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Re: Grazie Presidente Isaias

Certo che, se ad essere attendibili sono solamente le fonti governative e ad essere veritieri sono solamente gli articoli che dicono bene del governo e delle sue zioni, siamo davvero messi male!
Questa non è informazione ma propaganda. Sostenere queste idee non è onestà intellettuale ma ideologia. Proprinare solamente un certo tipo di notizie fa male sia agli italiani che leggono sia agli eritrei che subiscono quanto accade.

Ogni uomo ha le proprie opinioni Pettini. Religioso, politico o poveraccio della strada. Ogni uomo ha il diritto ed il dovere di esprimerle rispettando la libertà altrui ed il buon senso.

Il governo eritreo, impersonato dal signor Isaias Afwerki e dai suoi ministri, impedisce l'espressione libera di qualsiasi idea o opinione critica nei propri confronti da qualsiasi fonte arrivi: diplomatici, religiosi, uomini comuni. Verso i diplomatici pone in essere la campagna del discredito, ai religiosi si da l'espulsione o non si rinnova il permesso di soggiorno (che è la stessa cosa di fatto) in quanto persone non gradite, mentre ai poveri cittadini dissenzienti è riservata la galera oppure li si fanno sparire.

Bello vero? Sentiamo, chi ha ancora il coraggio di dire che in Eritrea non c'è la dittatura?!
C'è forse qualcuno così tanto audace che sostiene che la tirannide è una forma di governo desiderabile?

Questi sono i fatti! I fatti che ho visto, che molti hanno visto. Questa è la triste realtà di un grande popolo.

Grazie presidente Isaias

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience lei espone un teorema che non regge, il teorema di un popolo fiero e indomito sottoposto suo malgrado a una dittatura che lo opprime.

La storia parla chiaro e racconta che il popolo eritreo non ha esitato un istante a unirsi per combattere il comune nemico etiopico rappresentato prima dal durissimo imperatore Haile Sellasie e poi dal sanguinario Menghistu Haile Mariam.

Il popolo eritreo ha trovato la forza di disintegrare l’apparto militare più forte d’Africa, di restituire la libertà al popolo etiopico, di conquistare l’indipendenza, di realizzare il sogno dell’Eritrea libera e di difenderlo schiacciando nuovamente l’invasore sotto i sandali dei suoi combattenti.

Il popolo eritreo dopo tutto questo ha trovato la forza e il coraggio di reagire al tentativo di colpo di stato avvenuto mentre l’Eritrea si trovava nella delicatissima fase dei patti di Algeri, stringendosi intorno al suo presidente Isaias e condannando con i fatti gli autori del tentativo di rovesciamento del governo legittimo e cercare di dimostrare che ora quello stesso popolo non sarebbe in grado se lo volesse di liberarsi di un personaggio che non ritenesse più rappresentativo delle sue istanze, è offensivo, irrispettoso e ingenuo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Guardiamo al presente per cortesia...I meriti passati sono e rimangono tali, così come la gravissima situazione attuale.

Che in eritrea sia in vigore la dittatura non ci sono dubbi. Lo dico io e lo dicono persone ed istituzioni ben più autorevoli di me.

Ora io vorrei sapere se c'è qualcuno che riesce a sostenere che la tirannide è una forma di governo desiderabile...?

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience è proprio guardando al presente che si può stabilire con certezza quali siano le scelte del popolo eritreo poiché, partendo dal presupposto che mai questo si lascerebbe guidare da un governo che non fosse pienamente legittimato a farlo e che si farebbe sterminare piuttosto che subire un qualunque genere di dominazione, non ci sono altre soluzioni che prendere atto della realtà delle sue scelte.

Come ho gia detto in passato quando in occasione del tentativo di colpo di stato il popolo eritreo ha avuto la opportunità di fare una scelta ha dimostrato di volere essere rappresentato dal suo presidente Isaias, e se in quella occasione la scelta fosse andata a favore della compagine secessionista personalmente come osservatore ne avrei semplicemente preso atto come dimostrazione della volontà popolare unica e sovrana.

Patience la verità nuda e cruda è che tranne quattro gatti che si riuniscono ad Addis Abeba professandosi oppositori del governo eritreo il resto della gente eritrea è fermamente convinta delle sue scelte e prosegue sulla sua strada senza farsi distrarre da chiacchiere oziose.

Se lei avesse partecipato al festival che si è tenuto a Roma se ne sarebbe fatto una idea assistendo allo spettacolo delle centinaia di eritrei giovani e meno giovani che per ore hanno ascoltato il ministro Sebhat Ephrem punteggiando il suo discorso con lunghi scoscianti applausi.

Gente che è arrivata da tutta Italia e anche dall’estero, Svezia compresa, per testimoniare il proprio affetto verso il proprio paese e chi lo rappresenta attraverso le numerose testimonianze che hanno voluto trasmettere per il tramite del ministro al proprio governo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Di cosa ha a temere il Governo dunque? Perché non indice libere elezioni? Perché non promulga una Costituzione democratica e leggi scritte e certe? Perché non da la possibilità di entrare ed uscire liberamente dal Paese a cittadini eritrei e non? Perché non libera i tanti detenuti per motivi politici e religiosi che sono tenuti incarcerati? Perché non fa di tutto per liberarsi dalle pesantissime accuse di palese dittatura ed assenza di tutela di diritti umani e democrazia che il mondo tutto gli muove contro?

E' davvero sicuro che un governo che così si comporta sia libero, democratico e legittimato dal suo popolo?

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience, e ora di smetterla di infangare il Governo Eritreo ed il nostro Amatissimo Presidente Sua Eccellenza Isayas Afeworki, SI IO mi sento in dovere ed ho il coraggio di dirti che in Eritrea non c'e una dittatura ma un governo popolare che sta facendo tutto il possibile per la ricostruzione delle infrastrutture di un paese devastato, senza chinarsi davanti a forze esterne. Ma che cosa ti sta succedendo, fatti un esame di coscenza. Che in Eritrea haime ci sia una situazione di non guerra e non pace e chiaro per tutti, che ci siano problemi economici pure, cosi come la maggiorparte dei giovani e, o nel confine a difendere la patria o nel programma warsai yikealo. Ti sei mai chiesto cosa sarebbe sucesso se il governo Eritreo dovesse mandare a casa tutti i giovani a casa???? il giorno dopo ti ritroveresti i weyane ad Asmara. Basterebbe al Sig. Isayas dire OK SIR per una base militare nell'isola Dahlak agli Americani ed il giorno dopo l'Eritrea sarebbe stata considerata il paese piu democratico del continente Africano. Dai siamo tutti adulti r vaccinati, cerchiamo di non prenderci in giro a vicenda.Se veramente ti consideri un Eritreo che ama la patria rispondi alee seguenti domande
1. Ad oggi, qual'e il partito o gruppo politico con un programma nazionale,in grado di sostituire il PFDG in generale e il Presidente Isayas in particolare ?
2. Citami almeno 3 nazioni al mondo dove si rispettano i diritti umani e dove esiste veramente una democrazia ?
3. Sai cos'e la parola DEMOCRAZIA ? penso di si ! e allora in quale stato al mondo governa il popolo ??

Di una cosa sono sono certo, non saro d'accordo al 100% con il governo Eritreo, ma per me e uno dei migliori nel continente Africano.

I CANI ABBAIANO E LA CAROVANA PROCEDE IL CAMMINO.

saluti,
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Ad oggi, qual'e il partito o gruppo politico con un programma nazionale,in grado di sostituire il PFDG in generale e il Presidente Isayas in particolare ?


Ti risponderò solo ad una di queste domande. Per le altre preparo un intervento più articolato portandoti un po' del pensiero politico e filosofico sul concetto di democrazia che ha attraversato a secoli da Aristotele ad oggi.

In Eritrea non esiste nessun partito in grado di sostituire il partito governativo. Nessun uomo in grado si sostituire Sua Eccellenza il Presidente Isaias. E' vero, hai proprio ragione.
Ma il tuo ragionamento ha un difetto, nemmeno troppo piccolo, alla sua base. In Eritrea è impossibile per chiunque proporre una formazione politica o un programma differente da quello di governo. Non dimenticarti che in Eritrea c'è la dittatura. Ecco spiegato tutto.

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience, solo per rispetto del Sig. Pettini e le regole di questo forum, e tante altre persone che intervengono con lo scopo di contraccambiare idee non usero il linguaggio che ti saresti veramente meritato, mi sarei aspettato tutto da te, tranne che la risposta elementare con la quale sei intervenuto, hai semplicemente cercato di nasconderti dietro un dito invece di rispondere alle mie domande, mi limitero solo a dirti che tu non ti intendi ne di politica internazionale e ne dell'Eritrea. Mi fai solo pena.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

amico mio, non ho forse ragione?
Ti sfido domani ad andare insieme ad Asmara per aprire un nuovo partito politico: potremmo chiamarlo Eritrea unita. Avremmo bisogno intanto di registrare la nostra nuova formazione presso le autorità pubbliche, giuto? Bene, dove andiamo? In tribunale? C'è un qualche registro dei parti e delle associazioni politiche?

Spiegami tu, quale è la strada e soprattutto se c'è una strada.

Re: Grazie Presidente Isaias

Amico tuo ?? non credo proprio. Comunque non hai ancora risposto alle mie domande, cio' conferma che non sei proprio all'altezza. Ti chiedo solo di leggere attentamente il mio intervento, se sei in grado di rispondere ok! in caso contrario ne saro doppiamente felice e avro' la soddisfazione di averti fatto tacere.
shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience e Shagray (in ordine alfabetico) state riducendo un argomento importante in una discussione da bar dello sport, non mi costringete a invitarvi nuovamente alla moderazione.

Se avete argomentazioni proponetele, se avete domande fatele, ma non accapigliatevi cercando di dimostrare i presunti torti dell’altro perché l’argomento in discussione va sviscerato esaminandolo attentamente nelle sue varie sfaccettature e ragionandoci sopra, non andando avanti a forza di slogan.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Pettini, scusi non intendevo.
saluti
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

scusa, forse mi sono confuso. Quali sono le domande alle quali non ti ho risposto?

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience, basta rileggere.
grazie.

Re: Grazie Presidente Isaias

che risposta è? Se mi bastava rileggere non avrei chiesto il tuo aiuto.

Re: Grazie Presidente Isaias

Credo che non ci sia bisogno di ripetere le domande , vedi Patience, secondo me questo forum non solo ci da la possibilita' di scambiare idee ma ci da anche la opportunita' di discutere e arrivare a punti di vista comuni che aiuterebbero la nostra giovane nazione ed il nostro popolo, purtroppo qui noto che tutti i tuoi interventi o quasi sono solamente con lo scopo di ferirci, cosi non va proprio bene, avere un punto di vista negativo verso il nostro Presidente e' un tuo sacro diritto ma non hai nessun diritto di usare termini scorretti verso una persona che ha trascorso 3/4 della sua vita al servizio del suo popolo. Che in Eritrea ci sia una democrazia o una dittatura, che il governo rispetti i diritti umani o meno sono fatti che riguardano tutti noi, non solo ma anche tutti coloro che amano il nostro popolo e la nostra nazione. Cio' che mi fa stare veramente male e che, tutti sappiamo come il nostro popolo abbia vissuto sotto l'occupazione Etiope, non c'e bisogno di raccontarne i dettagli, ma come sai la preghiera odierna di ognuno di noi era quello di vedere un Eritrea libera ed indipendente, ( ricordi che quasi tutti dicevamo, megio affamati e indipendenti, che a stomaco pieno sotto l'Etiopia) grazie a Dio l'indipendenza oggi e una realta'. Ti prego solo di rispettare i sentimenti della stragrande maggioranze dei tuoi connazionali e ricordati non tutti amano il Presidente Isayas come non tutti lo odiano, se e democrazia che vuoi, democrazia sia, ma almeno non negarci di lodare il nostro ISSAYAS.
Saluti,
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Vedi,
quando sono andato in Eritrea ho avuto modo di parlare un po' con la gente di là. Più che altro persone di mezza età ed anziani che ben si ricordavano il regime di Mengustu (spero si scriva così) e delle sofferenze patite sotto l'Etiopia.
Mi hanno raccontato della grande speranza della liberazione e dell'indipendenza; della gioia che questo sogno, una voltà divenuto realtà, portò a tutti gli eritrea, nessuno escluso. Mi hanno raccontato di quanta grande stima e riconoscenza ci fosse per i padri della libertà compreso l'attuale presidente.

"E poi, cosa è successo?" chiedevo io. La loro risposta era "Non lo sappiamo. Pensavamo di aver trovato la libertà e invece siamo passati da una dittatura ad un'altra. Il popolo eritreo non si merita questo". La delusione con la quale dicevano quelle parole era reale e avvolta da un dolore ed un dispiacere immensi.

Questo per dirti che, contrariamente a quanto tu e molti altri dicono, l'Eritrea non ha trovato la libertà e l'indipendenza. E' solamente cambiato il cuoco, ma la minestra è sempre la stessa.
Vuoi sapere come si fa a capire questo: guarda la situazione attuale, guarda le gravi mancanze di libertà e democrazia che vi sono oggi. Ci hai pensato? Bene. Ora guarda agli sforzi ed alle azioni che si stanno facendo per eliminare questa situazione. Hai pensato? Bene, ora tri le tuo conclusioni.

E' vero, Isaias può piacere o meno. Ma c'è da ricordarsi una cosa: anche quando un politico avesse il 100% dei consensi, non deve fare nulla che in un qualche modo limiti l'avvicendamento governativo, limiti le libertà di espressione del peniero ecc ecc. Altimenti, qualora non fosse più amato dal popolo, l'unico modo per cacciarlo sarebbe la rivoluzione. Ma sai, le rivoluzioni di solito sono brutte e muore un po' di gente: non sarebbe meglio consolidare gli strumenti democratici?

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione a quanto le riferirono gli anziani da lei incontrati in occasione del suo viaggio in Eritrea, se lo avesse fatto si sarebbe reso conto che si riferivano al passaggio della dittatura di Menghistù Haile Mariam a quella di Melles Zenawe.

Solo lei e pochi altri parlano di Isaias come di un dittatore forse per vera ignoranza o forse per altre ragioni che per opportunità non tengono conto della realtà oggettiva, non certamente gli eritrei che lo considerano il salvatore della patria, il garante della sua indipendenza e con orgoglio l’esempio da imitare per tutta l’Africa.

Patience il percorso verso la democrazia in Eritrea è stato scritto a chiare lettere dalle stesse persone che ora sono al governo, non da altri, e il solo impedimento che fino a ora ha reso impossibile il regolare svolgimento di tale programma è la invasione di territori sovrani eritrei da parte degli etiopici.

Nonostante però appaia logico che è interesse comune chiedere a gran voce l’immediata liberazione di tali territori, poiché oltre che a ripristinare la legalità rappresenterebbe la condizione ideale per verificare le reali intenzioni del governo eritreo, lei non ha mai speso una parola in tal senso, ma ha continuato intervento dopo intervento a riproporci la stucchevole retorica del percorso filosofico democratico dei paesi occidentali che nulla hanno a che spartire con le dinamiche africane.

Tempo fa nel corso di uno scambio di vedute con un partecipante eritreo in forum in inglese questi ha dichiarato: “Non credo che l’Eritrea avrebbe dovuto tentare di separarsi dalla madre Etiopia, ora ne dobbiamo pagare le conseguenze”.

Viva la faccia almeno condivisibile o no ha detto chiaramente come la pensa senza tanti giri e rigiri.

Gli pseudo oppositori invece non tentano di proporre programmi o idee alternative, ma anche protetti dall’anonimato e tranquillamente residenti all’estero come unica attività spargono disinformazione e confusione.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience, non ho parole. Pare proprio che uno ti dice "ma guarda che e' una capra" e tu rispondi " si' l'ho vista volare". questo e un ultimo tentativo da parte mia. SECONDO TE C'E' QUALCOSA DI POSITIVO CHE IL GOVERNO ERITREO ED IL PRESIDENTE HANNO FATTO PER QUESTA BENEDETTA ERITREA??? Oggi in Eritrea e tutto negativo??? secondo te non e stato fatto nulla nel settore scolastico, salute, trasporti, infrastrutture....quante scuole esistevano il giono dell'indipendenza? ospedali ? strade ? dighe ? linee telefoniche ? ma e possibile che tu veda solo NERO. E tuo diritto criticare l'andamento del governo, prche chi ha pregi ha anche difetti, ma non capisco dove vuoi arrivare con queste false accuse.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Mio malgrado ho letto le discussioni in questo topic. Francamente non volevo scrivere perchè si dicono cose trite e ritrite da entrambe le parti.
Però Shagray devo dirti che le info di Patience non sono inventate e dobbiamo smetterla di considerarle tali. Posso concepire quando mi si dice che si tratta di misure d'emergenza, ma non accetto che si dica che le pessime notizie siano tutte false. Chi lo dice o non va in Eitrea da molto tempo o si fida di notizie strumentalizzate o quando va in eritrea frequenta ambienti dell'entourage del GoE che è assai più confortevole di quello di un comune popolano. Non dimentichiamoci che molti eritrei evitano di parlar male per telefono mentre comunicano coi loro cari all'estero per evitare di cadere nel tranello delle intercettazioni. E cari miei, non mi dimenticherò mai di dirlo che ho visto coi miei occhi il mio vicino di casa essere arrestato perchè la sera prima aveva comunicato dopo mesi e mesi col figlio fuggito in Sudan.

Cosa ha fatto il GoE di positivo? ma guarda io potrei scriverti pagine e pagine di iniziative ammirevoli, ma non posso farlo perchè si tratta di fatti rimasti sulla carta e mai applicate. Oppure applicate diversamente in modo contraditorio. Dai, magari provo a spiegarmi nel concreto.
Ineccepibile la politica del Self-reliance,ma diventa una chimera quando decidi di troncare ogni rapporto con le ONG o missionari religiosi proprio quando il paese è prostrato.
E' condivisibile l'uso dei warsay Ykealo a cui si chiede di mettere a disposizione la propria vita gratuitamente per il bene dello stato. Ma diventa riprorevole quando questo si protrae nel tempo togliendo forza lavoro al paese e catalizzandola nelle strutture pubbliche(es. Seghen contruction) a danno di quelle private.
E' da ammirare la politica socialista secondo cui si cerca di spalmare tutte le risorse a tutta la popolazione per evitare che il ricco diventi sempre più ricco e il povero sempre più povero. ma diventa tutto una buffonata quando all'abbiente è consentito un panino al giorno mentre ufficiali dell'EDF e del PFDJimportano i Land Cruiser più moderni e costosi.
Il blocco delle importazioni al fine di eliminare scandalose speculazioni sui prezzi di mercato è leggittimo, ma diventa vergognoso quando vengono concesse licenze ad hoc solo a persone vicine al partito mentre al privato na de de nada.
L'impiego gratuto di giovani sfornati dall'univeristà di sawa nella burocrazia statale è da considerarsi un gesto leggittimo in un momento così delicato, ma diventa insostenibile quando la corruzzione diventa un cancro per la società(TESTUALI PAROLE DI ISAYAS aFEWORKI NEL DISCORSO DI INIZIO ANNO quando ha ammesso l'aumento pauroso della corruzzione)..
Potrei continuare ma mi fermo. magari continuerò più avanti.

Saluti a tutti.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo, mi sa che tu e Patience siate la stessa persona, mi sa che rispondete senza leggere attentamente. Meno male che la situazione in Eritrea non e come la descrivete voi.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

No amico mio. Non so chi sia Patience. Vedi, Shagray, la verità è una sola. Non esistono molte verità. Quindi probabilmente ti rende perplesso il fatto che io e patience scriviamo grossomodo le stesse cose..proprio perchè sono le UNICHE cose che accadono in Eritrea. Un conto è discutere di politica, ovviamente è una questione colma di interpretazioni soggettive su cui si potrebbe andar avanti ore e ore magari avendo ragione entrambe le parti. Ma io ti sto fornendo fatti concreti di vita quotidiana e di difficoltà quotidiane. Non c'è spazio a interpretazioni.
Liquidare tutto il discorso che ho fatto con un semplice ''Meno male che la situazione in Eritrea non e come la descrivete voi'' esprime tutta la tua voglia di continuare a tenere la testa sotto terra come gli struzzi e far finta che l'Eritrea sia il bengodi.
Come mai non riesci a rispondere colpo su colpo alle mie tesi e preferisci pensare ad un complotto Patience/Neo? è troppo comodo questo!
No..non è con due righe che si risponde a questo immenso problema che è L'eritrea oggi. Mi aspettavo uno replica diversa da parte tua e ad un confronto più aperto sui temi che ti ho proposto. Spero lo farai nel prossimo tuo intervento.
Ciao Shagray.

Re: Grazie Presidente Isaias

Shagray cerchiamo di mantenere viva la attenzione sui commenti e non su chi li scrive.

Questo non è un tribunale, ma semmai una piccola tribuna dove la vera protagonista è l’Eritrea e non chi discute gli argomenti relativi al paese.

Neo e Patience non sono la stessa persona e anche se non ci è dato saperlo con certezza per via della loro scelta all’anonimato credo che potrebbero essere uno eritreo e l’altro italiano.

Questo comunque non ha alcuna importanza e bisogna sempre rispettare la norma universale dei forum che vieta di rivolgersi direttamente a un interlocutore con apprezzamenti a carattere personale e commenti non rivolti ai concetti espressi ma all’autore degli stessi.

Nei forum in genere pochi scrivono ma molti leggono e quelli che leggono sono perfettamente in grado di costruirsi una propria opinione approfondendo gli argomenti proposti e i commenti presentati che assumono un loro valore non in quanto tali, ma solo come punto di inizio di un processo individuale di riflessione.

Lo scopo di Eritrea Eritrea e del suo Forum è solo quello di offrire quanti più possibili punti di riflessione e in questo ambito sono fondamentali anche i contributi di chi ha opinioni diverse a condizione naturalmente che queste vengano espresse attraverso un ragionamento costruttivo e non attraverso propaganda distruttiva.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Pettini, mi scuso con lei, da quando sono entrato in questo forum ho sempre cercato di mantenere la calma, anche perche solo facendo cosi' si puo continuare a dialogare. Mi creda sig. Pettini, con tutto il rispetto per i Sig.ri Neo e Patince, nei loro interventi si riferiscono solo alla verita' la loro verita' e qualora riscontrano una verita differente, o una testimonianza non compatipile a cio che loro cercano , via con insulti e mancanza di rispetto a un popolo ed il suo Presidente, si rendono conto che stanno ferendo centinaia di migliaia di Eritrei.
Saluti,
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Shagray quando un commento viene messo per iscritto lascia una traccia chiara e indelebile che qualifica il suo autore esattamente per quello che è.

Inutile e fuor di luogo tentare di screditare chi esprime concetti offensivi per il popolo eritreo perché questo lo ha gia fatto da solo e meglio di chiunque altro.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Shagray. Vorrei che mi scrivessi chiaramente gli insulti di cui sarei autore e a cui fai riferimento.
Secondariamente vorrei farti riflettere sul fatto che io chiedo sempre una replica al mio interlocutore a testimonianza del fatto che opto sempre per il confronto e questo ti dovrebbe far capire che non mi ritengo portatore unico di verità, ma eventualmente un semplice ''cronista''.
Terzo, ti chiedo ancora una volta di replicare alla mia tesi senza spostare l'attenzione altrove.
Infine, ribadendo che io racconto semplicemente ciò che vedo coi miei occhi, vorrei chiederti con che autorità credi di parlare a nome ''delle centinaia di migliaia di eritrei'' che a tuo dire sarebbero da me offesi. Ti chiedo gentilmente di rispondere. Grazie


Ps: sign. pettini, non ho capito se io sono l'eritreo o l'italiano? :-)

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo non condivido il suo intervento perché presenta argomentazioni basate su presupposti non corretti.

Per prima cosa ribadisco che nessuno ha mai sostenuto che in Eritrea non vi siano dei problemi e anche molto gravi, ma al contrario tutti sanno che questi certamente esistono e che sono tutti molto ben delineati.

Le cause che hanno portato l’Eritrea a dover soffrire di questi gravi problemi sono altrettanto note e non sono certamente addebitabili al governo eritreo che non fa altro che contrastarle con tutti i mezzi a sua disposizione operando con le forze interne al paese sia per il miglioramento delle condizioni di vita degli eritrei che per contrastando le continue minacce provenienti dall’esterno.

A fronte di questi gravi problemi il governo ha elaborato una precisa strategia fatta di duro lavoro, di cooperazione con paesi esteri e collaborazione con Ong e associazioni varie che a vario titolo e nel rispetto delle regole varate dal governo agiscono ogni giorno in Eritrea.

