General Forum
Start a New Topic 
Author
Comment
View Entire Thread
Re: Grazie Presidente Isaias

"Isaias ha sempre sostenuto che il grande patrimonio dell'Eritrea è l'intercambiabilità delle cariche statali compresa quella del presidente."

questa affermazione è da incorniciare per le intenzioni! mi dica Pettini come mai i ministri sono stati "intercambiati" negli ultimi 21 anni meno la carica del presidente benchè sia intercambiabile sulla carta rimane la stessa ? in quale modo viene operata questa "intercambiabilità" io e 4 milioni di Eritrei siamo in totale oscurità ma forse lei saprà come faranno...

sono anni che neanche i vertici di PFDJ si riuniscono nessun congresso per non parlare dell' assemblea nazionale che smantellata nel 2002 non ha nessun potere decisionale benchè è la stessa assemblea nazionale ad eleggere lo stesso Iseys.

la salute di iseyas ci fa preoccupare parecchio...

Re: Grazie Presidente Isaias

Caro Bobo

Che fantastica versione sull’immigrazione la sua !!!!!!
“Difatti, molti eritrei scappati in occidente nel periodo pre-Iasias, non erano poveracci ma persone che in qualche modo avevano la possibilità di espatriare. Essi erano persone che volevano dare un taglio diverso alla loro vita che - innegabile - anche nell'era pre-Isaias era difficilissima”.

AVEVANO LA POSSIBILITA DI ESPATRIARE??????????? COME, QUANDO, DOVE, DALL’ERITREA??? Cos’è un sogno il suo?

Le sue affermazioni non mi offendono ma mi fanno solo sorridere!!!!

Se ha vissuto bene (questo è quello che ha trasmesso a me) in Eritrea ai tempi di Haile Sellassie e di Menghistu H. Mariam, doveva essere uno di loro oppure un collaboratore.
Un altro nostalgico, no grazie abbiamo già dato.

Ancora una volta grazie ai nostri combattenti, grazie ai nostri in diaspora,
con la forza della volontà e l’unità ci avete consegnato uno stato sovrano!!!!!!
Evviva l’Eritrea e con lei PIA .
Saron

Re: Grazie Presidente Isaias

lei afferma "Mi permetto di osservare che il lavoro svolto dai cartografi italiani era assolutamente chiaro..."

Pettini mi permetto di osservare anchio che il lavoro fatto dai cartografi italiani non era il problema, il problema è l' interpretazione dei dati presenti e di come interpretarli . Gli italiani hanno perso la battaglia di Adua nel 1896 proprio per questo motivo, perche scambiavano un posto per un altro. Il fatto delle interpretazioni è visibile anche nella decisione finale che anche se ha definito giustamente Badme dentro l' Eritrea comunque ci sono aree che l' Eritrea ha perso rispetto alle richieste alla boundry comision e questo era dovuto al fatto puramente interpretativo di alcuni posti segnati dai cartografi italiani.
Pettini io mi riccordo nel mio post delle premesse avevo anche citato come problema l' alleanza di EPLF e TPLF e i loro accordi sull' quell' area ...

lei afferma "Il rifiuto etiopico invece andava molto oltre le apparenze e conteneva un messaggio che è stato sottovalutato da tutti ma non da Isaias..." io le ho gia detto cosa penso su questo punto ...
Isayas aveva preso "la palla al balzo" una situazione che lui aveva architettato bene...

lei poi afferma : "Se lei rilegge i giornali occidentali dell’epoca vedrà che fra le poche notizie certe riportate su quanto stava accadendo in Eritrea c’erano quelle che parlavano della tremenda reazione militare degli eritrei che dopo aver adottato la tecnica militare della ritirata strategica, perfezionata nella guerra di liberazione, si preparavano ad attuare, se fossero fallite le opzioni diplomatiche, accerchiando e distruggendo le truppe etiopiche. Melles non aveva capito il rischio che stava correndo e l’intervento delle Nazioni Unite lo salvò dalla disfatta delle sue truppe."

Pettini questa è una ricostruzione del tutto fantasiosa e lontanissima dalla realtà dei gioranali dell' epoca ... di quali giornali Parla Lei ?? io mi sto basando sulla realtà dei fatti sul campo ! Secondo leim, Addirittura l' esercito eritreo si preparava ad accerchiare e distruggere l' esercito etiopico ?? e poi, incredibile a dirsi, le Nazioni Unite ci fernarono dal distruggere l' esercito di Melles ? Il quale, Melles, non aveva capito che rischio correva ma meno male che c'erano Le Nazioni Unite... ma lei ha idea di dove si trovi Senafe ? o dove si trovi Tesseney ? accerchiare un esercito che occupava l' Eritrea da Tesseney a Senafe è impossibile... Pettini abbandoni la fantasia e la fantascienza ! se dobbiamo parlare atteniamoci ai fatti sul campo !!

lei afferma "Sono sorpreso dalle sue affermazioni perché queste descrivono una realtà basata sulla preminenza dei singoli e sul culto della personalità molto distanti da quella collettività che da sempre ha caratterizzato la società eritrea. Le gesta e i meriti dei singoli ci siamo abituati a conoscerli solo dopo la loro morte quando vengono resi pubblici come estremo omaggio al loro martirio"

