General Forum
Start a New Topic 
1 2
Author
Comment
missionari

Mi hanno riferito che altri 5 missionari presenti in Eritrea hanno ricevuto il foglio di via.... Qualcuno ne sa qualcosa?

Re: missionari

Daniela chi te lo ha riferito ??? Neo tu ne sai qualcosa ?

Re: missionari

Me lo hannno riferito persone che conoscono questi missionari e sono attendibili, però non avendone la certezza, chiedevo se qualcuno sapeva qualcosa di più certo...

Re: missionari

Cara Daniela, non ho notizie sulle notizie che ti sono state riferite riguardo i fogli di via e l'espulsione dei missionari. Credo che dovrebbero essere i missionari stessi a dare la notizia ed i motivi del provvedimento.

Re: missionari

Daniela notizie dirette non ne ho trovate però ho trovato questo articolo che ripropongo così come è con tutte le riserve del caso.

Avvenire 19/10/2008 - LA CHIESA NEL MIRINO

Convocati d'urgenza dall'Ufficio Emigrazione, i religiosi italiani hanno ricevuto l'intimazione ad andarsene. Una decisione che si inserisce nella strategia in atto nel Paese per la nazionalizzazione delle strutture scolastiche, culturali e sanitarie Eritrea, ultimatum per 4 missionari. Un altro giro di vite del governo contro la presenza dei cristiani

DI DIEGO ANDREATTA

Quattordici fuori un anno fa, altri quattro adesso. Il governo eritreo vuole 'liberarsi' dei missionari, molti dei quali si battono da anni per la promozione del loro popolo. Filtrata dalle severe maglie del controllo informativo, la notizia riguarda quattro religiosi italiani invitati a fare le valigie, per sempre.

Sono stati convocati d'urgenza la settimana scorsa nella capitale all'Ufficio Emigrazione (proprio dove solitamente si rilasciano i permessi di soggiorno), per sentirsi dire in sostanza: Avete sette giorni per lasciare l'Eritrea.

Non uno straccio di documento scritto, tanto meno una spiegazione a voce, anche se il loro permesso di soggiorno non era in scadenza: padre Flavio Paoli, pavoniano trentino, ad Asmara dal 93, sperava di rimanerci ancora qualche annetto. Cosa il salesiano padre Angelo Regazzo, che si trovava lanche ai tempi della guerra civile con l'Etiopia che ha fatto 70 mila morti tra il 1998 e il 2000.

Cossuor Donata Maria Moruzzi, di origine piacentina, religiosa dell'Istituto delle Figlie di Gesù Buon Pastore, il cui visto era stato rinnovato da poco. L'unica dei quattro con il permesso effettivamente scaduto è suor Lucia Andrioletti, delle Francescane Missionarie del Cuore Immacolata di Maria, che in queste ore ha già lasciato Asmara ed è attesa oggi per un malinconico rientro a Roma, proprio in occasione della Giornata missionaria mondiale.

I rappresentanti della Chiesa locale hanno subito inoltrato formale protesta alle autorit del governo eritreo, puntando il dito sulla mancanza di una notifica scritta che non rende quindi per ora esecutiva l'espulsione. Ma la tattica procedurale sembra uguale a quella usata nel novembre dello scorso anno per altre 14 espulsioni: molto probabilmente, qualche giorno dopo questa prima intimazione a voce, arriverà la relativa comunicazione scritta, un inesorabile visto d'uscita.

"Aspetto gli eventi e continuo a lavorare con i ragazzi" ripeteva ieri al telefono padre Flavio Paoli, dalla 'Casa Pavoni' che nel cuore di Asmara accoglie alcuni dei 3500 minori abbandonati di tutto
il Paese: "ma dopo questa convocazione ho capito davvero che prima o poi me ne devo andare. E temo che allora questi ragazzi dovranno tornarsene sulla strada, perchè non abbiamo ancora un buon gruppo di persone eritree in grado di dare continuità all'accoglienza. Penso anche alla rete di adozioni a distanza, che sostiene 5 mila bambini...."

Il drastico ultimatum, in verità è ormai temuto da tutti i missionari in Eritrea a motivo del processo di nazionalizzazione avviato nel 1995 dal governo eritreo per impadronirsi di tutte le strutture scolastiche e sanitarie: dopo avere allontanato le Organizzazioni non governative e‚adottato i loro progetti, ora si passa ai religiosi occidentali.
Misconoscendo nei fatti il contributo che tanti istituti religiosi hanno offerto nei decenni passati alla gente del Corno d'Africa, in un processo di collaborazione anche interreligiosa, il primo ministro Isaias Afworki già tre anni fa " in una lettera agli istituti missionari " aveva loro intimato
Come operatori occidentali di passare al personale locale le funzioni fino a quel momento svolte dagli stranieri.

Un azzeramento che non risponde solo ad un disegno politico, si parla di un fiume di denaro elargito dai sauditi in cambio della progressiva emarginazione di qualsiasi presenza occidentale " e mira al controllo governativo anche dei centri di cultura e di formazione con l'alienazione di molti beni.

Le proteste dei vescovi della Chiesa cattolica, così come dei rappresentanti ortodossi, si sono finora sempre infrante contro il muro di gomma delle secche motivazioni ufficiali delle autorità eritree: Queste persone non hanno rinnovato il permesso di soggiorno. La residua speranza dei missionari italiani e degli ultimi operatori sanitari laici è che il governo italiano, anche sulla base dei
rapporti commerciali ancora floridi di molte industrie nostrane con il governo di Asmara, possa fare pressione sul leader Afworki, che vanta non poche amicizie nei palazzi della politica romana.

Re: missionari

Rattrista molto leggere queste notizie. Speriamo che il Signore aiuti!

Re: missionari

Speriamo si che il Signori aiuti, ma speriamo anche che si rendano conto del grave errore che commetterebbero a mandare via i missionari....

Re: missionari

Del processo intrapreso già anni fa dal GoE ne siamo a conoscenza un pò tutti. In questi ultimi 2 anni lo ''sgombero'' si è intensificato. Tuttavia vorrei fare un piccolo appunto, quando alle autorità eritree sono state chieste spiegazioni circa questo atteggiamento, la risposta più frequente è stata quella che attribuiva ai religiosi il mancato rinnovo dei noti residence permit. Questa è una falsità in quanto accade esattamente il contrario: l'uffico immigrazioni(alien division) ha avuto ordini chiari dall'alto: NON RINNOVARE LE RESIDENZE AI RELIGIOSI! Quindi di anno in anno vengono espulsi un determinato numero di religiosi.

Voliamo parlare delle motivazioni che spingono il governo a fare ciò? Al di là delle nazionalizzazioni delle proprietà, a cosa mirerà il GoE? Voglia di stato laico? Mah..voi che dite?

Re: missionari

effettivamente non credo proprio che i missionari siano così sprovveduti da non far rinnovare i loro permessi di soggiorno. Non so nemmeno perchè il governo insista dando questa motivazione francamente poco credibile.

Re: missionari

Neo e Patience sinceramente non riesco a capire questa vostra tendenza a voler complicare le questioni più semplici.

L’Eritrea ha semplicemente sottoposto l’impegno dei religiosi non eritrei alla stessa regolamentazione dei lavoratori stranieri, o anche dei turisti, i quali al momento del loro ingresso nel paese gia conoscono esattamente la durata del proprio permesso di soggiorno e quale sarà il giorno del rientro in patria.

Inutile ogni volta fare finta che sia una novità; religiosi vanno religiosi vengono, loro lo sanno benissimo, voi lo sapete benissimo.

Certamente alcuni sono graditi e completano interamente il loro mandato, alcuni altri no e ricevono la revoca del permesso di soggiorno, ma questi ultimi sono casi rari ben delineati che dipendono da circostanze particolari come l’aver rispettato o meno il proprio mandato pastorale o magari dall’aver scelto strade comportamentali non consone all’abito che indossano.

Fatto è che se il governo eritreo avesse deciso un allontanamento generalizzato dei religiosi o se avesse deciso che è arrivato il momento che tutte le proprietà dei missionari rientrino a far parte della piena fruibilità da parte della sua gente, non avrebbe certamente perso tempo dietro a tatticismi all’italiana, ma avrebbe semplicemente comunicato in maniera chiara, definitiva e inequivocabile le sue intenzioni.

La realtà è diversa e dimostra una normale e costante presenza di missionari nei paese.

Stefano Pettini

Re: missionari

Caro Stefano,
entrambi sappiamo la valenza dei dei missionari per l'Eritrea e l'importanza del loro lavoro per gli eritrei. Entrambi siappiamo che se i missionari vengono cacciatai dal Paese o gli viene negato il rinnovo del permesso di soggiorno non è come hai scritto tu "...dall’aver scelto strade comportamentali non consone all’abito che indossano." I missionari vengono cacciati proprio perché ogni giorno scelgono la strada dell'aiuto e della carità verso un popolo che non ha più nulla: questa è la loro missionarietà e il loro essere cristiani in Eritrea.

Gli aiuti economici e il denaro che i missionari portano dall'estero è attalmente l'unica fonte di speranza per molte persone. Vedi, in Eritrea di religiosi corrotti non ne esistono. In Eritrea tutto quello che viene portato dai religiosi legalmente o illegalmente, dichiarato o non dichiarato ha un'unica finalità: aiutare la gente che ha fame!

Questo dovrebbe capirlo il governo e dovresti capirlo anche tu.

Non si spiegano le restrizioni ed imposizioni, la statalizzazione forzata di edifici ed attività che poi smettono di essere utilizzate come prima, le espulsioni e mancatti rinnovi dei permessi di soggiorno, le negazioni di visti di ingresso ed uscita a uomini e donne della Chiesa, i quali, se mi permetti, certo sceglierebbero di andare in altri posti del mondo se stessero cercando la bella vita o volessero scegliere "...strade comportamentali non consone all’abito che indossano".

Re: missionari

caro sig ci dia la possibilità di publicare delle foto per cortesia grazie

Re: missionari

“I missionari vengono cacciati proprio perché ogni giorno scelgono la strada dell'aiuto e della carità verso un popolo che non ha più nulla.”

Patience questa è un frase priva di senso logico, capziosa e inconcludente.

Le consiglio di argomentare meglio le sue osservazioni, magari fornendo ai lettori un quadro completo della presenza dei missionari sul territorio eritreo, il loro numero prima della cosiddetta campagna di espulsione dei religiosi dall’Eritrea, il loro numero attuale, la loro incidenza sulle problematiche del paese e quanto altro lei ritenga utile proporre a sostegno del suo punto di vista.

Stefano Pettini

Re: missionari

Non ho bisogno di argomentare, mio caro... Non siamo in tribunale.
Chiunque parli con religiosi che sono stati in Eritrea o con ordini che hanno propri membri in Eritrea conferma quanto ho riportato nei miei post.

Re: missionari

David non sono contrario all'inserimento di foto sul forum, ricordo comunque a chi fosse interessato a postare immagini che vale la regola: "Voi liberi di pubblicare una foto, io libero di cancellarla".

Se l'immagine risiede nel suo computer è necessario caricarla in un sito web o in un hosting gratuito per le immagini come imageshack.us

Nell'homepage di quest'ultimo trova sfoglia, seleziona l'immagine da caricare e poi preme sul pulsante "host it", successivamente viene caricata una nuova pagina dove trovare l'indirizzo dell'immagine.

Inoltre vengono resi disponibili i codici già pronti per inserire l'immagine.

Grandezza massima 640 pixel.

Stefano Pettini

Re: missionari

non credo che david posterà le foto di donnine nude...Quindi, per favore, non cancellare immagini che testimoniano la realtà; per quanto scomoda ti sia!

Re: missionari

Patience la prendo in parola.

Stefano Pettini

Re: missionari

Patience a lei bisogna proprio spiegare tutto.

In tribunale non si argomenta per spirito dialettico, ma si devono fornire prove concrete per non finire in galera.

Argomentare quanto si afferma in un forum invece significa proporre volontariamente un ragionamento corredandolo dei dati necessari a supportare le proprie tesi.

Se si afferma che i religiosi sono essenziali per la popolazione eritrea bisogna anche spiegarne il perché citando ad esempio quanti di loro sono attualmente attivi sul territorio eritreo e la loro incidenza in proporzione alla popolazione.

Faccio un esempio se i missionari attualmente presenti fossero 50 su una popolazione si oltre quattro milioni di persone bisognerebbe dedurre che la loro incidenza è relativa, mentre se fossero molti di più se ne potrebbe dedurre che è falso affermare che vengono sistematicamente espulsi.

Capito il ragionamento Patience?

Evitare di fornire dati coerenti significa solo tentare di indurre i lettori a trarre conclusioni sbagliate facendo leva sulla loro buona fede.

Quanto alle foto a suo beneficio specifico che saranno rimosse se: di dimensioni superiori ai 640 pixel, false nei contenuti, volgari, fuori tema, offensive, provocatorie, diffamatorie, protette da copyright o anche più semplicemente se deciderò in tal senso.

Qualcosa da obiettare? Si apra un bel blog.

Stefano Pettini

Re: missionari

Pochi religiosi: sono poco importanti
Molti religiosi: Non è vero che vengono espulsi in gran numero

Io non dico semplicemente più nulla mio caro. Chi legge ha già capito.