In virtù delle strategie elaborate dal governo enormi progressi sono stati compiuti in vari campi essenziali per lo sviluppo del paese secondo programmi che sono una autentica realtà ammirata da tutti anche all’estero e non come dice lei “iniziative ammirevoli rimaste sulla carta e mai applicate”

Falso e demagogico affermare come fa lei che l’Eritrea “…tronchi ogni rapporto con le ONG o missionari religiosi…”, come è falso affermare che “…ufficiali dell'EDF e del PFDJ importano i Land Cruiser più moderni e costosi…” (uno ci provò, ma da tempo è in galera)

Per quanto riguarda la corruzione lei afferma che: “…(TESTUALI PAROLE DI ISAYAS aFEWORKI NEL DISCORSO DI INIZIO ANNO quando ha ammesso l'aumento pauroso della corruzzione)..” , mentre in realtà il presidente ha espresso un concetto ben diverso in questa frase registrata proprio in quel discorso di inizio anno:

“In risposta a un quesito riguardante la corruzione, il Presidente ha affermato che parlando relativamente in Eritrea è un fenomeno contenuto. Tuttavia, ha ammonito che và tenuto conto del fatto che la corruzione è un epidemia che impedisce lo sviluppo e che non può essere sradicata in un unico passaggio, il che richiede un controllo efficace. A questo proposito, il presidente Isaias ha invitato tutta la gente a partecipare attivamente alla lotta contro la corruzione.

Bella differenza fra “aumento pauroso” e “fenomeno contenuto”.

P.S. L’eritreo

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Vede gentile Pettini. Io continuo a insistere sul fatto che non si riesce mai a discutere di fatti concreti, reali. Talvolta con l'amico Shagray, talvolta con Lei. Il tergiversare, spostare il nocciolo del problema altrove, giocare con le parole e via dicendo, non aiuta a sviluppare discorsi seri e magari chissà, la ricerca di soluzioni.
Prima secondo me l'influenza di nazioni straniere nella crisi dell'Eritrea è attendibile sino ad un certo punto. Penso fermamente che ognuno raccoglie ciò che semina, e chi semnina vento..raccoglie tempesta. Non far niente per garantire i diritti umani, non far niente per mostrare le più elementari forme di libertà ha di fatto messo in cattiva luce il ns governo. Chi potrebbe aiutarci nel risolvere il contenzioso con i woyanè evita di farlo perchè sà che i problemi non giungono dall'esterno, ma dall'interno di un paese dove non si fa un minio passo verso la democrazia.
Per quanto riguarda il duro lavoro con ong e religiosi riapriamo una ferita ancora aperta, Lei ha affermato in altro post che il processo che sta portando all'espulsione delle ong e dei religiosi è dovuto alla consapevolezza del GoE di aver terminato un ciclo e prendere in mano le redini. Quindi da una parte dice che il ciclo è finito e ora invece mi parla di duro lavoro con le ong. Mah..
Per quanto riguarda gli enormi progressi vorrei sapere a quali di questi si riferisce e sopratutto quali sono i paesi che invidiano cotanta brillantezza politico-economica(L'Iran?Cuba?Cina?Korea?).
Per quanto riguarda la storia dei privilegi dell'entourage del GoE temo di non poter fornire documentazioni dato che solo chi è stato chiamato a servizio militare ritrovandosi poi a zappare nelle concessioni private degli ufficili, o coloro che vivono nei pressi della Kagnew station o Radio Marina, oppure chi frequenta locali come lo Shamrock e il defunto Intecontinental Hotel ecc...sà a cosa mi riferisco.
Ok..capitolo corruzione.
Il presidente,con parole diverse dalle mie,ha confermato l'esistenza di questa piaga. Considerato che tutto viene oscurato o minimizzato in Eritrea, a Lei dovrebbe bastare il solo riferimeno del presidente per capire che il prolema c'è eccome!!! D'altronde ci sono così tante cose di cui parlare nel primo discorso dell'anno..ma perchè porre all'attenzione del popolo proprio il caso della corruzione? Lei sà meglio di me quanti scandali scoppiano continuamente ad asmara. Uno lo ha scritto pure lei. Sappiamo quante persone finiscono in gattabuia per mazzatte e tangenti. Ma sappiamo anche che in tanti continuano ad operare indisturbati. ma d'altronde è fisiologico Egregio Pettini. Un ragazzo non nasce corrotto o corruttore. Lo diventa. Lo diventa quando finite le scuole per non andare a sawa dà una bustarella al parente colonello;lo diventa quando va a sawa e per non farsi spedire a wia'a se bocciato concede la bustarella al preside. Lo diventa quando è a Wia'a e per fuggire dall'inferno dà un rotolo di Nakfa alla sentinella che alle 2 di notte fingerà di essersi addormentata. Si diventa corrotti quando terminato il servizio militare vieni spedito a far servizio negli uffici pubblici a titolo gratuito. Lo diventi quando sei in servizio militare da anni e la tua famiglia rasenta la miseria. Lo diventi quando vedi i tuoi compatriotti che in estate arrivano per l'estate con le ultime Nike ai piedi e gli abiti che hai visto solo nella vecchia Tv di casa.Lo diventi quando ti chiedi perchè tu sei ignorante, infilato dentro una mimetica impolverata, col fucile in braccio, scarnito e la pelle arsa dal sole mentre loro sono il ritratto del benessere e sopratutto sono..sereni...invidiabilmente sereni.

Saluti

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo questo suo ultimo intervento potrebbe essere commentato con il detto popolare ”Lo bue che dice cornuto all’asino”.

Proprio lei viene a fare la predica sullo scivolare da un argomento all’altro e il giocare con le parole per non affrontarne nessuno?

Lei afferma: “Prima secondo me l'influenza di nazioni straniere nella crisi dell'Eritrea è attendibile sino ad un certo punto”. Secondo lei il fatto che l’Etiopia abbia impiantato strutture amministrative e militari in continua crescita su territori a sovranità eritrea è ”attendibile fino a un certo punto”?

Lei ritiene che il governo eritreo dovrebbe ignorare tali attività e dedicarsi ad altro come se tutto andasse bene e la gente potesse sentirsi tranquilla?

Possibile che lei non si sia reso conto che proprio quelle brillanti democrazie che dovrebbero far valere i diritti dell’Eritrea si sono rese colpevoli delle più aberranti violazioni dei diritti civili e delle più elementari forme di libertà in tutto il mondo?

Lei ritiene che queste democrazie dopo aver distrutto interi paesi, provocato volontariamente la morte di milioni di persone e sconvolto intere regioni, ora rimproveri all’Eritrea di non aver indetto libere e allo stato attuale inutili elezioni?

Dove mai avrei affermato che “il processo che sta portando all'espulsione delle ong e dei religiosi”?

Rilegga gli interventi e si renderà conto che non ho mai parlato di espulsioni, ma solo di regolamentazione delle attività delle Ong e dei religiosi. Altro argomento quello del programma di evangelizzazione portato avanti dai missionari che nulla c’entra con le attività di collaborazione intraprese dal governo e attivissime nel paese.

Quanto al discorso della corruzione probabilmente nessun paese al mondo ne è esente e sarebbe pura ideologia voler sostenere che l’Eritrea è una eccezione, ma se la sente di affermare che quando conclamati questi casi non verrebbero adeguatamente colpiti dalle autorità competenti?

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Vede Neo ? che lei insulta e ferisce centinaia e migliaia di Eritrei non e un mistero, basta che rilegga i suoi interventi se ne rendera conto, le daro un piccolo esempio del perche sostengo che siamo in maggioranza. Nella citta dove lavoro ed abito (citta straniera) siamo circa 20,000 Eritrei, quasi 7000 sono membri iscritti al PFDJ, il resto sono cittadini comuni che contribuiscono e attendono a tutto cio che e' devere da cittadini, mentre una minoranza di circa settanta persone non fanno altro che parlare male del governo, non contribuiscono ai progettin disegnati dal governo o dall'Eritrean Community, penso che questo potrebbe bastarle per farsi un idea da come percepisco che la stragrande maggioranza anche se non affiliata al PFDG, e al corrente che la situazione del nostro paese e transitoria, se fosse come di solito cita lei che il popolo Eritreo vive sotto una dittatura assoluta, che le prigioni sono piene di giovani ecc. ecc. mi creda non e il popolo Eritreo che tollera certe situazioni e lei lo sa. cerchiamo di discutere da persone adulte senza prendere posizioni opposte al 100% perche cosi non potremo trovare un punto d'incontro.
Saluti,
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

AL SIGN PETTINI-
Guardi facciamo un pò d'ordine.Bue che dice cornuto all'asino? manco per niente...Infatti a testimonianza di ciò non ha risposto alla domanda che le avevo posto:a quali dei progressi da lei paventati si riferisce e sopratutto quali sono i paesi che invidiano cotanta brillantezza politico-economica(magari senza fare copia e incolla dai comunicati del GoE presenti sul web e fornendo documentazioni attendibili).

Ribadisco inoltre che non vedo prorpio cosa c'azzecca la crisi con l'Etiopia con lo sfregio del GoE ai diritti umani del proprio popolo! Mentre possiamo discutere sulle scelte di politica interna volte a fronteggiare il periodo di vacche magre, non vedo come possa essere legata la situazione di no war no peace con l'Etiopa all'umiliazione del proprio popolo.
Quindi a suo dire le potenze occidentali(anche se io mi riferivo all'europa)sarebbero delle nazioni dove il pugno di ferro regna sovrano? Mah, non me n'ero accorto vedendo la fila di gente che va ad eleggere il proprio governo o vedendo i giornali o la satira che massacrano senza ritorsione alcuna gli stessi governanti, oppure gli scolari che manifestano da due settimane nelle strade italiane ecc...
Quindi secondo lei, il male(tutto da provare) attuato dalle potenze nel resto del mondo autorizzerebbe l'Eritrea ad accodarsi e imitare le peggiori dittature di questo pianeta? bene, direi che ora mi è ben chiaro il suo vero punto di vista. E mai come ora desidererei vederla vivere stabilmente in Eritrea. Quant'è facile riempirsi la bocca di frasi fatte e fantapolitica. Io parlo invece di cose molto più terra terra, cioè della fame, delle umiliazioni, delle persecuzioni, della morte. Lei è lontano anni luce da tutto ciò e quindi non può comprendere.
Ogni volta s'appresta a paragonare l'Eritrea agli altri paesi del mondo. Grosso errore. Non deve cercare giustificazioni guardando in casa altrui. Siamo eritrei, viviamo in Eritrea e dobbiamo pensare a noi e al nostro bene, non a dire''ehh in darfur la situazione è peggiore..'', ma che c'entra? Avremmo la possibilità di vivere in un paese eccezzionale dalle potenzialità pazzesche ma anno dopo anno ci tiriamo la zappa sui piedi. Chissenefrega se anche nel resto del mondo c'è corruzione??Viviamo in Eritrea e in Eritrea la corruzione fino a pochi anni fa non si sapeva nemmeno cos'era!!!!Cosa ci interessa dei proclami del governo di voler estirpare la corruzione? Anche in Italia si fa lo stesso con la Mafia..lei ha visto qualche cambiamento?Lo chieda al sign. Saviano.


A SHAGRAY-
Bè secondo il tuo ragionamento anch'io mi sento offeso insieme ai 3.500.000 abitanti in Eritrea dalle sue illazioni sulla situazione eritrea. Il punto d'incontro io lotrovo. T'ho già detto che son d'accordo su alcune decisioni del GoE. Ma non concepisco coloro che dicono che è una crisi passeggera, che fra poco passerà(da 10anni lo stiamo dicendo), oppure quelli che da km di distanza dall'eritrea non esitano a dire che si sta bene, che si vive bene. ecc...

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo non riesco proprio a condividere il suo modo confuso e approssimativo di mescolare argomenti e illazioni con sue personali opinioni che certamente non possono essere considerate rappresentative del pensiero del popolo eritreo.

Insiste nell’evitare di rispondere a domande specifiche, ma non esita a proporre altre domande retoriche e prive di sostanza, propone idee sue come se fossero dati di fatto, e sulla base di queste sue elucubrazioni poggia una serie di teorie che nulla aggiungono di costruttivo al dialogo.

Parla, come se fossero realtà conclamate, di: “sfregio del GoE ai diritti umani del proprio popolo”, “umiliazione del proprio popolo”, “della fame, delle umiliazioni, delle persecuzioni, della morte”; spero si renda conto che queste affermazioni riflettono esclusivamente il suo pur rispettabilissimo punto di vista, e spero anche che sia consapevole dell’effetto che queste sue parole provocano nella massa silenziosa dei veri eritrei che la leggono e che ogni giorno danno il massimo per il loro paese.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Lei invee ritiene invece che siano le sue illazioni ad essere condivise pienamente dal popolo eritreo?
Critiche costruttive? Le ripeto che sto rispondendo in un topic che parla di ciò che va male in eritrea,anche se a suo dire in Eritrea niente va male..anzi..!
Quando verrà aperto un nuovo topic che farà riferimento a soluzioni da proporre ai problemi, le assicuro che scriverò con la stessa passione.
Quindi i miei sarebbero discorsi approssimativi e privi di sostanza? Ok, allora dato che l'Eritrea è il bengodi, parliamo di quei stupidotti di eritrei che decidono di abbandonarla.. vediamo come considera questi numeri che dovrebbero farle capire la situazione odierna in Eritrea.anche se lei conosce benissimo la realtà dei fatti.

ETIOPIA: secondo l'alto commissariato per i rifugiati delle naz. Unite(UNHCR), gli eritrei che varcano il confine per rifugiarsi in etiopia erano di 300 all'anno, dal 2006 a oggi il numero si è portato a 600. In totale sono 25.000 gli eritrei presenti nei campi profughi:
-Wa'ala Nihibi camp, 4000 kunama e 1000 eritrei,
-Idaga Hibret 1000
-Shimelba camp 16.800 eritrei
-Regione Afar, sono 7100 gli afar eritrei che hanno varcato il confine.

SUDAN: secondo i censimenti dell'UNHCR sono 240.000 eritrei presenti di cui 134.000 arrivati dal 2002 e disposti nei 12 campi profughi al confine. Nel 2007 gli eritrei censiti sono stati 22.000. Sono esclusi coloro che non si fannno identificare per continuare la fga in libia e europa.

LIBIA- nel 2006 il numero s è ridotto drasticamente per via degli accordi con berlusconi. Migliaia i rimpatri coatti e rifiuti di asilo politico. Oggi 700 eritrei sono detenuti a Misratah e 133 a Ijdabya.


EGITTO- 1600 eritrei dtenuti nei campi profughi. 810 già reimpatriati.

ISRAELE- 2000 eritrei nel campo Ktsiyot nel deserto Negev. har Zion street n. 3 sono raccolti centinaia di eritrei profughi inun palazzo di tre piani i ncondizioni di sopravvivenza precaria.

INGHILTERRA-i camion che da Calais(francia) attraversano la manica per Dovore(UK) sono il mezzo usato dai rifugiati eritrei per entrare in Uk. Sono 144.000 gli erirei in attesa di asilo politico con una media di 700 richiste all'anno in netto aumento nel 2008. Nel solo 2008 sono state 280 le richieste da parte di bambini non accompagnati dai genitori.


ITALIA-gli eritrei hanno diritto all'asilo politico e alla protezione umanitaria.
Su 10.000 richieste presentate, 2000 sono di eritrei nel solo anno 2007,rapporto “Asylum levels and Trends in Industrialised Countries. Gli sbarchi nella sola Sicilia sono stati di 2859 eritrei nel solo 2006 senza contare la media di 400 dispersi annui in mare di cui il 20% sono eritrei.

Nelle grandi città si avverte tutto il disagio dei rifugiati:
Nel 2006 80 eritrei occupano il convento delle Benedettine in Via Kramer, milano.
Nel 2005 170 eritrei occupa gli edifici in via Lecco a Milano.
Decine di eritrei si raggruppano in attesa di sistemazione nei giardini di Porta Venezia a milano ogni giorno.La Caritas e il comune cercano soluzioni.

Giornale di Sicilia del 13 Settembre 2004-Centoventinove immigrati clandestini , tra cui trenta donne e sette bambini, sono sbarcati ieri alle nove a Marzamemi, si tratta di somali ed eritrei.

4 agosto 2005- 168 eritrei sbarcano a lampedusa.

2006-Sono di nazionalita' eritrea i 240 immigrati arrivati a notte fonda al porto di Siracusa dopo essere stati intercettati da un aereo della guardia di Finanza su un barcone di 15 metri a 60 miglia a est di Portopalo di Capo Passero (Sr).

Luglio 2008-Dal pomeriggio di lunedì si è perso ogni contatto con una barca di dieci metri partita dalla Libia con un carico di 57 cittadini eritrei.

01/09/2007 Ventinove tra somali ed eritrei sono sbarcati nella notte a Pozzallo (Ragusa).

20 ago 2008-Sono 775 i minori non accompagnati giunti nel centro di accoglienza di Lampedusa negli ultimi tre mesi (maggio, giugno e luglio), la maggior proviene da Eritrea e Somalia. E' quanto annuncia Save the Children.

25/8/2008-La squadra mobile di Siracusa ha arrestato 17 eritrei sbarcati sabato scorso da un barcone di clandestini. Gli immigrati si erano cancellati le impronte digitali utilizzando acidi o colle


9-10-2008-Un gruppo di 150 immigrati di nazionalità eritrea è sbarcato a Bova Marina, nel Reggino.
Devo continuare?


Chi sfregia i diritti umani?Il governo eritreo è accusato di gravi violazioni dei diritti umani da Amnesty International, Human Rights Watch, Reporters sans Frontières, Nazioni Unite, oltre che dalla stessa Unione Europea(se lo ricorda l'amb. italiano Bandini ad asmara?Si ricorda che fine ha fatto?)..

Massi...quanto tempo perso a scrivere tutta sta roba. E' tutto un delirio, è tutta retorica. Tutta confusione senza sostanza.

Re: Grazie Presidente Isaias

Il tuo è un puntualissimo resoconto Neo. Solo per questo meriti stima e rispetto. Un resoconto contro il quale, spero, non si potrà eccepire nulla da nessuno. Se mi permetti faccio un'aggiunta. Il tuo è un elenco ufficiale che proviene da diverse onti ufficiali, così come lo stesso Pettini ha chiesto più volte. Se per caso ce ne dovesse essere la necessità esiste tutta un'altra serie di testimonianze di privati cittadini, eritrei e non che in Eritrea hanno vissuto in questi ultimi 15 anni e che, manco a dirlo, vanno a confermare ciò che dicono gli organi e le associazioni internazionali. Grazie del tuo lavoro!

Re: Grazie Presidente Isaias

"Wa'ala nihbi camp" 4000 Kunama, 1000 eritrei, ma scusa Neo ni sa che a furia di scrivere argomenti contradittori sei proprio arrivato a confondere fra un identita' nazionale ed un gruppo etnico. ma i kunama non sono Eritrei secondo te?? fino a una prova contraria la storia ci racconta che i Kunama sono il primo gruppo etnico che ha abitato l'Eritrea.
secondo il tuo lungo e dettagliato racconto coloro che hanno lasciato l'Eritrea sarebbero quasi mezzo milione dei nostri connazionali ( la maggior parte giovani ) ma, mi spieghi allora quali sono i giovani che stanno marcendo nelle prigioni del dittatore come dici tu ? e poi visto che ogni giovane che varca il confine le conseguenze le pagano i genitori venendo sbattuti nelle prigioni del "dittatore" come dici tu, allora l'Eritrea e vuota, ossia tutti coloro che si vedono per le citta Eritree sono degli extra terrestri ??? Ti prego raccontiamola giusta...quanti sono gli Etiopici e i Somali che si dichiarano "Eritrei" con l'unico scopo di ottenere il rifugio politico ?? sei in grado tu o coloro che affermano che ci sono quasi mezzo milione di profughi Eritrei che ci e stata una verifica con tanto di tessera nazionale Eritrea? Neo, cerchiamo di essere realisti e coraggiosi e una volta per tutte diciamo la verita' positiva o negativa che sia.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Shagray,cerco di risponderti sperando che le tue siano affermazioni dettate da ragionevole ingenuità e non da malizia. Scrivere che gli etiopi e i somali si spacciano per eritrei è un dubbio comprensibile per una persona che ignora i procedimenti con cui viene catalogata la provenienza etnica e geografica dei rifugiati di tutto il mondo. Provo a spiegartela in parole povere.

I commissari che si occupano dei rifugiati e dei profughi, non sono semplici scribacchini che seduti ad un tavolo ti chiedono nome e provenienza e ti mandano via. Si tratta di mediatori culturali con alle spalle anni di studi antropologici, cioè istruiti sullo studio dell'uomo dal punto di vista sociale, culturale, fisico e dei sui comportamenti nella società. Gli osservatori inviati nelle zone di raccolta dei rifugiati attuano un vero e proprio procedimento nei confronti di singole persone a carico delle quali vengono aperti fascicoli personali con dettagli che non lasciano spazio a nessun dubbio sulla provenienza etnica delle stesse. Un esempio? Tra un somalo e un eritreo secondo te dopo poco, non vengono a galla le rispettive abitudini religiose(una ortoddossa e l'altra musulmana?), oppure simbologie gestuali, o sopratutto l'aspetto etno-linguistico? Suvvia, i commissari che si occupano di rifugiati non sono gentaglia che ''fa la guardia nei campi profughi''.

Sui tuoi dubbi per le cifre dei rifugiati eritrei non sò proprio cosa dirti, non sò dove vivi e quindi non sò se nella tua città il fenomeno dei rifugiati è più o meno forte,però ti posso dire che se non ritieni attendibili i referti precisi e dettagliati pubblicati annualmente da Amnesty Internazional, save the Chlidren, Human Rights Watch, Reporters sans Frontières, Nazioni Unite, Unione Europea, decine di altre commissioni per non parlare l'attenzione mediatica al fenomeno clandestinità sopratutto in Italia, allora è inutile discutere perchè è come se mi dicessi che la luna è verde.
Per quanto riguarda i kunama ti assicuro che non ho bisogno di lezioni, magari essendo eritreo conosco bene le etnie del mio paese, è scontato che intendevo fornire un quadro dettagliato delle presenze etniche dove ''eritrei'' stava per habesha, o abitanti dell'altopiano, o tigrini o come caspita preferiamo chiamarci!!!

Ritieni impossibili cifre così esose? Purtroppo la matematica non è un'opinione, anzi, ho escluso tutti i dati riguardanti coloro che nn si fanno identificare, coloro che non chiedono asilo politico, coloro che restano nella clandestinità, coloro che si bruciano i polpastrelli per alterare le proprie impronte digitali. dal '98 al 2008 gli eritrei che fuggono sono una marea paurosa, solo chi non vive in Eritrea non se ne rende conto. Gli altri fanno finta di non sapere, altri glissano. Guardi, le dò un consiglio, si faccia un giro a Milano(verso porta venezia o nei pressi dell'ambasciata), oppure vada a Roma verso la stazione o verso la mensa Caritas, magari il giovedì, si sieda e ascolti le parole dei molti ragazzi eritrei che incontrerà, ne osservi i volti.Non si tratta di gente politicizzata che fugge perchè contro il pfdj, non si stratta di gente che fugge dal villaggetto sperduto a causa della siccità. Si tratta di ragazzi che fuggono dai grandi centri urbani, si tratta di figli di buona famiglia che pagano fior di dollari a coloro che li fanno fuggire. Ascolti le loro storie.. E poi torni al suo computer e scriva cosa ne pensa. Finchè si ostina a non accettare queste cose, non riusciremo mai a trovare un punto d'incontro. Le cifre degli usa sull'eritrea sono manipolate perchè l'america ci odia, quelle degli etiopi idem, quelli dei sudanesi anche, quelle egiziane pure, israeliane lo stesso. Gli europei ci odiano, gli italiani per carità, i commissariati internazionali per i rifufiati sono inattendibili, le ong anche e i religiosi stessa cosa. Tutto il mondo ce l'ha con noi secondo te? Poveri noi...

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo, veramente non ti capisco, vuoi negare che fra i clandestini Eritrei deportati dall'Egitto non ci fossero un centinaio di Etiopici? come hanno fatto gli ufficiali con grandi esperienze a non riuscire a identificarli ? mi dici che c'e una bella differenza tra Mussulmani e Ortodossi riferendoti ai Somali, con cio' vorresti farmi capire che in Eritrea ci siano solo gli Ortodossi ? beh, questo non lo sapevo. Neo, ti pregherei di non attribuirmi cose che non ho detto, nessuno ha detto che l'occidente, l'Italia, ONU ecc.ci odiano.

