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Re: Golpe in Eritrea

Sig. Nessuno,
ridevo con sarcasmo sulle cancellazioni del Sig. Pettini...
Sono assolutamente in linea con quello che scrive e sono costantemente preoccupato delle sorti dei nostri fratelli.
Un caro saluto

Re: Golpe in Eritrea

Pare che tutto sia finito in una bolla di sapone.
Comunque è signifiacito quello che è successo. A mio avviso è l'inizio di una nuovo periodo. Vedremo.

dal web:


Il governo di Asmara ha riferito che oggi nella capitale è tornata la calma dopo che il 21 gennaio un gruppo di militari ha attaccato il ministero dell’informazione e l’ha assediato.

Una volta preso il controllo delle trasmissioni tv e radio, i soldati ribelli hanno obbligato Asmelash Abreha, manager della tv nazionale Eri-tv, a leggere una dichiarazione in cui si affermava che la costituzione del 1997 sarebbe stata ripristinata e i prigionieri politici liberati. Nel messaggio non c’era però nessun accenno alla richiesta di deposizione dell’attuale presidente dell’Eritrea Isaias Afewerki.

In risposta all’attacco, l’esercito ha circondato l’edificio governativo e i ribelli si sono arresi. I golpisti sono stati portati via in veicoli corazzati verso una base militare a sud della capitale, riferisce il Daily Maverick, ma non si conoscono altri dettagli del negoziato avvenuto con il governo. Nella serata di lunedì le trasmissioni tv e radio nazionali sono state riattivate con un notiziario preregistrato, senza nessun accenno all’interruzione dei programmi.

Secondo fonti diplomatiche l’attacco avrebbe coinvolto solo l’edificio del ministero dell’informazione, nessun colpo d’arma da fuoco è stato sparato e la città oggi appare tranquilla. Araya Desta, rappresentante permanente dell’Eritrea all’Onu, ha dichiarato che “non c’è nessun problema, tutto è stato risolto”.

Le informazioni che arrivano dall’Eritrea però sono difficilmente verificabili, dal momento che il paese ha ristretto al massimo l’accesso ai mezzi d’informazione stranieri.
“Al momento si usa la parola ‘golpe’ ma l’azione dei militari non aveva nessuna caratteristica del classico colpo di stato”, ha riferito ad Al Jazeera Salem Solomon, giornalista di origini eritree che vive in Florida. “L’opposizione più forte al governo nazionale viene dall’estero, in patria non c’è mai stata molta resistenza”.

Secondo il sito Awata.com, voce dell’opposizione eritrea negli Stati Uniti, il colpo è stato guidato da Saleh Osman, comandante dell’esercito considerato un eroe della guerra contro l’Etiopia degli anni 1998-2000. Attivisti dell’opposizione in esilio hanno confermato che negli ultimi tempi è cresciuto il dissenso all’interno dell’esercito, specialmente a causa delle difficoltà economiche del paese. “I problemi economici hanno peggiorato le relazioni tra governo e soldati”, dichiara un attivista dall’Etiopia.

Re: Golpe in Eritrea

No sig bobo il mio riferimento andava alla segretaria ridens la quale neanche si rende conto di quale tragedia si stia vivendo attualmente nel paese e di quale sacrificio personale si sono coraggiosamente assunti coloro i quali chiedono quello che lui ha in abbondanza qui dove tranquillamente vive e non vuole riconosce ad altri suoi compatrioti, il diritto alla libertà.

Quanto è successo è sintomatico del comune sentimento di sconcerto che serpeggia tra la gente.
Quale altra forma di espressione possibile in patria se non in siffatti modi?
Non una forza esterna è intervenuta a manifestare il dissenso verso il goe, ma bensì eroici componenti dell’esercito popolare.
Questa forte presa di posizione di questi giovani ha come elemento qualificante la richiesta di rendere operativa la Costituzione Eritrea e di liberare i fratelli eritrei detenuti politici;sosteniamoli almeno moralmente.
Questi coraggiosi, e prima di loro e dopo di loro altri ci saranno fino alla liberazione, non sono nemici del popolo, sono semplicemente il popolo.
Per 20 anni il regime di isaias ha chiesto enormi sacrifici e compattato gli eritrei con lo spauracchio del nemico alle frontiere e del mondo intero contro.
Da oggi si aggiunge e certifica come dissidente il suo stesso popolo.

