotti come gli Hooligan stiano a testimoniare una profonda crisi di identità culturale che ne sta minando le fondamenta.

Preferisco assai di più il rigore e la coerenza del GoE che nel suo piccolo, con tutti i suoi limiti e le sue inevitabili contraddizioni rappresenta ancora un caso unico al mondo.

Il fatto poi di aver accostato Isaias a Churcill anche solo per un confronto dimostra che sta venendo meno il tabu che impediva ai leader africani di essere meritevoli di considerazione, ed è comunque positivo.

Lei dice che le nostre posizioni non sono poi distanti, questo è vero e forse l’unica differenza si condensa in un unico passaggio del suo ultimo intervento “…la transizione così come dal popolo desiderata…”.

Il popolo non desidera affatto una transizione immediata, ma vuole che prima il paese raggiunga la maturità e l’esperienza sufficienti a saper gestire una materia così complessa come la democrazia.

La democrazia impone: che ci si sappia difendere dalle ingerenze esterne al paese esercitate attraverso finanziamenti occulti in grado di modificare gli esiti delle elezioni, che si sappia gestire la creazione di partiti e i relativi programmi, che si organizzi una struttura burocratica e politica che richiede risorse, tempo ed esperienza.

Ogni provvedimento attuato nell’immediatezza dell’indipendenza sull’onda dell’entusiasmo si è poi rivelato un boomerang e questo ha dato al governo molta materia su cui riflettere e lavorare, che si è andata ad aggiungere alle esperienze quasi sempre negative di altri paesi africani che prima dell’Eritrea hanno affrontato la transizione.

Per essere chiari condivido la linea di chi chiede con forza in tutte le sedi diplomatiche idonee il pieno rispetto dei patti di Algeri e la normalizzazione dei rapporti con l’Etiopia.

Questo è l’unico passo che nel pieno rispetto dei processi democratici di soluzione dei contenziosi internazionali e della legalità internazionale così come concepita dalle democrazie occidentali che dovrebbero fare da riferimento alla quella futura eritrea, spazzerebbe il campo da ogni residuo dubbio e contestazione sull’operato del GoE.

Credo sia incontestabile che questo punto non è mai stato presentato come prioritario da chi si dichiara antigovernativo e punta l’indice solo contro il presidente e mai contro un sistema che con le sue aberrazioni sta tenendo l’Eritrea sotto il tacco.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini la deriva autodistruttiva che gran parte dell’umanità sta intraprendendo è reale.
I principali valori storici di riferimento comune stanno raggiungendo livelli minimi impensabili fino a pochissimi anni fa.
Gli opportuni richiami del Pontefice al riguardo giacciono inascoltati
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Le future generazioni hanno speranze e prospettive diverse da quelle dei loro padri, non sempre positive.
Quanto siano migliori si vedrà.
Questo non significa che le speranze per la realizzazione di un futuro migliore siano oramai ***** anzi, ma occorre lottare con più forza.

Sono dell’opinione che il rispetto e la considerazione una persona lo ottiene sulla base delle proprie azioni, questo vale per tutto il genere umano, di qualsiasi colore o provenienza esso sia.
Vedi ad esempio i seguenti eminenti personaggi africani, i Premi Nobel Nelson Mandela, , Wangari Maathai, Mohamed Anwar El Sadat, Kofi Atta Annan, Muhammad al-Barade'i, Anwar al-Sadat, Wole Soyinka , Nadine Gordimer Wole Soyinka aggiungo Martin Luther King
e altri come Ellen Johnson, Sirleaf Werewere., Liking Ellen Johnson, Sirleaf Habib, Bourguiba, Olive Schreiner, Luisa Diogo, Bessie Head, Agathe Uwilingiyimana, Lilian Ngoyi, Assia Djebar, Nkosazana Dlamini-Zuma e tanti tanti altri.
Pettini condivido e apprezzo il suo agire teso a eliminare residuali tabù preconcetti ma questo elenco vuole evidenziare che non esistono discriminanti né preclusioni di provenienza quando il merito esiste, ove permangono essi sono esclusivamente indirizzati alla persona.
Infatti, allo stato, il comportamento del goe e di isaias non mi sembra godano di alte considerazioni universali.nè tanto meno vengono da alcuno indicati per il Nobel.
E questo se permette per evidenti demeriti propri.

Tutto quello che lei elenca sia necessario per il conseguimento della democrazia in eritrea è condivisibile, va benissimo.
Potrei anche condividere con riserva “Il popolo non desidera affatto una transizione immediata” anche se mi domando come fa ad esserne certo senza una consultazione popolare, mah!! però anche lei converrà che se mai si parte mai si arriva.
Inoltre, anche ammettendolo, “non immediata” non vuole dire mai,cosa dire poi sulla “maturità e dell’esperienza sufficiente”, va da sé che se non si attua quanto richiesto la maturità e l’esperienza non ci sarà mai.
Se a questo aggiungiamo che nel frattempo sono passati già 20 anni capirà che diventa difficile credere a una volontà di isaias di realizzare quanto richiesto. Non ritiene sufficiente questo tempo per organizzarsi?
Questo è il punto vero. Vogliamo parlare di date?
Non dimentichiamo che nel
1991 il fronte affidò ad isaias il governo di transizione.
Pettini, di transizione, ha capito?
Cosa significa? significa avere a lui demandato attraverso un governo di transizione di operare per il passaggio da una fase a un’altra e precisamente a quella per l’attuazione costituzionale, non gli ha dato mandato di disporre del potere senza alcun controllo nè tantomeno assoluto.
Sotto questo aspetto isaias è totalmente inadempiente.


Questione confini
Nulla c’è da aggiungere perché oramai tutto è stato detto sul terribile fatto, in tutte le salse e da tutti .
In breve l’eritrea è stata aggredita dall’etiopia, l’atteggiamento dell’onu ,come al solito, è stato assolutamente insufficiente e inadeguato.
La richiesta del rispetto degli accordi di algeri e la normalizzazione dei rapporti con l’etiopia è univoca, ma non è possibile però condizionare all’infinito la gestione ordinaria della politica interna a questo, né tantomeno è imputabile all’etiopia o all’onu il mancato rispetto dei diritti umani dei dissidenti in eritrea.
Non corrisponde alla verità che nessuno degli oppositori si sia espresso su questi fatti
A conferma di ciò le ricordo ancora quanto dichiarato nel manifesto di berlino, integrato da un indirizzo di programma politico preciso e propositivo in data 3-10-2000. 11 anni fa !!!


“Vorremmo innanzi tutto esprimere il nostro sostegno incondizionato per il nostro governo nella sua difesa della sovranità del nostro paese e l'integrità territoriale, e la nostra ammirazione per le forze di difesa eritree e tutta la popolazione eritrea per il loro ruolo in sventare l'aggressione etiope. Ma è nostra ferma convinzione che la minaccia militare rappresentata da parte dell'Etiopia non possono essere trattate separatamente dalle sfide politiche ed economiche che dobbiamo affrontare come una nuova nazione. Siamo consapevoli che la grande promessa della ricostruzione e dello sviluppo pacifico è stato accantonato da considerazioni di sopravvivenza nazionale. Tuttavia, siamo anche convinti che possiamo incontrare il pericolo attuale e le sfide future, se uniamo i nostri sforzi e correggere i nostri errori del passato.”

Naturalmente tutto questo non è stato preso in nessuna considerazione da isaias
Detto questo la sensazione comune è che la strategia politica di isaias sia diametralmente opposta.
Non ritiene sia ora che rispetti il mandato del fronte e che parlino per lui i fatti?

Il riferimento a saddam hussein ,a gheddafi o a altri personaggi simili vuole evidenziare la medesima responsabilità di isaias nel perpetrare la stessa rovinosa politica del procrastinare all’infinito la costruzione di una solida struttura parlamentare.
Pur con la dovuta tempistica e con ragionevole prudenza è imperativo provvedere a ciò.
Laddove invece si insiste nell’ evitarlo il rischio di traumatiche implosioni è fortissimo.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” l’Africa non ha bisogno di approvazioni provenienti da altri continenti e dovrebbe riuscire a liberarsi definitivamente di questi ambigui legami che più che riconoscimenti ai meriti assomigliano di più a un modo di appropriarsi anche del bene intellettuale degli africani.

Le eminenze da lei citate per essere tali non hanno bisogno di Nobel o altre invenzioni occidentali, ideate per omologare più che per celebrare, e credo che le sempre da lei citate “alte considerazioni universali e il Nobel” non fossero negli obiettivi di tali eminenze così come in quelle del presidente Isaias.

L’Africa deve celebrare i suoi figli e non chi lo fa per interesse mentre allo stesso tempo si sta macchiando del suo sangue.

L’Africa celebrerà Isaias quando sarà libera dal giogo imposto dalle potenze egemoni che ne condizionano lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico.

L’Eritrea è stata il faro dell’Africa dal 1991 al 1998 e il governo di Isaias ne era l’artefice riconosciuto, poi come è noto questo ha disturbato i sonni dei potenti che proprio non possono sopportare l’idea di una emancipazione del continente e le conseguenze sono state l’ostracismo e l’isolamento.

Il manifesto di Berlino, a mio parere, rappresenta non già una accorata e legittima istanza espressa da forze di opposizione, ma un capolavoro di retorica che condita con termini che evocano i più alti principi di fatto è uno specchietto per le allodole che nasconde fini eversivi pilotati dall’esterno.