Re: Grazie Presidente Isaias

Lei sta fraintendendo tutto ciò che scrivo, esattamente come ha fatto per il discorso dei Kunama. Il mio era un esempio terra terra per spiegarle come potrebbero funzionare le cose.
Ha ancora dei dubbi? Benissimo, se insiste così tanto le dò la mail di un dirigente di un associazione di mediatori culturali che si occupano di profughi così potrà chiarire tutto ciò che vuole.
Poi cosa dice che le attribuisco parole mai dette,sul continuo sospetto sul resto del mondo.. caspita, nel topic su obama sta chiaramente affermando che non accetta eventuali intimidazioni da obama e l'eritrea è pronta ad attuare la stessa politica ostile come quando c'era bush..Cribbio, sto povero ragazzo non ha ancora messo piede alla casa bianca e Lei già mette le mani avanti! Se non è pregiudizio questo!!!
Poi mi fa la lezione sui kunama, sugli ortodossi sui musulmani...sembra che l'unico eritreo qua è lei. Andiamo su..non discutiamo di sciocchezze simili, sta letteralmente ignorando il nocciolo del discorso: secondo lei tutte queste cifre sono false? i giornali e le agenzie di stampa che comunicano quotidianamente gli sbarchi sulle coste italiane(per non parlare delle altre) sono cose false? Il discorso è questo, se poi vuole parlare di aspetti che hanno la consistenza di una goccia in un oceano allora faccia pure. Ma non ne usciamo fuori. Garantisco.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo non credo che la questione dei migranti sia di per se indicativa della attuale situazione in Eritrea, o per meglio dire non credo che il fenomeno dei migranti eritrei dimostri con le sue dinamiche alcunché rispetto alle prospettive del paese e alla sua realtà.

L’emigrazione ha caratterizzato la maggior parte dei paesi al mondo e in se per se non dimostra nulla, la stessa Italia ha visto almeno tre decine di milioni di suoi nazionali emigrare nel tempo verso altri paesi del mondo e questo dato da solo non dimostra nulla circa la qualità di vita del paese o le azioni di governo.

Contesto anche la affermazione secondo la quale i calcoli statistici dei migranti eritrei, se pure questo avesse un qualche valore in assoluto, siano veritieri perché non tengono conto dei spostamenti nel tempo dei migranti i quali risultano conteggiati più e più volte pur essendo le stesse persone.

E’ anche provato il fatto che spesso si dichiarano eritrei anche migranti che eritrei non sono, un caso per tutti quello dei 170 presunti migranti eritrei provenienti dall’Egitto risultati etiopici e accompagnati al ponte sul Mareb per il loro volontario rientro in patria.

In quel caso probabilmente non c’erano mediatori culturali, ma è comunque noto a tutti che una delle cose più difficili è stabilire la esatta nazionalità di un migrante.

Lei suggerisce di ascoltare le loro testimonianze, ma anche su questo non concordo sui risultati da lei riferiti, la mia esperienza è del tutto diversa e a fronte di una piccola minoranza di gente che ha preferito anteporre le sue personali esigenze a quelle dei propri familiari e della loro propria stessa nazione, la maggioranza degli altri ha riferito di essersi pentita di aver tanto rischiato per ritrovarsi con così poco in mano.

Se avesse partecipato al festival che si è tenuto a Roma avrebbe sentito con le sue orecchie migranti clandestini raccontare le proprie esperienze al ministro della difesa eritrea e chiedere come avrebbero potuto fare rientro in patria.

Neo nonostante i ripetuti inviti continua a divagare con affermazioni pretestuose che hanno come scopo evidente quello di disturbare evitando accuratamente allo stesso tempo di affrontare in maniera concreta argomenti reali.

Il suo atteggiamento è strafottente e derisorio nei confronti di chi o per cortesia o per dovere ancora le da retta, la prego di cambiare atteggiamento e di adoperarsi affinché questo stato di cose cambi.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Sign Pettini non scrivo in questo forum per farmi dare dello strafottente da lei! Frequento molti forum e non mi è mai capitato di leggere offese da parte di un moderatore nei confronti di un utente reo di scrivere opinioni. Considerando che i miei interventi sono da considerarsi consoni alla dialettica usata dagli altri utenti non accetto di essere offeso. Accetto con molta serenità le sue osservazioni, i suoi rimproveri e i suoi richiami alla calma ma non può prendersi la libertà di insultare la mia persona! Che genere di derisione legge nella serie di numeri che ho proprosto? Me lo dica per favore. Non mi sembra che i vari shagray siano stati morbidi col sottoscritto accusandomi di insultare il popolo eritreo e scrivere fesserie solo perchè mi trovo ad avere un'opinione diversa dalle vostre!Non è leale questo ragionamento!
Non accettate i verdetti di commissioni, organi internazionali, commissariati onu,ecc.. controbattendo con semplici commenti soggettivi e privi di ogni comprovazione concreta. Questo non è costruttivo.
Come può raccontare che al festival è successo ciò che è successo? è ovvio che al festival coloro che sono scappati dall'eritrea e dal servizio militare non ci mettono piede per paura di ritorsioni nei confronti delle famiglie?Oppure anche i 100.000nakfa che bisogna pagare per il proprio figlio fuggito sono frutto della mia fervida immaginazione. Come si può pensare che poche centinaia di persone possano rappresentare gli eritrei in nazione e della diaspora?Potrebbe anche essere, e allora provatemelo con fatti concreti. Quando lei mi esorta a prestare l'orecchio a coloro che hanno parlato al festival tutto ok, però quando io propongo di ascoltare anche i disperati provenienti dai CPT allora diventa un discorso derisorio. Non condivido assolutamente questo atteggiamento.

Le ho chiesto più volte di farmi una lista di ciò che il governo ha fatto di buono nel paese in questi ultimi anni senza consultare i siti del governo e i loro rapporti ma fornendo fatti comprovati e imparziali. Non ho ancora avuto risposta in quanto si preferisce dare precedenza a richiami all'educazione, al dare del lei e al non essere strafottente. Non concordo su questo. Sicuramente lei ha il potere di 'spegnere l'interruttore' e tagliare fuori Neo dal forum, nessuno lo mette in dubbio, ma le assicuro che fondare un forum cercando di raccogliere utenti che ragionano in una sola direzione non è il massimo. I forum esistono per raccogliere opinioni provenienti da qualsisi orientamento, può capitare che gli animi si scaldino, non lo nego, ma finchè non si sfocia in offese aperte e gratuite tutto ci può anche stare.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo ho scritto che il suo atteggiamento è strafottente e non lei, significando con questo che se pur rispetto la sua persona non condivido assolutamente i toni dei suoi interventi e l’uso che lei vorrebbe fare del mio forum.

Frasi come: ”Le ho chiesto più volte di farmi una lista di ciò che il governo ha fatto di buono nel paese in questi ultimi anni” rivolte a me sono da una parte emblematiche del suo non condivisibile atteggiamento irriverente e dall’altra dimostrano che lei nonostante le vaste frequentazioni di altri forum non ha ancora capito che tutto quello che ho da dire lo faccio attraverso il sito web che faticosamente alimento ogni giorno con quanto di più variegato possibile si trovi sul web a proposito dell’Eritrea, e che a voi utenti è poi offerta nei modi e nei tempi opportuni la possibilità di discutere tali argomenti selezionati o di proporne altri in maniera costruttiva.

Lei domanda in maniera ancora una volta provocatoria: “Come può raccontare che al festival è successo ciò che è successo? è ovvio che al festival coloro che sono scappati dall'eritrea e dal servizio militare non ci mettono piede per paura di ritorsioni nei confronti delle famiglie?” trascurando di considerare che se mi permetto di fare affermazioni del genere in pubblico e sottoscrivendole con il mio nome e cognome una ragione ci dovrebbe pur essere; come non considerare questo suo atteggiamento “strafottente”?

Se si fosse dato la pena di chiedere informazioni a chiunque abbia partecipato al festival saprebbe come sono andate le cose sia quest’anno che lo scorso anno quando la partecipazione dei migranti irregolari eritrei fu talmente numerosa da scandalizzare gli sparuti oppositori del governo eritreo che si dissero sconcertati da un fatto del genere.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Io invece sono molto convinto che il mio atteggiamento è da lei considerato strafottente proprio perchè mi trovo dall'altra parte della barricata e non dalla sua. Le assicuro che anch'io a volte ho la tentazione di giudicare molti post strafottenti e deliranti, ma non lo faccio consapevole di irritare chi li scrive.Eppure con me diventa routine. Dicendo che frequento altri forum non intendevo forum relativi all'eritrea, anzi, quelli li evito con molto piacere in quanto chi la pensa diversamente viene automaticamente isolato e invitato ad andarsene perchè non condivide gli stessi punti di vista. In un noto forum dell'opposizione al GoE mi sono trovato nella posizione di difendere l'operato del GoE(le sembrerà strano probabilmente) nei confronti dell'oua, dei caschi blu e dei carabinieri. I moderatori mi hanno letteralmente cacciato senza dare spazio a discussioni ulteriori.

Tornando alla lista di cose buone che ha fatto il governo che le ho chiseto di proporre, in tutta sincerità, non vedo dove sia la mancanza di rispetto. Giuro. Quando son stato invitato da Lei ad aprire un topic Gibuti vs Eritrea dove avrei dovuto proporre la mia tesi, mi sarei dovuto offendere? Non capisco. davvero.
Per quanto riguada il festival, lo dico con tutto il rieptto, il fatto che lei si firma non vedo come possa variare il peso delle sue dichiarazioni. Anche i manifestanti fuori dal Teatro si sono fatti riconoscere nel loro sito,firmando e fotografandosi, gli stessi rapporti umanitari di cui parlavo sopra recano dettagli sugli artefici e sui commissari. Ma non per questo si deve pensare che le loro opinioni siano veritiere al 100%. O sbaglio?
Dire che non mi sono curato di chiedere informazioni a nessuno sul festival è un'affermazione che lascia il tempo che trova. Sò benissimo cosa succede. Tuttavia leggendo la sua affermazione ho visto che ha ammesso che gli organizzatori furono scandalizzati dalla presenza degli ultimi anni di clandestini fuggiti dall'eritrea. Lei stesso allora ammette il problema dei fuggitivi?Il fatto che si avvicinino al festival diventa ora relativo in quanto la domanda che assume maggiore importanza diventa:perchè sono scappati?Nessuno se lo è chieso tra canti e balli nel festival? Questo potrebbe essere un punto di partenza per discuterne.
Mi ricordo che quando eravamo a servizio militare a sawa e n estate arrivavavno al fetival di sawa i ragazzi residenti all'estero(da noi ironicamente chiamati ''two per cent'' facendo riferimento alla tassa da loro corrisposta al governo), quelo che ci passava per la testa non era divertirci, cantare o ballare, ma un semplice domanda: perchè questi nostri coetanei stanno coì lontani dal loro paese?Perchè lo considerano una comune meta da gita turistica mentre noi siam qua col fucile in mano nel deserto? L assicuro che se ne parlava molto quando ci si sedeva con la ciotola di Ades in mano(lenticchie). Che siano questi i pensieri che portano un giovane eritreo ad appro*****re delle marcie notturne di verso Fortu sawa(località a 15 km dal campo di sawa) e sucessivamente fuggire verso le alture che separano l'Eritrea dal Sudan??

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo non so di quale barricata lei stia parlando per quello che mi riguarda ogni interlocutore è uguale agli altri purché accetti di dialogare in maniera civile e nel rispetto delle regole.

Il rispetto delle regole in se per se non pone alcuna limitazione al dialogo e al contrario consente di esprimersi anche a coloro con idee diametralmente opposte all’orientamento del forum.

Domande come quella che lei pone circa l’elencazione delle cose buone fatte dal governo fanno parte di quelle che già contengono in se il germe della provocazione e sembrano fatte apposta per provocare risposte dai toni alterati.

Il sito stesso di Eritrea Eritrea è una risposta alla sua domanda.

Il sito riporta continuamente le svariate attività del governo eritreo, i progressi da questo ottenuti nella diplomazia, nella salute pubblica, nelle infrastrutture, nella assicurazione della alimentazione, nelle telecomunicazioni, nella agricoltura, nella diversione e conservazione delle acque e quanto altro sia di attualità in Eritrea.

Le sembra poco? Commenti liberamente uno qualunque degli articoli che ogni giorno traduco e metto a disposizione di tutti, e spieghi le ragioni che la portano ad essere in disaccordo con la azione di governo.

In verità credo che non si prenda nemmeno la pena di leggere quanto pubblico sul sito altrimenti avrebbe saputo quello che di ufficiale la Eritrean Airlines aveva comunicato.

A riguardo del festival sono costretto a spiegarle che la mia firma non è tanto valida come garanzia in se, ma indirettamente per il solo fatto che espongo la mia persona a possibili contestazioni provenienti dalle centinaia di partecipanti che non mancherebbero di testimoniare che ho affermato il falso.

La prego anche di leggere bene quello che scrivo, infatti ad essere scandalizzati della massiccia affluenza di migranti clandestini al festival non sono certamente stati gli organizzatori del festival , ma come ho scritto chiaramente la sparuta minoranza degli oppositori che contavano su quei giovani in difficoltà per alimentare le loro attività antigovernative.

La prego anche di evitarci la retorica dei poveri ragazzi che mangiano ades a Sawa perché quando mia moglie è andata a Sawa c’era solo sabbia e per avere acqua e legna doveva camminare giorno e notte, ma ne lei nei suoi commilitoni si sono mai lamentati, così come non si lamentano quelli che ci stanno ora.

Per parte mia sono trenta anni che mangio ades e non mi lamento neanche io.

Quanto ai due per cento non credo che nessuno si permetterebbe mai di prendere in giro chi con il suo sacrificio e quello della propria famiglia contribuisce al sostegno del paese.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Per barricata intendo dire che non ci troviamo sullo stesso punto di vista. Effettivamente sign. Pettini ha ragione,non leggo il sito eritreeritrea, lo bypasso fiondandomi subito nel forum, non certo per disprezzo, attenzione, bensì perchè il 99% degli articoli sono tratti dal sito shabait.com, il sito dello stesso GoE dove si elogia tutto l'operato di quest'ultimo e in 3 anni che lo leggo non ho MAI letto mezza riga di autocritica, se ne dovrebbe dedurre che praticamente il GoE rasenta la perfezione. Cmq ve bene, commenteremo tutti insieme le notizie del suo sito. ;-)

Per quanto riguarda la sua firma che la espone a eventuali contestazioni, vorrei farle presente, ma giuro che lo faccio con tutto il rispetto possibile e la totale solidarietà, sono presenti sul web una miriade di commenti a suo carico che lasciano davvero poco spazio all'immaginazione. Quindi mi perdoni sign Pettini, ma temo lei abbia già molti contestatori che con più o meno civilità si trovano in totale disaccordo con le sue tesi nei più variati argomenti sull'eritrea, anche se questo nulla toglie alla sua correttezza nel firmare sempre e comunque le sue constatazioni.
Per quanto riguarda sua moglie io credo che lei sia molto fortunato, innanzitutto perchè ha sposato una persona molto paziente che nonostante quello che ha visto non muove mezza parola a discapito dei metodi disumani usati nei campi d'addestramento in eritrea. Purtroppo il vero punto di scontro tra me e lei è quella da lei definita la retorica, per lei è considerata tale, quelli come me invece la considerano vita quotidiana che non può essere liquidata con una semplice scrollata delle spalle. Purtroppo i discorso degli ades mi porta a momenti tragici della mia vita, voleva avere qualche info su di me?Ebbene sono un ragazzo sotto la trentina che s'è fatto la guerra a tsoronà in prima linea poco più che 18enne, e successivamente ad assab ma nel sistema logistico dell'esercito e non in prima linea. Nonostante ciò sono stato costretto a rimenare nell'edf per i successivi tre anni. Solo un blocco intestinale causato dalla cattiva alimentazione e la tbc mi sono valsi un permesso a tempo determinato per recarmi a curarmi all'estero(si chiama medical board come saprà).Mi mortifica molto il suo modo di parlare, sembra che chi è stato male si debba venire a lamentare da lei..Ho una tentazione disumana di scrivere ogni giorno l'avventura di ogni compagno nei campi, nel deserto,inseguimenti da parte della MP, arresti e caccie all'uomo. Chi leggerebbe vedrebbe sicuramente la storia analoga di parenti e conoscenti. Ma chissà..potrei anche farlo.Raccontare la realtà vale più di tante parole e discussioni inutili su politica e fagiolate varie..
vada vada nei luoghi di ritrovo di asmara..quella del 2% è la meno divertente delle barzellette. Sentisse le altre...

Re: Grazie Presidente Isaias

Rispondo qui alle sue domande, Shagray.


Allora, lei ha proposto 9 punti nel suo post, ma poteva semplicemente racchiuderle tutte sotto le nomenclature: SANITà E INFRASTRUTTURE. Ok? Infatti sono tutte voci facenti parte dello stesso tema e non 9 temi differenti.

Bene, mi trovo in accordo con quanto scritto da Pettini, la situazione attuale (nonostante lo scempio della guerra coi woyanè), non è minimamente paragonabile a quella del '91. La sanità, pur avendo registrato negli ultimi anni una fase di stallo, è migliorata rispetto allora cos'come tutti i dati delle mortalità sono davvero ridimensionati rispetto al passato. Non ci piove.
Per quanto riguarda le infrastrutture io avrei molto da obbiettara shagray e spero che tu possa discuterne serenamente. Sono state costruite strade, ponti, dighe, laghi artifciali e edifici pubblici di vario uso. Ci sono alcuni particolari a cui non dai il dovuto peso.
1-le infrastrutture sono costruite dalle ditte governative(la seghen construction è quella più importante, se non l'unica) ch edetiene il monopolio assoluto. sappiamo tutti che la forza lavoro impiegata da questi è formata esclusivamente e ripeto ESCLUSIVAMENTE dai giovani warsay ykealo alias ragazzi arruolati per il servizio militare ma che vengono impiegati dopo poco nei servizi di manovolanza a TITOLO GRATUITO(wefry hager)! Offrire le proprie braccia alla propria patria è un onore per ognuno di noi, ''sacrificio nostro per il bene dei nostri figli'', ineccepibile. Ma osservando dal punto di vista puramente materiale, anche una persona dalle succinte conoscenze economiche capirebbe che il monopolio della popolazione attiva(ragazzi e ragazze in età da lavoro) causa carenza di offerta di forza lavoro, letale per qualsiasi economia, per non parlare della difficoltà delle famiglie che non avendo proventi e stipendi per logica conseguenza non spendono e non consumano causando la regressione economica che, pensa Shagray, nel solo 2003 ha portato alla svalutazione del nostro nakfa al 22.1%. Non si sa ora di quanto sia perchè il governo non pubblica più nessun tipo di consuntivo della propria economia. Cosa che ha fatto fino al 2003. Oggi il fondo monetario internzionale e altri enti hanno calcolato che il Nakfa è sopravalutato dalla Banca centrale eritrea e le stime del fondo monetario internazionale offre stime preoccupanti che le proporrò a tempo debito.
Per linee telefoniche cosa intendi precisamente? Non ho capito. Spiegami.

Per qanto riguarda il porto di massawa tocchiamo un tasto dolente. Tutto il centro storico di massawa(quindi la zona adiacente al porto stesso) è stato parzialmente raso al suolo per favorire la costruzione di magazzini. Io non so cosa abbiano intenzione di fare, ma so solo che ho visto coi miei occhi dato che mi reco a massawa frequentemente, che il porto ospita esclusivamente navi di piccola stazza provenienti prevalentemente dai paesi arabi, malaesia e india. Si tratta di un traffico di merci molto limitato che porta quantità di beni molto limitati. Il blocco delle importazioni è l'arteficie di ciò. Quindi non ho visto riscontro alle programmazioni delle autorità di massawa.
Capitolo scuole. Ok, il governo ha sempre costruito scuole primarie e secondarie nei centri più sperduti del paese cercando di dare la possibilità di studiare a chiunque. Ma temo il sistema dell'istruzione sia drammaticamente ridimensionato nel nostro paese. Se vorrai ti spiegherò perchè in un'altro momento dato che l'argomento è immenso.

Non penso che sia molto logico valutare i cambiamenti in eritrea dal 91 a oggi. Nel 91 era appena terminata una guerra trentennale(scusa se è poco), bisognava ricostruire istituzioni, società, economia. Sai benissimo che si partiva da zero spaccato. Piuttosto dovremmo partire dal 93 o 94 o 95, quando il paese aveva già assunto una sua identità e i successi della politica d'allora erano sotto gli occhi di tutti noi.

Quindi Le dico che dal '91 ad oggi i paese è cambiato in bene.
Ma partendo dal 97 direi che oggi siamo tornati nel medioevo.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo non avere lo stesso punto di vista non è un fatto negativo, ma al contrario rappresenta una ottima occasione per discutere argomenti che altrimenti rimarrebbero fuori della portata della gente comune.

Poco si parla infatti dell’Eritrea e quasi sempre in maniera distorta e condizionata da metodi di diffusione delle notizie fortemente inquinati dai moderni padroni dell’informazione mondiale.

Statistiche, tendenze, verità, accadimenti, tutto è distorto e condizionato da pochi influenti catalizzatori che gestiscono a loro piacimento e secondo ben precise opportunità di mercato.

Il libero pensiero espresso da un giornalismo sano e deontologicamente corretto non esiste più.

Probabilmente ora valgono di più le piccole realtà che agiscono autonomamente al di fuori delle logiche dei grandi mezzi di informazione, e un forum come quello di Eritrea Eritrea probabilmente offre maggiori opportunità di quante non ne offra la cosiddetta informazione ufficiale.

Non a caso mi sono voluto imbarcare in questa operazione di apertura verso la gente che legge Eritrea Eritrea, lo scopo era quello di offrire una opportunità a chi si sentiva di avere qualcosa da dire di farlo in pubblico e con la possibilità di confrontarsi con gli altri.

Le sue esperienze personali hanno certamente un elevato valore e le fanno onore, utilizzi il forum in maniera corretta e si renderà conto che è certamente il luogo migliore per confrontarsi e soprattutto dire apertamente quello che lei pensa in maniera costruttiva.

Le suggerisco però di non cadere nell’errore di fidarsi ciecamente delle sue opinioni che potrebbero essere in qualche modo condizionate dalle sue personali esperienze, cerchi di volare più alto e valutare l’operato del suo paese in maniera più ampia e realistica.

Di casi personali ce ne sono centinaia di migliaia, ma l’Eritrea è una sola.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo, trovo inutile risponderti, mi associo a Stefano, ti chiederei solo di toglierti la benda dagli occhi e guardare le cose come stanno.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo, mi scusi ma sono quasi obbligato a intervenire perche qui mi sa che lei non sta facendo altro che contraddirsi, forse per il semplice motivo che dimentica i suoi post precedenti. Dice che e un giovane sotto la trentina, quindi 28/29 immagino...cio' vuol dire che il 24/5/1991 ( giorno dell'indipendenza ) era appena 11enne / 12nne, forse ora comincio a capirla, la sua totale inesperienza militare/politica l'ha portata a tutto cio', comunque il mio discorso non e questo ma ben altro, mi pare aver letto in post precedenti che lei viaggia frequentemente in Eritrea, oggi mi sorprende con un post dove dice che e un ex warsay che ha combattuto in prima linea a tzorona e che le e stato concesso il permesso temporaneo per farsi curare,mentre in altri post secondo le sue testimonianze i giovani warsai sono privati da tutti i dirritti,se cosi fosse come ha fatto lei ad ottenere il permesso visto che ogni volta cerca di farci credere che vive in Italia e che viaggia avanti e indietro per l'Eritrea e addirittura si preoccupa per la sospensione dei voli della Eritrean, mi ha lveramente spiazzato,la credevo molto piu intelligente.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Pur non condividendo ciò che scrive il sign pettini e nonostante i ripetuti ''scontri'' avvenuti in questi giorni, apprezzo molto i toni del suo ultimo intervento. Mentre d'altrocanto ritengo molto stupido da parte mia continuare a discutere con una persona come shagray che prima cerca di dialogare, poi nell'impossibilità di rispondere adeguatamente aggredisce con post mirati a chi scrive, poi trova giovamento nell'associarsi a ciò che scrivono gli altri senza aggiungere una virgola in più, sucessivamente pone dei quesiti ma già col pregiudizio e la presunzione di conoscere le risposte si 'dimentica' completamente di rispondere e portare a termine la discussione. Non vedo perchè ora non mi deve rispondere dopo che mi ha fatto il terzo grado. Trova inutile rispondermi? probabilmente, anzi, sicuramente perchè non ha alcun argomento che possa sostenere la sua causa. Ps-dato che non ho più voglia di essere apostrofato con frasi ingiuriose da lei, non avrò più un atteggiamento amichevole nei suoi confronti quindi da ora non tollerò più che lei mi dia del tu! Se si rivolge a me veda di farlo con lo stesso rispetto che ho io.Altrimenti non si scomodi a chiamarmi in causa e rimanga nel suo olimpo a crogiolarsi nelle sue convinzioni che non ammettono discussioni nè repliche. Tutti devono pensarla come lei altrimenti sono dei traditori da mettere al muro. Complimenti. Continui coì. Le bende io le ho tolte da tempo.

