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Re: Grazie Presidente Isaias

La storia che avete vissuto è certamente fatta di grandi dolori e sofferenze. Nessuno lo mette in dubbio. Ciò che si cerca di dire è che dopo la dittatura straniera e la guerra di liberazione da essa siete caduti in un'altra dittatura. La differenza politica sta che questa è una dittatura casalinga l'altra era straniera.

Un piccolo appunto: E' oramai risaputo che il presidente Isayas è ateo. Quindi la sua affermazione "preghiamo con te" è errata. Isayas non prega.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Moretti indipendentemente dalla ipotetica veridicità della sua affermazione "E' oramai risaputo che il presidente Isayas è ateo", Shagaray ha scritto: "Presidente Isayas che Iddio ti benedica, il tuo popolo ti ama e prega per te."

Spero capirà la differenza fra pregare “con” e pregare “per”, e converrà che si può amare qualcuno e pregare per lui indipendentemente dalle sue preferenze religiose.

In definitiva sig. Moretti ha perso un’altra buona occasione per tacere.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Per il sig. Moretti & Co. L'essere ateo è un senso evolutivo umano: se avrà la facoltà di vivere molto a
lungo, lo diventerà anche Lei, a condizione che non
continui a credere al paradiso o all'inferno. O al non uso dei profilattici, come ha asserito il Suo capo.
A proposito della "dittatura" di Isaias, personalmente, la preferisco, per logicità,alla "democrazia pilotata" che abbiamo noi.
Quanto a mettere in ginocchio, sicuramente non è al
corrente che i ns "governatori" di regione hanno uno
stipendio TRIPLO del governatore della California,
mentre gli ex ns presidenti hanno uno stipendio
QUADRUPLO del presidente degli U.S.A.
Si prepari un tappetino, tra poco servirà...
Cordialmente
Walter

Re: Grazie Presidente Isaias

Sono appena tornato dall'Eritre per un viaggio nell'ambito della cooperazione professionale e sanitaria per conto di una piccola associazione italina e mi permeto di fare alcune riflessioni in merito alla situazione generale Eritrea senza ovviamente permettermi di esprimere giudizi che, in un mese di vita, per giunta privilegiata, nel paese, non è pssibile emettere.
Sono medico e sono andato per un progetto di collaborazione con le Autorità sanitarie di Segheneyti e di Asmara per tentare il potenziamento delle strutture sanitarie nella regione di Mendeferrà (scusate ma non mi ricordo come si scrive il nome della città capoluogo.
Devo dire che non ho trovato, in tutta l'Africa, un governo più propositivo nella prevenzione e nel tentativo di ridzione delle malattie infettive e diffusive; i risultati da loro ottenuti in questi ultimi anni nella prevenzione della Malaria dell'HIV e della Meningite sono straordinari per un paese con cos poche risorse economiche.
Ho incontrato nel mio soggiorno ad Asmara un collega dellUNICEF che mi ha confermato tale impressione, suffragata da dati visibli in ogni ufficio e confermati dalla letteratura internazionale.
Non so se il Preidente sia o no un dittatore, non so neppure se la situazione di non pace e non guerra sia causata da incapacità del governo o. molto più probabilmente, da interesi internazionali oscuri e ignoti.
Però un governo che riesce a fare in campo sanitario (e anche educativo scolastico per quanto ho potuto osservare) ciò che fa il governo dell'eritrea, ha tutta la mia stima ed il mio profondo rispetto:
Non esiste libertà senza giustizia, salute ed istruzione nè in Eritrea, ne in tutto ilmondo

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Claudio,
ha ben ragione a dire che i casi di malaria nel Paese sono diminuiti drasticamente in questi ultimi anni. E questo è un fatto oggettivo ed ottimo. Il principale mezzo attraverso il quale questo è stato possibile è stata la semplice diffusione delle zanzariere (mosquitos nets) fornite dagli organismi internazionali, unite con l'educazione informativa fatta dai rappresentanti delle organizzazioni sovranazionali.
possiamo dire il il governo di Asmara abbia semplicemente lasciato fare a tali organismi il loro lavoro, appoggiandone le iniziative. Riduzioni della malaria, a seguito delle stesse pratiche, si sono avute anche in Etiopia e Kenya

Re: Grazie Presidente Isaias

chiaramente le operazioni di prevenzione di ogni malattia sono quelle più economiche possibili in sanità, consideri però che anche la campagna di vacinazioni capillare e diffusa in ogni sperduto villaggio del paese ha portato alla scomparsa totale della polio, della difterite e del tetano, oltre ad una quasi scomparsa della rosolia, malattia che negli anni scorsi aveva portato alla comparsa di una incidenza impressionante di sordastrismo nei piccolo (il comunemente inteso sordomtismo.
Mi fa immenso piacere sapere che anche in altri paesi ci si sta muovendo per la prevenzione; oggi in Africa Malaria e HIV sono le principali cause di morte ed invalidità
cordialmente

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Moretti,

ciò che lei dice non è vero, la drastica riduzione della malaria in Eritrea ha avuto successo perchè :
- la sanità è una delle priorità alla quale il governo eritreo dà maggior attenzione.
- sono state fatte numerose opere di bonifica.
- i medici eritrei hanno svolto il loro ruolo in campagne di prevenzione e sensibilizzazione in tutta la nazione.
Se ci sono stati aiuti da organismi internazionali, bene, non credo che i risultati siano dovuti solo agli aiuti come lei ritiene.

Questi meriti sono riconosciuti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite.

Saluti,
Tesfa

Re: Grazie Presidente Isaias

Assolutamente daccordo; ho accompagnato personalmente il responsabile dell'Ospedale di Segheneyti a prendere le dosi di vaccino destinate a tutti i bimbi di una regione vasta del sud del paese che sarebbero stati somministrati capillarmente villaggio per villaggio
I meriti dell'amministrazione Eritrea in campo sanitario non sono solo riconosciuti dall'OMS ma anche dall'UNICEF e dai suoi esponenti in luogo che non fanno che complimentarsi per come certi problemi primari di sanità sono sulla via della soluzione

Re: Grazie Presidente Isaias

Ho letto tantissime stronzate su questo blog cha alla fine qualcosa mi sono deciso di dire:
Ho vissuto in Eritrea ai temi di Halie Sellasie, di Menghistu ailè Mariam ed infine del fantastico Isaias Afeworki. L'ultimo è quello che dell'Eritrea ne ha fatto le peggiori cose che un dittatore possa immaginare.
Non stò qui a dire cosa è meglio o non meglio fare ma una cosa incontrovertibile c'è: con le barche dei profughi dalla Libia, nè con l'imperatore nè con il dittatore rosso di eritrei non se ne erano mai visti!!
Che *****!!! se la gente scappa vuol dire che non stà bene e, poi, perchè scappare. In democrazia si prende un aereo e si parte...
Per favore....

Re: Grazie Presidente Isaias

"In democrazia si prende un aereo e si parte..."

Sempre se il paese in cui vuoi andare ti da il visto...

cordialmente
Martino

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. (si fa per dire) Bobo oltre al suo linguaggio anche le sue osservazioni sono del tutto fuori luogo e anche storicamente inesatte.

Non le sarebbe dovuto infatti sfuggire un dettaglio di non secondaria importanza a riguardo delle migrazioni di eritrei nel periodo di Haile Sellassie e Menghistu Haile Mariam e cioè che a quel tempo, contrariamente a quello che lei afferma, furono molte le centinaia di migliaia di persone che lasciarono il paese andando a formare quella diaspora che seppe sostenere economicamente la lunga lotta dell’Eritrea per l’indipendenza e che ancora oggi rappresenta l’orgoglio eritreo nel mondo.

Voler anche solo paragonare quell’esodo di massa con le attuali poche centinaia di migranti clandestini oltre a essere un insulto per gli eritrei costituisce anche un errore storico poiché i primi si allontanarono per lottare per il loro paese, mentre i secondo solo per fuggire dalle loro responsabilità.

Come nota a margine vorrei ricordare che l’esodo di quelle diverse centinaia di migliaia di persone, che fuggiva dagli orrori della crudele dominazione etiopica, fu reso possibile grazie all’aiuto incondizionato dei somali, dei sudanesi e quello di altri paesi amici che gli eritrei non dimenticheranno mai.

Ora i migranti vengono considerati clandestini e respinti non perché si allontanano irregolarmente dai loro paesi o per il potenziale pericolo che potrebbero rappresenare, ma solo perché le moderne e illuminate democrazie occidentali non sono disposte a dare loro asilo e ospitalità, dimenticando peraltro che quando in tempi passati decisero di occupare i loro paesi per sfruttarne le risorse non chiesero il permesso a nessuno.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini,
avevo il sospetto, ora mi ha dato la certezza.
Mentre io ho criticato (anche se con termini "coloriti e/o esagerati") alcune affermazioni contenuti nel blog ma, NON ho attaccato personalmente nessuno, Lei lo ha fatto:
Sig. (si fa per dire) Bobo
In ogni caso, quello che Lei dice non è completamente vero. Difatti, molti eritrei scappati in occidente nel periodo pre-Iasias, non erano poveracci ma persone che in qualche modo avevano la possibilità di espatriare. Essi erano persone che volevano dare un taglio diverso alla loro vita che - innegabile - anche nell'era pre-Isaias era difficilissima.
Gli espatriati di oggi, sono povera gente che, non vogliono dare un taglio diverso alla loro vita ma alla loro pancia!!! Stanno malissimo !!!
Le consiglio di "interrogarne" uno (visto che il sito si annuncia come "osservatorio" (...).
Infine, l'idea che mi sono fatto è che lei usa il sito e il blog per trarne vantaggio da rapporti con l'Eritrea "ufficiale".
Mi dica: Lei è nato in Eritrea ?
Quand'è la prima volta che ci è andato ?
Il periodo maggiore di permanenza a quanto ammonta ?
Può anche non rispondere, ma la prego - nello scrivere le informazioni - di documentarsi in modo più preciso.
Se vuole, mi può dare anche del tu.
Bobo
p.s. io non posso firmarmi nome e cognome come fa Lei perchè in Asmara ho dei parenti e ho paura che possa accadergli qualcosa. Questa è la realtà dei fatti !!!

Re: Grazie Presidente Isaias

Bobo le rispondo esattamente come ho già fatto con David nel 3d “domanda?”

Bobo francamente non la capisco, lei ha posto un quesito palesemente provocatorio e io ho risposto con la dovuta cortesia e sollecitudine.

Ora cosa vorrebbe dimostrare che non sono qualificato per gestire i miei siti web e il forum?

Ritiene che dovrei risultare più o meno credibile in base alle credenziali fornite o al numero di persone che mi conoscono o agli anni passati in Eritrea?

Se così fosse sbaglierebbe poiché risultare credibile non è affatto il mio obiettivo dal momento che non mi occupo di attivismo politico e non ricerco consensi personali.

Nel mio piccolo cerco solo di contribuire alla diffusione della conoscenza di un piccolo grande paese e aprire un forum ha realizzato unicamente la opportunità di farsi parte attiva e potersi confrontare con gli altri sviscerando argomenti che diversamente rimarrebbero sconosciuti ai più.

Ho le mie convinzioni, le propongo apertamente e offro la opportunità a chiunque di replicare, ognuno è poi libero di trarre le sue conclusioni.

Se lei frequentasse almeno saltuariamente i pochissimi forum qualificati che si occupano di politica internazionale o si prendesse la briga di leggere quanto nel tempo ho scritto sul forum o pubblicato su Eritrea Eritrea saprebbe di me tutto quello che c’è da sapere.

Eventualmente in alternativa potrebbe utilizzare Google inserendo il mio nome e cognome ed escludendo i risultati riguardanti due miei illustri omonimi che si occupano ad alto livello di informatica e di musica.

Bobo se ritiene di avere argomenti da proporre e si sente in grado di sostenere un contraddittorio civile lo faccia pure, ma eviti di cercare di screditare la mia persona con argomenti puerili, non serve a nulla e non aiuta la causa eritrea.

Detto questo vorrei aggiungere per l'ennesima volta che i ragazzi eritrei migrati clandestinamente dal loro paese sono per lo più giovani che non sono mai neanche stati a Sawa e che per il loro stato non hanno mai offerto alcun contributo.

Guardi le loro facce mentre sfilano nei cortei di protesta a Milano o a Roma e se ne renderà conto.

Ma anche di questo argomento si è già discusso a lungo nel forum e non vorrei ripetermi ancora per non annoiare gli altri, la invito quindi prima di rispondere a leggere i precedenti 3d.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Pettini,
se sei d'accordo, diamoci del tu.
Io inizio a dartelo perchè mi sei simpatico e stimo il tuo modo di porti.
Vorrei - in modo scentifico-logico - avere quello che tu dici essere civile contraddittorio.
Inizio subito con questa analisi:
nel 1991 dopo la disfatta del potere di Addis Abeba, l'Eritrea fece il famoso referendum dell'auto determinazione con lo scontato risultato di quasi la totalità a favore dell'indipendenza.
Sono passati ora 18 anni e non si sono mai più fatte elezioni per la nomina di un governo definitivo.
Le elezioni di cui parlo, sono contenute nel primo documento programmatico del governo Isaias pubblicato l'anno successivo del referendum.
Come mai non è successo nulla ?
Ti ringrazio
bobo

Re: Grazie Presidente Isaias

Bobo questo forum è aperto a tutti a condizione che si osservino alcune piccole regole; l’uso del “lei” è una di queste regole, che sono stato costretto a introdurre in una fase successiva alla apertura del forum a causa del comportamento di alcuni utenti, e punta esclusivamente al reciproco rispetto.

Quello che è successo in seguito al referendum del 1993 è noto a tutti e si può riassumere in alcuni punti fondamentali:

-1995 la assemblea costituente inizia i lavori di stesura della Costituzione Eritrea sulla base della National Charter
-1997 la assemblea costituente approva la Costituzione
-1998 l’Etiopia attacca l’Eritrea
-2000 l’Eritrea è in procinto di sferrare il definitivo contrattacco quando le Nazioni Unite per prevenire una nuova disfatta dell’Etiopia intervengono per un cessate il fuoco e mediare gli Accordi di Algeri
-2001 in Eritrea si verifica un tentativo di rovesciamento del governo eritreo che si conclude con l’arresto dei cosiddetti G15
-2002 la Commissione Confini pubblica il verdetto definitivo e immodificabile che viene immediatamente accettato dall’Etiopia, convinta che le sue richieste sia state accolte, e subito dopo respinto quando appare evidente che invece sono state accolte le istanze eritree
-2007 la Commissione Confini comunica il suo scioglimento per fine mandato e comunica alle parti l’esatta ubicazione dei confini marcati da riferimenti satellitari validi a ogni effetto legale.
-2009 l’Etiopia nella assoluta impunità ancora non rispetta il verdetto e ancora occupa illegalmente alcuni territori a sovranità eritrea

Il giorno 30 aprile nel corso di una intervista ho posto al sig. Yemane Ghebreab la seguente domanda: “Quali sono le condizioni politiche , sociali, economiche e diplomatiche necessarie per la ripresa del processo democratico del paese e la applicazione della Costituzione Eritrea così come descritto nella National Charter?”; quando avrò completato l’editing e la traduzione la pubblicherò su Eritrea Eritrea e ne potremo discutere.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Bobo

Che fantastica versione sull’immigrazione la sua !!!!!!
“Difatti, molti eritrei scappati in occidente nel periodo pre-Iasias, non erano poveracci ma persone che in qualche modo avevano la possibilità di espatriare. Essi erano persone che volevano dare un taglio diverso alla loro vita che - innegabile - anche nell'era pre-Isaias era difficilissima”.

AVEVANO LA POSSIBILITA DI ESPATRIARE??????????? COME, QUANDO, DOVE, DALL’ERITREA??? Cos’è un sogno il suo?

Le sue affermazioni non mi offendono ma mi fanno solo sorridere!!!!

Se ha vissuto bene (questo è quello che ha trasmesso a me) in Eritrea ai tempi di Haile Sellassie e di Menghistu H. Mariam, doveva essere uno di loro oppure un collaboratore.
Un altro nostalgico, no grazie abbiamo già dato.

Ancora una volta grazie ai nostri combattenti, grazie ai nostri in diaspora,
con la forza della volontà e l’unità ci avete consegnato uno stato sovrano!!!!!!
Evviva l’Eritrea e con lei PIA .
Saron

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini la ringrazio per le risposte e mi adeguo all'uso del "lei" (anche se ho visto molte più persone mandarsi a quel paese con il lei che quelle con il tu).
Le risposte che ha dato sono precise e ben strutturate:complimenti. E' la prima fase di una bella analisi che stiamo - spero - compiendo.
Dall'anno del referendum (1993) a quello dell'attacco etiopico (1998), sono passati 5 anni.
Guardando la storia di tutti i paesi usciti con le ossa rotte dalla guerra, si vede un comune denominatore: delle leggi straordinarie per il rilancio dell'economia.
Secondo le sue analisi, come mai il governo eritreo ha pensato non necessario attuare dei regolamenti (anche provvisori) per il rilancio dell'economia che avrebbe incontrovertibilmente dato ossigeno ad un paese appena uscito da una forte dittatura?
Infine, non è possibile sapere neanche il concetto di quanto le ha detto il sig. Yemane Ghebreab sul futuro democratico dell'Eritrea?
grazie
bobo

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Bobo nel 1993 una delle prime iniziative economiche della neo nata nazione Eritrea fu quella di firmare un protocollo di intesa con l’Etiopia chiamato "Agreement of friendship and cooperation", che fra l’altro concedeva (articolo 4 ) all'Etiopia l'utilizzo di Assab e Massawa in regime di porto franco, e successivamente un ulteriore protocollo chiamato "Protocol of Agreement on Armonization of Economic Policies".

Questo dimostra chiaramente che l’Eritrea considerava il commercio e la ripresa economica come esigenze prioritarie, e l’Etiopia come partner commerciale privilegiato e affidabile, circostanza avvalorata dalla scelta di dotarsi di una propria divisa monetaria solo in un secondo tempo.

In quel periodo il prodotto interno lordo dell’Eritrea era in costante e vertiginosa ascesa tanto da farle guadagnare presso gli operatori economici di tutto il mondo l’appellativo di Svizzera africana.

Chi afferma che la scaramuccia avvenuta a Badme nel 1998 fu solo la scintilla che fece esplodere una guerra annunciata evidentemente conosce bene gli antefatti e sa che negli ambienti economici etiopici già negli anni precedenti questo enorme successo eritreo aveva cominciato a suscitare preoccupazione e risentimento ai quali aveva fatto seguito un repentino cambio di atteggiamento da parte della amministrazione etiopica che iniziò a porre questioni circa le modalità di pagamento negli scambi commerciali con l’Eritrea e disapprovò fortemente l’introduzione del Nakfa avvenuta nel 1997.

Quando l'Etiopia il 13 maggio 1998 con un pronunciamento del parlamento nazionale proclama lo stato di guerra e scatena un conflitto territoriale nelle zone eritree di Bademme, Zalambessa, e lungo il confine della Dancalia, sta già rimettendo in atto il suo vecchio progetto del grande Tigrai che prevede il totale assoggettamento dell’Eritrea e soprattutto il recupero dello sbocco sul Mar Rosso.

Quella dell’Etiopia era una guerra di conquista e a causa di quella guerra l’Eritrea è stata costretta a fermare quello slancio iniziale che l’avrebbe portata certamente molto lontana.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Eg. Sig. Pettini,
chiedo scusa se interrompo l'analisi fatta ma ieri mi sono imbattuto in una notizia shoch:
--------------
Asmara regime policing internet after document exposes corruption of Head of state
Friday, 24 April 2009
The government of President Issias Afwerqi is strictly policing the internet and flow of information after news exposing the transfer of over 250 million dollars to a personal account jointly owned by him and his son was released, sources from Asmara informed us. The regime, by dispatching its special forces, has nearly crippled the flow of information through the internet. Moreover, its forces are also watching photo studios in order to monitor and control photo copying of the bank document and the news piece regarding the money transfer. The sources indicated that President Issias is extremely shocked about the leak of the highly confidential piece of evidence resulting in the gripe of the capital with extreme fear and terror.

In a separate development, Eritreans across the world are expressing awe and disbelief by the news while the last group of the regimes are denying and desperately attempting to discredit the document as not authentic. The government has not so far reacted to the news in any way.
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la fonte è http://www.assenna.com/.
Ha riscontro per la notizia?
grazie
bobo

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Bobo,
io non conosco la lingua inglese, per cortesia, potrebbe ripostarlo tradotto in italiano
grazie
Martino

Re: Grazie Presidente Isaias

Bobo di articoli come questo ne vengono pubblicati a decine tutti i giorni e l’unico valore che hanno è quello di dare una misura alla frustrazione di chi li scrive.

In questo periodo il Presidente sta rilasciando interviste a qualunque testata giornalistica o televisiva ne faccia richiesta sollevando una vasta eco in tutto il mondo a causa delle molte tematiche affrontate; la reazione scomposta di chi proprio non riesce a sopportare che i riflettori siano puntati sull’Eritrea non ha tardato a farsi sentire; l’Igad guidata e asservita all’Etiopia ha emesso un comunicato aberrante, seguita a ruota dalla Unione Africana che per la fretta ha addirittura emesso un comunicato contro l’Eritrea dimenticando di informarne il suo presidente di turno.

I siti della cosiddetta opposizione non contenti di aver moltiplicato l’affetto di tali comunicati, hanno evidentemente voluto calcare la mano riportando notizie tanto ridicole quanto assurde, come nel caso dell’articolo da lei proposto.

Se vuole possiamo anche dissertare sulle infinite ragioni per le quali le affermazioni contenute in quell’articolo appaiono ridicole, ma preferirei tornare all’argomento decisamente più serio e concreto che avevamo cominciato ad analizzare.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

vede Sig. Pettini lei parla solo a favore del governo eritreo e cioe Isayas e i suoi tirapiedi ...
mi spieghi solo in che modo sono ridicoli gli articoli proposti da bobo ??

e poi per parlare del national charter... sull' altro 3D(quello di berlusconi) avevo scritto cosa ne pensavo se qualcuno( ne avesse bisogno faccio un taglia incolla.)

Ultimo appunto se Lei è un sostenitore accanito di PIA perche non va in eritrea e si iscrive al national service per diciamo una ventina di anni ?
cosi vediamo se non cambia idea...

Re: Grazie Presidente Isaias

Bisogna usare un linguaggio moderato e civile nei confronti di ha idee posizioni diverse dalle tue.
Il Sig. Pettini conosce molto bene l'Eritrea ed è legato a quel paese perchè ha trovato dei valori culturali di dignità umana fondati, sulla libertà, giustizia ed autodeterminazione autentica, che non accetta sudditanza e dettatura esterna.
L'Eritrea ha conquistato la sua autonomia politica e nazionale, pagando vite umane. Ha aiutato pure il regime etiopico di Melles Zenawi ad occupare il potere. Il popolo eritreo è orgoglioso di se stesso e non si intimidisce alle arroganze dei poteri forti.
C'è unità fra il popolo e la sua organizzazione politica : "Fronte Popolare per la Giustizia e la Democrazia", che ha portato una lotta armata e politica fino alla vittoria e tuttora lotta per la tutela della sovranità nazionale, minacciata dagli usurpatori, al servizio delle potenze, che hanno creato problemi globali. Sono agli occhi di tutti la crisi internazionale. Gli attacchi politici al Presidente Issaias ed al "Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia", sono la conseguenza del fallimento dell'attacco militare iniziato nel Maggio 1998 e fallito nel 2000, grazie all'eroica difesa dei giovani eritrei, figli dei valorosi combattenti partigiani del "Fronte Popolare di Liberazione Eritrea". E' vero i giovani eritrei portano avanti il peso del sacrificio, causato dall'ingiustizia e dall'ostruzionismo imposto dalle potenze, che dettano condizioni per i propri interessi. Purtroppo il popolo eritreo sta pagando un prezzo alto in termini economici e sociali, ma è consapevole che con l'unità e determinazione riuscirà a superare. Si aspetta con pasienza e denunciando ripetutamente agli abusi e soprusi del regime etiopico che occupa militarmente il territorio di Baddime, della sovranità eritrea e la demarcazione fisica dei confini Eritreo-etiopico, già determinato dal verdetto del tribunale internazionale bloccato per ostruzionismo dal regime etiopico con la complicità di Washington, per castigare l'Eritrea ed impegnarla in uno stato di emergenza militare creando una condizione di tensione militare a lungo termine.
Pertanto l'Eritrea in questo contesto cerca di superare tutti questi problemi, lavorando anche in termini economici con un progetto macroeconomico di lungo periodo, creando infrastrutture, che permettono al Paese uno sviluppo armonioso e sostenibile.
Siamo grati alla ns organizzazione politica ai nostri giovani valorosi ed al ns amato presidente.
Le critiche e gli insulti dei mercenari di turno lasciano il tempo che trovano.
Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket che io sia un tifoso sostenitore del governo lo scrive lei dimostrando una scarsa elasticità mentale; di chi altro dovrei scrivere se non del governo che con tutte le eccezioni del caso è comunque quello in carica.

Sono solo un osservatore e riferisco quello che osservo.

Il Goe è composto dalla stesso gruppo che ha liberato l’Eritrea, ha combattuto per salvaguardarne l’indipendenza e ora si sbatte per farla progredire.

Se in occasione del tentato colpo di stato avessero prevalso altre forze sostenute dalla volontà popolare ne avrei preso doverosamente atto; perché lei non prende atto del fallimento di quel tentativo e dell’evidenza che la gente eritrea supporta questo presidente e questo governo?

La volontà popolare è insopprimibile e si esprime in piazza in maniera sempre clamorosa, questo in Eritrea non è mai avvenuto; le rimane difficile accettare l’idea che la gente eritrea non la pensa come lei?

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini io non ho scritto tifoso del GOE, non mi accolli parole che non uso, dimostrando a sua volta, di aver volutamente malinteso la frase "scarsa elasticità mentale".

Se fosse un osservatore, come dice di essere, avrebbe osservato tutto quello che c'e da osservare.

il Goe è composto dagli stessi lecca-piedi che ruotano attorno ad Isayas. Nessuno li ha mai eletti e tanto meno il popolo eritreo.

La gente eritrea non supporta questo governo e non ha modo di dimostrarlo. se Isayas e i suoi Lecca-piedi avessero la benche minima certezza del supporto popolare avrebbero organizzato le elezioni gia da tempo, ma come lei ben sà non è mai avvenuto...

non é MAI ESISTITO un tentato colpo di stato cosi come non è MAI ESISTITO un atto di accusa verso i cosidetti G15.

Lei cosa conosce della gente eritrea ? conosce ogni singolo individuo eritreo ?? tanto da essere cosi sicuro che il mio popolo la pensa diversamente da me ?? lei è cosi supponente che vorrebbe anche far credere che lei è solo un osservatore ... mi riccorda molto l' assessore alla sicurezza e al Turismo della Regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini, il colonello eritreo(ma si può essere piu ridicoli??)...

Re: Grazie Presidente Isaias

Derres Araia la sua è mera propaganda di Isayas et company ...

Provi ad usare parole sue, argomenti suoi indipendenti e autocefali.. forse magari riusciremo a parlare...

Re: Grazie Presidente Isaias

Grazie sig. Pettini per averci riportato nel 3D giusto, anche perchè in quello precedente non mi sentivo molto a mio agio.

L’unico rammarico di averlo lasciato senza aver capito che cosa c’entravamo noi eritrei con un argomento come quello di Berlusconi che e’ semplicemente frutto del degrado politico culturale che sta attraversando l’Italia.

Sinceramente all’inizio avevo pensato l’argomento sul quale si stava indagando era sul perchè una nazione virtuosa come l’Eritrea e un leader integerrimo come Isaias dovesse continuare ad intrattenere rapporti con l’attuale ambiguo ambiente politico italiano.

A ben vedere mi sembra addirittura che si sostenga il contrario.

Comunque tornado al nostro discorso, ovviamente tralasciando le varie frasi di circostanza, e volendo riassumere ciò che e’ stato detto finora fondamentalmente mi sembra che ci siano due modi di vedere le cose.

Una parte che afferma che in Eritrea c’è un Governo che gode del sostegno popolare e un’altra parte invece afferma che il suo sostegno provenga esclusivamente da una manciata di persone.

Una parte che afferma che la lotta di liberazione eritrea era una lotta popolare e la sua vittoria una vittoria popolare, mentre per qualcun altro che l’indipendenza eritrea sia avvenuta per merito di un’unica persona o di poche persone (mio liberatore).

Una parte che considera l’opposizione eritrea inesistente, qualcuno altro che invece ritiene che sia sufficiente rivolgersi ai vari delina, assena, awate.com per avere la prova che ci sia una ben organizzata opposizione.

Una parte convinta che l’Eritrea abbia corso un grosso rischio con il tentativo di colpo di stato (rovesciamento di Governo) con tre offensive e la complicità di un gruppo di personaggi eritrei, e che questo rischio, pur sventato eroicamente non e’ del tutto rimosso, mentre un’altra parte che pensa che tutto questo è una semplice invenzione del governo messa in atto per prolungare il proprio potere.

Non mi sembra il caso di continuare a elencare…

Cordialità

Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Awet io non so in quale italia lei viva o di quale italia lei parli... mi sembra un pochino una mancanza di rispetto quando lei afferma con cosi leggerezza che il governo italiano è frutto del degrado politico culturale dell' italia !! dire una cosa del genere è una mancanza di rispetto al popolo e alla cultura italiana in genere.