Tra l’altro il riferimento alla difesa della patria dalla minaccia etiopica contenuto nel testo non si riferisce all’occupazione militare etiopica che si è concretizzata solo in seguito al grande rifiuto di ottemperare al verdetto di Algeri, ma al periodo antecedente.

Nella mia critica mi riferivo agli attuali sedicenti oppositori che alla lotta senza quartiere contro le autorità internazionali che consentono agli etiopici illegalità inusitate che minacciano la sicurezza della loro Eritrea, si concentrano in maniera sospetta esclusivamente contro Isaias.

Lei osserva:
“…però anche lei converrà che se mai si parte mai si arriva.
Inoltre, anche ammettendolo, “non immediata” non vuole dire mai,cosa dire poi sulla “maturità e dell’esperienza sufficiente”, va da sé che se non si attua quanto richiesto la maturità e l’esperienza non ci sarà mai”
ma non credo che nel farlo abbia tenuto nel dovuto conto i rischi connessi all’introduzione affrettata del multipartitismo e delle elezioni alla luce delle fallimentari precedenti esperienze africane che sono puntualmente cadute proprio su questo ostacolo a causa della sua naturale esposizione alle manipolazioni e condizionamenti che in un paese piccolo e vulnerabile come l’Eritrea risulterebbero fatali.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Le centinaia di persone considerate universalmente degne di elevate qualità morali e civili non hanno vissuto la loro vita in funzione di un riconoscimento formale. Mi dispiace per lei, le organizzazioni civili che ritengono meritevoli di riconoscimento morale persone degne, sono innumerevoli, esistono in ogni parte del mondo, esse considerano quanto di eminente l’umanità esprime senza distinzioni di razza e colore né tantomeno specifiche aree geografiche.

E tra queste, con buona pace sua, isaias non figura né figurerà mai.

Se permette pettini queste organizzazioni le considero più adatte di me e di lei ad emettere giudizi su persone.
L’africa non centra nulla né tantomeno l’africa l’ha delegata a ritenere superfluo premiare i suoi eminenti cittadini che sono tali solo per il fatto di essere degni di esistere più di tanti altri

Se dovessi attenermi al suo metro di giudizio e di vita allora dovrei dire che è altrettanto sospetto, in quanto italiano, la sua visione politica e comportamentale laddove lei ritiene debbano attenersi gli africani.

Considerato che non viviamo sulla luna pettini ritengo che relazionarsi con gli altri sia umanamente inevitabile pur con tanti limiti.
Credere che la vita debba essere vissuta all’insegna sempre del sospetto, come ci propone, ritengo sia da rifiutare.

Gli innumerevoli oppositori di isaias la loro posizione sull’etiopia l’hanno espressa chiaramente, se concentrano la loro attenzione su di lui, evidentemente è perché ritengono che l’avere disatteso e tradito il mandato di transizione politica ricevuto dal popolo sia la causa della tragica condizione dell’eritrea attuale.

Guardi che il disastro sociale ed economico e dei diritti umani alcuni paesi sono benissimo capaci di costruirselo da soli senza il bisogno di interventi esterni vedi zimbawe, vedi libia, vedi algeria, vedi cuba, vedi tante altre nazioni cosiddette non allineate in giro per il mondo che guarda caso di norma sono tutte quelle che si ispirano ai grandi e utopici principi che lei pettini enuncia.
Nel caso dell’eritrea in particolare lei è tra i pochi che non si è ancora reso che non c’è bisogno di nessun intervento esterno per creare le tristi condizioni interne, basta e avanza isaias.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Lei Pettini e una persona abile ci riempie di orgoglio di essere africani o eritrei ,in realtà e questo e il sottile ma efficace inganno per usare le persone ad altri scopi....e come fa la pubblicità per vender il prodotto ti dice che sarai più bello il più felice etc... e quando hai scoperto che non sei ne il più bello ne il più felice la pubblicità ti dirà perché ti manca ancora questo altro prodotto e cosi via ...


E le voglio ricordare che tutti quelli che stanno combattendo contro il sanguinario Gedafi intendo dire i libici sanno che isaias e amico intimo di Gedafi il problema e che lei si ostina a non fare i conti con la realtà i popoli sono molto svelti di quanto voi colonizzatori e ragionate sempre con la mente coloniale non volete capire un conto e essere un leader onesto e responsabile un altro cosa e invece se sei un dittatore sanguinario che che "governi con mafia e terrorismo ciò che fa isaias ,quando dice che" l'africa celebrerà isaias " per cosa per aver devastato ...mi faccia il piacere .


Isaias il terribile sanguinario dittatore e ancora al potere con la forza e tenendo la gente nel buio totale

Re: Grazie Presidente Isaias

personalmente ho molte domande:
se un dittatore criminale come Gedafi o isaias afeworki vengono processati alla corte del'Aja per crimini l'umanità chi processerà bush,blair e compagnia bella per aver occupato irak per controllo del petrolio?e per le torture di abugraib,guantanamo etc...


Certo questi dittatori pagliacci non fanno mai conti con la realtà,non imparano nulla dal passato perché gli stessi massoni che li hanno usati per compiere crimini contro popoli si stancheranno e li faranno fuori anche a loro mi domando quindi perché non imparano dal passato???

Re: Grazie Presidente Isaias

Già in tempi non sospetti denunciavo la responsabilità di isaias nel non volere realizzare una struttura dello stato come voluta dalla costituzione e come a lui demandato dal fronte.
Andando troppo oltre nel tempo ha realizzato di fatto un golpe bianco.
Oggi a seguito di quanto sta accadendo nei paesi sconvolti dalle rivolte popolari, a maggior ragione è opportuno fare una riflessione.

Chi verrà dopo di lui?

Impossibile rispondere, a oggi nessuna garanzia esiste, potrebbe anche accadere di tutto.

Le condizioni strutturali dell’organigramma politico del paese sono simili a quelle dei paesi di riferimento per cui è possibile che esista lo stesso rischio di disordini e scontri fratricidi.

Nel caso di una mancanza di isaias, che non dimentichiamocelo, anche lui è un comune mortale
è prevedibile possa accadere in eritrea il caos tale e quale quello che sta succedendo negli altri paesi


Pertanto grande è la responsabilità di isaias nel continuare a eludere quanto possa essere utile al paese per evitare anche la remota possibilità che si realizzino tali catastrofi.

Rendere operativa la costituzione con quanto in essa dichiarato è l'unica garanzia a tutela del popolo eritreo.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

In tempi non sospetti più di uno ha contestato l’operato del GoE indicando come responsabile Isaias.

Le parti esterne deputate a individuare gli elementi deboli dei governi attraverso i quali manipolare e condizionare le attività politiche dei paesi che si vogliono controllare, in Eritrea trovarono delle difficoltà a causa delle peculiarità sociali del paese.

Se dovessi tentare di descrivere tale capacità del popolo eritreo con una similitudine userei come esempio quei banchi di piccoli pesci che per la loro salvezza assumono immediatamente tutti lo stesso orientamento in modo tale da disorientare il nemico che non riesce più ad attaccare le individualità e a fare breccia.

Sacrificio delle singole esigenze a favore del benessere della collettività.

Ovvio che a questi elementi la prudenza del GoE non è mai andata giù perché di fatto ha sempre disinnescato le armi tipiche di chi adotta sistematicamente lo strumento del controllo attraverso personaggi di comodo sponsorizzati con profusione di denari allo scopo di vederli vincenti in elezioni pilotate che di democratico portano solo il nome.

Gli esempi in Africa ci sono e rappresentano un monito importante.

A voler valutare l’operato del GoE nella sua oggettività basterebbe fare il punto della situazione ora che si festeggia il ventennale della liberazione.
Il Paese ha affrontato una tragica guerra di aggressione uscendone vincitore, intatto e con una serie di progressi sociali ed economici che pongono il paese all’attenzione del mondo come prospettive di crescita economica.

Tutto questo dopo aver ridicolizzato con i fatti le parti che avevano promosso le sanzioni Onu.
In venti anni le defezioni sono rappresentate solo dagli incauti che si sono fatti incantare dalle sirene.

Isaias non è l’unico politico in grado di governare l’Eritrea, del resto se così fosse a che pro indire elezioni in assenza di candidati alternativi?

Credo che alcuni nutrano l’erronea convinzione che in caso di formazione di partiti e conseguenti elezioni chiunque avrebbe diritto di candidarsi.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

L’antico retaggio storico e sociale di popoli come l’eritrea evidenzia che per essi è stata importante la figura del capo, ad esso tutto faceva riferimento nel bene e nel male, fosse pure stato un emerito delinquente.

Bene sappia pettini che non è più così.

Questo modo di pensare non è più proponibile nè accettato con buona pace di chi vorrebbe ancora un popolo succube del califfo del momento.

Chi crede che sia ancora possibile confondere e manipolare le persone in spregio alla loro intelligenza per il raggiungimento delle proprie ambizioni personali è oggi fuori dalla realtà
E’ pura illusione credere che la totalità del popolo sia cieca e accondiscendente al volere di una sola persona.
Che questo nuovo califfo, isaias, si senta autorizzato per grazia divina alla persecuzione di chi liberamente dissente, evidenzia una concezione della gestione del popolo ottocentesca e criminale oltre che golpista.
Inutili sono i tentativi di screditare chi dissente aggrappandosi a falsi alibi o inventandosi chissà quali complotti.