Al Sign. Pettini vorrei rassicurarlo sul fatto che grazie ai miei genitori sono riuscito ad avere un'istruzione adeguata e una conseguente apertura mentale che mi permette di avere una visione dei fatti che prescinde dalle miei esperienze soggettive. Dovessi dare peso a quest'ultime temo che a quest'ora sarei seduto in uno dei tanti stand di manifestanti contro il GoE, o in una delle tante conferenze dell'opposizione eritrea e così via. Invece vivo ancora in eritrea, a parte le poche settimane all'estero per cure mediche, a trottare e lavorare per guadagnarmi da vivere, non sono uno di quelli che mantiene le distanze dai membri del regime, del governo e dell'esercito, tutt'altro, la mia esperienza nell'esercito mi ha portato ad avere legami assai forti con persone che oggi fanno parte dell'amministrazione governativa o funzionari di pubbliche istituzioni.Non sono uno di quelli che vede come unica soluzione la caduta di isaiass per risolvere tutti i mali dell'eritrea. Anzi, rimanesse per 100anni, non mi interessa, ma i diritti di noi ragazzi non devono essere considerati stupidaggini, non dobbiamo essere considerati semplici numeri. Tutto mi si può dire ma non che ho abbandonato il mio paese(a differenza di molti altri), o che mi trovo nella comodità di criticare da migliaia di km di distanza senza aver la minima cognizione dei reali avvenimenti nel paese.
Mi si può accusare alle volte di farmi prendere dalla foga nel rispondere a certe affermazioni, e questa critica la accetto nello sforzo di migliorarmi. Ma le volte che ho proposto temi molto interessanti per il dibattito, questi sono venuti costantemente ignorati.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo e Shagray l'ultimo post sembrava scritto da Shagray ma postato da Neo, credendo in un errore di Shagray l'ho cancellato per sostituirlo con uno corretto poi mi sono reso conto che l'indirizzo Ip era effettivamente di Neo, ma la firma di Shagray.

Che succede???

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Francamente non ho capito. Io ho postato un post che ora non vedo. Si riferiva a Shagray a cui dicevo principalmente che la sua ignoranza totale su come funzionano le cose ad asmara mi lasciava esterreffatto

-mi dice che è impossibile che abbia avuto il permesso di uscire ma probabilmente non sà che il medical board che si riunisce per decidere casi come il mio, decide di dare tali permessi nel caso si venga appurato che la persona non può essere curato in eritrea per mancanza di strutture idonee e per l'urgenza della stessa a curarsi. Alla fine direi che la figura barbina di uno che non sà niente di niente su come funzionano queste cose è proprio shagray!!

Secondariamente sono indignato sul punto di vista sempre di shagray secondo cui chi è giovane è senza esperienza e quindi un deficente totale. Allora chissà obama che è il più giovane presidente usa cosa potrebbe pensare di questo ragionamento. Ridicolo. Si ricordi che anche un bambino può avere la maturità di un adulto. Eh no, lei è membro di una famglia regale, eh si, shagray è un cognome illustrissimo.
Chi non ha combattuto 30 anni di guerra è un idiota e non può capire come vanno le cose? Senta shagray io sono stufo delle sue repliche così infantili. Sembravano all'inizio un escamotagè per dribblare le mie domande e constatazioni, invece devo dire che si sono rivelate davvero puerili a lungo andare. Il sign. Pettini ha cancellato il vecchio post inavvertitemente(mi sembra di aver capito), e forse è meglio così perchè te ne avevo cantate davvero di tutti i colori. Le ho detto 2000 volte che non vivo in italia, ci sarà un motivo se freqento il forum da poche settimane e potrò farlo ancora per poco dato che il rientro è imminente. Cmq da oggi in poi non risponderò più a lei in quanto è davvero tempo perso! Invece di investigare sulla mia età e contare i miei anni veda di contare quanti panini riesce ad avere una famiglia eritrea in casa. Chi non la pensa come lei è un traditore, un energumeno che si vende a coloro che vogliono il male dell'eritrea, un ragazzino inesperto, un bugiardo che non ha diritto a dissentire, uno con le bende agli occhi. Ma continui a vivere nel suo mondo. Spero che un giorno decida di essere coerente con se stesso e andare a vivere nella realtà paradisiaca che sta difendendo. Allora se dio vorrà potremmo discutere se è ancora della sua opinione. ma non credo che lo farà. E' troppo comodo starsene in un'europa libera a godersi i frutti del proprio lavoro. Porti la sua famiglia ad asmara, iscriva i suoi figli all'università di sawa, gli faccia fare servizio civile per anni e poi vediamo che futuro avranno loro e che patrimonio avrà lei. Sicuramente risponderà che sarebbe un onore farlo. Ma si tratta di una risposta dettata dal suo orgoglio, che è quello che le sta annebbiando le idee e gli occhi. Non si disturbi a replicare. Da me non avrà più nessuna risposta e nessun interesse ai suoi post.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo, la mia famiglia e rientrata in Eritrea da 9 anni,
due dei miei figli sono nella campagna warsai yikealo e mia figlia si trova attualmente a sawa. sono contento che non risponderai piu.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

E con la famiglia e i figli in quelle condizioni ti dici contento? Cosa stanno facendo i tuoi famigliari che richiede il servizio militare a tempo indeterminati? costruiscono strade? Arano i campi?

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo ora che ho un po’ di tempo e prima che lei torni in Eritrea vorrei esprimerle alcune perplessità a riguardo della sua visione della realtà del suo paese.

La storia dell’Eritrea nella sua tragicità è molto lineare e non lascia spazio a dubbi o a incomprensioni che possano in qualche modo fornire l’alibi della diversa interpretazione dei fatti che l’hanno caratterizzata, quindi proviamo ad analizzarla ripercorrendo le fasi salienti.

I trenta anni di lotta per la liberazione sono stati inizialmente segnati da prese di posizione interne contrastanti, dipendenti da un diverso modo di concepire alcuni principi base che avrebbero dovuto motivare e regolare la strategia politica del movimento di liberazione.

In grandi linee alcuni sostenevano linee di azione fondate su discriminanti etniche e religiose, mentre altri consideravano fondamentale agire conformemente alla tradizione culturale eritrea paritetica nei confronti delle etnie e delle religioni del paese.

Questo diverso approccio politico culturale provocò aspri confronti che si risolsero con l’allontanamento del F.L.E. e la ascesa del F.P.L.E. che condurrà il paese alla vittoria finale nel 1991 e all’indipendenza nel 1993.

Il processo di emancipazione dell’Eritrea a quel punto procede con un vigore inimmaginabile diventando il punto di riferimento ed esempio per tutti i paesi africani che sognavano pari dignità e autodeterminazione, ma provocando anche la reazione di quelle forze esterne che da sempre hanno operato affinché l’Africa rimanesse perennemente in uno stato di conflitto e di sostanziale arretratezza per essere più facilmente depredabile delle sue ricchezze.

Il 1997 segna l’inizio di una nuova strategia di attacco nei confronti dell’Eritrea che nel 1998 sfocia in una campagna di guerra, mirata alla eliminazione totale del paese, che viene interrotta nel 2000 con l’intervento delle Nazioni Unite quando risulta evidente agli esperti di strategia militare che l’Etiopia è prossima a una nuova schiacciante disfatta militare.

Non potendo essere battuta sul campo l’Eritrea subisce allora un attacco in campo diplomatico caratterizzato da un tentativo di sovvertimento del governo ad opera di alcune alte cariche dello stato eritreo che probabilmente cedendo alle lusinghe e alle promesse provenienti da forze esterne che si erano proposte come garanti nel caso di un loro successo di una immediata accettazione del nuovo governo e rapporto preferenziale con l’Etiopia.

L’Eritrea reagisce al tentativo di colpo di stato e i responsabili vengono arrestati con gravissime accuse di alto tradimento.

Lei Neo concludendo un suo post afferma: ”Quindi Le dico che dal '91 ad oggi i paese è cambiato in bene. Ma partendo dal 97 direi che oggi siamo tornati nel medioevo.”

Possibile che le sia sfuggito quello che il paese ha dovuto affrontare dopo il 1997?

Se ne deve forse dedurre che lei sarebbe stato favorevole al colpo di stato filo-etiopico e che è rimasto deluso da come invece sono andate le cose?

In questo caso si troverebbe in sintonia con alcuni altri sparuti e ben conosciuti personaggi, che per ragioni di amicizia o di opportunità avevano puntato sui golpisti che saranno in seguito giudicati pubblicamente per i loro reati contro la sicurezza dello stato, si sono da allora attivati con movimenti di pseudo tutela dei diritti umani pro*****ndo del silenzio assoluto che il popolo eritreo ha fin dall’inizio riservato loro, ignorandoli.

E avrebbe una suo logica spiegazione anche il suo atteggiamento critico verso un governo dal quale evidentemente non si sente rappresentato.

Se viceversa lei ha compreso il valore della scelta del popolo eritreo che stringendosi intorno al presidente ha saputo assorbire le possibili letali conseguenze del tentato colpo di stato imprimendo nuovo vigore agli sforzi del governo per risolvere le sfide per l’emancipazione del paese e attraverso meccanismi legali la vertenza sui confini con l’Etiopia, non deve cadere nella trappola mediatica di chi ora diffonde notizie che hanno come unico scopo quello di orchestrare una inutile e ingiustificata propaganda antigovernativa e dovrebbe tentare di gettare lo sguardo molto più in la riconoscendo che la gente che ora manda aventi il paese è esattamente la stessa che il paese lo ha reso libero e indipendente e che successivamente ha difeso con tutte le energie queste fondamentali conquiste.

Quando tornerà in Eritrea provi a immaginare come sarebbe se all’aeroporto dovesse presentare il passaporto etiopico invece di quello eritreo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience ha perso nuovamente una splendida occasione per tacere.

Non mi faccia pentire di averla riammessa nel forum.

Si attenga alle regole, non si rivolga direttamente ad altri interlocutori e provi a formulare concetti invece di avventurarsi in commenti provocatori.

Con l'occasione rinnovo "l'invito" a tutti a rivolgersi agli interlocutori con il lei.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Così come io richiamo all'educazione, alla cortesia ed alla gentilezza. Fino a prova contraria non ho mai insultato nessuno dei partecipanti al forum. Esprimo le mie idee contrastondo le vostre idee e non la vostra persona. Quindi non vedo perché mi si debba parlare con questi toni tutt'altro che cordiali!

Re: Grazie Presidente Isaias

Non contesto e mai contesterò l'atteggiamento tenuto dal pfdj nei confronti dell'fle. Oggi, quest'ultimo, ha deciso di deporre le armi e iniziare una nuova opposizione facente perno sulla sola pressione politica. Non condivido comunque i loro principi politici e i contrasti che regnano all'interno di questa coalizione. Si ha l'impressione che sia una sorta di attacco all'arma bianca per accaparrarsi la posizione istituzionale più elevata anzichè una lotta per il bene del paese stesso. Quindi non vedo nell'opposizione alcuna possibilità di agire per il bene del paese, anzi, si ha la sensazione che questa, puntando sul fattore etnico(come dice lei) non si accorga che sta pianificando la dissoluzione del paese. Detto questo chiudo il discorso fle e affini ribadendo la mia totale dispprovazione.

Venendo al discorso della depredazione delle ricchezze eritree, credo che lei stia dando una interpretazione dalle forti tinte nazionalistico-militari, che ovviamente io non condivido. Il nostro paese ha avuto, dal momento della sua indipendenza, contrasti con tutti i paesi limitrofi sfociati poi in scontri miltari dai risvolti più o meno duraturi, che a mio avviso non sono da catalogare come aggressioni alla sovranità di asmara ma all'ambiguità dei confini che un nuovo stato ha fisiologicamente con la sua nascita dopo decenni di colonizzazione e dominazione straniera.
Ne sono un esempio i problemi di confine avuti con lo yemen e gibuti intorno al '95.
Con l'etiopia, oltre a una situazione analoga, dobbiamo integrare ltri motivi sorti alla base del conflitto definibili come una sorta di picche e ripicche tra i due leader ''compagni di merende'' per decenni!!
Inizia con situazioni piuttosto ridicole ma decisive per l'escalation nella crisi fra i due paesi: l'Eritrea stacca i contatti telefonici col resto del mondo, rifiutando il prefisso dell'Etiopia (1991). L'Etiopia vede con apprensione la troppa indipendenza: potrebbe essere un cattivo esempio per i movimenti secessionisti che cova dentro i suoi confini. Nel 1997 l'Eritrea introdusse la propria moneta che dì per sè fu vista con ostilità dall'etiopia ma che si trasformò in provocazione quando il nakfa venne messo allo stesso tasso di scambio del birr. Addis Abeba ne rifiutò la parità e pretese che ogni transazione avvenisse in dollari, questo fu un colpo tremendo per i woyanè in quanto i costi delle importazioni etiopiche hanno subito un aumento di costi; infatti, grazie all’utilizzo del dollaro statunitense negli scambi commerciali, l’utilizzo dei porti eritrei di Massaua e Assab da parte degli operatori commerciali dell’Etiopia è drammaticamente più caro. Asmara aumentò le tasse di transito; l'Etiopia dirottò i traffici dai porti di Massaua e Assab a quello di Djibuti, con danni economici per entrambi i paesi. L'introduzione del nafka ha posto il problema di dogane e frontiere: fino a quel momento i confini erano semplici limiti amministrativi; gli accordi commerciali rendevano irrilevanti le barriere doganali. Quando si trattò di fissare i confini nazionali, i dispetti reciproci sfociarono in guerra aperta. Solo ora entrano in scena eventuali ''sponsor'' etiopi che più che mirare all'aretratezza della nostra eritrea, come dice lei, non fanno nulla per evitare la guerra fra i due popoli in quanto dal conflitto le grandi potenze traggono enormi benefici economici(armi), ma questo vale per il corno d'africa come è valso per tutti i paesi e conflitti nel mondo in qualsiasi lasso storico. Il resto a mio avviso sono storie di fanta-politica buone per le discussioni sterili senza soluzione di continuità. Mi trovo comnque dalla parte di coloro che non vedono l'aggressione etiope come un tentativo di far sparire l'eritrea(qui riemergono i toni nazionalistici di cui parlavo prima), ma ritengono un tentativo di meles di sovvertire il pfdj sostituendolo con la miriade di partitucoli dell'opposizione sicuramente meglio giostrabili e compiacenti nei confronti del tplf etiopico(se ci pensate, esattamente ciò che sta facendo in somalia attualmente:insediamento e appoggio militare al governo di transizione somalo).
Il nocciolo del mio discorso è che il conflitto eritreo-etiopico và interpretato come un contenzioso fra i due paesi e basta. Le potenze al ''fianco '' di meles hanno semplicemente dato il proprio benestare a quest'ultimo.

Discorso dei politici eritrei traditori: l'atteggiamento sovversivo dei 15 è stato una lettera nella quale si chiedevano riforme democratiche, prima fra tutte la promulgazione della Costituzione, che consente elezioni democratiche e libertà di stampa, il tutto con affermazioni e fate alla luce del giorno con interviste e presenziamenti di dominio pubblico e internazionale. Le accuse di colpo di stato, egregio pettini, sono state formulate dal solo pfdj senza che agli arrestati sia stata data la possibilità di difendersi pubblicamente. A mio avviso questo avrebbe dimostrato la loro condotta disfattista agli occhi del popolo eritreo e di tutto il mondo, ma la decisione arbitraria, presa con il più classico dei metodi stalinisti(arresto, nessun processo, accuse di disfattismo e decisone di far sparire gli accusati dalla faccia della terra come se si avesse il timore che questi potessero fare dichiarazioni scomode) sono un indizio pesante che dimostra l'ostilità del pfdj a qualsiasi tentativo di riforma e avvicendamento politico. Posso anche aggiungere che il fatto che gli arresti siano stati fatti a ridosso della crisi con i woyanè potrebbe anche essere interpretato come l'aver colto l'occasione imperdibile di agire in un momento di crisi in cui il popolo è intimorito e distratto dalla guerra ormai imminente e inevitabile.
Mi chiede se mi rendo conto cosa ha dovuto affrontare il paese dal '97? Posso risponderle con lucidità che la situazione è stata creata dalle lotte intestine del partito.

Per quanto riguarda la seconda domanda non le rispondo neanche in quanto è visibilmente provocatoria e volta a mettermi in cattiva luce nei confronti dei lettori e degli utenti del sito: neo il traditore, neo il fedifrago, neo il filo-etiopico, neo il woyanè. Come dicono qui a roma? mi rimbalzano addosso questi accostamenti, d'altronde le mie condizioni fisiche testimoniano il dovere che ho svolto nei confronti del MIO paese. Vorrei gentilmente farle notare che nell'ultima parte del suo discorso ha espresso toni e affermazioni che non le fanno onore, si intuisce molto bene la sua militanza nel partito e la conseguente mentalità volta all'esclusione, isolamento, estromissione dalla vita politica e annientamento di coloro che non condividono alcune delle scelte del governo Ha molto ragione quando mi dice che non mi sento rappresentato dal GoE, non vedo come possa esserlo dal momento che ogni singolo elemento ed ogni singola decisione è presa da una limitata oligarchia che non prevede l'interazione politica di cittadini eritrei presenti nel paese. La rassicuro per l'ennesima volta sul fatto che non sono influenzato da niente e da nessuno. D'altronde dovrebbe essere palese la mia anomalia. Un eritreo che ha adempiuto e adempie tuttora i propri obblighi e doveri di cittadini eritrei, vive stabilmente in eritrea con tutti i membri della propria famiglia, non considera l'operato del GoE un totale fallimento, ma chiede esclusivamente un atteggiamento umano nei confronti dei giovani eritrei(se permette difendo la mia categoria) e di tutti gli eritrei che fanno file per il pane, la benzina, la farina ecc..mentre altri vanno in giro per il paese con fuoristrada da 2 milioni di nakfa.


Quando tonerò a casa il fatto di presentare il mio passaporto eritreo e non quello etiope non credo sarà il primo dei miei pensieri in quanto è una realtà che solo le persone con accentuate manie di persecuzione possono avere. Piuttosto le prime domande che farò ai miei cari saranno se abbiamo a disposizione qualche panino o kg di farina in più nel coupon, oppure se i miei fratelli a wia'a godono di buona salute. Sucessivamente riprednerò posizione nel mio posto di lavoro e mi rimboccherò le maniche per servire il mio paese. La lontananza da casa, la nostalgia ti fà pensare a queste cose e perdere di vista la realtà quotidiana eritrea, peccato sia un qualcosa di effimero che dura pochi giorni.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Neo, mi consenta di chiederle se ha riletto almeno un paio di volte il suo post, mi creda prima di risponderle l'ho letto e riletto, Neo mi creda non ho nulla di personale contro di lei, anzi da una parte ammiro il suo amore verso la patria, cio non toglie che ogni volta mi convince di piu' che c'e qualcuno che la spinge a scrivere tutto cio', un giovane come lei con un futuro davanti non sarebbe cosi pessimista e non continuerebbe a fare interventi contradittori. Comunque le auguro ottima salute e buon rientro in Patria e in futuro cerchi di dire le cose come stanno realmente.

Saluti / Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo ho letto con piacere e interesse la sua articolata risposta al mio ultimo intervento anche se appare estremamente confusa e contraddittoria, ma prima di passare alle contro-risposte vorrei chiarire ancora una volta un concetto base sul quale ruota la essenza stessa del sito Eritrea Eritrea e la mia personale attività nei confronti del paese.

Come ho più volte ripetuto in passato sono solo un osservatore super partes e nonostante lei affermi che “…si intuisce molto bene la sua militanza nel partito…” come italiano non desidero, non ho, e non potrei comunque avere, nessuna funzione o incarico riconducibili ad attività istituzionali in Eritrea.

Passiamo ora agli argomenti da lei proposti:

- Le questioni di confine con Gibuti e Yemen da lei citate sono state risolte in maniera diplomatica o legale facendo ricorso allo strumento dell’arbitrato internazionale, e come tali possono solo dimostrare la buona fede del governo eritreo e il pronto rispetto dei verdetti.

- La questione dell’Etiopia dimostra viceversa che quest’ultima non solo ha provocato una inutile guerra rifiutandosi di ricorrere a strumenti democratici fino a quando non è stata costretta, ma dopo aver simulato una incondizionata accettazione di tali strumenti si è rifiutata di rispettare gli impegni presi e addirittura promuove attività di occupazione illegale di territori eritrei.

- L’introduzione del Nakfa è stata una iniziativa doverosa per una nazione sovrana che l’Eritrea ha fin troppo rimandato nel tempo e che comunque con la parità rispetto al Birr risultava ininfluente a livello economico. Non è forse giusto che un paese sovrano abbia una propria politica economica? Quando sarebbe stato secondo lei il momento ideale per introdurre il Nakfa?

- La adozione del dollaro come valuta di scambio è stata voluta dall’Etiopia che intendeva con questo frenare gli scambi commerciali Eritrea Etiopia e la scatenata ascesa del prodotto interno lordo eritreo. Addis Abeba in virtù di due importanti accordi economici con l’Eritrea beneficiava del regime di porto franco nei porti di Massaua e Assab, e servizi a costi bassissimi rispetto a Gibuti.

- La sua affermazione: ”Il nocciolo del mio discorso è che il conflitto eritreo-etiopico và interpretato come un contenzioso fra i due paesi e basta.” non è condivisibile poiché per prima cosa il contenzioso è stato risolto definitivamente in maniera legale e immodificabile dalla Commissione Confini, e poi perché l’Etiopia ha dimostrato con i fatti le sue reali intenzioni sia occupando illegalmente territori eritrei sia invadendo la Somalia. Queste due evidenze smentiscono anche la validità della sua affermazione: “Mi trovo comnque dalla parte di coloro che non vedono l'aggressione etiope come un tentativo di far sparire l'eritrea.”

- La questione dei quindici viene trattata in maniera riduttiva presentandola come la sola conseguenza della presentazione di un documento che sollecitava la adozione di strumenti democratici solo da chi vuole far finta di non conoscere gli antefatti che hanno condotto all’arresto dei protagonisti del tentato colpo di stato. E’ sorprendente però che a sostenere una simile teoria sia un eritreo che dovrebbe conoscere bene la storia del suo paese e soprattutto conoscere bene la cronistoria degli eventi che si sono succeduti in quei mesi cruciali per l’Eritrea. Quello che potrebbe esserle sfuggito è semmai il coinvolgimento delle diplomazie straniere in quell’incresciosa serie di eventi, ma questo verrà affrontato a tempo debito quando ci saranno le condizioni per riesaminare un caso che per la tipologia dei reati commessi e la loro efferatezza costituisce un caso unico e straordinario da trattarsi in maniera unica e straordinaria.

- Lei afferma: “Mi trovo comnque dalla parte di coloro che non vedono l'aggressione etiope come un tentativo di far sparire l'eritrea(qui riemergono i toni nazionalistici di cui parlavo prima), ma ritengono un tentativo di meles di sovvertire il pfdj sostituendolo con la miriade di partitucoli dell'opposizione sicuramente meglio giostrabili e compiacenti nei confronti del tplf etiopico(se ci pensate, esattamente ciò che sta facendo in somalia attualmente:insediamento e appoggio militare al governo di transizione somalo).”. Ebbene trovo che queste due affermazioni sono ugualmente gravissime, anche se lei vorrebbe far sembrare la seconda meno grave, comunque le domando se visto che c’era un progetto di rovesciamento non potrebbe darsi che tra i più facilmente gestibili e compiacenti ci fossero anche i personaggi appartenenti ai G15?

- “neo il traditore, neo il fedifrago, neo il filo-etiopico, neo il woyanè” se lo è voluto dire da se nessuno l’ha accusata, rimane il fatto che non ha risposto alla mia richiesta di schierarsi apertamente ritenendola provocatoria e dicendosi offeso, comunque conclude scrivendo: “Quando tonerò a casa il fatto di presentare il mio passaporto eritreo e non quello etiope non credo sarà il primo dei miei pensieri in quanto è una realtà che solo le persone con accentuate manie di persecuzione possono avere.”. Fossi in lei questa affermazione non la ripeterei in pubblico a un eritreo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

1-militanza nel partito era inteso come 'vicinanza' a quest'ultimo e al suo entourage.Questo traspare molto dai suoi interventi nel forum. Ma non importa molto questo aspetto. Il mio riferimento era rivolto al fatto che lei è restio a considerare altre dichiarazioni al di fuori di quelle provenienti dal GoE. In genere si dice che bisogna ascoltare sempre le due campane prima di emettere sentenze.