Forse quando fa il confronto tra Berlusconi e Isayas (l' integerrimo..) si dimentica che Berlusconi a differenza di isayas è è stato eletto democraticamente .
l' Italia è un paese democratico con un costituzione che garantisce anche a tipi come lei di aprir bocca senza dover pagare per quello che dice ...

Mentre se va in eritrea questo non è possibile.

lei puo volutamente distorcere tutto quello che si è detto sul popolo eritreo e il "liberatore" ma il discorso era molto piu profondo. Magari lei esperto divinatore di identità altrui non riesce a recepire un messagio chiaro e semplice :

Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo!

se lei ha letto dell' "liberatore" Awet legga bene quello che c'e scritto e il concetto non è nemmeno cosi difficile (nemmeno per lei).

il popolò eritreo ha combattuto per la libertà ma la sua liberta è in ostaggio da parte di pochi individui che rappresentano oggi PFDJ .

Se EPLF era un fronte popolare con ampio consenso tra gli eritrei PFDJ non lo è !

e a dimostrazione di cio le posso citare due semplici concetti.

1) Eplf dalla sua fondazione nel 1977 ha avuto due leader : Romodan Mohammed Nur e Isayas e furono fatte due elezioni all' interno del fronte

1)PFDJ dalla sua fondazione nel 1994 Ha avuto solo un Leader mai nessuna elezione.

tant'è vero che all' interno della gerarchia di PFDJ l' unico che non cambia mai nella sua posizione è Isayas mentre gli altri seppur sempre loro (i tirapiedi di Isayas) cambiano posizioni frequentemente...

Rifletta Awet.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket quando lo scontro armato del 1998/2000 volgeva al termine in Eritrea sono successe molte cose strane, sfondamenti in alcuni punti del fronte militare che avrebbe dovuto garantire la difesa del nucleo centrale del territorio eritreo, prese di posizione da parte di alcuni membri del governo incompatibili con la gravità della situazione e ingerenze di diverse diplomazie.

Nella delicata fase della preparazione dei carteggi da presentare al tavolo delle trattative di Algeri si verificarono fughe di notizie a vantaggio dell’Etiopia e si intensificarono i contatti da parti esterne con alcuni esponenti del governo eritreo perché si arrivasse a stabilire un atteggiamento più morbido nei confronti delle richieste etiopiche con la cessione di Assab e Badme considerate inutili per l’Eritrea.

Il tentativo di sovvertimento del governo è stato sventato, ma è costato all’Eritrea l’ostracismo da parte di quelle potenze che non sono state assecondate nei loro disegni di monopolizzazione del Corno d’Africa.

Leggo ora sul suo ultimo post che lei afferma: Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo…il popolò eritreo ha combattuto per la libertà ma la sua liberta è in ostaggio da parte di pochi individui che rappresentano oggi PFDJ.

Cosa impedisce al fiero e indomito popolo eritreo di sbarazzarsi di Isaias e dei suoi pochi scagnozzi e recuperare la sua sua libertà?

Se come dice lei la stragrande maggioranza dei giovani che sono alle armi si sente oppressa cosa li frena nel ribellarsi come pure fecero i loro genitori per liberare l’Eritrea da un nemico ben più organizzato e pericoloso?

Lei scrive: Awet io non so in quale italia lei viva o di quale italia lei parli... mi sembra un pochino una mancanza di rispetto quando lei afferma con cosi leggerezza che il governo italiano è frutto del degrado politico culturale dell' italia !! dire una cosa del genere è una mancanza di rispetto al popolo e alla cultura italiana in genere.

In tema di mancanza di rispetto non sarebbe il caso di scrivere Italia con la I maiuscola. Naturalmente si tratta solo di una svista…per tre volte di seguito!

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini il suo commento "in tema di mancanza di rispetto non sarebbe il caso di scrivere Italia con la I maiuscola. Naturalmente si tratta solo di una svista…per tre volte di seguito!"

non ne ho capito la pertinenza rispetto al tema di rispetto ... forse lei come italiano recepisce il rispetto se "Italia" viene scritto con la I maiuscola piutosto che qualcuno che definisce l' Italia politicamente e culturalmente degradata ??... rimango esterrefatto...

Tornando alla guerra del 1998-2000, errori commessi da Isayas che, non ascoltando i consigli ed i pareri di gente molto piu esperta di lui per quanto riguarda strategie di guerra, le parlo di gente del calibro di Petros Solomun,Mesfun Hagos e Oqbe Abrha, ha commesso permettendo alla marmaglia etiopica di sfondare in molti punti.

Appunto errori di Isayas che volendo fare sempre e solo di testa sua commise. Errori dovuti al fatto che Isayas non ha mai progettato una guerra dal punto di vista strategico-militare.

Errori dovuti al protagonismo di Isayas nella fase più dura della guerra.

e quando è arrivato il fallimento la colpa ovviamente non era imputabile ad Isayas e alla sua totale incopetenza, ma come si è ben capito, si doveva trovare un qualcuno da incolpare.

Un qualcuno da incolpare, che al tempo della guerra si era opposto alle strategie fallimentari di Isayas. detto fatto ... i colpevoli erano quelli stessi personaggi che fecero dell' EPLF una potenza militare efficente e ben organizzata... e siccome non era abbastanza credibile si erano anche aggiunti elementi internazionali oscuri (e mai definiti con chiarezza) da incolpare assieme ai "traditori"!

mi riccordo che anche saddam fece la stessa roba coi suoi gerarchi del partito Bath e stalin con la politburo ecc.. ma Isayas no lui no...

Secondo lei, Pettini, questa gente aveva degli ottimi motivi per sovvertire un governo di cui facevano parte loro stessi ? e cosa ci guadagnavano ? Sovvertivano un governo in cui loro stessi erano generali, ministri ecc..
e per consegnarlo a chi ? mi dica pettini a favore di chi era la sovversione ?

A volte le propagande di isayas sono addirittura ridicole perfino per i sostenitori come lei. Mi dia solo un motivo plausibile perche un ministro di un governo faccia un congiura contro il suo stesso governo (è una sfida Pettini...), fossero stati degli oppositori era anche plausibile ...

Resta comunque un fatto innegabile! Questa gente non è stata dichiarata colpevole da nessuna corte autonoma e rimane tuttora isolata da famigliari e amici e ci sono preossupanti notizie che piu della metà sia morta in detenzione per varie cause.

gli eritrei in questo momento non si possono organizzare perche il governo eritreo controlla la maggior parte dei giovani attraverso il servizio militare a tempo indefinito, Il resto del popolo vive sotto costante minaccia ed una paura di sparire nelle innumerevoli prigioni di isayas.

E finora é mancata anche un opposizione organizzata seria e non corrutibile. Ma adesso ormai le basi si sono create, tutti gli eritrei si stanno rendendo conto di chi sia Isayas veramente e i pochi che rimangono fedeli a lui sono gente che ha intressi economici col partito.

dia un occhiata all' intervista di Isayas fatta da un giornalista svedese.

http://tv4play.se/aktualitet/nyhetsmorgon?videoId=1.1014115

Isayas ad un certo punto afferma che l' Eritrea e meglio della Svezia e che in Eritrea si sta meglio che in Svezia... (e qualcuno dubita della sua integrita mentale mentre altri ci credono veramente...)

In un altra intervista invece Isayas afferma anche che per le elezioni in eritrea ci vorranno almeno 30 - 40 anni , praticamente finche lui rimane in vita (ammesso che avra vita lunga) vedere il link sotto:

http://www.youtube.com/watch?v=UAXKsZ8OsWo&feature=user

Altro che forze oscure internazionali...

Guardi e Riguardi e poi Rifletta Pettini...

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket in tema di rispetto come italiano mi sento perfettamente autorizzato a scrivere quello che penso del mio governo esattamente come fa lei del suo o per meglio dire di quello che attualmente guida il suo paese, tuttavia non scriverei mai Italia, o Eritrea beninteso, con la i minuscola a meno di un involontario errore.

Comunque trovo molto più interessante il tema da lei proposto nel suo ultimo intervento piuttosto che questa sterile diatriba, non fosse altro che per il fatto che finalmente comincia a esprimere i suoi orientamenti politici.

Naturalmente dissertare sulle presunte colpe di Isaias nelle fasi cruciali della guerra 1998/2000 e sulle conseguenti azioni correttive che lo avrebbero costretto ad agire a danno dei cosiddetti G15 è materia complessa in merito alla quale è opportuno che si pronuncino prima di me gli eritrei.

Nel tempo e dopo aver ascoltato moltissime testimonianze ho elaborato alcune mie idee in proposito, in particolar modo sulle ragioni che potrebbero aver animato i G15 nel loro tentativo, ma indubbiamente è più corretto che a pronunciarsi sull’argomento sia prioritariamente chi ha prove o chi conosca in maniera diretta fatti e circostanze.

Nel frattempo rifletterò sulla sua affermazione: …finora é mancata anche un opposizione organizzata seria e non corrutibile. Ma adesso ormai le basi si sono create, tutti gli eritrei si stanno rendendo conto di chi sia Isayas veramente e i pochi che rimangono fedeli a lui sono gente che ha intressi economici col partito…

Devo confessare che questa rivelazione è per me traumatica poiché significherebbe che in tutti questi anni dell’Eritrea non ho capito nulla; nulla di quanto stava accadendo intorno a me, nulla degli umori della gente, nulla della frustrazione e della ribellione che, a detta sua, si stava accumulando e soprattutto nulla circa l’esistenza di interessi economici dietro alle azioni dei pochi fedelissimi di Isaias che credevo agissero per il solo bene del paese.

Seguirò il suo consiglio e rifletterò a lungo su tutto questo, ma faccia un favore a noi tutti e a se stesso, rifletta anche lei bene su quello che ha scritto…

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. bereket? lo so che ha il difetto di voler sempre strafare, ma mi creda, si fa cosi tanta fatica a farle capire un argomento di facile comprensione come quello riguardante l’Eritrea, pretendere di voler discutere anche della politica attuale italiana, ho paura di renderle il compito del tutto impossibile.

Comunque vorrei assicurarle che in un altro momento più adatto le esporrò cosa veramente penso dell’Italia e degli italiani. Per ora se lei ha voglia concentriamoci sull’Eritrea.

Prima di entrare in merito alle sue ultime strafalcioni, vorrei precisarle che io non ho mai detto di aver indovinato l’identità di nessuno, anche perche basta lasciarli parlare, le persone si qualificano da soli, e poi se vogliamo dire proprio la verità, quello che dava del agame pensando di aver individuato la mia, era solamente lei.

Tornado alla discussione, iniziando con la sua risposta alla mia:
lei dice che “Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo!”

Chiunque per qualunque motivo suo personale, famigliare…ecc, può dissentire anche di fronte a una realtà piuttosto evidente, ma quello che si chiede e di avere il buon senso e di limitarsi a parlare esclusivamente a livello personale, parlare a nome dell’intero popolo eritreo mi sembra un’esagerazione.

L’ennesima confusione si nota anche quando lei negando di aver sostenuto che il popolo eritreo fosse liberato da qualcuno o da qualche gruppo di persone, continua ad affermare che si trovi in ostaggio…magari in attesa di qualche altro liberatore?

Arrivando alle sue rivelazioni notturni, quando si dice che la notte porta buoni consigli è proprio vero che, vedo che finalmente è riuscito a sputare il rospo che con tutti quei salti mortali portava avanti faticosamente. Anche se personalmente avevo preventivato tempi di attesa più lunghi. Evidentemente l’avevo sopravalutata.

Per iniziare con i suoi sfondoni, lei parte subito con una curiosa classifica personale di meriti in strategie di guerra che persino il secondo classificato attualmente si trova a girovagare per il mondo, non ha mai osato insinuare tanto, ansi a sentirla si sarebbe rabbrividito.

Pur di cercare di attribuire alle persone un merito che non si sognano nemmeno loro stessi, dice che “Appunto errori di Isayas che volendo fare sempre e solo di testa sua commise. Errori dovuti al fatto che Isayas non ha mai progettato una guerra dal punto di vista strategico-militare”

Le ribadisco per l’ennesima volta la prego di non attribuire solo a Isaias il merito di aver salvato ancora una volta l’Eritrea da un rischio che in alcuni aspetti forse più devastante del precedente.

Quando lei dice …. “Un qualcuno da incolpare, che al tempo della guerra si era opposto alle strategie fallimentari di Isayas…” visto che ormai l’idea oppure la strategia di Isaias la sappiamo tutti, cioè quello di salvare l’Eritrea a tutti costi, ci può spiegare cosa intende per qualcuno con strategie opposte? Non si sforzi era una domanda retorica. E per idee diverse intendeva forse andare a braccetto con qualche Ambasciatore occidentale? Ma chi la capisce.

Ma quando chiede se … “questa gente aveva degli ottimi motivi per sovvertire un governo di cui facevano parte loro stessi? e cosa ci guadagnavano? Sovvertivano un governo in cui loro stessi erano generali, ministri ecc..” visto che non potrò commentare questa frase senza offenderla preferisco astenermi. Sig. Pettini visto che la sfida è rivolta a lei le lascio questo arduo compito.

Tornado all’opposizione vedo che non ha ancora le idee chiare, prima dice …gli eritrei in questo momento non si possono organizzare perche il governo eritreo controlla la maggior parte dei giovani… …. finora é mancata anche un opposizione organizzata seria e non corruttibile… … adesso ormai le basi si sono create.

Ma questa opposizione c’è o non c’è, ma una seria intendo, non quella che fa spola tra Addis e Mekele.

Cordialità
Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Awet in materia di strafare e strafalcioni lei sicuramente è piu esperto ... Mi sembra che fosse lei a strafare e straparlare dell' Italia e del suo governo senza che ce ne fosse bisogno in questo forum .

Provi a concentrarsi di più sull' Eritrea che il concetto di governo eletto democraticamente in Italia è un concetto del tutto astruso per lei.

Per quanto riguarda le sue divinazioni sulla mia identità, lei a suo tempo scrisse di Dania, Piermario, Massimo accostandoli a me e parlava di periodi trascorsi in Eritrea.. mentre il mio commento di risposta era di "dubbia provenienza" di Isayas e i suoi fedelissimi (tra cui anche Lei). E quando dice "perche basta lasciarli parlare, le persone si qualificano da soli" lei compie uno sforzo ulteriore di divinazione ...

per quanto riguarda la mia affermazione "Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo" è un dato di fatto ! In Eritrea non sono mai state organizzate delle elezioni. Il popolo per affermare di essere rappresentato deve esprimere la sua preferenza . Lo so che è un concetto difficile da capire per lei, le basti pensare che con la mia affermazione non intendevo rappresentare nessuno se non citare un dato di fatto innegabile anche per lei.

il concetto "liberatore" era inteso come EPLF che come fronte ha liberato l' Eritrea con la PARTECIPAZIONE del popolo eritreo, (lo so che anche questo concetto semplice la manda in confusione) e affermavo che EPLF si é trasformato in PFDJ e tiene il popolo eritreo in ostaggio .

la sua affermazione "Arrivando alle sue rivelazioni notturni, quando si dice che la notte porta buoni consigli è proprio vero che, vedo che finalmente è riuscito a sputare il rospo che con tutti quei salti mortali portava avanti faticosamente. Anche se personalmente avevo preventivato tempi di attesa più lunghi. Evidentemente l’avevo sopravalutata"

è un altra delle sue divinazioni sulla mia identità che tralascio senza commentare per decenza. Le dico solo che lei soppravaluta solo se stesso...

Invece per quanto riguarda La curiosa "classifica" da lei proposta non trova conferme da nessuna parte mentre a sostegno della mia tesi ci sono anni di documenti e storia su chi durante la guerra di liberazione progettava le strategie militari e chi le conduceva... Ci dica solo per onor di cronaca chi è "il secondo classificato" ? (ho gia intuito) e sembra che lo conosca personalmente quando lei afferma "non ha mai osato insinuare tanto, ansi a sentirla si sarebbe rabbrividito."

IO, a differenza sua, non ho mai attribuito meriti a Isayas ! E lei che afferma che Isayas è l' integerrimo (manco se fosse l' arcangelo Gabriele) non mi attribuisca frasi non mie, mai detto che Isayas ha liberato l' Eritrea (manco fosse superman) anzi Io ho sempre detto che Isayas era secondo di Romodan Mohammed Nur fino al 1987.

Le propongo direttamente a lei la domanda “questa gente aveva degli ottimi motivi per sovvertire un governo di cui facevano parte loro stessi? e cosa ci guadagnavano? Sovvertivano un governo in cui loro stessi erano generali, ministri ecc..”
e la prego non mi offenda (Perchè io sicuramente mi offenderò...) quando risponde...

Per quanto riguarda l' opposizione invece le mie idee sono chiarissime, se non lo sono per lei(come era preventivabile) ribadisco i fattori che fin'ora non ci sia stata un opposizione:
1) i giovani sono sotto il controllo diretto di Isayas e del suo regime (non si possono organizzare liberamente)
2)un opposizione seria e ben organizzata e non corrutibile mancava, la maggior parte dell' oopsizione era basata su antagonismi datati fin dalla guerra di liberazione.

Ora pero la gente si è resa conto che serve un opposizione e si sta organizzando, La gente si è resa conto chi sia Isayas veramente .

Awet mancano i suoi commenti alle interviste di Isayas (e le stupidagini che dice) che ho citato nel mio post precedente... (aspetto con ansia che neghi anche quello ...)

Awet Lei oltre a cercare di attacare me Personalmente lei non Ha mai dato risposta alle mie domande e considerazioni! non ha mai argomentato una delle sue affermazioni. Forse chi soppravaluta non è lei, forse sono io che soppravaluto i suoi interventi...

Cordialmente.

Re: Grazie Presidente Isaias

Prima di esprimermi in merito alla questione nodale che sembra essere rappresentata dal tentativo di colpo di stato avvenuto in Eritrea ad opera dei G15, pongo a tutti un quesito: come mai i vari Moretti, David, Neo, Tulipano, Hagos, Puliti, e gli altri che nel tempo hanno dimostrato di condividere le teorie di Bereket non si fanno vivi proprio ora che potrebbero darsi man forte?

Sono certo che la collaborazione di tutti renderebbe molto più interessante una discussione che rischia di diventare uno sterile ping pong a tre.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Per una volta tanto sono daccordo con Lei Pettini!
una discussione su questo argomento è fondamentale anche per la crescita della coscienza politica eritrea, oltre che per cercare di individuare la verità su quello che è successo e sta succedendo. Mi unisco a lei, Pettini, nell' appello a tutti quelli che sostengono sia il mio punto di vista che quello suo, di unirsi alla discussione in atto..

Grazie a tutti quelli che parteciperanno.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. bereket? non mi crolli proprio ora che siamo arrivati su punti fondamentali della discussione.

Punto primo, da una parte lei dice che “per quanto riguarda la mia affermazione "Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo" è un dato di fatto!” e poi subito dopo dice “Il popolo (eritreo) deve esprimere la sua preferenza”

Non le sembra che questi due concetti siano in contraddizione? inoltre quello che non capisco è come si arriva a quel dato di fatto?

Per quanto riguarda la sua risposta in merito alla curiosa classifica (Petros Solomun,Mesfun Hagos e Oqbe Abrha) invece non so se considerarla come una perdita di lucidità oppure un tentativo di depistaggio mal riuscito, piuttosto ci illumini sulle documentazioni che la confermano, ovviamente se non stava sparando una delle sue quando ha detto, “a sostegno della mia tesi ci sono anni di documenti e storia su chi durante la guerra di liberazione progettava le strategie militari e chi le conduceva”

Continuando dice…”IO, a differenza sua, non ho mai attribuito meriti a Isayas!” ... forse era poco lucido anche quando riferendosi alla recente guerra, ci ha detto che Isaias facendo sempre di testa sua, senza ascoltare nessuno, nemmeno i campioni eritrei di strategia che avevano idee diverse dalle sue, ha scongiurato il pericolo.

Cordialità

Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Scusate, io non conosco la realtà eritrea ma è da un po' che vi leggo.
Chi dice che il Presidente rappresenta il popolo
Chi dice che il Presidente non rappresenta il popolo
Una semplice domanda: perchè non chiederlo al popolo?
Chi sostiene la prima teoria non dovrebbe avere paura di schierarsi con chi sostiene la seconda teoria.

Re: Grazie Presidente Isaias

Ecco Sig. Rinaldo!! Mi sembra la sua un ottima argomentazione! Peccato che il sig. Awet non capisca un concetto cosi semplice...

Sig. Awet vedo che è totalmente in confusione provo a spiegarle con semplicità visto che i concetti un più strutturati non riesce proprio a capirli...

Quando dico che "Isayas e PFDJ NON rappresentano l' Eritrea e il suo popolo" è un semplice dato di fatto, vuol dire, dato che in eritrea nessuno li ha mai eletti non possono essere dei rappresentanti del popolo e proprio per questo poi subito dopo affermo "Il popolo (eritreo) deve esprimere la sua preferenza" attraverso le elezioni , cosi facendo magari chi viene eletto può dire che rappresenta il popolo (o almeno la maggiornaza di esso)non sono due concetti diversi e scollegati, o come dice lei in "contraddizione", ma sono uno la conseguenza dell' altro, In altre parole, siccome il popolo non ha espresso la sua preferenza non è rappresentato da nessuno. Ecco dopo questa spiegazione ridondante magari le entra il concetto...

Per Quanto riguarda la documentazione le consiglio un libro accessibile anche a lei, è un libro molto intreassante se lo leggerà con "buona fede" (la sua preziosa chiave di lettura):

Il libro si intitola "CONVERSATIONS WITH ERITREAN POLITICAL PRISONERS" scritto da Dan Connell edito da "The Red Sea Press, Inc."

La sua affermazione invece

"Continuando dice…”IO, a differenza sua, non ho mai attribuito meriti a Isayas!” ... forse era poco lucido anche quando riferendosi alla recente guerra, ci ha detto che Isaias facendo sempre di testa sua, senza ascoltare nessuno, nemmeno i campioni eritrei di strategia che avevano idee diverse dalle sue, ha scongiurato il pericolo."

è a dir poco sconvolgente (quanto non riesce a capire le mie semplici affermazioni)...


IO non attribuisco nessun merito anzi, le ripeto il concetto, se abbiamo perso la guerra contro weyane nella terza offensiva era COLPA (e non merito) di Isayas . Sig Awet non si esponga mischiando concetti miei(che non capisce) con i suoi ...

Infine lei mi dia uno straccio di documentazione a supporto delle sue tesi. (é una sfida Awet)

Cordialmente

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket risulta evidente che il momento di rottura è avvenuto nel periodo temporale che intercorre tra le fasi finali della guerra 1998/2000 e l’arresto dei G15.

Di sicuro per la prima volta dopo un lungo periodo di incondizionato appoggio da parte degli osservatori alla lotta eritrea per l’indipendenza e il loro plauso per l’eccellente impostazione economico sociale del governo provvisorio, si iniziò a parlare di deriva dittatoriale.

E’ necessario quindi delineare prioritariamente i contorni di una questione che evidentemente richiede il confronto delle interpretazioni di fatti che non possono che essere alla portata esclusiva di chi allora ne è stato protagonista.

All’epoca del diciamo tentativo di colpo di stato ( la affermazione vale sia che si ritenga responsabile Isaias che i G15) la maggior parte degli eritrei ha assistito allo sviluppo degli eventi con stupore e disorientamento dovuti all’impossibilità materiale di conoscere tutti dettagli di una vicenda che si è manifestata con gli effetti di una tegola fra capo e collo.

I protagonisti erano di un livello tale da rendere la questione al di fuori della portata della gente comune che pure a ben vedere ha avuto nella vicenda un ruolo attivo non indifferente che sarà esaminato in seguito.

Per parte mia, nel tentativo di capire cosa fosse esattamente successo in quei giorni, ho iniziato una serie di ricerche in varie direzioni attraverso: pubblicazioni nazionali e internazionali dell’epoca, testimonianze ufficiali e opinioni della gente comune, e il risultato, con alcune eccezioni, è stato che Isaias e la parte del governo risultata estranea alle posizioni dei G15 hanno difeso con successo l’Eritrea da un tentativo di pesante ingerenza d parti esterne al paese allo scopo di instaurare un governo più malleabile e disponibile ad assecondare interessi di geo politica estranei a quelli del paese.

In particolare la pressione esterna si era manifestata con il tentativo di far accettare al governo eritreo, qualunque esso fosse, la cessione di Assab e Badme come viatico per una buona riuscita degli accordi di Algeri. Le frasi specifiche che mi sono state riportate dicevano: “Dovete rendervi conto che l’Etiopia è enormemente più influente di voi e quindi va assecondata…a voi Assab e Badme non servono a nulla e non valgono certamente come la pace”.

L’Ambasciatore Bandini non sarebbe stato estraneo a queste trattative tanto che fonti governative affermano che dopo l’arresto dei G15 si sarebbe precipitato al Ministero degli affari esteri eritreo per trattare il loro rilascio ammettendo la sua responsabilità in una iniziativa riservata della quale si sarebbe detto al corrente e partecipe in solido con altre parti.

Alla base di questi accordi riservati ci sarebbe stata la garanzia dell’appoggio incondizionato al nuovo governo e il buon fine della questione con l’Etiopia che si sarebbe detta soddisfatta delle cessioni territoriali e avrebbe accettato le condizioni di Algeri.

Le conseguenze dell’arresto dei G15 furono l’allontanamento dell’ambasciatore italiano e ovviamente il forte disappunto delle potenze coinvolte che trovandosi scoperte e perdenti vollero coprire tutto e confondere le acque attivando una campagna mediatica di discredito verso il governo eritreo.

Il tempo ha poi dimostrato le vere intenzioni dell’Etiopia e che quelle forze che avrebbero dovuto garantire la protezione all’Eritrea non sono state in grado di evitare ne la disastrosa invasione della Somalia e nemmeno lo stesso rispetto di quei patti di Algeri da loro stesse imposti.
Le eccezioni alla quali facevo riferimento prima riguardavano una strana compagine di italiani che presenti in Eritrea negli anni precedenti alla faccenda dei G15, nel corso dei quali avevano stretto legami di amicizia e di parentela con Petros Salomon, si allontanarono poi più o meno volontariamente dall’Eritrea attivando un loro filone di attività antigovernative.

Bereket lei con i suoi interventi ha proposto uno scenario diverso che contrasta nella sostanza con la ricostruzione che ho effettuato io nel tempo.

Potrebbe presentare in maniera più esplicita questo scenario nuovo che lei presenta per primo?

Allo stato attuale non appare ancora sufficientemente delineato e documentato per essere eventualmente commentato punto per punto.

Lei ha fatto un preciso riferimento al momento in cui l’FPLE si è trasformato in PFDJ; ritiene sia questa la causa scatenante di quanto avvenuto successivamente?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Rinaldo la National Charter e la Costituzione eritrea costituiscono la summa di trenta anni di dibattiti politici nel corso dei quali si è tracciato il programma denominato “il sogno” sul quale si sarebbe forgiata la futura Eritrea indipendente.

Tale programma era in piena applicazione quando è stato interrotto bruscamente dall’invasione militare etiopica del 1998.

L’Eritrea in quella circostanza ha aderito alla soluzione democratica dell’arbitrato internazionale impegnandosi formalmente a rispettare integralmente e senza pregiudiziali il verdetto della Commissione Confini.

Tale soluzione democratica è stata sottoscritta dalle più importanti potenze mondiali presenti ad Algeri in qualità di testimoni e garanti, ma successivamente queste stesse potenze che rappresentano la democrazia per eccellenza si sono sottratte al loro impegno lasciando che l’Etiopia si rifiutasse di ottemperare immediatamente e senza pregiudiziali al verdetto definitivo e inappellabile sui confini prodotto e depositato dalla Commissione Confini con tanto di riferimenti satellitari giuridicamente inoppugnabili.

Attualmente vari territori a sovranità eritrea sono occupati militarmente e amministrati illegalmente dall’Etiopia nel disinteresse più assoluto delle già nominate democrazie illuminate.

Il governo eritreo afferma che attualmente questo stato di cose è incompatibile con quel percorso democratico chiaramente tracciato nelle National Charter e nella Costituzione.

A questo punto la domanda la pongo io, perché le illuminate democrazie internazionali che tanto si accaniscono sull’Eritrea con argomentazioni pretestuose e mai comprovate illazioni, non danno prova di cosa sia veramente il senso più alto della democrazia e della giustizia condannando l’Etiopia alle pene previste nei patti di Algeri a carico degli inadempienti, e al ripristino dei normali rapporti con l’Eritrea?

Non le sembra che questo proverebbe in modo chiaro e netto la forza e la virtù della democrazia, e allo stesso tempo toglierebbe ogni potenziale alibi al governo eritreo?

Per dare lezioni di democrazia agli altri paesi bisognerebbe essere almeno capaci di gestire la propria con rigore e onestà.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini bisogna fare delle premesse ben precise per delineare un quadro che risulta complesso nella sua semplicità.

Prima premessa nel 1998 Badme era amministrata dall'Etiopia e questo era frutto di accordi fatti EPLF e TPLF al tempo della guerra di liberazione in qunto TPLF copriva quella zona in soccorso di EPLF, favori che si scambiavano a danno di FLE.
Seconda premessa gli accordi di Algeri erano del dicembre del 2000 mentre l' arresto dei cosidetti G15 era a settembre 2001, quasi un anno dopo gli accordi di Algeri.
Terza premessa non ci fu nessun tentativo di colpo di stato.