Pettini lei si confonde all' interno dello stesso post , prima dice che l' unico a capire le vere intenzioni dei woyane era Isays e subito dopo "Le gesta e i meriti dei singoli ci siamo abituati a conoscerli solo dopo la loro morte ..." Ma comunque il culto di personalità in Eritrea adesso è molto piu sottile, infatti l' unico giornale che abbiamo parla solo di Isayas, l' unica televisione che abbiamo parla solo di Isayas... e non solo esiste una canzone ideata gia al tempo della guerra di liberazione che parla di Isayas come se fosse Super Man (Isayas afwerki tekalakalay tanki ...)

lei poi subito domanda :"Può spiegare come mai in Eritrea non si assista a nessun genere di manifestazione popolare di dissenso?"

forse Lei Pettini non conosce la storia dell' Eritrea e si attiene solo alle fandonie del regime... mi riccordo nel 1993 la manifestazione di tutti i veterani combattenti della guerra di liberazione che manifetarono il loro dissenso a Isayas e sappiamo tutti come è andata a finire con la soppressione della manifestazione e incarcerazione (come ad esempio, il cantante eritreo wedi Tukul fu incarcerato in quell' occasione ) ed in alcuni casi la fucilazione dei manifestanti, mi ricordo ancora la manifestazione del 1996 dei disabili veterani della guerra di liberazione a May Habar e sappiamo anche come andò a finire! e non solo... nel 2001 il publico in generale leggeva dei sviluppi del caso G15 sui giornali indipendenti, e subito dopo fu soppresso anche il diritto di cronaca con incarcerazione di più della metà dei giornalisti indipendenti e la sospensione di tutta la stampa Indipendente.

lei Afferma :"Queste sono sue personali opinioni che, seppur legittime, a quanto è dato di costatare non corrispondono alla opinione generale degli eritrei che credono nel loro presidente e nel governo assecondandone scelte e programmi."

Pettini non vorrei tornare a ribadire che lei rappresenta lei stesso e solo le sue opinioni, non parli a nome di tutti gli eritrei anche perche non credo che conosca ogni singolo eritreo...

lei Afferma "Tali programmi sono stati dichiarati positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo rapporto sull’Eritrea ha manifestato un moderato ottimismo"
beh quando parlo di "macropolicy erronee e fallaci che stanno costringendo il popolo eritreo alla fame" io mi riferisco all' ultimo rapporto delle N.U. secondo cui 7 su 10 eritrei è mal nutrito...

lei afferma "Lei ancora una volta mi domanda: “…quali sono i motivi che impediscono l' implementazione della costituzione se Badme è ancora con l' Etiopia??... " e ribadisco la mia domanda quali sono ??? perhce ne Lei ne i sostenitori del regime riescono a troivare una semplice risposta ad una semplice domanda ?? glielo dico io perche !! perche non ne hanno la minima idea su quali sono i motivi della sospensione della costituzione.

ne lei ne tutti i sostenitori del dittatore sapete motivare e dare risposta alla mia domanda perche non esite risposta !! non ci sono motivi per cui non debba essere applicata la Nostra Costituzione !!!

L' unico motivo è la sete di potere di Isayas Afeworki, il che è noto ai più ormai, ma anche a quelli eritrei che credono ancora nella buona fede di Isayas e che lo stanno sostenendo, più passa il tempo piu se ne renderanno conto ...

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini il lavoro dei cartografi Italiani non è la questione, la questione semmai era l' interpretazione degli accordi del 1900 e del 1902 tra gli italiani e Menelik e gli inglesi, a questo proposito l' EECB nella sua decisione diceva :

"The 1900 and 1902 Treaties designated rivers as key components of the boundaries they established: from west to east, as named in the Treaties, the Setit, the Mareb, the Belesa and the Muna. The Treaties do not, however, specify where in each river the boundary should be placed."

poi sulla piana di Badme definita nell trattato del 1902 diceva:

"The determination of the meaning and effect of a geographical name used in a treaty, whether of a place or of a river, depends upon the contemporary understanding of the location to which that name related at the time of the treaty. If the location can be identified without difference of opinion, interpretation is relatively simple. But when the maps available at the time vary in their placement of the feature, difficulties emerge. That is to some extent the problem in the present case."

e a questo proposito si parlava dei differenti nomi che si usavano per identificare il fiume "Maiteb" , che nella versione amarica del trattato era" Maiten" ed altre confusioni ed equivoci del genere ! e da qui la mia affermazione "eredita coloniale italiana"... Per chi volesse approfondire l' argomento questi due link spiegano molto bene di cosa parlo quando parlo di "eredita coloniale italiana"

http://www.pca-cpa.org/upload/files/EEBC5.pdf
http://www.pca-cpa.org/upload/files/EEBC7.pdf

poi lei afferma "Nessun accordo transitorio e di opportunità temporanea avrebbe comunque mai potuto cambiare legalmente un confine nazionale"

Pettini su questo non posso essere che daccordo con lei, ma lei dimentica un fatto importante ! Come mai all' indomani dell' indipendenza Eritrea noi abbiamo lasciato quella parte di Eritrea sotto l' aministrazione Etiopica ? come mai, visto che noi eravamo li' ad aiutarli fino all' entrata in Addis Abeba con la divisione meccanizzata ed altre divisioni, non ci siamo ripresi quello che di diritto ci siamo conquistati ? come mai Isayas non lo aveva fatto presente a Melles ? Pettini io insisto a dirle che c'erano accordi a danno di altri Eritrei (ELF) che faceva comodo a EPLF ma soppratutto a Isayas.