2-La questione di confine con lo Yemen è da considerarsi oggi conclusa. Ma non dobbiamo dimeticarci le modalità con cui è stata affrontata: dopo un'ultimatum da parte dell'eritrea nel 95, le truppe di asmara invadono Hanish Kebir dando vita ad uno scontro che in soli due giorni causa perdite in entrambi gli schieramenti(i 200militari yemeniti presenti sull'isola furono fatti prigionieri),solo sucessivamente fu interpellata l'AIA che il 3 ottobre 1996 depositò la sua decisione che attribuiva allo Yemen le isole in questione. Quindi non è come dice lei. Il ricorso all'arbitrato è avvenuto dopo che giovani eritrei sono caduti in quegli isolotti in seguito all'atteggiamento di guerra preventiva tenuto dal GoE.
Il contenzioso con Gibuti inutile definirlo concluso dal momento che dal giugno scorso abbiamo assistito ad una nuova escalation che fa seguito ai passati scontri nel 96 e 99. Non vedo dove sia la risoluzione diplomatica in questo caso.

3-L'istituzione del Nakfa non è avvenuta troppo presto nè troppo tardi, è avvenuta al momento opportuno in quanto una nazione sovrana ha tutti i diritti per attuare quei processi che la qualifichino come tale. L'acquisizione del nakfa non è assolutamente criticabile, ma se si fa attenzione a ciò che ho scritto si intende bene che le modalità con cui questo è avvenuto sono state tutt'altro che consone e hanno concesso un pretesto ai woyanè per iniziare una spirale di violenza sfociata nella guerra. La supposizione secondo cui il nakfa posto sullo stesso piano del birr fosse ininfluente non trova riscontro nella realtà. Il discorso è lungo e ne discuteremo in altri momenti.

4-dicendo che la crisi etiopico-eritrea sia un contenzioso esclusivamente fra i due paesi è un chiaro riferimento al suo discorso secondo cui potenze straniere si sono poste in prima fila per spronare l'etiopia. Non condivido questa affermazione e sostengo che l'etiopia ha aggredito per sua e solo sua decisione riconducibile ai già detti risvolti economici. Non capisco cosa c'entra in tutto ciò l'accordo di algeri. E' stra-ovvio che è stata presa una decisione a favore dell'eritrea e solo l'ipocrisia etiope non ne accetta l'applicazione. Ma questo cosa c'entra con l'ingerenza di potenze ''imperialistiche'' nell'inizio del conflitto di cui stiamo discutendo???

5-far sparire l'eritrea..questo discorso non capisco come possa non essere valido: l'etiopia invade l'eritrea per insediare un governo costituito partito in esilio. L'etiopia invade la somalia per insediarvi un partito in esilio. Nota differenze? Suvvia non credo. Nella foga di trovare il pelo nell'uovo in questo ragionamento non ha spiegato perchè le risulta non valido. Sopratutto alla luce delle dichiarazioni dello stesso TPLF e dei leader dell'opposizione eritrea che durante il conflitto confermavano la presenza di qualche centinaio di uomini e capi dell'opposizione al seguito delle truppe di Addis nella zona di barentu dove addirittura dicono fosse già iniziata un'opera di indottrinamento nel territorio ad opera dell'opposizione.

6-Efferatezza dei reati commessi. E' molto decisa come frase,come è molto audace quella che fa riferimento alla mia ignoranza sulla cronistoria di quei fatti. Innanzitutto ripeterò fino allo sfinimento che le accuse provengono da una sola parte. E il fatto che al tempo, i giornali che facevano la cronaca degli eventi e davano voce ai presunti traditori, furono chiusi in fretta e furia palesa la volontà di far abbassare i riflettori sulla facenda e iniziare un totale black-out sulla questione, in modo da dare voce ad una sola verità che non ammettesse repliche. Parla di crimini da trattare in maniera straordinaria. Sembra che lei stia parlando di gente che ha fatto atti di genocidio, uccisioni di massa ecc..mentre analizzando lo svolgimento dei fatti chi è sparito dalla faccia della terra(e qualcuno è già sottoterra da anni)sono proprio coloro che lei accusa. Curioso questo aspetto. Nessuno fa finta di non conoscere i fatti, egregio, piuttosto le dico che i pochi che si sono salvati da quella caccia alle streghe hanno rilasciato diverse interviste e affermazioni pesanti sull'operato del pfdj e sulle modalità decisionali al suo interno. Ma chi fra noi è in grado di decidere quale delle due verità è da considerarsi tale? Io?Lei? Glie lo dico io: NESSUN DI COLORO CHE SONO ESTRANEI Al partito!! La verità, se mai verrà a galla, dovrà giungere dai protagonisti che hanno dato origine a tutto ciò. Ed è per questo che io non trovo giusto schierarmi, in quanto qualsiasi eritreo di neutro pensiero e senza alcun indottrinamento non può conoscere la verità dei fatti!Nessuno di noi comuni mortali. A lei chi le ha fornito i particolari induscutibili ed inoppinabili degli eventi? Sicuramente avrà sentito voci(tendenziose...aggiungo io) o si sarà documentato per i fatti suoi. Cosi non è facile giungere ad una verità lucida e priva di sfumature.

7-Le affermazioni che ho fatto sull'etiopia lei le cataloga come gravissime. Lo so! Se non ho preso un abbaglia direi che le ho scritte di mio pugno. Proprio per affermare che l'aggressione etiope non ammette scusanti, quindi perchè avrei voluto far sembrare meno gravi queste accuse? Se avessi voluto farlo avrei evitato di addentrarmi nel discorso, invece l'ho fatto. Quindi non capisco di cosa sta parlando?
Mi chiede se i 15 fossero d'accordo con il tplf. Può darsi. Potrei dire che molte coincidenze potrebbero farlo presagire. Ma allo stesso modo ci sono situazioni che lasciano più di qualche ragionevole dubbio:primo fra tutti il fatto che i 15 nelle loro dichiarazioni avevano sempre manifestato il loro odio verso i woyanè già da tempi non sospetti,d'altronde stiam parlando di gente che ha combattuto quanto e più di isais per la libertà del paese, questo lei lo ha messo abilmente in secondo piano. Secondo, perchè coloro da lei definiti golpisti sono stati fatti sparire dalla faccia della terra? Se fosse cristallino come defisce lei il loro tradimento, come mai non sono stati messi alla gogna popolare?Perchè non dimostrare al popolo e al mondo intero secondo gli usuali procedimenti la colpevolezza dei 15 nelle sedi opportune?Timore di qualcosa?Detenzione e sparizione.Questa fu la sola risposta. Cosa trova di tanto straordinario in tutto ciò? Io avrei visto qualcosa di straordinario se questi 15 uomini fossero stati sbattuti nel tribunale della corte suprema,giudicati colpevoli e gettati nelle prigioni con la consapevolezza di aver agito nel totale rispetto di tutto e di tutti mettendo una pietra tombale sulla faccenda!Ahhh....che esempio per tutto il mondo sarebbe stato. Ho letto la sua affermazione che diceva che i golpisti:''in seguito giudicati pubblicamente per i loro reati contro la sicurezza dello stato''. Ho letto bene? La prego di dirmi che è stato un Orrore di battitura. Ma di che accidenti sta parlando, per Dio??! Ci vuol far credere che i 15 sono stati GIUDICATI PUBBLICAMENTE??QUi si sta perdendo completamente la cognizione e il contatto con la realtà!!Ma dove caspita ha visto questo giudizio pubblico? Le accuse e il giudizio di colpevolezza sono giunti dagli stessi 'pretoriani' che hanno compiuto gli arresti. Le accuse, l'arresto e l'incarceramento è stato portato a termine dalle stesse persone. Il giudizio finale e incofutabile è stato emesso dagli stessi che li volevano vedere marcire nelle galere. Ma di che diamine di giudizio pubblico sta parlando?
A testimonianza di ciò, addirittura nel 2001 i maggiori esponenti della Corte Suprema fecero un appello al governo affinchè venisse rispettata l'autonomia dell'apparato giudiziario(per altro chiaramente stabilita dalla costituzione scritta dalla stessa National Assembly), risultato? Galera anche loro.Tutti traditori, come gli stessi studenti che manifestarono chiedendo il diritto di studiare e proviggioni per ''tirare avanti''. Tutti in galera! Possibile che tutto ciò non è nemmeno preso in considerazione nel suo post?
Io non mi straccio le vesti urlando la loro innocenza, potrebbero essere i peggiori traditori che la terra ricordi, io contesto le modalità e la gestione della faccenda che dà una miriade di elementi che fanno presagire che fossero il risultato di guerre intestine al partito. Dato il momento di guerra inadeguato per dare il via ad un giudizio tanto delicato come quello dei 15, si poteva farlo 1anno dopo lafine delle ostilità, 2,3,4,5 anni dopo. Il totale silenzio fa presagire che fosse una purga già preparata.

Precedentemente ha fatto diversi apprezzamenti sulla mia persona, analizziamoli insieme:

-'Se ne deve forse dedurre che lei sarebbe stato favorevole al colpo di stato filo-etiopico e che è rimasto deluso da come invece sono andate le cose?'. Giorni antecedenti agli arresti i ministri di allora facevano miriadi di interviste a tutti i giornali(filogoverativi e non), scandivano a chiare parole ciò che volevano, e mi dispiace dirle che sembravano tutto all'infuori che golpisti. Come può avvenire un colpo di stato se quei derelitti non avevano alcun appoggio militare e combattevano col solo uso della parola consapevoli del fatto che avrebbero fatto una fine gialla? Lo considera colpo di stato? Apprezzerò l'operato del GoE solo quando verranno poste prove inconfutabili e imparziali. Otherwise, me ne rimango ben lonatano da qualsiasi giudizio che solo chi è indottrinato(da una parte o dall'altra) può fare comprovando il semplice e puro pregiudizio.

-''si troverebbe in sintonia con alcuni altri sparuti e ben conosciuti personaggi, che per ragioni di amicizia o di opportunità avevano puntato sui golpisti''. Sinceramente cado dalle nuvole, dò senza problemi la mia parola d'onore che non so di chi o cosa stia parlando. Sono così lontano da tutto ciò che le chiedo cortesemente di farmi capire a chi si riferisce. Giuro che non ho capito a chi o cosa dovrei essere affiliato. è palese che sta cercando di risalire alla mia probabile estrazione sociale sfogliando la margherita: forse neo è etiopico, forse neo è filo-etiopico, forse neo è un italiano, forse è membro di qualche associazione umanitaria oppure è membro di associazioni per i diritti umani, oppure oppure oppure. Tempo perso Signori. Neo è un semplice ragazzo eritreo, non sono iscritto a niente e non milito in nessuna associazione proprio perhè non ammetto compromessi.

-''il valore della scelta del popolo eritreo che stringendosi intorno al presidente ha saputo assorbire le possibili letali conseguenze del tentato colpo di stato '', con un kalashinkov puntato anche il più recalcitrante degli eritrei farebbe ciò che gli si ordina.Dove vede l'appoggio del popolo?Vada a vederlo nei campi profughi sudanesi e libici.

-'' movimenti di pseudo tutela dei diritti umani pro*****ndo del silenzio assoluto che il popolo eritreo ha fin dall’inizio riservato loro, ignorandoli''. Sta praticamente facendo tutto lei. Si innalza a incarnatore del pensiero di un popolo di 4 milioni di abitanti per non parlare degli eritrei all'estero.Le faccio i complimenti per l'audacia e la superbia.

Parla di conquiste ed emancipazione. Infatti il razionamento delle poche risorse, del carburante, del cibo. Le lunghe file per il pane, il petrolio(lambà). I black out delle centrali elettriche per mancanza di carburante. Sono tutti aspetti di un paese che sta crescendo....

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo in questi giorni non dispongo del mio computer di casa per problemi tecnici e le chiedo quindi scusa per il ritardo con il quale mi appresto a rispondere punto per punto alle sue osservazioni.

1) Trovo curioso che lei minimizzi il significato della sua precisa affermazione nei miei confronti “…si intuisce molto bene la sua militanza nel partito…” e poi fa il risentito perché le ho scritto ''…si troverebbe in sintonia con alcuni altri sparuti e ben conosciuti personaggi…”. Le faccio osservare che ho usato il condizionale e poi che essere in “sintonia” non significa essere affiliati a qualcosa o a qualcuno, ma semplicemente avere idee “sintonizzate sulla stessa lunghezza d’onda” cioè simili nella sostanza. Vorrei anche respingere la sua ipotesi secondo la quale sarei restio a tenere in considerazione le dichiarazioni al di fuori di quelle del GoE, in verità come osservatore qualunque argomento si voglia trattare devo attenermi alla versione ufficiale poiché non spetta certamente a me, come dice lei, “emettere sentenze”. Nel forum invece ognuno può esporre le sue documentate verità assumendosene le relative responsabilità circa la veridicità. Non le nascondo che in questo caso l’anonimato non giova molto alla credibilità.

2) La questione dello Yemen è iniziata con quello che dal punto di vista del governo eritreo era una indebita invasione di territori sovrani eritrei ritenuti tali in virtù di documenti italiani che solo successivamente nell’interpretazione della commissione incaricata dell’arbitrato non sono stati giudicati giuridicamente accettabili. L’Eritrea ha immediatamente aderito al verdetto, che pure presentava molti elementi per essere contestato, e successivamente ha ristabilito pieni rapporti diplomatici con lo Yemen. La questione di Gibuti è stata gestita dal GoE in maniera ineccepibile dal punto di vista diplomatico e quello che doveva essere, nei programmi di chi ha ideato quel problema inesistente, un ulteriore pretesto per far scoppiare nuovi scontri armati, è fallito miseramente. Se lei “non vede dove sia la risoluzione diplomatica” dipende probabilmente da un suo limite.

3) Lei afferma che le modalità di introduzione del Nakfa “…sono state tutt'altro che consone e hanno concesso un pretesto ai woyanè per iniziare una spirale di violenza sfociata nella guerra…”, se ne deve dedurre che per non irritare gli etiopici secondo lei il GoE avrebbe dovuto assumere un atteggiamento più prudente e dimesso, magari ponendo la valuta eritrea a un valore più basso rispetto al Birr. Se permette su questo argomento lascerò che sia un eritreo a esprimerle la sua opinione, la mia risposta potrebbe non risultare sufficientemente incisiva.

4) La crisi etiopico-eritrea del 1998 ha avuto premesse e caratteristiche che dimostrano chiaramente il tipo di input e appoggio esterno che il governo etiopico ha ricevuto nel perseguire un antico programma denominato Grande Tigray. Tutti infatti sanno che l’attuale dirigenza etiopica oltre ad essere illegale perché non rappresentativa legittimamente delle istanze di tutto il popolo etiopico defraudato di questo diritto con elezioni truccate, non a caso appartiene al Fronte Popolare di Liberazione del Tigray. Il tentativo effettuato dagli etiopici in Somalia dimostra ampiamente sia la tendenza a cercare la instaurazione di un governo fantoccio, sia il tipo di appoggio straniero sul quale fino ad ora ha potuto contare. Il fatto che sia in Somalia che in Eritrea i progetti etiopici sono falliti miseramente non deve indurre nell’errore di sottovalutare quali siano i perenni desideri della attuale amministrazione etiopica e cioè divisione interna al GoE, indebolimento del paese e successivo inglobamento dell’Eritrea esattamente come già successo in passato.

5) Vale quello scritto sopra.

6) La questione dei quindici come giustamente lei ha rilevato si può riassumere nella frase: “La verità, se mai verrà a galla, dovrà giungere dai protagonisti che hanno dato origine a tutto ciò. Ed è per questo che io non trovo giusto schierarmi, in quanto qualsiasi eritreo di neutro pensiero e senza alcun indottrinamento non può conoscere la verità dei fatti! “. Infatti in qualità di osservatore super partes non mi schiero e prendo semplicemente atto della versione ufficiale fornita dalle autorità competenti, anche se non posso tacere che l’atteggiamento della gente eritrea che ho conosciuto nel corso dei diversi anni di frequentazione del paese è stato sempre più di deciso distacco nei confronti dei protagonisti di quel difficile e decisivo momento della storia eritrea. Quanto alla sua domanda e alla susseguente affermazione: “ A lei chi le ha fornito i particolari induscutibili ed inoppinabili degli eventi? Sicuramente avrà sentito voci(tendenziose...aggiungo io) o si sarà documentato per i fatti suoi. Cosi non è facile giungere ad una verità lucida e priva di sfumature.”. Le rispondo che le informazioni che ho riportato derivano dai contenuti di una intervista che ho realizzato al portavoce ufficiale del GoE, sig. Yemane Ghegremeskel, riportata integralmente in Eritrea Eritrea.

7) Nel corso della sopra citata intervista il sig. Yemane ha dichiarato che la vicenda dei G15 non ha ancora visto concludersi il suo ciclo di indagini e raccolta di evidenze, e soprattutto che è ancora in corso la complessa ricostruzione della rete di interrelazioni intercorse fra i presunti golpisti, forze ostili esterne al paese e rappresentanti della diplomazia internazionale. In aggiunta a questo esiste anche una situazione di grave pericolo per il paese costituita dalla presenza di forze etiopiche all’interno di territori sovrani, che pone ogni altra istanza in ordine secondario. Lei scrive: “Ho letto la sua affermazione che diceva che i golpisti:''in seguito giudicati pubblicamente per i loro reati contro la sicurezza dello stato”, dove l’ha letta ? Lei scrive: “io contesto le modalità e la gestione della faccenda che dà una miriade di elementi che fanno presagire che fossero il risultato di guerre intestine al partito”, le sembra che la azione dei G15, che lei stesso ha ritenuto assai probabile, meritasse per la sua estrema gravità attenzioni particolari o modalità di azione concessive ? Credo ragionevole che la sempre più probabilmente vera azione dei G15 sia stata trattata in maniera proporzionale alla gravità del loro progetto.

Quanto al resto del suo discorso devo ammettere di averlo trovato confuso e di non averlo capito bene quindi per evitare altra inutile confusione mi astengo dal commentarlo lasciando che per le parti riguardanti le sue osservazioni circa il governo eritreo e la gente eritrea a farlo sia qualche suo connazionale.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Bene! Sono contento che almeno ha ammesso che bada esclusivamente a fonti del GoE. Così almeno chi legge il forum potrà capire molte cose. Ammesso che non lo abbia già fatto.

1-Non mi sono per nulla risentito anche se leggendo tra le righe la sua era molto più che un accostamento al pensiero di quei sparuti gruppi di cui parla.
Tuttavia ho già spiegato chi sono e dirle che mi chiamo hagos o temesghen cambierebbe qualcosa?Non penso.

Per quanto riguarada gibuti direi che le fette di prosciutto sugli occhi non ce le ho io in quanto sono stati forniti dettagli molto precisi sullo scambio di scaramucce(feriti, morti ecc..), addirittura da fonti ufficiali della legione straniera francese parlano di appoggio aereo nell'area di ras dumeira. Le autorità eritree hanno invece liquidato tutto dicendo che non c'è mai stato alcuno scontro, non è successo niente e nessuno ha ucciso nessuno...Insomma sto mondo è pieno di gente che soffre di allucinazioni.

3-Continui pure ad intimidirmi dicendo:'' lascerò che sia un eritreo a esprimerle la sua opinione'', oppure:''Fossi in lei questa affermazione non la ripeterei in pubblico a un eritreo''. Perchè se dovesse andare ad asmara e fare i proclami che fa nel forum davanti a cittadini comuni temo rischierebbe molto più lei.Garanatisco.
Per il nakfa io ho risposto a quello che ha scritto lei quando affermava che due monete poste sullo stesso piano di scambio non recano danno. Questo non è corretto. Le ho dato appuntamento a più avanti per discutere di questo fatto(che tra l'altro è di secondaria importanza).Ho scritto che l'istituzione del nakfa doveva avvenire in maniere più favorevoli all'etiopia e non a noi?Mi dica dove lo ha letto. Lei pro***** sempre per dare a ciò che scrivo un impronta più infame che sia possibile.
L'affermazione secondo cui le modalità di istituzione del nakfa non sono state consone fanno parte di un contesto molto più ampio riguardante le ingerenze internazionali sulla guerra. Io stavo facendo il punto su ciò che ha dato ai woyanè il pretesto di attaccare. Bisogna contestualizzare le frasi e non fare copia e incolla disinteressandosi di cio che c'è davanti e dietro la frase.

4-Siamo alle soglie del 2009, la comunità internazionale non può tollerare un invasione di un territorio sovrano volto alla sua sparizione. Crede che l'europa se ne starebbe zitta zitta ad assistere a cio(ammesso che quei woyanè riescano a mettere il naso nel nostro paese!)??Le potenze arabe con cui l'Eritrea ha stretto alleanze crede lo permetterebbero?Parliamo di cose reali, non di fantapolitica.
L'etiopia ha un regime? E l'eritrea?
L'etiopia ha indetto elezioni truccate?Doveva fare come l'eritrea che di elezioni non ne vuole sentir nemmeno parlare!!
Io dico...guardiamo in casa nostra che è meglio!

6-Pettini,Lei ha scritto che non si schiera, ma rileggendoci i suoi interventi direi che se ne deduce tutt'altro. Scrivere informazioni ufficiali, come le definisce lei, è un conto. Sostenerle e difenderle a spada tratta è un'altra cosa. Non mi sembra un atteggiamento super partes.

Posso spiegarle come mai gli eritrei sono restii ad addentrarsi nel discorso e vogliono dimenticarsi tutta quell'orribile faccenda? Lai sa benissimo che il periodo che è succeduto a quegli arresti non è stato assolutamente sereno. Presunti dissidenti e persone semplici che con questa storia non c'avevano mai avuto a che fare sono state sbattute in galera. I giovani sono stati intimoriti dall'incarceramento dei 400 studenti universitari e dagli altri 2.000 che per aver manifestato pacificamente sono stati spediti a wia'a.
Per quanto concerne l'intervista effettuata da lei al portavoce G/Meskel, ammette ciò che le dicevo, cioè la provenienza parziale dei fatti. Non ha mai pensato di intervistare i membri del Pfdj firmatari del documento che al momento degli arresti si sono salvati perchè all'estero?Credo sarebbe stato un ammirevole tentativo di far luce sulla faccenda e di completezza. O per lo meno sentire le due campane e lasciare ai lettori delle interviste i vari giudizi.In genere i giornalisti fanno così.

7-è ancora in corso l'indagine? Ma anche sui reati dei 15 o solo sulle complicità esterne?

Per quanto riguarda:''meritasse per la sua estrema gravità attenzioni particolari o modalità di azione concessive?''. Non ho capito dove avrei fatto un affermazione simile. Ho forse detto che i 15 dovevano essere perdonati e mandati a casa?O che gli fosse concessa un amnistia? No way! Ho parlato di pubblico dibattito, o di qualsiasi altra dimostrazione di gestione cristallina dei fatti e non un atteggiamento che lascia strascichi di dubbi e cariole di affermazioni contrastanti fra loro. Dice che la reazione ai 15 è consona al loro operato. Quindi lei considera giuste incarcerazioni e sparizioni? ho capito bene?

Ahimè quando si tratta di dare risposte semplici e pulite ecco che puntualmente scatta il discorso dela confusione.

I-non risponde alla domanda sul pubblico giudizio da lei affermato?

II-nessuna replica al discorso della corte suprema smantellata?

III-nesuna risposta al contestuale arresto di massa d centinaia di studenti?

IV-La mia domanda su gibuti era: perchè fare una guerra preventiva prima di rivolgersi subito all'aia? Non mi ha risposto.


Non penso che qualche eritreo risponderà in questo topic, lo stato di paura che s'è instaurato nel paese è roba da far rabbrivvidire.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sono un eritreo che interviene per la prima volta in questo forum. Prima di tutto vorrei ringraziare il Signor Pettini per la sua dedizione e interessamento nei confronti dell’Eritrea.
So perfettamente quanto sia difficile trovare risposta per ogni avvenimento che accade nell’arco di 17 anni di vita di un paese, soprattutto nel caso come quello dell’Eritrea, dove il continuo susseguirsi degli eventi sempre più impressionanti, rende il compito ancora più faticoso.
Nel caso del Sig. Neo noto una gigantesca incoerenza e una grossa incapacità di distinguere le cause dagli effetti. Cerco di spiegarmi meglio. Una persona consapevole di tutti i rischi e pericoli che ha corso il proprio paese, e gli ostacoli che deve superare ogni giorno per garantire la propria sovranità conquistata a caro prezzo, come può disinteressarsi completamente delle cause reali e concentrarsi esclusivamente sulle conseguenze? Come si può parlare di “una rioccupazione totale” oppure “un tentativo di rovesciamento” con una grande disinvoltura e scandalizzarsi per la carenza di carburante oppure per le file del pane, al punto di non curarsi nemmeno del proprio passaporto? Sentire un giovane di 30 anni fare della demagogia lo trovo veramente vergognoso. Con questo non voglio dire che sia una cosa piacevole fare la fila per il pane oppure per qualsiasi altro genere alimentare, e non voglio dire che in Eritrea non ci siano problemi, assolutamente no, ci sono eccome, ma io come eritreo avendo visto problemi ben peggiori che non sto ad elencare qui, messi in atto dai nostri vicini, considerando questi problemi superabili, preferisco lottare affinché nel mio paese, sogni di “rioccupazioni” e “rovesciamenti” non si realizzino mai.
Saluti
Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Punto primo.Vergonoso sara lei e la sua maleducazione. Ho già detto che non sono qui per prendermi insulti dal primo che capita!