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Sig. Nessuno, gente come lei e`destinata a marcire in Occidente. Ripudiato da tutti non ha che sfogarsi in questo forum pontificando a destra e sinistra sul come si dovrebbe governare in Eritrea. Scommetto che aveva gia`pronta la ‘Samsonite’...:)
Indubbiamente quella di ieri e`stata un'operazione mediatica, o Bufala,ben coordinata dei ‘soliti noti’. E solo a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione dell' oramai annuale relazione di Human Rights Watch che infangava, ancora una volta, il buon nome degli Eritrei e del loro Governo. Insomma i nemici dell'Eritrea ed i loro collaboratori continuano a minare il percorso di sviluppo economico che oltretutto ultimamente aveva anche visto l’annuncio dell'attuazione a presto di nuove riforme mirate ad attrarre investitori dall’estero. E gli avvoltoi stanno ad aspettare...

cordialmente,

Halewa Sewra

p.s. non sono il segretario di nessuno esprimo solo cio`che penso.

Re: Golpe in Eritrea

Nulla di nuovo da parte di chi ostinatamente è a difesa di un regime sempre più isolato e destinato a scomparire.
Da queste persone solo frasi oramai standard e parole d’ordine imparate a memoria.
Nulla che smentisca i danni che il goe sta infliggendo da 20 anni al suo popolo.
Nessuna domanda essi si pongono sul fallimento della politica economica del goe con la sua implicita e dichiarata ammissione che occorrono riforme per l’economia eritrea (dichiarazioni di isaias)
La verità è che essa versa in uno stato comatoso causato dall’incapacità di gestione della politica economica del goe.
Neanche si rendono conto della impossibilità di convincere eventuali investitori a operare in un paese ad alto rischio e senza nessuna certezza del diritto come il loro.
Nessuna domanda sul perché tutto il mondo conosciuto critichi apertamente la conduzione verticistica di isaias
Nessuna idea del perché decine di migliaia di suoi concittadini preferiscano rischiare la vita per cercare di marcire in occidente (a loro dire), evidentemente questi sventurati reputano sia preferibile
al restare in patria.
Neanche si pongono la domanda del perché alcuni coraggiosi loro compatrioti, eroi nella difesa della loro patria, reputino sia necessario dare un forte segnale che vada verso la discontinuità politica del loro governo
smentendo di fatto l’illusione di compattezza di pensiero tra la dirigenza e il popolo.
E gli avvoltoi continuano imperterriti a banchettare sulla carcassa di quanto resta del popolo eritreo.
Arrivati alle ossa se ne voleranno via.

nessuno

P.S naturalmente questo è il mio libero pensiero se vi pare.

Re: Golpe in Eritrea

Sig. Halewa Sewra,
mi spiace che porta rabbia e rancore che si evincono dalle sue considerazioni al Sig. Nessuno.
Marcire in occidente: come fà a dirlo? Conosce la realtà dei singoli? E' una pura e puerile generalizzazione
Preparata la "sansonite"? Ma che significa? Ma lei pensa veramente che i fratelli che vivono in occidente cambiasse il governo in Eritrea tornerebbero in patria? Già le posso confermare - e questo è certo perchè mi riguarda personalmente - dopo tutti questi anni vissuti in occidente, orami mi sono costruito una vita piena di soddisfazioni in occidente (non stò marcendo) e, ritengo - anche per i miei figli - di continuare la mia vita qui. ciò non toglie il fatto che la mia mente democratica possa fare delle valutazioni, critiche, osservazioni su quella che sarà sempre la mia Patria anche se il destino ha voluto che non ci vivessi.
Dagli scritti, mi sembra che anche il Sig. Nessuno non stia marcendo in occidente.
Si rilassi e cerchi di mettere in dubbio le sue convinzioni (non ho detto di cambiarle).
Buona giornata
bobo

Re: Golpe in Eritrea

Vorrei postare un documento del seguente Ambasciatore eritreo presentato al pubblico e liberamente tradotto.

“Ambassador Girma Asmerom’s
Permanent Representative of Eritrea to the African Union and UNECA
Riflessioni sul cosiddetto "tentativo di colpo di stato" in Eritrea.

A partire dal 21-01-13 c’è stata concertata e coordinata campagna di disinformazione da parte dei media circa la situazione creatasi in eritrea denominata “tentato colpo di stato militare
Non c'è mai stato un "tentativo di golpe militare", e non ci sarà mai un colpo di stato nel eritrea. Essa è il pio desiderio di alcuni quartieri. Lo dico senza tema di smentite.
Si potrebbe dire perchè no? E 'una domanda legittima.