Re: missionari

Mi scusi Pettini, a quali atteggiamenti non consoni tenuti da taluni religiosi si riferisce?
Ci tengo molto a questa risposta. Inoltre vorrei replicare alla storia dei tatticismi all'italiana. L'atteggiamento del GoE invece è forte proprio di questi tatticismi, non dobbiamo avere la memoria corta, tre anni fa gli esponenti di spicco delle 3 chiese presenti in eritrea(vescovo cattolico, ortodosso-copto, mufti musulmano) hanno ricevuto una circolare dal Governo in cui si imponeva il servizio militare a sacerdoti e religiosi dall'età di 18 anni ai 55. Il vaticano presentò tutte le proprie rimostranze, il muftì affermò la propria assoluta indisponibilità con le parole''afti zbtsà n'btsà''(=a costo di arrivare a estremi rimedi)così come le autorità della chiesa copta. Mentre i musulmani e i cattolici riuscirono ad ottenere le dispense, il vescovo eritreo copto fu trattato diversamente,venne deposto dallo stesso GoE che si accinse a richiedere ad Alessandria un nuovo vescovo, la risposta fu prevedibile:''non ci risulta che il vescovo in carica sia n'è deceduto n'è malato, quindi non verrà sostituito''. Le autorità eritrea allora si sono prese la libertà di mettere ai domiciliari il vescovo sostanzialmente per fargli fare il solito discorso ai fedeli nel periodo natalizio e troncare eventuali nervosismi popolari e sucessivamente sostituirlo da un'altro di loro fiducia poco tempo dopo. Questa è ormai storia signori miei, vi basta chiedere a qualsiasi famiglia eritrea per avere queste informazioni(qualora non ne foste a conoscenza).
Quindi ora capirete come mai mi chiedevo quali fossero le reali intenzioni del governo, che ovviamente non può operare rivoluzioni dall'oggi al domani, ma sà che deve operare in sordina passo dopo passo.
Vi ricordo infine che la maggior parte dei religiosi italiani espulsi facevano parte dei pavoniani, gente che si occupava dei cosidetti ''mastica children''(bambini di strada) a cui fornivano alimenti e istruzione, costruirono anche un'officina meccanica con istruttori specializati per insegnare materie professionali ai giovani eritrei e via dicendo. hanno messo impiedi il noto Pavoni Social Center, uno strumento buonissimo di solidarietà sociale.. L'officina è stata chiusa ormai molti anni fa e gli istruttori ''invitati'' a tornarsene da dove erano venuti.
Saluti a tutti.

Re: missionari

Neo lei accosta due questioni che andrebbero discusse separatamente: i rapporti con i religiosi locali e quelli con i missionari.

In questo 3d di parla di missionari, anche se sarebbe stato più opportuno proseguire la discussione gia iniziata il Eritrea e religione, e quindi tutto il resto è O.T.

A riguardo di quali siano gli atteggiamenti non consoni tenuti da taluni religiosi spiego nuovamente che pur non volendo generalizzare e pur essendo ben consapevole di quanto di buono sia stato fatto in Eritrea anche dai religiosi, rimane il fatto che taluni di loro travalicando i limiti del proprio mandato pastorale hanno assunto nel tempo posizioni pubbliche critiche e oltranziste nei confronti del governo a fronte di una assoluta inconsistenza di azioni a favore dell’Eritrea affinché il rispetto dei diritti umani di un intero paese venissero rispettati.

Di converso a queste eccezioni naturalmente esiste una realtà sana e rispettosa delle regole rappresentata da Ong come il Gruppo Missioni Asmara, solo per fare un esempio, che opera in Eritrea da tempo attenendosi scrupolosamente ai progetti concordati con il governo e astenendosi dall’immischiarsi con questioni lontane dai propri compiti istituzionali.

Stefano Pettini

Re: missionari

Quindi coloro che attualmente vengono espulsi sono dissidenti politici?

Re: missionari

Neo non mi risulta ci siano espulsioni in corso, ma eventualmente permessi non rinnovati.

Per potersene fare una idea occorrerà aspettare che gli stessi protagonisti si facciano riconoscere e raccontino la loro avventura.

Stefano Pettini

Re: missionari

Eh no sign Pettini, almeno su questo aspetto deve essere d'accordo: espulsione e permessi non rinnovati sono sinonimi. Andiamo..su, quando non si rinnovano i permessi senza motivazioni significa che gli ''ospiti'' non sono graditi.
Poi non sono del tutto sicuro che eventuali dichiarazioniu da parte dei religiosi saranno ritenute attendibile da parte sua.
Intanto leggiamoci ste due cose..

http://www.asca.it/moddettnews.php?idnews=785571&canale=ORA&articolo=RELIGIONE:%20ACS,%20ATTACCHI%20A%20LIBERTA'%20RELIGIOSA%20IN%20PIU'%20DI%2060%20PAESI

http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_albanese26.htm

Re: missionari

Neo il primo dei due link si riferisce a notizie di pura fantasia non comprovate e non comprovabili.

Il secondo dei due link riguarda l'articolo che io ho gia riportato integralmente alcune righe sopra e che come ho scritto nella premessa va preso con il beneficio di inventario in attesa di notizie veramente comprovabili.

Stefano Pettini

Re: missionari

Ah ok! Tutto falso.
Bè..inutile discuterci allora!

Saluti ;-)

Re: missionari

Vediamo che cosa avranno da dire i missionari che ritorneranno in Italia perché espulsi. Vediamo quali grandi colpe avranno commesso per essere cacciati.

Re: missionari

Stefano lei scrive che ai missionari non hanno rinnovato il permesso di soggiorno per "l’aver rispettato o meno il proprio mandato pastorale o magari dall’aver scelto strade comportamentali non consone all’abito che indossano"?
ma stiamo scherzando? conosco personalmente una suora a cui l'anno scorso non è stato rinnovato il permesso, e questa affermazione proprio non ha senso e offende! Ha passato una vita mettendosi a servizio dei bisogni pur suo malgrado ha accettato (forse meglio subìto) questa scelta dicendo che se questa è volontà del Signore allora io la accetto e lei viene a dire che ha preso strade comportamentali non consone all'abito che indossano??
sono senza parole....

Re: missionari

Daniela credo che lei abbia travisato le mie parole prendendole per un commento generalizzato mentre invece si riferivano a ben precise persone della quali non ho volutamente fatto i nomi.

Detto questo credo si debba ricordare che già alcuni anni or sono il governo eritreo ringraziando i religiosi stranieri per la loro opera a favore della popolazione eritrea e ritenendo positivamente concluso il periodo di collaborazione, li avvisava che i permessi di soggiorno alla scadenza naturale non sarebbero stati rinnovati e che pertanto era opportuno che iniziassero a passare le consegne ai religiosi locali.

In realtà nei fatti si è creato una sorta di turn over per cui alcuni religiosi che partivano alla scadenza del loro periodo di lavoro (così denominato perché regolato dalle medesime norme dei lavoratori stranieri) sono stati rimpiazzati da altri religiosi a loro volta vincolati da un mandato a tempo determinato.

Questo stato di cose ha però prodotto alcune reazioni sconsiderate da parte di taluni religiosi i quali non accettando l’idea di dover ritenere concluso il loro periodo in Eritrea si sono esibiti in prese di posizione pubbliche assai discutibili e più di carattere politico che non di aderenza come si diceva ai dettami del loro mandato pastorale.

Bisognerebbe essere al corrente dei dettagli delle circostanze che hanno condotto al mancato rinnovo del permesso di soggiorno alla suora che lei ben conosce Daniela, per potersene fare una idea più precisa, magari sapendo per quanti anni è stata in Eritrea e con quanto preavviso ha saputo del mancato rinnovo del visto, se di questo si è trattato.

Comunque quel che conta è che lei al contrario di altre ha appreso la notizia reagendo nella maniera più consona, alcuni altri invece no.

Stefano Pettini

Re: missionari

Erano 19 anni che svolgeva la sua opera in Eritrea..è ritornata per un periodo in italia per farsi curare e nel momento in cui è tornata giù la questione permesso di soggiorno le è sempre stata rimandata finchè a un certo punto le hanno detto che non glielo avrebbero più rinnovato senza dare delle motivazioni e entro 15 gg doveva lasciare il paese...
Mi dispiace, cerco di essere sempre la più obbiettiva possibile, credo che la verità stia sempre nel mezzo, ma questa volta proprio non ci riesco...

Re: missionari

Quello che hai raccontato succede al 90% di tutti coloro che vengono espulsi. Purtroppo far finta di niente, minimizzare o spargere calunnie non aiuterà a risolvere il problema.

Re: missionari

Daniela dopo 19 anni di duro impegno in terra eritrea è giusto che la suora possa ora godere di un meritato riposo in modo anche da prendersi cura della sua salute.

Non capisco questa difesa d’ufficio da parte sua, ritiene forse che la sua conoscente avrebbe meritato la cittadinanza onoraria per meriti speciali?

Lei è veramente convinta che per il solo merito di voler far del bene ci si possa stabilire permanentemente in un altro stato?

Stefano Pettini

Re: missionari

Spero, caro Stefano, che il tuo ultimo intervento sia una - infelice - battuta e voglio prenderla come tale.
Perchè se così non fosse ci sarebbe di che indignarsi.
Personalmente credo che ci sia solo da INCHINARSI di fronte a una persona che dedica 19 anni alla cura dei poveri e alla crescita di un Paese.
E concedere la cittadinanza onoraria a persone così sarebbe auspicabile da parte di qualsiasi goverso di qualsiasi nazione!

Re: missionari

Credo proprio che non fosse una battuta quella di Pettini. Chi fa del bene in eritrea non ha diritto a niente. Tutto è dovuto.

Re: missionari

Sig. Pettini, se questo è il suo pensiero, non posso che rispettarlo, ma mi delude... e molto anche...

Re: missionari

missionari, missionari, missionari, ma ragazzi di quanti missionari abbiamo bisogno in Eritrea?? volete rendervi conto che vi state sbagliando? Se il coverno Eritreo dovesse concedere il permesso di soggioro a un numero illimitato di missionari cattolici, copti mussulmani ecc...in meno di un anno ci troveremmo con centinaia di migliaia di missionari, e poi perche volete negare al GoE il diritto di salvaguardare l'interesse della popolazione a lavorare sodo e dipendere da se invece di aspettare una focaccia ed un bicchiere di latte dai missionari? Per carita con cio non voglio dire che i missionari non abbiano e che non stiano facendo un compito nobile, ma di certo non abbiamo bisogno di 100.000 missionari in un terreno di 124,000 mq e una popolazione di 4,500,000.

saluti,
Shagaray

Re: missionari

Fabian Neo e Daniela la vostra delusione e la vostra dignità offesa sono nulla rispetto alla indignazione che con il vostro atteggiamento provocate continuamente in chi vi legge e vede il suo paese trattato come fate voi.

Il vostro atteggiamento apertamente provocatorio, arrogante e sprezzante delle altrui opinioni è oltretutto inopporunamente condito di pretese lezioni morali comunque fuor di luogo, ma soprattutto in un forum.

Ogni occasione sembra buona per voi per aggirare le pur ben argomentate risposte al soggetto di discussione che proponete e anzichè replicare con coerenza divagate puntualmente con affermazioni ad effetto e richiami a principi morali non necessariamente applicabili in ogni contesto.

L'argomento missionari era gia stato affrontato e argomentato in "Eritrea e religione", ma invece di aggiornare quel 3d avete voluto riproporre nuovamente la questione dei missionari come se fosse una novità e in altra forma, dimostrando di non essere interessati a fare tesoro di quanto gia discusso, ma esclusivamente utilizzare la spazio a vostra disposizione in maniera impropria.

Stefano Pettini

Re: missionari

mi scusi tanto se non ho un'opinione come la sua... Vediamo le stesse cose da punti di vista differenti... Non mi resta che lasciarle le sue convinzioni, ma io tengo le mie...
buona continuazione...

Re: missionari

Alle volte la spiegazione più probabile è quella più semplice..Pettini. Per quel che mi riguarda non ho dimistichezza col forum e non posso immaginare che vi siano già state altre discussioni riguardo questi temi. Accedo al forum e rispondo alle discussioni più recenti. Dato che lei è il moderatore bastava ''chiudre uno dei due post'' o avvisare come sta facendo adesso.

Comunque mi creda, i toni sprezzanti fanno parte della sua personalità e gli utenti del forum non fanno altro che rispondere a tono.
Ci sono talune volte in cui dò atto al GoE di alcune scelte e altre volte in cui mi indigno. Non ragiono per partito preso solo per far piacere a lei egregio Pettini.

