credo che le informazioni siano molto soggettive e partigiane. la verita è che l'eritrea sta sviluppando la sua economia ed i servizi sono quasi accettabili.anche da noi fino a poco tempo fa ul servizio militare era obbligatorio, far lavorare i ragazzi non sembra una cosa cosi tremenda. e' meglio che tenerli all'università per decenni.
Signor Cascini non credo che il punto sia il servizio militare in se' ma l'occupazione della persona negli anni successivi a costo quasi zero per lo stato. Sawa, la grande caserma, non e' un lager e credo che un po' di vita comunitaria e disciplina non rechino alcun danno alla formazione degli uomini e donne eritree ma se dopo l'anno di formazione militare sei costretto a lavorare per lo stato (10, 15 anni) con stipendi che variano dai 400 ai 750 nkf mensili allora il discorso cambia e molto anche. Pensi che con 700 nkf si possono comprare circa 4kg di carne, 10 kg di taf ( per fare l'injera che per noi e' irrinunciabile), 2 polli da poco piu' di un kg, 8 kg di arance, 30 kg di pomodori. Direi un po' poco per pensare di condurre una vita autonoma, o no? Ecco allora spiegato il desiderio di europa: mangiare, curarsi, lavorare, crescere i propri figli. Desideri legittimi e inviolabili che sarebbe bello poter realizzare in casa propria. E chi mi dice che la vita in europa e' mediamente peggiore della vita in eritrea ( e purtroppo non solo li') e' davvero un mistificatore che merita un soggiorno in certi villaggi dove non vedra' mai un'antenna parabolica, un rubinetto per l'acqua corrente , ne' elettricita'. L'Eritrea puo' farcela certamente ma non fino a quando non capira' che ogni uomo e' libero e gli uomini liberi non arrecano danno al proprio paese. E in Eritrea questo non accade.