1 - Il tessuto sociale e la struttura militare dell'Eritrea non consentono che tale azione disastrosa e stupida venga messa in atto.
Si tratta di una società costruita sulla fiducia e l'inflessibile impegno per l'unità del popolo e lo sviluppo economico del paese che emana dalla visione che è colato nel cuore e nella mente di ogni eritreo che i nostri martiri, le cui immagini sono appeso alla pareti di ogni casa, hanno affidato a noi.

In qualità di partecipante servizio nazionale e un membro dell'esercito di riserva e regolare, quasi tutte le persone abili in Eritrea sono armate.
Come risultato, chi va a combattere chi? E chi sta per mobilitare chi? Perciò, a meno che qualcuno è stupido o pazzo lui / lei non tenterà un colpo di stato militare che è destinata a fallire fin dal suo inizio.

2 IL PAESE è così tranquillo che
Con l'eccezione dell’aeroporto, nessuna cariche di governo o istituzione, che si tratti del presidente o uffici ministeriali, hotel, banche, ecc ... utilizza metal detector o misure elettroniche .
Ministri o comandanti militari, tra cui la moglie del presidente ed i suoi bambini sono semplici cittadini e vivono una vita semplice. Li potete trovate e di vedere in qualsiasi luogo pubblico senza guardie del corpo”


A seguito delle affermazioni dell’Ambasciatore anch’io ritengo il caso di fare le mie riflessioni.
Intanto devo dire che questo documento è al solito infarcito di vuota retorica e pie illusioni, non entra assolutamente nel merito di quanto è accaduto né fa chiarezza alcuna, poteva dare la sua corretta informazione senza amene divagazioni.
Non ci spiega come mai l’esercito popolare eritreo così compatto nel seguire le direttive del goe (dice lui) ha ritenuto di presentarsi un bel giorno con carri armati davanti alla centrale di informazione per cercare di divulgare alla nazione le sue argomentazioni, da loro considerate di rilevante importanza per il popolo.
Non potevano mandare una richiesta scritta senza tutto sto casino direte voi.
Evidentemente non è stato possibile, altri prima di loro l’hanno fatto i G 15 etc. per le stesse richieste sono spariti, di loro più nessuna traccia, ancora una volta la così tanta sbandierata compattezza di popolo poi alla prova dei fatti non lo è.
Il coraggio di questi ragazzi è enorme sapevano del rischio che correvano ma non si sono risparmiati.
Che non sia stato un colpo di stato è chiaro, se lo fosse stato gli organizzatori non avrebbero raggiunto per primo il Ministero dell’Informazione allo scopo di divulgare la richiesta di Rendere operativa la Costituzione Eritrea in cui evidentemente si riconoscono, che è poi la stessa ratificata dall’Assemblea Costituente il 23 maggio 1997 e non ancora implementata.
Da troppo tempo questa richiesta è rifiutata ed è sicuramente questo il motivo principe, oltre alla richiesta di scarcerazione dei fratelli eritrei detenuti politici, che una parte dell’esercito popolare ha inteso dichiarare con forza.
Nessuno di quanti esprimono opinioni diverse dal goe è nè vuole agire contro il popolo eritreo perché esso stesso è il popolo eritreo, sono gli stessi che hanno combattuto per la libertà comune, sono loro e i loro caduti i Martiri
Altri sono quelli che con il loro ostinato rifiuto di completare la libertà del popolo richiesta operano imperterriti e incoscienti alla sua divisione, anche a rischio di future fratture insanabili e sanguinose.

Sempre di più sono i giovani eritrei che partecipano alle manifestazioni tese al ripristino della legalità in patria
Numerosi sono stati coloro i quali in quei giorni a Londra come a Frankfurt hanno manifestato per esprimere solidarietà e sostegno ai loro compagni militari e per fare proprie le loro rivendicazioni.
Sappia il goe che non esiste solo una dissidenza all’estero, è ora certificato che esiste anche quella interna.
La rivolta in Eritrea: un prologo, non un Epilogo

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Golpe?
Siete sicuri si sia trattato di un tentativo di colpo di stato?
Io ero li e al massimo si può parlare di un tragicomico colpo di testa architettato da un ristretto gruppetto di attempati facinorosi.
I giovani, coinvolti a loro insaputa, quando si sono resi conto di quello che stava realmente accadendo hanno preso le distanze dagli autori del gesto e sono tornati ai reparti.
I vecchi leoni ci hanno rimesso le penne.
Rimane da chiarire come l'eroe di Assab sia potuto ridursi al punto da dover scappare a piedi nelle campagne e farsi riacciuffare dalle donne della zona.

Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Ok anche giocando sul significato delle parole allora qualcuno ci vuole spiegare quale è il significato vero della scampagnata che un nutrito gruppo di militari, utilizzando in modo improprio mezzi corazzati, ha inteso realizzare in un palazzo di Asmara, guarda caso adibiito anche a radiodiffusione
E anziché darsi al classico pic nic ha inteso rilasciare un messaggio alla nazione laddove veniva richiesta l’implementazione della Costituzione e il rilascio dei prigionieri politici.
Orrore ma come si permettono questi sciagurati di disturbare il manovratore unico.
E’ mia opinione che questo era lo scopo principe della loro missione, cercare ancora una volta, onde evitare al popolo eritreo una tragedia fratricida, di rivendicare il ripristino della legalità Costituzionale nel paese e rimarcare l’insoddisfazione degli eritrei della gestione dei dirigenti pro tempore.
Questo fatto rilevante ritengo meritasse almeno una corretta info da parte del goe, il pari coraggio lo avrebbe dovuto dimostrare il goe informandone la nazione.
Così invece non è avvenuto alla ripresa delle radiodiffusioni la priorità è stata data a amene notizie da Parigi. Questo è il loro coraggio, questo è il loro controllo sul popolo; hanno paura di esso e delle sue reazioni.

E’altresì patetico il tentativo di coloro i quali tentano in tutti i modi di sminuire il coraggio di quei giovani che consapevolmente e conoscendone le difficoltà si sono impegnati a loro rischio per difendere i diritti di tutti.

Così come indigna la disinformazione e il tentato ridicolo che si vuole gettare su coloro che Eroi della difesa della nazione si sono esposti ancora una volta a difesa di essa.

Rimane da rimarcare il fatto che gli organi di propaganda di parte e i tromboni della disinformazia si prestano ancora una volta ad allinearsi al dettato del regime solo a cose consolidate, aspettando l’evoluzione dei fatti prima di esprimersi definitivamente.

E questi pusillanimi si ritengono i soli degni di rappresentare la Nazione Eritrea

Non solo in Eritrea si inizia ad agire nel supportare i coraggiosi militari, da tutte le parti si sono levate le reazioni contro il regime, da Londra, Frankurt, Olanda, Milano, Roma etc., e sempre di più lo saranno fino allo scontato epilogo

nessuno.

Re: Golpe in Eritrea

Simpatico il suo monologo, ma rimane la cruda verità.

I cospiratori non erano giovani ansiosi di cambiamenti bensì tre o quattro anzianotti che con la loro capacità ed esperienza sorprende si siano avventurati in una azione così dissennata e senza speranza.

L'aspetto tragicomico al quale accennavo è che quando i giovani si sono resi conto di essere stati inviati sul posto con l'inganno, se ne sono andati lasciando come farlocchi i facinorosi che si sono dispersi fuggendo in manera scomposta e indecorosa prima di essere riacciuffati dalla stessa popolazione.

Fermo rimanendo il concetto aureo che se la popolazione avesse deciso la sollevazione e nel pieno diritto alla autodeterminazione avesse sollevato l'attuale governo dall'incarico sostituendolo con un altro ritenuto più valido, questo sarebbe stato un gesto da rispettare e del quale prendere atto come diritto del popolo sovrano.

Tuttavia ciò non è accaduto e altrettanto bisogna tenerne conto.


Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

La cruda verità Pettini è che il disgraziato paese si trova nelle condizione che tutti sanno e che è inutile continuare a ripetere e fare finta di ignorare dall’alto dei suoi privilegi.

Chi la pensa come lei ostinatamente si rifiuta di vedere tutto quello che succede in Eritrea e all’estero, laddove l’esistenza di una plurale informazione emancipa dal pensiero unico che in patria viene imposto.
Quello che recentemente è successo non è che il proseguo di quanto nel tempo è accaduto e sta accadendo.

Chi come lei supporta ostinatamente le confuse e avventurose iniziative del goe rifiuta di vedere i campi di accoglienza alle frontiere stracolmi di decine di migliaia di eritrei rifugiati, proteste dei reduci represse, scomparsa di persone da anni, intere squadre di giocatori mai più rientrati in patria, piloti adibiti all’aereo personale di Isaias fuggiti, richiedenti rifugio politico, occupazioni sempre più insistenti delle ambasciate nel mondo intero di dimostranti.

