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Re: Eritrea e religione

Tedros uno dei fratelli di mia moglie è diacono e avrebbe voluto dedicare la sua vita alla preghiera.

Da diversi anni sta svolgendo il national service e non se ne lamenta considerandolo comunque compatibile con la sua vocazione.

Certo preferirebbe stare accanto alla sua famiglia e assistere sua madre gravemente malata, ma nella vita non sempre le cose vanno come si vorrebbe.

La questione dei missionari tuttavia è diversa e di questo si discute nel 3d dedicato.

Stefano Pettini

Re: Eritrea e religione

Patience postare argomenti di discussione e non link. Grazie

Stefano Pettini

Re: Eritrea e religione

Scusa, perché hai tolto il link che avevo messo? Preferisci un copia incolla di tutto il testo che occupa solo posto??

Re: Eritrea e religione

Patience no link no copia incolla. Grazie

Stefano Pettini

Re: Eritrea e religione

Articolo 18 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

"Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti."

Voglio portare a conoscenza che il 19 settembre è stato pubblicato il report annuale riguardo la libertà religiosa nel mondo edito dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America.

L'Eritrea è al terz'ultimo posto a livello mondiale (ultimo fra gli Stati africani) per tutela della libertà religiosa. Le fanno compagnia Iran e Corea del Nord.

I motivi di questo non invidiabile piazzamento del governo Eritreo si possono andare a leggere nello stesso report.

Io voglio solo ricordare che, in questo preciso istante in cui io scrivo e nel quale voi leggerete, persone come me e voi si trovano rinchiuse nelle carceri (così come in altri Paesi del mondo) perché hanno voluto esprimere la loro fede, il loro pensiero, il loro culto. Un diritto riconosciuto come degno di tutela e fondante l'essere umano che il governo eritreo viola costantemente.

Re: Eritrea e religione

Patience
Articolo 18 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

"Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti."

Voglio portare a conoscenza che il 19 settembre è stato pubblicato il report annuale riguardo la libertà religiosa nel mondo edito dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America.

L'Eritrea è al terz'ultimo posto a livello mondiale (ultimo fra gli Stati africani) per tutela della libertà religiosa. Le fanno compagnia Iran e Corea del Nord.

I motivi di questo non invidiabile piazzamento del governo Eritreo si possono andare a leggere nello stesso report.

Io voglio solo ricordare che, in questo preciso istante in cui io scrivo e nel quale voi leggerete, persone come me e voi si trovano rinchiuse nelle carceri (così come in altri Paesi del mondo) perché hanno voluto esprimere la loro fede, il loro pensiero, il loro culto. Un diritto riconosciuto come degno di tutela e fondante l'essere umano che il governo eritreo viola costantemente.


Pensi che questo articolo è lo stesso che impugno io per far valere i miei diritti di cittadino.
Lo scorso anno abbandonai il culto dei testimoni di geova e da quel momento in poi sono stato ostracizzato da tutti i membri della comunità.
Perdere familiari lavoro e casa non è una cosa democratica. Inoltre il luogo di culto che usano i testimoni non è di proprietà della associazione locale, ma della sede centrale di Brooklin.
Dunque il fedele si trova a pagare 3 volte per avere un proprio locale in cui tenere il culto, infatti la stessa società torre di guardia ha istituito un fondo chiamato "Fondo Sale del Regno" e con questo si raccolgono dei soldi per PRESTARLI alle varie associazioni locali. Le stesse si impegneranno a restituire questo prestito alla sede centrale e, come risultato, qualora si decidesse di vendere questo immobile, il ricavato della vendita andrà alla sede centrale e non ai singoli fedeli che hanno contribuito per la stessa.
Questi sono i fatti, e questo succede anche in Italia.
E' inoltre curioso il fatto che la libertà religiosa, di cui gli stessi testimoni si riempiono la bocca, è valida solo nel caso ci siano problemi nel loro culto, nel caso un testimone cambi idea, non è piu valido, anzi è giusto e appropriato distruggere questa persona moralmente e fisicamente.
Lei pensa che il governo eritreo sia a conoscenza di tutto questo? Sinceramente non saprei, ma non vedo cosi male l'iniziativa. E sullo stesso piano ci sono scientolgy, mormoni e altri.
Noi qui in Italia viviamo in democrazia e siamo felici di questo, i nostri diritti civili e religiosi sono rispettati, anche il nostro diritto di farci prendere in giro e farci distruggere psicologicamente e fisicamente da questi culti abusanti.
Sinceramente preferisco un governo che mi tuteli sotto questo punto di vista.
Poi quanto scritto dal presidente Isaias non fà una piega, anche se non ne condivido i modi e i tempi.
Da parte mia in Eritrea ho sempre sentito un grande rispetto verso tutte le religioni e Asmara in particolare è un esempio di tolleranza religiosa.
Ci son diversi problemi, e su questo siamo daccordo, ma nella realtà delle cose, questo è un falso problema