Detto cio le espongo i fatti cosi come io (e non solo) abbiamo accertato negli anni .

Gli accordi di algeri sono stati firmati da Isayas in persona il quale non poteva non sapere di un eventuale "cessione di Assab e Badme come viatico per una buona riuscita degli accordi di Algeri". Detto ciò chi partecipò alle trattative tra Etiopia, Eritrea e la comunita internazionale, come mediatrice, non furono i G15 i quali come gruppo si formarono solo dopo la fine della guerra, ma tengo a precisare che alcuni personaggi dei cosi detti G15 effettivamente parteciparono alle trattative per gli accordi di Algeri tra cui si possono citare Haile Weldetinsae che era il ministro degli affari esteri al tempo degli accordi. La causa che portò all' arresto di alcuni membri dei G15 non è in nessun modo collegata ali accordi di Algeri, anzi chi era protagonista negli accordi di algeri era Isayas, insieme ad alcuni elementi che poi fecero parte dei G15.
A supporto della mia affermazione posso citare Membri del G15 che non presero alcuna partecipazione ne alle trattative ne nella pianificazione della guerra: Aster Fissehatsion, Germano Nati, Mamad Hamid Mamad sono alcuni di questi , i quali erano dei funzionari di basso livello all' interno del governo di allora, ma che erano anche dei veterani della guerra di liberazione e membri del partito.

E ora veniamo all' arresto dei membri del G15, come lei ben sapra i G15 erano composti da 15 persone che erano i firmatari di una lettera aperta (che poi verrà publicata su un giornale indipendente) indirizzata a Isayas e ai membri del partito su una riunione che che il partito avrebbe dovuto fare in quanto c'era da discutere tra le varie altre cose, anche l' implementazione della costituzione (ratificata gia nel 1997). I firmatari erano tutti veterani combattenti del fronte con una lunga storia addosso. Di queste 15 persone ne furono arrestati 11, 3 di loro ritrattarono e uno era fuori dall' Eritrea.

E ora veniamo al motivo e alle modalità dell' arresto Di questi membri del partito, il motivo principale e dell' arresto di queste persone era il contrasto che si era venuto nel tempo a creare tra isayas ed alcuni veterani della guerra di liberazione, gia nel 1994 alla fondazione di PFDJ ci furono motivi di contrasto sulle modalità della transizione democratica dell' Eritrea. Un fatto curioso che successe nel 1994 alla conferenza di Nakfa fu l' abbandono di Romodan Mohammed Nur dell' attività politica per questioni di età (all' epoca Romodan aveva circa 60 anni). All' indomani dell' guerra e degli accordi di Algeri c'era una parte che riteneva Isayas Responsabile del fallimentare andamento della guerra e della terza offensiva Weyane, ma soppratutto l' accettazione da parte di Isayas di tutte le condizioni preliminari che aveva rifiutato sia nel 1998 che nel 1999 e che solo dopo l' occupazione di due terzi del suolo eritreo aveva accettato senza condizione. Alcuni membri del partito infatti si chiedevano come mai le condizioni non furono accettate prima della guerra e senza che ci furono molte vittime sia civili che militari, ma soppratutto come mai Isayas si occupava anche della pianificazione della guerra quando il ministro della difesa era Sebhat Efrem ? Tutte domande che necessitavano di essere afrontate davanti ai membri del partito. il gruppo Del G15 chiamò appunto, nella lettera aperta che citavo prima, la necessità di una riunione anche a carattere urgente . Isayas a questo punto stava gia preparando il terreno prendendo tempo con lettere indirizzate a questo gruppo di firmatari nelle quali prima rifiutava qualsiasi riunione non programmata e poi nelle succesive lettere minacciava che avrebbe preso provvedimenti nei loro confronti. (queste lettere sono anche consultabili) qualche settimana piu tardi furono arrestati 11 dei 15 firmatari della lettera aperta.

la Trasformazione di EPLF in PFDJ aveva mostrato le caratteristiche di Isayas che non intendeva rinunciare al potere, e la sua visione era di un Eritrea gestita sia economicamente che politicamente Dal partito mentre altri membri del partito la vedevano in modo diametralmente opposto, vedevano una democratizzazione multipartitica. e gia Nel 1994 ci furono contrasti tra i sostenitori di isayas e quelli piu progressisti.

La guerra con l' Etiopia era "la palla al balzo" da prendere per, da una parte ingannare il popolo ed unificarlo contro un nemico comune, dall' altra serviva da pulizia per dissidenti interni al partito accusandoli di varie fandonie su traditori e venditori del popolo (infatti non furono mai giudicati ne processati... sono semplicemete spariti nel nulla e nessuno puo verificare in modo indipendente i fatti). Infatti dopo il 2001 in Eritrea la situazione politica è cambiate radicalmente , parlamento eritreo sospeso dal 2002, riunioni del fronte sospese a tempo indefinito, in pratica chi comanda è solo Isayas senza contradittorio senza dover rendere conto a nessuno.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket la sua esposizione è molto chiara e finalmente offre spunti di discussione ben precisi.

Terrei come riferimento il testo che lei ha presentato per studiarne i vari aspetti.

Per parte mia vorrei farle delle domande che credo potranno delineare ulteriormente il quadro generale da lei presentato.

Vorrebbe chiarire meglio il senso delle sue due premesse?

Se gli accordi di Algeri nella formulazione definitiva furono firmati da Isaias è altrettanto vero che fu solo lui a condurre le trattative?

I G15 erano i firmatari di una lettera i cui contenuti vorrei analizzare in altra occasione. Chi scrisse quella lettera e in quale contesto maturò l’idea di raccogliere le adesioni?

Ci sono elementi per affermare che il consenso verso i contenuti della lettera fossero condivisi da molti più elementi dei 15 che materialmente la presentarono?

Conoscendo bene i rischi ai quali andavano incontro (le minacce scritte di Isaias), non potrebbe darsi il caso che i G15 per agire in maniera tanto sconsiderata si sentissero le spalle protette?

Lei afferma che le prime divisioni avvennero nel 1994. Ci sono elementi per poter affermare con certezza che le azioni dei firmatari di tale lettera non avevano preso il via prima degli accordi di Algeri e che quindi il loro comportamento non ebbe alcuna influenza nella delicata fase preliminare delle contrattazioni?

Nel 1994 Isaias realizzò la sua prevalenza agendo nei confronti dell’assemblea con forza o minacce tali da provocare anche l’abbandono di Romodan Nur?

La National Charter e la Costituzione esprimono in modo chiaro quale sarebbe stato l’assetto politico del paese specificando i ruoli del Presidente, del Fronte, dei partiti e tutto il resto. In che modo Isaias aveva dimostrato di voler derogare da questo percorso scelto dalla gente eritrea?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini il senso della prima premessa era sottolineare di come Badme nel 1998 era sotto l' amministrazione civile etiopica e che una guerra non era necessaria anzi al contrario c'erano delle discussioni in atto, fin dal 1991, su come delineare il confine comune con il ritorno di badme all' amministrazione Eritrea e che comunque se l' etiopia amministrava quel territori era conseguenza deli accordi tra TPLF e EPLF.Succesivamente La commisione d' arbitraggio internazionale ha Deciso che Badme era territorio eritreo mentre chi inizò la Guerra non fu l' Etiopia, ma fu accertato che l' Eritrea ha iniziato la guerra Invadendo territori etiopici. Mentre al popolo Eritreo gli fu detto all' epoca, che l' Etiopia inizio la guerra per scopi di conquista territoriale a danno dell' Eritrea (i famosi "teraro" dei weyane) .

La seconda premessa era per sottolineare un ordine temporale negli avvenimenti che fra loro non possono essere conseguenze uno dell' altro. In altre parole gli accordi di Algeri conclusi nel 2000 non potevano essere un motivo per l' arresto dei G15 nel 2001. L' accordo in se stesso fu firmato da isayas il quale firmò gli accordi tenedo ben presente di cosa firmava e di cosa fossero gli accordi preliminari. Quindi Isayas non poteva aver arrestato qualcuno un anno dopo che ha firmato un accordo in cui lui stesso era un protagonista.Altro punto focale e che la decisione del Eritrea-Ethiopia Boundary Commission decise che Badme era in Eritrea Nel 2002 (quindi dopo l' arresto dei G15) e che quindi la decisione, le trattative cosi come la Guerra erano argomenti ben separati dal motivo dell' arresto dei G15 e che quindi non ci poteva essere un arresto in previsione di un favorevole verdetto da parte della commisione e della mancata pressione dei garanti Degli accordi di Algeri nei confronti dell' Etiopia.

Per quanto riguarda gli accordi le trattative negli anni non furono condotte solo da Isayas ma anche da altri elementi come Haile Woldetinsae(Derue) che era Il ministro degli esteri , ma va sottolineato che il tutto era sotto diretta supervisione di Isayas. Quando il mediatore americano faceva spola tra Addis ababa ed Asmara tra il 1998 e il 1999 le condizioni preliminari (US/Rwanda peace plan ) erano state rigettate da Isayas (poi accettate integralmente dopo la terza offensiva Weyane).

Il consenso alla lettera firmata dei G15 era ampio, si parlava di una sessantina di elementi interni al partito, i quali vedevano piu di una ragione per una riunione del fronte. Le minacce scritte da Isayas avevano un carattere di provedimento disciplinare in quanto nelle lettere di Isayas si poteva leggere di come Isayas riteneva non opportuna una riunione non programmata e che non era chiamata dal capo del partito stesso (Isayas stesso), si potevano leggere parole del tipo "state sbagliando.."." é meglio che vi ravvediate..." e frasi simili. I G15 alcuni erano amici personali di Isayas e comunque veterani della guerra di liberazione non avrebbero avuto nessun motivo di sentirsi le spalle coperte da qualcuno che era al di fuori dell' organizzazione del fronte e del partito. In altre parole i vari Bandini , OAU, Stati Uniti, non potevano materialmente coprire le spalle per avvenimenti interni al partito, tanto meno che questi elementi internazionali non erano riusciti a far rispetare una moratoria su attacchi Aerei all' etiopia figurarsi a riuscir a coprire un ministro eritreo su un eventuale provedimento nei suoi confronti.

Le prime divisioni in senno al partito avvennero gia nel 1994 , Isayas a Nakfa aveva decretato la fine del partito interno al fronte (Partito del popolo ) che era costituito dalla magior parte dai veterani del EPLF e aveva guidato il fronte fin dagli anni ' 70 , non contento aveva anche imposto in modo diretto il cambio generazionale di cui lui si considerava artefice ma non diretto interessato . In prtatica aveva imposto a Romodan Mohamed Nur una via di uscita dalla scena politica del partito. e ci sono elementi non confermati che dicono che gli fu imposto con minacce dirette di levarsi di torno con una onorevole causa che era l' abbandono per limiti di Età. Haile Woldetinsae(Derue) e Petros Solomon nelle loro interviste dissero che consigliarono Mohammed Nur di prendere quella decisione per il bene del paese.

L' ultima considerazione è un capitolo a parte e ci vorrebbe un' analisi piu profonda sulle motivazioni e le azioni di Isayas nel voler derogare prima sia la National Charter poi la costituzione. Basti pensare che, nella fase costituente della costituzione eritrea, Isayas ha messo parecchi paletti ed impedimenti ed alcuni veto su questioni riguardanti il ruolo futuro del Partito-fronte. Su questo le posso consigliare letture intressanti sui libri di Bereket Habtesillasie che era il capo della costituente che scrisse la costituzione eritrea.

Per chi volesse approfondire il ruolo del partito interno consiglio una lettura su questo indirizzo:

http://eritrearealclearpolitics.wordpress.com/2009/04/05/inside-the-eplf-the-origins-of-the-%E2%80%98people%E2%80%99s-party%E2%80%99-its-role-in-the-liberation-of-eritrea/

è in inglese ma offre ottimi spunti di discussione.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket vorrei analizzare le sue premesse e commentarle, e poi passare al resto.

Prima premessa: Nel corso delle ultime battaglie per la definitiva liberazione dell’Eritrea le truppe meccanizzate eritree diedero il loro contributo decisivo al successo anche in battaglie come quella dello Scirè, e al culmine della disfatta di Menghistù entrarono in Addis Abeba con le bandiere del Fronte salutate dalla popolazione liberata. Questo non significa che l’Etiopia fosse stata conquistata dall’Eritrea o che porzioni di territorio etiopico dovessero diventare eritrei, ma significava che la guerra era vinta, il nemico comune sconfitto e che ognuno se ne doveva tornare a casa sua. Badme era all’interno dei confini italiani e quindi era incontrovertibilmente eritrea. Il minimo che gli etiopici dovevano fare era godersi la loro ritrovata libertà e ritirarsi all’interno dei propri confini delineati e riconosciuti legalmente a livello internazionale. Ogni pretesa di altro tipo era illegale, provocatoria e foriera di inevitabili conseguenze.

La Claim Commission ha affermato che l’Eritrea era colpevole di aver invaso territori etiopici che la Boundary Commission ha decretato essere eritrei. Tutto questo è un’evidente contraddizione, ma l’Eritrea nel rispetto degli impegni sottoscritti ad Algeri ha accettato l’intero verdetto della C.C. nonostante questa palese contraddizione. Questo non significa altro che l’Eritrea agì legittimamente per liberare territori posti sotto la sua sovranità.

Lo scopo evidente della provocazione etiopica era quella di scatenare una guerra vagamente giustificabile per riappropriarsi dell’Eritrea, circostanza confermata dal fatto che non si limitò a presenziare i confini ma penetrò fino a dove gli eritrei glielo consentirono.
Seconda premessa: Le accuse rivolte ai G15 non riguarderebbero i soli contenuti della “Lettera”, ma come si legge anche in un documento di Amnesty: “The government said the 11 "had committed crimes against the sovereignty, security and peace of the nation". In February 2002 the National Assembly "strongly condemned them for the crimes they committed against the people and their country". It was claimed that the G15 had committed treason during the war with Ethiopia.
Inoltre un’altro indizio che confermerebbe l’ipotesi di una sedizione all’interno del governo eritreo con la collusione di forze straniere a cavallo del periodo 2000/2001, è il cosiddetto Manifesto di Berlino. L’episodio viene descritto in ambienti antigovernativi, in questi termini: Nell’ottobre del 2000 un gruppo di intellettuali e professionisti della diaspora assai noti, al termine di un seminario sull’Eritrea a Berlino organizzato dalla fondazione Boll decise di esprimere le loro perplessità sulla conduzione del governo in una lettera al Presidente Isaias Afewerki. Quella lettera doveva rimanere riservata, ma qualcuno decise di renderla pubblica e i 15 di Berlino vennero sottoposti ad una sorta di linciaggio morale. Era facile allora, con i negoziati di Algeri ancora in corso, accusare gli autori della lettera di disfattismo quando invece rappresentava un onesto tentativo di correggere errori politici che alla luce di quanto avvenne alcuni mesi dopo, erano molto più “strutturali”, di quanto i 15 potessero sospettare.

Lei afferma che intorno ai G15 vi fosse un assai più ampio consenso, cosa successe allora in seno alla Assemblea Nazionale quando fu presa la decisione di arrestarli?

Gli altri simpatizzanti non firmatari tradirono i G15 e li abbandonarono al loro destino?

Passando al resto lei afferma: Le prime divisioni in senno al partito avvennero gia nel 1994 , Isayas a Nakfa aveva decretato la fine del partito interno al fronte (Partito del popolo ) che era costituito dalla maggior parte dai veterani del EPLF e aveva guidato il fronte fin dagli anni ' 70 , non contento aveva anche imposto in modo diretto il cambio generazionale di cui lui si considerava artefice ma non diretto interessato.
Le domando: come era riuscito Isaias a condizionare l’intero congresso del Fronte imponendo il cambio generazionale?

E come era riuscito il Fronte a far approvare la National Charter e avviare i lavori della Assemblea Costituente contro il parere di Isaias se questo era in grado di condizionare il Congresso?

E soprattutto non le sembra che il Congresso stesso del Fronte rappresentasse una dimostrazione di democrazia tale da poter dedurre che, indipendentemente dalle singole preferenze interne, i documenti finali erano l’espressione della corrente che aveva ricevuto maggiori consensi?

Lei sostiene che la Costituente fu notevolmente influenzata da Isaias, tuttavia la Costituzione appare uno strumento democratico in perfetta regola e chi negli anni ha chiesto insistentemente la sua applicazione non ha mai avuto nulla da ridire sul testo. Dunque dove sarebbero i segnali che Isaias, come dice lei volesse derogare dalla National Charter e dalla Costituzione che pure aveva lasciato liberamente approvare?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini Il senso della prima premessa era che L' Eritrea non avrebbe dovuto occupare militarmente territori che erano amministrati dall' etiopia. Come ho detto prima c'erano discussioni in atto tra L' Eritrea e l'Etiopia sulla demarcazione del confine fin dal 1991. Il discorso infatti è incentrato sulla effetiva necessità a quel tempo di un attacco a Badme, per quanto territorio eritreo , era comunque amministrato dall' etiopia e che questo era conseguenza dei favori che EPLF e TPLF si scambiavano.

La Claim Commission ha affermato che l’Eritrea era colpevole di aver sferrato un attacco come rappresaglia sull' assasinio di alcuni ufficiali Eritrei da parte dei Woyane e che quel fatto in quanto incidente doveva essere trattato come tale.

lei afferma "Lo scopo evidente della provocazione etiopica era quella di scatenare una guerra vagamente giustificabile per riappropriarsi dell’Eritrea" questo per me è quasi assurdo, l' Etiopia non aveva ne i mezzi ne il potere per riappropriarsi di uno stato sovrano e membro delle Nazioni Unite, l' etiopia non ha mai dichiarato che voleva riappropiarsi dell' Eritrea, neanche l' Eritrea ha mai dichiarato ufficialmtente che gli etiopici volevano riappropriarsi dell' Eritrea.

Poi lei afferma "circostanza confermata dal fatto che non si limitò a presenziare i confini ma penetrò fino a dove gli eritrei glielo consentirono." in un ottica di una guerra in realtà le intenzioni dei Woyane erano quelle, da una parte, di infliggere piu danni possibili all' eritrea dall' altra, quella di far accettare integralmente tutte le precondizioni dettate dall' Etiopia , questo è confermato dal fatto che gli etiopici si fermarono nella loro avanzata subito dopo che l' Eritrea accettò tutte le precondizioni che aveva rigettato.

Il colpevole di tutto cio non era altri che Isayas che prima nel 1998 e nel 1999 aveva rigettato tutte le precondizioni e che voleva gestire a suo modo la guerra.

In questo vorrei precisare il modo di operare di Isayas e come esempio cito un fatto ecclatante. In Eritrea il ministro della difesa è Sebhat Efrem il quale in teoria si dovrebbe occupare della difesa ed organizzazione dell' esercito, ma in eritrea tutto cio non avviene , Sebhat Efrem è solo un fantoccio che non fa nulla,
quelli che contano piu di lui sono i generali, i cosidetti " Zonal Commanders" che sono Brig. General “Manjus” Tekle Kiflai, Major General Philipos Weldeyohannes, Major General “China” Haile Samuel, e Major General “Wuchu” Grezgher Andemariam i quali sono nominati direttamente da Isayas e rispondono direttamente alui e non al ministro della difesa.

Quando nel 1998 si scateno la guerra, l' unita comandata Major General “Wuchu” Grezgher Andemariam aveva sferrato il primo attaco di cui parlavo prima e a cui la Claim Commision si riferiva dicendo che fosse stata l' Eritrea a invadere un territorio amministrato dall' Etiopia! il fatto era che Major General “Wuchu” Grezgher Andemariam aveva agito sotto precisa direttiva da parte di Isayas.

In questo modo isayas riusciva a creare una situazione di conflitto e in questo modo era riuscito a fermare il processo di democratizzazione. Quello che Isayas non aveva previsto era la reazione dell' Etiopia e dei suoi amici del TPLF... bisogna riccordare che TPLF e stato armato finanziato ed aiutato negli anni dal EPLF , Isayas erroneamente ha pensato che TPLF fosse ancora quel movimento che EPLF ha sorretto fino all' entrata in Addis, i quali furono sempre considerati inferiori e che quindi non avrebbero mai potuto vincere una guerra contro i loro mentori e maestri. In un intervista, Isayas addirittura arrivò a dire che "se l' esercito eritreo lasciava Badme il sole non sarebbe mai piu risorto" e questo per dire quanto Isayas aveva sottovalutato i Woyane

e ora veniamo ai G15 lei afferma
"Le accuse rivolte ai G15 non riguarderebbero i soli contenuti della “Lettera”, ma come si legge anche in un documento di Amnesty: “The government said the 11 "had committed crimes against the sovereignty, security and peace of the nation"

con questa affermazione non dice nulla di nuovo conferma solo che amnesty international disse che "il governo eritreo disse che arrestò i G15 crimini commessi contro la sovranità sicurezza e pace della nazione". In pratica Amnesty international riporta le accuse rivolte ai G15 da parte del governo eritreo. questo non è indicativo di nulla se non quello che sappiamo gia dal governo eritreo.

poi Lei afferma
"Inoltre un’altro indizio che confermerebbe l’ipotesi di una sedizione all’interno del governo eritreo con la collusione di forze straniere a cavallo del periodo 2000/2001, è il cosiddetto Manifesto di Berlino."

Il Manifesto di Berlino era una lettera scritta da 13 intelletuali ed accademici, chiamati poi G13, i quali erano preoccupati dell' andamento del governo eritreo e sopratutto di come l' eritrea stesse diventano una nazione comandata da un unico personaggio che agiva senza nessun controllo. Va precisato che questo non era , come dice lei, una "sedizione interna al governo" , i G13 erano eritrei intelletuali della diaspora che dentro al governo non avevano nessun potere, inoltre va precisato che tra questi 13 intelletuali c'era anche Bereket Habtesillasie, il capo della costituente della costituzione eritrea, il quale aveva osservato durante la fase costituente le continue interferenze di Isayas e la sua indole di tiranno. I G13 non avevano nulla a che vedere con i G15 che invece erano membri dell' assemblea del partito-fronte.

Per quanto riguarda l' Ampio consenso ai G15 in senno al partito-fronte invece poi si e visto l' ondata di arresti che a cavallo del 2001 al 2005 furono arrestati moltissimi menbri del partito dell' esercito , ed anche gran parte dei giornalisti della stampa indipendente. Nel mio primo intervento nel 3D "Berlusconi" avevo sottolineato che parlavo dei G15 perche sono i piu famosi ma lalista degli arrestati é lunghissima.

Isayas non si era mai rifiutato direttamente alla democrazia , la sua visione è sempre stata di una democrazia "guidata" in cui il ruolo del partito-fronte era quello di guidare l' eritrea sia politicamente che economicamente ( con imprese di proprietà del partito ) ed è esattamente la situazione che abbiamo adesso in Eritrea. il Partito e tutto ed isayas è il suo capo fine della storia.

Isayas non vuole applicare la costituzione , che come dice anche lei è "uno strumento democratico in perfetta regola " , ma mantiene un stato di guerra non guerra attraverso il completo rifiuto di dialogare con l' Etiopia sulla implementazione della demarcazione.

ogni tanto però Isayas si confonde anche lui , Una volta dice che la costituzione è sospesa finche la situazione(con l' Etiopia) è risolta, un altra volta in una sua intervista invece dice che la situazione e risolta e che il confine è stato "demarcato virtualmente" e aggiunge che quello non è un problema per andare avanti e che questo non ci renderà ostaggi e che andremo avanti nel programma di governo.
(per l' intervista di Isayas vedere link
http://tv4play.se/aktualitet/nyhetsmorgon?videoId=1.1014115

é la stessa intervista in cui sorprende il mondo dicendo che in Eritrea abbiamo un sistema addirittura migliore della Svezia)

allora io mi domando ma la situazione con l' etiopia in quale modo implica la sospensione della costituzione e della democrazia ?? nessuno mi ha mai risposto del perche se Badme è ancora occupata dai Woyane impedisce l' implementazione della costituzione ? Ma soppratutto perche tutte le questioni del governo vanno avanti in questa situazione di "guerra non guerra" e invece per la costituzione questo non è possibile ???

Re: Grazie Presidente Isaias

Ringrazio Bereket.
Racconta molte verità. Ci sarebbe anche altro ma è comunque importante che piano piano la storia, quella vera, venga raccontata. Siamo stanchi di sentire le bugie dei vari Yemane di turno stravolgere costantemente la storia.
Io ero in Eritrea fino al 2003 e trovo veritiero quanto asserito da Bereket che ricostruisce in modo fedele quello che abbiamo visto e vissuto in quel periodo.
Ringrazio idelamente anche i tanti giornalisti che nelle ultime settimane hanno chiarito quale sia la vera faccia del regime eritreo ed anche la Regione Emilia Romagna per la sua chiara decisa condanna del regime eritreo.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket ripartiamo dalle premesse.

Lei afferma che “l' Eritrea non avrebbe dovuto occupare militarmente territori che erano amministrati dall' etiopia”.

Devo dedurne che lei non condivide la tesi secondo la quale: “Il minimo che gli etiopici dovevano fare era godersi la loro ritrovata libertà e ritirarsi all’interno dei propri confini delineati e riconosciuti legalmente a livello internazionale”?

Lei afferma: “…gli etiopici si fermarono nella loro avanzata subito dopo che l' Eritrea accettò tutte le precondizioni che aveva rigettato…”.

Non le risulta che l’Etiopia non smise mai di tentare l’avanzata neanche nel corso degli ultimissimi giorni prima del cessate il fuoco nel tentativo fallito di impossessarsi di Assab per presentarsi ad Algeri con un dato di fatto? Non ricorda i toni trionfalistici con i quali prematuramente annunciavano: “L’Etiopia ha di nuovo lo sbocco al mare”?

Lei afferma: “…l' Etiopia non aveva ne i mezzi ne il potere per riappropriarsi di uno stato sovrano e membro delle Nazioni Unite…”

Credo che la guerra che l’Etiopia ha scatenato contro l’Eritrea dimostri che credeva di avere sia i mezzi che il potere, il fatto che poi le N.U. con il loro intervento salvarono Melles dalla reazione militare eritrea non cambia il fatto che l’Etiopia non avrebbe smesso di combattere fino alle estreme conseguenze. Non le sembra che quanto accaduto in Somalia dimostri in maniera definitiva di cosa sia capace l’amministrazione Melles con o senza la protezione degli Usa?

I G13 del Manifesto di Berlino e i G15 di Asmara inaugurano un modo nuovo e inedito di trattare l’approccio agli affari di stato, da sempre gestiti dagli eritrei in maniera assolutamente riservata, utilizzando metodi tipici degli occidentali caratterizzati da chiassate pubbliche e argomentazioni fuorvianti, puntate più a un attacco a senso unico verso Isaias che a una realistica volontà di ottenere cambiamenti. Questo unito alla assoluta intempestività e alle modalità con le quali fu presentato il documento gettano molte ombre su una vicenda che non convince affatto.

Lei afferma: “…Isayas non si era mai rifiutato direttamente alla democrazia , la sua visione è sempre stata di una democrazia "guidata" in cui il ruolo del partito-fronte era quello di guidare l' eritrea sia politicamente che economicamente…”

Non le sembra che la National Charter e la Costituzione superino per importanza ogni possibile illazione verso le preferenze di Isaias e che comunque è la Assemblea Nazionale a prendere le decisioni e non il presidente?

Lei afferma: “Isayas non vuole applicare la costituzione , che come dice anche lei è "uno strumento democratico in perfetta regola " , ma mantiene un stato di guerra non guerra attraverso il completo rifiuto di dialogare con l' Etiopia sulla implementazione della demarcazione”.

A quale dialogo con l’Etiopia allude? Nessun eritreo parlerebbe di dialogo con l’Etiopia

Lei afferma: “…ogni tanto però Isayas si confonde anche lui , Una volta dice che la costituzione è sospesa finche la situazione(con l' Etiopia) è risolta, un altra volta in una sua intervista invece dice che la situazione e risolta e che il confine è stato "demarcato virtualmente" e aggiunge che quello non è un problema per andare avanti e che questo non ci renderà ostaggi e che andremo avanti nel programma di governo…”

Non le sembra che ci sia una sostanziale differenza fra il problema confinario, definitivamente risolto, e la persistente occupazione di territori a sovranità eritrea niente affatto risolta?

Dove trova incoerenti le affermazioni di Isaias?

Lei afferma: “…allora io mi domando ma la situazione con l' etiopia in quale modo implica la sospensione della costituzione e della democrazia ?? nessuno mi ha mai risposto del perche se Badme è ancora occupata dai Woyane impedisce l' implementazione della costituzione ? Ma soppratutto perche tutte le questioni del governo vanno avanti in questa situazione di "guerra non guerra" e invece per la costituzione questo non è possibile ???”

Possibile che veramente lei non sappia quali siano le semplici risposte a queste domande?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario il consigliere regionale del Pd Matteo Richetti non ha reso un buon servizio ne al partito ne alla regione.

In comunicato si legge: ...si invita la giunta a verificare la situazione dell'Eritrea affinche' siano garantiti i principi fondamentali di democrazia e liberta'...invita anche a verificare quale sia attualmente l'area e le modalita' di intervento umanitario nel Paese da parte della Regione Emilia Romagna e delle organizzazioni di volontariato del territorio...Richetti chiede anche alla giunta di adoperarsi per invitare gli enti locali, la comunita' internazionale e, in particolare, l'Unione Europea e l'Italia ad una condanna congiunta del regime dittatoriale Eritreo...