Ma tutto questo pettini cosa le significa, nulla? Non crederà davvero, come ha dichiarato un diplomatico eritreo , “sono solo stupidi pazzi incoscenti che non sanno quello che fanno” questi invece lo sanno benissimo, vogliono solo un paese normale e una vita migliore.

Scusi se è chiedere troppo.

Quanto descritto sono un piccolo esempio dei fatti più eclatanti conosciuti che neanche lei può minimizzare: questi traggono origine da iniziative autonome del popolo e che non possono essere derubricate come interferenze esterne.

Lei continua a prospettare che un cambiamento politico in eritrea sia possibile solo attraverso un sollevamento popolare, spero si renda conto di quello che ciò significherebbe.
E' vero il contrario ed è proprio quello che con intelligente senso dello stato e lungimiranza politica chi dissente cerca di evitare, un bagno di sangue, una somalizzazione dell’Eritrea.

Nello specifico, è patetico affermare come lei sta facendo che dei poveri vecchi abbiano intrapreso una iniziativa di protesta solitaria, anche se devo prendere atto che con il numero sempre più alto di giovani che fuggono dal paese, fra un po’ rimarranno solo loro.
Questi tre o quattro anzianotti, cosa richiedevano di così stravolgente se non il rispetto della National Charte? Al che mi domando, sono essi cospiratori come li chiama lei o è il goe o meglio isaias che tradisce imperterrito e impunito il volere del popolo?

Vede pettini, sta tutta qui la differenza da una parte c’è chi nel suo essere libero dissente e cerca di realizzare un paese normale, utilizzando metodi dignitosi e civili, rifuggendo la violenza per ottenere finalmente quanto descritto nella National Charter, dall’altra c’è chi invece si oppone a quanto promesso, e imperterrito prosegue nella sua onirica visione di un paese a guida unica fallimentare e non supportata da risultati concreti.

Disposto a tutto anche al rischio di un confronto sanguinoso e fratricida pur di mantenere il solitario potere, perché a questo presumibilmente prima o poi si arriverà se il goe dicasi isaias non modificherà la sua intransigente posizione.
Con risultati disastrosi per tutti.

Nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Non credo nel rischio di un confronto sanguinoso in Eritrea perchè il paese comunque vive un periodo di tranquillità, pur nella difficoltà, e sarebbe da folli rimettere tutto in discussione con la violenza.

Ignorare tuttavia i problemi del paese non sarebbe corretto, però non condivido il principio secondo il quale la colpa sarebbe da addebitarsi al solo GoE quando in realtà l'intera situazione del paese è molto più complessa e articolata.

Comunque indipendentemente dalle diverse opinioni ci si ritrova sempre allo stesso punto, quale è lo schieramento alternativo al GoE? Chi lo rappresenta? Quale è cioè la figura di riferimento e quali i principi economici ai quali si ispira (dando per scontato che quelli politici sono quelli espressi dalla Costituzione)?

Ho visto solo ora il video postato dai ragazzi che si sono introdotti nell'ambasciata eritrea di Roma e non mi è parso di cogliere la necessaria lucidità e l'indispensabile chiarezza di intenti.

Considerando che la vecchia guardia non mollerà perchè gli viene chiesto con un comunicato letto con la forza presso la Tv di stato o alcune sedi diplomatiche, quale potrebbe essere il modo di risolvere la faccenda?

Bel dilemma.



Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Pettini
Bè, intanto non è negando l’evidenza dei fatti che si risolvono le questioni, i problemi interni devono essere risolti con il dialogo tra gli interessati prima che degenerino
Non è evitando il confronto che le differenze si appianano, nè tantomeno con la forza.

E’ mia opinione che i tempi potrebbero essere maturi per un recupero di credibilità e per l’interesse comune; potrebbe essere fatta una proposta unilaterale dal goe-isais per un invito-conferenza congiunta tra chiunque interessato, magari in sede neutra per sentire anche la voce di chi dissente, oppure avente come ordine del giorno la stella polare riconosciuta da tutti, ovvero la Costituzione Eritrea e magari cominciare a intraprendere, con il primo passo, un cammino di riconoscenza comune.

Da notare che nell’ambito degli articoli della Costituzioni già sono presenti alcune tracce relative ai principi economici di riferimento
D’altra parte una nazione che ha dimostrato così fiero carattere deve e potrà trovare modo di ricomporre la sua compattezza originaria.

Sono consapevole che non è semplice, ma non impossibile, occorre solo determinazione e volontà.
Se il goe-isaias si ritiene in diritto di governare il paese ha il dovere morale di provarci dimostrando di sapere gestire anche questi eventi.

