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Re: dalle proteste alle proposte

Pettini
Lei afferma
“Probabilmente una delle ragioni del fallimento di alcune iniziative è dipeso proprio dalla incapacità gestionale di chi era deputato a seguirne la fase progettuale ed esecutiva, quando non da un atteggiamento schizofrenico e contraddittorio fra le diverse forze in causa del tutto indipendenti dal controllo presidenziale”

Potrebbe anche essere, ma fino a prova contraria e se le parole hanno un senso, chi si ritiene il presidente di una realtà che google definisce in diversi modi non ben chiarificati, Governo provvisorio, Repubblica presidenziale, Repubblica, Monopartitismo è anche il gestore non solo della politica socio-economica del suo paese ma anche il responsabile in primis delle persone alle cariche delegate, in secondo dei risultati da essi conseguiti.

E’ inaccettabile affermare che il presidente è bravo ma il resto è deficitario e scadente; chi si ritiene abilitato alla gestione di tutti è il maggiore indiziato dei successi o dei fallimenti; Non può chiamarsi fuori solo quando va male.

Alla prova dei fatti in un paese normale un presidente con ha a cuore il benessere del suo popolo trarrebbe le ovvie conclusioni degli scadenti risultati acquisiti e darebbe le dimissioni.

Considerata inimmaginabile questa soluzione, responsabilità vorrebbe che sostituisca con altri le persone che lo circondano e che alla prova dei fatti si sono dimostrate inadatte a ricoprire i ruoli assegnati, magari con chi propone soluzioni non allineate con quanto finora proposto da lui ma che portino a un rinnovamento della classe politica; in cina Deng XiaoPing insegna.

Certamente esistono delle attenuanti, le vicissitudini occorse hanno disperso enormi energie fisiche e di esperienze umane e lavorative che purtroppo non sono facilmente sostituibili.
Ma occorre assolutamente voltare pagina, qualsiasi iniziativa che da ora si voglia intraprendere non può prescindersi dal rivedere l’impostazione socio politica attuale.
Qualsiasi scorciatoia non è più ammissibile, Isaias questo lo deve finalmente comprendere ed accettare e rivedere le sue iniziative egocentriche.

Detto questo, la gestione politica-economica dell’eritrea in termini di popolazione, potrebbe essere paragonata a quella di una qualsiasi media città.
Niente di eccezionale, meraviglia semmai il perseverare nella mancata realizzazione di quanto possibile, molte altre nazioni paragonabili all’eritrea sia come dimensioni, con peggiori infrastrutture locali che escursus storico hanno raggiunto in tempi limitati risultati sorprendenti.

L’eritrea no, si è avvitata in una situazione di stagnazione completa.

Sveglia, l’eritrea non partirebbe da zero, esistono già strutture ereditate in loco già pronte o facilmente ripristinabili e il materiale umano è di ottima qualità, la posizione geografica invidiabile.

Capisco la finalità ma non condivido la volontà autarchica del goe nel ricercare aiuto limitato alle sole esperienze e capitali degli eritrei espatriati, escludere l’esplorazione a priori di eventuali disponibilità a collaborare degli imprenditori stranieri, in questa fase storica lo considero autolesionistico.

Pettini, in ultimo, per quanto riguarda le conferenze sugli investimenti, stante la situazione attuale conosciuta laddove per esternare concetti diversi è necessario accompagnarsi a carri armati, pensava davvero fosse possibile si esplicitassero proposte alternative o di condanna della conduzione politica del paese?

Auspico e condivido anch’io che si debbano fare passi in avanti per venirsi incontro e rimuovere le differenze che fanno da barriera tra le parti e questo per l’interesse comune del paese di tutti.
Avanti

nessuno

Re: dalle proteste alle proposte

Pettini
non sono assolutamente d’accordo con lei, la correggo, in eritrea non comanda il popolo sovrano,comanda un presidente attraverso il suo governo.
Lei continua imperterrito a disinformare.
Lei sa benissimo che “Riunioni di partito, congressi, elezioni, confronti (con chi?) al momento evidentemente non trovano motivo di esistere” di fatto non esistono perché lo sono fisicamente attraverso le repressioni effettuate.
Guardi che la definizione di questo governo si definisce benissimo e inequivocabilmente, in questo mi associo a quanti questo governo lo definiscono con la sua parola precisa, governo dittatoriale.

Da Wikipedia
La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato
In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza. In questo senso la dittatura coincide spesso con l'autoritarismo e con il totalitarismo. Sua caratteristica è anche la negazione della libertà di espressione e di stampa. La dittatura è considerata il contrario della democrazia. Va inoltre detto che il dittatore può giungere al potere anche democraticamente e senza violenza (valga l'esempio di Adolf Hitler, eletto dal popolo tedesco). La salita al potere di una dittatura è favorita da situazioni di grave crisi economica - per esempio dopo una guerra - sociali - lotte di classi - politiche - instabilità del regime precedentemente esistente. Altre due forme di dittatura sono l'assolutismo monarchico e la teocrazia (vedi Ebraismo, Cattolicesimo e Islam).
Il Cesarismo ovvero la dittatura del "capo" ("uomo della Provvidenza", "padre del popolo"): è la categoria in cui Max Weber e Antonio Gramsci facevano ricadere le dittature del loro tempo. Questi regimi non si basano solo su strumenti di repressione, ma anche sul consenso. Sono incentrati sulla figura di un capo carismatico e su un forte apparato statale. All’ideologia si sostituisce il carisma del capo. Caratteristica di questa dittatura è la mediazione tra interessi contrastanti. Il termine deriva dalla dittatura di Cesare nell’antica Roma.


Sono invece d’accordo con lei dove l’italia e nessun paese, può dare lezioni di probità, onestà e senso dello stato se poi nella realtà emergono tutte le porcherie che stiamo sentendo attualmente.
Mi conforta il fatto che anche se in fortissimo ritardo questa anomalia stia per essere messa in condizioni di non nuocere.
Di una cosa però sono certo, non è la struttura costituzionale dello stato italiano né tantomeno c’entra la democrazia, queste cose succedevano anche nei paesi del socialismo reale.

La causa del degrado morale e politico e di quanto stiamo venendo a conoscenza, come diverse volte ho affermato, ritengo siano insite da sempre nell’animo dell’uomo.
Dobbiamo sì fare un bagno di umiltà, però prendere ad esempio l’operato del goe, in quanto campione di sobrietà e coerenza, beh veramente mi sembra troppo spudorato.
Noto che ha omesso, presumo per convinzione, la parola democrazia.

nessuno


LA COSTITUZIONE ERITREA
Ratificata dall'Assemblea Costituente,
Il 23 maggio 1997


Articolo 11 - competente Servizio Civile
1. Il Servizio Civile dell'Eritrea sarà efficiente, efficace e
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ivi stabilito.
2. Le forze di difesa e di sicurezza sono parte integrante della società,
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3. Le forze di difesa e di sicurezza devono essere competenti e
soggette e responsabili secondo la legge.
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dalla loro attiva partecipazione.
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sulla loro sovranità e indipendenza e sulla promozione degli interessi di
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