Pettini il resto delle sue dichiarazioni sono veramente surreali, ma veramente crede nelle frasi che scrive?
Lei afferma “Isaias non è l’unico politico in grado di governare l’Eritrea del resto se così fosse a che pro indire elezioni in assenza di candidati alternativi?”
Se isaias non è l’unico candidato, ci può dire chi sarebbe l’alternativa? E se fosse, in base a quale criterio?
Sublime nel ridicolo l’altra parte della frase
“Visto che c’è solo lui a cosa servono le elezioni tanto in assenza di candidati alternativi vincerebbe ancora lui”
Ma pettini ma per chi ci avete preso, per persone allucinate come voi?
E’ CHIARO CHE NON ESISTONO ALTERNATIVE isaias ha realizzato un golpe disattendento il mandato conferitogli ed estromettendo tutti i dissidenti, con tutto il popolo in patria nell’impossibilità di esporsi per timore di rappresaglie.

A questo punto c’è da domandarsi a che pro si è fatta una guerra di liberazione, forse per cambiare un padrone con un altro?

No caro pettini si è combattuto per conquistare la libertà individuale e tutto quanto è sancito nella costituzione votata, non è il goe nè tantomeno isaias che riconosciamo, ma la costituzione da tutti gli eritrei voluta.

Un’altra perla ce la scrive con l’ultima frase
“Credo che alcuni nutrano l’erronea convinzione che in caso di formazione di partiti e conseguenti elezioni chiunque avrebbe diritto di candidarsi”

Ebbene sì carissimo pettini, a differenza di lei, di isaias e dei golpisti attualmente al potere, conformemente al dettato costituzionale eritreo tradito, credo che ogni cittadino debba avere il diritto di candidarsi ad elezioni politiche, di associazione politica, , e di costituzione di partito.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” non creda che sia così ingenuo da credere che la nostra piccola diatriba possa avere la benché minima influenza sull’andamento della vita politica eritrea, che grazie a Dio cammina imperturbabile sulla sua strada, quindi consideri questo scambio di battute solo un simpatico esercizio intellettuale senza pretese.

Gli eritrei votarono in patria e all’estero in occasione del Referendum sull’indipendenza e altrettanto faranno senza limitazioni in occasione delle elezioni politiche che certamente a tempo debito si terranno secondo quel programma che è stato fortemente voluto e ideato proprio da chi ora è al governo.

Gli ostacoli potrebbero sorgere al momento della proposta dei candidati che a rigor di logica ed esperienza dovrebbero essere cittadini eritrei di qualunque etnia o religione purché in regola con lo stato.

Quale regola? Le solite cose: nessuna condanna per atti contro la sicurezza dello Stato, nessuna attività di intelligenza con il nemico, tasse pagate, servizio militare svolto, nessuna emigrazione clandestina ecc.

Cioè niente G15, niente firmatari di Berlino, niente furbetti imboscati nelle università straniere o a stipendio in Usa, Inghilterra, Canada, Svezia o Germania, tanto per capirci.

Più verosimilmente si formeranno partiti basati su affinità elettive: Partito delle Donne, Partito dei Lavoratori, Partito dei Disabili di Guerra, Partito del Fronte, Partito dei Giovani ecc.

Per ora gli eritrei manifestano in tutto il mondo indossando magliette con l’immagine di Isaias e la scritta Proud to be Eritrean.

Ci risentiamo da Asmara.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini non la ritengo assolutamente ingenuo, così come lei non ritenga che io lo sia.
Sono della stessa sua opinione che queste nostre sono solo ed esclusivamente opinioni espresse in libertà
e senza pretese.
Mi rammarico solo che il nostro interloquire non ha prodotto da parte sua risposte convincenti alle domande da me sottoposte, e molte volte nessuna.

Sono consapevole che quanto da noi espresso, purtroppo, non influenzerà minimamente l’andamento della politica eritrea, quanto efficace o danni farà lo sapremo solo vivendo.
Ma essendo nella fortunata posizione di potermi liberamente esprimere ritengo sia mia facoltà esporre opinioni dissenzienti della sua strategia socio politica.
Come già noto ciò non è possibile in patria.

Mi rallegra sapere che nel futuro ci potranno essere elezioni, mi preoccupa solo che esse saranno naturalmente a tempo debito!!! Mah!!!!
Mi domando come mai, forse isaias nonostante sia padrone assoluto della situazione non è ancora sicuro di vincerle o di gestirle? Forse non è certo di un risultato bulgaro?

Nel merito vorrei puntualizzare alcune cose, non è corrispondente al vero che le “elezioni politiche che certamente a tempo debito si terranno secondo quel programma che è stato fortemente voluto e ideato proprio da chi ora è al governo”.
Mi dispiace per lei non il goe ma il popolo, richiede a gran voce le elezioni politiche così come espresso nella costituzione e nel rispetto di essa.

Noto però altre incongruenze
-quando dice che gli eritrei “voteranno senza limitazioni” e subito dopo mi elenca una serie di cittadini di serie B.
- ostacoli alle candidature, cosa significa dovrebbero e non devono “che a rigor di logica ed esperienza dovrebbero essere cittadini eritrei di qualunque etnia o religione purché in regola con lo stato”
Anche qui limitazioni?
- nella sua lista di proscrizione noto che mi elimina chi esprime una posizione critica, mi domando, così facendo che voto libero pensa che sia?
- tutti i partiti le vanno bene, anche quello del due di picche, ma non quello di opposizione? noterà che è proprio l’esatto contrario di quanto recita la costituzione.

Guardate che non bisogna inventare nulla, basta rispettare il dettame costituzionale, in mancanza tutto quello che verrà realizzato sarà solo una farsa.

Pettini se lo lasci dire, evidentemente lei è strabico, vede solo da un lato, io non lo sono e vedo anche eritrei che manifestano per la libertà e il rispetto della costituzione.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

riflessioni

Singolare forum questo dove le opinioni diverse dal modus operandi del goe sono contrastate quasi sempre dal sedicente moderatore e in mancanza di esso nessun altro intervento.
Singolare modo di affermare che il supporto al goe sia elevato quando l’impressione è che tutto sia riconducibile a lui solo
Singolare silenzio anche da parte di chi ha opinioni dissenzienti dal goe quasi a evidenziare nella sua figura il solo interlocutore.
Singolare è il fatto che si abbia assunto quasi una forma di dipendenza dal suo solitario contraddittorio.
Mi domando se sono andate in vacanza anche le idee o le opinioni di chi invece ha posizioni diverse dall’operato del goe o di chi giustamente si preoccupa delle condizioni dei fuggitivi eritrei in egitto
Forse non esistono più i problemi ?

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Nessuno:spero di essere stata ascoltata quando ho invitato a tutti quelli che sono dei veri amici del eritrea e eritrei, e a noi cittadini eritrei di non commentare più in questo sito, e se e cosi stato ringrazio tutti dal mio cuore profondo e colmo di sincerità ...anche perché questo sito non e un sito equilibrato che ascolta senza ridicolizzare chi non e dacordo con il cosi detto "governo" Eritreo ,ma di farci accettare l'inaccetabile sistema di mafia che ha rovinato la nostra esistenza e lo scopo in cui molte vite di veri eroi eritrei e stato sacrificato .


inoltre e ovvio che non sono spariti i problemi in eritrea se mai peggiorano di anno in anno e non e con queste modalità di questo sito che si risolvono i problemi se non si sradica dalla radice la causa dei problemi.
colgo l'occasione per salutarla
auguri per 150 anni del'unità di'italia

Re: Grazie Presidente Isaias

Marta buonasera,

Capisco la sua amarezza, anch’io ho avuto la tentazione di evitare di esprimermi in questo forum.
Ma a ben pensarci ritengo che ciò non sia positivo né tantomeno utile, cosa si otterrebbe ad evitarlo, nulla.
Lei saprà che quanto viene espresso in questo e in altri forum sono la sola possibilità che ha la gente in patria di far sentire la propria voce. Perché sprecarla con il silenzio. Non lasciamoli soli.
Quale migliore opportunità è questa per esporre le proprie idee e difenderle da chi non le condivide.
E a maggior ragione difenderle laddove si sostiene la posizione di chi uccide e imprigiona senza pietà per la difesa di un sempre più precario potere.
Ritengo che proprio in questo forum fortemente sbilanciato verso le posizioni del goe che si debba ribadire con forza le proprie giuste rivendicazioni.

Quale crescita di consenso si otterrebbe limitandoci alle sole denuncie dell’operato del goe senza poi essere, proprio qui, portatori di proposte supportate da valide e condivisibili argomentazioni.

Non condivido né penso sia auspicabile proporre una risoluzione delle problematiche del paese attraverso l’uso della forza, gli eritrei non meritano un altro dramma né ulteriori sofferenze, con il rischio di una implosione traumatica del paese, ritengo invece siano più efficaci ed opportune le idee e le opinioni condivise.

Vede gli eritrei purtroppo dovranno ancora affrontare un periodo di attesa per ottenere quella libertà sancita nalla costituzione e per la quale tutti hanno donato se stessi.
Quanto sarà lungo questo periodo dipende dalla capacità che si avrà di ottenere la credibilità necessaria per il cambiamento anche attraverso una necessaria organizzazione delle individualità disponibili.
Ed è certo, VINCEREMO.
Spero che lei e chi crede in questa eventualità raccogliate l’impegno.


Auguri a tutti per le proprie libertà.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

NESSUNO: io le do tutte le ragioni sul fatto di continuare a dare voce a chi non ha , ma il primo motivo che ho invitato a non intervenire su questo sito e per il rispetto della nostra gente che sta subendo torture e uccisioni di innocenti ,giovani costretti a servire come schiavi a dittatore sanguinario che non ha nessun amore per la nostra terra ,e non può averla perché non e un vero eritreo ma di origine tigray (badme)anche se dubito che nemenno per la sua gente avrebbe amore , l'unico amore che ha il potere e tramite il potere il denaro . Per decenni senza vedere i loro genitori che ormai diventano adulti, e c'è qualcuno come pettini per interessi personali ovviamente negano l'evidenza , e credo che sia uno delitto sostenere queste bugie gravi...

