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Re: Golpe in Eritrea

Non credo nel rischio di un confronto sanguinoso in Eritrea perchè il paese comunque vive un periodo di tranquillità, pur nella difficoltà, e sarebbe da folli rimettere tutto in discussione con la violenza.

Ignorare tuttavia i problemi del paese non sarebbe corretto, però non condivido il principio secondo il quale la colpa sarebbe da addebitarsi al solo GoE quando in realtà l'intera situazione del paese è molto più complessa e articolata.

Comunque indipendentemente dalle diverse opinioni ci si ritrova sempre allo stesso punto, quale è lo schieramento alternativo al GoE? Chi lo rappresenta? Quale è cioè la figura di riferimento e quali i principi economici ai quali si ispira (dando per scontato che quelli politici sono quelli espressi dalla Costituzione)?

Ho visto solo ora il video postato dai ragazzi che si sono introdotti nell'ambasciata eritrea di Roma e non mi è parso di cogliere la necessaria lucidità e l'indispensabile chiarezza di intenti.

Considerando che la vecchia guardia non mollerà perchè gli viene chiesto con un comunicato letto con la forza presso la Tv di stato o alcune sedi diplomatiche, quale potrebbe essere il modo di risolvere la faccenda?

Bel dilemma.



Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Pettini
Bè, intanto non è negando l’evidenza dei fatti che si risolvono le questioni, i problemi interni devono essere risolti con il dialogo tra gli interessati prima che degenerino
Non è evitando il confronto che le differenze si appianano, nè tantomeno con la forza.

E’ mia opinione che i tempi potrebbero essere maturi per un recupero di credibilità e per l’interesse comune; potrebbe essere fatta una proposta unilaterale dal goe-isais per un invito-conferenza congiunta tra chiunque interessato, magari in sede neutra per sentire anche la voce di chi dissente, oppure avente come ordine del giorno la stella polare riconosciuta da tutti, ovvero la Costituzione Eritrea e magari cominciare a intraprendere, con il primo passo, un cammino di riconoscenza comune.

Da notare che nell’ambito degli articoli della Costituzioni già sono presenti alcune tracce relative ai principi economici di riferimento
D’altra parte una nazione che ha dimostrato così fiero carattere deve e potrà trovare modo di ricomporre la sua compattezza originaria.

Sono consapevole che non è semplice, ma non impossibile, occorre solo determinazione e volontà.
Se il goe-isaias si ritiene in diritto di governare il paese ha il dovere morale di provarci dimostrando di sapere gestire anche questi eventi.

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Per quello che conosco, la guerra per l'indipendenza ha trovato tutto il popolo eritreo unito in uno sforzo straordinario. Il Presidente Isaias, mi dicono, era considerato il "Che" dell'Africa. Siamo sicuri che dietro di lui non ci siano Generali con interessi che vanno in tutt'altra direzione della volontà originaria del Goe?
Cordialmente

Re: Golpe in Eritrea

Martino,
sono d’accordo, la conquista dell’indipendenza è stata raggiunta con il pieno contributo di tutti gli Eritrei
E sottolineo tutti, anche di quelli che dopo la dichiarazione di indipendenza nel corso dell’Assemblea Nazionale nel 1993 non hanno votato per isaias ma per Mesfin Hagos il quale con un voto in più sarebbe stato lui il presidente eletto.
Per cui è evidente che già allora non è che tutti fossero d’accordo con la candidatura di isaias,il tanto sbandierato unanime consenso su di lui è pura propaganda, ed è da allora che sono iniziate le prime divergenze di opinioni sconfinaste negli eccessi da tutti conosciuti.
Da non dimenticare che la sua nomina pro tempore aveva il mandato di portare la nazione verso la transizione.

Altra considerazione, una cosa è l’incondizionato amore del popolo per la propria patria e un’altra cosa è il consenso verso il goe, sono due cose diversissime, per molti incompatibili.