Prima chiede le verifiche e subito dopo ha già deciso che in Eritrea c'è un regime dittatoriale che va condannato.

Che dire poi dei vari giornalisti con i quali lei si complimenta?

E' vero giornalismo? Aiuta la causa?

Mi piacerebbe parlarci per vedere cosa conoscono veramente dell'Eritrea, anche se la risposta la conosciamo bene tutti e due.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

è torato Piermario??? o non si è mai assentato????
Ci è mancato, ma ci siamo consolati con Bereket!

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini partiamo dalle sue affermazioni e domande

lei afferma : "Devo dedurne che lei non condivide la tesi secondo la quale: Il minimo che gli etiopici dovevano fare era godersi la loro ritrovata libertà e ritirarsi all’interno dei propri confini delineati e riconosciuti legalmente a livello internazionale”

Con questa affermazione sono daccordo solo in parte, in quanto i confini sono stati delineati e riconosciuti solo nel 2002 dopo la guerra del 1998-2000 prima i confini non erano mai stati demarcati in modo chiaro e definitivo (eredità coloniale italiana..)e come ho sostenuto piu volte, c'erano in atto discussioni fin dal 1991 per demarcare chiaramente il confine, poi per quanto riguarda la guerra penso che siamo stati trascinati (noi popolo eritreo) da un unico uomo intransigente e che mal sopporta le critiche. Gli etiopici avrebbero dovuto godersi la libertà e la pace cosi come Isayas avrebbe dovuto pensare alle conseguennze per l' Eritrea ed il suo popolo prima di trascinarci in una guerra tanto inutile a noi come popolo, quanto funzionale a lui ed al consolidamento del suo potere.

lei afferma
"Non le risulta che l’Etiopia non smise mai di tentare l’avanzata neanche nel corso degli ultimissimi giorni prima del cessate il fuoco nel tentativo fallito di impossessarsi di Assab per presentarsi ad Algeri con un dato di fatto? Non ricorda i toni trionfalistici con i quali prematuramente annunciavano: L’Etiopia ha di nuovo lo sbocco al mare?"

A me risulta che la guerra era continuata fino a che Isayas non aveva accettato tutte le precondizioni etiopiche e che Isayas aveva dovuto rinunciare alle sue precondizioni.. A me risulta che gli etiopici siano arrivati fino a Tesseney, Barentu, Senafe e che si sono ritirati dopo il cessate il fuoco ... a me non risulta che siano arrivati fino ad Assab ma che si combatteva e basta su tutti i fronti... anzi in un ottica di Assab gli etiopici avevano un terzo del suolo eritreo potevano fare riccati in quell' ottica (se, come dice lei, Assab fosse stata il loro obietivo dichiarato) . La storia di Assab era una delle solite Fandonie di Isayas ed i suoi seguaci che per ingannare il Popolo eritreo hanno detto di tutto (da woyane che voleva riappropriarsi dell' Eritrea intera a woyane che voleva solo Assab e Badme).

lei poi Afferma :"le N.U. con il loro intervento salvarono Melles dalla reazione militare eritrea non cambia il fatto che l’Etiopia non avrebbe smesso di combattere fino alle estreme conseguenze"

La reazione Militare eritrea ?? ma di quale reazione parliamo? di quella che permise all' Etiopia di entrare fino a Tesseney ? Le N.U. hanno salvato Melles ?? ma quando ? noi non solo non siamo andati un centimetro dentro l' Etiopia ma abbiamo ripiegato dentro l' Eritrea , Mi dica Pettini in quale modo le nazioni unite hanno salvato Melles dal nostro ripiego in Eritrea?? Pettini se dobbiamo parlare con Onesta Intelletuale dobbiamo abbandonare Questi toni propagandistici di PFDJ, non cerchiamo di stravolgere la storia per favore....

lei afferma :"Non le sembra che la National Charter e la Costituzione superino per importanza ogni possibile illazione verso le preferenze di Isaias e che comunque è la Assemblea Nazionale a prendere le decisioni e non il presidente?"

Pettini ma di quale Assemblea parla ?? quella sospesa dal 2002 ? non è forse vero che Isayas è quello che decide tutto in questo momento e che l' assemblea comunque è presieduta dal presidente stesso. In questo momento in eritrea non esiste Assemblea non esiste l' assemblea del partito, non esiste nemmeno il vero è proprio Partito , é solo Isayas è i suoi Fedelissimi che sono i generali "zonal comander" e gli amministratori civili , è tutta sta gente risponde direttamente a Isayas attraverso il "Tripartite body" che non è altro un apparato a 3 composto dai ministri nominati da lui e i "Zonal comander" anch'essi nominati da lui , e da lui stesso .

poi Lei afferma in modo sorprendente :"A quale dialogo con l’Etiopia allude? Nessun eritreo parlerebbe di dialogo con l’Etiopia" ma si rende conto della pericolosità di un affermazione del genere ? Le basti pensare che EPLF dialogava anche con il Derg nel 1989 (con piano di pace di Jimi Carter in Atlanta e poi a Nairobi) e lei pensa seriamente che non dovremmo cercare adesso il dialogo Per il bene del Popolo Eritreo ??? tutto si dovrebbe risolvere o almeno tentare di risolvere con il dialogo!!!

Lei afferma "Non le sembra che ci sia una sostanziale differenza fra il problema confinario, definitivamente risolto, e la persistente occupazione di territori a sovranità eritrea niente affatto risolta?" IO penso che se il problema fosse risolto non stiamo qui a parlare e penso che questo in nessun modo permette comunque di sospendere il diritto al popolo di avere un governo eletto democraticamente , un governo che risponde al popolo.

la mia affermazione "“…ogni tanto però Isayas si confonde anche lui , Una volta dice che la costituzione è sospesa finche la situazione(con l' Etiopia) è risolta, un altra volta in una sua intervista invece dice che la situazione e risolta e che il confine è stato "demarcato virtualmente" intende sottolineare di come il problema del confine per Isayas sia risolto ma che l' occupazione di Badme impedisca di applicare la Costituzione mentre la stessa occupazione non impedisce a fare altro... come governare, nomirare ministri e delineare macropolicy erronee e fallaci che stanno costringendo il popolo eritreo alla fame...

poi le mi chiede "Possibile che veramente lei non sappia quali siano le semplici risposte a queste domande?" riferito alla mia perplessità del perche Isayas si rifiuti ad implementare la Costituzione Eritrea.

IO so qual'e la risposta semplice a queste semplici domande Pettini e la risposta è LA TIRANNIA!!

Ma visto che lei non è daccordo con la mia tesi mi dica quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora con l' Etiopia??

Le dico anche di piu , un governo eletto dal popolo avrebbe fatto l' interesse del popolo!!

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei afferma: ”...i confini sono stati delineati e riconosciuti solo nel 2002 dopo la guerra del 1998-2000 prima i confini non erano mai stati demarcati in modo chiaro e definitivo (eredità coloniale italiana..)e come ho sostenuto piu volte, c'erano in atto discussioni fin dal 1991 per demarcare chiaramente il confine…

Mi permetto di osservare che il lavoro svolto dai cartografi italiani era assolutamente chiaro e legale tanto che il verdetto del 2002 è basato sull’accoglimento di quella documentazione originale. Oltre a questo vorrei aggiungere che in circostanze normali gli etiopici avrebbero dovuto, per rispetto e riconoscenza nei confronti di chi li aveva liberati dal giogo del Derg, ritirarsi immediatamente da quei territori che sapevano benissimo essere sotto la sovranità eritrea.

Il rifiuto etiopico invece andava molto oltre le apparenze e conteneva un messaggio che è stato sottovalutato da tutti ma non da Isaias che in quella ostinazione degli etiopici a non voler cedere neanche di un millimetro ha letto il reale pericolo che l’Eritrea stava nuovamente correndo. Le lobbies etiopiche premevano affinché l’onta di aver perso lo sbocco al mare fosse lavata e nulla avrebbe fermato il loro progetto di coinvolgere nuovamente l’Eritrea in una guerra che credevano di poter vincere facilmente.

Lei afferma: “... A me risulta che gli etiopici siano arrivati fino a Tesseney, Barentu, Senafe e che si sono ritirati dopo il cessate il fuoco ... a me non risulta che siano arrivati fino ad Assab ma che si combatteva e basta su tutti i fronti... anzi in un ottica di Assab gli etiopici avevano un terzo del suolo eritreo potevano fare riccati in quell' ottica (se, come dice lei, Assab fosse stata il loro obietivo dichiarato)…

A questo proposito le ricordo che gli etiopici non rispettarono alcuna moratoria e mentre in Addis Abeba si trattava il cessate il fuoco gli etiopici senza alcun preavviso e in un momento in cui tutti i combattimenti erano sospesi sferrarono un poderoso attacco in direzione di Assab che fu respinto con enormi perdite da parte etiopica. I corpi dei soldati di Melles rimasero sul posto per moltissimo tempo e si dice che il luogo della battaglia Dhtum sia ancora ricoperto di teschi.

Lei domanda: “La reazione Militare eritrea ?? ma di quale reazione parliamo? di quella che permise all' Etiopia di entrare fino a Tesseney ? Le N.U. hanno salvato Melles ?? ma quando ? noi non solo non siamo andati un centimetro dentro l' Etiopia ma abbiamo ripiegato dentro l' Eritrea , Mi dica Pettini in quale modo le nazioni unite hanno salvato Melles dal nostro ripiego in Eritrea??

Le confesso che queste sue domande e incertezze mi sorprendono un poco. Se lei rilegge i giornali occidentali dell’epoca vedrà che fra le poche notizie certe riportate su quanto stava accadendo in Eritrea c’erano quelle che parlavano della tremenda reazione militare degli eritrei che dopo aver adottato la tecnica militare della ritirata strategica, perfezionata nella guerra di liberazione, si preparavano ad attuare, se fossero fallite le opzioni diplomatiche, accerchiando e distruggendo le truppe etiopiche. Melles non aveva capito il rischio che stava correndo e l’intervento delle Nazioni Unite lo salvò dalla disfatta delle sue truppe.

Lei afferma. “In questo momento in eritrea non esiste Assemblea non esiste l' assemblea del partito, non esiste nemmeno il vero è proprio Partito , é solo Isayas è i suoi Fedelissimi che sono i generali "zonal comander" e gli amministratori civili , è tutta sta gente risponde direttamente a Isayas attraverso il "Tripartite body" che non è altro un apparato a 3 composto dai ministri nominati da lui e i "Zonal comander" anch'essi nominati da lui , e da lui stesso.

Sono sorpreso dalle sue affermazioni perché queste descrivono una realtà basata sulla preminenza dei singoli e sul culto della personalità molto distanti da quella collettività che da sempre ha caratterizzato la società eritrea. Le gesta e i meriti dei singoli ci siamo abituati a conoscerli solo dopo la loro morte quando vengono resi pubblici come estremo omaggio al loro martirio. Oltre a questo le sue affermazioni non spiegano come una singola persona possa con le sue sole forze imporsi su un popolo provatamente non incline a farsi sottomettere.

Può spiegare come mai in Eritrea non si assista a nessun genere di manifestazione popolare di dissenso?

Lei domanda: “…lei pensa seriamente che non dovremmo cercare adesso il dialogo Per il bene del Popolo Eritreo ??? tutto si dovrebbe risolvere o almeno tentare di risolvere con il dialogo!!!”

Bereket lei si è presentato come eritreo e non ho ritenuto indispensabile sottolineare una realtà ben nota agli eritrei. Il dialogo con l’Etiopia è ritenuto non ammissibile solo allo stato attuale delle cose e non come principio generale. L’Eritrea a tempo debito ha esercitato ogni tipo tentativo basato sul dialogo e gli etiopici hanno sempre opposto il loro rifiuto. Ora e fino a quando non ci sarà la piena accettazione da parte etiopica del verdetto della Commissione Confini e fino a quando non saranno normalizzati i rapporti eritreo-etiopici, non ci sarà spazio legale per alcun dialogo.

Quale potrebbe essere un argomento di dialogo se non la piena accettazione del verdetto?

Lei afferma: “…IO penso che se il problema fosse risolto non stiamo qui a parlare e penso che questo in nessun modo permette comunque di sospendere il diritto al popolo di avere un governo eletto democraticamente , un governo che risponde al popolo... che l' occupazione di Badme impedisca di applicare la Costituzione mentre la stessa occupazione non impedisce a fare altro... come governare, nomirare ministri…”

Queste sono sue personali opinioni che, seppur legittime, a quanto è dato di costatare non corrispondono alla opinione generale degli eritrei che credono nel loro presidente e nel governo assecondandone scelte e programmi.

Lei afferma: “…e delineare macropolicy erronee e fallaci che stanno costringendo il popolo eritreo alla fame...”

Tali programmi sono stati dichiarati positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo rapporto sull’Eritrea ha manifestato un moderato ottimismo.

Lei ancora una volta mi domanda: “…quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora con l' Etiopia??...”

Ogni cosa a suo tempo. L’Eritrea ha aderito al meccanismo democratico dell’Arbitrato, ma i risultati dimostrano che in Africa non vi è il rispetto e la tutela dei meccanismi democratici proprio a causa del comportamento inaffidabile delle democrazie occidentali.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. bereket? se non mi sbaglio qualche giorno addietro l’avevo lasciata che non riusciva nemmeno a ricordarsi ciò che aveva scritto il giorno prima, mi riferisco alla sua curiosa classifica, mi assento qualche giorno e la ritrovo piuttosto scatenato. Peccato che questa sua lucidità temporanea non è servita altro che a esaltare ulteriormente le sue frustrazioni.

Per tornare nel merito della discussione, sempre con il timore di non sminuire i lodevoli interventi del Sig. Pettini, desidero sottolineare alcuni dati che ritengo siano di fondamentale importanza.

Per prima cosa vorrei ricordare a tutti che il massacro del 6 maggio 1998, compiuto dall’esercito etiopico nei confronti dei militari eritrei che si erano presentati per segnalare dei mal comportamenti da parte dei militari e civili etiopici nella zona di confine non fu un caso isolato, ma niente altro che l’ennesima di una lunga serie di provocazioni degli etiopici. Infatti nel luglio del 1997 due battaglioni dell’esercito etiopico occuparono Adi Murug nella zona di Badda, smantellando le Amministrazioni locali eritree. Sempre nel 1997 ci fu la pubblicazione di una mappa illegale della regione del Tigrai che incorporava una parte molto consistente del territorio eritreo.

Vorrei inoltre sottolineare che il popolo eritreo ha un modo tutto suo, caratteristico e molto particolare di gestire nei momenti di pericolo i propri affari politici e sociali che ha maturato nel corso dei suoi lunghi anni di lotta per la sua autodeterminazione. Questa caratteristica molto nobile in tigrino ha una sua espressione ben precisa che rende pienamente l’idea. In italiano potrebbe essere tradotto con il termine “Eritreanita’”. L’eritreanità non deve essere assolutamente confusa, come spesso avviene, con il fatto di essere nati in Eritrea oppure di avere qualche parentela eritrea, in quanto essa non rappresenta un fatto genetico, ma un modo spontaneo di essere che si basa sulla completa fiducia collettiva conquistata e coltivata con enormi sacrifici.

Parlo di questo concetto perche secondo me potrebbe spiegare molte cose alle persone che in buonafede desiderano sapere come mai in Eritrea non si dà molta importanza all’individualismo, ma si ragiona sempre al collettivo, sia quando che si tratta di errori che di meriti, sia quando che si tratti di sofferenza che di suddivisione delle risorse...ecc. Quindi solamente uno che non ha ben chiaro questo concetto può considerare il popolo eritreo schiavo e incapace di risolvere i propri problemi.

E’ anche in base a questo concetto un po’ difficile da spiegare ma molto facile da dimostrare, che esprimo il mio completo sostegno a un fronte popolare nel quale ho militato per circa 30 anni e nel quale continuerò a militare. Questo perché io come molti altri che la pensano come me, senza soffermarci troppo sulle battaglie perdute o vinte preferiamo concentraci sul pericolo scampato in quanto crediamo fortemente che il tempo riuscirà poi a chiarire ogni cosa. E’ con questa fiducia che abbiamo superato l’ondata di campagne mediatiche, ben più organizzate e finanziate con fior di quattrini che abbiamo subito durante l’ultima guerra e qualche anno successivo. E’ con questa fiducia che i nostri leader camminano a testa alta in mezzo alla loro gente e di fronte al mondo.

Ma non è paradossale che oggi come oggi che ci troviamo nel 2009, che sono avvenute molte altre cose, compreso l’invasione e l’occupazione della Somalia, qualcuno si meraviglia di come mai questa fiducia persiste?


Cordialità

Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

lei afferma "Mi permetto di osservare che il lavoro svolto dai cartografi italiani era assolutamente chiaro..."

Pettini mi permetto di osservare anchio che il lavoro fatto dai cartografi italiani non era il problema, il problema è l' interpretazione dei dati presenti e di come interpretarli . Gli italiani hanno perso la battaglia di Adua nel 1896 proprio per questo motivo, perche scambiavano un posto per un altro. Il fatto delle interpretazioni è visibile anche nella decisione finale che anche se ha definito giustamente Badme dentro l' Eritrea comunque ci sono aree che l' Eritrea ha perso rispetto alle richieste alla boundry comision e questo era dovuto al fatto puramente interpretativo di alcuni posti segnati dai cartografi italiani.
Pettini io mi riccordo nel mio post delle premesse avevo anche citato come problema l' alleanza di EPLF e TPLF e i loro accordi sull' quell' area ...

lei afferma "Il rifiuto etiopico invece andava molto oltre le apparenze e conteneva un messaggio che è stato sottovalutato da tutti ma non da Isaias..." io le ho gia detto cosa penso su questo punto ...
Isayas aveva preso "la palla al balzo" una situazione che lui aveva architettato bene...

lei poi afferma : "Se lei rilegge i giornali occidentali dell’epoca vedrà che fra le poche notizie certe riportate su quanto stava accadendo in Eritrea c’erano quelle che parlavano della tremenda reazione militare degli eritrei che dopo aver adottato la tecnica militare della ritirata strategica, perfezionata nella guerra di liberazione, si preparavano ad attuare, se fossero fallite le opzioni diplomatiche, accerchiando e distruggendo le truppe etiopiche. Melles non aveva capito il rischio che stava correndo e l’intervento delle Nazioni Unite lo salvò dalla disfatta delle sue truppe."

Pettini questa è una ricostruzione del tutto fantasiosa e lontanissima dalla realtà dei gioranali dell' epoca ... di quali giornali Parla Lei ?? io mi sto basando sulla realtà dei fatti sul campo ! Secondo leim, Addirittura l' esercito eritreo si preparava ad accerchiare e distruggere l' esercito etiopico ?? e poi, incredibile a dirsi, le Nazioni Unite ci fernarono dal distruggere l' esercito di Melles ? Il quale, Melles, non aveva capito che rischio correva ma meno male che c'erano Le Nazioni Unite... ma lei ha idea di dove si trovi Senafe ? o dove si trovi Tesseney ? accerchiare un esercito che occupava l' Eritrea da Tesseney a Senafe è impossibile... Pettini abbandoni la fantasia e la fantascienza ! se dobbiamo parlare atteniamoci ai fatti sul campo !!

lei afferma "Sono sorpreso dalle sue affermazioni perché queste descrivono una realtà basata sulla preminenza dei singoli e sul culto della personalità molto distanti da quella collettività che da sempre ha caratterizzato la società eritrea. Le gesta e i meriti dei singoli ci siamo abituati a conoscerli solo dopo la loro morte quando vengono resi pubblici come estremo omaggio al loro martirio"

Pettini lei si confonde all' interno dello stesso post , prima dice che l' unico a capire le vere intenzioni dei woyane era Isays e subito dopo "Le gesta e i meriti dei singoli ci siamo abituati a conoscerli solo dopo la loro morte ..." Ma comunque il culto di personalità in Eritrea adesso è molto piu sottile, infatti l' unico giornale che abbiamo parla solo di Isayas, l' unica televisione che abbiamo parla solo di Isayas... e non solo esiste una canzone ideata gia al tempo della guerra di liberazione che parla di Isayas come se fosse Super Man (Isayas afwerki tekalakalay tanki ...)

lei poi subito domanda :"Può spiegare come mai in Eritrea non si assista a nessun genere di manifestazione popolare di dissenso?"

forse Lei Pettini non conosce la storia dell' Eritrea e si attiene solo alle fandonie del regime... mi riccordo nel 1993 la manifestazione di tutti i veterani combattenti della guerra di liberazione che manifetarono il loro dissenso a Isayas e sappiamo tutti come è andata a finire con la soppressione della manifestazione e incarcerazione (come ad esempio, il cantante eritreo wedi Tukul fu incarcerato in quell' occasione ) ed in alcuni casi la fucilazione dei manifestanti, mi ricordo ancora la manifestazione del 1996 dei disabili veterani della guerra di liberazione a May Habar e sappiamo anche come andò a finire! e non solo... nel 2001 il publico in generale leggeva dei sviluppi del caso G15 sui giornali indipendenti, e subito dopo fu soppresso anche il diritto di cronaca con incarcerazione di più della metà dei giornalisti indipendenti e la sospensione di tutta la stampa Indipendente.

lei Afferma :"Queste sono sue personali opinioni che, seppur legittime, a quanto è dato di costatare non corrispondono alla opinione generale degli eritrei che credono nel loro presidente e nel governo assecondandone scelte e programmi."

Pettini non vorrei tornare a ribadire che lei rappresenta lei stesso e solo le sue opinioni, non parli a nome di tutti gli eritrei anche perche non credo che conosca ogni singolo eritreo...

lei Afferma "Tali programmi sono stati dichiarati positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo rapporto sull’Eritrea ha manifestato un moderato ottimismo"
beh quando parlo di "macropolicy erronee e fallaci che stanno costringendo il popolo eritreo alla fame" io mi riferisco all' ultimo rapporto delle N.U. secondo cui 7 su 10 eritrei è mal nutrito...

lei afferma "Lei ancora una volta mi domanda: “…quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora con l' Etiopia??... " e ribadisco la mia domanda quali sono ??? perhce ne Lei ne i sostenitori del regime riescono a troivare una semplice risposta ad una semplice domanda ?? glielo dico io perche !! perche non ne hanno la minima idea su quali sono i motivi della sospensione della costituzione.

ne lei ne tutti i sostenitori del dittatore sapete motivare e dare risposta alla mia domanda perche non esite risposta !! non ci sono motivi per cui non debba essere applicata la Nostra Costituzione !!!

L' unico motivo è la sete di potere di Isayas Afeworki, il che è noto ai più ormai, ma anche a quelli eritrei che credono ancora nella buona fede di Isayas e che lo stanno sostenendo, più passa il tempo piu se ne renderanno conto ...

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. awet ? il livello di farneticazione che riesce a esprimere è addirittura salito dopo un paio di giorni di pausa ... lei non solo è confuso su quello che dice ma capisce anche il contrario di quello che scrive, leggere sull' argomento su cui si scrive è buona norma di solito awet.... ma oggi sono di buon umore quindi, per puro trastullo, le ribadisco quello che io ho scritto e quello che ha risposto lei ...

io dissi in un mio post "Appunto errori di Isayas che volendo fare sempre e solo di testa sua commise. Errori dovuti al fatto che Isayas non ha mai progettato una guerra dal punto di vista strategico-militare.
Errori dovuti al protagonismo di Isayas nella fase più dura della guerra"

lei rispose con :
"Per iniziare con i suoi sfondoni, lei parte subito con una curiosa classifica personale di meriti in strategie di guerra che persino il secondo classificato attualmente si trova a girovagare per il mondo, non ha mai osato insinuare tanto, ansi a sentirla si sarebbe rabbrividito."

mi dica signor awet chi è che usa la parola "classifica" ? chi è che parla di "secondo classificato" ? awet tra strafalcioni vari si dimentica che cosa scrive forse ? probabile, ma le consiglio anche di rileggersi bene i suoi post, ma soppratutto di rileggersi ripetutamente i miei post perche in prima battuta non li capisce proprio... qualche post addietro avevo anche cercato, a suo beneficio, di semplificare qualche concetto strutturato che avevo scritto, ma evidentemente non le entra nemmeno cosi... non è cosa sua...

poi lei afferma:
"Per tornare nel merito della discussione, sempre con il timore di non sminuire i lodevoli interventi del Sig. Pettini, desidero sottolineare alcuni dati che ritengo siano di fondamentale importanza."

awet siamo in un forum esprima quello che pensa senza troppi ossequi e senza affermazioni oleose...

La sua digressione sull “Eritreanita" e sul "collettivo" è del tutto fuori argomento rispetto a quello di cui discutevamo io e Pettini, ma, per onor di cronaca, ritengo “Eritreanita" un concetto inventato da lei di sana pianta, li per li, sui due piedi, mentre "collettivo" sa tanto di concetti di COLLETTIVIZZAZIONE di Stalin,di Mao, ed affini. oh anche Mengistu Hailemariam parlava cosi ...

poi lei afferma "...a un fronte popolare nel quale ho militato per circa 30 anni "

Lei ha militato 30 anni nel fronte ? e adesso milita seduto nella poltrona da qualche parte in Italia ? Le consiglio di militare di più sul campo e quindi di andare in eritrea dove nel Paradiso della "collettivizzazione" si troverà sicuramente meglio, mi domando che fà in Italia? (Italia) paese di individualisti beceri...o, per usare parole sue, paese degradato culturalmente e politicamente (Mah all' assurdo non c'e mai fine). Lei sta comodo in italia e sostiene il regime Eritreo a beneficio (o a scapito... dipende dai punti di vista)di chi sta Li in Eritrea, ma visto che per lei Isayas è l' integerrimo (sempre parole sue) e l' Eritrea è il paradiso della "collettivizzazione" le consiglio di farsi le valigie e tuffarsi in questo paradiso...

poi dal nulla, e in modo del tutto sconnesso, lei nomina la Somalia... Ma come è possibile che Isayas e i suoi tirapiedi appena si parla dell' Eritrea divagano su Somalia e altri paesi che non c'entrano nulla ?? ah giàà.. dimenticavo che l' Eritrea non ha problemi suoi , è il paradiso "collettivizzato"....

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket i cartografi italiani avevano molto ben lavorato in Eritrea, ma non avevano avuto il tempo e il modo di fare altrettanto in Etiopia. Le cartine utilizzate nella battaglia di Adua non erano affatto esatte e proprio l’averle ritenute attendibili ha portato alla rovina italiana.

La questione degli eventuali accordi transitori fra EPLF e TPLF non ha nulla a che vedere con la cartografia e non cambia il dato di fatto che se pure potevano sussistere dubbi su alcuni altri punti del confine contestato questi non riguardavano certamente la piana di Badme.

Nessun accordo transitorio e di opportunità temporanea avrebbe comunque mai potuto cambiare legalmente un confine nazionale. Questo l’Etiopia lo sapeva e lo sapeva bene l’Eritrea che in questo atteggiamento etiopico, che costituiva solo la punta di un iceberg fatto di continue gravi provocazioni che andavano avanti da anni, ha saputo leggere il reale pericolo per l’integrità e l’indipendenza del paese.

Lei afferma che: “…Isayas aveva preso "la palla al balzo" una situazione che lui aveva architettato bene...”

Isaias da molto tempo riceveva rapporti da varie zone di confine su provocazioni, azioni di forza, infiltrazioni e addirittura esautorazioni di amministrazioni locali eritree sostituite da quelle etiopiche, e questa situazione aveva dato luogo a una ***** corrispondenza con Melles per una risoluzione pacifica e congiunta che non aveva sortito alcun risultato concreto.

L’eccidio del 6 maggio 1998 segno solo il raggiungimento del punto di non ritorno architettato da Melles e non da Isaias.

Lei incautamente afferma: “…Secondo lei, Addirittura l' esercito eritreo si preparava ad accerchiare e distruggere l' esercito etiopico ?? e poi, incredibile a dirsi, le Nazioni Unite ci fernarono dal distruggere l' esercito di Melles ? Il quale, Melles, non aveva capito che rischio correva ma meno male che c'erano Le Nazioni Unite... ma lei ha idea di dove si trovi Senafe ? o dove si trovi Tesseney ? accerchiare un esercito che occupava l' Eritrea da Tesseney a Senafe è impossibile...”

Bereket credendola eritreo non pensavo di doverle ricordare che la parola stessa “Impossibile” non esiste nel vocabolario del Tegadalai.

"Impossibile" era stata definito dagli osservatori internazionali che l'Eritrea sarebbe mai riuscita a prevalere sull'Etiopia e ottenere l'indipendenza.

“Impossibile” era stata ritenuta la avanzata dei combattenti eritrei oltre Afabet tanto che al tempo del Derg sui giornali di tutto il mondo si scriveva che linea difensiva di Nadew, lunga 165 km e profonda 100 km, che aveva richiesto dieci anni per essere completata, era virtualmente imbattibile e che grazie all’immenso quantitativo di armi e uomini li dislocati si sarebbe presto debellata ogni resistenza eritrea.

Gli eritrei disintegrarono il Fronte Nadew in 48 ore, recuperando quasi tutto l’ingentissimo materiale bellico etiopico e annullando totalmente le sue truppe.