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Per quello che conosco, la guerra per l'indipendenza ha trovato tutto il popolo eritreo unito in uno sforzo straordinario. Il Presidente Isaias, mi dicono, era considerato il "Che" dell'Africa. Siamo sicuri che dietro di lui non ci siano Generali con interessi che vanno in tutt'altra direzione della volontà originaria del Goe?
Cordialmente

Re: Golpe in Eritrea

Martino,
sono d’accordo, la conquista dell’indipendenza è stata raggiunta con il pieno contributo di tutti gli Eritrei
E sottolineo tutti, anche di quelli che dopo la dichiarazione di indipendenza nel corso dell’Assemblea Nazionale nel 1993 non hanno votato per isaias ma per Mesfin Hagos il quale con un voto in più sarebbe stato lui il presidente eletto.
Per cui è evidente che già allora non è che tutti fossero d’accordo con la candidatura di isaias,il tanto sbandierato unanime consenso su di lui è pura propaganda, ed è da allora che sono iniziate le prime divergenze di opinioni sconfinaste negli eccessi da tutti conosciuti.
Da non dimenticare che la sua nomina pro tempore aveva il mandato di portare la nazione verso la transizione.

Altra considerazione, una cosa è l’incondizionato amore del popolo per la propria patria e un’altra cosa è il consenso verso il goe, sono due cose diversissime, per molti incompatibili.

Che isaias sia stato considerato il Che d’africa non lo so, ma questo non farebbe che confermare quanto poi successivamente ha fatto, fallimenti e voltafaccia compresi.
Eclatante è il suo maggiore tradimento nel non volere rendere operativa la costituzione e nel rendere eterna la transizione verso di essa da lui stesso votata e origine del contrasto con i G 15, e di quanto da lui dichiarato nell’agosto del 91 a pochi mesi dall’indipendenza.

It will be a mistake
– sue testuali parole –
to turn this broad front into a political grouping which will inevitably mean a one-partyState in Eritrea. (…) We are simply serving as caretakers during the transition

E’ mia opinione che non ci sia nessuno oltre a lui che abbia il ferreo controllo su tutti e l’autorità per decidere qualsiasi cosa in autonomia in eritrea, pertanto tutto quello che si è realizzato nel bene e nel male, è riconducibile alla sua esclusiva responsabilità.


nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno, i pregressi storici che hanno portato alla attuale situazione politica in Eritrea sono già noti e si riferiscono ad un periodo antecedente al 1998 quando l’aggressione etiopica ha posto il paese in una fase di emergenza transitoria che si risolverà solo con la liberazione dei territori sovrani eritrei e la piena adesione dell’Etiopia alle disposizioni della Commissione Confini.

L’attualità è diversa ed è caratterizzata da un importante stato di emergenza e ignorare questo stato di emergenza ancora pienamente attuale sarebbe un errore gravissimo, così come è gravissimo e molto rischioso adagiarsi sulla apparente tranquillità che attualmente caratterizza la vita quotidiana eritrea.

Le recenti proteste di giovani eritrei in alcune sedi diplomatiche europee hanno, secondo il mio parere, mancato assolutamente di tenere in considerazione questo aspetto, così come è sempre stato anche in passato.

Perché dunque la protesta non si rivolge prima di ogni altra verso l’Etiopia e i paesi che la proteggono nel suo percorso di illegalità?

Perché non viene difeso anche da questi scontenti il diritto dell’Eritrea al rispetto dei suoi diritti come viene da sempre fatto dalle comunità degli eritrei che si riconoscono nel GoE?

Temo che questo atteggiamento possa nascondere fini diversi da quelli orientati al bene del paese.


Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

E ancora con sta storia, proprio non comprendete che questo è un problema che goe-isaias ha ampiamente sfruttato e che non incanta più nessuno.

Perché si domanda i giovani non si adeguano al political correct
Ma perchè evidentemente le priorità che i giovani ragazzi di oggi evidenziano sono diverse da quelle del goe-isaias.
E' così semplice.

Evidentemente queste persone pensano che non sia prioritario rimanere per 20 anni bloccati con l’economia in sfacelo, emigrazione giornaliere, viaggi della speranza, arresti, assenza di lavoro, militare eterno e chi ne ha più ne metta.

Evidentemente costoro pensano che le divergenze con i paesi confinanti possano e debbano avere un taglio diverso da quello avuto fino ad ora e che questo motivo non li condanni a un futuro senza speranza.