Che isaias sia stato considerato il Che d’africa non lo so, ma questo non farebbe che confermare quanto poi successivamente ha fatto, fallimenti e voltafaccia compresi.
Eclatante è il suo maggiore tradimento nel non volere rendere operativa la costituzione e nel rendere eterna la transizione verso di essa da lui stesso votata e origine del contrasto con i G 15, e di quanto da lui dichiarato nell’agosto del 91 a pochi mesi dall’indipendenza.

It will be a mistake
– sue testuali parole –
to turn this broad front into a political grouping which will inevitably mean a one-partyState in Eritrea. (…) We are simply serving as caretakers during the transition

E’ mia opinione che non ci sia nessuno oltre a lui che abbia il ferreo controllo su tutti e l’autorità per decidere qualsiasi cosa in autonomia in eritrea, pertanto tutto quello che si è realizzato nel bene e nel male, è riconducibile alla sua esclusiva responsabilità.


nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno, i pregressi storici che hanno portato alla attuale situazione politica in Eritrea sono già noti e si riferiscono ad un periodo antecedente al 1998 quando l’aggressione etiopica ha posto il paese in una fase di emergenza transitoria che si risolverà solo con la liberazione dei territori sovrani eritrei e la piena adesione dell’Etiopia alle disposizioni della Commissione Confini.

L’attualità è diversa ed è caratterizzata da un importante stato di emergenza e ignorare questo stato di emergenza ancora pienamente attuale sarebbe un errore gravissimo, così come è gravissimo e molto rischioso adagiarsi sulla apparente tranquillità che attualmente caratterizza la vita quotidiana eritrea.

Le recenti proteste di giovani eritrei in alcune sedi diplomatiche europee hanno, secondo il mio parere, mancato assolutamente di tenere in considerazione questo aspetto, così come è sempre stato anche in passato.

Perché dunque la protesta non si rivolge prima di ogni altra verso l’Etiopia e i paesi che la proteggono nel suo percorso di illegalità?

Perché non viene difeso anche da questi scontenti il diritto dell’Eritrea al rispetto dei suoi diritti come viene da sempre fatto dalle comunità degli eritrei che si riconoscono nel GoE?

Temo che questo atteggiamento possa nascondere fini diversi da quelli orientati al bene del paese.


Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

E ancora con sta storia, proprio non comprendete che questo è un problema che goe-isaias ha ampiamente sfruttato e che non incanta più nessuno.

Perché si domanda i giovani non si adeguano al political correct
Ma perchè evidentemente le priorità che i giovani ragazzi di oggi evidenziano sono diverse da quelle del goe-isaias.
E' così semplice.

Evidentemente queste persone pensano che non sia prioritario rimanere per 20 anni bloccati con l’economia in sfacelo, emigrazione giornaliere, viaggi della speranza, arresti, assenza di lavoro, militare eterno e chi ne ha più ne metta.

Evidentemente costoro pensano che le divergenze con i paesi confinanti possano e debbano avere un taglio diverso da quello avuto fino ad ora e che questo motivo non li condanni a un futuro senza speranza.

E questo la dice sulla capacità del goe di ascoltare le nuove generazioni del suo popolo.

Come la dice lunga sull’unanime consenso che il goe-isaias pensa di avere.

Ma lei ha mai frequentato i dintorni di Porta Venezia. Ha mai visto i giovani eritrei, bei ragazzi e ragazze eritrei che fanno amicizie, si innamorano, vogliono vivere, lavorare e fare famiglia, insomma avere una vita normale?

Ci provi

Nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Vorrei molto semplicemente vedere i giovani eritrei, bei ragazzi e ragazze che fanno amicizie, si innamorano, vogliono vivere, lavorare e fare famiglia, insomma avere una vita normale, che oltre a presentarsi all'ambasciata per tappezzarla di volantini sfilassero per le strade delle città dove risiedono per chiedere che i diritti dell'Eritrea siano rispettati.

Perchè spero siamo daccordo che qualunque siano le colpe del GoE non si discute sul fatto che la Commissione Confini ha dato ragione alle istanze eritree e che le sue determinazioni vadano rispettate e fatte rispettare?