Lei giustamente dice bisogna continuare a sostenere le opinioni contro il massacro di eritrei... ma come si fa a continuare a sostenere se i post che danno fastidio a Pettini e al suo presidente isaias vengono cancellati ? sistematicamente

Io sono amareggiata perchè la politica occidentale e piena di ipocrisia e di interessi affarismo,questo che sto assistendo in questi giorni della Libia e più che sufficiente per capirlo.....e noi siamo le vittime di questo affarismo non siamo popoli sovrani decidono gli altri perciò ritengo inutile commentare, perché so che non cambiera nulla.Se vogliamo che cambia qualcosa dobbiamo informare la gente ha non adulare gli esseri umani che vanno a occupare la poltrona chiunque esso sia ...se mai devo chiedere cosa ha fatto nel arco di 4/8 anni e se non e in grado di cambiamenti se ne deve andare a curare il suo orto da qualche parte,altro che 20 anni al potere...


E noi siamo popoli addormentati a cominciare da tutti eritrei che hanno una responsabilità ,da quando l'eritrea si e liberata cioè dal 1993 dando l'assoluta fiducia a un essere umano il dittatore isias come se fosse l'unico eroe che ha salvato l'eritrea, quando invece i veri eroi erano quelli che hanno lasciato la pelle per amore della patria e quelli che sono tornati vivi ma senza gamba senza occhio, e peggio ancora chi ha perso entrambi gambe o altro.....e alcuni di questi sono stati fucilati da Isaias e Mesfin Hagos solo perché avevano chiesto un miglioramento della loro vita....
E comunque io non ho mai detto che bisogna usare la forza bellica per sradicare il dittatore sanguinario ma come ho detto poco ansi e l'informazione che e la vera libertà dei popoli ,daltronde perché mai molti politici anche quelli occidentali controllano il media a volte direttamente come in italia a volte come la fox americana che sono schierati apertamente con politici , in altri casi finanziando la loro campagna elettorale ...
cordiali saluti e buona giornata!

Re: Grazie Presidente Isaias

Marta
Gran brutta bestia il potere, esso può corrompere l’anima dell’uomo fino a condurlo ai deliri di onnipotenza
ben pochi riescono ad esserne immuni e isaias senza dubbio non è fra questi.
All’ubriacatura di potere e ai deliri di onnipotenza, a isaias occorre imputare anche il tradimento del mandato affidatogli con la national charter per la realizzazione della piena applicazione della costituzione, e le annesse azioni riprovevoli come quelle che lei ricorda o peggio.
E non è finita, ancora a isaias occorre chiedere conto di come mai a distanza di 20 anni dalla liberazione e a 11 anni dalla sospensioni delle azioni belliche con l’etiopia Il bilancio che viene sottoposto alla nazione è fallimentare.
Lo stato non è totalmente liberato, il cittadino non ha la possibilità nè la tranquillità per operare una normale economia, il cambio reale è semplicemente disastroso, chi può fugge, la stampa è ridotta a organo di potere,
i dissidenti o all’estero o in patria imprigionati o peggio. (il resto lo lascio immaginare)
Se è vero che una parte delle difficoltà devono essere addossate all’etiopia è altrettanto vero che l’altra metà è di competenza di isaias.
Infatti è evidente che se avesse avuto le capacità indispensabili per la conduzione politica della nazione i disastri menzionati non sarebbero accaduti.
Pertanto non è azzardato affermare che al tradimento della volontà popolare si aggiunge il suo totale fallimento politico.
Non valgono le argomentazioni pretestuose che vengono diffuse, affermare che “La Costituzione eritrea non è mai stata applicata perché non sussistono le condizioni basilari che garantiscano la certezza dell'integrità territoriale e dell’indipendenza nazionale” è solo un modo infame e truffaldino di perpetuare all’infinito il controllo personale sulla volontà del popolo
Per le summenzionate ragioni ritengo che il popolo eritreo abbia il diritto di chiedere a gran voce la sua sostituzione nella gestione politica e la conseguente richiesta di applicazione della costituzione.

Marta la giustizia e un buon governo così come lo intendono persona comuni come noi forse non è di questo mondo occorre lavorare molto per un cambiamento di mentalità e di risultati.
L’ipocrisia si insinua non solo nella politica occidentale ma in tantissimi altri paesi, in ogni cosa e dappertutto.
e di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno, ma non perdiamo la speranza, salviamo almeno quella.
il resto di quanto da lei prospettato può essere condiviso, anche dove il massimo gestore politico di una nazione deve avere un mandato popolare a tempo. es. 4/8 anni devono essere il massimo consentito
così come succede in altre nazioni e così come è stato richiesto con il recente referendum popolare in egitto.

E’ naturale che gli organi di informazione subiscono l’azione di indirizzo economico o politico di riferimento o l’influenza di tanti personaggi interessati, a maggior ragioni in quei paesi laddove esistono regimi autoritari,
non lo trovo particolarmente scandaloso a condizione che ciò sia chiaro e alla luce del sole.
però l’esistenza della libera e plurale informazione, integrata dalla giusta considerazione e analisi critica personale è l’ elemento che contribuisce alla formazione di una libera opinione di liberi cittadini

Marta non si scoraggi, la sua voce in difesa dell’eritrea e di chi non può farlo, serve, fosse anche la sola, ma sappia che sola non è
forza eritrea.

tanti saluti
nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini :spero che non sia cosi "ingenuo" per non dire altro, che cercherà di convincere qualcuno che gli eritrei invece di tornare nel loro paese che e diventato "paradiso" grazie al dittatore sanguinario isaias come dice Pettini, vogliono a tutti i costi venire in italia ,anche se rischiano la vita

Re: Grazie Presidente Isaias

E vero non devo commentare su questo sito ma questa e una cosa importante da comunicare!!!


Una buona notizia e una cattiva :
cominciamo con la cattiva ,il dittatore sanguinario isaias e" gravemente malato"e la buona e che lo sta curando un medico italiano ,perciò e nelle mani sicure infondo in 20 anni persecuzione di eritrei innocenti e stata l'italia a beneficiare nel nostro paese....

Io l'avevo detto che isaias il serpente assonante uscirà di scena con una "malattia grave" non perchè e un dittatore sanguinario contestato in europa e in america, e cosi quelli mentecatti che lo considerano eroi mentre succhiava il sangue dei sui figli mandandoli persino per difendere il suo simile Gedafi si confonderanno di distinguere il vero dal falso.
Che fine a fatto il difensore del dittatore Pettini?credo questa uscita poco furba dalla scena del dittatore isaias sia una trovata di Pettini ,

Re: Grazie Presidente Isaias

beneficiare, non beneficiare queste considerazioni sono un non senso a cosa porta una discussione siffatta?
fino a prova contraria viviamo tutti su questa terra e tutti siamo in qualche misura interconnessi.
tutti in qualche maniera siamo coinvolti nelle comuni attività umane, siano esse economiche, commerciali, politiche.
alcune volte con esito positivo altre meno.
marta pensare che ci sia stato per l’italia un bilancio solo favorevole, francamente lo trovo ingeneroso.
tra le altre cose, non va sicuramente dimenticato che migliaia di eritrei hanno trovato qui accoglienza e sicurezza.
Magari l’italia, intesa come istituzione, pur con tutti i suoi problemi avesse fatto di più di quanto ha fatto per l’eritrea

capitolo isaias
non conosco la reale condizione fisica attuale di isaias, corrispondesse al vero quanto affermato, umanamente me ne dispiacerebbe per lui, e detto questo, ciò dovrebbe far riflettere su quanto affermavo in un mio precedente post.

“Con L’occasione, vorrei sottolineare un aspetto relativo a una eventuale o per cause naturali ricambio al vertice dello stato.
Nelle preoccupanti condizioni attuali, in assenza di una costituzione, di regole e organigrammi, chi garantirà il popolo nella successione?
Chi è perso nel delirio di onnipotenza dimentica che per tutti suona la campana della fine, come per tutti anche per isaias essa suonerà.
Isaias dice di non preoccuparsi che chiunque può sostituirlo. Bene, come?
Lui dice chiunque, ma chi sarà mai questo signor Chiunque? forse pensa a un familiare in modo da perpetuare la dinastia e trasformare veramente l’eritrea in un califfato, con buona pace della volontà di democrazia.
Oppure questo Chiunque potrebbe risultare un qualsiasi incapace, buono solo a un altro golpe
Oppure Chiunque potrebbe essere un altro califfo ben peggiore del precedente.
Ma questo Chiunque è la strada giusta? Migliore di quella che tutti gli eritrei hanno voluto e combattuto? Migliore dell’implementare la Costituzione? Io penso di no.
Questa sarà la grande responsabilità storica per come verrà ricordato di isaias.
Non quella di avere trasformato i suoi indubbi meriti passati in altrettanti indecenti demeriti attuali, ma bensì quella gravissima di avere derubato e impedito all’Eritrea un tranquillo futuro del suo popolo, soprattutto dei suoi giovani.”