Punto secondo: di che caspita di disivoltura sta parlando? Ma si rende conto delle castronerie che sta scrivendo? Il mio è un tentativo di scrivere i fatti come sono accaduti. Mi rimprovera per aver semplicemente scritto la verità sui tentativi dell'etiopia di rovesciare il governo?Eppure ho sempre accompagnato tali affermazioni con accuse pesanti all'etiopia di ingerenze nel corno d'africa!Ho più volte detto che hanno tentato di aggrapparsi al più effimero dei pretesti, ho scritto che danno protezione a coloro che vogliono subentrare al GoE in modo infame e sopatutto con le armi in pugno!!Li chiamo woyanè, li chiamo TPLF perchè non posso meritano di essere catalogati come un istituzione leggittima e quindi come governo dell'etiopia. Mi dica cos'altro dovrei scrivere?Devo passare agli insulti specifici sui woyanè?
Mi accusa di indifferenza a questa questione e guarda caso tralascia con un'indifferenza da lasciar sbigottiti le affermazioni di Pettini quando ammette incarcerazioni, sparizioni,guerra come prima soluzione alle controversie e via dicendo!!
Sto analizzando a suo dire solo i risultati degli ultimi 17 anni? E di cosa dovrei parlare se non delle conseguenze? Mi dica sù! A cosa dovrei pensare se non al futuro? Ha ragione lei, devo parlare di guerra dei trent'anni, vittorie nelle guerre nel 1970, lodare il governo e stracciarmi le vesti di gioia. Se è questo che vuole sentire sintonizzi il suo televisore su EriTv. Son sicuro che l'accontenteranno!!!

Non mi curo del mio passaporto? Se avesse avuto il buon senso di leggersi tutti i post di questa discussione avrebbe capito il contesto a cui mi riferivo e le provocazioni a cui ero stato sottoposto!
Lei ha visto problemi ben peggiori? Se tutti i popoli del mondo avessero fatto questo ragionamento saremmo ancora nel medioevo. Se coloro che hanno preso in mano i fucili per 'riprendersi' l'eritrea da colonizzatori ed invasori avessero fatto questo ragionamento a quest'ora saremmo ancora in mano ai turchi!!!!
In poche righe ha espresso tutta la sua incoerenza: prima mi aggredisce con violenza accusandomi di demagogia e poi ammette lei stesso gli stenti di cui sta vivendo il popolo in eritrea. Si metta d'accordo con se stesso prima di battere alla tastiera.
Avrebbe fatto più bella figura se avesse detto la sua sugli argomenti in questione invece di puntare tutto il suo intervento su di me! Questo è il classico atteggiamento di coloro che vivono agiatamente e si dimenticano le vessazioni che si subiscono in eritrea. Stia molto accorto awet: ne ho viste molte di persone come lei, e se mi permette hanno sempre sosotenuto ciò che scrive lei fino a quando non sono stati ''toccati'' in prima persona o hanno visto i loro interessi ostacolati!!Spero non le succeda mai, è chiaro. Ma chi sta bene non si dimentichi di chi sta male!

Risponda alle domande che sono state poste da tutti coloro che interagiscono in questo forum. E non abbia fretta di insultare, giudicare e diffamare chi non la pensa come lei!

faccio una domanda a lei e agli altri utenti.

Considerato che la situazione attuale di guerra non guerra è ben consolidata. Considerato che a vostro dire questa è la causa principale dei problemi economici e politici in eritrea e non è risolvibile a breve termine, secondo voi l'unica soluzione è quella di andare avanti come si sta facendo ora?
Vi chiedo in sostanza se vi va bene che i prossimi 10-15-20-30 anni proseguissero in una situazion analoga a quella attuale.

Non si tratta di provocazione ma cerco davvero una risposta perchè secondo me facendo questo ragionamento si possono avere molte conclusioni e magari giungere a quello che Pettini predica da tempo: soluzioni ai problemi e non inutili parole.. Se riuscite a rispondere brevemente un pò tutti senza spostare l'attenzione altrove sarebbe un bel gesto.

Buona giornata.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo lei pone il seguente quesito: “Considerato che la situazione attuale di guerra non guerra è ben consolidata. Considerato che a vostro dire questa è la causa principale dei problemi economici e politici in eritrea e non è risolvibile a breve termine, secondo voi l'unica soluzione è quella di andare avanti come si sta facendo ora?
Vi chiedo in sostanza se vi va bene che i prossimi 10-15-20-30 anni proseguissero in una situazion analoga a quella attuale.”

Personalmente ritengo che la domanda sia mal posta e che contenga affermazioni non condivisibili che porterebbero a falsare il senso delle risposte.

Non credo infatti si possa affermare che la situazione “non è risolvibile a breve termine” e soprattutto che debba proseguire per “i prossimi 10-15-20-30 anni”.

In ogni caso non credo ci sia nulla di più che il GoE possa fare oltre agli innumerevoli appelli già presentati in tutte le opportune sedi istituzionali e a tutte le azioni diplomatiche intraprese affinché la legge sia rispettata, la legalità ripristinata e diritti di un intero paese tenuti nella debita e doverosa considerazione.

Personalmente non ritengo sia possibile addebitare al GoE alcuna responsabilità circa il prolungarsi dei tempi di attesa per la completa normalizzazione e ammiro l’incredibile livello di sopportazione di un governo che è riuscito ad evitare una pur legittima difesa armata dei propri territori sovrani che altrove sarebbe stata già da molto tempo sfociata in guerra aperta.

Le precise e conclamate responsabilità di tutta questa grave e penosa situazione, che non riguarda la sola Eritrea ma l’intero Corno d’Africa, ricadono interamente sulla amministrazione Usa uscente e i paesi che l’hanno assecondata ; ora con l’avvento del nuovo presidente vedremo se tutte le speranze di un radicale cambiamento in direzione del rispetto della legalità e un conseguente decisivo e positivo cambio di rotta nella gestione delle politiche estere riferite all’Africa, troveranno conferma.

Il mio convincimento è che quando si arrivasse a una normalizzazione dei rapporti con l’Etiopia, nel suo senso più ampio, il governo eritreo metterebbe rapidamente all’ordine del giorno la ripresa del suo programma delineato nella National Charter e sancito dalla Costituzione. Le forze armate sarebbero ridimensionate nella quantità e nella durata del servizio, le attività commerciali riprenderebbero vigore per effetto della applicazione di regolamentazioni idonee a renderle libere e competitive e in breve l’economia dell’intero paese tornerebbe ai livelli dei primi anni novanta.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Forse quando ci si concentra talmente tanto sulle proprie convinzioni si fa fatica a capire ciò che si legge oppure si fa finta di non capire, quindi cerco di semplificare molto per una facile lettura.
- E’ giusto che un qualunque paese sovrano e indipendente, che sia l’Eritrea oppure la Somalia subisca un invasione oppure un rovesciamento per opera di un altro stato?
- Quali possono essere le conseguenze di un tentativo di invasione oppure di un rovesciamento di governo? A maggior ragione quando a subire sia un paese giovane con solo 4 milioni di popolazione e il paese aggressore e’ l’esecutore materiale del paese “più potente” del mondo?

Basta riflettere serenamente su questi semplici quesiti, qualunque persona di buon senso trova da se una risposta. Ciò e’ assolutamente inaccettabile, cose simili non debbano accadere ne in Eritrea ne in nessuna parte del mondo.

Per quanto riguarda la storia e gli ideali dell’Eritrea per i quali s’e’ lottato per 30 anni, liquidati da qualcuno semplicemente con un consiglio di una visione di Eri-Tv, sono l’indipendenza totale; liberta da ogni sottomissione; ed essere padroni delle proprie scelte; sono certamente ideali ambiziosi e rari da trovare, in quanto non si realizzano facilmente e spesso si preferisce prendere delle scorciatoie, ma se si vuole un grande cambiamento bisogna essere disponibili a pagare un grande prezzo. Di questo noi eritrei siamo consapevoli, mi sembra che lo stiamo dimostrando.

Tuttavia mi rattrista molto vedere un giovane di 30 anni aver gia perso la convinzione che un giorno il mondo possa cambiare.
Saluti
Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Sign Pettini, la situazione si risolverà in poco tempo? Cosa glie lo fa pensare?
Per quanto riguarda la normalizzazione dei rapporti con l'Etiopia, crede che questo avverrà a breve o bisognerà aspettare sino a che Meles e il suo regime, per un motivo o per l'altro molleranno la poltrona? Grazie per la risposta.

AWET rispondo ai suoi punti, anche se lo avevo già fatto:

1-Ho per caso scritto che l'Etiopia fa bene a invadere i paesi? Ho condiviso la loro politica estera? Se si, mi faccia la gentilezza di mostrarmi dove, altrimenti non continui a battere ancora su questo chiodo inutilmente. La politica del nostro nemico storico è ottusa, l'ho già scritto. Ma la guerra è avvenuta 10 anni fa e come giusto i tempi bui sarebber dovuti passare, lentamente, ma passare. Da noi invece non solo non passano ma peggiorano.

2-Quindi i woyanè sono il braccio armato degli states, giusto? Bene, potrebbe elencarmi i motivi che spingono gli usa a temere una realtà come l'Eritrea?
Crede che anche se questa fosse in un momento di splendore assoluto pari a quello di dubai ad esempio, gli interessi di una nazione come gli usa ne risentirebbero in modo così enrorme da far scattare una guerra? Mi spieghi la questione egregio.

Non mi metta in bocca frasi mai dette, io non ho liquidato la guerra dei trentanni. Anzi, le dirò che questo atteggiamento diffamante mi ricorda 'qualcuno' e mi spinge ad avere dei sospetti. Come ogni famiglia eritrea anche la mia ha perso 3 membri in quella guerra. Quindi le prediche se le tenga per lei. la mia famiglia combatte da due generazioni e sta tuttora prestando i propri figli all'esercito. Quindi i suoi discorsi sul nazionalismo non legano e sono privi di fondamento.

Sono molto contento della sua ultima affermazione perchè è molto vera e saggia!Ha colpito nel segno e notato questo aspetto in ciò che scrivo. Le rispondo che la speranza l'abbiamo persa tutti, sopratutto perchè non c'è un futuro roseo ad attenderci. Basti pensare che i giovani eritrei quando decidono di fuggire sanno perfettamente che potrebbero pagare con la vita, eppure non c'è niente che li convinca a rimanere. Credo che questo sia un segnale da prendere in considerazione.

Buona Serata.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo francamente non riesco a comprendere il suo ragionamento.

Da una parte sembra cosciente delle gravi colpe dell’Etiopia e di chi gli ha fornito aiuti e protezione prima nel corso della guerra del 1998 e poi nella fase dell’approccio diplomatico conclusosi con i patti di Algeri, però poi addossa al suo governo le responsabilità della attuale situazione di disagio in cui versa l’Eritrea dimenticando che è solo grazie al GoE che il suo paese esiste ancora e non si trova nelle ancor più gravi condizioni in cui versano paesi come la Somalia, il Sudan e la maggior parte della stessa Etiopia.

Cosa rimprovera al GoE di così significativo da aver determinato tanto risentimento da parte sua?

A nome di chi scrive: “ Le rispondo che la speranza l'abbiamo persa tutti, sopratutto perchè non c'è un futuro roseo ad attenderci.”? Se la sente di esprimersi legittimamente a nome di “tutti”?

Perché non invia queste sue istanze al governo etiopico, che è il vero e unico responsabile dei suoi disagi giovanili, richiamandolo a un maggior senso di responsabilità e rispetto della legalità?

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Scusi Neo, avrei preferito non intervenire, purtroppo le sue provocazioni fanno cantare anche i muti. Le rispondo io che interesse avrebbero gli USA in Eritrea, come le ho detto precedentemente purtroppo lei di politica se ne intende poco e niente, rilegga la storia e si rendera' conto che l'Eritrea per gli USA significa tanto, ha mai per caso sentito della presenza degli USA nella Kagnew Station ? vada su quel sito e trovera tante cose interessanti che illumineranno la sua mente e si rendera conto quanto valga l"eritrea dal punto di vista strategico Americano. Lei non fa altro che aggredire tutti coloro che amano la loro patria, insomma parla di democrazia, appena un Eritreo amante del suo popolo ed il suo governo scrive due righe, parte in quarta, si rende conto che sta oltrepassando i limiti? Dialogare non significa aggredire e mancare di rispetto a chi non contraccambia le nostre stesse idee. Sinceramente non conosco il Sig. Awet ma ha dimostrato di essere un vero Eritreo, mi creda la stragrande maggioranza degli Eritrei condivide le idee del Sig. Awet, con cio non le sto dicendo di seguire le orme della maggioranza, continui pure a stare in letargo, ma la prego di smetterla di andare contro un grande Popolo e una grande Nazione come l'Eritrea e un governo che non fa altro che salvaguardare l'interesse nostro e quello della nostra patria.
Shagaray

Re: Grazie Presidente Isaias

Quanto è faticoso far capire a chi non vuole capire! tuttavia a parte i vari discorsi del bar dello sport mi sembra che sul fatto che l’Eritrea è vittima di un tentativo di rioccupazione oppure di rovesciamento da parte di un altro stato ci siamo.

Purtroppo c’è ancora qualcuno che pensa che la guerra sia finita 10 anni fa, vi rendete conto, per di più un “eritreo”. Per quanto mi riguarda gli ideatori e gli esecutori di questo piano diabolico, anche se nel loro tentativo militare sono falliti miserabilmente, non si può pensare che in tutto questo tempo sono stati con le mani in mano, rinunciando dal tentare ogni via possibile per mettere in ginocchio il mio paese. Cari Signori parte del territorio eritreo è militarmente occupato da un altro stato, a causa di questo, parte del mio popolo si trova tuttora sfollata dai propri villaggi, sono tanto orgoglioso che risolvere questo problema sia la priorità assoluta del mio governo.

Comunque per capire il presente e il futuro dell’eritrea penso che bisogna assolutamente conoscere bene il suo passato, magari senza stracciarsi le vesti che non è il caso, tanto per verificare che l’interesse collettivo primeggia di gran lunga quello personale, se non si conosce questa regola fondamentale che ha unito in lotta intere generazioni di eritrei, allora non ci siamo proprio.


Saluti
Awet

Re: Grazie Presidente Isaias

Hai ragione Awet, non ci siamo proprio...Finchè non rispondi alle mie domande direi che è inutile andare avanti con questa discussione. Ho fatto delle domande semplici e non provocatorie proprio per avere un quandro genereale dei punti di vista dei miei interlocutori. Ma per l'ennesima volta si sta glissando. Insegnamenti sulla politica internazionale le rispedisco al mittente.

Stesso discorso per Pettini, ho fatto delle domande per sapere di più sul suo punto di vista, lei mi ha risposto tutt'altra cosa chidendomi i motivi del mio risentimento verso il GoE. Alla domanda che mi ha fatto se me la sento o no di esprimermi a nome di tutti, io le rispondo che se lo fa lei nei suoi post pur trovandosi ben lontano dal'eritrea non vedo come non possa farlo io che ci vivo e probabilmente ci vivrò per sempre.

Infine permettetemi di dare un consiglio in tutta umiltà: si nota benissimo che il vostro cruccio è quello di tentare di isolare coloro che non concordano con voi piuttosto che discuterne serenamente. Il fatto di continuar a voler sapere il perchè delle mie critiche anzichè focalizzare il discorso sulle questioni reali la dice lunga sul vostro modo di ragionare. Chi è sicuro di essere dalla parte della ragione non si scalda con la facilità con cui vi scaldate voi. Posso dire la mia? Secondo me c'è irritazione perchè metto mano su ferite aperte che voi tentate di nascondere anzichè apprestarvi a guarirle. Mi si dice che è un idiozia dire che la guerra è terminata da 10 anni. Bene, awet, s la guerra è ancora in atto dal momento che nostri territori sono accupati, allora molla tutto e vieni giù in Eritrea a difendere il tuo paese. Starsene seduti a un tavolo a premere tasti di una tastiera credendo che questo sia sufficente per difendere il proprio paese è ridicolo e comodo allo stesso tempo. dato che siete così coerenti e che la mela marcia sono io, mantenete la vs coerenza anche nel concreto, tornate a vivere in Eritrea, mettetevi ancora in discussione. E non mi venite a dire che ci andate spesso, perchè farsi la vacanza in casa del parente per due mesi godendosi dollari ed euro a tassi di scamabio esorbitanti è una cosa. Viverci per tutto l'anno facendo del vostro lavoro l'unica fonte di sostentamento è un'altro!
Avete mai sentito di un eritreo all'estero in fatti di cronaca criminale?Avete mai visto un eritreo accusato di crimini o altro?Mai!E sapete perchè?Perchè ovunque siamo andati ci siamo sempre tirati su le maniche e abbiamo sgobbato! Questo ha portato alla formazione all'estero di bravissimi ingegneri eritrei, competentissimi medici e professori, brillanti commercianti ed impenditori. Mi potete spiegare come mai se ne stanno lontani dal loro paese? Mi potete spiegare perchè a nessuno passa per la testa di tornare nel proprio paese a professare? Chiedetevelo anche voi!E avrete molte risposte. Ho un parente laureato in grecia in odontoiatria, una persona tutto d'un pezzo che conscio di dover rendere al proprio paese i servigi dovuti(nonostante avesse già partecipato alla guerra di liberazione) ha deciso di tornare ad asmara. Alla domanda di aprire uno studio gli è stato detto di fare prima un periodo di servizio gratuito presso gli ospedali fuori città, stiam parlando di un uomo di 58anni, non di un novellino. Lo ha fatto comunque con molto entusiasmo. Dopo tre anni, ha chiesto ancora una volta di poter professare in uno studio, gli è stato negato ed è stato spedito in un ospedale di asmara sempre a titolo gratuito. I primi a tornarsene in grecia sono stati i figli piccoli e la moglie per comprensibili motivi di soldi. Lui ha resistito altri 2 anni finche finalmente è riuscito ad avere un locale per farsi lo studio, ma alla domanda di importare le più elementari attrezzature per il suo lavoro, gli è stato negato ogni permesso, dopo aver lavorato 8 mesi a 1500 nakfa al mese(dopo anni di studi e sacrifici per la laurea) nelle strutture pubbliche, questo signore ha venduto baracca e burattini e se nè tornato in grecia con una mano davanti e una di dietro. Meditate gente..meditate..

A proposito, mi risulta che gli IP di due dei nick name con cui sto discutendo sono uguali. Vi pregherei di non ricorrere a simili ingenuità che sono di uno squallore tremendo. Thanks.

Vorrei quindi porgere un caloroso saluto a voi e tutti gli utenti del forum che pur non intervendendo hanno letto i vari post. Vorrei ringraziare Pettini per la possibilità che mi ha dato di esprimermi liberamente. In settimana scade il mio permesso e torno in eritrea, come vi avevo già detto. Quindi, se riuscirò a farlo, prorò a leggervi e scrivervi da lì, magari fornendo notizie, che spero con tutto il cuore siano buone.
Saluti.

Re: Grazie Presidente Isaias

Ciao Neo e grazie,
aggiungeremo anche te alla lista dei ragazzi per i quali quotidianamente preghiamo.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo la mia impressione è questo suo ultimo intervento nonostante la prolissità non aggiunga veramente nulla di nuovo.

Mi permetto di sottolineare questo giudizio per il semplice fatto che chiunque leggendo i suoi interventi si può liberamente sincerare della giustezza di quanto asserisco.

In realtà non sono poi tanto sorpreso da come ha condotto questo lungo ma infruttuoso contraddittorio poiché fin dal suo primo intervento le sue parole sono state caratterizzate da un modo astioso e talvolta arrogante di confrontarsi con gli altri aggirando ogni possibile argomento che riconducesse a qualcosa di diverso da critiche generalizzate, sterili e provocatorie, tipico di chi ha bisogno solo di sfogare il suo proprio personale livore e non di discutere possibili soluzioni.

I sentimenti negativi che nutre nei confronti del suo governo, al quale pure deve molto anche se lei evidentemente non se ne rende conto, non hanno trovato nel corso dei suoi molti interventi una singola spiegazione, cosi come non è emerso alcun tipo di suo progetto o almeno suggerimento su come il GoE a suo parere sarebbe potuto risultare più efficace nella sua azione di governo del paese.

Da lei mi sarei aspettato molto di più.

Francamente trovo anche piuttosto inopportuno e fastidioso il suo modo di avanzare insinuazioni sulla identità di alcuni partecipanti al forum e a tal proposito vorrei ricordarle che la gestione, la verifica e qualunque altra azione nei riguardi dei partecipanti è sotto mio esclusivo controllo.

Provvedere alla prevenzione o alla censura di eventuali fenomeni di utenti cloni o utenti non rispettosi delle regole del forum, in qualità di amministratore spetta unicamente a me.

Le auguro comunque un buon rientro in patria.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Aggressione...sempre e solo aggressione. Fin dai primissimi post da me scritti. Mi ha sempre aggredito e questo fa capire molto su tutto. Per quanto riguarda ciò che ho scritto mi sembra chiaro all'ennesima potenza che sostengo il riconoscimento dei diritti umani. Non mi oppongo ad un regime dittatoriale a lungo termine, ho detto più volte che non mi disturba.. l'attuale governo rimanga per i prossimi 1000 anni, non è questione di persone...ma di METODO. Se in tutti i post che ho scritto questo non è riuscito a carpirlo allora mi delude molto egregio.. Ripeto che i diritti dell'uomo non possono essere calpestati in questo modo. Essendo giovane ed avendo vissuto sulla mia pelle l'atteggiamento ostico del GoE, parlo per la mia categoria di coetanei e ribadisco che non si possono subire in eterno le attuali vessazioni. Più chiaro di così...Ovviamente è molto più comodo per voi scrivere''che confusione'' anzichè commentare. Poi se volete possiamo raccontarci quella dell'uva per giorni e giorni, ma la realtà è ben altra. E voi lo sapete benissimo.
Infine dico che la mia nn è stata provocazione nè tutte le altre cose spiecevoli che ha scritto lei su di me. Più semplicemente può darsi che mi sia fatto prendere dalla foga nell'esprimere tutto ciò che avevo accumulato nel cuore e che nel mio paese non è possibile fare in quanto si rischia la vita!

Nel penultimo intervento le ho teso la mano come una persona civile fa col suo interlocutore al termine di una discussione. Lei invece mi ha congedato con una secchiellata di frasi risentite e giudizi sulla persona...ancora...come sempre.
Dice di essere super partes non rendendosi conto di quanto faziose siano le sue uscite. Dice che s'aspettava di più dai miei discorsi tralasciando che io sono un semplice ragazzo. E' lei invece che fa interviste,partecipa a tutti i raduni pfdj, intervista personalità del regime, apre siti internet. Dovrebbe tenere un comportamento ben diverso, probabilmte sono io che m'aspettavo molto di più da una persona colta come lei e con molta più esperienza. Una persona che dovrebbe avere la mente più aperta di tutti. Aveva una grande occasione, far cambiare idea ad un ragazzo, fargli cambiare punto di vista e dargli delle speranze. Lei non è riuscito a farmi cambiare idea sulla situazione, e sà perchè? Perchè invece di prendermi sottobraccio e spiegarmi con calma ha preferito prendere un bastone e randellarmi pesantemente nel tentativo di farmi abbassare la testa.. esattamente come fanno coi giovani in eritrea. Mi dispiace dirle che chi ha fallito è stato Lei. E non dica che sono prevenuto perchè se mi è stato rinfacciato di non riuscire a trovare le cose buone fatte dal governo io rinfaccio a voi di non ammettere anche il più stupido degli errori da parte del GoE. Questo vi rende inattendibili.

Il mio è un arrivederci. Tenterò di far avere a coloro che veramente tengono al destino del paese notizie fresche. Grazie per la solidarietà. Stateci vicini. Ne abbiamo bisogno.

Ps-secondo lei solo il moderatore può controllare gli indirizzi IP? Mi creda Pettini, non è difficle farlo per chi ha un briciolo di conoscenza in più dei computer e dei software. Comunque provi e ricontrollarli ancora. Vedrà che ho ragione.