Se l'alibi della questione etiopica fosse rimosso e pur in seguito alla normalizzazione dei rapporti fra i due paesi il GoE continuasse sulla sua linea a questo punto non più giustificabile dallo stato di emergenza, sarei il primo ad assumere posizioni critiche, questo perchè come italiano mi sento quota parte responsabile dello stallo politico in Eritrea dovuto al mancato intervento del mio paese a tutela degli impegni assunti ad Algeri nei confronti dei paesi aderenti ai Patti.

L'atteggiamento palesemente filoetiopico dell'Italia è censurabile e dovrebbe essere continuamente oggetto di proteste da parte di quei giovani eritrei che nel pieno delle loro energie e dei loro diritti non dovrebbero mancare di far sentire la propria voce.


Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno

Sono il primo ad essere d’accordo con lei sul fatto che la questione etiopica esiste e non minimizzo le loro inadempienze così come penso nessuno dei dimostranti disconosce.

Occorre però distinguere i due livelli una cosa è la questione etiopia un’altra è la situazione socio-economica interna all’eritrea, ed è a questa che i protestanti si riferiscono.

Il punto è che a un certo punto occorre un certo pragmatismo, bisogna prendere atto che nonostante i diritti eritrei lesi la forza che l’ eritrea è capace di svolgere nei confronti del resto del mondo per la difesa delle sue ragioni è pari a zero.

Senza offese per nessuno ritengo per quattro ragioni principali (tra le altre)
1- La gestione politica del goe-isaias, piaccia o non piaccia, non incontra il plauso dell’opinione pubblica
2- Evidentemente Badme non vale una messa per nessuno.
3- La bilancia economica e di mercato pende troppo verso l’etiopia
4- Peso economico e di numeri per il mercato mondiale troppo piccolo (alcune volte piccolo non è bello)

Non dimentichiamo che il numero di abitanti è quasi pari a una città come Milano e tende a scendere.

Posso anche ammettere che la nazione gendarme del mondo probabilmente avrebbe interesse a un controllo dell’area

E qui sta il punto il goe è stato per troppo tempo in difesa. Il continuo dover parare colpi ha avuto come risultato l’avvitamento verso la disastrosa situazione finale che sta sfilacciando il consenso della sua gente.

Il goe deve prendere atto che l’unità di intenti che ha avuto per la lotta per l’indipendenza difficilmente ora sarebbe ripetibile ancora sotto la sua guida sempre più messa in discussione.

Pur dando atto della volontà del goe.isaias di volere con determinazione i diritti territoriali, non può fondare la sua politica interna solo su di essi come ha fatto per 20 anni il punto di rottura interno si avvicina.
Ho già avuto modo di dire che dopo la guerra la questione trieste, rimasta aperta per circa 20 anni e che per certi versi è simile a quella etiopica, non ha impedito all’italia di sviluppare la sua economia fino a farla diventare tra le prime al mondo.

Il reagire scomposto del goe è nel metodo e nella direzione sbagliata, non è verso la sua gente che deve agire con rabbia e mezzi coercitivii, ma deve sapere trovare il coraggio di seguire quello che in origine è stata la sua stella polare, la National Charter.

Vedrà che potrebbe ancora recuperare il consenso delle nuove generazioni

Da non dimenticare mai, alla fine siamo tutti soli, oltre alle proteste, con pragmatismo si lavori, ci si emancipi da soli, solo su noi stessi possiamo contare.


Nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno,
parafrasando una sua espressione le rispondo che: “L’agire scomposto del veterano di Assab e dei ragazzi che hanno fatto irruzione in alcune sedi diplomatiche, è nel metodo e nella direzione sbagliata, e che non è verso la sua gente che devono agire con rabbia e mezzi coercitivi, ma devono sapere trovare il coraggio di seguire quello che in origine è stata la sua stella polare, la National Charter”.