Con la summenzionata premessa e a seguito delle attuali condizioni geopolitiche dell’area, è lecito preoccuparsi di quello che avverrà nel sempre possibile dopo isaias? ritengo di sì.
Mai dimenticare che Dopo una dittatura non c’è il paradiso!
Su questo fondamentale aspetto occorre vigilare ed è compito di chiunque abbia a cuore lo sviluppo democratico sancito nella costituzione del paese, organizzare una seria discussione che coinvolga tutti.
Le persone di buona volontà devono farsi carico delle prospettive future del loro paese, organizzandosi e impegnarsi nel fare sentire con forza la loro voce.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Le preoccupazioni sulla salute di Isaias non trovano fondamento, il presidente ha partecipato alle celebrazioni della santa Pasqua e successivamente è apparso in televisione in occasione della lunga intervista nel corso della quale ha toccato tutti i punti di maggiore attualità politica ed economica.

Comunque contrariamente a noi occidentali gli eritrei sono fatalisti e hanno un concetto della vita e della morte più realistico; oggi siamo qui...domani forse sotto la sabbia.

Non è nella loro cultura credersi immortali o insostituibili; il loro impegno pubblico è più da considerarsi un obbligo sociale che una volontà di affermazione personale, in sintesi il bene collettivo è il fine da raggiungersi anche a costo del sacrificio del proprio.

Non ci sono privilegi nell'occupare posti di responsabilità, ma solo obblighi che vengono compensati con stipendi allineati e modesti, a qualunque livello.

L'intercambiambilità delle funzioni è alla base della formazione di tutti i quadri operativi anche se certamente la funzione di rappresentante del paese non può essere soggetta a rotazioni.

Tuttavia questo non deve far ritenere che il presidente sia insostituibile e sarebbe riduttivo credere che che il governo eritreo sia così ingenuo da non essere pronto a ogni eventualità.

Per quanto riguerda le preoccupazioni di "nessuno" sul destino dell'Eritrea alla luce dell'ondata di insurrezioni che si è abbattuta su molti paesi africani e alcuni arabi, si sono con il tempo dimostrate infondate e la realtà attuale mostra un'Eritrea quanto mai tranquilla e unita nell'impegno a onorare il ventennale della liberazione del paese.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

da shabait, traduzione automatica
popolo eritreo accoglie 24 maggio con senso di patriottismo e l'orgoglio
Asmara, 24 maggio 2011 - cittadini eritrei all'interno del paese e all'estero, ha celebrato il Giorno dell'Indipendenza il 24 maggio con zelo patriottico attraverso la messa in scena danze di strada e fuochi d'artificio colorati.

Centinaia di migliaia di persone provenienti da tutti i ceti sociali affollato i viali Martiri Liberazione e nella capitale la scorsa notte ballando e gioia accompagnata da fuochi d'artificio colorati.

I partecipanti delle celebrazioni ha detto che la gioiosa atmosfera prevalente è il risultato di aspre lotte e pesanti sacrifici da parte del popolo eritreo. Tali celebrazioni colorato esprime anche forte messaggio ai quarti nemico, hanno aggiunto.

Constatando che i programmi presenti nel corso delle celebrazioni dimostrano ampiamente salda unità del popolo eritreo, la forza, la capacità e la creatività, i partecipanti hanno affermato che la nazione sta entrando in una fase promettente di prosperità grazie a tutti gli sforzi tondo.

Sempre all'alba di oggi, un fuoco di 21 cannoni ha avuto luogo in occasione del 24 maggio.

Si noti che i cittadini eritrei in patria e all'estero, ha celebrato il 20 ° anniversario di Independence Day per due settimane consecutive, con forte senso di patriottismo e di orgoglio.

Re: Grazie Presidente Isaias

Derres, Derres, Derres,

a quando l'uso della ragione e del buon senso, o meglio l'uso del cervello se mai ne avessi uno in compreità del tuo sodali Sig. Pettini.

Voi siete fuori dalla storia, in 20 di indipendenza il Vs. amato governo non ha prodotto nulla di positivo,solo morte e distruzione.

Anche per voi l'equivalente del 25 Luglio 1943, non è lontano,vedremo cosa direte.

Re: Grazie Presidente Isaias

Abrham nei giorni del 22 e del 29 maggio solo in Italia si sono riunite migliaia di eritrei per festeggiare il ventennale della liberazione della amata Eritrea.

Nello stesso periodo si è svolto un pretestuoso incontro a Milano che aveva lo scopo di esprimere critiche verso il governo eritreo, fallito miseramente come riportato nell'articolo pubblicato su EritreaEritrea, e una manifestazione antigovernativa sotto l'ambasciata eritrea a Roma che ha raccolto la bellezza di dodici partecipanti.

Posso anche capire il senso crescente di frustrazione che si possa provare nel continuare a sostenere tesi indifendibili, ma ricorrere a mezzucci come quelli usati da lei da solo la misura esatta del vostro spessore intellettuale.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

La povertà delle sue argomentazioni è tale che non vale la pena di abbassarsi così tanto. A onor della logica essere in maggioranza non significa essere dalla parte della ragione o della verità; allora secondo lei il nazismo del 1933 era nel giusto dato che aveva conseguito un risultato positivo, e il Mussolini del 1935 di piazza Venezia quanto consenso crede avesse allora.Così come il suo amato presidente nel 1991,ma tant'è che le minoranze sono destinate ad essere maggioranze con tempo.Io sono un eritreo e sono fiero di essere stato sempre contro l'indipendenza dal lontano 1977,avendone conosciuto gli aspetti più turpi e la barbarie dei cosiddetti liberatori.Lei e i suoi simili siete solo dei mestieranti,privi di qualsiasi etica,né umanità.Vada a leggersi un po di Kant,Voltaire, chissà se non migliorerà.Ah dimenticavo il suo presidente che si atteggia a uno statista, mi creda è di una povertà culturale che ci si vergogna per lui.

Re: Grazie Presidente Isaias

Abrham lei che ha letto molto dovrebbe ricordare che alla base della democrazia vi è il concetto che tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione, ma che è quella espressa dalla maggioranza a prevalere.

Lei in occasione del referendum per l'indipendenza dell'Eritrea ha votato contro rimanendo nel 2% degli scontenti, e ora parteggia per una minoranza così esigua da non avere neppure un rappresentante ufficiale o uno strtaccio di programma politico.

E' nel suo diritto, ma non venga qui a parlare di povertà di argomentazioni e se non le piace l'ambiente migri pure altrove.

Ah dimenticavo, il Presidente non è mio ma dell'Eritrea degli eritrei.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Il concetto che in democrazia vige la sommatoria dei voti é un'alienazione dei principi per cui invochiamo il diritto d'espressione delle proprie opinioni. Secondo il suo modo di vedere ciò che é espressione di una maggioranza é degno di considerazione e di rispetto,tanto vale allora riabilitare Barabba, visto che la gente preferì lui a Cristo. Quando dico pochezza delle argomentazioni mi riferivo a questo ossia esistono forme di democrazie:quella passiva che subisce il potere, quella attiva che invoca il popolo per qualsiasi cosa pur di non prendere alcuna responsabilità,ed infine quella critica che capace anche di andare contro il volere della maggioranza ben sapendo che il tempo e l'evoluzione dei costumi ed altro le daranno ragione.Vede io non ho votato durante il referendum né tanto meno sono seguace delle opposizioni eritree.Il mio odio é verso coloro che mettono innanzi la vita ed i diritti delle persone, la patria , il loro dio gli ideali ecc. Questi sono solo FASCITI o NAZISTI,e gli eritrei che siano al potere o all'opposizione sono tali, non v'é nessuna differenza. Mi duole ma un confronto con lei non è ad armi pari poiché si tratta sempre di "intra una gente zotica, vil";
onde per cui lei ha ragione la soluzione e migrare, così come lo stanno facendo molti eritrei a costo di annegare nel mare nostrum, e poi una volta arrivati a lidi più tranquilli avranno il tempo per iscriversi al YPFDJ,beata gioventù,o forse si tratta solo di povertà culturale.

Re: Grazie Presidente Isaias

Abrham in un primo momento l’avevo scambiata per un tanghero esaltato del tipo che spesso capita su questo forum, ma dopo aver letto questo suo ultimo (nel senso esteso del termine) contributo mi rendo conto lei in realtà deve essere una vera personalità dotata non solo di una vasta cultura che le consente di spaziare con disinvoltura dalla mistica cristiana ai teoremi della politologia internazionale, ma anche un saggio che si può permettere escursioni nel campo delle precognizioni.

Dimestichezza con le lingue vive e morte, distacco etico dalle miserie umane espresse attraverso volgari espressioni delle volontà popolari come referendum, democrazia, gestione autonoma e condivisa del paese e altre bassezze.

Inarrivabile come inarrivabile è il suo limpido pensiero che pare potersi condensare in un'unica frase rivelatrice che ha voluto generosamente svelarci:
“Il mio odio é verso coloro che mettono innanzi la vita ed i diritti delle persone, la patria , il loro dio gli ideali ecc.”

Non sono riuscito a capirla, ma ne sono estasiato.