Re: Grazie Presidente Isaias

Neo le prime parole con le quali si è presentato in questo forum sono state: “Mi rivolgo un pò a tutti quanti, credo che davvero si stiano raggiungendo livelli di imprecisione e superficialità inaudita. Mi riferisco all notizie e ai post che vengono scritti in questo forum. Perdonate il pregiudizio, ma sembra che gran parte di coloro che fanno affermazioni su questo o quello, non siano stati recentemente in Eritrea o parlino per sentito dire.”

A distanza di tempo non le pare che la sua sia stata una presentazione leggermente sopra le righe e che questa potrebbe in qualche modo avere influito negativamente sull’interpretazione dei suoi successivi scritti?

Tanto per chiarire meglio il concetto le ripropongo le parole che ho scritto in occasione del mio primo avvicinamento a un forum dove si discutevano argomenti riguardanti l’Eritrea: “ Vi prego di scusarmi se in qualche modo manco nell'osservanza delle regole del forum ma non sono pratico di questo metodo di incontro e discussione e ho bisogno di impratichirmi un po. Avrei potuto aspettare di più limitandomi solamente a leggere i vostri interventi ma non mi avrebbe aiutato molto e ho preferito rischiare gli inevitabili "rimproveri" piuttosto che perdere tempo.”

Le faccio anche notare che quel suo commento lo ha inserito aprendo un 3d dove non parlava affatto di diritti umani, ma do proponeva solo commenti sulla gestione della Eritrean Airlines e dell’Intercontinental Hotel.

Quando riferendomi ai suoi ragionamenti ho parlato di esposizione confusa è perché lei non ha aperto un preciso argomento di discussione per esporre un suo specifico punto di vista preferendo divagare da un argomento all’altro in maniera così scoordinata da rendere quasi impossibile seguire un filo logico.

Nel tentativo di riuscire ad avere con lei un dialogo normale le avevo anche consigliato di scegliere un qualunque articolo pubblicato su Eritrea Eritrea per poterlo commentare insieme e usarlo come traccia per ampliare la discussione, ma anche in questo caso la soluzione non le è andata a genio.

Le ho offerto tutto lo spazio possibile per gestire in maniera aperta e riservata un qualunque argomento avesse voluto approfondire, ma non lo ha fatto preferendo divagare saltando di palo in frasca senza una logica apparente.

Questa dei diritti umani è una sua uscita recente e al solito per nulla circostanziata.

Lei scrive: “Aveva una grande occasione, far cambiare idea ad un ragazzo, fargli cambiare punto di vista e dargli delle speranze. Lei non è riuscito a farmi cambiare idea sulla situazione, e sà perchè? Perchè invece di prendermi sottobraccio e spiegarmi con calma ha preferito prendere un bastone e randellarmi pesantemente nel tentativo di farmi abbassare la testa.”. Questo mi dispiace molto perché tutti i miei sforzi quotidiani alla tastiera sono finalizzati proprio al cercare di offrire ai ragazzi il maggior numero possibile di opportunità di conoscere meglio il loro valoroso paese, anche se sia chiaro non intendo far cambiare idea a nessuno e tanto meno randellare chicchessia seppure in senso figurato.

Le speranze per il suo futuro non posso certamente dargliele io, ma se vorrà rileggere i post apparsi nel forum con più calma e maggior distacco credo potrà ricavarne molti spunti di riflessione sulle ottime probabilità che questo sia in tempi ragionevoli assai favorevole.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini, scusi se intervengo considerevolmente in ritardo sull'interessante discussione che e' avvenuta negli ultimi due mesi sull'argomento di cui all'oggetto; in ritardo solo perche' la voce principale della "dissidenza", il signor Neo, sembra ci abbia momentaneamente lasciato per tornare al Paese che, come Voi tutti anzi mi consenta di dire come noi tutti, amiamo, come e forse piu' del Paese di cui abbiamo la nazionalita'. Come puo' ben capire sono italiano ma sono nato ad Asmara diversi anni fa e, siccome solo da qualche giorno sono venuto a conoscenza di questo sito cosi' interessante le chiedo gentilmente, se ogni tanto, posso intervenire con la mia opinione sui vari post.
Sono un po' pigro e un po', per dirla col poeta, "in tutt'altre faccende affacendato" per cui mano a mano che leggo crede che se avessi qualcosa da dire lo potrei fare? Cominciando naturalmente da "Grazie Presidente Isaias". Intanto grazie a lei.

Re: Grazie Presidente Isaias

Benvenuto Antonio, liberissimo di intervenire come e quando vuole su qualunque argomento, e, sempre come dice il solito poeta, molto meglio tardi che mai.

Se ha avuto modo di dare una occhiata al sito Eritrea Eritrea e ai contenuti dei vari interventi nel forum si sarà certamente reso conto che lo scopo principale che mi sono prefisso è quello di proporre un tipo di informazione sull’Eritrea un pochino più ragionata di quella che normalmente ognuno di noi è costretto a sorbirsi dai cosiddetti mezzi di informazione ufficiali.

Alla base della mia attività dunque nessun tentativo di fare propaganda pro-governativa o proselitismo di alcun tipo, come qualcuno ha voluto maliziosamente insinuare, ma semplice e dal mio punto di vista doverosa reazione a quanto di poco e di inefficace il governo italiano ha saputo produrre negli anni e nonostante vari avvicendamenti governativi nei confronti dell’Eritrea verso la quale comunque l’Italia ha un incolmabile debito morale.

L’ Eritrea è un paese che in pochi conoscono veramente e la sua pur interessantissima epopea ancora non è stata mai studiata in maniera approfondita, anzi si può affermare che la sua storia ancora non è stata neppure scritta.

Per queste ragioni il mio impegno si concentra nel ricostruire con quanta più accuratezza sia possibile un recente passato del quale moltissimi si sentono in diritto di discutere, quasi sempre a sproposito, pur senza averne il minimo titolo a farlo, mentre chi sarebbe legittimato a farlo tace per pudore o per la consapevolezza che il pericolo per l’Eritrea non è ancora del tutto fugato.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig.Pettini, grazie per l'ospitalita'.
Ho avuto modo di dare una parziale occhiata al sito Eritrea Eritrea e a parte dei suoi contenuti per la sola ragione che il tempo che dedico alla lettura e' limitato ma, ancora riesco a lasciarmi uno spazio temporale al quale difficilmente rinuncero'.
Lei dice "lo scopo principale che mi sono prefisso è quello di proporre un tipo di informazione sull’Eritrea un pochino più ragionata di quella che normalmente ognuno di noi è costretto a sorbirsi dai cosiddetti mezzi di informazione ufficiali."
Io chiedo gentilmente:quali sono questi cosiddetti mezzi di informazione ufficiali? Se si riferisce ai giornali o alle televisioni non riesco ad avere notizie di nessun genere dell'Eritrea ne' in Italia, dove sono presente per almeno 5/6 mesi l'anno ne' in Inghilterra dove vivo per il restanti 6/7 mesi. Sono d'accordo con lei che di questa nostra seconda, ripeto non per importanza, Patria all'Italia interessi ben poco. Ritengo cosi' mortificante la mancanza quasi assoluta di qualsiasi tentativo da parte di qualsivoglia parte politica di attivarsi sia politicamente sia e soprattutto economicamente ad un rilancio dell'economia di quel Paese che versa in condizioni economiche tragiche. Io credo che un rilancio programmato dell'economia concordato con le Autorita' Governative dell'Eritrea sarebbero un buon trampolino anche per la risoluzione di problematiche politiche internazionali.
Lei parla di debito morale di un'Italia che di morale negli ultimi decenni ha dimenticato pure il significato lessicale ed etmologico della parola ma, siccome parliamo di Eritrea, lasciamo perdere questi discorsi che ci porterebbero lontano da quello che e' il nocciolo della nostra amichevole chiacchierata.
Le chiedo gentilmente sig.Pettini: so che diverse Regioni Italiane si erano attivate per promuovere iniziative economiche nelle varie Regioni Eritree.Ha notizia di cosa hanno realizzato in concreto in questi anni? Io ricordo, perche' all'epoca ero in Asmara che la Regione Marche se non vado errato intorno al 2000 aveva portato in Asmara, pensate dall'Italia, un aereo carico di "cozze" o in dialetto "moscioli" con lasagne e quant'altro per una serata all'italiana presso l'Hotel Intercontinetal.
Queste attivita' di rilancio dell'economia Eritrea si fanno ancora? Mi scusi Sig. Petrini per la leggerezza del mio intervento ma, prometto che il prossimo sara' di altro "spessore" e tocchero' i temi che lei cosi' abilmente e discretamente lancia per la discussione e contenuti nella sua cortese risposta.
Cordialita'

Re: Grazie Presidente Isaias

Signor Antonio per fortuna alla aberrante, contraddittoria e inefficace politica estera dell’Italia, riferita al contesto del Corno d’Africa, corrisponde ancora oggi una opposta e molto proficua attività di cooperazione con l’Eritrea espressa attraverso l’impegno continuo e crescente di Governi locali, Ong serie, Associazioni Onlus e l’impegno privato di moltissimi italiani.

I campi di applicazione di tali collaborazioni variano da quello sanitario a quello dell’agricoltura senza trascurare una infinità di altre competenze dove maggiormente è sentito il bisogno di colmare il gap esistente fra le necessità del paese e il tempo minimo necessario per la formazione del personale eritreo e la sua acquisizione delle necessarie capacità operative.

Alla base di tutte queste attività promosse da alcune realtà del nostro paese vi è la consapevolezza che il paese è ricco di potenzialità umane e di risorse, ma che solo a causa dei noti eventi bellici queste non hanno ancora avuto modo di poter essere espresse appieno così come era stato nel corso dei primi anni dopo l’indipendenza.

Per effetto del declino e della successiva inevitabile omologazione del mondo dell’informazione libera e indipendente, non si ha praticamente notizia di quanto di buono e costruttivo si sta realizzando in questi anni in Eritrea, e comunque il livello generale della disinformazione è tale che anche leggendo i resoconti ufficiali di attività istituzionali, come ad esempio le audizioni presso la commissione esteri del Senato o le iniziative del Ministero degli Esteri, c’è da rimanere sbalorditi a domandarsi come si possano basare le attività diplomatiche del nostro paese su un livello così approssimativo di competenza specifica.

L’avvento di Internet ha in qualche modo in parte compensato le carenze dei sistemi di informazione tradizionale consentendo a tutti di confrontarsi in tempo reale su argomenti di qualunque tipo, a favore di una condivisione delle notizie prima impensabile, però nel caso dell’Eritrea anche questo sistema, per ragioni culturali e tecniche da una parte e politiche dall’altra, sta rappresentando più uno svantaggio che un fatto positivo.

Eritrea Eritrea si pone in questo contesto come elemento di studio e riflessione su una realtà che tanto nell’ambito del Corno d’Africa quanto più in generale nell'intero panorama africano continua a essere di notevolissimo interesse politico, sociale e culturale.

Quindi sig. Antonio affronti pure qualunque argomento le sembri opportuno approfondire scegliendo fra le discussioni gia aperte oppure proponendone di nuove; sono certo che prenderanno parte alla discussione anche persone che fino ad ora hanno preferito rimanere in disparte forse disturbate dai toni poco concilianti e sopra le righe di alcuni degli utenti.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini, vorrei subito passare senza molti preamboli al primo quesito che mi e' venuto alla mente leggendo il post in argomento:perche' alcune persone sono cosi' fortemente antitetiche all'operato del Governo Eritreo (vds. ad es. Patience e Neo) in carica mentre altre non vedono che cose buone (Shangaray e altri)? e naturalmente lei, Sig. Pettini, di mezzo a far da bilancere. Cerchero' di essere chiaro: quello che segue e' solo un mio pensiero che spero venga come tale interpretato e tutte le opinioni concordi o controverse sono benvenute.
La prima annotazionee' la seguente: Neo e Patience si sono inventati delle favole tremende oppure la situazione che descrivono e' quella attuale reale?
Seconda annotazione:se, ipoteticamente, fosse in parte o totalmente vero quello che loro vorrebbero comunicare siamo sicuri che la loro intenzione fosse solo quella di gettare fango sull'operato del Governo?
Terza annotazione: nella diatriba che inevitabilmente seguiva fra i pro e i contro abbiamo potuto rilevare qualcosa di positivo da una e dall'altra parte?
Quarta annotazione: il sig. Pettini e' stato sempre cosi' imparziale con le parti?
Infine: la discussione serena su quelle che oggi sono le enormi problematiche che il Governo Eritreo e il Presidente in prima persona si trovano a dover affrontare nel contesto di una difficilissima situazione economica interna aggravata all'ennesima potenza dalla situazione di quasi recessione a livello mondiale( perche' cari signori le notizie che arrivano anche e soprattutto dai Paesi piu' economicamente avanzati nel mondo certamente non fanno sorridere), aggiungendo l'esasperante attesa dell'attuazione del riconoscimento dei propri territori da parte chi ha il potere ed il dovere di porre fine a questa tragica pagliacciata che tanto sangue ha fatto spargere e tanto odio ha creato da farci perdere di vista il nocciolo della questione: il sogno di uno Stato Eritreo libero e riconosciuto sovrano delle sue ricchezze e del suo territorio!
Vedi Neo, fra me e te e ancora di piu' a quelli che la pensano come te c'e' una differenza enorme: io posso dire la mia opinione perche'in primis, credo possa essere condivisibile e non patisco niente di quello che te e quelli che la pensano come te, patiscono. Io ho la fortuna di poter scegliere: stare fuori dal nostro grande Paese, lontano dalla nostra gente meravigliosa e aspettare come si suol dire, tempi migliori, Mentre Voi dovete fare i conti ogni giorno con i sacrifici, le privazioni, la mancanza di certezza del domani, la paura ma, ti rendi conto che il grande sei tu che nonostante tutto questo torni sempre a casa? Ma ti rendi conto che quello che tu stai passando i tuoi fratelli maggiori e i tuoi padri l'hanno vissuto per trent'anni.Trent'anni di paure, di stenti, di morti, di esasperazione e disperazione con rari sprazzi di gioia che dava loro la forza di andare avanti nella realizzazione di quel sogno. Per cosa pensi che lo abbiano fatto? e tu per che cosa lo faresti? perche' sono sicuro che anche tu lo faresti!!!Pensi davvero che Uomini cosi' non hanno a cuore le sorti future dell'Eritrea e del suo Popolo? Allora cerchiamo piuttosto di ritrovarci tutti d'accordo nell'iniziare a farci conoscere per manifestare contro questo soppruso inaccettabile e a far si' che le decisioni che devono essere prese siano prese. Organizziamoci in questo senso e dovunque: l'Eritrea dopo il riconoscimento della sovranita' dei suoi territori ha il diritto sacrosanto di amministrarli tutti,nessuno escluso, secondo le proprie leggi.
Sig. Pettini, mi scusi se non vado avanti sulle altre annotazioni ma sono fisicamente stanco e mi riservo il diritto da lei concessomi di riprenderlo in altro momento. Ad Maiora

Re: Grazie Presidente Isaias

Egr. Sig. Pettini, dove sono finiti tutti coloro che dicono di amare l'Eritrea? Nell'ultimo mio post avevo, tra l'altro, lanciato una proposta che a me sembrava significativa: attivarsi, grazie a questo forum, per organizzare qualcosa inteso a smuovere l'opinione pubblica affinche' si possa capire perche',a tutt'oggi non siano state fatte osservare dagli Enti a cio' preposti le disposizioni sui territori di confine riconosciuti come facenti parte dell'Eritrea con conseguente ritiro dell'Amministrazione Ethiopica. Per esempio un'interrogazione ai vari Ministri degli Esteri in Europa, negli USA ecc... con una raccolta massiccia di firme che potrebbero essere raccolte sia via Internet sia con sitin appropriati, magari organizzati dalle svariate Associazioni cui stanno a cuore la fine delle ostilita' fra Eritrea ed Ethiopia. Non mi aspettavo certo una risposta plebiscitaria ma, almeno qualche commento o qualche proposta. E allora ripeto la domanda: dove siete andati a finire "cavalieri senza macchia e senza paura" difensori strenui di parole pro o contro il Goe? A tutti voi giunga il mio affettuoso saluto.

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Antonio, se posso essere sincero io non mi sentirei di firmare una proposta che, per quanto SENZA ALCUN DUBBIO andasse a benificio del popolo eritreo, potrebbe dare la possibilità al governo eritreo di affermare ancor più il suo controllo anti democratico su quella gente. A differenza di quanto sostenuto dal governo eritreo che pospone la creazione di istituzioni democratiche in Eritrea alla definitiva risoluzione della questione dei confini con l'Etiopia, io sono dell'idea che i due argomenti dovrebbero camminare quanto meno di pari passo, in quanto un problema di confine non può certo giustificare il mantenimento di un regime.

Personalmente, poi, credo che una mozione del tipo da lei proposto, per quanto favorevole al popolo come ho già detto, credo verrebbe vista a livello internazionale come una mozione a sostegno dell'attuale governo. Questo porterebbe a non darle alcun peso da parte delle strutture sovranazionali che più volte hanno denigrato e condannato l'attuale regime del presidente Afwerki.

Credo che la sua idea, sicuramente nobile e necessaria se si vuol dare un po' di stabilità ai due Stati, debba essere post posta alla creazione ed affermazione di un sistema di governo e di istituzioni democratiche che accreditino il Paese a livello internazionale e, anche grazie a ciò, al superamento delle condizioni economiche pessime delle Stato (posterò un articolo sull'attuale crisi alimentare nel Paese di cui nessuno dà notizia). Solo allora si potrà richiamare con forza la comunità internazionale in difesa dell'Eritrea.

Re: Grazie Presidente Isaias

Antonio gli eritrei ascoltano o leggono in silenzio, ma per loro abitudini culturali, che come lei ben sai sono molto radicate, raramente intervengono prendendo apertamente posizione, e se lo fanno è solo per ragioni gravi.

In particolare gli eritrei sono estremamente riservati sulle questioni pubbliche anche quando si tratta di esprimersi su questioni basilari quali il rispetto del processo legale al quale hanno affidato le sorti del loro paese con l’assoluta convinzione che fosse l’unico modo legittimo di dirimere la questione dei confini con l’Etiopia.

Quanto è avvenuto in seguito alla mancata accettazione da parte della amministrazione etiopica del verdetto della Commissione Confini è di una tale gravità da far ritenere alla gente eritrea che sia venuto a mancare quel presupposto fondamentale di fiducia che doveva essere alla base dei rapporti fra l’Eritrea e i firmatari degli accordi di Algeri.

Dal loro punto di vista che senso potrebbe avere andare a protestare presso amministrazioni che sanno benissimo quale sia il sopruso che si sta consumando ai danni dello stato eritreo e che per mere ragioni di opportunismo e sudditanza politica ed economica non hanno mosso un dito per far rispettare il processo legale.

Arginare la arroganza della amministrazione etiopica come diretta conseguenza dei programmi Usa nel Corno d’Africa, dipende ora solamente dalle decisioni del nuovo uomo guida americano alle quali sollecitamente si adegueranno scodinzolanti tutte le cosiddette democrazie illuminate occidentali.

La speranza è che gli scellerati programmi di politica estera attuati dalla passata amministrazione Usa avendo seminato morte e distruzione in ogni parte del mondo siano abbandonati a favore di una pace prevalente basata sulla fiducia verso amministrazioni regionali che hanno dato ampia dimostrazione di perseguire la legalità, la stabilità e la pace.

Nel Corno d’Africa l’Eritrea è quella che indubbiamente ha rappresentato un punto di riferimento assoluto che ha condotto anche a risultati eclatanti come la pace in parte del Sudan che ha posto fine a un conflitto durato oltre dieci anni, speriamo che arrivi il meritato riconoscimento di tutto questo impegno e si riprenda il percorso legale dal punto dove è stato interrotto.

Diversa è la questione se osservata dal punto di vista di noi italiani che siamo quota parte corresponsabili di questo stato di cose vergognoso, irragionevole e soprattutto illegale.

Per parte mia non aspirando a pormi come catalizzatore di iniziative da presentare a un governo che ha dimostrato tutta la sua incompetenza e insensibilità in materia di politica estera, ho preferito indirizzare il mio contributo verso la diffusione della conoscenza dell’Eritrea attraverso i miei siti web nella speranza che almeno sia possibile diradare un poco la nebbia di falsità e illazioni che la circondano, e renderle un poco di giustizia.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Patience ha perfettamente ragione!! Molte volte chi sta ad Asmara non sa nemmeno le condizioni dei villaggi! Voi che difendete questa dittatura siete stati nei villaggi? Avete visto le condizioni della povera gente? Amnesty International non ha sede in Eritrea perché, come tutte le altre ONG o OI la dittatura non le vuole!!! Non si tratta di litigare qui, credo sia incomprensibile per tutti comprendere gravissime violazioni dei diritti umani come queste.

Re: Grazie Presidente Isaias

MK se lei avesse letto le altre discussioni in corso nel forum o se nel tempo avesse seguito i lavori del sito Eritrea Eritrea non avrebbe dubbi sul fatto che chi si è dato la pena sostenere tutto questo lavoro lo fa perché conosce molto bene ogni realtà presente in Eritrea, stima con cognizione di causa il governo eritreo e il lavoro che sta facendo per il suo popolo e ammira la capacità dimostrata dal presidente Isaias nel difendere il paese da ogni possibile dannosa ingerenza esterna.

Il suo intervento, comunque gradito, appare assai confuso, non chiarisce la sua posizione e le sue opinioni, e soprattutto non si comprende da quali fondamenti queste sarebbero eventualmente supportate.

Se vuole raccontare la sua esperienza in Eritrea e tracciare le sue conclusioni in modo che se ne possa discutere lo faccia pure liberamente, ma lo faccia in modo chiaro, motivato e argomentato, come si conviene in queste occasioni.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Ho certamente letto le altre discussioni del forum, per quanto purtroppo il tempo limitato possa permettermi: non perché dice di conoscere profondamente l'Eritrea é scontato che la sua visione del governo sia quella giusta!
Ho passato un mese in Eritrea, in un villaggio molto povero, volontaria in una missione: non posso fare altro che concordare completamente con Patience: la povertá della popolazione é causata anche dal governo! Perché mandare tutti gli uomini che possono lavorare a svolgere il servizio militare lasciando a lavorare nei campi vecchi e bambini?
Persone di Asmara che si sono "ritrovate" in quel villaggio sono rimaste sbalordite: non immaginavano potesse esserci un tale degrado!
Lei é mai stato in uno dei villaggi a solo 80 Km da Asmara?

Re: Grazie Presidente Isaias

MK lei crede seriamente che un mese passato in Eritrea sia sufficiente per farsi un quadro completo della situazione del paese e tale da permetterle di avanzare critiche nei confronti del governo?

Può in coscienza affermare di aver esaminato con la dovuta attenzione la storia del paese e di essere in grado di esprimere giudizi veramente consapevoli e intellettualmente onesti?

Mi permetta di dirle che se lei ancora è ferma alla falsa equazione “governo tiranno = giovani al fronte = Eritrea povera” è ancora molto lontana dall’aver appena cominciato a capire qualcosa del paese che con il suo lavoro disinteressato crede di aver aiutato.

Mi creda sulla parola se affermo che con poche malaccorte espressioni lei ha sciupato quanto di bello era sicuramente riuscita a fare con la sua attività di volontariato, offendendo profondamente i sentimenti di gente estremamente legata al suo presidente e al suo governo come le sarebbe dovuto apparire evidente se avesse veramente letto tutti gli altri interventi nel forum.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Ho passato solo un mese in Eritrea ma da tempo ricevo notizie da chi vi vive. Onestamente TUTTI gli Eritrei con cui ho parlato non si trovano esattamente nella posizione di "amare" il proprio presidente! Oltretutto mi sembra che in questo forum lei sia l'unico a difendere il presidente, lasciandosi sfuggire solo occasionalmente qualche dubbio sulla reale "prosperitá" del Paese.
Non credo assolutamente di aver offeso nessuno e lei non puó pretendere di sindacare le mie intenzioni solo perché (come quelle di molti in questo forum) contrarie alle sue.
L' equazione “governo tiranno = giovani al fronte = Eritrea povera” sará sicuramente semplicistica, ma davvero si sente di dire che l'Eritrea é un Paese non povero ( e non a causa della crisi internazionale che si é sviluppata da qualche anno a questa parte!)???