E questo la dice sulla capacità del goe di ascoltare le nuove generazioni del suo popolo.

Come la dice lunga sull’unanime consenso che il goe-isaias pensa di avere.

Ma lei ha mai frequentato i dintorni di Porta Venezia. Ha mai visto i giovani eritrei, bei ragazzi e ragazze eritrei che fanno amicizie, si innamorano, vogliono vivere, lavorare e fare famiglia, insomma avere una vita normale?

Ci provi

Nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Vorrei molto semplicemente vedere i giovani eritrei, bei ragazzi e ragazze che fanno amicizie, si innamorano, vogliono vivere, lavorare e fare famiglia, insomma avere una vita normale, che oltre a presentarsi all'ambasciata per tappezzarla di volantini sfilassero per le strade delle città dove risiedono per chiedere che i diritti dell'Eritrea siano rispettati.

Perchè spero siamo daccordo che qualunque siano le colpe del GoE non si discute sul fatto che la Commissione Confini ha dato ragione alle istanze eritree e che le sue determinazioni vadano rispettate e fatte rispettare?

Se l'alibi della questione etiopica fosse rimosso e pur in seguito alla normalizzazione dei rapporti fra i due paesi il GoE continuasse sulla sua linea a questo punto non più giustificabile dallo stato di emergenza, sarei il primo ad assumere posizioni critiche, questo perchè come italiano mi sento quota parte responsabile dello stallo politico in Eritrea dovuto al mancato intervento del mio paese a tutela degli impegni assunti ad Algeri nei confronti dei paesi aderenti ai Patti.

L'atteggiamento palesemente filoetiopico dell'Italia è censurabile e dovrebbe essere continuamente oggetto di proteste da parte di quei giovani eritrei che nel pieno delle loro energie e dei loro diritti non dovrebbero mancare di far sentire la propria voce.


Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno

Sono il primo ad essere d’accordo con lei sul fatto che la questione etiopica esiste e non minimizzo le loro inadempienze così come penso nessuno dei dimostranti disconosce.

Occorre però distinguere i due livelli una cosa è la questione etiopia un’altra è la situazione socio-economica interna all’eritrea, ed è a questa che i protestanti si riferiscono.

Il punto è che a un certo punto occorre un certo pragmatismo, bisogna prendere atto che nonostante i diritti eritrei lesi la forza che l’ eritrea è capace di svolgere nei confronti del resto del mondo per la difesa delle sue ragioni è pari a zero.

Senza offese per nessuno ritengo per quattro ragioni principali (tra le altre)
1- La gestione politica del goe-isaias, piaccia o non piaccia, non incontra il plauso dell’opinione pubblica
2- Evidentemente Badme non vale una messa per nessuno.
3- La bilancia economica e di mercato pende troppo verso l’etiopia
4- Peso economico e di numeri per il mercato mondiale troppo piccolo (alcune volte piccolo non è bello)

Non dimentichiamo che il numero di abitanti è quasi pari a una città come Milano e tende a scendere.

Posso anche ammettere che la nazione gendarme del mondo probabilmente avrebbe interesse a un controllo dell’area

E qui sta il punto il goe è stato per troppo tempo in difesa. Il continuo dover parare colpi ha avuto come risultato l’avvitamento verso la disastrosa situazione finale che sta sfilacciando il consenso della sua gente.

Il goe deve prendere atto che l’unità di intenti che ha avuto per la lotta per l’indipendenza difficilmente ora sarebbe ripetibile ancora sotto la sua guida sempre più messa in discussione.

Pur dando atto della volontà del goe.isaias di volere con determinazione i diritti territoriali, non può fondare la sua politica interna solo su di essi come ha fatto per 20 anni il punto di rottura interno si avvicina.
Ho già avuto modo di dire che dopo la guerra la questione trieste, rimasta aperta per circa 20 anni e che per certi versi è simile a quella etiopica, non ha impedito all’italia di sviluppare la sua economia fino a farla diventare tra le prime al mondo.

Il reagire scomposto del goe è nel metodo e nella direzione sbagliata, non è verso la sua gente che deve agire con rabbia e mezzi coercitivii, ma deve sapere trovare il coraggio di seguire quello che in origine è stata la sua stella polare, la National Charter.

Vedrà che potrebbe ancora recuperare il consenso delle nuove generazioni

Da non dimenticare mai, alla fine siamo tutti soli, oltre alle proteste, con pragmatismo si lavori, ci si emancipi da soli, solo su noi stessi possiamo contare.


Nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Nessuno,
parafrasando una sua espressione le rispondo che: “L’agire scomposto del veterano di Assab e dei ragazzi che hanno fatto irruzione in alcune sedi diplomatiche, è nel metodo e nella direzione sbagliata, e che non è verso la sua gente che devono agire con rabbia e mezzi coercitivi, ma devono sapere trovare il coraggio di seguire quello che in origine è stata la sua stella polare, la National Charter”.

Questo per dire che se si vuole risultare convincenti come oppositori a un governo ritenuto coercitivo e autoritario, occorre agire con compostezza e autorevolezza secondo le regole democratiche che si vorrebbero difendere.

Ecco dunque l’esigenza di fondare organizzazioni e partiti in patria e all’estero intorno a personaggi di importante spessore culturale che sappiano fare proprie le istanze collettive dei dissidenti, far conoscere al mondo il numero reale di tali dissidenti, e il loro programma politico economico non già basato solo sulla National Charter o sulla Costituzione, che sono linee guida, ma su un ben articolato programma tecnico operativo.

Siamo tutti in trepidante attesa.

Stefano Pettini

Re: Golpe in Eritrea

Pettini

Relativamente alla sua prima parte mi permetto di replicare che se la forma della protesta non è stata di certo urbana essa è la diretta conseguenza dell’atmosfera che si respira in patria, d’altronde altri metodi democratici erano già stati effettuati vedi i G 15 ad esempio, i risultati sono da tutti conosciuti.

Certo che i mezzi per perseguire risultati democratici a cui si aspira dovrebbero essere ben altri, sono perfettamente d’accordo con lei, ma concorderà che oggi in patria l’agire pacifista non è tanto facile.

La seconda sua parte mi trova consenziente, anch’io auspico una convergenza di persone in grado di proporre idee per il progresso sociale ed economico dell’eritrea, oserei dire che è fondamentale.

Va da sé che occorrerebbe partire dalle fondamenta dello stato e questo già sarebbe un bel successo realizzarlo, se poi anche il goe desse il suo contributo sarebbe il massimo.
In questo modo la compattezza spirituale degli eritrei avrebbe ancora modo di essere esplicitata al mondo.

nessuno

Re: Golpe in Eritrea

Volevo intervenire solo per fare una piccola precisazione anche se ormai ritengo l’argomento irrilevante:il veterano di guerra conosciuto per le sue imprese eroiche ad Assab durante la guerra 1998-2000, il col. Osman Saleh non ha nulla a che fare con i fatti del 21 Gennaio scorso. La persona coinvolta in quella facenda e`un omonimo con grado di capitano.

Cordiali saluti,

Halewa Sewra

Re: Golpe in Eritrea

Anche a me risulta la stessa cosa, tuttavia bisogna dire che gni giorno si vengono a sapere nuovi dettagli della sciagurata impresa oramai denominata "Operazione Forto".

Al momento sembra sempre più definita la teoria che le reponsabilità sarebbero da ricercare in un numero ristretto di persone di secondo piano fra le quali spiccherebbe il nome di un governatore di regione come unico nome eccellente.

Indipendentemente comunque dalle responsabilità dirette quello che è importante sottolineare ancora una volta è il comportamento assolutamente composto ed esemplare della popolazione eritrea, a tutti i livelli anche istituzionali, grazie al quale un evento potenzialmente pericoloso per la pace sociale non ha avuto alcuna conseguenza negativa.

Enorme invece il danno di immagine per l'Eritrea che ne derivato indirettamente per effetto dell'immediata campagna di strumentalizzazione e disinformazione attivata da forze che per i loro scopi speculano su ogni possibile argomento che abbia attinenza con il paese.


Stefano Pettini


Re: Golpe in Eritrea

Sinceramente: com'è la situazione?

Re: Golpe in Eritrea

la situazione? tutte rose e fiori si stà meglio di quando si stava peggio ma peggio di quando si stava meglio

Re: Golpe in Eritrea

AGAME'
la situazione? tutte rose e fiori si stà meglio di quando si stava peggio ma peggio di quando si stava meglio


Sig. AGAME' lei e' stato chiarissimo: solo un piccolo particolare non mi e' chiaro!
Quando e' che si stava meglio e quando si stava peggio?

Re: Golpe in Eritrea

MOLTI DEI PARTECIPANTI A QUESTO FORUM HANNO UNA CARATTERISTICA IN COMUNE: LANCIANO IL SASSO E NASCONDONO LA MANO!!!DOPO LA PRIMA CAZZATA SPARISCONO.