Un vero peccato non essere al suo livello.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

da oltre un mese non ho avuto tempo per aprire questo forum. Ho letto gli interventi del ns amico dotto e le sue esternazioni. Ho riconosciuto l'autore dal suo modo di esprimersi citando delle frasi dalla cronologia storica del 25 Luglio 1943 giorno dell'arresto di Mussolini e dalle ricordanze di Leopardi: "intra una gente zotica vil". E' una persona di cultura che ha scritto dei libri. Qui ha preferito chiamarsi Abraham. In realta' si chiama Fizumbrhan. E' arrivato giovanissimo in Italia. E' cresciuto in Italia. Ma della cultura Eritrea ed africana non ha appreso nulla. Intendo dire cultura con valore di saggezza. Pertanto caro Pertini, sono costretto a chiedere di togliere la parola saggio che gli ha attribuito. E' un personaggio senza etica e senza valore, che si vende per pochi denari. Attualmente è al servizio della ns cara Dania. Ed è ricercato dall'associazione FAT in quanto era tesoriere ed ha prelevato indebitamente Euro 2200. Colgo l'occasione per invitare il soggetto a rimettere sul conto corrente della FAT cio' che indebitamente ha prelevato e messo in tasca.
Cordiali saluti Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Derres il mio commento era assolutamente ironico visto come si è presentato al forum il sedicente abraham.

La sua pomposa prosopopea era comunque gia servita da sola a qualificare il personaggio, ma la sua affermazione “Il mio odio é verso coloro che mettono innanzi la vita ed i diritti delle persone, la patria , il loro dio gli ideali ecc.” era troppo sconclusionata per non meritare una risposta a tono.

Da questo risulta dunque evidente che l'accostamento del termine "saggio", che tanta importanza riveste per i veri eritrei, al quel personaggio altro non voleva essere che una enfatizzazione della sua reale incositenza.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

"Val piu un asino vivo che un dottore morto". Riporto anch'io un detto degli altri.
Ciabattino non andare oltre le scarpe. Gli italiani sono stati capaci a sfiduciare il dittatore Mussolini e gli eritrei non sono stati capaci di sfiduciare il dittatore Afeworki, dice Abraham (detto Datan).
Egli confonde la merda con il cioccolato.
"Afeworki per il popolo eritreo è come Mosè, che guido' un piccolo (grande) popolo, disarmato ed ha sconfitto i potenti ed ha riconquistato la sua terra, ha costituito il suo stato. E' andato oltre i limiti del suo potere, ha fatto i miracoli. Mussolini, nella seconda guerra mondiale, alleandosi con Hitler ha condotto l'Italia verso la rovina. Credo che tu abbia bisogno di un visita psichiatrica.
Cordiali saluti Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Pettini... quanto tempo.... La tentazione era così forte che non ce l'ho fatta.... Mi perdoni.... Ma secondo Lei con la situazione che c'è in quanti dovevono essere a protestare davanti al consolato di Milano? I 12 erano sicuramente persone pilotate dal "KGB" eritreo altrimenti non c'era proprio nessuno (e qualcuno avrebbe potuto annusare....). L'intelligence eritrea figlia di quella etiopica è a livelli inimmaginabili.... Va beh! io l'ho detta, Lei mi dirà le sue belle frasi "di smontaggio" "furbo" ma intanto l'ho detto e.... questo mi basta.
Saluti

Re: Grazie Presidente Isaias

Oggi vorrei parlare del comico di Asmara o di Tembien secondo alcune fonti...
Il nostro caro ed amato presidente (in futuro buonanima compianta), si è diretto verso New York, per partecipare alla 66 esima assemblea generale delle NU... qualche settimana fà il presidente Isayeas si era diretto in Uganda dal suo "Amico" Musevini... ed ancora prima il governo di Iseyas aveva chiesto di tornare a far parte dell' IGAD...

Io sono stupefatto da questi eventi...
Ma come ??? le Nazioni Unite non erano mica servi degli Stati Uniti ?
Ma come ??? L' IGAD non era mica uno strumento con cui gli Stati uniti maneggiavano gli stati del corno ? ma come ???
Ma come ??? L' Uganda non era mica uno stato servo degli Stati Uniti ???

val la pena ricordare qualche dettaglio :
1) L' Uganda attraverso il suo governo era lo stato che avanzò la bozza delle sanzioni contro il governo di Isayas nel 2009.

2) Il governo Iseyas nel 2007 si era ritirato dall' IGAD perchè, secondo iseyas, l' IGAD era solo uno strumento del governo degli Stati Uniti.

3) Il governo di Iseyas aveva manifestato,attraverso le loro marionette nella diaspora, contro le Nazioni Unite chiamandole UNjust (un intelligentissimo uso dell' acronimo delle nazioni unite ) per contestare le (secondo loro) ingiuste sanzioni.

e adesso cosa succede ? l' integerrimo presidente Iseyas di Tembien (i parenti del tigray sono fieri di lui..) si sta abbassando ai livelli dei servi degli Stati Uniti ?

Grazie presidente lei non mi delude mai ! sempre più delirante ed incoerente.

Dopo 10 anni stiamo nella più totale confusione e disperazione come popolo.

cordiali saluti.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket qui di comico appare solo lei che come al solito pare non aver capito nulla.

A questo proposito le ricordo che:

- L’Eritrea è membro delle NU e ne consegue che se viene indetta una assemblea generale il Presidente deve partecipare. Se si deve protestare legalmente lo si deve fare nelle sedi opportune e nei modi convenzionali.

- Il governo eritreo non si è mai ritirato dall’Igad per opposizione agli Usa, ma si è limitata a congelare la sua posizione per protesta contro l’invasione etiopica della Somalia.

- L’Uganda è stata l’incolpevole promotrice di una mozione anti Eritrea voluta e progettata altrove. Il recente incontro di alto livello dimostra che ogni possibile equivoco è stato chiarito.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

personalmente non voglio entrare nella polemica pro o contro il governo o presidente dell'Eritrea. E lo faccio per un motivo molto semplice, intanto perchè non se ne esce e in secondo luogo risulta impossibile discutere di un eventuale futuro dell'eritrea (cosa assai più importante) invece che i sermoni sugli elenchi di vittime e carnefici.
Anche se così forse la faccio facile, ma vorrei comunque cercare di articolare il mio pensiero. Sono del parere che il governo eritreo ha gravi colpe in questa situazione e il popolo eritreo non è proprio così orgoglioso e ne tantomeno prestigioso (vi ricordo che l'indipendenza è arrivata grazie alle retate per rastrellare giovani guerriglieri che in seguto aderivano alla causa, ma con pochi, sul totale, volontari e soprattutto consapevoli di ciò che avveniva in quella fase della storia eritrea). I governanti eritrei rappresentano perfettamente il pololo eritreo: per nulla incline alla democrazia nei suoi rapporti sociali, ancora rigidamente organizzata secondo tradizioni impregnate di religione e millenni di regimi di certo per nulla democratici.
Ho 31 anni e il desiderio più grande per il mio paese è che ci fosse non una rivoluzione del popolo che non ne sarebbe all'altezza ma una rivoluzione intellettuale. Mi piacerebbe vedere riunita a discutere con l'arma dell'intelligenza la parte migliore dell'Eritrea. intellettuali, filosofi, artisti, politici etc etc... ma temo che l'Eritrea non abbia nemmeno un intellettuale degno di tale appellativo. Vorrei che si aprisse una nuova era per questo paese, un anno zero da cui ricominciare, un'amnestia per le colpe del passato (sul modello sud Africano) e ricominciare a parlare del futuro. Io sono nato e cresciuto fino ai nove anni in Eritrea e oggi sono sposato e ho tre figli con una compagna italiana e mi spiace non poter portare i miei figli in Eritrea in quanto sono una persona indesiderata proprio perchè parlo del nuovo, del futuro democratico del mio paese. Kidane

Re: Grazie Presidente Isaias

Leggendo il suo messaggio, percepisco un gran disorientamento.

“(vi ricordo che l'indipendenza è arrivata grazie alle retate per rastrellare giovani guerriglieri che in seguto aderivano alla causa, ma con pochi, sul totale, volontari e soprattutto consapevoli di ciò che avveniva in quella fase della storia eritrea).”

Le suggerisco di studiarsi attentamente la storia dell’Indipendenza Eritrea.

“Mi piacerebbe vedere riunita a discutere con l'arma dell'intelligenza la parte migliore dell'Eritrea. intellettuali, filosofi, artisti, politici etc etc... ma temo che l'Eritrea non abbia nemmeno un intellettuale degno di tale appellativo.”

Se teme che l’Eritrea non l’abbia, allora il suo desiderio rimarrà per sempre inesaudito


“Io sono nato e cresciuto fino ai nove anni in Eritrea e oggi sono sposato e ho tre figli con una compagna italiana e mi spiace non poter portare i miei figli in Eritrea in quanto sono una persona indesiderata proprio perchè parlo del nuovo, del futuro democratico del mio paese. Kidan”


Io che mi sento parte del“popolo troglodita eritreo” sono cosciente di prendere le distanze
da oratori armati di “intelligenza, intelletto, politica, arte ..etc..etc…che vorrebbero (come lei)
modificare il GOE in una cosiddetta vostra “democrazia” biasimandolo e mai proponendo un programma.

Mi dispiace per i suoi figli, perché conoscere le proprie radici è importante ,
i miei (italo eritrei anche loro) ci vanno ogni anno.

Saluti

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig Gerrie

non mi risulta che il popolo eritreo abbia combattuto per la sua indipendenza con l’obiettivo di essere governato dai pochi soliti noti, non mi risulta neanche che queste erano le aspettative che hanno consentito i grandi sacrifici effettuati. Infatti ben altre erano le ambizioni che hanno animato il popolo tutto.
Ed esse sono ben riportate nella costituzione eritrea che è tuttora riposta in un cassetto
Come ben saprà quanto in essa contenuto è stato liberamente sottoposto alla approvazione assembleare
Essa è un modello di gestione dello stato eritreo liberamente voluto dal popolo eritreo.
Purtroppo la realtà attuale della nazione è ben diversa da quanto descritto in essa.
Ciò premesso, non è esatto dire che non si propone mai un programma alternativo. infatti basterebbe che fosse implementata la costituzione e forse non ci sarebbe bisogno di nessuna altra proposta.
Non si pone la domanda del perché a distanza di 20 anni ancora essa non viene promulgata?