L’eccidio del 6 maggio 1998 e le altre provocazioni in quanto tali dovevano rimanere Provocazioni e non che noi dovevamo attaccare militarmente una settimana dopo cosi come successe nel 12 maggio del 1998.
Negli anni ci sono state molte provocazioni da parte dei woyane ma anche Isayas faceva del suo meglio per provocare i woyane. Per ultimo quando ha pensato bene di terrorizzarli con l' attacco a Badme e Sciraro non aveva preso in considerazione la reazione dei Woyane. Ma anche a guerra in corso Isayas si ostinava e non accetare il "US/Rwanda peace plan" e disse anche "se L' esercito eritreo lascia badme con la forza il sole non risorgera più" e cioè lo riteneva "impossibile"... (Pettini la sua digressione su "imposibile" la commento più tardi) alla luce di tutti questi fatti Isayas è il colpevole di una disastrosa guerra iniziata per motivi assolutamente evitabili e continuata con ostinazione su punti che poi abbiamo visto tutti Isayas ha accettato integralmente dopo la scon***** sul campo.

Lei poi afferma un serie di cose sul concetto di Impossibile riferito a "Tegadalay" ma lei Pettini cosa sa di Tegadaly ? è vero tante cose mirabili sono state fatte nel corso degli anni della liberazione... ma non perche noi Eritrei siamo dei Super Man che facciamo cose ritenute impossibili. Ma lei cosa ne sa di Tegadaly votato al martirio per il suo popolo per la sua nazione ?? lei cosa ne sa??? non mi dia lezioni su argomenti che lei non conosce, la guerra di Nadew o l' operazione Fenkil o qualsiasi cosa che è avvenuta prima della liberazione della mia terra non ha a che vedere con la guerra del 1998-2000

cercare di confrontrare l' operazione Fenkil o Nadew Iz con la terza offensiva weyane dimostra solo di quanto lei abbia poca conoscenza dell' argomento di cui parla, poca conoscenza dell' territorio in cui sono avvenute queste guerre, poca conoscenza della reale dimensione del territorio e delle forze in campo.

Oltretutto noi parlavamo della situazione attuale dell' eritrea Pettini! La storia è incontrovertibile ed è stata scritta con il sangue di tutti gli eritrei nel bene e nel male, Quando abbiamo vinto e quando abbiamo perso !!

quando lei afferma: "Se gli eritrei avessero capito che la strada diplomatica non era più percorribile avrebbero attuato una controffensiva del tutto simile a quelle già amaramente sperimentate dagli etiopici solo pochi anni prima con gli stessi letali risultati" lei si basa su una sua ipotetica tesi non comprovata ne sul campo ne da nessun eritreo . Pettini con i se e con i ma non si va da nessuna parte... atteniamoci all' argomenti ed ai fatti realmente accaduti e non ad ipotesi fantasiose sue ...

io affermo che "l' Etiopia non aveva ne i mezzi ne il potere per riappropriarsi di uno stato sovrano e membro delle Nazioni Unite" e non solo ... nessun ufficiale etiopico ha mai dichiarato una cosa del genere. Questa era una delle Fandonie raccontate da Isayas agli eritrei per giustificare una guerra inutile, costosa in termini di vite Umane ma anche economicamente devastante, Il tutto a beneficio dei pochi che attualmente regnano incontrastati sull' Eritrea.

Lei poi riferendosi alle N.U. afferma "Sono sorpreso che lei come eritreo dia credito alle affermazioni della N.U. dopo tutte le riprove che ha a disposizione circa, lo stato di incapacità, decadenza, dipendenza, inaffidabilità in cui è precipitato tale organismo".

Peccato che qualche post prima scriveva : "Tali programmi sono stati dichiarati positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo ultimo rapporto sull’Eritrea ha manifestato un moderato ottimismo."

Pettini non sa che IMF è un organismo delle N.U. (L'FMI si configura anche come un Istituto specializzato delle Nazioni Unite.) ???? allora questo organismo quando critica l' Eritrea non è affidabile mentre se dice qualcosa a favore del regime è credibilissimo...

ma comunque non ho bisogno che le Nazioni Unite mi dicano che c'e la fame nel mio paese !! mi basta chiamare a casa per saperlo... e guardacaso e proprio come dice il rapporto delle N.U. siamo ridotti alla fame tutto razionato file interminabili per il pane alla mattina, fila interminabile per il petrolio che serve per cucinare, ecc.... pettini se lei come ITALIANO va in asmara e si permette l' intercon e magari non vede le sofferenze del popolo eritreo è una cosa ma negare questo fatto evvidentissimo a tutti è addirittura il colmo...

Poi lei mi riporta una roba inqualificabile detta da Isayas... la mia domanda era semplice Pettini Qual'è il motivo per cui, se Badme è occupata, la Costituzione non possa essere applicata ?
Poi sulle affermazioni di Isayas possiamo aprire un nuovo capitolo se vuole ... Isayas in una sua ultima intervista dichiara che "L' Eritrea sia molto meglio della Svezia"... oppure affermava un annetto circain un altra intervista "Elecetions? what Ellections ? we will Wait 3 or 4 decades before election and see what happens..."

aspetto ancora la vera motivazione del perche la costituzione non possa essere applicata ...

Re: Grazie Presidente Isaias

Ogni tanto leggo il forum e vedo discussioni di persone ben informate dei fatti , che sono interessanti; però mi chiedo se queste discussioni servano o meno!!! Io non sono così ben informato , ma se la verità e quella sua Sig. Stefano P. , perchè non fare un processo aperto con presenza di avvocati e tutto ciò necessario a fare saper la verità sui G15????? Lei mi reputerà un ingenuo. Comunque sono molto felice che il Sig. Bereket le tenga testa con delle argomentazioni così precise.
Grazie dell'invito a partecipre , io sono per la Libertà del popolo Eritreo e della pace, anche con delle rinunce, affinchè ci sia una pace lunga e duratura. La diplomazia è piu importante e l'orgoglio lascia il tempo che trova. Sperando che il Signore dia un'po di luce ai governanti, prego per le migliaia di giovani che sono schiavi...