“Impossibile” era stata ritenuta la liberazione di Massaua per via della sua posizione estremamente difendibile, ma gli eritrei con la Fenkil Operation la liberarono disperdendo le truppe etiopiche in una rotta disastrosa a piedi verso la Dancalia.

“Impossibile”, per arrivare alla guerra del 1998/2000, si riteneva la possibilità di difendere Assab quando l'Etiopia sferrò un nuovo attacco terrestre all’interno del territorio eritreo, a 40 chilometri dal porto, seguendo la linea dove le forze eritree si erano ritirate su richiesta dei mediatori di pace. Alla fine della giornata, le forze eritree avevano sventato l'attacco etiopico, distrutto la trentottesima divisione etiopica e ucciso, ferito o catturato 3.755 militari etiopici.

Alcuni giorni dopo, l'8 giugno 2000, l'Etiopia lanciò un altro attacco sul fronte di Assab al quale parteciparono tre divisioni con più di 20.000 soldati. Le forze eritree sventarono decisivamente anche quella offensiva che costò agli etiopici 4.125 soldati (conteggio reale dei corpi) e 7.110 feriti, con la distruzione di 7 carri armati.

Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva del tutto simile a quelle già amaramente sperimentate dagli etiopici solo pochi anni prima con gli stessi letali risultati.

Del resto lei stesso ha affermato: “…l' Etiopia non aveva ne i mezzi ne il potere per riappropriarsi di uno stato sovrano e membro delle Nazioni Unite…” eppure ci ha provato ed è stata graziata dall’intervento delle N.U.

Lei afferma: “…beh quando parlo di "macropolicy erronee e fallaci che stanno costringendo il popolo eritreo alla fame" io mi riferisco all' ultimo rapporto delle N.U. secondo cui 7 su 10 eritrei è mal nutrito...”

Sono sorpreso che lei come eritreo dia credito alle affermazioni della N.U. dopo tutte le riprove che ha a disposizione circa, lo stato di incapacità, decadenza, dipendenza, inaffidabilità in cui è precipitato tale organismo che non risulta più in grado nemmeno di far rispettare le sue stesse risoluzioni.

Lei domanda: “…quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora con l' Etiopia??... "

Le rispondo con le parole del presidente Isaias che nel corso di una recente intervista con i media americani alla stessa domanda ha risposto: “…the nation is engaged in laying the groundwork for a political order that ensures equitable opportunities and human dignity. In this respect that Eritrea says No! to those quarters that try to compel us accept their ill-conceived prescriptions in the name of 'constitution' and 'democracy' through abandoning our journey towards instituting social harmony...”


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. bereket? forse è soprattutto buona norma “CAPIRE” l' argomento su cui si scrive prima di fare domande.

Non immaginavo che una piccola elementare allusione la metteva cosi in crisi altrimenti avrei riportato anche la sua affermazione, comunque la classifica alla quale alludevo era a ciò che lei ha scritto:
“gente esperta per quanto riguarda strategie di guerra, le parlo di gente del CALIBRO di
1.Petros Solomun
2.Mesfun Hagos
3.Oqbe Abrha

Quando poi afferma “Errori dovuti al fatto che Isayas non ha mai progettato una guerra dal punto di vista strategico-militare” è proprio convinto di quello che scrive oppure ci deve rimandare alla consultazione delle interviste del magnifico Dan?

Per quanto riguarda i miei complimenti al Sig. Pettini, mi creda è il minimo che posso fare, provi a fare degli interventi che possono assomigliare anche lontanamente ai suoi e sarò il primo a elogiarla.

Lo so di chiederle l’impossibile.

Per quanto riguarda il concetto di “Eritrawnet” “Eritreanism” “Eritreanita’” ripeto è un modo di reagire e superare i momenti di grande difficoltà in modo condiviso, e oltretutto è un modo di essere che ci distingue e ci caratterizza.

Chi non possiede questa qualità non la può capire ne tantomeno dimostrare e manifestare. Anche qui uno che confonde il concetto di condivisione con il termine collettivizzazione, con certezza non si può considerare che possegga questa nobile qualità.

Per sua informazione Sig. bereket? quando si parla di condivisione si intende dividersi tutto a beneficio di tutti ed è ciò che è sempre avvenuto in eritrea ed è la caratteristica che continua a determinare l’eritreanità.

Mentre il termine collettivizzazione che lei usa, intenzionalmente o meno, in senso dispregiativo sottintenderebbe il togliere a qualcuno per il beneficio di tutti, una caratteristica che non si avvicina nemmeno al concetto di eritreanità.

Se non lo capisce c’è poco da fare.

Quello che mi domando è come si fa a pretendere di comprendere il mio riferimento alla Somalia e il fatto che noi eritrei diamo molta importanza a quello che è successo e continua a succedere in Somalia, quando non si è in grado di capire perche mai un generale debba compiere un colpo di stato?

In fine, Sulla mia militanza e su cosa faccio in Italia potrei anche parlare, ma non penso che interessi molto alle persone che seguono questo forum.

Piuttosto per una mia curiosità personale, qualcuno mi può spiegare, come fa uno a passare da termini come, trastullo, digressione…ecc, a scrivere “soppratutto”?

chi lo sa forse qualche psicologo?


Cordialità

Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini il lavoro dei cartografi Italiani non è la questione, la questione semmai era l' interpretazione degli accordi del 1900 e del 1902 tra gli italiani e Menelik e gli inglesi, a questo proposito l' EECB nella sua decisione diceva :

"The 1900 and 1902 Treaties designated rivers as key components of the boundaries they established: from west to east, as named in the Treaties, the Setit, the Mareb, the Belesa and the Muna. The Treaties do not, however, specify where in each river the boundary should be placed."

poi sulla piana di Badme definita nell trattato del 1902 diceva:

"The determination of the meaning and effect of a geographical name used in a treaty, whether of a place or of a river, depends upon the contemporary understanding of the location to which that name related at the time of the treaty. If the location can be identified without difference of opinion, interpretation is relatively simple. But when the maps available at the time vary in their placement of the feature, difficulties emerge. That is to some extent the problem in the present case."

e a questo proposito si parlava dei differenti nomi che si usavano per identificare il fiume "Maiteb" , che nella versione amarica del trattato era" Maiten" ed altre confusioni ed equivoci del genere ! e da qui la mia affermazione "eredita coloniale italiana"... Per chi volesse approfondire l' argomento questi due link spiegano molto bene di cosa parlo quando parlo di "eredita coloniale italiana"

http://www.pca-cpa.org/upload/files/EEBC5.pdf
http://www.pca-cpa.org/upload/files/EEBC7.pdf

poi lei afferma "Nessun accordo transitorio e di opportunità temporanea avrebbe comunque mai potuto cambiare legalmente un confine nazionale"

Pettini su questo non posso essere che daccordo con lei, ma lei dimentica un fatto importante ! Come mai all' indomani dell' indipendenza Eritrea noi abbiamo lasciato quella parte di Eritrea sotto l' aministrazione Etiopica ? come mai, visto che noi eravamo li' ad aiutarli fino all' entrata in Addis Abeba con la divisione meccanizzata ed altre divisioni, non ci siamo ripresi quello che di diritto ci siamo conquistati ? come mai Isayas non lo aveva fatto presente a Melles ? Pettini io insisto a dirle che c'erano accordi a danno di altri Eritrei (ELF) che faceva comodo a EPLF ma soppratutto a Isayas.

L’eccidio del 6 maggio 1998 e le altre provocazioni in quanto tali dovevano rimanere Provocazioni e non che noi dovevamo attaccare militarmente una settimana dopo cosi come successe nel 12 maggio del 1998.
Negli anni ci sono state molte provocazioni da parte dei woyane ma anche Isayas faceva del suo meglio per provocare i woyane. Per ultimo quando ha pensato bene di terrorizzarli con l' attacco a Badme e Sciraro non aveva preso in considerazione la reazione dei Woyane. Ma anche a guerra in corso Isayas si ostinava e non accetare il "US/Rwanda peace plan" e disse anche "se L' esercito eritreo lascia badme con la forza il sole non risorgera più" e cioè lo riteneva "impossibile"... (Pettini la sua digressione su "imposibile" la commento più tardi) alla luce di tutti questi fatti Isayas è il colpevole di una disastrosa guerra iniziata per motivi assolutamente evitabili e continuata con ostinazione su punti che poi abbiamo visto tutti Isayas ha accettato integralmente dopo la scon***** sul campo.

Lei poi afferma un serie di cose sul concetto di Impossibile riferito a "Tegadalay" ma lei Pettini cosa sa di Tegadaly ? è vero tante cose mirabili sono state fatte nel corso degli anni della liberazione... ma non perche noi Eritrei siamo dei Super Man che facciamo cose ritenute impossibili. Ma lei cosa ne sa di Tegadaly votato al martirio per il suo popolo per la sua nazione ?? lei cosa ne sa??? non mi dia lezioni su argomenti che lei non conosce, la guerra di Nadew o l' operazione Fenkil o qualsiasi cosa che è avvenuta prima della liberazione della mia terra non ha a che vedere con la guerra del 1998-2000

cercare di confrontrare l' operazione Fenkil o Nadew Iz con la terza offensiva weyane dimostra solo di quanto lei abbia poca conoscenza dell' argomento di cui parla, poca conoscenza dell' territorio in cui sono avvenute queste guerre, poca conoscenza della reale dimensione del territorio e delle forze in campo.

Oltretutto noi parlavamo della situazione attuale dell' eritrea Pettini! La storia è incontrovertibile ed è stata scritta con il sangue di tutti gli eritrei nel bene e nel male, Quando abbiamo vinto e quando abbiamo perso !!

quando lei afferma: "Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva del tutto simile a quelle già amaramente sperimentate dagli etiopici solo pochi anni prima con gli stessi letali risultati" lei si basa su una sua ipotetica tesi non comprovata ne sul campo ne da nessun eritreo . Pettini con i se e con i ma non si va da nessuna parte... atteniamoci all' argomenti ed ai fatti realmente accaduti e non ad ipotesi fantasiose sue ...

io affermo che "l' Etiopia non aveva ne i mezzi ne il potere per riappropriarsi di uno stato sovrano e membro delle Nazioni Unite" e non solo ... nessun ufficiale etiopico ha mai dichiarato una cosa del genere. Questa era una delle Fandonie raccontate da Isayas agli eritrei per giustificare una guerra inutile, costosa in termini di vite Umane ma anche economicamente devastante, Il tutto a beneficio dei pochi che attualmente regnano incontrastati sull' Eritrea.

Lei poi riferendosi alle N.U. afferma "Sono sorpreso che lei come eritreo dia credito alle affermazioni della N.U. dopo tutte le riprove che ha a disposizione circa, lo stato di incapacità, decadenza, dipendenza, inaffidabilità in cui è precipitato tale organismo".

Peccato che qualche post prima scriveva : "Tali programmi sono stati dichiarati positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo rapporto sull’Eritrea ha manifestato un moderato ottimismo."

Pettini non sa che IMF è un organismo delle N.U. (L'FMI si configura anche come un Istituto specializzato delle Nazioni Unite.) ???? allora questo organismo quando critica l' Eritrea non è affidabile mentre se dice qualcosa a favore del regime è credibilissimo...

ma comunque non ho bisogno che le Nazioni Unite mi dicano che c'e la fame nel mio paese !! mi basta chiamare a casa per saperlo... e guardacaso e proprio come dice il rapporto delle N.U. siamo ridotti alla fame tutto razionato file interminabili per il pane alla mattina, fila interminabile per il petrolio che serve per cucinare, ecc.... pettini se lei come ITALIANO va in asmara e si permette l' intercon e magari non vede le sofferenze del popolo eritreo è una cosa ma negare questo fatto evvidentissimo a tutti è addirittura il colmo...

Poi lei mi riporta una roba inqualificabile detta da Isayas... la mia domanda era semplice Pettini Qual'è il motivo per cui, se Badme è occupata, la Costituzione non possa essere applicata ?
Poi sulle affermazioni di Isayas possiamo aprire un nuovo capitolo se vuole ... Isayas in una sua ultima intervista dichiara che "L' Eritrea sia molto meglio della Svezia"... oppure affermava un annetto circain un altra intervista "Elecetions? what Ellections ? we will Wait 3 or 4 decades before election and see what happens..."

aspetto ancora la vera motivazione del perche la costituzione non possa essere applicata ...

Re: Grazie Presidente Isaias

awet lei sicuramente in materia di strafalcioni e ragionamenti mal riusciti è un campione incontrastato...

IO dissi in un mio post: "Tornando alla guerra del 1998-2000, errori commessi da Isayas che, non ascoltando i consigli ed i pareri di gente molto piu esperta di lui per quanto riguarda strategie di guerra, le parlo di gente del calibro di Petros Solomun,Mesfun Hagos e Oqbe Abrha, ha commesso permettendo alla marmaglia etiopica di sfondare in molti punti."

e lei Risponde "la classifica alla quale alludevo era a ciò che lei ha scritto: “gente esperta per quanto riguarda strategie di guerra, le parlo di gente del CALIBRO di
1.Petros Solomun
2.Mesfun Hagos
3.Oqbe Abrha"

Awet forse non riesce a concepire la portata di quello che dico(ma questo me lo aspettavo). Nella mia affermazione io non faccio nessuna classifica non metto numeri davanti al nome di nessuno!! i numeri al contrario li aggiunge lei tentando di dimostrare che io classificavo... quando si dice arrampicarsi sui vetri...

awet quando metto Petros Solomun,Mesfun Hagos e Oqbe Abrha nella mia frase non è perche li metto in ordine di classifica, infatti io metto delle viorgole per separare i nomi ed è un forma colloquiale per elencare in modo generico qualcuno o qualcosa, magari questo lei non lo capisce per ovvi motivi legati alla sua limitata capacità cognitiva, ma il mio post diceva che Isayas non voleva ascoltare i consigli di questa gente che notoriamente nella storia della liberazione ha Pianificato e condotto varie guerre, mentre le funzioni di Isayas storicamente non erano quelle di condurre e pianificare le battaglie... (infatti non c'e nessun reso conto di Isayas che conduceva qualche battaglia...)

"Il magnifico Dan", cosi come lo definisce lei, forse conosce l' Eritrea molto meglio di lei (militante italico del fronte ). Dan Connell ha scritto molti libri sulla storia Eritrea ed il suo popolo ed è uno stimato professore al Simmons College di Boston magari per lei ,Awet,campione di erudizione, sono briciole...

Poi in una delle sue farneticazioni quotidiane afferma:"Piuttosto per una mia curiosità personale, qualcuno mi può spiegare, come fa uno a passare da termini come, trastullo, digressione…ecc, a scrivere “soppratutto”?
chi lo sa forse qualche psicologo?"

Beh awet il mio psicologo non capisce di come uno cerchi di correggere "soppratutto" quando scrive frasi del tutto sgrammaticate come "...Per iniziare con i suoi sfondoni, lei parte subito con una curiosa classifica personale di meriti in strategie di guerra che persino il secondo classificato attualmente si trova a girovagare per il mondo, non ha mai osato insinuare tanto, ansi a sentirla si sarebbe rabbrividito"

Awet non si esponga troppo... non stia a guardare di come scrivo io piuttosto si concentri sulla correttezza grammaticale sua.....

Poi per quanto riguarda il concetto da lei coniato "Eritreanità" lei scrive "Per sua informazione Sig. bereket? quando si parla di condivisione si intende dividersi tutto a beneficio di tutti ed è ciò che è sempre avvenuto in eritrea ed è la caratteristica che continua a determinare l’eritreanità"

Mi dica sig. Awet è lo stesso concetto che usa il suo partito-fronte ?? quando nazionalizza, ruba, e si accaparra tutte le possibilità economiche eritree, attraverso il Red Sea Trading Corporation ( 09 ) ??? mi spieghi di come il partito condivide i suoi beni ??? oh mi spieghi anche di come lei condivide quello che ha con i ragazzi eritrei arrivati attraverso la Libia e che dormono nelle piazze italiane ... mi spieghi il neo-concetto di eritreanità e la sua applicazione....

gia che c'e mi Spieghi anche il suo tentativo di parallelo tra Eritrea e Somalia... oppure del perche nell' arco di questi 18 anni di indipendenza siamo entrati in conflitto con Sudan , Yemen, Djubuti ed Etiopia... e adesso ci interessiamo anche della Somalia...

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei domanda: “Come mai all' indomani dell' indipendenza Eritrea noi abbiamo lasciato quella parte di Eritrea sotto l' aministrazione Etiopica ?”

La risposta è che nel clima generale di reciproca collaborazione fra la nuova Eritrea e la nuova Etiopia era opportuno gestire senza fretta tutta una serie di dettagli che avrebbero avuto bisogno di opportuni tempi di assestamento. Riprova ne è la decisione di posticipare l’introduzione di una politica monetaria propria e gli Agreement che consentivano all’Etiopia di soffrire il meno possibile della mancanza dell’accesso al mare.

Quello che in realtà è successo, ed è poco noto ai non eritrei, è che questo atteggiamento di massima apertura e disponibilità da parte eritrea fu ricambiato fin dall’inizio da una ostilità tanto più aperta quanto inaspettata e ingiustificata. Nelle zone di confine gli etiopici operavano in maniera scientifica sostituendo con la forza delle armi le amministrazioni locali eritree con amministrazioni proprie senza di questo mai avvisare o renderne conto alle autorità centrali eritree.

La pubblicazione della nuova carta geografica del Tigray fu solo l’atto finale che ha potuto in maniera documentata dimostrare con quale tipo di disturbato progetto gli etiopici stessero ricambiando tutte le attenzioni che magnanimamente gli eritrei gli avevano elargito.

Se Melles avesse avuto il minimo senso di riconoscenza verso l’Eritrea non avrebbe attuato neanche la minima parte di quelle che invece ha progettato appositamente per realizzare il vecchio sogno di sempre del Grande Tigrai. Non a caso TPLF è l’acronimo di Tigray People Liberation Front e non a caso nei progetti del TPLF non c’era la liberazione dell’Etiopia, ma del solo Tigray tanto che dopo la fuga di Menghistu furono gli americani a fare pressioni significative affinché melles si facesse carico di tutta l’Etiopia.

Melles da sempre accusato di essere il responsabile della perdita di Assab e continuamente pressato dalle lobbies interne aveva tutto l’interesse a riaprire un fronte di guerra lontano da Addis Ababa che dimostrasse che si stava dando da fare. Tanto a combattere ci mandava gli ignoranti contadini Oromo dei quali disponeva in numero illimitato.

Per parte eritrea e’ sempre valso il concetto “visto che non possiamo contare su nessuno proviamo a fare le cose come ci vengono, se poi sbagliamo impariamo dai nostri errori”. Di errori gli eritrei ne hanno commessi tanti e ogni volta hanno tentato di trarne gli insegnamenti per il futuro. Sbagli nelle scelte edilizie, sbagli nella scelta di alcuni partner economici, sbagli nelle collaborazioni internazionali, sbagli in una serie di aperture fondate solo sull’ottimismo ma non sulla capacità di regolamentazione.

Dichiaratamente orrende le “torri di Massaua” e il palazzo Nakfa di Asmara, fallimentari alcune partnership con imprenditori eritrei ed esteri, fallimentari le operazioni di alcune importanti Ong, fallimentari molte esperienze di libera imprenditoria.

Di errori ne sono stati fatti e eritrei se sono resi conto traendone le lezioni necessarie.

Bereket lei afferma: “Lei poi afferma un serie di cose sul concetto di Impossibile riferito a "Tegadalay" ma lei Pettini cosa sa di Tegadaly ? è vero tante cose mirabili sono state fatte nel corso degli anni della liberazione... ma non perche noi Eritrei siamo dei Super Man che facciamo cose ritenute impossibili. Ma lei cosa ne sa di Tegadaly votato al martirio per il suo popolo per la sua nazione ?? lei cosa ne sa??? non mi dia lezioni su argomenti che lei non conosce, la guerra di Nadew o l' operazione Fenkil o qualsiasi cosa che è avvenuta prima della liberazione della mia terra non ha a che vedere con la guerra del 1998-2000 cercare di confrontrare l' operazione Fenkil o Nadew Iz con la terza offensiva weyane dimostra solo di quanto lei abbia poca conoscenza dell' argomento di cui parla, poca conoscenza dell' territorio in cui sono avvenute queste guerre, poca conoscenza della reale dimensione del territorio e delle forze in campo”.

A questo lascio rispondere gli eritrei.

In seguito alla mia affermazione:”Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva del tutto simile a quelle già amaramente sperimentate dagli etiopici solo pochi anni prima con gli stessi letali risultati"

Lei afferma: “…lei si basa su una sua ipotetica tesi non comprovata ne sul campo ne da nessun eritreo . Pettini con i se e con i ma non si va da nessuna parte... atteniamoci all' argomenti ed ai fatti realmente accaduti e non ad ipotesi fantasiose sue ...”

Bereket questi sono i fatti: “Il 24 maggio 2000, l'esercito eritreo ritirò le sue forze per quasi 30 km per contribuire a sostenere un programma di pace proposto dall'Organizzazione dell'Unione Africana (OAU). La proposta invitava le parti a rischierare le proprie forze sulle posizioni pre-1998. L’Eritrea si ritirò da tutti i territori di confine disputati e oltre. Per evitare di fornire al regime di minoranza altri pretesti per la continuazione della guerra, l’Eritrea inoltre acconsentì di ritirare le sue forze dal fronte orientale, il fronte di Bure.

Pro*****ndo del rischieramento e della riorganizzazione delle truppe eritree, verificate da diplomatici e giornalisti accorsi nella zona, il regime ingannevole di minoranza in Addis, alla ricerca disperata di "una vittoria" nella sua malata guerra di due anni di aggressione e di espansione contro l’Eritrea e credendo ora di avere una buona probabilità di catturare la città portuale di Assab, compì il suo ultimo e più mortale errore di calcolo compiuto sino ad allora. L’Eritrea si è ritirò volontariamente per dare una probabilità alla pace e il regime in Etiopia confuse quella azione per debolezza. Pagandolo caro.

Il 3 giugno 2000, schierando due divisioni, l'Etiopia sferrò un nuovo attacco terrestre. Il combattimento scoppiò profondamente all’interno del territorio eritreo, a 40 chilometri dal porto, seguendo la linea dove le forze eritree si erano ritirate su richiesta dei mediatori di pace. Alla fine del giorno, le forze eritree avevano sventato l'attacco etiopico, distruggendo la trentottesima divisione etiopica e uccidendo, ferendo o catturando 3.755 militari etiopici. Alcuni giorni dopo, l'8 giugno 2000, l'Etiopia lanciò un altro attacco al fronte di Assab. All’attacco parteciparono tre divisioni con più di 20.000 soldati.

Le forze eritree sventarono decisivamente quella offensiva che lasciò 4125 soldati etiopici morti (conteggio reale dei corpi) e 7110 feriti. Inoltre furono distrutti 7 carri armati etiopici.
Il 14 giugno 2000, proprio mentre Meles Zenawi stava acconsentendo riluttante a firmare l’accordo di cessazione delle ostilità, il suo Ministro degli Esteri delegato, Tekeda Alemu, si trovava a Washington, ad arringare a una folla di etiopici, "voi presto sentirete buone notizie.

L'Etiopia avrà il suo proprio porto; prenderemo Assab entro alcuni giorni". Non c’erano tali buone notizie… Per il regime la avventura è risultata essere, una disastrosa e sconsiderata illusione, per non accennare all’imbarazzo diplomatico e politico.
Il 18 giugno 2000, fu firmato l’accordo di cessazione delle ostilità fra l’Eritrea e l'Etiopia.”

Bereket questa è storia e se ne faccia una ragione.

Lei domanda: “…Pettini non sa che IMF è un organismo delle N.U. (L'FMI si configura anche come un Istituto specializzato delle Nazioni Unite.) ???? allora questo organismo quando critica l' Eritrea non è affidabile mentre se dice qualcosa a favore del regime è credibilissimo...”

Se il concetto non era chiaro provo con altre parole. “I risultati delle politiche economiche eritree si sono rivelate così riuscite che anche il FMI, organismo corrotto e manipolatore al pari delle decadenti N.U., non è stato in grado di fornire un rapporto negativo”.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini lei parla come se se fosse presente li nelle varie guerre nella terza offensiva e snocciola numeri come se fosse il ministro della difesa in persona, la storia la conosco come tutti gli eritrei in tutta la sua forma conosco le battaglie e conosco ogni singola attività svolta in quel periodo, snocciolare numeri sui morti e feriti non è mio compito e nemmeno suo... lei in quanto non eritreo (a detta sua) non puo dire "fatto poco noto ai non eritrei" per spiegare fatti invece notissimi a tutti perfino a lei..

Quello che lei non spiega in tutti questi resoconti di morti e battaglie è di come mai Isayas nel 1998 non accettava il "US/Rwanda peace plan" poi nel 1999 dopo che siamo stati costretti a ritirarci da Badme (e Isayas ridicolizzato sulla sua famosa affermazione del sole ) dopo la scon***** e la cattura di Badme, accettava il "US/Rwanda peace plan" ??? ah forse perche come dice lei in Eritrea prevale la politica del "trial and error"
promosso da Isayas??

Pettini la guerra continuava... il 24 maggio 2000 come mai noi, avevamo ritrato le truppe per quasi 30 km per contribuire a sostenere un programma di pace proposto dall'Organizzazione dell'Unione Africana (OAU) che qualche mese prima avevamo rifiutato integralmente ?????

Poi lei sorprendentemente afferma "Per evitare di fornire al regime di minoranza altri pretesti per la continuazione della guerra" ah ma non era lo stesso discorso che facevo io ? come mai solo nel 2000 Isayas aveva capito che non doveva dare pretesti al "regime minoritario" di AddisAbeba per continuare la guerra ? perche non si era fatto lo stesso ragionamento nel 1998? perche non si era accettato fin da subito ogni proposta di pace tesa ad evitare la guerra, per "evitare di fornire al regime di minoranza pretesti per l' inizio della guerra" ??? Pettini non voglio le stesse risposte immaginarie del regime di Isayas , siamo stati presi per i fondelli per troppo tempo ... adesso basta...

Poi su Badme lei afferma "La risposta è che nel clima generale di reciproca collaborazione fra la nuova Eritrea e la nuova Etiopia era opportuno gestire senza fretta tutta una serie di dettagli che avrebbero avuto bisogno di opportuni tempi di assestamento"

Mi dica Pettini la sovranità su Badme era un dettaglio per lei ? e se fosse stato un dettaglio allora perche adesso non è piu un dettaglio ma un insormontabile ostacolo per l'mplementazione della costituzione Eritrea ??

Pettini lei afferma per di piu: "il suo Ministro degli Esteri delegato, Tekeda Alemu, si trovava a Washington, ad arringare a una folla di etiopici, "voi presto sentirete buone notizie."" mi viene il dubbio che lei abbia il dono dell' ubiquità perche afferma in modo certo quello che succedeva sia ad Addis che a Washington nello stesso momento, perche non esiste nessun resoconto giornalistico ne storico di una roba del genere e contrariamente a quallo che dice lei questa non è storia questa è illazione tesa ad ingannare il popolo eritreo ad opera di Isayas e i suoi Cadre (tirapiedi...)

Lei afferma : "Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva" ... questo NON è storia questo e un ipotesi sua personale! invece lei afferma con assoluta certezza "Bereket questa è storia e se ne faccia una ragione." beh Pettini i casi sono due o LEI oltre a definirsi giornalista si definisce anche Storico allora va bene io accetto senza condizioni in quanto uno storico si basa sul "metodo storico" per raccontare i fatti, oppure se non lo è mi dia una fonte indipendente che abbia certificato quello che lei afferma in modo cosi deciso .

Io penso che lei si basi molto sulle propagande diramate da Isayas e ne parla come se fosse la verità piu assoluta ! cosi come lei non Dubita del tradimento dei G15 ! Cosi come lei afferma che in Eritrea non ci siano giornalisti competenti per fondare la stampa indipendente ! Cosi come lei in assoluta certezza afferma che non c'e bisogno di libertà di culto bastano le 4 religioni permesse! e la lista delle sue certezze sbilenche si allunga ...

Lei afferma :"I risultati delle politiche economiche eritree si sono rivelate così riuscite che anche il FMI, organismo corrotto e manipolatore al pari delle decadenti N.U., non è stato in grado di fornire un rapporto negativo"

Ma Pettini io non riesco a capire proprio ... un rapporto positivo,emesso da un organizzazione "corrotto e manipolatore", è credibile mentre un rapporto negativo emesso dalla stessa organizzazione invece (sulla fame) non è credibile ?? rimango stupefatto di come lei riesca ad argomentare queste affermazioni contradittorie... mi sembra evidente che lei ed il GOE crediate a chi volete quando fa comodo a voi...

E rimane irrisolta la mia domanda all' origine di tutto questo dibattito ... "quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora occupata dall' Etiopia??"

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei su un altro 3d ha affermato: “Quando io mi riferisco all' Italia naturalmente io parlo dell' Italia istituzionale non parlo dell' italia popolare (anche perchè se chiedi ad un italiano medio di cosa sia l' Eritrea raramente ti puo dare una risposta )”.

Io nel mio ultimo intervento ho affermato: “Quello che in realtà è successo, ed è poco noto ai non eritrei…”

Credo che le due affermazioni siano perfettamente coerenti, dunque perché ora lei afferma: “…non puo dire "fatto poco noto ai non eritrei" per spiegare fatti invece notissimi a tutti perfino a lei…”?