Re: missionari

Ach... allora non scherzavi.
Mi spiace, credevo fosse una battuta.
Forse chi paventa una invasione di missionari non ha ben chiaro cosa fanno i missionari.
Non sono dei colonizzatori, fanno altro. Ma è inutile spiegarlo...
Vorrei comunque che Stefano spiegasse in che cosa avrei provocato "indignazione che con il vostro atteggiamento provocate continuamente in chi vi legge e vede il suo paese trattato come fate voi."
Vorrei comunque che Stefano spiegasse quale sia stato il mio "atteggiamento apertamente provocatorio, arrogante e sprezzante delle altrui opinioni"
Vorrei comunque che Stefano spiegasse dove i miei interventi sono stati "inopporunamente condito di pretese lezioni morali comunque fuor di luogo".
Vorrei comunque che Stefano spiegasse perchè i principi morali "non necessariamente applicabili in ogni contesto".
No, non pretendo una risposta, siamo OT...
Ciao a tutti e tolgo il disturbo

Re: missionari

facciamo un pò di ordine..
Tutto inizia nel 1995, quando il regime, con la pubblicazione del Proclama 73/95, decide la nazionalizzazione dei beni ecclesiastici. Si chiede un inventario di scuole, cliniche, dispensari, terreni, case, centri gestiti dalle istituzioni religiose. Nel 1998 scoppia la guerra con l’Etiopia e tutto viene rimandato. Nel novembre 2006, il ministero degli Affari religiosi impone l’obbligo del servizio militare anche a tutti i leader religiosi. I vescovi cattolici (tre titolari e due emeriti) rispondono con una lunga lettera, in cui spiegano che sia la cultura locale (“un uomo di Dio non uccide neppure la gallina che gli serve per fare il brodo”, recita un proverbio locale) sia il diritto canonico «vietano a un sacerdote e a un religioso d’imbracciare il fucile per fare la guerra».
Nel maggio 2007, il ministero degli Affari religiosi rispolvera il Proclama 73/95: tutti i leader religiosi ed ecclesiali devono presentare un inventario completo delle loro proprietà. L’iniziativa è chiaramente contro la sola chiesa cattolica. I musulmani hanno già acconsentito alla politica del regime. La chiesa copta è stata “nazionalizzata”: da tre anni, il patriarca Antonios è agli arresti domiciliari ed è stato sostituito da un laico nominato dal governo, che ha anche ordinato l’elezione e la consacrazione di un nuovo patriarca (non riconosciuto dalla chiesa madre di Alessandria d’Egitto).

-Ottobre 2006, scadono nove permessi di soggiorno per altrettanti missionari stranieri. L’Ufficio immigrazione li convoca e intima loro di lasciare il paese. Ha inizio una lunga trattativa tra l’Ufficio e il Segretariato cattolico nazionale. Nel maggio 2007, l’Ufficio accetta, di propria iniziativa, di prolungare la permanenza dei nove fino al 15 settembre. Non ci sarà una seconda deroga: il giorno fissato, i nove vengono “espulsi”.

-07maggio07-Amara conclusione del culto di domenica 29 aprile nella Chiesa Evangelica Presbiteriana "Mehrete Yesus" di Asmara: la polizia ha arrestato 80 persone, in gran parte donne. In carcere è finita pure una coppia d'insegnanti americani, che è stata rilasciata quattro giorni dopo con l'ingiunzione di non insegnare e di non predicare. L'arresto dei presbiteriani, fra questi il pastore Zecharias Abraham e l'anziano di chiesa Mikias Mekonnem, è avvenuto cinque giorni dopo l'annuncio, da parte del governo eritreo, dell'elezione del vescovo Dioskoros di Mendefera a nuovo patriarca della chiesa ortodossa.

-17Nov2007, 14espulsi tra cui(padre Javier Alvarado e padre Juan Martín Rodríguez (comboniani messicani), padre Bonifacio Apaap (comboniano filippino), suor Gladys Primero Palacio (comboniana colombiana), fratel Marco Manca e fratel Fiorenzo (pavoniani italiani), suor Vilma Cortinova (orsolina italiana), suor Virginia Jamele (delle Maestre Pie Filippini, italo-americana).
Testimonianza:''Una suora: «In agosto ho organizzato in parrocchia un incontro sulla giustizia. Ho distribuito ai partecipanti il testo della Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1948. Senza fare alcun commento, ho chiesto loro di leggerla. Ricordo ancora le parole di una donna: “Nel nostro paese non c’è nessuno di questi diritti che qui sono dichiarati universali”».



-10 Ottobre2008 espulsi 4 missionari
Testimonianza di padre Giovanni Battista Magoni, superiore dei Missionari pavoniani:''Evidentemente, la profezia del cristianesimo va a toccare le sfere del religioso, dell'ambito spirituale, e in qualche modo diventa anche lì lievito e fermento per tutto ciò che riguarda i diritti umani, la libertà dell'uomo. Quindi, probabilmente questo, per alcuni regimi politici ciò effettivamente da un po' fastidio, perché sconvolge lo status quo''.

C'è anche una testimonianza vocale nel link sottostante.
http://www.nimedia.it/argomentof.asp?idf=56

Re: missionari

Neo apprezzo le buone intenzioni, ma credo che il suo resoconto rischi di fare più confusione che chiarezza.

Questo 3d è dedicato ai missionari cattolici, che rappresentano solo un aspetto del più complesso argomento dei religiosi in Eritrea, e in particolare è dedicato alla presunta tendenza del governo eritreo al generalizzato allontanamento di tali religiosi dal paese in quanto tali.

A questo proposito vorrei sottolineare che come da lei ricordato con la pubblicazione della proclamation del 1995 già si era fatta sufficiente chiarezza su come sarebbero stati impostati i rapporti con i religiosi cattolici da quel momento in poi, e che a quel tempo il governo eritreo che aveva approvato tale regolamentazione era al gran completo e non ancora decimato dagli effetti del tentato colpo di stato, perché dunque sorprendersi della sua applicazione.

Come ogni ciclo storico la preziosa collaborazione dei missionari cattolici era arrivata a compimento e come atto conclusivo doveva essere finalizzata alla formazione di religiosi locali ai quali lasciare le redini delle varie attività iniziate decenni prima, anche se questo è però avvenuto solo in parte per una serie di ragioni fra le quali la guerra.

La guerra del 1998 ha solo rimandato una questione che prima o poi si sarebbe dovuta affrontare inevitabilmente allo scopo di rispettare i necessari equilibri con le altre religioni del paese e in qualche modo regolamentare un rapporto che risultava essere un evidente retaggio dei tempi passati.

I missionari hanno per molti anni prestato la loro opera di sostegno alla popolazione eritrea con capacità e abnegazione poi provvidenzialmente con l’indipendenza il governo eritreo ha potuto sollevare ogni altra parte dalla responsabilità di occuparsi della sua gente e ha elaborato suoi precisi programmi di diffusione di scuole e assistenza alle fasce più deboli della popolazione.

Senza alcun dubbio questi programmi potranno essere criticabili e migliorabili, ed è anche evidente che necessitano ancora di molto aiuto e collaborazione dall’estero per risultare incisivi, comunque rappresentano un positivo passo in avanti sulla strada della autodeterminazione e certamente una nuova frontiera nel campo della cooperazione anche con religiosi.

A fronte infatti di alcuni rapporti anche di lungo termine che hanno raggiunto il loro compimento, altre collaborazioni si sono concretizzate seppure con il criterio del progetto a termine che è risultato un modo idoneo per non creare dipendenza e nel contempo realizzare importanti risultati.

Stefano Pettini

Re: missionari

Nei giorni scorsi è apparso sul sito Vita.it un articolo intitolato “Eritrea: un popolo oppresso da una cricca di briganti” a firma di padre Giulio Albanese.

Padre Giulio Albanese non è una persona qualunque, ma come è scritto nel suo blog: “Appartiene alla Congregazione dei Missionari Comboniani. Ha diretto il “New People Media Centre” di Nairobi e fondato la “Missionary Service News Agency” (Misna). Attualmente collabora con varie testate giornalistiche per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo tra cui Avvenire, Vita e il Giornale Radio Rai.

Dal febbraio del 2007 insegna "giornalismo missionario/giornalismo alternativo" presso la Pontificia Università Gregoriana (Pug) di Roma ed è direttore delle riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie (PP.OO.MM. Italia). È anche autore di alcuni libri tra cui “Hic sunt leones” (Ed. Paoline 2006), “Soldatini di Piombo” (Feltrinelli, Milano 2005), “Il Mondo Capovolto” (Einaudi, Torino 2003) e “Ibrahim, Amico Mio” (Emi, Bologna 1997)”.

Ne consegue che a causa delle sue qualifiche professionali e per essere un religioso ogni parola del suo scritto è pesante come un macigno e assume una valenza assai maggiore di quella espressa da una qualunque altra persona.

Quello che avevo da dire a commento dell’articolo di padre Giulio e le sue repliche si possono leggere qui di seguito, quanto alle considerazioni finali invito i forumisti a visitare il suo blog e leggere anche gli interventi dedicati, in ben altri termini, all’Etiopia.

Chiesa Giustizia Politica
Eritrea: un popolo oppresso da una cricca di briganti
di Giulio Albanese

http://blog.vita.it/africana/2008/12/03/eritrea-un-popolo-oppresso-da-una-cricca-di-briganti/

Vorrei segnalare ai lettori di questo blog la drammatica situazione in cui versa l’Eritrea. Si tratta di un Paese in cui vige una delle più feroci e criminali dittature presenti in Africa. Il presidente Isaias Afewerki ha imposto il monopartitismo impedendo lo svolgimento di libere elezioni.

Sta di fatto che dall’indipendenza in poi, molti oppositori politici sono stati arrestati e l’economia nazionale è allo stremo. Afewerki e i suoi stretti collaboratori hanno praticamente il controllo di tutto: assetti istituzionali e militari, scelte politiche, programmi economici. L’opposizione è costretta a vivere in esilio, mentre sia Amnesty International che il Parlamento europeo denunciano gravi abusi in flagrante violazione dei diritti umani.

Non v’è dubbio che Afewerki e la sua cricca andrebbero giudicati da un tribunale penale internazionale avendo ridotto il Paese ad una sorta di prigione a cielo aperto. Le autorità respingono qualunque tentativo di monitoraggio e confronto internazionale in tema di diritti umani e non tengono conto dei principi di uno Stato di diritto, degli strumenti di tutela dei diritti umani contenuti nella Costituzione e dei trattati internazionali ratificati dall’Eritrea.

Agli organismi non governativi locali per i diritti umani non è consentito di operare, a quelli stranieri, compresa Amnesty, è vietato l’accesso; migliaia di oppositori politici e di persone che hanno criticato il governo sono attualmente detenuti in località segrete e senza accesso al mondo esterno. I luoghi di detenzione sono raramente comunicati ai familiari e molti prigionieri sono di fatto “scomparsi”.

Altri sono in prigione da molti anni. Nessun detenuto è comparso di fronte a un tribunale per rispondere di un’accusa specifica né è stato sottoposto a processo. La tortura è sistematicamente applicata negli interrogatori e a scopi disciplinari, specialmente per punire chi ha eluso la leva, i disertori, i soldati accusati di reati militari o gli appartenenti a minoranze religiose. Si ricorre a forme di tortura anche ai danni di alcuni prigionieri politici.

Le pessime condizioni in cui molti di essi sono trattenuti - celle buie e sporche, stive di navi calde e sovraffollate - sono da considerare trattamenti crudeli, inumani e degradanti; ecco che allora molti eritrei cercano disperatamente riparo all’estero. Il regime naturalmente non sopporta la Chiesa Cattolica per il suo impegno in difesa dei diritti umani e sta procedendo alla graduale espulsione dei missionari.

Circa tre anni fa, il governo eritreo aveva consegnato ad alcuni istituti missionari una missiva nella quale si chiedeva di preparare il personale locale allo svolgimento delle funzioni fino a quel momento ricoperte dal personale internazionale, in vista dell’uscita dal Paese degli stranieri allo scadere del loro permesso di soggiorno. Un indirizzo impresso con determinazione dalle autorità di Asmara e che ha coinvolto, anche recentemente, non poche organizzazioni non governative (Ong) e alcune agenzie internazionali, invitate a lasciare il paese perché “non gradite”.

Secondo alcuni analisti dietro le quinte si celerebbero le pressioni di un certo mondo arabo “salafita” che avrebbe promesso proficui finanziamenti all’Eritrea a condizione che vengano cacciati dal paese gli “infedeli”. In effetti l’Eritrea - la cui bilancia commerciale è largamente passiva - non riesce a sfamare tutti i suoi abitanti, due terzi dei quali dipendono dagli aiuti umanitari, anche perché il militarismo voluto da Afewerki ha costretto in maniera coercitiva buona parte della cosiddetta forza lavoro a prestare servizio nelle forze armate.

Come se non bastasse, fonti indipendenti della società civile esprimono grande preoccupazione per la “guerra fredda” con la vicina Etiopia che complica non poco la situazione nel Corno d’Africa, uno scenario - linea di faglia in territorio africano tra Oriente e Occidente - già compromesso dalle crisi in atto sia nel Darfur che in Somalia . Sebbene nel 2001 il governo di Asmara avesse dichiarato il proprio sostegno a Washington nella guerra al terrorismo, la situazione è mutata notevolmente d’allora e i rapporti tra l’Occidente e l’Eritrea si sono gravemente inaspriti.

Infatti nel contenzioso tra Etiopia ed Eritrea, che determinò una cruenta guerra tra i due paesi dal 1998 al 2000, Washington tiene le parti del governo di Addis Ababa. Cari amici lettori, dopo avervi offerto una sintesi della situazione eritrea, vorrei davvero che si facesse qualcosa per questo popolo oppresso da un regime sanguinario.Fine


Stefano Pettini
22 Dicembre 2008, ore 22.27
Padre Giulio se l’articolo “Eritrea: un popolo oppresso da una cricca di briganti”non recasse la sua autorevole firma potrebbe facilmente essere scambiato per una delle tante mediocri pubblicazioni propagandistiche antigovernative prodotte in serie e farcite di assurde illazioni da personaggi che non meritano neanche di essere citati, ma per chi come me conosce bene l’Eritrea e sa che per fortuna le cose nel paese vanno in maniera ben diversa, la lettura del suo scritto risulta quanto mai traumatica.