P.S.Sono felice per lei che può andare e venire dall’eritrea, ma non si pone la domanda del perché a un suo pari cittadino eritreo viene impedito un ritorno in patria?

saluti
nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

La mia curiosità di confrontarmi, mi ha portato spesso a partecipare alle riunioni dei cosiddetti “oppositori” o a leggere nei loro siti Internet e non ho mai, ripeto mai, ascoltato o letto una proposta di un programma alternativo da parte loro, ma soltanto critiche.

Le ribalto la domanda: perché mai il GOE dovrebbe impedire il ritorno ad un mio pari cittadino?

La prego, non mi affligga con la solita tiritera di “minacce da parte del GOE “ per chi la pensa
diversamente da lui.

Il pensiero, l’opinione non sono condannabili ma i fatti terroristici sì !!!

“a buon intenditore poche parole !!!”


“la mania di persecuzione” è curabile, informatevi.

Saluti

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig Gerri guardi che si sbaglia, un programma esiste, è stato proposto, condiviso e viene da tutti ripetutamente richiesto di rispettarlo e applicarlo, ed è quello seguente, cosa ne dice lo può condividere?


1. Armonia nazionale.
Perchè la gente eritrea viva nell'armonia, nella pace e nella stabilità, seguendo senza distinzioni le linee regionali, etniche, linguistiche, religiose, di genere o di classe.
2. Democrazia politica.
Perchè la gente eritrea partecipi attivamente e si trasformi in protagonista nella gestione e nella conduzione della sua vita e del suo paese, con i suoi diritti garantiti per legge e nella pratica.
3. Evoluzione economica e sociale.
Perchè l’Eritrea progredisca socialmente ed economicamente nelle aree della formazione, della tecnologia e della qualità di vita.
4. Giustizia sociale (democrazia economica e sociale).
Giusta distribuzione della ricchezza, servizi e opportunità, e attenzione speciale da dedicare alle sezioni più svantaggiate della società.
5. Rinascita culturale.
Disegnata sulla nostra ricca eredità culturale e sui valori approfonditi durante la lotta di liberazione, per sviluppare una coltura Eritrea caratterizzata da amore per il paese, rispetto per umanità, solidarietà fra uomini e donne, amore della verità e della giustizia, rispetto per la legge, lavoro duro, sicurezza di se, fiducia nella riuscita, mentalità aperta e inventiva.
6. Cooperazione regionale ed internazionale.
Perchè l’Eritrea si trasformi in un membro rispettato della Comunità internazionale, attraverso la coesistenza nell'armonia e cooperazione con i paesi vicini; e contribuendo, nella misura delle sue possibilità, alla pace, alla sicurezza e allo sviluppo regionale e globale.
II. LA BASE DEI NOSTRI PROGRAMMI POLITICI
1. Sviluppo di un sistema politico democratico
Noi eritrei, per la prima volta nella nostra storia, stiamo cominciando a costruire il nostro stato. Questa è una grande occasione che abbiamo guadagnato dopo una lunga lotta. È naturale che ora vogliamo sviluppare il migliore sistema politico e governo possibile, come farebbe chiunque altro. La storia ha registrato che la razza umana ha voluto sviluppare il sistema politico ideale e che i suoi migliori filosofi hanno studiato e scritto circa tali sistemi politici. Anche se è impossibile da realizzare, il sistema politico ideale, è vitale sforzarsi per stabilire il sistema politico migliore. Quindi, in Eritrea, in questa importante giuntura storica, dovremmo sollevare e dare risposta alle seguenti due domande:
Quale è il sistema politico migliore adatto per Eritrea indipendente?
Quale è il tipo di governo che dovremmo sviluppare?
Nell’Eritrea indipendente è nostro desiderio di base sviluppare un sistema politico stabile che rispetti la legge e l’ordine, unità delle misure di sicurezza e pace, permetta a tutti gli eritrei di condurre vite felici e pacifiche, garantire i diritti fondamentali dell'uomo ed essere esente da timore e oppressione. Poiché tali obiettivi possono essere garantiti soltanto attraverso leggi e istituzioni debitamente costituite, dobbiamo stabilire un sistema politico costituzionale in Eritrea. Il sistema costituzionale deve essere basato e riflettere lo sviluppo storico e gli stati specifici della società Eritrea. Deve essere un sistema nazionale e costituzionale che garantisca l'unità e lo sviluppo equilibrato per la gente eritrea e accerti l'indipendenza e la sicurezza nazionali.
Deve essere un sistema costituzionale democratico basato sulla sovranità della gente, sui principi e sulle procedure democratiche, sulla responsabilità, sulla trasparenza, sul pluralismo e sulla tolleranza. La sola esistenza di una costituzione, tuttavia, non è sufficiente. Affinché la costituzione funzioni realmente e venga rispettata, devono esistere le istituzioni costituzionali. Per sostenere la costituzione, nella società e in tutti gli organismi di governo, deve esserci una forte coscienza (cioè consapevolezza costituzionale). La costituzione e i sistemi costituzionali possono dare garanzie soltanto quando sono sviluppate la consapevolezza e la cultura costituzionale e quando le istituzioni costituzionali sono stabilite e rinforzate.
Il nazionalismo e la democrazia devono essere i principi di base su cui sviluppiamo il sistema politico costituzionale in Eritrea. Il sistema politico eritreo deve essere sviluppato sul nazionalismo, cioè salvaguardando l'interesse nazionale, sviluppando e rinforzando l'unità della nostra gente e conservando l'indipendenza. Tutte le istituzioni politiche dovrebbero essere stabilite su una base nazionale, esente da sentimenti di divisione e da attività sub-nazionali, rinforzando e sviluppando gli sforzi coordinati a livello nazionale della nostra gente. Cioè il sistema politico deve avere una vasta base sociale, permettendo la partecipazione di tutta la gente sia nelle aree urbane che rurali.
Il sistema politico deve essere basato sulla democrazia. La democrazia, tuttavia, è un concetto discutibile. La democrazia è a volte considerata strettamente in termini di numero di partiti politici e di normali elezioni tenute. Una tale vista, che limita il significato della democrazia alla sua forma, è superficiale e non storica. Osservata nella sua più vasta e più profonda prospettiva storica, democrazia significa l'esistenza di una società governata da principi e da procedure democratiche, l'esistenza di istituzioni e cultura democratica, vasta partecipazione pubblica alle risoluzione e un governo che è responsabile della gente. Possiamo capire correttamente la democrazia quando la riferiamo allo sviluppo storico e agli stati reali della società eritrea.
La nostra comprensione della democrazia dovrebbe dare risalto alla sua soddisfazione piuttosto che alle sue manifestazioni esterne. Nel contesto della nostra società, la democrazia dipende non dal numero di partiti politici e dalle normali elezioni, ma dalla partecipazione reale della gente nel processo decisionale a livello di comunità e nazionale. Quello che è richiesto qui non sono partiti politici come manifestazione di pluralismo politico con i diritti all'organizzazione e libera espressione ed elezioni. Piuttosto è identificare la democrazia dal numero di partiti politici e dal fatto che esistano elezioni organizzate.
Questo genere di interpretazione è errato e pericoloso. Questo perché è stato stabilito dalle esperienze in parecchi paesi che l'esistenza di molti partiti politici e di elezioni organizzate da soli non garantiscono l'esistenza di un vero sistema democratico. Se guardiamo l'esperienza di alcuni paesi africani, i partiti politici dominati dagli interessi di una elite sono imposti dall’alto. Questo non promuove lo sviluppo democratico in stato o società. Tali parti politiche, sostenendo stretti interessi interni ed esterni, sono diventati strumenti di sistemi oppressivi. Anche a riguardo delle elezioni, la corruzione diffusa osservata dappertutto durante le elezioni è un'indicazione che le elezioni, in sé stesse, non garantiscono la democrazia.
Quindi, affinché la democrazia sia autentica e garantita, è essenziale progettare correttamente il processo tramite cui può svilupparsi. È necessario soprattutto da avere istituzioni basate sulla gente, partiti politici, varie associazioni, mass-media e agenzie governative decentralizzate. Le istituzioni governative e non governative devono esistere per accertare la partecipazione pubblica dalle redici al livello nazionale. Il governo nazionale deve attenersi a una costituzione, essere responsabile nei confronti della gente, coordinato ed equilibrato nei suoi apparati legislativi, esecutivi e giudiziari e avere un potere diffuso e decentralizzato.
Lo sviluppo delle associazioni e di movimenti sindacali, e in generale lo sviluppo delle istituzioni non governative, è manifestazione supplementare dello sviluppo della democrazia. I mass-media indipendenti, liberi e responsabili sono un altro importante insieme di fattori per lo sviluppo della democrazia. In breve, un governo democratico, una società civile attiva e mass-media indipendenti e sicuri, sono le tre colonne della democrazia. È soltanto quando queste tre colonne della democrazia sono presenti e quando la cultura democratica prevale nella società intera che la democrazia può essere viva e garantita. Questo processo democratico, tuttavia, non è un progetto che possa essere compiuto nel breve termine, durante pochi anni.
E’ necessariamente un processo storico lungo. L'esperienza negli scorsi due secoli in parecchi paesi sviluppati dimostra che lo sviluppo democratico è un processo complesso. In particolare, nelle società come la nostra, che hanno strutture varie e sono in una fase più bassa di sviluppo, come nel caso di altri paesi africani e del terzo mondo, ci sono circostanze socio-economiche che rendono lo sviluppo della democrazia ancora più complicato e difficile. Tali esperienze inoltre confermano che la democrazia, come concetto e cultura, come processo e pratica, per esistere e svilupparsi, richiedono come fondamento, un forte nazionalismo unito a uno sviluppo sociale ed economico.
Quindi, nel contesto della nostra società e nella nostra fase di sviluppo, dobbiamo promuovere lo sviluppo della democrazia insieme con il processo della costruzione della nazione e dello sviluppo socio-economico. Le nostre speranze per la democrazia in Eritrea saranno realizzate quando basate su una tale obiettiva comprensione .
Quindi i nostri obiettivi sono:
• Stabilire un sistema costituzionale la cui costituzione è disegnata e ratificata con vasta partecipazione pubblica, che rispetti diritti fondamentali dell'uomo, i cui enti legislativi, esecutivi e giudiziari controllino e si equilibrino l’un l’altro, in cui la norma di legge prevalga attraverso l’Eritrea e che ancori l'unità e lo sviluppo della gente dell’Eritrea.
• Sviluppare in base a una costituzione, un governo e una società forti che accelerino la costruzione nazionale, garantisca l'unità nazionale, generi un clima adatto per l’evoluzione economica e sociale, abbia vasti fondamenti sociali sia nelle zone rurali che urbane, sia aperta e partecipe in tutti i settori della società, garantisca uno sviluppo equilibrato, rispetti i diritti dei cittadini, sia esente dalla corruzione, dia la priorità all’interesse nazionale, salvaguardi l’indipendenza nazionale e sviluppi il consenso nazionale.
• Sforzarsi in base a una costituzione di sostenere i diritti umani e politici di base, che includono la libertà di fede e di stampa, il diritto all'organizzazione politica, alla dimostrazione pacifica, all’informazione, al lavoro e formazione, alla libertà dalla paura e dalla oppressione e l’uguaglianza secondo la legge.
• Avere un sistema politico che promuova l'armonia fra la gente eritrea, rifiuta e indebolisce tutte le tendenze che dividono, sviluppa le istituzioni nazionali e garantisce il nazionalismo e il secolarismo che siano la base di tutte le attività politiche. Dobbiamo accertarci che il sistema politico sia basato sul principio di un completo e di sviluppato nazionalismo.
• Garantire che il sistema politico sia fondato sulla gente, assicuri la partecipazione della gente nelle decisioni sugli affari locali e nazionali, sia costruito dalle radici, funzioni sui principi della decentralizzazione, della pluralità politica, dell'apertura, della tolleranza e della responsabilità, rispetti i diritti di base delle organizzazioni politiche e la libertà di espressione e è un sistema democratico, pluralista e partecipe.
• Rendere il sistema politico un sistema multi-partitico al quale i partiti politici partecipino legalmente e competano fra essi in modo pacifico e democratico.
• Sforzarsi di stabilire e sviluppare istituzioni democratiche quali un corpo giudiziario libero e forte, varie associazioni e movimenti (per esempio quelli delle donne, dei coltivatori, della gioventù e degli studenti), sindacati civili coscienti di abbracciare la società e altre istituzioni non governative e una stampa libera, fidata, critica e responsabile.