Lei osserva: “…mi viene il dubbio che lei abbia il dono dell' ubiquità perche afferma in modo certo quello che succedeva sia ad Addis che a Washington nello stesso momento…”

No Bereket non ho alcun dono, ho solo studiato la storia attraverso l’approfondimento di testi, resoconti, libri, interviste. In effetti quando come dice lei “…snocciolo numeri come se fossi il ministro della difesa in persona…” non va molto lontano dalla verità perché si tratta di dati ufficiali.

Naturalmente ognuno è libero di scegliersi le fonti di informazione che preferisce, io ho scelto Alemseged Tesfai, Sophia Tesfamariam, il compianto Vittorio Roncalli, Stefano Poscia, Tekeste Fekadu, Tekeste Melake, Rahel Asghedom, Enrico Mania, Zemeret Yohannes, Alberto D’Angelo, Yemane Ghebremeskel, Petros Fessazion, Alamin Mohammed Seid, il compianto Ali Said Abdella, Yemane Ghebreab, e innumerevoli altri.

Ho anche consultato approfonditamente la ricca documentazione del Centro di Ricerca e Documentazione di Asmara e la biblioteca del Pavoni Social Center sempre di Asmara oltre a una infinità di documenti vari disponibili in Italia.

Lei preferisce Dan Connell, de gustibus…

Ho scritto: "Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva…"

Lei risponde: “... questo NON è storia questo e un ipotesi sua personale!”

Torno a ripeterle che l’esempio del fallito attacco ad Assab dà la misura esatta del tipo di potenza militare e di determinazione che gli eritrei avrebbero messo in campo se costretti dal fallimento della opzione diplomatica.

Lei scrive per l’ennesima volta: “E rimane irrisolta la mia domanda all' origine di tutto questo dibattito ... "quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora occupata dall' Etiopia??"”

Se non l’ha ancora capito allora l’impresa è troppo ardua.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Ogni tanto leggo il forum e vedo discussioni di persone ben informate dei fatti , che sono interessanti; però mi chiedo se queste discussioni servano o meno!!! Io non sono così ben informato , ma se la verità e quella sua Sig. Stefano P. , perchè non fare un processo aperto con presenza di avvocati e tutto ciò necessario a fare saper la verità sui G15????? Lei mi reputerà un ingenuo. Comunque sono molto felice che il Sig. Bereket le tenga testa con delle argomentazioni così precise.
Grazie dell'invito a partecipre , io sono per la Libertà del popolo Eritreo e della pace, anche con delle rinunce, affinchè ci sia una pace lunga e duratura. La diplomazia è piu importante e l'orgoglio lascia il tempo che trova. Sperando che il Signore dia un'po di luce ai governanti, prego per le migliaia di giovani che sono schiavi...

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini quando io affermo "non puo dire "fatto poco noto ai non eritrei" per spiegare fatti invece notissimi a tutti perfino a lei…" intendo sottolineare di come ai non eritrei gli argomenti di cui parliamo non gli interessa proprio e chi si interessa dell' Eritrea o è un eritreo oppure è uno come lei che di Eritrea ne sa attraverso resoconti e si è interessato. IO come eritreo la guerra di liberazione e la guerra del 1998-2000 l' ho vissuta sulla mia pelle, la mia famiglia cosi come la totalità delle famiglie eritree ha pagato il suo prezzo... quindi non coinvolga nei suoi ragionamenti i "non eritrei" . in altre parole, perfino lei che si definisce "non eritreo" ne sa qualcosa perche si è intressato alla facenda, io invece ero li.

per quanto rigurda invece i numeri ufficiali possiamo discutere all' infinito il mio punto e le mie argomentazioni non puntano su quanti soldati etiopi abbiamo ucciso perche secondo il mio umile parere non da nessun reale immagine della situazione sulla guerra , in altre parole Pettini quello che stiamo cercando di analizzare in questa discussione e la necessità di una guerra e le reali implicazioni per la situazione attuale in Eritrea.

poi Lei afferma :"Naturalmente ognuno è libero di scegliersi le fonti di informazione che preferisce, io ho scelto Alemseged Tesfai, Sophia Tesfamariam, il compianto Vittorio Roncalli, Stefano Poscia, Tekeste Fekadu, Tekeste Melake, Rahel Asghedom, Enrico Mania, Zemeret Yohannes, Alberto D’Angelo, Yemane Ghebremeskel, Petros Fessazion, Alamin Mohammed Seid, il compianto Ali Said Abdella, Yemane Ghebreab, e innumerevoli altri."

ok Pettini ma su un altro 3D lei affermava di essere un giornalista e mi riccordo che criticava Gatti, Alberizzi ed altri giornalisti che a suo modo di vedere erano faziosi e schierati solo da una parte, adesso io chiedo a lei, come giornalista ed osservatore, di informarsi dei fatti eritrei anche su altre fonti e non solo quelle che cita lei che mi sembrano abbastanza faziosi e schierati dall'altra parte solo.
Le mie fonti non sono solo Dan Connel (del quale io ho una grandissima stima gia dagli anni '70) ma ci sono anche gente del calibro di Bereket Habtesillasie che, come lei ben saprà, era l' artefice della Costituzione eritrea, e non solo.. le mie fonti non si fermano qua... Mengisteab Kidane , Okbazghi Yohannes, Kebreab Gaim sono solo alcuni dei luminari eritrei che hanno scritto libri sulla situazione attule e passata eritrea. Lei, come osserrvatore e giornalista, puo consultare le opinioni di gente che la pensa diversamente per avere un quadro piu generale e trarre delle conclusioni.

Ultimo appunto sulle sue fonti : Sophia Tesfamariam non può essere una fonte credibile sulla storia eritrea in quanto è nata e cresciuta in Addis Abeba si è trasferita negli Stati Uniti già prima della liberazione e fino alla fne degli anni 90 non ha mai messo piede sul suolo eritreo. Io per mia grande sfortuna la conosco perche fa parte della famiglia e le posso assicurare che l' idea che ha Sophia Tesfamariam dell' Eritrea è basata su un qualche fanatismo legato a Isayas e basta( ha perfino il pc con lo screen saver con l' immagine di Isayas...)

nel mio ultimo post io chiedevo :"E rimane irrisolta la mia domanda all' origine di tutto questo dibattito ... "quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora occupata dall' Etiopia??"

Pettini lei non mi può dare una risposta del perchè la costituzione eritrea non possa essere applicata perchè lei non ha una risposta. Io insisto su questa domanda non perchè non sò che le risposte che isayas dà sono tutte pretestuose, ma perchè il vero motivo è come ho detto qualche tempo fà la TIRANNIA! Perchè se si applica la costituzione Isayas va a casa (per non dire altro...)

Isayas nella sua ultima intervista a Reuters sui dissidenti ed Opposizione afferma:

"I don't need someone to tell me when I make a mistake. This is my politically culture. I don't expect anyone to come and tell me I have made a mistake. I don't need anyone to bully me and push me around to correct my mistake"

tradotto in termini spicci :"io non ho bisogno dell' opposizione che mi dice che sto sbagliando ... faccio quello che mi pare..."

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei afferma: “ok Pettini ma su un altro 3D lei affermava di essere un giornalista e mi riccordo che criticava Gatti, Alberizzi ed altri giornalisti che a suo modo di vedere erano faziosi e schierati solo da una parte, adesso io chiedo a lei, come giornalista ed osservatore, di informarsi dei fatti eritrei anche su altre fonti e non solo quelle che cita lei che mi sembrano abbastanza faziosi e schierati dall'altra parte solo…”

Dove di grazia avrei affermato di essere un giornalista?

Non sono un giornalista e non ho mai affermato che Gatti. Alberizzi e altri giornalisti sono faziosi e schierati, ma molto più precisamente che affermano il falso.

Non ho alcun problema a dare spazio a tesi e opinioni diverse dalle mie purché debitamente argomentate; questo dibattito con lei credo lo dimostri.

Non mi chieda però di dare spazio e credito ad articoli come quelli del Gatti,Alberizzi, Farina Chierici ecc. perché non rappresentano neanche lontanamente uno spunto di riflessione o approfondimento, ma solamente una offesa alla dignità dei loro lettori.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini lei in un post affermava: "Sono solo un osservatore e riferisco quello che osservo." questo secondo il mio parere si chiama giornalismo .... non so lei come lo definisca... poi organizza un intervista con Yemane Ghebremeskel ... sempre secondo il mio umile parere questo si chiama giornalismo .... magari lei non ha affermato direttamente di essere "un giornalista" ma ricopre tutte le funzioni che dovrebbe ricoprire un giornalista.

Però a me a questo punto mi viene un dubbio ....

lei affermava in qualche post in un altro 3D :

"In eritrea non ci sono giornalisti o giornali indipendenti perché non esiste ancora una scuola di giornalismo, non esistono ancora giornalisti, non esiste un albo professionale e non esiste una legge sulla editoria privata. I presunti giornalisti poi arrestati per attività contrarie alla sicurezza dello stato, giornalisti non erano e come è facile verificare l’unico rapporto con il giornalismo che avevano quei soggetti era un corso accelerato offerto dalla Ambasciata Usa in Asmara ai suoi dipendenti eritrei. Uno di questi era il giardiniere. Dobbiamo aggiungere altro"

io a suo tempo le avevo dimostrato che neanche mezza parola di tutto cio che affermava era vero e che in Eritrea esisteva un scuola di giornalismo e c'erano sia giornalisti capaci che giornalisti motivati e seriamente competenti.

Ora io vedo nelle sue parole a distanza di tempo una palese contradizione: lei da una parte dice che in Eritrea non esiste giornalista competente tanto da non permettere giornalismo indipendente dall' altra invece lei pur non dichiarando apertamente di essere un giornalista e anzi affermando "Non sono un giornalista" svolge funzioni di giornalismo elementare ...

Non le pare che questo in Eritrea sia possibile ? mi spiego meglio, non crede che in Eritrea si possa fare giornalismo indipendente "Dilettante" sempre in un ottica della sua affermazione e della liberta di espressione ??

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei conosce benissimo la differenza che passa fra un giornalista di professione e il gestore di un sito web, non cerchi di dimostrare l’indimostrabile.

Ho scritto: "Sono solo un osservatore e riferisco quello che osservo" e non "Sono un giornalista". Le due cose mi sembrano totalmente dverse fra loro.

Diverse la qualifica professionale, diverse le competenze, diversi gli indirizzi culturali.

La questione delle interviste, che nulla ha a che fare con una mia presunta attività di giornalista, è nata quando su un altro forum sono stato sfidato a dimostrare che chiunque era libero di andare in Eritrea e porre delle domande dirette a personalità del governo e ottenerne delle risposte.

In quell’occasione dimostrai che bastava presentare una semplice domanda all’ambasciata eritrea contenente i motivi della richiesta di colloquio che con un po’ di fortuna si riusciva a trovare il momento adatto per un incontro.

Tornando alla questione della libertà di stampa e dell’editoria in occasione del nostro incontro posi al portavoce ufficiale del presidente Isaias, sig. Ghebremeskel una precisa domanda:

“Secondo Reporters Sans Frontier, l'Eritrea risulta in fondo a una classifica per quanto riguarda la libertà di stampa, che viene considera virtualmente assente nel paese. Come lo spiega?”

E ne ebbi come risposta:

“Per quanto riguarda l'assenza della "Stampa Libera", abbiamo avuto esperienze limitate nel passato. La Norma sulla Stampa e' stata promulgata nel 1996. Il governo non ha intenzione di ostacolare la crescita della Stampa Libera.

Dopo tutto il monopolio, sia in economia che in politica, ha risvolti negativi. In questo senso la Libera Stampa e' fondamentale per una sana società. Pertanto in termini di principi generali e teorie astratte non ci discordanze.

Il problema e' quali sono le regole del gioco? Come incidono nella realtà? Quali sono le applicazioni delle norme in tempi di guerra?
La Norma sulla Stampa del 1996, ha avuto le sue lacune che sono emerse nel 2000/2001, in concomitanza degli sviluppi di sovversione interna. La Norma prevedeva chiaramente che, finanziamenti esterni non erano permessi.

Ciò nonostante, le disposizioni sulle responsabilità non erano strettamente osservate e applicate. La stragrande maggioranza dei "giornali privati" erano largamente finanziati da Paesi Occidentali per sostenere determinati obbiettivi in violazione della Norma stessa. Inoltre la Norma non aveva adeguate disposizioni riguardanti le petizioni contro la diffamazione.

Non c'erano regole per il riconoscimento o codice etico professionale per garantire un minimo di qualità di servizio standard. Come poi accade, la "stampa privata" era facilmente manipolata, infiltrata e pagata dai servizi stranieri per accomodare scopi secondari. E' in queste circostanze che il caso venne discusso dalla Assemblea Nazionale e la Norma venne sospesa per essere totalmente rivista.”

Tornando alla questione delle fonti alle quali lei attinge le sue informazioni devo ammettere che in un primo momento non riuscivo a spiegarmi come mai non avessi mai sentito parlare di quei luminari hai quali faceva riferimento lei, poi ho scoperto l’arcano contenuto in un interessante articolo che ho pubblicato su Eritrea Eritrea.

Non voglio commentare i contenuti di tale articolo lasciando libero ognuno di leggerlo e farsene una opinione, ma voglio dire che ora comincio ad avere una idea molto più chiara anche sul suo conto e sulle sue attività.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini il suo dicorso sui luminari eritrei è addirittura incredibile mi sono anche preso la briga di leggere l' articolo, scritto da un tale Zerai Salomon, che mi sembra un estratto da "Teoria del complotto" Ovviamente basta che qualcuno scriva una roba "complottista" a supporto delle teorie del governo di Isayas, lei contro ogni logica scrive e posta senza nemmeno controllare di cosa si stia parlando.

Zerai Solomon (chi ????) ha scritto una roba allucinante, per carità tutti possono scrivere le prime scemenze che gli passano per la capoccia, pero da lei Pettini mi aspettavo un minimo di lavoro di qualità... prima di pubblicare una simile accozaglia di scemenze almeno si prenda la briga di controllare che quello che dice sto tizio abbia un minimo di prove di documentazione supportata da una plausibile cognizione di causa ed effetto oppure una vaga evidenza a supporto di cio che dice.

poi però afferma :"che ora comincio ad avere una idea molto più chiara anche sul suo conto e sulle sue attività" riferendosi a me , beh Pettini vedo che Awet ha fatto scuola sulle divinazioni delle identità altrui ... illumini il resto dei partecipanti al forum sulle mie "attività" e sul mio conto...

poi per quanto riguarda l' intervista con Yemane Ghebremeskel ad un certo punto c'e scritto "La Norma sulla Stampa del 1996, ha avuto le sue lacune che sono emerse nel 2000/2001" e poi dopo varie spiegazioni conclude dicendo "E' in queste circostanze che il caso venne discusso dalla Assemblea Nazionale e la Norma venne sospesa per essere totalmente rivista."

Beh dal 2001 Pettini sono passati 8 anni peccato che questa legge non è stata mai più rivista perche l' assemblea nazionale e stata sospesa a sua volta nel 2002 (non vorrei immaginare un complotto internazionale all' interno dell' assemblea.. ormai tutto è spiegato come complotto internazinale da GOE... anche se falliscono le pioggie nel prossimo anno probabilmente ci sara la mano della CIA e le lobbies connesse...)

In conclusione tutti quelli che hanno, negli anni, manifestato critiche a Isayas e PFDJ sono stati catalogati come traditori al soldo dall' Etiopia , CIA , Lucifero ecc...
i G15, I G13 del manifesto, i giornalisti indipendenti, le civil societies etc...

Magari sono io che mi rendo conto delle sue attività. in questa grande teoria del complotto proposta da Zerai Solomon (chi ????). LEI Pettini dove si colloca ???? nel libro paga di Isayas al pari di Martin Plaut assunto (sempre secondo Zerai Solomon (chi ????)) dagli etiopici ???

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket mi aspettavo da parte sua una risposta stizzita, ma in effetti è andato anche oltre segno che l’argomento la infastidisce.

Rispondendo sulla questione delle fonti di informazione lei ha proposto alcuni nomi che a me risultavano sconosciuti e, come era doveroso che facessi, ho voluto approfondire l’argomento.

Inserendo quei nomi su vari motori di ricerca sono potuto risalire ai loro curricula che seppure di tutto rispetto non chiarivano però il loro rapporto con una qualche causa eritrea, qualunque essa fosse.

Approfondendo ulteriormente è emerso che queste persone partecipano a conferenze e dibattiti ai quali vengono invitati a pagamento grazie alla loro rilevante personalità accademica.

Nell’articolo che ho pubblicato alcune delle persone da lei citate risulterebbero apparentemente legate fra loro da un certo filo conduttore che se comprovato farebbe ritenere che esiste una strategia di mistificazione dell’informazione basata sulla creazione di una rete di persone credibili e in qualche modo collegate all’Eritrea per diritto di nascita le quali propalerebbero piano piano nel tempo notizie false mescolate ad altre vere ma innocue allo scopo di trasformare la realtà del paese in un’altra pseudo realtà artefatta.

L’articolo l’ho pubblicato per permettere a tutti di approfondire l’argomento e farsene una propria opinione e non per spacciarlo come un Vangelo al quale attenersi come atto di fede.

In riferimento alla sua persona quando ho affermato: “…ora comincio ad avere una idea molto più chiara anche sul suo conto e sulle sue attività…" non mi riferivo alla sua identità personale, alla quale in tutta onestà non sono affatto interessato, ma intendevo semplicemente dire che si comincia a delineare in maniera più distinta la sua identità ideologica.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini l' argomento mi diverte piu che stizzirmi, ho immaginato che lei avesse messo i nomi citati tra le mie fonti su google e tra tutte le cose che escono su di loro e sui loro lavori lei ha preso un articolo che compare su un sito filo GOE : www.meadna.com un articolo scritto da un certo Zerai Solomon, e lei lo ha tradotto in italiano e postato sul suo sito ... devo aggiungere altro ? (mah...) io le ho consigliato tra le mie fonti il nome di queste persone che secondo il mio parere hanno qualcosa da dire sull' Eritrea e sono persone di notevole importanza academica.

Se poi lei e quelli del GOE avete le piu disparate teorie sul perche molti eritrei sono contro il Governo Isayas questo può solo divertirmi. E la cosa che mi diverte più di tutte e che tra le sue fonti ci sono persone come Sophia Tesfamariam....

Sophia Tesfamariam in una delle sue sparate su argomenti di cui non ha la minima idea una volta ha perfino cercato di sparare a zero su Bereket Habtesillasie, gia proprio lui , l' artefice della nostra Costituzione! Sophia Tesfamariam che cerca di screditare Bereket Habtesillasie ... devo aggiungere altro ???

Quello che sta accadendo in realtà ormai è noto a tutti, basta cercare di screditare qualcuno per spostare dagli argomenti più scomodi che propone alla sua personalità cercando di screditarne la credibilità attraverso teorie del tutto fantasiose come "Pagato da Lobbies", "mano lunga della CIA", etc...

Pettini dia risposte a quello che chiedo invece di cercare di deviare dall' argomento principale !! Perche L' assemblea Nazionale non si riunisce più ? che fine ha fatto la revisione della legge sulla stampa del 1996 ?? perche la costituzione non viene applicata ? ecco Pettini queste sono gli argomenti che a me interessano come Eritreo e non fantomatiche teorie di CIA , lobbies e spazzatura del genere.

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Sig. Bereket mi fa piacere che continui a domandare al Sig. Pettini delle argomenteazioni a cui lui non riesce a dare una risposta e come avrà notato sta iniziando a cercare di screditarla , come d'altronde gia lei si è accorto.
E' evidente che il Sig. Pettini è un filogovernativo, che non vuole sentire ragioni, (nonostante ciò che egli dica), vedrà anche come ha risposto al Sig Moretti in un'altro post di questo sito. Mi fa piacere che non si arrende e continuii a pretendere delle risposte.
Le risposte stia sicuro che non le troverà certo dal Sig. Pettini, anche perchè non le ha. Nessuno puo giustificare la messa in schiavitu di un'intera popolazione...........(ohhh scusate per ciò che dico potrei essere al soldo della Cia, del Mossad o dei Weiane)

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket questa volta la devo ringraziare.

Devo ammettere che l’interessantissimo articolo di Sophia Tesfamariam sul presunto padre della Costituzione dell’Eritrea mi era sfuggito.

Appena mi sarà possibile lo tradurrò integralmente, nel frattempo segnalo il link per chi fosse interessato a leggere il testo in inglese : http://www.americanchronicle.com/articles/view/39115

La parte più interessante dell’articolo Sophia è certamente la lettera di protesta scritta a Bereket Habte Sellasie dagli altri membri dell’Assemblea Costituente circa le falsità che andava raccontando in giro nel corso delle sue conferenze e nei suoi articoli.

L’essere poi uno dei firmatari del manifesto di Berlino pubblicato proprio nei momenti critici delle trattative per la stesura dei patti di Algeri contribuisce certamente al formarsi di un quadro sempre più preciso sullo spessore intellettuale della cosiddetta opposizione.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Hagos onestamente non credo che Cia, Mossad o Weiane spenderebbero soldi per pagarla per ciò che dice o scrive.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini sicuramente lei può postare tutti gli articoli che vuole, ovviamente lo spessore di quello che posta è tutto un altro argomento.

Sophia Tesfamariam è solo una tirapiedi che non conta nulla nel governo eritreo ma neanche come eritrea vale molto, come le ho gia detto Sophia Tesfamariam tutta la sua esistenza l' ha passata fuori dal contesto eritreo, ma basta che sia funzionale al regime qualsiasi mezzo è valido compreso e non limitato all' intimidazione e alla diffamzione.

A Sophia Tesfamariam bisognerebbe chiedere dove era quando Bereket Habtesillasie era nelle file dell' EPLF ?Bisognerebbe chiedere che cosa fece lei per la costituzione ? bisognerebbe anche chiedere dove sono i figli di Sofia Tefamariam ? non sicuramente a sawa e non sicuramente come i loro coetanei che stanno in Eritrea... se li tiene stretti negli Stati Uniti e lei intanto lei fa propaganda su come sia bello stare a Sawa. Sophia Tesfamariam si fa le vacanze in Eritrea ma per l' Eritrea non ha mai fatto nulla a parte le propagande pro PIA e i suoi tirapiedi.

Lei afferma :"L’essere poi uno dei firmatari del manifesto di Berlino pubblicato proprio nei momenti critici delle trattative per la stesura dei patti di Algeri contribuisce certamente al formarsi di un quadro sempre più preciso sullo spessore intellettuale della cosiddetta opposizione"

Lo spessore inteletuale di gente come Bereket Habtesillasie sicuramente non può essere misurato da persone senza spessore come Sopia Tesfamariam oppure Zerai Solomon ... insomma Pettini non basta scrivere articoli diffamatori sul web, anche perche sono personaggi ben conosciuti e apprezzati da tutto il mondo per il loro lavoro e le loro conoscenze e traguardi accademici... se lei avesse un minimo di onestà intelletuale prima di postare un articolo altamente diffamatorio prodotto dalla Sopia Tesfamariam, potrebbe cercare di informarsi su quello che dice Bereket Habtesillasie e sulle presunte "falsità" che gli si attribuiscono.
e farebbe anche un analisi approfondita dei contenuti del "manifesto di Berlino" e cercherebbe di capire che il manifesto era a beneficio del popolo eritreo con critica sana e nazionalista nei confronti di un governo che stava prendendo una forma di Autocrazia che è il risultato attuale di quello che abbiamo in eritrea... l' onestà intelletuale è un altra cosa evidentemente.

cercherebbe di informarsi sugli articoli di Bereket Habtesillasie o magari leggere qualche suo libro..
E invece no !! basta che lo scriva una persona dalle dubbie qualità, come Sophia Tesfamariam lei neanche si prende la briga di controllare prima...

Lei Pettini ovviamente può cercare di screditare Bereket Habtesillasie, oppure emettere giudizi su "spessore intellettuale " perchè le è più funzionale per il compito che si è prefisso ma come le ho gia detto e ripetuto tante altre volte lei rappresenta solo se stesso e lei non è nemmeno eritreo ma in ottica di osservatore il suo lavoro sarebbe piu bilanciato e completo, ma evidentemente, benche lei ne rivendichi le sembianze, un osservatore non è.

tutti gli accademici e luminari sono palesemente contro Isayas ed il governo autoeletto, per questo per lei Pettini e quelli come lei vi è piu facile screditare Persone di quel calibro che invece aprire gli occhi ed osservare la situazione attuale eritrea, osservare le varie castronerie che dice PIA nelle sue più recenti interviste e magari fare osservazioni su quelle, no no meglio screditare gli accademici e i migliori intelletuali eritrei.

Re: Grazie Presidente Isaias

Hagos mi rallegro che molti miei paesani finalmete abbiano capito che il Goe e i suoi fantocci non sono a beneficio del popolo, lei come me si è accorto di quello che sta succedendo e le assicuro che moltissimi come noi hanno capito la vera situazione e piano piano anche la quasi totalità degli eritrei si sta rendendo conto ... le bugie hanno le gambe corte e prima o poi la verità trionfa sempre, è il tempo che fa uscire la Verità in modo sorprendente.

finora molti eritrei hanno sempre creduto nella buona fede di PIA e dei suoi tirapiedi, ma il tempo passa e le bugie di 10 anni fà non reggono più allora molto astutamente si stanno cercando motivi nuovi come Somalia o Djubuti oppure CIA per distogliere l' attenzione da quello che di buon diritto ci spetta come Eritrei.

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket l’analisi sulla posizione politica e ideologica degli intellettuali e accademici eritrei è un argomento estremamente interessante che ho iniziato ad approfondire non molto tempo fa.

All’inizio della mia ricerca avevo alcune perplessità sull’argomento perché mi sarei aspettato un dibattito molto più acceso e argomentato di quello che appariva dalle cronache attuali, poi ho scoperto che in effetti qualcosa era successo molto tempo fa senza aver avuto alcun seguito.

I G13 firmatari del Manifesto di Berlino sono scomparsi nel nulla e tutti gli altri cosiddetti intellettuali appaiono solo in conferenze ben pagate per recitare il loro ruolo di vecchi accademici e presunti sapienti, o in occasione della presentazione di qualche libro che altro scopo non ha se non quello di aggiungere qualche soldo alle loro capienti tasche.

Ho riportato sul 3D “Opposizione o Alto tradimento” lo stralcio di una lettera scritta da alcuni membri della Assemblea Costituente, a nome di tutti gli altri (50 in totale), che descrive in maniera esaustiva il profilo intellettuale di Bereket Habte Sellasie, quantomeno nella circostanza della stesura della Costituzione Eritrea.

Questo argomento si potrà approfondire sul 3D “Opposizione o Alto tradimento”.

Quanto a Sophia Tesfamariam che lei non avendo altri argomenti tenta di screditare, non risulta sia stata denunciata o condannata per diffamazione segno che Bereket Habte Sellasie non deve avere la coscienza del tutto limpida.

Anche questo argomento si potrà approfondire sul 3D “Opposizione o Alto tradimento”.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egregi Signori,
leggere i vostri articoli mi fa venire mi fa venire in mente una scena dell'ottimo Troisi quando si lamentava dei milanesi che venivano intervistati in televisione per parlare dei problemi di Napoli.
Noto, infatti, che da una parte c'è un italiano che per giunta non ha vissuto sulla propria pelle gli anni duri della represione ed i problemi del popolo eritreo che difende il regime e dall'altra un eritreo, vittima diretta della dittatura che cerca di parlare dei suoi problemi e dei problemi del suo Paese.
Curioso è che quest'ultimo viene spesso accusato di non conoscere la realtà del Paese in cui è nato e di non essere un buon patriota.

Poche settimane fa ho incontrato un amico eritreo a Milano e come al solito abbiamo parlato degli amici comuni degli anni in cui in Eritrea c'erano ancora i giornali liberi e si pensava all'applicazione della Costituzioni. Gli anni precedenti alla scellerata decisione di Isayas di occupare i territori contesi con l'Etiopia e di scatenare un'inutile, tragica guerra.
Ci siamo resi conto che tutti coloro di cui si parlava si trovavano all'estero.
E' chiaro che ormai in Eritrea sono rimasti, oltre alla povera gente, i gendarmi del regime che abbiamo avuto la sfortuna di conoscere bene.
Alcuni di coloro che ho avuto l'anore di conoscere, nei miei 13 anni in Eritrea, parteciperanno alla Conferenza del 7-8 Novembre all' EU sul regime eritreo. So che potranno dare il loro prezioso contributo.
Si tartterà comunque di eritrei che parlano dell'Eritrea e mi sembra già molto importante.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Scusate, la conferenza all'UE verrà aperta dalla Dott.ssa Morgantini il giorno 9 Novembre.

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario ogni tanto fa la sua comparsata sul forum, ci dispensa le sue ampollose considerazioni, aggiunge qualche aneddoto personale, fa pubblicità a qualche appuntamento culturale e ne va senza aver apportato alcun contributo alla discussione in corso.

Forse giudica le nostre discussioni di livello non sufficientemente elevato per meritare un suo dotto intervento.

Comunque al di là di queste celie vorrei domandare a Piermario un paio di cose:

- Cosa ci trova di strano o improprio in una discussione sull’Eritrea fra un italiano e un eritreo?
- Fossero anche due svizzeri a confrontarsi sulla questione eritrea, trova che si debba dare più rilievo alla pertinenza degli argomenti o alla nazionalità dei partecipanti?