Chiunque conosce l’Eritrea sa benissimo come le cose nel paese vadano in maniera completamente diversa da come le descrive lei tanto che il suo livello di qualità della vita non è neppure lontanamente paragonabile a uno qualunque degli altri paesi del Corno d’Africa tormentati dalle guerre e dal caos sociale.

Perché dunque esprimersi in quei termini assolutamente inaccettabili e distorcenti la realtà.

Certamente le sue personali convinzioni sull’Eritrea dipenderanno da precise ragioni che non voglio neanche provare a immaginare, ma non posso fare a meno di domandarmi come possa una persona con enormi responsabilità morali, professionali e deontologiche come lei proporre un documento di tale sfacciata falsità che oltre a offendere un intero popolo e un governo che legittimamente lo rappresenta e legalmente viene riconosciuto in tutto il mondo, si fa beffe anche di chi in buona fede lo legge.

Come può coniugare il rispetto dei suoi doveri morali professionali, per non parlare di quelli connessi al suo mandato pastorale e spirituale, con tali attività di becera disinformazione e di propaganda antigovernativa.

Ci si può poi meravigliare se in Eritrea ad alcuni religiosi non viene rinnovato il permesso di soggiorno?

Stefano Pettini


Giulio Albanese
22 Dicembre 2008, ore 23.34
Caro Signor Stefano, che tristezza leggere il suo commento! Le suggerirei di documentarsi, di leggere fonti attendibili e soprattutto di parlare con i diretti interessati; sì, di parlare con la povera gente che vive in Eritrea per capire e comprendere quanto drammatica sia la situazione in quel Paese. Lei sta difendendo un regime criminale e oppressivo che ha tradito innanzitutto e soprattutto un popolo che chiedeva solo di vivere in pace. La invito pertanto, semmai lei fosse credente, a leggersi il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica che parla dei valori del Regno, quali ad esempio la pace e la giustizia. Mi creda, chi le scrive è per vocazione un “non violento” ed è per questo motivo che mi auguro col cuore e con la mente che “la cricca di briganti che regna ad Asmara” prima o poi abbia il coraggio di fare le valigie. Come prete le rammento – ripeto, semmai lei fosse credente - che difendere politicamente quei signori è peccato! Detto questo, caro Signor Stefano, sappia che continuerò a pregare per la pace e dunque per la conversione dei briganti di cui sopra.


Stefano Pettini
23 Dicembre 2008, ore 01.22
Caro padre Giulio io, al contrario di molti che scrivono dell’Eritrea senza conoscerla e spesso senza mai neanche averla mai vista, vivo in Eritrea lunghi periodi ogni anno, ho moglie eritrea, famiglia eritrea e molti amici in Eritrea.

Gente che ha dedicato la sua vita per la causa del suo paese rendendolo libero e indipendente, e gente che ora dedica la sua gioventù alla difesa di quella libertà e quella indipendenza minacciate proprio da quei paesi nominati come baluardo della Cristianità o protettori del mondo.

Gente con la quale condivido sogni e speranze; gente profondamente legata alla sua terra e al suo governo.

Mi creda che anche chi le risponde è per vocazione un “non violento”, ma non per questo disposto a tollerare la violenza altrui; fosse anche espressa attraverso scritti provocatori, falsi e riprovevoli.

Mi permetto con tutto il rispetto di sottolineare che è peccato soprattutto raccontare il falso e ingannare la buona fede della gente, e che per queste mancanze non basterebbero certamente tutte le mie preghiere.

Anche io ho un suggerimento; se ha veramente a cuore le sorti della gente eritrea rivolga le sue attenzioni verso la vera causa di ogni suo penare e cioè verso quell’Etiopia che, strumento di potenze egemoniche, rifiutando di aderire al percorso legale così come aveva sottoscritto di fare di fronte ai testimoni e garanti dei Patti di Algeri, ha tradito, oltre ai più basilari precetti Cristiani, ogni principio di pace e di giustizia.

Padre Giulio si unisca alle nostre preghiere per il popolo eritreo, il popolo somalo e il popolo etiopico, affinché l’odiosa e illegittima amministrazione etiopica si ravveda e lasci a chi è più illuminato raddrizzare le sorti del tormentato Corno d’Africa.

Stefano Pettini

Re: missionari

Ulteriori commenti;

Lina 23 Dicembre 2008, ore 12.57
il commento del signor Stefano lascia veramente senza parole. Mi vergogno per lui. Padre Giulio, oltre ad essere un Missionario (la M maiuscola è doverosa) è anche un grande giornalista. Sono d’accordo con Albanese: appoggiare un governo di criminali è una barbarie. Venga in Sicilia, Stefano, la farò parlare con i tanti migranti che arrivano dall’Eritrea. E allora, forse, si renderà conto da quale realtà infernale scappano. A padre Giulio dico: grazie per quello che fai per le AFRICHE !!!


Dania Avallone 23 Dicembre 2008, ore 19.25
Grazie, Padre Giulio, le siamo vicini con il cuore e con la mente.
Siamo in tanti a pensarla come lei!
La nostra lotta non violenta continuerà fino a quando in Eritrea arriverà la vera libertà per tutto il popolo e i valori di democrazia e giustizia trionferanno.
La violenza del PFDJ, che è stata recentemente esportata anche in Italia, sarà punita in termini di legge.
Conservi la sua grande energia per la meravigliosa opera che sta compiendo, senza preoccuparsi di quei pochi che fanno proganda politica al regime dittatoriale eritreo diventando complici di assassini e criminali.
Buon Natale
Dania Avallone per i Soci di ASPER (ass. per la tutela del Popolo Eritreo)
http://www.asper-eritrea.com


Marco Moretti 23 Dicembre 2008, ore 19.40
Gentile Padre Giulio,
ciò che lei scrive sull’Eritrea è davvero triste nella sua verità. Mentre noi stiamo nelle nostre case al caldo c’è gente che ogni giorno lotta per sopravvivere, missionari che faticano a cui viene proibito e sequestrato di tutto (terre, scuole, persino le auto targate con il numero “4) Per parte mia, dopo essere sceso in eritrea qualche mese fa mi sono preso a cuore la situazione di quelle povere persone e cerco di fare la mia parte in loro aiuto. Credo che ciò che debba essere prima di tutto colmata sia la loro solitudine generata dal governo attuale che ben si può chiamare dittatura. Altre notizie che ho per certe è la crisi alimentare attuale che il governo cerca di nascondere. E’ davvero lodevole che persone del suo peso scendano a sostegno di questi poveri. Davvero la Chiesa di Dio ed i suoi Ministri devono denunciare questi opprusi e spingere perché si arrivi alla giustizia ed alla pace.
Se mi posso permettere un piccolo consiglio, non dia peso alle parole ed idee esposte da Stefano Pettini. Potrà constatare lei stesso il tipo di persona che si trova davanti visitando il sito da lui ideato con annesso forum http://www.eritreaeritrea.com Non vi ho partecipato che pochissime volte, proprio perché le idee esposte sono a dir poco fanatiche.



Stefano Pettini 24 Dicembre 2008, ore 10.53
Ripropongo il mio intervento del 23 dicembre che dopo la pubblicazione è scomparso per errore.
23 Dicembre 2008, ore 01.22
Caro padre Giulio io, al contrario di molti che scrivono dell’Eritrea senza conoscerla e spesso senza mai neanche averla mai vista, vivo in Eritrea lunghi periodi ogni anno, ho moglie eritrea, famiglia eritrea e molti amici in Eritrea.

Gente che ha dedicato la sua vita per la causa del suo paese rendendolo libero e indipendente, e gente che ora dedica la sua gioventù alla difesa di quella libertà e quella indipendenza minacciate proprio da quei paesi nominati come baluardo della Cristianità o protettori del mondo.

Gente con la quale condivido sogni e speranze; gente profondamente legata alla sua terra e al suo governo.

Mi creda che anche chi le risponde è per vocazione un “non violento”, ma non per questo disposto a tollerare la violenza altrui; fosse anche espressa attraverso scritti provocatori, falsi e riprovevoli.

Mi permetto con tutto il rispetto di sottolineare che è peccato soprattutto raccontare il falso e ingannare la buona fede della gente, e che per queste mancanze non basterebbero certamente tutte le mie preghiere.

Anche io ho un suggerimento; se ha veramente a cuore le sorti della gente eritrea rivolga le sue attenzioni verso la vera causa di ogni suo penare e cioè verso quell’Etiopia che, strumento di potenze egemoniche, rifiutando di aderire al percorso legale così come aveva sottoscritto di fare di fronte ai testimoni e garanti dei Patti di Algeri, ha tradito, oltre ai più basilari precetti Cristiani, ogni principio di pace e di giustizia.

Padre Giulio si unisca alle nostre preghiere per il popolo eritreo, il popolo somalo e il popolo etiopico, affinché l’odiosa e illegittima amministrazione etiopica si ravveda e lasci a chi è più illuminato raddrizzare le sorti del tormentato Corno d’Africa.

Stefano Pettini

Re: missionari

Ho letto con attenzione l'articolo di padre Giulio Albenese il giorno del Santo Natale, come cittadino eritreo sono rimasto molto male. Non perchè non abbia letto articoli simili in questi ultimi anni, perchè in Italia ne sono stati scritti diversi, persino su quotidiani a diffusione nazionale, ciò per cui sono rimasto male è che sia stato scritto da un uomo di chiesa, docente e con diverse responsabilità.
Come persona oltre all'educazione avuta dai miei genitori gran parte della mia formazione l'ho avuta dai sacerdoti e dalle suore ad Asmara, ai quali ne sono riconoscente.
Ho notato che l'argomento mira a dare una pessima immagine del governo e del presidente dell'Eritrea e di conseguenza l'Eritrea sia una delle nazioni più oppresse del globo.
Ogni giorno sentiamo i nostri cari telefonicamente, ogni anno andiamo a trovarli, la realtà è ben diversa da quella desritta da padre Giulio Albanese. Una nazione che ha ottenuto l'indipendenza ad un prezzo altissimo e che sta pagando un'altrettanto altissimo prezzo per ricostruire e salvaguardare l'integrità e la sovranità della nazione con la partecipazione totale del suo popolo meriterebbe ammirazione.
I problemi e le difficoltà in Eritrea non dipendono dal governo ma son di ben altra natura.
Cercare di presentarsi come difensore del popolo eritreo dall'"oppressione della dittatura" è una grave offesa. Se c'è una cosa che nessuno può insegnare al popolo eritreo è quella di combattere qualsiasi tipo di oppressione, a storia ne è testimone. Malgrado tutte le difficoltà che esistono in tutte le parti del mondo vedere una nazione in cui tutte le nazionalità sono uguali, le diverse religioni vivono in armonia, criminalità e corruzione sono combattuti tenacemente ed i servizi pubblici sono uguali per tutti, credo che siano un buon segno di inizio per una nazione giovane.
L'articolo come citato sopra darà qualche dispiacere ad alcuni come me, e forse servirà come disinformazione ad alcuni lettori che non conoscono bene l'Eritrea, se questo era lo scopo bene, complimenti. Se invece l'intenzione era diretta verso gli eritrei allora " missione fallita", in questi anni ne sono state raccontate tante.
Infine mi scuso se sono stato un po' duro, ma la mia coscienza non mi permetteva di rimanere zitto senza rispondere alla distorsione di una realtà che conosco.

Padre Giulio, pregando sono sicuro che saà di molto aiuto.

Buon Natale a tutti.

Re: missionari

Ulteriori commenti:

Redy 27 Dicembre 2008, ore 20.20

Quello che scrive Padre Giulio è più che vero. Lo dicono i fatti e i missionari espulsi. Stefano Pettini mi viene il dubbio che sia parte della cricca visto che difende tanto il presidente, magari lo consigliasse a ben più miti, ragionevoli, sagge, umane decisioni, visto che sembra così amico. Redy


Eritrea Libera 30 Dicembre 2008, ore 16.02

Grazie Giulio,
a parte il titolo un pò scanzonato, quelli non sono briganti, sono dei dittatori di professione, per il resto concordo con quanto scritto… eppure, di “Stefano Pettini” deve essere piena l’Italia… infatti di fronte a questa assurda situazione politica, nessuno si muove, nessuno parla. Tutto tace sul fronte occidentale: omertà? connivenza? Mah! rimane uno dei tanti misteri all’italiana. Oltre al tradimento (non abbiamo petrolio e non siamo temerari come Ghedaffi da chiedere risarcimenti alla nostra Madre colonizzatrice, ma un mettersi dalla parte del suo popolo, questo sì che potrebbe farlo l’Italia. Invece ha partorito gente come Stefano che inonda Internet con i suoi attacchi a chiunque osa mettere in questione il regime. Roba da matti. Ma non demordere Giulia, continua a parlare anche al posto di chi non può farlo apertamente. Abbiamo famiglia!!!
Un saluto a Dania che ha subito perfino aggressioni da fanatici. Grazie per il tuo impegno e ti chiedo scusa a nome del popolo eritreo, quello vero, non quello assoldato.