Re: Grazie Presidente Isaias

Awet lei è ossesionato sulla mia identità

Lei scrive :"Non che abbia molta importanza ma per esempio per distinguere un certo bereket da piermario si fa molta fatica, richiede un grande fiuto ed esperienza."

Ecco !! mi dica il suo fiuto e la sua Grandissima Esperienza che cosa le dicono ?? che IO e Piermario siamo la stessa persona ? o che io sono un mercenario della CIA ? oppure che io sia il messagero del' arcangelo gabriele in persona ? dica e stupisca gli altri membri di questo forum...

seguendo uno dei suoi ragionamenti sragionati devo dedurre che Lei Awet, il sig. Stefano Pettini ed il sig. Derres Araia siete la stessa persona perche esprimete gli stessi pensieri ???

il suo è un gran fiuto Awet-Pettini-Derres perche se basta avere le stesse idee per essere la stessa persona in un forum, peccato che certe volte Awet lei abbia idee del tutto in contradizione tra di loro ... devo immaginare che dentro di lei esiste una seconda personalità pagata dalla CIA...

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini ongi tanto le sue considerazioni raggiungono punti di incoprensibile assurdità .. i famigliari dei G15 non hanno diritto a chiedere dove stanno i loro cari ? non hanno diritto di chiedere un giusto processo per i loro famigliari? non riesco a cpire perche si ostina a ripetere che chi critica il governo di Isayas e famigliare dei G15, mercenario, o altro ... perche non si limitra ad esprimere il suo consenso verso il governo eritreo e lasciar perdere a chi critica le sue motivazioni ?? perche vuol far credere che io sia un eventuale mercenario o famigliare dei G15 o uno dei scrittori del manifesto di berlino ? perche si ostina a non vedere i 15 mila che stanno a Shimbella ? i 2000 e piu all' anno che stanno arrivando in italia via Libia? o quelli che manifestano nelle varie manifestazioni di opposizione in giro per il mondo ??

Io da parte mia la quasi totalità dei miei connazionali che conosco pensa che il governo attuale sia sbagliato e che deve cambiare tutto in Eritrea... molti di loro pensano che Isayas sia un dittatore intollerante... ci sono anche alcuni che pensano che isayas Invece sia l' arcangelo Gabbriele in persona e che in realta la colpa e di tutti i ministri e generali che lo circondano e che non sanno fare il loro mestiere... poi c'e un gruppo di eritrei che conosco, che va assotigliandosi sempre piu, che pensa che il governo eritreo sia il migliore al mondo...

quando io rispondo al sig. Piermario dicendo: "io come mi eritreo auspico invece che le N.U. impongano all' Etiopia il rispetto della decisione della boundry commision, solo in questo modo infatti potranno togliere il pretesto di Isayas E PFDJ di mantenere la dittatura" voglio solo sottolineare che se le N.U. devono imporre qualcosa lo dovrebbero fare all' Etiopia perche l' Etiopia si rifiuta di applicare un impegno in cui le N.U. stesse sono garanti di tali decisioni ed accordi.

Questo nulla toglie che il vero problema non sono le implementazioni delle decisioni della boundry commision, quelli sono solo pretesti per mantenere il popolo nella piu abbietta miseria e nel controllo totale di qualsiasi aspetto della società... Pettini mi dica in quale modo vietare di professare la religione ad una persona ha qualcosa a che vedere con l' implementazione della boundry commision? mi dica in che modo il divieto della stampa indipendente affligge l' implementazione della decisione della boundry commision ? evidentemente non è cosi che si spiegano le cose...

poi vorrei sottolineare che i G15 sono solo una piccolissima parte degli incarcerati dei quali non si sa nulla da tanti anni ... in realtà migliaia sono coloro che stanno in prigione per motivi politici ... la prossima volta che organizza un intervista farsa con Yemane Ghebremeskel se vuole gli chieda che cosa è Eiraeiro gli chieda dei campi di detenzione ad Alla,Track B,Wia e tanti altri... se vuole gli chieda anche perche i famigliari non possono incontrare i loro cari una volta dentro questi campi di detenzione (parlando di di famigliari dei G15...) e gia che ci sta li gli chieda anche perche i giornalisti (quelli considerati incompetenti ) stanno in prigione anche loro ... solo cosi puo, forse, rendersi conto che criticare alberizzi nel suo sito e del tutto inutile cosi com'e del tutto inutile dire che "in Eritrea non esistono giornalisti"... forse cosi si rendera utile alla popolo eritreo e magari fare luce su tante delicate questioni..

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Hagos
Non capisco la sua aggressiva polemica nei miei confronti, non credo di essermi rivolta a lei ma al Sig. Bereket, comunque mi spiace contraddirla ma conosco bene la realtà di Sawa e le assicuro che al contrario suo,
ero, sono e sarò sempre super carica a dare il mio piccolo contributo alla mia amata Patria.
Mi rammarico di non aver potuto combattere a fianco di mio padre, zio, ecc. per la liberazione dell?Eritrea” ero troppo piccola ed in confronto Sawa è stata una passeggiata.