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egregio Signor Pettini,
intervengo di rado perché di rado trovo il tempo di scrivere. Me ne scuso anche perché sono costretto a scrivere brevi commenti e non interevengo direttamente nella discussione. Ho provato a farlo in passato.
Ho già detto di apprezzare molto gli interventi del Signor Bereket che trovo, il più delle volte, interessanti e veritieri.
M'interessano meno le ormai note versioni ufficiali che da anni stravolgono la realtà e la storia del Paese.
Tutti possono discutere di tutto. Credo tuttavia che i napoletani conoscano meglio dei milanesi i loro problemi e la loro storia, anche perché l'hanno vissuta e non riportano solo ciò che hanno sentito raccontare in giro, magari da persone interessate a sostenere una versione di parte o, peggio ancora, di partito.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Puliti ci può spiegare come fa lei a stabilire chi ha diritto e chi no a parlare a riguardo dell’Eritrea?

Dopo che lei ha versato fiumi e fiumi di parole, per quale motivo si meraviglia nel vedere un altro italiano come lei farlo, ovviamente su un livello di contenuto e classe distante anni luce da quello suo?

Mi sembra di averlo già detto, ma le vorrei ricordare ugualmente che la conoscenza o meno della realtà eritrea, si stabilisce esclusivamente in merito al contenuto dell’argomentazione che uno scrive. Il fatto di aver dichiarato di essere eritreo o meno conta ben poco, soprattutto in un forum come questo dove spesso si scrive in perfetto anonimato. Non che abbia molta importanza ma per esempio per distinguere un certo bereket da piermario si fa molta fatica, richiede un grande fiuto ed esperienza.

Quello che si può dire con certezza è che qui non sono in discussione le persone ma l’indipendenza, la sovranità e l’autodeterminazione di un paese, cause per le quali si è combattuto e versato il sangue di tanti valorosi eritrei.

Quando parlo di indipendenza e autonomia mi riferisco soprattutto a quella di decidere e scegliere le proprie priorità, nessuno ha costretto il popolo eritreo a fare il referendum, nessuno ha costretto il popolo eritreo a scrivere la propria costituzione, purtroppo alcuni individui non vogliono arrendersi al fatto che il popolo eritreo finora non ha mai accettato imposizioni e ingerenze e soprattutto non lo farà ora che ha avuto modo di smascherare e di vedere smascherati complotti di ogni genere, ultimo in ordine cronologico, grazie al libro di John R. Bolton ex Ambasciatore americano.

Comunque per quanto concerne il popolo eritreo come ha avuto modo di dimostrare in diversi modi, non ha nessuna fretta di fare elezioni ne tantomeno rientra tra le sue priorità attuali che sono ben altre.

Quindi i vari luminari come Dan Connell, Gayle Smith, Janday Frazier, cosi anche i vari Bereket Habteselassie e compagnia bella, se hanno tanta fretta di vedere delle elezioni, ne hanno appena persa una in Afganistan, ma comunque possono rifarsi verso maggio recandosi nella loro benamata Addis.

Scusatemi se non vi ho chiesto come vi siete ripresi da “Isayas afwerki tekalakalay tanki ...” splendida dimostrazione di un grande conoscitore dell’Eritrea e degli eritrei.

Cordialità
Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig.ra Awet,
non ho mai e mai farò tacere nessuno. Ho già detto che, per quello che mi riguarda, tutti possono parlare liberamente su qualsiasi argomento.
Devo però confessare che qualche volta mi viene voglia di far tacere certi leghisti o neofascisti di turno che incontro nel mondo politico, di gran lunga peggiori del Sig. Pettini.
Non mi sorprende invece che l'Eritrea sia stata inserita all'ultimo posto, a livello mondiale, per libertà di stampa ( www.erinit.it). Complimenti!

Se la può consolare, anch'io non scorgo alcuna differenza, sia per contenuti che forma, tra i suoi articoli e quelli del Sig. Pettini. Le posso giurare che sembrano scritti dalla stessa mano.

Mi sorprende quando parla della Costituzione eritrea, anche perché mi permetto di ricordarLe che si trova ancora in fondo ad un cassetto. Non è mai stata applicata e quindi potrebbe benissimo non essere stata scritta.
Le ricordo che proprio per la mancata applicazione della Costituzione ci sono persone scomparse da anni nei meandri oscuri delle carceri del regime di Isayas.

Alcuni degli intellettuali di cui Lei parla erano i più letti e stimati nell'Eritrea indipendente. Poi, come molti altri, hanno denunciato la violenza della dittatura e sono divenuti nemici, cospiratori.
Ma quanti sono i cospiratori contro il regime?
In Italia, per quello che ricordo, ci sono di sicuro, Nigrizia, Il Corriere della Sera, Repubblica-l'Espresso, Il Fatto Quotidiano. Potreste cercare un po' di solidarietà al Giornale od a Libero, nelle cui redazioni forse trovate ancora qualche nostalgico delle dittature. Certo che se va male anche lì non vi rimane che sperare nella Padania.
Quando parla del popolo eritreo si riferisce alla povera gente messa a tacere ed affamata, a quelle decine di migliaia che fuggono ogni anno dal Paese, a coloro che vivono all'estero oppure semplicemente al Gen. Wocciù, al Colonello Makallè, a Yemane Ghebrekeab ed alle altre cime della nomenclatura?
Ho l'impressione che gli intellettuali eritrei che parteciperanno all'incontro dell'Unione Europea di lunedì prossimo rappresenteranno meglio degli uomini di regime l'orgoglio, le capacità e le possibilità del loro popolo.

La situazione politica etiopica non può essere un esempio di democrazia per nessuna persona dotata di normale intelligenza anzi direi che più passa il tempo più la dittatura etiopica assomiglia a quella Eritrea.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario mi dispiace che lei si sia fatto anche solo sfiorare dal dubbio che io mi possa presentare sul forum con due identità diverse, se così fosse lei per coerenza non avrebbe neanche dovuto accettare di partecipare a un forum del genere.

Oltre a questo ci sono alcune volte che mi fa rabbia per come arriva ad allontanarsi altre ogni limite dalla logica e anche dalle sue convinzioni ideologiche pur di esprimere il suo dissenso nei confronti del GoE.

Come fa a dar credito alla classifica sulla libertà di stampa nel mondo quando questa è presentata da Reporter Sans Frontier?

Non credo che in circostanze diverse lei avrebbe tenuto nella minima considerazione una organizzazione del genere.

Quanto alla questione degli intellettuali spero che almeno lei si renda conto che nessuno mette in dubbio lo spessore professionale di tali persone e in generale il credito accademico che si sono guadagnati, ma molto più semplicemente che hanno perso il contatto con la realtà sociale e culturale dell’Eritrea.

Qualunque saranno gli esiti dell'incontro sull’Eritrea di lunedì prossimo presso l'Unione Europea nulla cambierà nella situazione nel paese che continuerà fiduciosa sulla sua strada.

I giornali di tutto il mondo potranno continuare a scrivere quello che vogliono, ma mai influenzeranno la massa degli eritrei che semplicemente sono sintonizzati su una diversa lunghezza d’onda.

Noi potremmo anche discutere per mesi sulla giustezza o meno delle strategie scelte dal GoE in solido con la gente Eritrea, ma resterebbe sempre un mero esercizio di dialettica senza alcuna conseguenza.

Temo che alla lunga gli stessi intellettuali invocati spesso Bereket altro non facciano che cavalcare l’onda del dissenso per riempire le sale dove si tengono le loro ben pagate conferenze, piuttosto che per vero convincimento ideologico.

Chi veramente credeva nell’Eritrea ha rinunciato alla sua brillante carriera all’estero tornando in Eritrea a offrire il suo contributo di conoscenza e capacità, e questo vale più di mille teorie economiche e conferenze sui diritti umani.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Awet lei è ossesionato sulla mia identità

Lei scrive :"Non che abbia molta importanza ma per esempio per distinguere un certo bereket da piermario si fa molta fatica, richiede un grande fiuto ed esperienza."

Ecco !! mi dica il suo fiuto e la sua Grandissima Esperienza che cosa le dicono ?? che IO e Piermario siamo la stessa persona ? o che io sono un mercenario della CIA ? oppure che io sia il messagero del' arcangelo gabriele in persona ? dica e stupisca gli altri membri di questo forum...

seguendo uno dei suoi ragionamenti sragionati devo dedurre che Lei Awet, il sig. Stefano Pettini ed il sig. Derres Araia siete la stessa persona perche esprimete gli stessi pensieri ???

il suo è un gran fiuto Awet-Pettini-Derres perche se basta avere le stesse idee per essere la stessa persona in un forum, peccato che certe volte Awet lei abbia idee del tutto in contradizione tra di loro ... devo immaginare che dentro di lei esiste una seconda personalità pagata dalla CIA...

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig.Pettini,
non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che Lei non sia il Sig. Awet e viceversa.
Rispondevo ad una provocazione del Sig. Awet.
Mi dispiace deluderLa ma nutro stima di organizzazioni quali Reporter Sans Frontiers od Amnesty International.
Credo che sia vero, ad esempio, che l'Italia non sia il Paese più libero del mondo, così come indicato dalle due Organizzazioni sopracitate.
So perfettamente che nonostante gli attacchi ormai diffusi da parte degli intellettuali e dei giornali progressisti di tutto il mondo la dittatura eritrea rimarrà al potere. Lo ha fatto per anni e continuerà a farlo, costringendo molti alla fuga.
A tale proposito vorrei suggerirLe di non sostenere più la tesi per cui gli eritrei adorano il loro Presidente ed il loro Governo, altrimenti lo farebbero cadere. Non è vero. Provi, qualche volta, a parlare con qualche dissidente eritreo, ce ne sono tanti, e provi a chiedergli perchè gli eritrei non si ribellano alla dittatura di Isayas nonostante il loro proverbiale coraggio. La risposta sarà sempre la stessa e cioè che qualsiasi forma di protesta nel Paese viene soffocata nel sangue e che a quel punto non rimangono che due alternative:
-Sparare contro i fratelli eritrei
-Fuggire
Preferiscono la fuga e lo fanno in molti. In troppi, per non essere vero.
Vorrei chiderLe, senza offenderLa: hai mai conosciuto, personalmente il Gen. Wocciù, il Col. Makallè o Naisghì. Ha mai incontrato Petros Somolom, Haile Makorios o Mesfin Hagos.
Se sì, credo che si sia fatto un'idea della differenza di livello umano, culturale ed etico tra i due gruppi. Se no, mi dispiace per Lei.
Quando parla di rinunce a brillanti carriere spero che non si riferisca al povero Salè Mechi. Mi è sinceramente dispiaciuto della sua morte improvvisa, anche perchè ho avuto modo di conoscerlo bene. Ho avuto ed ho tuttora molti avversari politici ma di fronte ad una morte precoce riesco solo a provare una profonda amarezza.
Salè Mechi ha rinunciato alla carriera di medico negli Stati Uniti per ricoprire la carica di Ministro e non riesco proprio a vedere il sacrificio. Lo avrebbero fatto in molti.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Gentile Sig. Puliti,

lei inizia col dimostrarci che Awet può essere un nome sia maschile che femminile, vedo che i suoi 13 anni passati in Eritrea non sono stati spesi cosi male.. Mi fa piacere anche che lei abbia trovato modo di rispondere al mio intervento, visto che si trova nel bel mezzo di un’importante conferenza organizzata principalmente per discutere sulla possibilità di allineare l’Eritrea alle politiche dell’USA e UE.

Peccato che questa conferenza non sembra sia stata ben accolta dai cosiddetti oppositori eritrei poiché a quanto pare molti gruppi, spesso invocati come chi sa quali forze, ora invece non sono stati convocati.

Forse sono considerati non molto intellettuali (non facenti parte del Gruppo dei Meglio).

Mi sembra giusto, ognuno al posto giusto al momento giusto.

Sono semplicemente curioso perché mai non sia stata fatta la stessa valutazione anche per qualche partecipante di nazionalità italiana.

Paragonando i miei modesti interventi a quelli del Sig. Pettini, lei mi lusinga molto, ma stia attento che qualcuno potrebbe pensare che lei sta cercando di accattivarsi la mia simpatia…scherzo, e spero tanto che anche lei abbia voluto scherzare.

In merito alla Costituzione eritrea, fortemente voluta dal popolo eritreo e scritta con la partecipazione di tutti gli eritrei, fortunatamente e orgogliosamente si trova in mano al popolo eritreo, non in qualche cassetto del dipartimento di stato oppure in qualche capitale europea.

Quando dice “Alcuni degli intellettuali di cui Lei parla erano i più letti e stimati nell'Eritrea indipendente” per esclusione forse si riferisce al Sig. Connell, in ogni modo io starei molto cauto sulla parola stima, perche essere letti non sempre corrisponde al essere stimati.

Il fatto che lei attribuisca a noi eritrei il considerare alcuni giornali e riviste italiane come cospiratori, le dico che è una vera menzogna in quanto potrebbe far credere che abbiamo un’altissima considerazione nei loro confronti, sarebbe stato sufficiente ripensare ai suoi ultimi mesi trascorsi in eritrea per capire cosa noi eritrei intendiamo per cospirazione e cospiratori.

Cordialità

Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario organizzazioni quali Reporter Sans Frontiers o Amnesty International pur vantando nomi altisonanti che richiamano alla mente sentimenti nobili e principi elevati a mio parere si sono rivelate nel tempo i soliti carrozzoni costituenti leve di potere al servizio dei soliti.

Seguendo le tracce di chi governa queste organizzazioni, o anche solamente confrontando i dati che vengono da queste riportati, con situazioni reali delle quali si abbia conoscenza diretta, ci si rende conto facilmente di come realmente stiano le cose.

Ce ne sarebbe molto da discutere comunque questo non è l’argomento centrale in discussione e rispetto l’opinione di ognuno.

La questione degli intellettuali invece è molto più interessante e pertinente, ma vorrei approfondirla avendo un po’ più di tempo a disposizione, per il momento vorrei analizzare la sua osservazione circa il Gen. Wocciù, il Col. Makallè, Naisghì, Petros Somolom, Haile Makorios o Mesfin Hagos.

La prima cosa che mi viene in mente è che non ho mai considerato queste persone singolarmente, così come non ho mai considerato Isaias singolarmente.

La mia esperienza mi ha portato a considerare la gente eritrea come un tutt’uno avente varie sfaccettature e varie caratterizzazioni peculiari, ma un comune indirizzo e un comune impegno.

Confesso senza vergogna che non sarei capace di adattarmi a un modo di agire di questo tipo che è troppo lontano dalle mie capacità improntate a uno spiccato individualismo, ma nello stesso tempo devo dichiarare la mia incondizionata ammirazione per un popolo che ha saputo, grazie alla rinuncia ai vantaggi personali a favore di quelli collettivi, fare fronte comune e ottenere grandi risultati, impensabili nelle società come la nostra.

Quanto al valore intellettuale di certi personaggi se ne potrebbe discutere, ma non bisogna dimenticare che i generali e i colonnelli eritrei, comunque li si voglia descrivere, hanno battuto sul campo militari usciti dalle più prestigiose accademie militari di tutto il mondo, e che i politici eritrei hanno saputo, pur trovandosi al centro di interessi incrociati di ogni tipo, tenere testa ai più spregiudicati politici al mondo conservando indipendenza e dignità; credo che questo valga molto di più di tante speculazioni teoriche.

Piermario in merito alla mia tesi seconda la quale gli eritrei adorano il loro Presidente ed il loro Governo, altrimenti lo farebbero cadere, vorrei puntualizzare due aspetti fondamentali: il primo è che è più esatto dire che gli eritrei, il loro presidente e il loro governo non sono parti diverse che nutrono fra loro più o meno ammirazione, ma molto più concretamente un tutt’uno omogeneamente organizzato; il secondo è che se venisse a mancare questa coesione spontanea nulla e nessuno potrebbe mai impedire alla gente di esprimere il suo dissenso, non è mai successo in alcuna parte del mondo e meno che mai potrà succedere in Eritrea.

La sua affermazione: “… qualsiasi forma di protesta nel Paese viene soffocata nel sangue e che a quel punto non rimangono che due alternative: -Sparare contro i fratelli eritrei -Fuggire” è francamente inaccettabile e diffamatoria.

In Eritrea non ci sono mai stati fatti di sangue e repressioni sistematiche che possano anche solo essere assimilate a eventi del tipo di quelli avvenuti in Italia in occasione del G8, tanto per fare un esempio; figuriamoci parlare di protesta soffocata nel sangue.

Quanto al suo non aver saputo compenetrare il vero spirito di condivisione del popolo eritreo, nonostante i molti anni passati nel paese, credo che questo possa essere sintetizzato dalla sua stessa affermazione: “Salè Mechi ha rinunciato alla carriera di medico negli Stati Uniti per ricoprire la carica di Ministro e non riesco proprio a vedere il sacrificio. Lo avrebbero fatto in molti.”

Possibile che proprio non riesca a rendersi conto di quale possa essere stata la differenza economica fra le due posizioni.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Piermario,
la sua affermazione su alto livello umano, culturale ed etico per Petros Solomon, Haile Menkerios e Mesfin Hagos nei confronti del Gen Wucciu' e Naizghi, non corrisponde a verità. In particolare per quanto riguarda Haile Menkerios. Tutti sanno che Haile Menkerios,da ambasciatore eritreo ad Addis Abeba ha favorito la donna Ghennet (Gual Ballila), che era l'amante del Generale etiopico (derg) Tesfay Ghebrekidan, governatore dell'Eritrea numero due del derg, secondo solo a Mengustu. La donna scappata in Etiopia poco prima dell'entrata dei partigiani eritrei in Asmara in quanto collaboratrice con Kei scebir etiopico, una donna sposata con un eritreo, che è stato minacciato di morte dal generale amante.
Haile Menkerios ha favorito dicevo a far entrare in Eritrea, non solo ma ad occupare la villa, che era del suo marito ed af*****rla all'ambasciata americana.
Una volta entrata in Eritrea Ghennet si è fatta amante di M. Sceriffo, che è diventato il suo protettore a spada tratta. Non entro in dettaglio. Mi fermo qui. Vorrei dire solo non abbiamo bisogno di lezione di moralità e di etica da una falsa persona, piena di odio perchè il suo ministro protettore è in carcere.
Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Provo a dare un'occhiata alla lista delle nazioni redatta da Report sans frontiers, sulla libertà di stampa e quella di Amnesty International sul rispetto dei diritti civili. Nella prima, ai primi posti, ci sono le nazioni nord europee e mi sembra corretto. L'Italia è scesa al 49mo posto e non mi stupisco. All'ultima posizione l'Eritrea e anche questo dato mi sembra più che logico. Non urlerei al complotto. Ricordo che nel 2001 quando i giornali erano liberi e i giornalisti svolgevano il loro lavoro, dovevi andare in edicola presto, al mattino, per riuscire a trovare una copia di un quotidiano. La gente seguiva con interesse il dibattito in corso e si erano formati due schieramenti tra coloro che sostenevano le diverse tesi. Si discuteva a lungo. Poi è arrivata la repressione di regime, i giornali sono stati chiusi, i giornalisti imprigionati (l'Eritrea ha il record mondiale di giornalisti in carcere) e scomparsi nelle galere della dittatura.
Da allora il silenzio. Il regime ha detto che i giornalisti non erano poi veri giornalisti e che in fondo in Eritrea la gente era d'accordo con il regime. Le solite fandonie raccontate da tutti i regimi. Di repressioni violente è piena la storia recente dell'Eritrea ed alcune vengono raccontate, ogni tanto, da coraggiosi giornalisti (vedi articoli su Nigrizia ed Espresso) e le carceri sono piene di innocenti che spesso perdono la vita senza fare notizia.
La lista di Amnesty International sembra ricalcare la prima ma non scorgo complotti contro nessun paese più o meno civile.
Non so se le storie su Haile Mokorios siano vere ma nutro forti dubbi. So che Haile rappresenta la persona eritrea più qualificata nel mondo, ricoprendo cariche di responsabilità all'ONU. Ho avuto il modo di conoscerlo bene e provo per lui profonda stima se non altro per la sua cultura. Non oserei neppure paragonarlo a nessun uomo dell'attuale regime e sopretutto a gente come il gen. Wocciù o Naisghì che hanno provocato e, conoscendoli, staranno provocando sofferenze inaudite a centinaia di persone innocenti.
Mi dispiace deludervi ma non provo odio per nessuno. Quanto ai protettori, non ne ho mai avuto bisogno ed oggi vivo in Europa molto meglio di quanto non vivessi in Eritrea, pur non frequentando Ministri.
Quanto all'aggettivo "falso" soprassiedo e seguo un vecchio consiglio dei miei nonni: guarda sempre da che pulpito viene la predica.
Saluti Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Mi ero ripromesso di riordinare le idee sull’argomento degli intellettuali proposto più volte nel tempo sia da Piermario che da Bereket e ora proverò a mettere su carta (virtuale) quelle che sono le mie sensazioni sull’argomento.

Per prima cosa vorrei precisare che nella mia lunga militanza politica giovanile gli intellettuali hanno sempre costituito un punto fermo irrinunciabile intorno al quale credevo fermamente dovessero girare tutte le altre questioni.

Come si poteva fare politica, mi dicevo, senza tenere conto delle istanze proposte dal mondo della cultura che come tale non poteva non rappresentare quanto di più avanzato e illuminato si potesse concepire?

Come si potevano ignorare i prepotenti richiami a principi e valori universali come il rispetto dell’uomo, la convivenza pacifica, la legalità, la cooperazione e la comunione di intenti, la non violenza, il rispetto della natura e dell’ambiente e molti altri?

Come era mai possibile che nel mondo si manifestassero prevalentemente forze che agivano in direzioni diametralmente opposte a questi principi?

Me lo sono chiesto per anni giungendo poi alla conclusione che le ragioni della politica sono solo in rari casi amalgamabili a tali principi irrinunciabili.

Gestire gli affari di stato appare non essere alla portata degli intellettuali così come sembra che gli statisti non possono nella maggior parte dei casi essere necessariamente degli intellettuali.

Piermario e Bereket hanno più volte messo l’accento sul valore intellettuale di alcune figure istituzionali e non, in Eritrea o all’estero, ritenendo che queste non fossero state sufficientemente considerate e anzi al contrario osteggiate.

A questo proposito, secondo il mio parere, il punto è che queste persone pur avendo certamente ogni merito a livello individuale non abbiano però saputo, per varie ragioni spiegabilissime, interpretare appieno il vero spirito eritreo, o Eritreanità come lo ha definito Awet, arrivando ad allontanarsene definitivamente.

A dimostrazione di questo c’è l’evidente assenza di una presa di posizione netta da parte di queste persone nei confronti nei confronti della comunità internazionale circa il mancato accoglimento dell’Etiopia del verdetto sui confini e soprattutto sull’illegale occupazione di territori sovrani eritrei da parte di truppe e amministrazioni locali etiopiche.

Evidentemente conferenze, dibattiti e pubblicazioni di libri su questo tema non incontrerebbero lo stesso favore di pubblico che invece attirano quelle con richiami altisonanti ai grandi principi irrinunciabili di cui si è già detto.

Non si può governare uno stato con gli esercizi di dialettica di tipo intellettuale, occorre piuttosto rigore, coerenza e talento di statisti.

Purtroppo nel governo di uno Stato non sempre, e anzi quasi mai, ci si può ispirare al rispetto degli alti principi irrinunciabili di cui dicevo prima a causa dell’assoluto pragmatismo al quale è regola ferrea doversi attenere nella gestione delle enormi problematiche connesse, pena la fagocitazione da parte di forze sempre pronte a cogliere ogni debolezza e ogni opportunità.

Pur consapevole di non avere le doti per esprimere con sufficiente chiarezza i non semplici concetti e i variamente articolati meccanismi che caratterizzano l’unicità del sistema politico eritreo, vorrei tuttavia cercare di esprimere il mio convincimento che anche a prezzo di scelte difficilissime e spesso impopolari, il governo del presidente Isaias ha costituito e ancora costituisce un baluardo insormontabile che ha salvaguardato l’indipendenza del paese tenendosi a distanza dagli appetiti di delle grandi potenze.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini,
mi sforzo di capire molte delle sue affermazioni che ritengo oneste dal punto di vista intellettuale.
Faccio un parallelo con la situazione italiana. Sarebbe un po' come se PDL e Lega cercassero di convincermi che loro abbiano ragioni sufficienti per farmi capire che conoscono più di me la "ragion di Stato". In fondo "lo scudo fiscale" ed il "processo breve" non sono altro che l'espressione di una volontà di vivere in modo estremamente pragmatico la vita politica alla ricerca di soluzione pratiche anche se profondamente ingiuste.
In fondo, gli intellettuali italiani, con la loro debolezza di base, con i loro dubbi hanno dato spesso un'immagine confusa e poche risposte alle esigenze del paese.
Rimango, però, dell'idea che gli intellettuali debbano rappresentare un punto fermo nella crescita di qualsiasi paese. In modo particolare in quei paesi, come l'Eritrea, in cui gli intellettuali sono una preziosa, sparuta minoranza.
Anche se dovessi, contro ogni mio principio, rinnegare, per un attimo, le mie idee per il raggiungimento di uno progetto politico non riuscirei, comunque mai, a giustificare che centinaia di persone innocenti languiscano da anni nelle carceri, senza la possibilità di poter contattare i loro cari, senza possibilità di potersi difendere, contro ogni principio di una Costituzione scritta ma mai applicata, proprio come accade nelle migliori dittature.
Lo dico senza provare odio o rancore ma con molta amarezza.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig.Piermario,
nel 2001 appena usciti dalla tremenda, assurda e stupida guerra,voluta, dichiarata ed iniziata dal regime etiopico, il popolo, le famiglie eritree erano ansiose di sapere notizie dei loro cari figli,impegnati nella difesa della sovranità nazionale, se erano vivi o morti, quando i quotidiani privati riportavano interventi dei cosidetti "gruppo dei 15", aspramente critici in particolare nei confronti del presidente, ed affermazioni che erano utili al regime etiopico. Il governo eritreo per un lungo tempo non aveva voluto rispondere alle assurde accuse ed ai tradimenti. Alla popolazione ha creato un grande disagio e confusione e si è creata un'atmosfera molto pericola per la stabilità e la sicurezza nazionale. Si sa che si è cercato anche di invitare le parti agitate, contestatori che occupavano la piu' carica dello stato ed i gestori dei quotidiani liberi alla calma visto il contesto in cui si trovava la nazione. Si sa che Bandini era legato al gruppo dei contestatori e con i quali faceva riunioni. Si sa anche che il ministro degli affari esteri Haile Duru' in Germania in una riunione fatta con gli eritrei ha affermato: "Tetalikna" = ci siamo compromessi.
La gente seguiva sì con interesse la nuova compagine politica, ma con ansia e terrore. Si cercava di capire bene cosa era successo. Si è poi capito che i contestatori, avendo già iniziato molto prima di divulgare fra i membri del parlamento documento contro il presidente senza successo, consapevoli di essere già allo scoperto del loro tradimento con il coinvolgimento delle forze estere, volevano attaccare per primi. Non hanno avuto l'appoggio del popolo anzi è proprio il popolo dopo che ha sollecitato un provvedimento serio nei loro confronti. I quotidiani liberi erano finanziati dalle stesse forze estere.
Sig. Piermario, sul termine di falso nei suoi confronti è per il fatto che così come Lei stesso affermava nel suo intervento per aver passato notizie e fotografie false e calunniose di morti per la strada di Asmara pubblicate da Massimo Alberizzi sul Corriere della Sera e contrariamente alla sua affermazione egli affermava di aver avuto il materiale di un membro delle Nazioni Unite. Quindi per me e per noi eritrei siete falsi e calunniatori senza etica morale.
Non mi puo' dire che Lei in Italia va a cena a casa di qualche ministro o vive servito e reverito così come viveva in Eritrea. Qui è meno protetto o sbaglio?
Per quanto riguarda le mie affermazioni di Haile Menkerios, mi sembra strano che Lei innalza il livello culturale delle persone dei quali non sa nulla. Haile ha convissuto con Ghenet ed i suoi tre figli per tanti anni in Washingto. Poi sua moglie, grazie al Presidente è diventata ambasciatatrice in Europa e quando ha voluto anche lei tradire e seguire suo marito si è recata ed ho sentito che ha lasciato Ghenet per ritornare con la moglie che l'aveva abbandonata. Ma questo non interessa ne' a me nè a nessun eritreo, ma solo al fine di smontare cio' che viene affermato da persone come Lei, cioè di elevare le persone che hanno tradito e sono comuni peccatori come tanti altri e si cerca di elevarli all'altezza dei santi. Cerchiamo invece di occuparci della nostra nazione Italia, dove sono in pericolo valori della democrazia e dove la camorra, la mafia hanno messo le mani dapertutto. Dove la democrazia e la giustizia sono in pericolo. Dove la popolazione soffre per mancanza di lavoro. Dove si cerca di instaurare il fascismo becero passato. Dove la sicurezza sociale è in pericolo a tutti i livelli. Insomma siamo in forte degrado a tutti i livelli. In Eritea la gente non ha furia per l'elezione del governo. Il governo eritreo ed il Fronte Popolare per la Democrazia e Giustizia hanno costruito e fatto nascere uno Stato libero, ma libero nel vero senso della parola. Il popolo eritreo per questo, perchè non accetta la sudditanza, perchè non vuole piegare il capo paga un prezzo alto. Per questo cerca di raggiungere l'autosufficienza alimentare per liberarsi dagli aiuti e per questo non è visto bene dai falsi predicatori, dagli usurpatori e sfruttatori potenti del mondo.
Cordiali saluti Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario temo che una metafora legata alla nostra attuale situazione politica sia quanto meno inopportuna viste le condizioni pietose in cui versa il nostro paese a causa del generale livellamento in basso della media dei nostri politici.