Re: missionari

Ulteriori commenti

sennai 21 Gennaio 2009, ore 18.32
vorrei solo rispondere al signor giulio albanese nessuno mette in dubbio che ci siano problemi ma non mi sembra che in altri paesi del mondo siano tutti felici e contenti specialmente i paesi che lei prete ha citato cmq tralasciando queste cose vorrei ricordare che in ethiopia esiste molta fame ma trovano sempre il tempo per fare una guerra ricordiamoci la somalia che peraltro non si capisce il motivo dell’entrata in guerra ethiopica,vorrei ricordare che il presidente eritreo si è sempre combattuto per i diritti di una nazione quale è l’eritrea e cmq si deve ringraziare lui e tantissime persone che hanno dato la vita per costruire quella che noi adesso chiamiamo eritrea io sono un ragazzo come tanti che amano il loro paese e specialmente il presidente. Vorrei ricordare anche che molte persone venute dal mare non sempre sono eritree ma dal momento che ormai è di moda parlare male dell’eritrea vengono dalla tanto acclamata ethiopia cmq spero tanto che il presidente continui con il suo operato e che non tradisca mai gli ideali per cui molti combattenti hanno perso la vita e vorrei ringraziare specialmente il signor stefano Pettini e perfavore queste persone che dicono di far bene all’ eritrea parlando male del governo si facciano gli affari loro e magari vadano dai vicini ethiopi che hanno molto più bisogno perchè lì esiste davvero la dittatura vi saluto e vi ricordo che l’eritrea è un paese orgoglioso del suo presidente .



Marco Moretti 22 Gennaio 2009, ore 11.31
Caro Sennai,
fino a che non vi libererete da Afwerky il vostro Paese non sarà mai libero, democratico e prospero. Sono passati 17 anni da quando l’Eritrea ha preso l’indipendenza, 7 anni da quando il governo si è trasformato in dittatura. Ebbene, dove siete andati a finire? Tu pensi che fra altri 10 anni le cose andranno meglio? Ti ricordo che il modello di Stato seguito da Isaias è quello cinese. Fatti un giro in cina e vedi un po’ come stanno messi. Vuoi che il tuo stato si trasformi così?

Re: missionari

Sig. Marco Moretti, con le sue dichiarazioni sta offendendo il Capo di Stato di una Nazione ed un popolo. Non credo che lei conosca meglio di noi la valorosa storia del nostro Presidente. Poteva risparmiarsi del "consiglio" di liberarcene, oppure pensa e si ritiene di essere più intelligente di noi fino al punto di considerarci bisognose dei suoi consigli. Cerchiamo di rispettarci e cerchiamo di utilizzare questo Forum in maniera più saggia.

Re: missionari

Gino Tommasino, consigliere comunale di una formazione di sinistra, e' stato ucciso a Castellammare di Stabia nel Napoletano con alcuni colpi di pistola. L'uomo si trovava nell'auto con il figlio, ma quest'ultimo e' rimasto illeso.
E a Roma un povero immigrato indiano senza dimora viene bruciato da tre giovani italiani senza scrupoli.
A Castelvolturno poco tempo fa ci è stata una strage di immigrati ad opera dei cammorristi.
Cari Sigg.ri: Pieramario, Dania Avallone ed il sacerdote politico, difensori dei diritti umani umani e giustizia vogliamo occuparci anche di questi fatti e parlarne visto che viviamo in Italia. Cosa succede in Italia? Che aria tira ? Vogliamo occuparci?
Grazie Fitiwi

Re: missionari

Secondo Lei il titolo di questo sito è ''ItaliaItalia''? Sarò orbo forse ma mi sembra di leggere EritreaEritrea, quindi se due più due fà 4 credo che qui si parli dell'Eritrea e non dei casini che succedono in Italia. O sbaglio??

Re: missionari

In effetti come osservato da Josh nel sito Eritrea Eritrea si parla della nazione Eritrea in senso ampio e generale, nel forum annesso si discutono argomenti specifici riguardanti il paese e in poi particolare nel 3d Missionari si affronta l’argomento del conflittuale e controverso rapporto fra le autorità governative eritree e i religiosi stranieri.

Ho però voluto aspettare prima di affermare che l’intervento di Fitiwi era O.T. perché mi pareva di aver colto nella sua replica una sorta di invito indirizzato ad alcune specifiche persone a preoccuparsi di argomenti che li riguardavano più da vicino piuttosto che scomodarsi a ergersi a paladini dei diritti umani in terra d’altri senza che nessuno glielo abbia chiesto.

Se così fosse, anche se espresso in toni polemici che sarebbe meglio evitare, l’argomento ancora sarebbe coerente col tema in discussione.

Stefano Pettini

Re: missionari

Il Sig. Pettini ha colto il messaggio. Sì vorrei anche chiedere alla Sig.ra Dania Avallone se pensa di continuare alle provocazioni contro gli eritrei. Lei e Tekle ( etiopico/eritreo?? non sappiamo)da tre anni continuamente Vi abbiamo sentiti e visti provocare ed insultare una comunità che da oltre trenta anni ha sempre svolto il suo Festival in pace.
A proposito dei missionari in Eritrea tutti i rappresentanti religiosi vivono nel rispetto gli uni con gli altri ed in sintonia con le norme del Paese.
I missionari che si non si attengono alle sfere delle loro competenze e si intromettono nella politica interna al paese si assumono le loro responsabilità. In Eritrea non abbiamo un governo oppressivo. Semmai le forze oscure che sono in occidente che mandano i loro mercenari per cercare di screditare uno Stato un popolo e la sua rappresentanza ad opprimere, a denigrare ed offuscare il nostro paese.
Fitiwi

Re: missionari

Fitiwi nel ringraziarla per la sua gradita partecipazione al forum le ricordo che l’aver scelto una formula aperta di partecipazione priva di registrazione e nel pieno rispetto della scelta all’anonimato impone l’osservanza particolare di alcune regole in merito alle modalità di espressione delle affermazioni contenute nei propri interventi.

In particolare bisogna evitare di rivolgersi in maniera diretta nei confronti degli altri utenti utilizzando termini che possono risultare indebitamente diretti, offensivi o lesivi degli altrui diritti, o diffamatori o comunque perseguibili a termine di legge.

Per questo la informo che come moderatore sono stato costretto a modificare il suo intervento eliminando un paio di espressioni che avrebbero potuto generare spiacevoli e certamente non desiderati equivoci.

Con l’occasione le faccio anche notare che la parte del suo intervento che fa riferimento ai fatti del dopo festival andava postata nell’apposito 3d in modo da arricchire anche quel dibattito del suo prezioso contributo.

Stefano Pettini

Re: missionari

Si, purtroppo é vero!

Re: missionari

MK apprezzo sempre la sintesi nell’esternare il proprio pensiero a condizione però che si sia riusciti nell’intento di far giungere chiaro all’interlocutore il significato delle proprie parole.

Nel caso del suo intervento credo che l’intento non sia stato raggiunto e sembra quasi che le parole le siano rimaste nella tastiera del computer.

Se ritiene di avere qualcosa da dire lo faccia in maniera meno criptica e spiegando in maniera chiara le sue ragioni e le sue opinioni in modo da poterne trarre reciproci spunti di discussione e di confronto.

Stefano Pettini

Re: missionari

Mi scuso, in effetti mi riferivo al post in cima alla pagina ( credevo che fosse segnalato in automatico), ovvero alla domanda:
- Mi hanno riferito che altri 5 missionari presenti in Eritrea hanno ricevuto il foglio di via.... Qualcuno ne sa qualcosa?

E la mia risposta era: Si, purtroppo é vero.

Re: missionari

Scusate il copia incolla, ma lo credo necessario.

18/02/2009 - 12:12 - ERITREA: P.PAOLI (MISSIONARIO), IL 6 MARZO SARANNO ESPULSE TRE VOLONTARIE ITALIANE


Il 6 marzo saranno “mandate via” dall’Eritrea tre volontarie italiane. È quanto denuncia al settimanale della diocesi di Trento (Vita Trentina) padre Flavio Paoli, missionario trentino espulso senza motivo, a metà novembre, da Asmara dove lavorava da 14 anni. Padre Paoli ha tentato di rientrare in Eritrea il 30 dicembre con visto turistico, illudendosi, una volta dentro, di restare; invece, sabato scorso ha dovuto andarsene. Il 6 marzo, dice il missionario, verranno espulse tre volontarie italiane, due dottoresse e un’operatrice sanitaria (i nomi non vengono riportati per motivi di sicurezza, ndr), appartenenti all’Associazione missionaria internazionale (Ami). “Siamo senza prospettive – raccontavano le tre volontarie qualche mese fa al giornale diocesano, durante un incontro a Digsa per un reportage dall’Africa – siamo senza medicine, senza la possibilità di farne arrivare altre. La gente è abbandonata a se stessa, punita da un governo che ha deciso che il nostro ospedale può chiudere”. L’ospedale, inaugurato nel 1995, ha sede a Digsa ed “è frutto – spiega Maffeis – di un progetto socio-sanitario richiesto dalla diocesi di Asmara. Lo stesso anno, il governo proclamava che la Chiesa non deve gestire beni materiali. La guerra del 1998 con l’Etiopia ha frenato le mire governative, ma nel 2005 sono ripresi i controlli, gli inventari, l’invito agli stranieri ad andarsene”.
“Verrebbe da andarsene altrove – ammette padre Flavio Paoli –. Cerco invece di resistere con i denti perché so che l’opera educativa avviata nel Paese in questi anni non è ancora in grado di camminare da sola”. A pesare, secondo il missionario trentino, è anche la situazione della popolazione: “Il Governo sta affamando il Paese ormai si compera qualunque cosa soltanto con la tessera. Ogni movimento, da una località all’altra, è impossibile”. Sono almeno 18 i religiosi espulsi dall’Eritrea nell’ultimo anno. Oltre a loro anche volontari e operatori umanitari. Le prossime espulse, le tre volontarie dell’Ami, hanno in terapia 130 malati di Aids: “Conseguenza della guerra con l’Etiopia – dicono – che ha introdotto il virus nel Paese”. L’ospedale di Digsa è l’unico riferimento sanitario per la popolazione dai 13 villaggi del circondario: dalla medicina di base alla maternità, dalla chirurgia all’assistenza di bambini portatori di handicap. “Siamo un fiore di campo – raccontavano qualche mese fa al settimanale della diocesi di Trento – potremmo crescere come un grande albero, come anche bruciare sotto il sole di domani...”. Tra una quindicina di giorni, commenta Maffeis, “nel silenzio assoluto dell’Ambasciata e del Parlamento italiano, saranno costrette a tornarsene a casa”.

Re: missionari

Marco Moretti su questo forum i copia incolla non sono ammessi, se si desidera esprimere commenti su articoli pubblicati su Eritrea Eritrea o su altri siti occorre fare un riferimento al titolo dell'articolo stesso o segnalarne il relativo link.

Esprimere commenti significa proporre una propria analisi sui contenuti degli articoli che si desidera segnalare in modo tale che se ne possa avviare un contraddittorio.

Tuttavia non cancello il suo intervento perché i contenuti dell'articolo proposto testimoniano con assoluta evidenza quanto con le sue dichiarazioni padre Flavio Paoli dimostri di non aver capito nulla di un paese che pure lo ha ospitato per 14 anni, e con quanta protervia e arroganza si ostini a non volerne rispettare leggi e regolamenti pretendendo anche di avere diritto di esprimere giudizi nei confronti del governo.

Probabilmente padre Flavio Paoli non aveva dato peso al preavviso di alcuni anni fa, con quale il governo eritreo ringraziava i missionari stranieri per la loro opera e li invitava a formare dei sostituti locali in previsione della scadenza definitiva dei loro permessi di soggiorno, ritenendosi forse in grado di non ottemperare.

Inutile sottolineare che atteggiamenti arroganti come quelli di padre Giulio Albanese e padre Flavio Paoli gia da moltissimo tempo stanno minando in maniera profonda l'indispensabile rapporto fiduciario fra i missionari e il governo centrale pure estremamente sensibile nei confronti delle problematiche legate alla sanità in Eritrea come dimostrato dai recenti incontri del ministro Saleh Meky in Italia.

Credo sia altresì condivisibile la scelta dell’Eritrea di preferire partner esteri che dimostrino di capire e condividere in maniera consapevole gli indirizzi e le scelte del governo assecondandone le strategie, piuttosto che continuare a “nutrire serpi in seno” che fanno del gratuito disfattismo la leva per raccogliere le risorse per fornire quel tipo di aiuti che se da una parte recano un temporaneo sollievo alla popolazione dall’altra cercano di minarne la coesione sociale, etnica e religiosa.

Stefano Pettini

Re: missionari

ma quando lo vorrete capire che con certe persone è megli non farne di patti? Ma davvero volete fidarvi della Cina? Davvero vole fidarvi dell'Iran? Davvero volete fidarvi dello Yemen? Per cortesia...E' proprio tirarsi la zappa sui piedi! E poi non si dica "E' colpa degli altri che ce l'hanno con noi." Cacciate via gente che ha speso tutta la vita per dare una mano al prossimo e vi mettete in casa gente dalla dubbia reputazione. Contenti voi...

Re: missionari

Marco Moretti ho l’impressioni che lei vaneggi.