Questo per dire che se si vuole risultare convincenti come oppositori a un governo ritenuto coercitivo e autoritario, occorre agire con compostezza e autorevolezza secondo le regole democratiche che si vorrebbero difendere.

Ecco dunque l’esigenza di fondare organizzazioni e partiti in patria e all’estero intorno a personaggi di importante spessore culturale che sappiano fare proprie le istanze collettive dei dissidenti, far conoscere al mondo il numero reale di tali dissidenti, e il loro programma politico economico non già basato solo sulla National Charter o sulla Costituzione, che sono linee guida, ma su un ben articolato programma tecnico operativo.

Siamo tutti in trepidante attesa.

Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Pettini

Relativamente alla sua prima parte mi permetto di replicare che se la forma della protesta non è stata di certo urbana essa è la diretta conseguenza dell’atmosfera che si respira in patria, d’altronde altri metodi democratici erano già stati effettuati vedi i G 15 ad esempio, i risultati sono da tutti conosciuti.

Certo che i mezzi per perseguire risultati democratici a cui si aspira dovrebbero essere ben altri, sono perfettamente d’accordo con lei, ma concorderà che oggi in patria l’agire pacifista non è tanto facile.

La seconda sua parte mi trova consenziente, anch’io auspico una convergenza di persone in grado di proporre idee per il progresso sociale ed economico dell’eritrea, oserei dire che è fondamentale.

Va da sé che occorrerebbe partire dalle fondamenta dello stato e questo già sarebbe un bel successo realizzarlo, se poi anche il goe desse il suo contributo sarebbe il massimo.
In questo modo la compattezza spirituale degli eritrei avrebbe ancora modo di essere esplicitata al mondo.

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Volevo intervenire solo per fare una piccola precisazione anche se ormai ritengo l’argomento irrilevante:il veterano di guerra conosciuto per le sue imprese eroiche ad Assab durante la guerra 1998-2000, il col. Osman Saleh non ha nulla a che fare con i fatti del 21 Gennaio scorso. La persona coinvolta in quella facenda e`un omonimo con grado di capitano.

Cordiali saluti,

Halewa Sewra

Re: Golpe in Eritrea

Anche a me risulta la stessa cosa, tuttavia bisogna dire che gni giorno si vengono a sapere nuovi dettagli della sciagurata impresa oramai denominata "Operazione Forto".

Al momento sembra sempre più definita la teoria che le reponsabilità sarebbero da ricercare in un numero ristretto di persone di secondo piano fra le quali spiccherebbe il nome di un governatore di regione come unico nome eccellente.

Indipendentemente comunque dalle responsabilità dirette quello che è importante sottolineare ancora una volta è il comportamento assolutamente composto ed esemplare della popolazione eritrea, a tutti i livelli anche istituzionali, grazie al quale un evento potenzialmente pericoloso per la pace sociale non ha avuto alcuna conseguenza negativa.

Enorme invece il danno di immagine per l'Eritrea che ne derivato indirettamente per effetto dell'immediata campagna di strumentalizzazione e disinformazione attivata da forze che per i loro scopi speculano su ogni possibile argomento che abbia attinenza con il paese.


Stefano Pettini


Re: Golpe in Eritrea

Sinceramente: com'è la situazione?

Re: Golpe in Eritrea

la situazione? tutte rose e fiori si stà meglio di quando si stava peggio ma peggio di quando si stava meglio

Re: Golpe in Eritrea

AGAME'
la situazione? tutte rose e fiori si stà meglio di quando si stava peggio ma peggio di quando si stava meglio


Sig. AGAME' lei e' stato chiarissimo: solo un piccolo particolare non mi e' chiaro!
Quando e' che si stava meglio e quando si stava peggio?

Re: Golpe in Eritrea

MOLTI DEI PARTECIPANTI A QUESTO FORUM HANNO UNA CARATTERISTICA IN COMUNE: LANCIANO IL SASSO E NASCONDONO LA MANO!!!DOPO LA PRIMA CAZZATA SPARISCONO.