Mi incuriosisce una cosa come mai frequenta Nakfa House ? non è la casa dei simpatizzanti del PFDJ?
e da quello che leggo mi pare che lei non lo sia.
Helen

Re: Grazie Presidente Isaias

Sig. Helen non era una critica aggressiva, bensì una critica a chi supporta il servizio militare a tempo indefnito non praticandolo sulla propria pelle. Questo è un forum dove ognuno si può esprimere liberamente sia esso sostenitore, simpatizzante del PFDJ o meno. L'importante è non accanirsi personalmente su uno o sull'altro. Se è stata a sawa per un pò non vuol dire che è giusto che gli altri ci stiano a tempo indefinito ; si continua a paragonare ciò che fu la guerriglia per l'indipendenza con ciò che sta accadendo oggi!!!
ai tempi dell Eplf la gente andava volontariamente a sostenere il fronte , molti della diaspora contribuivano voontariamente sia in denaro che tornando a dare una mano personalmente al fronte, oggi non penso che che i giovani vadano volontariamente a fare il National service anche perchè non sanno bene quanto duri e se realmente è utile farlo in questi termini, quelli della diaspora non penso che contribuiscano volontariamente ma bensì con il ricatto di non vedere rinnovato il passaporto, e non parlo del 2% ma bensì dei soldi che ogni tanto decidono unilateralmente di farti pagare a questo o a quello titolo, preferirei mandare quei soldi direttamente ai miei familiari ad Asmara almeno so dove vanno a finire.
Che il Nakfa House è frequentato solo da simpatizzanti del GoE questa è una sua opinione, per fortuna siamo in un paese libero.....
Ripeto è una critica generale , non nei suoi confronti.....
Saluti Hagos

Re: Grazie Presidente Isaias

alex lei non vede i problemi e la loro origine e cmq il tempo lo impegna lei stesso, non sono io a chiederle di spendere tempo a scerivere in questo forum quindi se sente di aver perso tempo mi dispiace per lei ... le posso consigliare per le prossime volte di non perdere troppo tempo a parlare di Eritrea, Usa, Woyane perchè evidentemente sono argomenti che sono al di fuori della sua portata...

per quanto riguarda il suo ripetuo accenno all' odio mio la prego non tenga conto delle mie emozioni (che evidentemente lei non ha modo di conoscere ne interpretare) e non si affretti a giudicare troppo i Jebha , anche perche se non fosse per i Jebha la lotta armata non sarebbe mai iniziata proprio perche quelli come lei vedono solo le cose belle (poche) ignorando le cose brutte (tante) che oggi fanno parte della realta eritrea ... (proprio come negli anni '60... se si tenevano solo conto le cose belle ignorando le tante brutte cose nessuno iniziava a combattere per la liberta eritrea ... )

la questione dei ragazzi che scappano dall' Eritrea è un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti, nell' interesse dell' Eritrea stessa ed ha piu motivazioni tra cui anche il mal governo di Isayas et alias.
I motivi sono anche piu chiari per quelli che conoscono la realta dura a cui è sottoposto il popolo eritreo, non è importante se La BBC ha scritto o è la Reuters o Xinhua .... I dati sono sempre quelli e non cambiano perche è la BBC che li scrive o altri.

se vuole dia un occhiata ai motivi che i ragazzi della nazionale hanno dato a questo indirizzo

http://www.google.com/hostednews/canadianpress/article/ALeqM5jQ6cqnwfpCFiXegi62EMlMpArszw

tenga presente che io non sono contro il National Service ma per la sua corretta applicazione !!! Ma lei Alex è piu interessato a dare ragione al governo di Isayas e non a vedere quello che scrivo io e le relazioni implicate alle questioni che io scrivo come fondamentali... Le motivazioni che dice lei per cui il mal governo deve continuare sono solo un pretesto. Alex come sempre lei si concentra solo a dire che siamo in guerra quindi non c'e spazio per un buon governo ... ma non da le motivazioni tecniche per cui il buon governo non è possibile ... le avevo chiesto in che modo la situazione attuale con etiopia (badme ancora con i Woyane ) impedisce di applicare la costituzione eritrea ? Mi spieghi anche perche il national assembly non si riunisce piu ? Mi spieghi anche perchè il congresso del PFDJ non si riunisce piu ? Alex se vuole rispondere alle domande lo faccia pure ma io sono sicuro che non rispondera perche semplicemente lei non ha spiegazioni !

lasci perdere il mio "odio", i "jebha", i "mercenari", gli "USA", i "Woyane, ecc... le mie questioni per lei sono semplici e se avrà un po di intelligenza ed onestà rspondera semplicemente "non lo so !"

le ripeto le questioni cosi da essere chiari! e se lei rispondera forse potremmo ancora parlare.. se no amen mi metto l' anima in pace e considerero queste questioni al di la della sua portata..

1. in che modo la situazione attuale con Etiopia (Badme ancora con i Woyane ) impedisce di applicare la costituzione eritrea ?
2. perche il national assembly non si riunisce piu ?
3. perche il congresso del PFDJ non si riunisce piu ?

risponda Alex e non faccia "Tsemam hade derfu" ripetendo USA, Wyane, etc... perche questi sono fattori esterni, mentre le tre questioni riguardano fattori interni all' Eritrea.

Re: Grazie Presidente Isaias

Al sig.Pettini,
riguardo al mio post dell'altro giorno..Forse la mia chiave di lettura riguardo le sanzioni e`stata un po azzardata. Sig.Pettini,non ritiene che se ad una nazione gli s'impone l'ispezione di tutte le merci provenienti via-mare,con la scusa di contrastare il trasporto di armi alla Somalia,possa in qualche maniera influire sull'andamento del commercio visto che molto probabilmente provocheranno ritardi e di conseguenza anche delle morosita`?