A chi si riferisce con quel: “ma lo volete capire…”.

Inoltre ha forse sentito parlare di missionari cinesi, yemeniti o iraniani?

Quale sarebbe poi la gente “cacciata via dopo aver speso tutta la vita per dare una mano al prossimo”?

Si riferisce a coloro i quali non hanno proferito verbo mentre Haile Sellasie schiacciava l’Eritrea sotto il suo tallone imperialista e che altrettanto hanno fatto mentre Menghistu Haile Mariam distruggeva sistematicamente il paese?

Per loro quelli erano tempi di vacche grasse caratterizzati da ottimi rapporti con gli invasori e costanti arrivi di container pieni di ogni cosa e senza controlli o limitazioni; ora le cose sono cambiate e l'atteggiamento borioso e superbo di queste persone sottolinea solamente la loro frustrazione e il rammarico per i (solo per loro) bei tempi andati.

Stefano Pettini

Re: missionari

Il punto è che purtroppo i missionari non possono lasciare che i progetti intrapresi siano portati avanti dlla gente del luogo (come ogni progetto missionario prevede)per chè purtroppo non sono in grado di farlo! Come fa un eritreo a laurearsi in medicina se non ha nemmeno di che mangiare?? Come fa se è impegnato nel servizio militare sino a 40 anni?? Mi chiedo inoltre, come mai agli eritrei possa venire essere riconosciuto lo status di rifugiati se in effetti non fuggono da un paese in cui sono perseguitati politicamente!!! La verità è che si tratta di un governo dittatoriale, che non vuole aiuti perchè non è assolutamente sensibile alle condizioni della propria popolazione!!!

Re: missionari

MK in Eritrea la scadenza del visto di soggiorno colpisce qualunque lavoratore indipendentemente dal tipo di attività che sta svolgendo.

Tutti i lavoratori, religiosi o laici che siano, sanno perfettamente quando il loro mandato avrà termine e quando quindi saranno sostituiti da altri lavoratori.

La presunta campagna di allontanamento dei missionari dall’eritrea non corrisponde al vero tanto è che una delle maggiori Ong operanti in Eritrea è la GMA (Gruppo Missioni Asmara).

A fianco di queste missioni piccole e grandi, che lavorano in collaborazione con il governo rispettandone programmi e indirizzi, sono operanti a turno anche interi staff medici provenienti dall’estero proprio per sopperire al gap minimo di tre anni prima che i medici eritrei completino la formazione e si inseriscano nelle strutture ospedaliere.

Gli unici a lamentarsi sono missionari finora stanziali che solo per avere al loro attivo presenze sul territorio pluriennali pretendono di non dover sottostare alle stesse leggi o regolamenti che tutti gli altri sono tenuti a osservare.

MK affermare che i giovani che fuggono sono perseguitati politici, o che il lungo servizio di leva dipenda da un capriccio governativo o peggio ancora che il governo è dittatoriale e non ha a cuore i problemi della popolazione, è falso, fuorviante e dimostra che gli anni passati in Eritrea non sono serviti a nulla.

Chi ha questi convincimenti è bene che vada da altre parti, come suggerisce padre Flavio Paoli.

Stefano Pettini

Re: missionari

Signor Pettini, a quanto pare gli anni passati in Eritrea sono serviti unicamente a lei? Pretende di sindacare le opinioni diverse dalle sue sentenziando che chi le esterna non ha capito nulla dell'Eritrea! Mi sembra, onestamente, un atteggiamento antidemocratico perfettamente in linea con il governo che difende! Sostiene che sia vero esclusivamente ciò che dice lei, evidentemente i suoi anni in Eritrea li ha passati insieme ad esponenti governativi o asserviti al governo, per cui è lei a non conoscere nulla della povertà e degli stenti che la popolazione (soprattutto rurale) è costretta ad affrontare!

Re: missionari

MK i fatti dimostrano che il popolo eritreo ha lavorato in perfetta armonia e sinergia per trenta lunghi anni fino a raggiungere l’annientamento del nemico invasore e guadagnarsi l’indipendenza.

In tempi più recenti lo stesso popolo eritreo ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di fare fronte comune respingendo i nuovi tentativi di invasione portati avanti da quella stessa nefasta alleanza che ha distrutto la Somalia, e a contrastare le conseguenze dell’incredibile negligenza della comunità internazionale in merito alle legale applicazione del verdetto sui confini.

Non è necessario aver frequentato personalità politiche o addirittura neanche essere stati in Eritrea per capire che è del tutto pretestuoso cercare di dimostrare che esista un qualche scollamento fra la gente e il governo che la rappresenta.

Qualunque osservatore è in grado di verificare che in Eritrea il mancato sviluppo, il rallentamento della economia e la attuale situazione di non guerra non pace sono i frutti bacati del totale abbandono del processo legale da parte dei firmatari e garanti di patti di Algeri fino a ora asserviti alle oscure manovre della passata amministrazione Usa.

Qui non si tratta di opinioni, questi sono fatti oggettivi.

Le assurde proteste di quella esigua minoranza che ora si sta battendo con le unghie e con i denti per cercare di rimanere in Eritrea, cozzano in maniera stridente con l’assoluto silenzio che le stesse persone hanno mantenuto mentre nel 1998 le forze etiopiche cercavano invano di realizzare il sogno del grande Tigrai, tanto che verrebbe facile pensare che tutto sommato non sarebbero rimaste così dispiaciute se cose fossero andate diversamente.

Stefano Pettini

Re: missionari

in effettti la propaganda politica in atto in veste di missionari, volontari è quello di convincere l'opinione pubblica che c'è un governo dittatore, che leva via dalla bocca alimenti dalla popolazione, proveniente dai benefettori.
Ma non è così. L'Eritrea esiste come stato autonomo politicamente ed economicamente in quanto è un prodotto ottenuto con sacrifici, lunghissime sofferenze e pagato vite umane. Gli autori sono gli stessi che sono al governo, la società civile che vive in Eritrea ed all'estero. In Eritrea i volontari, missionari che operano nel rispetto della legalità non hanno problemi. E' bene sottolineare che il governo eritreo da anni ha avviato un piano per la distribuzione dei beni a tutta la popolazione, in particolare a quella fascia piu' disagiata dall'ostruzionismo politico internazionale, che in questo forum è ampiamente trattato. Il governo, con il suo piano macro-economico "Wofri warsai ikealo" ed il contributo della popolazione eritrea ed in particolare dei "giovani eritrei = warsai ikealo", cioè gli "giovani eredi degli eroi partigiani" hanno già costruito le basi (con infrastrutture: strade, ponti, aeroporti, porti marittime, zone franche, campo sanità, istruzione ecc....ecc., ed il paese si appresta ad uscire dagli aiuti. In altre parole l'Eritrea si sta sforzando di uscire fuori dagli aiuti umanitari e raggiungere l'autosufficienza alimentare e i presupposti ci sono e come. Anche se attualmente esiste la crisi e la società eritrea passa momenti difficili. E' bene pertanto rilevare gli aspetti positivi del governo e della popolazione eritrea. In Eritrea ora si nota piu' critiche da parte dei volontari. C'è una campagna continua di denigrazione forte. Il territorio di Baddimè ancora occupato dai militari etiopici, nessuno vuole spendere un parola per dire che una violazione del diritto internazionale è in atto in quell'area.
Al contrario si cerca di costruire problemi nuovi ed inesistenza per denigrare come il caso di Gibuti. Su tutti i fronti è aperta una guerra di propaganda politica anti Eritrea, rivestita da missionari, volontari e mercenari di penna.
Derres Araia

Re: missionari

Predete pure coloro e ciò che vi scegliete. In questo forum si è scritto spesso convinti di date la colpa dei guai dell'Eritrea all'America, ai missionari cattolici, all'Etiopia, ai confini non definiti, all'inflazione, alla crisi mondiale, alla situazione di non pace non guerra, all'ONU, all'Italia.

L'Eritrea sembra una piccola barca che naviga in un mare in tempesta, con il capitano che impreca a destra e a sinistra contro tutto e tutti e nel frattempo, come se non bastasse il mare, da un colpo qua e là alla barca accelerandone l'affondamento

Re: missionari

Marco Moretti non cerchi di cambiare le carte in tavola, l’Eritrea è una piccola barca in una grande mare che per quanto in tempesta non riesce ad affondarla mai.

Le voci che si levano alte non sono certamente quelle del suo governo notoriamente molto sobrio, ma quelle dei denigratori e dei disfattisti che pur vedendo la piccola barca sotto arrembaggio, per usare la sua metafora, latrano falsità per il solo proprio tornaconto che è quello di poter continuare a vivere in a qualunque costo in una delle terre più tranquille e accoglienti del Corno d’Africa.

Stefano Pettini

Re: missionari

Signor Moretti,

non credo che i missionari stranieri di cui parla siano stati espulsi, hanno operato in Eritrea per diversi anni, è giunto al termine il loro soggiorno ed hanno lasciato il paese in maniera civile. Altri continuano a svolgere le loro attività normalmente.
Spesso viene riportato come se fossero stati espulsi come persone indesiderate, il chè non corrisponde al vero.
Anche se non ho dati sul loro operato bisogna ringraziarli ed augurargli ovunque vadano gli anni che hanno passato in Eritrea, dove una nazione, un governo ed un popolo li hanno accolti con amore e fraternità, sono loro testimonianze.
Secondo il suo punto di vista, possono rimanere a tempo indeterminato ? oppure sono loro che devono decidere quanto stare e quando partire?
La prego di non rispondere sollevando argomenti che non hanno niente a che fare con i missionari.

Grazie,
Tesfa

Re: missionari

Vede Tesfa,
i missionari sono persone, così come sono persone gli eritrei che hanno cercato di aiutare in questi anni.

Dal suo nome mi sembra di capire che lei è non è italiano. Supponiamo che domani lei presenti la domanda per rinnovare i propri documenti di soggiorno e lo Stato Italiano nega il rinnovo dicendogli che ha 15 giorni per lasciare il Paese. Lei chiede, giustamente, la motivazione e ciò che si sente rispondere è "Ordini superiori, non possiamo dire niente di più". Lei magari sono 5 o 10 anni che sta in Italia. Ha 15 giorni per salutare tutti, fare i suoi bagagli, avvisare i parenti al suo Paese del suo rientro ed andarsene. Lei come la prenderebbe?

Questo è esattamente ciò che sta succedendo ai religiosi stranieri. Sono stati là, hanno lavorato anni ed anni, e, a meno che non abbiano preso la cittadinanza, vengono espulsi (d'accordo non gli vengono rinnovati i documenti ma poco cambia nella sostanza della modalità con cui ciò avviene) senza una motivazione, senza un preavviso adeguato. "Grazie e tante, ora però potete andarvene" Le sembra corretto?

Re: missionari

I missionari impegnati negli aiuti umanitari oppure nell'attività religiosa hanno il dovere di impegnarsi nell'attività loro affidata senza sconfinare le sfere della loro competenza ed entrare negli affari politici di uno stato sovrano rivestendo un ruolo che non li compete. E se aiutare significa rinfacciare ed assumere un atteggiamento arrogante, è bene astenersi da questo compito.
Derres Araia

Re: missionari

Non so lei quali missionari abbia conosciuto. La quasi totalità degli espulsi non stavano facendo niente di male e credo che esprimere la propria opinione riguardo un governo o un orientamento politico in modo non denigratorio sia non un diritto ma bensì un dovere se vogliamo che le cose migliorino e non peggiorino.

Diversamente, tutti coloro che avevano espresso apprezzamenti per la vittoria di Bush in America dovrebbero forse essere ora espulsi dagli USA perché ha vinto il presidente Obama? Democrazia, questa è la parola chiave per far sviluppare l'Eritrea!

Re: missionari

Sig. Marco Moretti,
In Eritrea molti missionari hanno sconfinato ampiamente i loro compiti.
1. Gli operatori delle UNME (Nazioni Unite, hanno dimenticato i loro compiti e si sono dedicati
a)ad attività di reclutamento delle ragazzine minorenni negli alberghi approf*****ndo della povertà.
Ci sono stati evidenze incofutabili di prese di filmati ed ammissioni. Ma puoi non credo nemmeno abbiano pagato legalmente le loro colpe
b) ad attività di emigrazione clandestina dei giovani eritrei a pagamento, attraverso il confine etiopico stippando nei loro camion con tanto di scritte delle Nazioni Unite. Ci sono stati filmati della loro ammissione.
2. Preti che dimenticano la loro missione religiosa e fanno dichiarazioni politiche false. La dichiarazione del prete insatanato la mia letta anche in questo forum.
3. Ho visto operatori delle org ONG la bella vita mondana che facevano negli Hotel di prima classe dimenticando i loro compiti. Ormai cooperazione oggi è diventato un buseness.
Se Lei vuole dirmi che la Democrazia non è attuata in Eritrea. Si sbaglia di grosso. Vuol dire che non vede cio' che succede in Eritrea, ma vuole esprimere cio' che Lei vede. In Eritrea tutta la popolazione è coinvolta nella vita politica, sociale ed economica del paese. Democrazia significa partecipazione ed è cio' che sta verificandosi in Eritrea. Certo questa partecipazione non è ben retribuita. Da noi partecipare signica dare il proprio contributo di lavoro di fatica gratuitamente quasi. Cio' grava particolarmente su giovani eritrei. Per ora stanno lavorando sodo, ma il governo consapevole di questo ha dichiarato già il presidente, che saranno loro i primi a godere delle risorse e dei benefici quando sarà finito l'ostruzionismo internazionale, che tiene l'Eritrea in situazione di tensione militare e quando saranno sfruttati le risorse naturali che il territorio eritreo offre. Da parte nostra diciamo semplicemente lasciateci lavorare. Non abbiamo tanto tempo per chiaccherare.
Cordiali saluti Derres Araia

Re: missionari

Il punto 1 e il punto 3 da lei citati sono fuori tema: né gli operatori delle UN né gli operatori delle ONG sono missionari.