Re: Grazie Presidente Isaias

E' proprio senteno la voce degli stessi eritrei che vivono in Eritrea in questo momento storico che noi possiamo farci un'idea di quello che è il Paese oggi. Non credo che la nostra sia una visione miope: abbiamo una forte controparte ad informarci del bene e buono che il governo compie ogni giorno: il sito del ministero dell'"informazione" eritreo ne è un esempio. Da un lato abbiamo racconti di sviluppo, infrastrutture realizzte, progetti educativi ecc ecc che ci motrano un'Eritrea in rapido cammino e sviluppo con un governo attento alla sua gente e un popolo che migliora le proprie condizioni di vita di giorno in giorno.
Dall'altro lato abbiamo la voce della gente, degli eritrei che vivono là. Voci che bene o male concordano nel delineare un Paese che al posto di migliorare regreisce schiacciato da un governo autoritario. A queste voci si affiancano i dati ufficiali pubblicati dagli osservatori internazionali: siano organi sovranazionali, ong, istituti religiosi ecc. Con tutto il rispetto mi sembra un'idiozia pale credere che tutto il mondo ce l'abbia con gli eritrei ed il loro governo, che tutti questi organismi in un complotto mondiale guidato dagli Stati Uniti siano concordi nel diffondere dati fasulli. Certo, qualcuno dice anche di aver visto gli asini volare, però è un po' poco credibile.

Io credo che, per risolvere questo empasse di chi è po e chi è contro, sia giunto il momento di mettere delle regole politiche chiare, di ridimensionare l'autoitarismo del governo attuale trasformando in una domocrazia libera, ovvero nella LIBERA PARTCIPAZIONE della gente all'amministrazione del proprio Stato. Non è ammissibile che un governo sia in carica senza scadenza, ch non esista una Costituzione scritta ed approvata, che non ci sia un Corpus di leggi definisto. Che forma di Stato è uno Stato di questo genere? Semplicemnte una ditttura.

Re: Grazie Presidente Isaias

Gent.mo Sig. Pettini
prima di entrare in merito al dibattito del forum vorrei esprimere la mia stima e quella della nostra comunità per il suo contributo a chiarire l'immagine della situazione politica, economica e sociale eritrea, basata sulla verità. Ringrazio anche tutti i partecipanti a questo interessante forum.
Ebbene se parliamo dello Stato Eritrea è grazie ai nostri cari fratelli martiri, a coloro che hanno pagato con la loro vita a coloro che si sono sacrificati, mutilati a coloro che hanno passato quasi tutta la vita nella dura lotta armata per lunghi anni ed a tutti gli eritrei che vivevano nella patria ed all'estero che organizzati hanno contribuito finanziariamente e contribuito offrendo il loro tempo a fianco dei loro fratelli combattenti. Durante questi lunghi anni di lotta armata e il popolo eritreo ha sofferto molto, perchè ha dovuto affrontare:
a)un esercito forte e numericamente molto superiore dell'imperatore Haile Sillasie appoggiato e sostenuto militarmente dall'impero USA e dallo Stato Israele (1961-1974) e poi
b) il regime militare (Derg) guidato dal sanguinario Colonello Mengustu Hailemariam appoggiato e sostenuto militarmente dall'Unione Sovietica e Cuba.
Per trenta anni della nostra sofferenza il mondo ci ha dimenticato e persino l'Italia, che ha la responsabilità politica e morale per le sue azioni coloniali in Eritrea, adirittura ci ha voltato la faccia ed ha preso posizione a favore dell'Etiopia.
Il 24 Maggio 1991, giorno della liberazione dell'Eritrea e dell'Etiopia dal Derg ha sbalordito il mondo. Un piccolo paese come l'Eritrea ha lottato da solo, nell'indifferenza completa dell'opinione pubblica mondiale. Il popolo eritreo grazie alla sua determinazione ed al coraggio e generosità dei suoi eroi combattenti ha cacciato i colonizzatori ed ha avuto la sua autodeterminazione. Anzi ha aiutato l'attuale regime etiopico di Melles Zenawi ad entrare in Etiopia (ricordo la mia grande emozione ad Agosto del 1991 quando vidi i carri armati del Fronte Popolare di Liberazione dell'Eritea con la nostra bandiera per le strade di Addis Abeba).
Ebbene cari amici l'Eritrea per la sua posizione strategica è stata ambita da potenze straniere da lunghissimi anni. Dopo la seconda guerra mondiali le potenze vincitrici hanno trovato l'escamotage per legare l'Eritrea all'Etiopia con un programma finale di annetterla nel tempo di pochi anni a farne parte come parte regionale dell'Etiopia di Haile Sillasie'.
Vi ricordate negli anni sessanta in Etiopia ci fu un tentativo di colpo di Stato per rovesciare Haile Sillasiè, durante le sue visite all'estero. E' stata l'Eritrea a ricevere Haile Sillasiè e così il colpo di stato nato in Addis Abeba fallì perchè i generali si divisero. Ma pochi anni dopo anche Haile Sillasie ha tradito l'Eritrea ed applico' contro il suo popolo azioni atroci di torture arresti ed uccisioni, così come ha fatto Melles Zenawi.
Questi lunghi anni di sofferenza ed oppressione ci hanno insegnato molto. Abbiamo avuto pochi anni per lavorare e ricostruire il nostro paese devastato e distrutto completamente.
1991-1993 sono stati due anni per preparare il paese per dargli quella morfologia democratica di far partecipare il popolo ad esprimersi per la federazione o autonomia politca e nel referendum il popolo ha fatto sentire la voce unanime per l'autodeterminazione nazionale.
1993-1998 sono stati cinque anni appena che l'Eritrea senza prendere imprestiti dalle banche mondiali e solo con le rimesse degli emigrati eritrei e con l'egregio lavoro del programma della politica economica del GOVERNO E PFDJ che si è visto una crescita immediata del paese, che ha preoccupato le potenze imperialiste USA ed i loro alleati che hanno pensato di mettere in atto delle strategie ostruzionistiche per bloccare questo percorso della nostra crescita commissionata e finanziata.
Il loro servo, il presidente etiopico Melles Zenawi ha tradito la fiducia dell'Eritrea e l'ha dichiarata guerra, convinto di riconquistarla militarmente in pochi giorni. Non riuscì. Ha fallito militarmente e legalmente in quanto il pretesto della guerra era il territorio di Baddimè, che è stato giudicato dal tribunale internazione essere della sovranità Eritrea.
All'attuazione del verdetto pero' si è bloccato tutto.
Si è cercato di deviare e cercare di ingannare mettendo in discussione il verdetto. Sono passati piu' di sei anni ed ancora il territorio di Baddimè è occupato dai militari etiopici. Hanno iniziato allora un'altra strategia quello di isolare l'Eritrea con la campagna denigratoria. Hanno corrotto alcuni personaggi della politica eritrea attraverso canali diplomatici. La situazione precaria economica eritrea non dipende da un regime o da una cattiva amministrazione del governo eritreo, ma da una azione ostruzionista dell'impero USA, che dagli anni 90, dopo la fine della guerra fredda, ha tracciato la sua strategia politica, come unica potenza, sottomettere gli stati del mondo con la forza militare direttamente, come il caso dello Stato dell'Irak, distrutto completamente, Afganistan o per commissione inviando il servo regime etiopico come il caso dell'Eritrea e la Somalia, ecc..ecc. Ora si lavora anche spingendo il governo di Gibuti di sollevare il caso di confine che non esiste.
Stiamo affrontando enormi difficoltà a noi imposte dall'esterno e non interne. Grazie all'unità fra il popolo ed il governo eritreo in questi anni di non guerra nè pace, si è riusciti a costruire delle infrastrutture stradali, aeroportuali, marittime, riforme agricole, istruzioni per elevare le risorse umane di grande rilievo che, sono oggetto di grande preoccupazione per chi ci vuole male.
Il nostro presidente Issaias Afeworki, per noi eritrei è un leader insostituibile e valoroso. Vogliamo sottolineare a coloro che sono interessati a parlare dell'Eritrea, che le difficoltà economiche in atto in Eritrea sono corta durata. Non Vi preoccupate molto del popolo eritreo. Ora è libero e a casa sua orgoglioso e dignitoso. Povero, per ora ma in pace.
I giovani eritrei hanno un compito duro di vigilare la sovranità nazionale messa in pericolo dalle forze straniere senza scrupoli. Su questo sono consapevoli.
Alcuni aiutati da parenti scappano ed arrivano in Italia e vedono con i loro occhi la situazione e sono delusi. Capiscono che non valeva la pena rischiare la vita per non trovare nulla. Quelli che sono stati rimandati in Eritrea sono stati accolti benevolmente ed incoraggiati ad intraprendere il loro lavoro. Non è vero che rischiano la pelle. Sicuramente in Italia si rischia la pelle. Abbiamo assistito a Castelvolturno o alla Stazione di Roma ed in molti altre parti cio' che succede agli immigrati. E' qui che c'è aria pesante e razzista. In Italia non ci sono sostenitori di un regime eritreo. Tutti gli eritrei siamo parte del partito, del popolo e del governo eritreo. Il presidente Issaias Afeworki è voluto dal popolo, sta con il popolo e lavora per il popolo.
Se qualcuno è stato messo in prigione Eritrea è perchè doveva andare in prigione. Punto.
Qualcuno anche in questo forum è intervenuto.
Grazie davvero Presidente Issaias e cordiali saluti.

Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

La ricostruzione storica che ha fatto non fa una grinza. La seconda parte dell'intervento è illeggibile. Qui dove abito io su un centinaio di eritrei che conosco almeno l'80% è scappato. Di questo 80% non ce n'è nessuno che abbia voglia di ritornare in Eritrea per essere accolto "benevolmente" dal governo e tornare a vivere la libera e prospera vita che conduceva prima.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Moretti la solida e concreta realtà eritrea è costituita da oltre quattro milioni di eritrei in patria e alcune centinaia di migliaia di eritrei sparsi per il mondo, che con il loro impegno quotidiano a favore del loro paese dimostrano il loro alto grado di coesione sociale, religiosa e politica.

I migranti irregolari eritrei rappresentano una minima e del tutto fisiologica percentuale della popolazione totale, niente affatto indicativa delle reali condizioni del paese e di assai difficile lettura a causa della varietà di casi personali spesso complicati e condizionati da origini miste eritreo-etiopiche quando non del tutto non eritree come spesso accade.

Indubbiamente il recente afflusso di migranti eritrei irregolari, fenomeno prima del tutto sconosciuto, ha portato delle conseguenze negative a carico della altrimenti dignitosa e silente comunità degli eritrei in diaspora poiché per ottenere i necessari permessi di soggiorno i migranti irregolari hanno dovuto sottoscrivere dichiarazioni molto pesanti ancorché false a carico del loro paese, e talvolta anche a inscenare dimostrazioni plateali per accelerare i tempi di concessione.

Nonostante tutto questo però il fenomeno degli irregolari non viene ignorato o sottovalutato dalla comunità degli eritrei in diaspora, e a questo proposito e’ opportuno ricordare che la condizione di migrante irregolare anche se associata al reato di diserzione o di renitenza al servizio militare non comporta la perdita o la limitazione dei diritti spettanti ai cittadini eritrei, e che di conseguenza ogni cittadino eritreo conserva in ogni caso il diritto a un passaporto e alla tutela da parte della ambasciata o del consolato.

Rimane il fatto che il loro destino in occidente rimane sempre condizionato dal complesso iter per il permesso e non bisogna quindi meravigliarsi se gli irregolari difendono il loro alibi di perseguitati continuando a sostenere la loro parte, poiché per loro il permesso di soggiorno rappresenta un traguardo essenziale da difendere ad ogni costo.

Per avere una più esatta e realistica valutazione del fenomeno dei migranti irregolari eritrei sarebbe salutare andare a verificare quanti di loro una volta aperti gli occhi sulla reale situazione dei paesi che ritenevano migliori del loro alla fine senza dare nell'occhio vengono qui a Roma a chiedere informazioni sul rimpatrio.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Vede Signor Pettini,
mi preme ricordarle che, nonostante le dichiarazioni che l'immigrato irregolare rilascia una volta arrivato in Italia, la Questura di competenza fa una serie di controlli per appurare la verità di quanto detto. Le garantisco che non sono pochi i permessi di soggiorno per rifugiato politico o per protezione sussidiaria che vengono negati ad una serie di immigrati che si inventano le storie più fantasiose. Caso strano questo rifiuto non avviene per la stragrande maggioranza degli immigrati eritrei.
I soggetti che intervengono quindi sono due: l'immigrato che da la sua versione e lo Stato italiano che, anche mediante i contatti che le nostre ambasciate nel mondo, cerca di capire se quanto detto è vero o no.

Per quanto riguarda il resto del suo intervento le chiedo solamente questo: mi dica, dati alla mano cortesemente, quanti sono gli eritrei tornano in patria loro sponte dopo essere scappati. Facciamo poi il confronto con quanti sbarcano a Lampedusa (o meglio sarebbe tenere conto di quelli che muoiono anche durante il viaggio e non sono pochi purtroppo). Alla fine vediamo se il saldo è negativo o positivo.

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Moretti la mia precedente dissertazione mirava più a sottolineare che il fenomeno della migrazione clandestina degli eritrei non può essere considerato rilevante o rivelatore ai fini di un giudizio sulle condizioni del loro paese di origine, che non a cercare approfondimenti statistici sul fenomeno stesso.

Comunque volendo approfondire l’argomento vale la pena sottolineare che in Italia i migranti clandestini eritrei, somali ed etiopici godono, rispetto agli altri clandestini di diversa provenienza, di un trattamento privilegiato, forse dipendente dai legami storici condivisi con questi paesi, e che per questo nella quasi totalità dei casi le loro istanze vengono accolte pur non significando questo nulla dal punto di vista di un giudizio di merito sul loro paese di origine.

In maniera generica si offre protezione agli eritrei perché disertori, ai somali perché profughi di guerra e agli etiopici per ragioni umanitarie, pur senza approfondire più di tanto neanche la reale nazionalità dei clandestini.

Ciò non toglie che gli eritrei per ragioni formali nel corso del colloquio individuale propedeutico alla concessione del permesso di soggiorno siano obbligati a esporre in maniera convincente, e a sottoscrivere, argomentazioni che spieghino il gesto stesso della diserzione e le sue possibili conseguenze.

La consuetudine basata sul passaparola vuole che le dichiarazioni sia sempre dello stesso tenore e incentrate sui rischi cui i migranti irregolari andrebbero incontro se rimpatriati forzatamente, ma per le ragioni esposte prima non serve a nulla utilizzare questi dati per dimostrare presunte manchevolezze o abusi da parte del governo in patria, come spesso fanno le sedicenti organizzazioni per la difesa dei diritti umani, ma semmai bisognerebbe dare il giusto peso a quelle che sono le vare cause alla base del fenomeno ed evidenti a chiunque conosca minimamente la realtà del paese.

Quanto al fenomeno dei rimpatriati volontari va detto che questo è recente e originato dagli esiti positivi riscontrati in seguito ai rientri forzati da Malta prima e dall’Egitto poi, ma fortemente condizionato dalla sostanziale impossibilità per i migranti clandestini di affrontare le spese necessarie per il viaggio di rientro, tanto che questo argomento è stato discusso sia nel corso del Festival dell’Eritrea a Roma da una loro delegazione direttamente con il generale Sebhat Efrem, sia più recentemente con i rappresentanti delle comunità eritree in Italia.

Spero che questi incontri possano dare i loro frutti e che si possa assistere a una inversione di tendenza statisticamente rilevante.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

A parte la contraddizione delle sue parole che riporto qui sotto:

"nella quasi totalità dei casi le loro istanze vengono accolte pur non significando questo nulla dal punto di vista di un giudizio di merito sul loro paese di origine.

In maniera generica si offre protezione agli eritrei perché disertori, ai somali perché profughi di guerra e agli etiopici per ragioni umanitarie, pur senza approfondire più di tanto neanche la reale nazionalità dei clandestini."

le riscrivo il concetto che ho esposto prima e che vorse non ha tenuto in memoria:

Il clandestino, che scappa rischiando di essere fucilato sul confine, che soffre la fame e la sete in Sudan Libia ed Egitto e che fa la sua attraversata del Mediterraneo; questo clandestino se non è ancora morto (e Dio solo sa quanti hano fatto quella fine) arriva in Italia. Qui, come dice lei, racconta la sua storia. Puù essere vera, falsa o così e così. Sta di fatto che è la nostra polizia che controlla l'attendibilità di quanto raccontato e, confrontandosi con il diritto internazionale, la Questura decide se dare o meno il benestare al siggiorno per protezione sussidiaria o motivi umanitari.

Di rigetti le questure ne emettono molti basta leggersi i dati del ministero dell'Interno. Perml'Eritrea, però, sono davvero pochi.

Re: Grazie Presidente Isaias

Siamo d'accordo sulla ricostruzione storica ?
Tanto basta allora per coloro che vogliono indossare la camicia dei difensori dei diseredati di moderare il loro intervento e presentarsi difensori dei nostri diritti umani. Gli eritrei hanno imparato dai loro sbagli,di non farsi incantare dai falsi predicatori. Governo e popolo stanno lavorando per ricostruire il paese, sopportando l'ostruzionismo non solo quello del regime etiopico, ma dei suoi padroni (Amministrazione Bush ed i suoi seguaci occidentali) che hanno creato tutto il problema di conflitto e di situazione di allerta militare che ha lo scopo chiaro di bloccare il paese mettendolo in stato tensione militare, quindi di impegnare i giovani di ambo gli stati lungo il confine. Ecco perchè le Nazioni Unite, USA, la comunità Europea, l'OUA e l'Algeria, che sono i garanti della legalità internazionale, hanno volutamente fatto l'orecchio da mercante all'attuazione del verdetto internazionale ed al rispetto della legalità internazionale che l'Eritrea chiede. Se ci fosse la volonta' politica di queto organismo internazionale, la suddetta tensione militare sarebbe finita già nel 2002 e non avremmo visto arrivare in Europa tanti giovani eritrei.-
"Su un centinaio di eritrei che conosco almeno l'80% è scappato. Di questo 80% non ce n'è nessuno che abbia voglia di ritornare in Eritrea per essere accolto "benevolmente" dal governo e tornare a vivere la libera e prospera vita che conduceva prima"?-
- Lo stato autonomo dell'Eritrea si è conquistato con la partecipazione di tutti gli eritrei alla lotta di liberazione ed alla difesa della sua sovranità.
E' chiaro che la diabolica azione ostruzionista imperialista, che ha distrutto l'Irak e tanti altri stati e sta lottando per fiaccare l'Eritrea tenendola in condizioni di allerta puo' anche incidere naturalmente sull'economia dei nostri giovani che sono in difesa e delle loro famiglie rimaste a casa. E' logico pertanto che qualcuno cerchi di scappare per trovare fortuna. Una volta arrivato qui pero' diventa una scomessa della vita. E' logico quindi che non pensa di ritornare al proprio paese anche se deluso dalle sue aspettative. Semmai molti continuano ad emigrare al nord. Questi giovani sono nostri fratelli e nostri figli. Anche qui la comunità eritrea è aperta, così come l'ambasciata eritrea nei loro confronti. E non tutti sono disertori, molti vengno anche da emigrazioni di altri paese come Sudan, Egitto,ecc...ecc.
Lavoriamo piuttosto per fare pressione perchè venga rispettata la legalità internazionale nel caso Eritrea-Etiopia, e che i militari etiopici lascino il territorio eritreo: "Baddime" e ci sia la pace. Questa crisi mondiale ci deve insegnare qualcosa. Noi eritrei vogliamo la pace perchè conosciamo il prezzo della guerra. Per favore non ci fatte indossare le camicie che non sono nostre. Il popolo americano pare abbia capito per voltare pagina. Speriamo che l'amministrazione di Obama tracci una strategia politica nuova e diversa da quella dell'ammministrazione precedente
Cordiali saluti Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Provo a rispondere ai quesiti di Patience.
Di cosa ha a temere il Governo dunque?
Perché non indice libere elezioni?
Le libere elezioni richiedono una situazione di sicurezza nazionale. Da otto anni in Eritrea siamo in una situazione ne' di guerra ne' di pace per la la mancanza della legalità internazionale voluta dall'ostruzionismo poltico dell'amministrazione Bush e dell'occidente, che se fosse la volontà politica di questi, entro una settimana sarebbe ristabilita la pace e noi stessi eritrei avremmo chiesta con forza, ma sono sicuro il partito stesso ed il presidente non avrebbe aspettato la pressione popolare l'avrebbero indetta in quanto è compresa nel programma politico che riportato in questo sito in italiano, basta leggerlo.
Perché non promulga una Costituzione democratica e leggi scritte e certe?
L'Eritrea ha la sua Costituzione veramente democratica, in quanto discussa da tutta la popolazione eritrea interna ed all'estero
Perché non da la possibilità di entrare ed uscire liberamente dal Paese a cittadini eritrei e non?
A Lei risulta che è vietato entrare/uscire liberamente dal Paese? Chi afferma è solo un falso.
Perché non libera i tanti detenuti per motivi politici e religiosi che sono tenuti incarcerati?
Non ci sono in carcere detenuti politici in Eritrea. Semmai militari e membri del governo che hanno sbagliato mettendo in grave pericolo la sovranità nazionale durante la guerra con l'Etiopia. Sono casi riguardanti facende militari. Noi eritrei sappiamo che sono detenuti e non trattati male e non ci intromettiamo, sicuri di non volerli bene piu' di quanto li vogliono i loro compagni di lotta di tanti anni. Aspettiamo l'evolversi della situazione.
Perché non fa di tutto per liberarsi dalle pesantissime accuse di palese dittatura ed assenza di tutela di diritti umani e democrazia che il mondo tutto gli muove contro?
Risposta: Il mondo è pieno di mistificazioni e falsità, in particolare quando pensa che sei in una situazione di difficoltà cerca di levarti l'ossigeno e di soffocarti. Le bugie hanno gambe corte. Tutte le falsità dette contro l'Eritrea sono risultate false nel tempo e le cose dette dal governo e dal presidente eritreo sono risultate vere. L'Eritrea preferisce lavorare che fare chiacchere inutili. Sappiamo tutti che c'è in atto campagna denigratoria con l'intento di isolare l'Eritrea. Pertanto l'Eritrea non ha intenzione di distrarsi o di ingessarsi, così come vogliono il suo male, ma continua sul suo percorso sull'autodeterminazione economica e sociale per uscire fuori dagli aiuti esteri, sapendo che non sono gratuiti nè genuini. E queto percorso, lo sappiamo da noi agli imperialisti ed ai falsi predicatori. Inoltre il governo non è contrario ad un gruppo religioso o altro. L'Eritrea gode del primato ove vivono in pace e rispetto i vari gruppi religiosi: Islam, ortodossi, cattolici, protestanti, Ebrei ecc... I gruppi religioso che non vogliono adempiere alla formalità regolare valida agli altri gruppi e interferiscono con le prediche contro lo stato e le sue leggi, in qualsiasi paese normale viene preso provvedimento. L'Eritrea non accetta agenti destabilizzanti pagati dai nemici e travestiti da religiosi, ma non è contro nessun credo religioso. La fede è una cosa intima e personale, anzi spirituale e non dovrebbe toccare la sfera politica.
Non credo di poter convincere con questo mio intervento chi non vuol capire nè intendere, ma chiarire ai lettori, che gli interventi di disinformazione possono influire e lasciar passare puo' danneggiare.
Cordiali saluti. Derres Araia

Re: Grazie Presidente Isaias

Premio ideologia 2009

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Moretti anche in questo caso vale quello che le ho gia scritto nel 3d "Contrabbando di armi" in merito alla sua pochezza.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Carissimo Sig. Moretti,

Ho letto attentamente i suoi interventi, sinceramente non ho intenzione a risponderle, vorrei farle solo qualche domanda. Oggi non sono pochi coloro che parlano dell'Eritrea, del popolo Eritreo, dei giovani che scappano, del governo dittatore ecc...Ma e possibile essere Eritrei piu degli Eritrei stessi??? Vorrei farle capire che noi Eritrei dal 1960 ad oggi abbiamo lottato da soli senza il sostegno di governi o organizzazioni, l'Indipendenza del nostro paese e stata raggiunta grazie alla nostra unita' e oggi la ricostruzione del nostro paese sta andando a gonfie vele grazie a un governo nazionale dedicato e un PREDIDENTE amato da quasi tutto il popolo che grazie alla sua leadership oggi l'Eritrea sta facendo passi da gigante.

Mi sento di chiedere, tutti coloro che oggi parlano di noi e dei diritti umani nel nostro paese dov'erano quando citta e villaggi Eritrei erano rasi al suolo dai bombardieri etiopici? dov'erano quando gli abitanti di Wekkidubba, Herghigo, Sheib, Massawa erano sterminati senza pieta' e schiacciati sotto le catene dei carri armati ? ora basta, lasciateci in pace.

Presidente Isayas che Iddio ti benedica, il tuo popolo ti ama e prega per te.

shagaray

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