Cordiali saluti,

FUZUM.

Re: Grazie Presidente Isaias

Fuzum storicamente l’Eritrea è abituata a non fare conto su nessuno se non sulle proprie forze per risolvere i suoi problemi e per questo le sanzioni non cambieranno nulla in una economia basata soprattutto su programmi realizzati con risorse interne e quindi con una importazione di merci che è limitata e riguarda essenzialmente ferro, cemento e farine.

Non c’è nulla da sottoporre a embargo per merci in uscita, nulla da controllare e di conseguenza nessun vero problema per il paese.

Tuttavia le sanzioni rappresentano un ulteriore monito per quanti credevano che esistesse un sistema legale che garantisse la giustizia e l’efficacia di un organismo internazionale quale l’ONU.

A questo punto che ogni illusione è caduta come sperare che l’Etiopia sarà mai chiamata a ottemperare al verdetto della Commissione Confini?

E per contrappunto come si potrà ancora affermare come sostenuto da alcuni che l’impunità dell’Etiopia non rappresenti un pericolo costante per l’Eritrea?

In pratica tutto continuerà come prima nella paziente attesa che l’Africa cambi direzione e prenda coscienza di se attraverso la nascita di una classe politica ispirata al modello eritreo che riesca a opporsi alle forze neocolonialiste e a crescere in maniera indipendente.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Fuzum lei afferma: "volevo solamente evidenziare,visto che si e`pressoche`ignorato, che le sanzioni imposte illegalmente ed ingiustamente hanno lo scopo preciso di inginocchiare economicamente il Governo Eritreo e di conseguenza, i suoi cittadini."

e in un post successivo afferma "Forse la mia chiave di lettura riguardo le sanzioni e`stata un po azzardata. " Forse Sig. Fuzum prima di scrivere qualcosa le consiglierei di informarsi prima o quanto meno azzardare meno e parlare di quello che lei sa..invece di teorizzare sulle conoscenze altrui..

nel suo post prima lei afferma :"visto che certi individui si sono autoproclamati palladini dei diritti dell'uomo e guardiani della Repubblica , mi domando come si puo`sostenere che "..si sa che se il piu potente di tutti decide una cosa quella è ... ""

vorrei prima di tutto consigliarle di non usare le mie affermazioni senza ben capire il concetto espresso o quanto meno chiedere di cosa parlo visto che per lei l' affermazione non è del tutto chiara, quando affermo "..si sa che se il piu potente di tutti decide una cosa quella è ... " mi riferisco al ruolo che gli USA hanno nel mondo, e come esempio le posso citare la guerra in Iraq con motivazione di armi di distruzione di massa poi rivelatesi inesistenti, in Afganistan e il famoso Bin Laden che nessuno ha mai visto e nessuno ha mai catturato, ecc... e di esempi il mondo ne è pieno.

poi sempre azzardando lei afferma:"A parere suo, se una nazione come gli USA, essendo economicamente e/o militarmente piu influente di un'altra, hanno quindi il diritto categorico di imporre la propria volonta`sul resto del mondo?"

no signor Fuzum a parer mio gli USA non hanno "diritto categorico di imporre la propria volontà" sul resto del mondo ma purtroppo il mondo funziona cosi. Il piu forte impone la sua volonta o con la forza o con altri mezzi. lei che afferma: "L'individuo che ha fatto tale dichiarazione o non e`a conoscenza della storia della lotta di liberazione Eritrea" dovrebbe sapere che la lunga guerra di liberazione del popolo eritreo è stata scatenata proprio dagli interessi USA che imposero al popolo eritreo la federazione con l' Etiopia. Non che gli USA avessero diritto di fare ciò al popolo eritreo , ma lo fecero !!

La prego di azzardare meno anche sulle "infamanti affermazioni rivolte al popolo Eritreo", se si riferisce ai miei post, perchè a mio parere lei fa tante confusioni e tra quaesti non riesce a separare un governo AUTOELETTO dal popolo eritreo, Si perche nei miei post sono due entità diverse , da una parte c'e il popolo oppresso, imbavagliato, e costantemente riccatato dall' altra parte ci sono individui che dicono di governarlo senza che nessuno gli abbia mai dato un mandato. La Prego Fuzum se ci sono dichiarazioni che lei pensa siano infamanti verso il popolo eritreo dica quali sono...

cordialmente.

Re: Grazie Presidente Isaias

non ho visto pubblicato questo mio commento spero ci sia stato un equivoco

saluti leveni


È interessante il concetto di eritreanita da lei espresso lo trovo apprezzabile, però non è diverso da quello che si riscontrava nella società occidentale e nel resto del mondo in tempi passati, anche da noi ci si alzava nei tram quando arrivava una signora, pensa che sia ancora così?
Purtroppo i tempi cambiano, i giovani non sono più disposti a sacrificarsi come i loro padri, non è d’accordo?
Questo aspetto riguarda tutto il mondo non solo l’eritrea.
Per cui è mia opinione che la sua definizione seguente pur rispettabile e condivisibile sia fuori dal tempo
“La gente eritrea è ferma su principi etici e sociali che la mettono al riparo da rischi golpisti e garantiscono la continuità della leadership.”