Il prete insatanato al quale lei si riferisce al punto 2 chi sarebbe?

L'ultima parte del suo intervento è da apprezzare perché piena di speranza e buoni propositi!
Le ricordo che sfortunatamente queste parole sono anni che le si sentono dire. Finora, però, sono rimaste solo parole. E, anzi, se andiamo a vedere qualche dato sull'economia eritrea, sulla tutela delle libertà fondamentali e dei diritti umani, sulla stessa partecipazione politicca che lei cita, i dati appunto ci mostrano una situazione che dal 2001 - 2002 è andata peggiorando sempre più.

Re: missionari

infatti forse ha ragione Lei. Questi operatori scorretti delle UN e delle ONG, visto il loro pessimo comportamento , e visto che mancano di ideali nobili li possiamo chiamare mercenari squallidi e disonesti e non missionari. L'Eritrea in pochissimo tempo, utilizzando le proprie risorse umane ha fatto grossi lavori e sta continuando, malgrado l'ostruzionismo delle forze esterne. Solo chi non vuole vedere la realtà o per interessi di parte uno puo' negare i fatti che sono agli occhi di tutti.
Noi andremo avanti per la nostra strada.
Derres Araia

Re: missionari

Vorrei segnalare che nel rapporto del Centro Astaldi, l'Eritrea é in cime alla lista dei Paesi di provenienza dei richiedenti asilo:

http://beta.vita.it/news/view/90363

chissá come mai ...

Re: missionari

Ma il signor Pettini quale Eritrea ha visto?,Io ci sono stato poche settimane fa. E:

- la gente ha paura a parlare di politica perché gli oppositori vengono incarcerati
- la disoccupazione è alle stelle
- dieci rotoli di carta igienica costano come mezzo stipendio
- le infrastrutture sono allo sfascio
- non c'è alcuna libertà di stampa: l'unico giornale è un ridicolo guazzabuglio di propaganda che esce ogni tre gioni e ignora i problemi della gente
- il popolo è terrorizzato da Isaias e lo disprezza
- i pochi soldi vengono sperperati in inutili iniziative militari
- non si procude più nulla: le fabbriche di auto sono ferme, quella della birra pure, l'assistenza medica è ridicola. L'economia è in ginocchio: ho avuto la possibilità di andare alla banca centrale. E' composta da un gruppo di ragazzotti che ridacchiano tutto il giorno perché non c'è nulla da fare

Re: missionari

Grazie al cielo che un'altra persona che ha visto di recente il Paese ci racconta la sua impressione.

Possiamo aggiungere delle ultime espulsioni di un gruppo di volontarie che lavoravano in una struttura sanitaria ben avviata nei pressi di Seghenenti.

In una situazione infima, abbiamo un governo che lascia la sua morsa, come una zeccha che prima di staccarsi da un corpo aspetta che sia quasi cadavere.

Che dire, di fronte a questa miseria?

Re: missionari

Sì ma è incredibile il silenzio che copre queste oscenità.
Isaias Afewerki è un pazzo sanguinaro che fa morire i suoi abitanti di fame o li arresta per delle sciocchezze o semplicemente perché non la pensano come lui. E' un folle che ha come unico alleato l'altro folle Al-Bashir del Sudan! Svegliamoci perché questo paese sta morendo velocemente!!!!!

Re: missionari

Vorrei proprio sapere chi è davvero questo Derres Araia, sicuramente uno sgherro di quel PAZZO ASSASSINO DI ISAIAS. Lo sapete che in Eritrea esercito e polizia controllano pure i pacchi di alimentari che mandate a un amico? E glieli rubano? Sapete che usano ogni scusa per sopprimere gli oppositori politici? Tutti i ristoranti sono vuoti, i negozi vuoti, le case cadono a pezzi, I RAGAZZI SONO LETTERALMENTE "SEQUESTRATI" PER DIECI anni a fare il militare e se provano ad opporsi li buttano nei container al sole, i contadini muoiono di fame e il regime fa finta di nulla.
ISAIAS E' UN DITTATORE BRUTALE, PAZZO E VIOLENTO, che ha distrutto il turisno in un paese bellissimo. Non è vero che fate passi avanti, a causa del governo e di quelli come te, Derres, in Eritrea continuano ad esserci la dittatura e la morte

Re: missionari

E poi questo Pettini che vaneggia dell'Eritrea dove si vive d'amore e d'accordo. Ma ci è mai andato recentemente o pure lei fa solo propaganda? L'ERITREA E' ALLA FAME E IN MANO A UN PAZZO nonostante i suoi abitanti siano brave persone e accoglienti, ma SOTTOMESSI A QUEL SANGUINARIO DI ISAIAS.
Lo sapete che invece di investire sul turismo, ha chiuso l'accesso alle bellissime isole Dahlak? Lo sapete che RACCONTA UN SACCO DI BALLE: ci vogliono permessi per andare ovunque, viene importato tutto e un chilo di pasta costa come un quarto di stipendio, Nel principale ospedale del Paese, l'Orota, non c'è NIENTE. Non ci sono risorse, non c'è lavoro per nessuno e LA SITUAZIONE E' DISPERATA.

Re: missionari

Signor Marco Vilvani,
grazie infinite per la sua "denuncia", purtroppo é tutto quello che ci rimane ...

Re: missionari

Mi interessa molto l'argomento "Clero"! Tanto, in un
momento di lucidità (è raro in tutti i mortali!) penso:
"E se il governo italiano esiliasse tutti i preti e le
monache?" Ma vado anche oltre. Se, utopisticamente, si
potessero cancellare tutte le religioni dal mondo?
Ci sarebbero dei vantaggi...? Certamente, si! E se quel
demonio di Dittatore avesse incominciato l'Opera con
la viva speranza che anche i "democratici" lo seguano?
E' esplicito che queste domande siano rivolte esclusivamente alle persone intelligenti...e a...
(quelle intelligenti lo capiscono!).
Salutissimi
Walter

Re: missionari

Marco Vilvani,
hai chiesto di me e vuoi sapere chi sono. Sono un eritreo residente in Italia. Un eritreo che si è conquistato la sua cittadinanza dopo trentun'anni di lotta e di sofferenza che tu non puoi capire.
Permettemi ora di fare la stessa domana a te ed ai lettori chi è Marco Vilvani che denigra e calunnia gli eritrei che hanno offerta una bella fetta della loro vita a fondare uno Stato libero.
Chi è questo paladino dei diseredati? Che cosa ha fatto per il popolo eritreo. Dove era quando il popolo eritreo veniva massacrato con napalm durante la lotta per liberazione?
Se non sono intervenuto nel mese di marzo è perchè ero in Eritrea e sono tornato il 6 aprile.
Marco, sappiamo benissimo la situazione del nostro paese e della nostra società e stiamo lavorando per uscire da questa crisi economica che tocca non solo il nostro paese ma tutto il mondo. Forse nel nostro paese con una intensità maggiore, considerato l'ostruzionismo politico voluto dall'amministrazione Bush dei paesi occidentali ed in più le condizioni climatiche di siccità che hanno penalizzato fortemente l'agricoltura. Ma Voi predicatori falsi anzichè riempire pagine e pagine di chiacchere e di critiche steriche non sapete fare un'opera buona che puo' servire quella popolazione disagiata?

Re: missionari

A proposito del mio soggiorno in Eritrea:
sono stato a Massaua. Ho trovato persone che lavoravano con Dania Avallone. Vi racconto cio' che ho saputo. Dania Avallone è stata nel Ministero delle risorse marine non solo come istruttrice, così come veniva raccontato dai suoi amici, ma deteneva nel buseness del turismo esternalizzato (cioè privatizzato il 10% insieme all'amministrazione municipale di Massaua che deteneva il 20% e 70% era del ministero delle risorse marine sotto l'ex ministro Pietros Solomon attualmente detenuto per alto tradimento. Dania Avallone insegnava pure nelle scuole italiane e collaborava con l'ex ambasciatore Bandini amico anche di Pietros Solomon. Inoltre Dania riusciva ad inserire nel buseness del turismo anche suo fratello Giueppe Avallone che aveva un battello, al quale veniva dato il lavoro privilegiato su raccomandazione ministeriale. E questo privilegio e legame ad alti livelli della Dania Avallone spiega molto chiaramente l'impegno della stessa in maniera così intensa ed a tempo pieno contro il governo eritreo e contro la comunità eritrea.
Attualmente è in corso una causa legale tra Dania Avallone e la comunità eritrea in Italia.
L'attività della Avallone nella causa eritrea non è a favore del popolo eritreo che alla quale non importa per niente, bensì per i prigionieri che occupavano posizioni ministeriali.
Idem dicasi anche per quanto riguarda Piermario Puliti, un'altro personaggio legato a Pietros Solomon in quanto aveva legami con la sua cognata e godeva il favore dello stesso ministro e lo presentava ad alti livell. Anche Piermario Puliti ha dei risentimenti ontro il presidente dell'Eritrea.
Pertanto Dania Avallone e Piermario Puliti e qualche loro compare cosa non farebbero per rovesciare la situazione per tirar fuori dal carcere il loro caro e rovosciare il governo attuale e mettere sottosopra il paese.

Re: missionari

Caro Derres,
adesso ci tiri fuori la crisi economica... Prima il disastro eritreo si giustificava con Bush, prima ancora con l'Etiopia, prima ancora con Menghestu e prima prima ancora con la colonizzazione italiana.

Direi che è giunto il momento di fare le vittime e di dare la colpa agli altri. Direi che è ora di smettere di trovare per i problemi attuali cause vecchie di decenni.

Siete nella "m" dalla punta dei capelli alla punta dei piedi e ci rimarrete ancora a lungo se non vi date una svegliata alla svelta. Mi spiace parlare in questi termini e giuro di non voler offendere nessuno. Però sono stufo dei delle solite parole.

Re: missionari

L'Eritrea per la sua posizione geografica è stata da sempre ambita. Marco non sei d'accordo che l'amministrazione Bush ha causato danni non solo in Eritrei ma in molte altri parti del mondo? Sostieni che l'Etiopia di Haile Sillasie e di Menghistu Hailemariam non abbiano causati danni all'Eritrea.
Vuoi dire che la crisi economica e sociale in Eritrea non è stata causata dalla volontà dell'amministrazione Bush che ha commissionato la guerra iniziata nel Maggio 1998? La tensione militare in atto dal 2000 per bloccare l'economia del paese ed impegnare nella difesa l'Eritrea se non ti è chiaro non hai capito un bel niente.
Abbiamo liberato il nostro paese nel maggio 1991 e dopo due anni ci fu il referendum nel 1993. Abbiamo avuto cinque anni di pace. Non abbiamo chiesto imprestiti dal banche mondiali. Solo con le rimesse e gli investimenti degli emigrati eritrei il Paese aveva cominciato a crescere ricostruendo il paese distrutto dai nostri colonizzatori. Hanno voluto bloccare la nostra crescita. E questo non è una barzelletta ma una storia vera. Sappiamo che possiamo contare sulle nostre forze e non stiamo lavorando.
Abbiamo passati momenti peggiori.