Lo stesso democraticissimo strumento dell’opposizione politica si è ridotto a un deprimente ring mediatico giocato sulle preferenze sessuali degli antagonisti piuttosto che su doveroso confronto istituzionale.

Arrivo a rimpiangere le tribune politiche dove si confrontavano personalità come Berlinguer, Andreotti, Almirante, Pannella e molti altri che mai avrei pensato di dover ricordare con rammarico.

Nel caso dell’Eritrea mi viene invece in mente la metafora del Cavallo di Troia dove la città rappresenta la coesione, la coerenza, l’unità di intenti, la determinazione e la “Eritreanità”, mentre il cavallo il tentativo di intromissione fraudolenta portata avanti secondo metodi ben collaudati dalle passate amministrazioni Usa e fondati sul lavoro occulto di una vasta pletora di “agenti” caratterizzati da un’aura di assoluta legalità e autoreferenziati paladini di principi alati.

Questi “agenti” sono le pseudo neo confessioni religiose, le Ong, le associazione per i diritti umani, i reporter che non hanno frontiere, i cartelli di associazioni predicanti la democrazia, i politici che fondano le loro attività sulla fabbricazione di notizie a scopo destabilizzante, giornalisti finanziati e orientati, e quanto altro tutti noi siamo stati in grado di verificare in casi eclatanti quali l’invasione e la sistematica distruzione di Kosovo, Iraq, Afganistan, Somalia, Darfur e via cantando.

L’Eritrea ha saputo resistere grazie alla saldezza dei suoi principi morali e allo coesione sociale, religiosa ed etnica.

Non posso negare di provare una grande nausea nei confronti del mio paese e una grande ammirazione per quello che gli eritrei hanno saputo costruire.

Piermario se avessimo condotto questa stessa discussione nei primi anni duemila non avrei saputo prendere alcuna posizione ragionata, anche se ricordo bene che alcuni dissidenti come lei o Dania Avallone già da allora avevate assunto una precisa posizione a riguardo, tuttavia ora alla luce degli avvenimenti accaduti nel frattempo credo si dovrebbe affermare che a vederci lungo sono stati proprio quelli che ancora ora guidano il paese.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Mi dispiace di non essere in grado di replicare al Sig. Araia ma ritengo che siano veramente troppe le scioccheze che riesce a scrivere in poche righe. Non me ne voglia ma mi fa rimpiangere i miei scontri politici con i leghisti.
Con il sig. Pettini lo scontro è veramente arduo ma cercherò di semplificarlo.
Com'è possibile parlare di etica nei riguardi di una dittatura sanguinaria come quella eritrea?
Io combatto ogni giorno Berlusconi ma non potrei mai paragonarlo ad un dittatore quale Isayas.
Quest'ultimo dovrebbe essere processato da un tribunale internazionale per crimini contro l'umanità mentre mi acconteterei che Berlusconi fosse processato per il caso Mills, per le frequenze Mediaset oltre che a pagare fino all'ultimo euro per il caso Mondadori.
Cerchiamo almeno una volta di dare ordini di misura accettabili al buon senso. Qualsiasi paragone tra una dittatura come quella eritrea ed il resto del mondo risulta impraticabile. Credo che da nessun paese al mondo fugga tanta gente quanto quella che fugge dall'Eritrea e ci siano tante persone in carcere prive di qualsiasi diritto, mentre tutte le scusanti sul caso sembrano essere un puro esercizio teorico.
Ma come è possibile che persone di normale senso civico possano pensare che un paese dove non viene applicato un minimo di costituzione condivisa, dove migliaia di persone vengono incarcerate senza alcun diritto ed altrettante fuggano possa essere considerato un modello?
Preferisco parlare con i leghisti!! Almeno non sono in grado di fare danni così gravi!
Con Dania non ho mai avuto un rapporto idilliaco e non ci sentiamo da anni. Non c'è mai stata tra noi una naturale simpatia, anche se ammiro quello che sta facendo per la causa delle vittime della dittatura. Negli anni della guerra e subito dopo lei era una sostenitrice di Isayas mentre io già ero molto, molto critico su ciò che sarebbe accaduto.
Oggi credo che io avessi ragione e lei no!!
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Piermario per rimanere nel tema del confronto politico la mia opinione è che esiste una grande differenza fra politicanti e statisti; l’Italia è ricca di politicanti e sempre più povera di statisti.

Gli stessi contenuti delle diatribe fra la Lega, che lei cita frequentemente, e le altre varie formazioni politiche ne sono la dolorosa riprova, ulteriormente aggravata dalla consapevolezza che tali figure politiche sono espressione del consenso elettorale degli italiani.

Una tragedia nazionale.

Volendo tentare un improbabile confronto risulta a mio parere invece sorprendente che l’Eritrea nonostante le immense problematiche legate alla sua decolonizzazione sia riuscita a produrre statisti invece che politicanti, personalità quindi che hanno saputo affrontare con determinazione notevolissimi ostacoli di natura interna ed esterna mantenendo integro il paese.

Facile per il nostro premier mantenere l’Italia a galla abbracciando e baciando chiunque da Bush a Gheddafi e facendoci imbarcare in operazioni di sicurezza internazionale di dubbia costituzionalità, ma che ne è stato della nostra dignità di paese libero e del livello di considerazione da parte degli altri paesi nei nostri confronti?

Praticamente nullo.

Comunque Piermario lasciando perdere le nauseanti disavventure delle nostra mediocre italietta vorrei nuovamente sottolineare che trovo profondamente scorretto cercare di avvalorare le proprie tesi sulla base di illazioni e affermazioni prive di corrispondenza con la realtà.

Lei afferma: ”Com'è possibile parlare di etica nei riguardi di una dittatura sanguinaria come quella eritrea? Credo che da nessun paese al mondo fugga tanta gente quanto quella che fugge dall'Eritrea e ci siano tante persone in carcere prive di qualsiasi diritto, mentre tutte le scusanti sul caso sembrano essere un puro esercizio teorico”.

Queste sono sue opinioni e non possono essere considerate una base di partenza sulla quale discutere; lei ha già accusato, giudicato, condannato ed emesso una sentenza senza alcuna prova tangibile.

I numeri e le statistiche riguardanti i presunti eritrei sterminati, arrestati ed espatriati clandestinamente sono frutto delle distorsioni prodotte a bella posta da tutta quella vasta pletora di organizzazioni costituenti il Cavallo di Troia del quale ho accennato nel precedente intervento.

Voler riproporre quei dati artefatti in questo forum, frequentato prevalentemente da persone che conoscono bene la realtà eritrea, mi porta a dover ritenere che lei non sia interessato al contraddittorio, ma solo marcare questo spazio con la sua sterile propaganda.

Quanto alla Avallone in occasione di un incontro ravvicinato mi disse di essere stata in opposizione con le posizioni di Isaias da molto prima della stessa invasione etiopica del 1998 e che per questo era stata punita con l’arresto e la successiva espulsione.

Ricordo che nell’occasione associai questa inaspettata affermazione alla sua (quella di Piermario) meravigliandomi del fatto che eravate in un certo senso degli oppositori antelitteram, addirittura da prima che si manifestassero quelle posizioni politiche del governo da voi e da altri poi criticate.

Piermario ci sono certamente molti aspetti degli eventi che hanno caratterizzato l’epopea eritrea che varrebbe la pena approfondire, spero lo voglia fare lasciando da parte le amarezze personali e con una misurata onestà intellettuale.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini,
sono d'accordo con Lei sui politicanti italiani. Non sono d'accordo, invece, sugli statisti eritrei. Non ne conosco. Sa che non stimo Isayas ne' dal punto di vista personale che da quello politico. Credo, come ho espresso piu' volte, che il Presidente eritreo sia un dittatore che ha commesso errori politici ed atrocita' nei confronti della sua gente.
Non stimo neppure i vari Yemane od i generali che rappresentano ormai il vero potere nel Paese.
Ho anche detto che lo stesso Meles, pur essendo egli stesso un dittatore, abbia dimostrato maggiore capacita' politiche di gestione del proprio Paese di quanto non abbia fatto Isayas.
Se per Lei il significato di statista coincide con quello di oppressore non trovera' mai il mio consenso e neppure quello di molti altri.
Posso contestare, posso criticare ma non fare propaganda, anche perche' la propaganda si fa a favore di qualcosa o di qualcuno e quindi l'esercizio della sterile propaganda lo lascio fare ai sostenitori del regime, certamente piu' bravi di me in questo esercizio.
Possiamo discutere sugli anni in cui le cose andavano meglio e che ho vissuto come testimone diretto. Nessun problema. Il problema nasce nel momento in cui mi si chiede di prescindere dalle amarezze personali.
Non e' proprio possibile perche' sto scrivendo proprio per questo.
Non nutro piu' alcun interesse per l'attuale Eritrea e non tornerei mai in quel paese, anche perche' non troverei piu' nessuno di coloro che rappresentavano per me l'Eritrea. Erano quelle persone la mia Eritrea e non le sassaiole di Badme'.
Ho gia' detto che continuero' ad interessarmi del Paese finche' Petros, Aster, Simon, Zeray, Hanna e molti altri rimarranno chiusi in carcere senza un processo, finche' non verra' applicata la ormai, da troppo tempo, violentata Costituzione eritrea.
Fino a quel momento mi trovera'impegnato sui siti o a collaborare con chiunque sia disposto a non far dimenticare che in quel paese ci sono persone innocenti sepolte vive nelle carceri dell'ennesima dittaura africana.
Ciao Piermario

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini io non riesco a capire dove che trova le informazioni che a suo dire mette i "politici" eritrei nella categoria degli statisti ... oppure sono io che non capisco la parola statista mi auto domando... comunque il nocciolo della discussione è che i politici eritrei in realtà in questo momento possono essere assomati in una decina di persone che tengono il loro potere senza nessun consenso popolare in Eritrea. il piu noto politico eritreo è isayas Afeworki che come sappiamo bene non è stato eletto dal popolo e governa con consenso del tutto teorico.

lei afferma "Facile per il nostro premier mantenere l’Italia a galla abbracciando e baciando chiunque da Bush a Gheddafi e facendoci imbarcare in operazioni di sicurezza internazionale di dubbia costituzionalità, ma che ne è stato della nostra dignità di paese libero e del livello di considerazione da parte degli altri paesi nei nostri confronti?"

Pettini questo attegiamento è lo stesso attegiamento di Isayas Afeworki in quanto anche lui cerca di mantenere il suo potere a galla abbracciando e baciando chiunque da Bush a Gheddafi e facendoci imbarcare in operazioni di sicurezza internazionale di dubbia costituzionalità, lei magari vuole omettere questo fatto dando un aura di santità a Isayas Afeworki ma i dati dicono altro....

Quando Bush, voleva invadere l' Iraq, aveva la sua lista di paesi che appogiavano gli USA nella loro politica dell' invasione la cosidetta "Coalition of the willing" e immagini un po chi era tra questi paesi oltre l'Italia? L' Eritrea!!!! adesso magari Isayas e PFDJ fanno la parte di quelli che criticavano Bush per la sua politica ma poi ci si dimentica che quando Donald Rumsfield, segretario di stato degli stati uniti, era passato da Asmara per discutere di terrorismo globale Isayas ,oltre a riceverlo in pompa magna, aveva dato all' amministrazione Bush tutta la sua disponibilita inclusa l' opportunità di utilizzare delle basi militari in Eritrea...

Allora io mi domando come mai adesso a distanza di qualche anno Isayas e i suoi tirapiedi vogliono far credere al mondo intero che sono stati contro Bush e la politica dei "poteri forti" che a loro dire, li voleva soggiogare con l' aiuto del governo TPLF di Addis Abeba e di alcuni accomodanti "traditori"? Isayas è il primo che si offriva e prostituiva verso Bush e dopo che la politica di Bush l' aveva considerato un dittatore comune (cosi come se ne trovano tanti in africa ) aveva optato per altre soluzioni di appogio, ed è da li che isayas Ha cominciato a interagire con i vari Gheddafi della Libia, e il regime degli ayatollah in Iran. Non contento Isayas si è intromesso nella politica del Sudan appogiando ora un gruppo di ribelli ora un altro,si è intromesso nella politica della Somalia sempre appogiando varie fazioni contrastanti tra di loro, ed infine guarda a caso anche i ribelli dello Yemen sono aiutati dal governo di PFDJ (ultime notizie si parla di aiuti a gruppi ribelli dello Yemen nel 2009). e gli aiuti ai vari gruppo di ribelli come dicevo prima sono a prescindere da ogni forma di ideologia. per esempio se da una parte era contro il governo del Sudan perche quest' ultimo era definito uno stato governato da islamisti fanatici nelgi anni 90, adesso invece al contrario, è il piu arduo sostenitore degli islamisti somali ed un gruppo di terroristi chiamati Al-Shabab... tutto per la soppravivenza di PFDJ e della loro poltrona e dei loschi interessi personali.

Ecco mi dica lei in questo quadro lei come definisce Statista un "politico" eritreo ? l' unica definizione che vale per la classe di politici che governano attualmente l' Eritrea è banda di fuori legge e tagliagole! sono loro che non accetano critiche e non rispondono a nessuno se non a loro stessi e ai loro interessi.

Pettini Le vorrei consigliare un libro scritto da Orwell che definisce esattamente quello che succede in Eritrea attualmente. Nel libro troverà tanti paralleli tra quello che succede in Eritrea e le vicende dei protagonisti ... il bello è che questo libro è stato scritto nel 1945 ma descrive in modo sorprendente quello che succede in Eritrea in questo esatto momento.
In generale il libro descrive tutte le dittature del mondo, perche ogni dittatura sebbene caratteristica ad un popolo e ad una nazione, è uguale alle altre dittature! Stesse funzionalità e stessi scopi.. Infatti tutte le dittature hanno schemi di funzionamento piuttosto uguali. Ai tempi di Orwell nel libro "Animal Farm" la dittatura descritta era quella di Stalin in Russia. Vedrà di come troverà in modo sorprendente tutti i paralleli tra il libro e l' Eritrea, dai "nemici esterni" che cospirano insieme ai "traditori interni" al soldo sempre di forze oscure.. al controllo totale della Propaganda e ai tirapiedi che ripetono a vanvera quello che dice solo la propaganda del regime.... tutto fedelmente riportato ben 60 anni fa... chi ha occhi ed orecchie .... è ora giunto il tempo di guardare ed ascoltare.

Re: Grazie Presidente Isaias

se il significato di STATISTA è CHI GOVERNA UNO STATO. UN UOMO DI STATO CHE HA O HA AVUTO UN NOTEVOLE IMPORTANZA NELLA VITA POLITICA DEL SUO PAESE, ha detto bene il Sig Pettini che in Eritrea gli uomini che hanno offerto la loro vitta per dedicarsi alla lotta per l'autodeterminazione nazionale e governano il paese con saggezza continuando a lottare contro ogni forma di ostruzionismo politico, aggressioni militare con intenzione di invadere un Stato sovrano per usurparlo e sottometterlo di nuovo alla sudditanza, SONO STATISTI. L'Eritrea puo' vantare di avere questi uomini ed il presidente Issaias è uno STATISTA. L'Eritrea ha sempre avuto una posizione contro il terrorismo e l'ha combattutto nell'arco degli anni e non ha mai smesso.
L'Eritrea sta dimostrando di essere uno Stato nuovo ed originario per la sua politica lungimirante, che dopo l'autonomia politica sta lavorando per l'autonomia economica e sociale e sta insegnando anche agli altri stati africani di seguire questa finalità. L'Eritrea ed il suo governo sono portatori del nuovo concetto che la questione africana dev'essere risolta dagli Africani in piena autonomia.
Il contributo dell'Eritrea per la pace in Sudan é l'esempio piu' lampante riconosciuto con gratitudine dal governo sudanese stesso e dalla comunità europea.
Le affermazioni farneticanti di informazioni distorte e ripetitive dei nostri interlocutori interessati all'Eritrea solo per spargere veleni perchè i loro cari sono in detenzione non fanno testo.
Il popolo eritreo nel caso dell'elezioni politiche elegerebbe senza dubbio lo stesso presidente e voterebbe ancora per FPDJ, CHE SONO IL SIMBOLO DELLA LIBERTA' E ORGOGLIO NAZIONALE.-
Cordiali saluti Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei afferma: “…i politici eritrei in realtà in questo momento possono essere assomati in una decina di persone che tengono il loro potere senza nessun consenso popolare in Eritrea. il piu noto politico eritreo è isayas Afeworki che come sappiamo bene non è stato eletto dal popolo e governa con consenso del tutto teorico”.

Queste sono sue personali opinioni smentite ampiamente dalla realtà e su queste non è possibile basare una discussione.

Quanto alla differenza fra statista e politico la rimando alla consultazione di una buona enciclopedia.

Il Governo eritreo a suo tempo aderì non solo alla Coalition of the Willings, ma anche all’Igad e ad altre iniziative che avevano all’apparenza i requisiti di legalità coerenti con il modo di concepire i rapporti internazionali.

Il tempo ha dato indicazioni diverse e il Governo eritreo ha preso le distanze da quelle iniziative che si sono via via dimostrate contrarie ai principi di legalità e cooperazione che ne avevano ispirato la costituzione.

In una recente intervista un giornalista ha chiesto a Isaias se l’Eritrea avesse intenzione di riconciliarsi con l’America e la risposta è stata che è semmai l’America a dover decidere se riconciliarsi con l’Eritrea che nulla ha fatto per incrinare i reciproci rapporti.

Lei domanda: “Ecco mi dica lei in questo quadro lei come definisce Statista un "politico" eritreo ?


Poi si risponde da solo affermando: “l' unica definizione che vale per la classe di politici che governano attualmente l' Eritrea è banda di fuori legge e tagliagole! sono loro che non accetano critiche e non rispondono a nessuno se non a loro stessi e ai loro interessi”.

La mia replica è la stessa delle volte precedenti: “ Queste sono solo sue personali opinioni che trovano il tempo che trovano”.

Animal Farm l’ho letta mooolti anni fa quando ero ancora un giovanotto; all’epoca non ne colsi il significato allegorico, ma ebbi la netta sensazione che il contesto poteva essere applicato a una infinità di diverse realtà a partire da quella del mio liceo.

Orwel non è uno statista, ma semmai un intellettuale e come tale può lasciar vagare la sua fantasia realizzando opere certamente molto valide dal punto di vista artistico, ma che certamente non devono sottostare alle ferree regole che condizionano chi ha la responsabilità di plasmare uno Stato dal nulla, governarlo e garantirne la integrità territoriale tutto allo stesso tempo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini vedo che sta cominciando a fare proclami sconnesi come alcuni dei commentatori pro PFDJ...

io affermo "i politici eritrei in realtà in questo momento possono essere assomati in una decina di persone che tengono il loro potere senza nessun consenso popolare in Eritrea. il piu noto politico eritreo è isayas Afeworki che come sappiamo bene non è stato eletto dal popolo e governa con consenso del tutto teorico"

Lei risponde "Queste sono sue personali opinioni smentite ampiamente dalla realtà e su queste non è possibile basare una discussione"

mi dica Pettini quale parte delle mia affermazione è smentita ampiamente dalla realtà?? forse la frase "i politici eritrei in realtà in questo momento possono essere assomati in una decina di persone " ? oppure forse "tengono il loro potere senza nessun consenso popolare in Eritrea" ? magari la frase " il piu noto politico eritreo è isayas Afeworki che come sappiamo bene non è stato eletto dal popolo " ? "consenso del tutto teorico" ? Questi sono i dati di fatto Pettini non sono opinioni !

lei poi afferma "Il Governo eritreo a suo tempo aderì non solo alla Coalition of the Willings, ma anche all’Igad e ad altre iniziative che avevano all’apparenza i requisiti di legalità coerenti con il modo di concepire i rapporti internazionali."
Pettini la legalità della Coalition of the Willing è dubbia in quanto era una storia inventata da Bush per poter invadere L' Iraq senza il consenso delle Nazioni Unite, e ne facevano parte gli stati che si definivano amici di USA e appogiavano la politica di Bush. Mentre l' IGAD sappiamo tutti che è un organizzazione tra stati che di legale ha poco o nulla a che fare... è solo una cooperazione tra stati del corno d' Africa...

ma per aver un idea facciamo un po di ordine cronologico rispetto alle opinioni dei pro PFDJ secondo i quali la guerra era voluta dall' imperialismo degli USA :

1998 scoppia la guerra con l' Ethiopia sponsorizzata dagli USA
2000 accordi di Algeri in cui tra i garanti c'erano anche gli USA
2001 arresto dei G15 e dei giornalisti accusati di essere agenti delle "forze esterne" della CIA e dell' USA
2002 EECB decide che Badme è in Eritrea
2002 Donald Rumsfield arriva in Eritrea come messagero di Bush su eventuali cooperazioni Eritrea-USA ed Eritrea si offre come partner sulla guerra contro il terrorismo internazionale.
2003 Isayas decide che l' Eritrea fa parte della "Coalition of the Willings" la quale è creata ad arte da Bush perche le Nazioni Unite non approvarono la guerra in Iraq.
2007 Isayas decide di auto sopendersi da IGAD definendoli agenti "forze esterne" in altre parole Isayas ancora una volta definiva gli stati IGAD agenti degli USA..

ora che abbiamo un quadro cronologico definitivo Pettini mi dica cosa è successo ?? Perche Isayas prima nel 2001 definiva agenti degli USA i G15 e poi si offriva agli USA come partner nel 2002? Si era forse dimenticato che erano gli stessi USA a fomentare una sedizione volta a rovesciare il governo eritreo ?????

come mai nel 2001 accusava i giornalisti indipendenti di essere agenti della CIA (addirittura formati in ambasciata americana in Asmara) e nel 2003 solo 2 anni dopo faceva parte della "Coalition of the Willings" promossa dagli stessi CIA e dall' amministrazione USA ? forse si era dimenticato che la CIA voleva rovesciare il suo governo ??

nel 2001 e 2007 accusava sia giornalisti ed oppositori dentro il suo partito e l' IGAD di essere agenti degli USA e della CIA peccato che in questo arco di tempo, che va dal 2001 al 2007, Isayas abbia cercato di accativarsi le simpatie della stessa amministrazione Bush sia nel 2002 che nel 2003 come dicevo prima... mi dica Pettini secondo lei come mai questi mutamenti di umore dello "Statista" Isayas ?? Mutamenti ed atteggiamenti contrastanti tra di loro, prima accuse poi collaborazioni, poi altre accuse poi altre collaborazioni con la stessa parte ?

Io e molti eritrei ormai ci siamo resi conto che Isayas abbraccia tutti quelli che gli danno qualche aiuto nella sua permanenza al potere da Bush a Gheddafi all' ayatollah Komeini dal regime della Cina al dittatore del Sudan.

il Sudan poi è un capitolo a parte ... negli anni 90 Isayas cercava disperatamente di creare pretesti per rimanere al potere e si era inventato la crisi col Sudan accusando a suo tempo il governo Sudanese di complotti contro il governo Eritreo e la sua stessa persona, infatti mi riccordo una sera nella televisione eritrea ci fecero vedere un individuo che confessava di essere un agente del governo del Sudan mandato dal Regime sudanese per attentare alla vita di Isayas Afeworki ! al tempo ci dissero che il governo Sudanese voleva rovesciare il governo eritreo ... mentre nel 2009 quando Bashir viene accusato dalla corte internazionale dei diritti umani per i crimini commesi nel Darfur magicamente Isayas era l' unico amico disposto ad invitarlo a fare una visita statale in Eritrea nonstante il mandato di cattura internazionale ...

ma cosa è successo ?? nel 1995 Isayas diceva che il nemico era Bashir e che avrebbe fatto di tutto per eliminarne il regime!! nel 2009 invece Bashir era l' amico da proteggere dagli infidi USA ??
In tutti questi varlzer di amicizie accuse e contro-accuse l' unica cosa che non cambia mai è sempre la parte che vede il governo di isayas che accusa di sovversione qualcuno!! e dopo un po lo stesso accusato è un amico a dispetto di tutte accuse gravi fatte tempo prima...

Il libro "animal farm" scritto da Orwell che ho citato nel mio ultimo post spiega bene a cosa servono i "nemici da incolpare" che poi subito diventano amici fidati quando se ne presenta l' occasione !! il Tutto è solo funzionale al potere di pochi che cosi riescono nel tempo ad ingannare la moltitudine attraverso la propaganda e l' informazione manipolata! questo ultimo concetto è ampliato ed approfondito in un altra opera di Orwell intitolata "1984".

Pettini forse ha letto i due libri, ma forse al tempo della sua lettura di "animal farm" era troppo giovane e lo vedeva solo sotto un' ottica di liceale, senza analizzarne profondamente i contenuti..

Re: Grazie Presidente Isaias

Bereket lei domanda: ” mi dica Pettini quale parte delle mia affermazione è smentita ampiamente dalla realtà?? forse la frase "i politici eritrei in realtà in questo momento possono essere assomati in una decina di persone " ? oppure forse "tengono il loro potere senza nessun consenso popolare in Eritrea" ? magari la frase " il piu noto politico eritreo è isayas Afeworki che come sappiamo bene non è stato eletto dal popolo " ? "consenso del tutto teorico" ?

Le risposte credo siano raccolte in un unico dato di fatto rappresentato dalla realtà di un popolo che dimostra di condividere l’azione di governo.

Questo sia che a lei che alle cosiddette opposizioni possa piacere o meno.

Di chiacchiere se ne possono fare di ogni tipo, ma la dimostrazione che l’Eritrea è omogeneamente in linea con il suo governo è data dalla totale assenza di protesta popolare, che le ricordo essere una forza assolutamente insopprimibile come si è potuto verificare in ogni angolo del mondo quando ne sono ricorse le circostanze.

Bereket lei afferma: “Pettini la legalità della Coalition of the Willing è dubbia in quanto era una storia inventata da Bush per poter invadere L' Iraq senza il consenso delle Nazioni Unite, e ne facevano parte gli stati che si definivano amici di USA e appogiavano la politica di Bush”.

Con il senno del poi la Coalizione si è potuto giudicarla per quello che era e di conseguenza molti dei paesi che vi avevano aderito, Eritrea fra i primi, se ne allontanarono decretandone il fallimento.

Poi lei aggiunge: “Mentre l' IGAD sappiamo tutti che è un organizzazione tra stati che di legale ha poco o nulla a che fare... è solo una cooperazione tra stati del corno d' Africa...”

Non credo che l’Igad, che aveva fra gli stati promotori l’Eritrea, avesse poco di legale, ma che anzi nei presupposti era un eccellente strumento al servizio dei paesi che vi aderirono fino al momento in cui l’Etiopia non ne violò tutte le regole prefissate.

L’Eritrea in quella occasione per protesta congelò la sua posizione dando a tutti un grande esempio di coerenza in tema di politica estera.

In materia di politica estera l’Eritrea ha sempre dimostrato un grande equilibrio e una notevole coerenza modulando i suoi rapporti alle mutevoli condizioni internazionali pur senza mai tradire i suoi precetti morali.

L’Eritrea non ha mai ritenuto che nei suoi programmi di emancipazione si potesse prescindere dall’avere rapporti normali con l’Etiopia e con gli Usa, e si è adoperata in ogni modo affinché queste condizioni fossero rispettate.

Altrettanto non si può dire di Etiopia e Usa, ma le amministrazioni vengono e vanno, e quando quelle di Etiopia e Usa rientreranno nella logica del pieno rispetto della legalità internazionale l’Eritrea ristabilirà con i due paesi pieni rapporti di reciproca cooperazione.

L’Eritrea è pronta, l’Etiopia e gli Usa avranno presto concluso il loro processo di ricambio delle proprie amministrazioni e se ne vedranno con il tempo le intenzioni.

La questione dei rapporti con il Sudan si è snodata coerentemente con le varie tendenze che hanno caratterizzato la vita politica di quel paese.

L’Eritrea ha fortemente condannato l’ingerenza di Al Kaeda e la presenza di Bin Laden in Sudan rompendo le relazioni diplomatiche e denunciando a livello internazionale il pericolo di una diffusione del Terrorismo, denuncia peraltro sottovalutata, poi in seguito al netto cambiamento di tendenza del governo sudanese l’Eritrea ha collaborato attivamente alla risoluzione di due gravissime guerre interne con due fazioni che ora grazie a quella mediazione dopo aver deposto le armi ora fanno parte a pieno titolo del governo.

Dal 1995 al 2009 molte cose cono cambiate e l’Eritrea è rimasta sempre e coerentemente sulle sue posizioni a favore della pace senza mai dimenticare il suo debito morale nei confronti di un paese che ha fatto moltissimo per il paese durante la lunga guerra per la liberazione.

Le opere di Orwel rimangono un eccellente esempio di arguzia intellettuale ma mai troverebbero alcuna applicazione pratica nel ben più concreta conduzione di un Paese.


Stefano Pettini

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