Domanda n°1 quali sono i principi etici e sociali che si dichiarano?
Da quello che leggo devo intendere che attualmente lo stato eritreo è è organizzata intorno a “un senso etico e sociale di origini ancestrali”
Domanda n° 2 sono codificati o sono verbali?
Per sua ammissione non sono codificati
Domanda N° 3 sono il risultato di qualche votazione?
Se come sopra non ci sono mai state
Domanda n° 5 se non esistesse certezza del diritto, come potrei essere certo di essere di essere al riparo da rischi golpistici?
la risposta è la seguente
“In questo contesto la certezza del diritto deve riferirsi a quello ancestrale che ha regole sue e modalità di attuazione che prevedono una totale partecipazione sociale che per definizione esclude il rischio di un golpe”.

Domanda n°6 dando per scontato che il presidente isayas afeworki (“o altri personaggi minori e quindi meno esposti”) sia quanto di meglio possibile e stia operando per il bene del paese, non è eterno e, come tutti noi, può mancare domani mattina.( spero che non succeda e che abbia lunga vita)
in questo malaugurato caso però,attraverso quali strumenti, mancando le garanzie costituzionali, sarete certi nel prossimo futuro di non avere come presidenti personaggi del calibro di gheddafi, mugabe, amin dada etc etc.?

A questa domanda la risposta è la seguente
”In altre società l’avvento di elementi che lei ha definito “del calibro di gheddafi, mugabe, amin dada etc etc.” è avvenuto per effetto di una grave forzatura caratterizzata da violenze e spesso stragi nei confronti delle parti avverse di tali proporzioni che nessun tipo di democrazia avrebbe potuto opporvisi”.
Questa risposta mi convince, e vero, con personaggi di quel calibro molto probabilmente non ci sarebbe stata alcuna difesa possibile. non per questo però di questo non ci si debba preoccupare e organizzare non trova?
A maggior ragione ,senza regole, l’uomo forte è sempre alle porte, noi italiani possiamo ben insegnarlo.

Domanda n° 7 (fozum) Se vogliamo evitare equivoci mi dica quali sono gli interessi personali a cui fa riferimento, di che tipo?
Nessuna risposta

Considerazioni
Le dichiarazioni di intento espresse nella national charte sono condivise dal popolo eritreo e le trovo perfettamente valide. Mancando però una loro promulgazione e una costituzione in vigore mi domando,
domanda n° 8 Uno stato moderno si può reggere solo su “senso etico e sociale di origini ancestrali”?
Se la certezza del diritto è di tipo ancestrale come possono essere composte vertenze moderne? Sulla base di quale logica? Saranno esse di tipo personalistico?come si intendono le transazioni commericiali moderne, con che criteri?
Come saranno possibili attività produttive nella free zone senza nessuna certezza? Pensate davvero che in assenza di certezze possibili patner siano disposti a investire in eritrea?

non condivido la sua definizione di “forze di opposizione di tipo golpistico che in realtà agiscono e tramano all’estero per scopi diversi dal benessere dello stato” definirla di tipo golpistico è una sua interpretazione che francamente trovo offensiva di quanti hanno opinioni diverse dalla sua, una opposizione si definisce tale perche legittimamente intende il bene dello stato in modo diverso dal suo
tra l’altro di tutte le opinioni dei dissidenti che ho letto nessuna prevede lo smembramento dello stato come invece lei riferisce
l’ultima parte del suo post riguarda la situazione territoriale
mi corre un paragone con il contenzioso italia yugoslavia relativa ai territori di trieste dopo la II guerra
certamente si ricorderà l’impasse durò anni e venne risolto con i trattati di osimo.
Certamente è stata una decisione politica sofferta, difficile, non è stata però causa di accuse di tradimento ne tantomeno di detenzione dei nostri governanti del tempo.
Da notare i nostri nemici di allora ora sono facenti parte della ue
Che la politica in eritrea sia differente da tutto posso accettarlo se sarà migliore o peggiore però ce lo dirà il tempo . Nella storia ne abbiamo viste di tutti i colori e dubito molto che ci possa essere qualcosa di nuovo.(questo non vuol dire che non ci possa essere la speranza).
Purtroppo però come ho già scritto la politica viene gestita da uomini e da questi molte volte occorre guardarsi.

Saluti a tutti

Re: Grazie Presidente Isaias

Leveni rispondo alle sue considerazioni.

La Costituzione eritrea che deriva direttamente dalla National Charter al momento è applicata quasi integralmente con la sola eccezione di tutta la parte riguardante il sistema multipartitico e la formazione del governo, sospesa per le contingenti problematiche internazionali.

In questa condizione provvisoria il governo agisce sulla base di un sistema consuetudinario che regola la distribuzione delle responsabilità e gli incarichi tenendo in considerazione la particolare condizione di emergenza del paese.

Cessata l’emergenza si dà corso al processo di evoluzione basato sulla Costituzione.

Il termine della emergenza coincide con la totale normalizzazione dei rapporti con l’Etiopia determinati dalla liberazione dei territori eritrei occupati e precise garanzie di rispetto della legalità nei rapporti internazionali.

I rapporti economici con i partner internazionali vengono regolati da apposite leggi e provvedimenti che garantiscono l’indispensabile trasparenza nelle transazioni.

In particolare le “Free Zone” sono dotate di una apposita regolamentazione che può essere richiesta presso le sezioni commerciali di Ambasciate e Consolati.

Leveni lei a un certo punto afferma: “non condivido la sua definizione di “forze di opposizione di tipo golpistico che in realtà agiscono e tramano all’estero per scopi diversi dal benessere dello stato” definirla di tipo golpistico è una sua interpretazione che francamente trovo offensiva di quanti hanno opinioni diverse dalla sua, una opposizione si definisce tale perche legittimamente intende il bene dello stato in modo diverso dal suo”.