Re: missionari

Non ho mai nascosto il mio rapporto privilegiato con Petros Solomon. Ritengo Petros una delle persone più oneste e capaci incontrate nella mia vita. Non mi ha fatto favori particolari perché non era persona abituata a fare favori (lavoravo come insegnante dove si entra per graduatoria ministeriale). Siamo stati molto amici ed è vero che mi ha fatto conoscere altri eritrei che ho imparato a stimare. Nei 13 anni trascorsi in Eritrea ho conosciuto anche sconsiderati personaggi come il Generale Wocciù, quello che va in giro ubriaco con la pistola in mano o come Naisghì o il colonnello Makallè che è meglio evitare.
Il problema è che le persone oneste e capaci che ho conosciuto sono in carcere o all'estero mentre Wocciù, Naisghì e Makallè comandano e scorrazzano per un Paese di cui non ho più alcuna nostalgia.
Piermario

Re: missionari

Prof. Piermario Puliti,
se non fossi stato privilegiato dall'ex ministro, ora detenuto, non avresti potuto conoscere per occupano posizioni ad alto livello. Te e la Dania Avallone siete stati favoriti e come. Ora cerchi di voler dimostrare di essere onesto e serio. Nel tuo intervento in questi tre anni ci hai dato modo di conoscerti bene. Sei pieno di odio nei confronti dei leader dell'Eritrea che hai perso gli elementari principi dell'etica morale, arrivando anche a passare delle notizie false, con tanto di foto false come hai affermato tu stesso, al tuo amico falso e mercenario giornalista del Corriere della Sera: Sig. Massimo Alberizzi, che l'ha pubblicato su spazio del del suo quotidiano per lungo tempo e mi riferisco all'uccisione di una persona sulla strada di Asmara.
Anche dopo le prove pervenute da Asmara basata su testimonianze delle persone residenti nella zona non avete avuto il buon senso di cancellare. Ringraziate il cielo che la comunità eritrea lascia perdere e non intraprendere via legale per portarVi al tribunale per la Vs falsità e calunnia. Ma non è detta l'ultima parola forse la comunità eritrea intraprenderà una decisione per intraprendere vie legali contro i calunniatori e diffamatori.
Derres Araia

Re: missionari

Buongiorno
appena tornato dall'Eritrea non posso dire di aver trovato na situazione drammatica dal punto di vista umano e sociale; certo la situazione economica è difficile, manca il lavoro e le forze giovani del paese sono purtroppo impegnate in una situazione di non guerra e non pace che riduce le possibilità di manovra delle autorità civili e dello spirito imprenditoriale e creativo degli eritrei che è vermaene unico (il vecchio caravanserraglio un esempio ecomiabile di come si può riciclare qualsiasi cosa senza neppure la tecnologia moderna!!)
Sono stato in atre città del terzo mondo (faccio parte di una associazione di cooperaione internazionale) ma mai i sono trovato un un luogo così pulio, senza baraccopoli, senza polziotti armati ovunque (in un mese ho visto solo un soldato armato davanti all'Eritel di Asmara e in una postazione militare dove sono capitato per errore e dove gentilmente mi hanno offerto tè e pane, prima di spiegarmi con estrema cortesia che forse ero fuori luogo) e dove i bambini invece di correre tutti a chiedere soldi, ti vengono incontro sorridenti, ti chiedono in inglese perfetto come ti chiami, da dove vieni e solo in rari casi provano a venderti qualcosa che hanno con se (ma spesso ti chiedono se tifi per l'Inter o per il Milan... figurati come ci resta un Genoano!!)
Ho collaborato con missionari cattlici, Evangelici e Ortodossi nella nostra opera di avvio al lavoro tessile e di collaborazione della assistenza sanitaria senza problemi (devo dire che erano tutti missionari locali, che non avevano alcun bisogno di supervisori stranieri) Ho sentito una tolleranza estrema per ogni raligione( musulmani, Cattolici, Ortodossi facevano a chi cantava più forte; gli Evanggelici Luterani, come sempre, non si fanno sentire ma lavorano più di tuttti gli altri)
Magari ci fosse, in tutta l'Africa, un paese che riesce, con le scarse risorse che ha, ad avere il tasso di Malaria e di AIDS che c'è in Eritrea.
La libertà, amici miei, è importante, ma se l'Eritrea, in 16 anni dalla fine della guerra dei trnt'anni, con altri 2 anni di guerra in mezzo, e senza materie prime, riesce a mandare tutti i ragazi a scuola, a prevenire le malattie infettive più che qualsiasi ricco paese Africano (sudafrica compreso), riesce a permettere questa libertà religiosa... ebbene se non capita e condivisa, va almeno rispettata
saluti

Re: missionari

Capisco,l'ho capito da tempo, che è impossibile dialogare con i sostenitori della dittatura eritrea.
Del resto non mi interessa ormai più di tanto. Continuo a scrivere per quei poveri cristi innocenti rinchiusi nelle carceri di Ysaias e per quei disgraziati che muoiono in mare per fuggire da un Paese ridotto ad una prigione a cielo aperto.
Mi dispiace ma non potrò mai appoggiare le tesi di Isayas e Wocciù ed ho da tempo raggiunto un età in cui le minacce dei violenti non mi fanno più paura.
Un saluto a tutti ed in particolare a coloro che continuano a lottare contro la dittaturà eritrea.
Piermario

Re: missionari

Caro Signor Piermario Puliti, vorrei solo dimostrarle la mia stima, credo che chiunque sia a conoscenza della "realtá" Eritrea non possa che fare altrettanto.

Re: missionari

Non conosco Claudio, ma la sua testimonianza oculare è tanto vera che anch'io che sono tornato una decina di giorni fa mi trovo perfettamente d'accordo e l'avevo già detto nel mio intervento precedente che questa crisi è voluta dall'ostruzionismo dell'amministrazione Bush che finanzia il regime di Melles Zenawi per occupare militarmente un pezzo di territorio eritreo (Baddimè) e minaccia continuamente con la presenza militare lungo tutto il confine, tenendo impegnati altrettanti militari eritrei. Finchè ci sarà questa situazione di non pace nè guerra l'economia del paese rimane ingessata e la legalità internazionale non viene rispettata e questo con la complicità degli stati alleati e con il lassismo delle istituzioni internazionali come le nazioni unite ed il consiglio di sicurezza dell'onu.
Ed i sciacalli di turno non aspettano altro che di vedere il paese sempre piu' in difficoltà, aggiungendo le prediche false. E Piermario Puliti è il maestro dei falsari.
Derres Araia

Re: missionari

La mia sensazione, parlando con la gente, sia in città che in villaggio, è che non ci sia affatto terrore o paura, ma semplicemente una sensazione di impotenza per una situazione di stallo che non ha sbocco; è vero che molti vogliono fuggire, anche perchè si aspettano il paese di Bengodi in Europa, ma ho anche parlato con un ragazzo che, arrivato in Italia e trattato come una bestia, si è rivolto al consolato d'Eritrea il quale ha ottenuto la riabilitazione e la non punizione del "disertore" che tornato in eritrea ora è sempre militare ma, tutto sommato, non ha nessuna intenzione di ritentare la fuga.

Re: missionari

Confermo la veridicità delle parole di Claudio.
Infatti l'ambasciata eritrea di Roma ha rilasciato diversi immigrati clandestini con permesso di soggiorno umanitario un passaporto regolare e molti eritrei richiedenti asilo politico vanno tranquillamente in Eritrea come tutti gli altri e a nessuno è stato chiesto nulla. Con me in aereo tornava una donna domiciliata in Sicilia. Da circa un anno ha ottenuto il documento di viaggio come rifugiata politica. La quale all'aeroporto di Asmara ha chiesto che gli operatori non mettessero il timbro di entrata ed è stata soddisfatta nella sua richiesta. Ha fatto tutto cio' per cui è venuta a sbrigare in Eritrea ed è tornata senza nessun problema.
Derres

Re: missionari

Ringrazio MK.
Non mi sorprendono e non mi toccano gli insulti degli uomini della dittatura.
Piermario

Re: missionari

Una domanda a Derres (ma può rispondermi chiunque altro!). Vorrei sapere, per cortesia, considerando che:
la signora Avallone, che ho "conosciuto" a Baz', vive
a Napoli; considerando che: non può avere più alcun
rapporto, di alcun genere, con l'Eritrea (ed ora il
quesito): perchè non si occupa di tutti quei titanici
problemi campani? La grinta non le manca...
Personalmente, le ho inviato alcune e_mail, ma non ho
mai avuto risposta...Certo sarebbe stata la persona
più idonea a rispondermi!
Infiniti ringraziamenti, ed altrettanto saluti
Walter

Re: missionari

Anche io sono tornato da poco dall'Eritrea. Ci vado almeno due volte l'anno da circa cinque anni. Seguo dei progetti di solidarietà dell'Associozione di cui faccio parte, ma lam Presidente mi ha consigliato, data la grande polemica presente in questo forum, di non farne menzione.
Confermo quello che ha detto Claudio. Quando vado in Eritrea io vivo tra la gente. Una volta una missionaria cattolica mi ha criticato con mia moglie dicendo che io "vado nelle case dei poveri e mangio con loro" , che cosa dovrebbe fare un cristiano?
La stessa missionaria aveva nel suo ufficio un'intera parete di cd musicali di tutto il mondo che io non potrei mai permettermi.
La realtà che io ho visto è che la chiesa cattolica, che rappresenta ilcinque per ceto della popolazione, anche grazie alla colonizzazione italiana di cui la maggioranza dei nostri compatrioti non sa nulla, possiede un mucchio di proprità, circondate da alte muara, con le donazioni costruisce cattedrali lussuosissime, i religiosi non mancano di nulla, a tavola hanno tutto, dal primo al dolce e anche il vino, non importa , anche se un po' di sobrietà non guasterebbe in un
Aaese povero come tutti i Paesi del terzo mondo attanagliato dalle politiche assurde dell'>Occidente che continua a sfruttare lo sfruttabile. Oltre che in Eritrea vado in un altro Paese dell'Africa dove c'è una democrazia simile alla nostra, ma la situazione è peggiore. Io penso che nessun tipo di governo che un paese africano si dia possa vincere lo strapotere delle multinazionali che effettivamente governano il mondo.
Vi chiedo pertanto maggiore attenzione alla globalità dei problemi. E se si vuole aiutare un Paese povero non dobbiamo imporre le nostre regole ma rispettare le loro come non pretendiamo da loro quando vengono da noi.
A proposito: quale libertà han no in Italia i missionari musulmani?
Non è facile giudicare quando non si vivono le cose per molto tempo direttamente.
Cordialmente
Martino

Re: missionari

Sapete come è iniziata la cosiddetat evangelizzazione in Africa? Eccovene un esempio:


Nella sua bolla papale Romanus Pontifex del 1455, papa Nicolò V scrive:

per questo Noi, considerando con ogni dovuta attenzione gli argomenti riferiti, sia in modo generale sia in modo particolare, visto che abbiamo precedentemente concesso con altri nostri documenti (in virtù di quale diritto? N.d.A.), tra le altre cose, piena e completa facoltà al Re Alfonso (di Portogallo) di invadere, cercare, catturare, conquistare e soggiogare tutti i saraceni e qualsiasi altro pagano e gli altri nemici di Cristo (?), dovunque essi vivano, insieme ai loro regni, ducati, principati, signorie, possedimenti e ogni altro bene, mobile (come l'oro e le materie prime pregiate, N.d.A.) e immobile, che sia di loro proprietà, e gettarli nella perpetua schiavitù, e di occupare, appropriarsi e prendere per uso e sfruttamento proprio e dei propri successori, tali regni (...), in conseguenza della garanzia data dalla riferita concessione; il Re Alfonso, o il detto Infante, il nome del Re, occuparono legalmente e legittimamente (in base a quale codice? N.d.A.) le Isole, le terre, i porti e le acque e le possiedono, e queste appartengono e sono proprietà de iure dello stesso Re Alfonso e dei suoi successori; sino ad oggi non fu legale, né lo sarà in futuro, per qualsiasi altro cristiano, interferire in quelle terre laggiù (in Africa), senza la speciale concessione del Re Alfonso e dei suoi successori; questo al fine che il detto re Alfonso, i suoi successori e l'Infante possano realmente e realizzino questa Pia e Nobilissima Opera, degna di essere rammentata in ogni tempo, che Noi, poiché quest'opera favorisce la salvezza delle anime, la diffusione della fede, e la distruzione dei suoi nemici, consideriamo che riguarda Dio, la Fede e la Chiesa Universale – con tanta maggior perfezione, in quanto rimosso ogni ostacolo, diventeranno coscienti di essere fortificati dai maggiori favori e privilegi da Noi concessi e dalla Sede Apostolica.

Tratto da Talamungongo – Lo sguardo dell’Africa per il terzo millennio - di Pedro F. Miguel – Edizioni NO ZAP -

Re: missionari

scusate ancora,
nell'albergo in cui risiedevo in Asmara ho incontrato due volte una delegata dell'Unicef, una pediatra, non giovane, perciò comn presumibile moolta esperierenza, olandese, che era molto soddisfatta del lavoro del Governo eritreo riguardo la prevenzione delle malattie infantili, anche prenatali, e che oltre venti rappresentanti di Paesi africani erano stati invitati ad un convegno in Eritrea per "imaparare". Vi assicuro: non era una "comunista"! Era una pediatra dell'Unicef!
Cordialmente
Martino

Re: missionari

Dimenticavo:
ho la testimonianza oculare e auriculare che per alcuni religiosi cattolici eritrei, gli ortodossi, circa il 40% della popolazione, sono dei fanatici e i mussulmai sono dei fetenti. Bell'esempio di ecumenismo e di volontà di dialogo intereligioso da parte di chi rappresenta il 5 % sella popolazione!
Vi confesso una cosa: quando ero ragazzino la domenica andavo a "benedizione" perché mi davano pane e surrogato di cioccolata, e io avevo fame.Poi per trovare lavoro dovevo ricorrere alla raccomandazione del parroco, E' questa la democrazia che vogliamo insegnare al resto del mondo?
Cordialmente
Martino

Re: missionari

Purtroppo, pur rispettando il lavoro di chiunque decida di dedicarsi al lavoro in ambienti non confortevoli, devo convenire con Martino che le condizioni di vita dei missionari cattolici sono tra le migliori presenti in Eritrea; in tali luoghi mai manca l'acqua ci si può fare sempre la doccia calda, gli ambienti sono confortevli ed il cibo è più vario di quello che si può avere in qualsiasi locale cittadino (ristoranti ed alberghi compresi)contemporaneamente, però, ai bimbi delle scuole catolicche, non viene fornito alcun alimento durante le ore scolastiche, evidentemente ci sono ragioni precise per tutto ciò ma..... questa è la realtà oggettiva, e pertanto nessuno può dire che sono discriminati e perseguitati da chichessia

1 2