la saluto

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

scusate l'italiano ma che dicie Isaias per altre sanzioni povero popolo eritreo io sono scappata volevano farmi fare militare per sempre.

Re: Grazie Presidente Isaias

Con il contributo di quanti hanno lottato e di chi ha dato l’estremo sacrificio, l’eritrea ha conquistato l’indipendenza.
È un fatto che lo stato eritreo attuale sia composto da diverse etnie ed è comprensibile che raggiunto l’obiettivo dell’indipendenza ci si sia attrezzati per dotarsi di idonei strumenti politici e costituzionali che formassero dopo l’eritrea stato anche gli eritrei popolo.
Con la National Charter adottata dal terzo congresso EPLF/PFDJ in Nakfa, il 10/16 febbraio 1994 e con la successiva costituzione si cominciavano a gettare le basi per realizzare quanto necessario all’unità e all’organizzazione nazionale.
Quanto è successo successivamente, con la condannabile aggressione militare subita da parte dell’etiopia, ha arrestato questo processo di formazione.
A distanza di più di un decennio da questo avvenimento però nessuna traccia di quanto si stava cominciando a realizzare è stato posto in essere.
Infatti di quanto scritto sia nella national charter che nella costituzione nulla è stato realizzato né si trova traccia nella vita quotidiana in eritrea.
l’opposizione al goe è proprio questo che continuamente richiede,
il rispetto di quanto da tutti sottoscritto e il proseguo del cammino intrapreso verso la sua piena realizzazione.
Non va dimenticato che ad isaias fu affidata la leadership per la transizione verso istituzioni condivise, nessuno gli ha dato mandato per la realizzazione di un califfato a difesa del suo unico pensiero.
Con quanto da lui intrapreso isaias ha disatteso le aspettative e tradito la volontà popolare.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

L‘ultimo post di Qeddusan che si aggiunge a tutti i precedenti, è una chiara denuncia dell’insofferenza dei giovani verso una eterna politica economica/ militaresca di fatto non condivisa.
La difesa delle frontiere e le battaglie per l’indipendenza hanno successo quando chi le effettua ha le giuste motivazioni.
se i giovani e chi può fuggono dall’eritrea, mi domando se oggi esistono ancora.

Caro sig gerrie
L informo che quanto riportato in precedenza si riferisce a una traduzione non ufficiale da parte di pettini che non altera il valore generale della national charter.
In attesa che venga resa pienamente operativa io potrei condividerla, e lei?
Trova che corrisponda a quanto sia necessario per l'eritrea?
Invano ho aspettato un suo commento in merito a quanto da me postato precedentemente
Per poterci confrontare senza necessariamente limitarsi a troppo facili battute
Ma tant’è!!!

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Addio Presidente! mi saluti Nayzghi!

Re: Grazie Presidente Isaias

Credo che i saluti definitivi al presidente Isaias siano prematuri.

Al momento gode di ottima forma e non possiamo che augurarci che ogni illazione circa il suo presunto stato di salute precario gli porti fortuna.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Credo opportuno comunicare questa informazione relativa a certe voci circolate quest'ultima settimana. Il 29.04 alle ore 19,30 (San Diego Ca) [ora italiana 04.30 del 30.04], la BBC, nel telegiornale, ha trasmesso in diretta un incontro del Presidente dello Stato dell'Eritrea con il Presidente della Nigeria. Non mi e' stato possibile seguire il commento in quanto presente in un locale pubblico.
Il Presidente Isayas appariva in perfetto stato fisico.

Re: Grazie Presidente Isaias

Lo stato di salute di una persona è umanamente sempre da considerare, in modo particolare se da essa dipende il destino di un popolo.
E qui sta il punto, nei paesi organizzati socialmente ciò sarebbe solo motivo di umana attenzione, nei paesi che non lo sono invece l’incognita del futuro incombe sui suoi cittadini.
Nessuno è indispensabile è vero, ma l’ultima campana suona per tutti prima o poi; nel caso di isaias, grande sarà la sua responsabilità se dovesse lasciare un paese senza regole di convivenza civile.
Non sia mai, ma qualcuno può immaginare cosa succederebbe nel caso accadesse?
Qualcuno ha detto che non dobbiamo preoccuparci perchè il goe saprà benissimo cosa fare, bene, si è però omesso di dire cosa.
Questa assenza di regole certe condiziona il presente e il futuro dell’eritrea e se è vero che il futuro è nella mano di dio, io aggiungo che gli uomini irresponsabili e stolti gli danno attivamente l’altra mano.
Come in altri precedenti storici e in queste condizioni, non è altamente probabile che una lotta intestina tale da creare un vuoto di potere potrebbe dare l’opportunità di un intervento straniero, non necessariamente armato, che porterebbe alla definitiva perdita di Assab?

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Isaias ha sempre sostenuto che il grande patrimonio dell'Eritrea è l'intercambiabilità delle cariche statali compresa quella del presidente.

Bisogna essere degli ingenui per credere di essere insostituibili o eterni, e c'è da star certi che l'avvicendamento, che si renderebbe necessario in caso di indisponibilità di Isaias, è già stato ampiamente definito fin nei più minuti dettagli.

Il punto è che una carica statale in Eritrea è considerata un dovere sociale irrinunciabile e un fardello da sopportare senza lamenti e al massimo delle proprie capacità.

In questi giorni è emersa chiara la strategia dei nemici dell'Eritrea che tentano con tutti i mezzi di convincere l'opinione pubblica dell'esistenza di una tendenza opposta che porterebbe a una presunta corsa al potere che verrebbe condotta senza esclusione di colpi.

Il povero Alberizzi può essere considerato un esempio inavvicinabile di questa strategia avendo inventato ogni tipo di evento e precognizzato ogni genere di imminente disastro per l'Eritrea, regolarmente smentito dagli eventi, basandosi su presupposti talmente lontani dalla realtà da dimostrare senza equivoco la grandezza della sua totale ignoranza sull'argomento superata solo dal livello del suo livore e frustrazione.

"Nessuno" lei è veramente convinto che l'Eritrea sia "un paese senza regole di convivenza civile" o che queste dipendano da una singola persona invece di costituire il patrimonio culturale di un intero popolo?


Stefano Pettini

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