Vorrei sottolineare che lei per primo ha paventato il rischio golpistico, mentre da parte mia mi sono limitato a risponderle che tale rischio in Eritrea è scongiurato mentre all’estero è caratterizzato da frange che mascherate da opposizione in realtà agiscono con precisi intendi distruttivi, rispondendole non con mie opinioni, ma riferendo commenti di fonte ufficiale.

Quanto alla situazione territoriale credo che quello da lei citato possa essere un esempio lampante che contrappone le virtù di un paese che ha avuto la forza di difendere fino alle estreme conseguenze la propria integrità territoriale, al più vergognoso dei misfatti mai compiuti da un governo e non a caso considerato una macchia indelebile sulla nostra coscienza nazionale.

Inoltre lei scrive: “Purtroppo però come ho già scritto la politica viene gestita da uomini e da questi molte volte occorre guardarsi”.

Verissimo e anche l’Eritrea da questo rischio si è dovuta guardare reagendo con prontezza e allontanando il rischio gravissimo che stava correndo.

A distanza di molti anni ora risulta chiaro anche ai più scettici il grande rischio corso e tutti guardano alla Somalia devastata con la piena consapevolezza che lo stesso sarebbe potuto accadere anche in Eritrea.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Premessa
Le risposte alle domande 1-2-3-6-7 da me poste non sono pervenute
La 8 è evasiva e insoddisfacente.


Pettini ma il punto è proprio questo, la costituzione eritrea non è totalmente applicata. su questo finalmente siamo d’accordo. Non si è ancora d’accordo sull’opportunità di renderla inattuata per le note cause internazionali.
La differenza vera è proprio questa non si ritiene che le considerazioni addotte siano sufficiente motivo di inadempienza.
Inoltre, dichiarare che una costituzione è applicata solo in parte e gravissimo, (è sinonimo di non esistente) essa o c’è o non c’è non possono esistere mezze misure.
questo avvalora le tesi di chi vi contesta. Infatti essi ritengono, anch’io sono della medesima opinione, che un atto importantissimo come la costituzione, elemento fondante di una libera nazione, debba essere indiscutibilmente in vigore nella sua interezza.
nella storia recente delle moderne nazioni, neanche in una guerra vera che mi ricordi sono state soppresse o non applicate in parte le costituzioni., e nemmeno i diritti civili.
Certamente comprendo che il rapporto con il vicino etiope sia difficile e non sia di facile soluzione, ma se le cose non si dovessero evolvere positivamente cosa ci si dovrà aspettare? Potrebbero passare decenni?
E nel frattempo cosa succederà?
Lo ripeto ,credete veramente che eventuali patner commerciali accettino di investire in una nazione a rischio permanente di conflitto?
Certamente questa situazione non è causata esclusivamente dall’operato del governo eritreo anche e soprattutto il governo etiope ne è responsabile e certamente l’organo principe deputato alla risoluzione di queste questioni, l’onu, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua inconcludenza e incapacità.
Ritengo però che per quanto riguarda la politica interna Il governo eritreo stia adottando una politica poco lungimirante.
Stante la contingenza attuale, dichiarare “Cessata l’emergenza si dà corso al processo di evoluzione basato sulla Costituzione” è sinonimo di accettazione sine die della situazione.

“I rapporti economici con i partner internazionali vengono regolati da apposite leggi e provvedimenti che garantiscono l’indispensabile trasparenza nelle transazioni.” È troppo facile rispondere che La trasparenza nelle transazioni internazionali spero non sia simile a quella che riferiscono i media a proposito della vicenda prosperini.
A tal proposito sorge spontaneo domandarsi. Ma come è stata gestita questa trattativa? Per concludere trattative commerciali era indispensabile ricorrere a mediatori? Per quale motivo? Esisteva forse qualche motivo personale da parte dei funzionari eritrei preposti? O semplicemente erano essi incapaci di gestire da soli gli affari dello stato? Sono queste le trasparenze a cui occorre attenersi?

la realizzazione di free zone è sicuramente una prospettiva importante per il decollo di attività economiche.
È stata sicuramente una buona proposta del governo.
“Esse sono dotate di apposita regolamentazione”
è vero le ambasciate e consolati espongono questa disponibilità.
Peccato però che stante “ le contingenti problematiche internazionali” e l’assenza di elementi del diritto certi, all’atto pratico questa potenzialità rimane inutilizzata, la free zone è una landa desolata in balia del vento. Praticamente sono solo vuote parole.
Se poi a questo si aggiunge il fatto che la banca centrale non concede la possibilità di conti correnti in valuta né di esportazione di valuta, è certa l’impossibilità di operare una economia in eritrea.

Le ricordo che i rischi di golpe la storia lo insegna sono originati sempre in patria.
Sono comunquesempre disposto ad ascoltare le opinioni diverse e i commenti di fonte ufficiale, per cortesia mi indichi quali propone, spero che siano indipendenti e comunque vista la difficoltà a reperirli, accetto anche quelli di parte.

“Quanto alla situazione territoriale credo che quello da lei citato possa essere un esempio lampante che contrappone le virtù di un paese che ha avuto la forza di difendere fino alle estreme conseguenze la propria integrità territoriale, al più vergognoso dei misfatti mai compiuti da un governo e non a caso considerato una macchia indelebile sulla nostra coscienza nazionale.”

Sono con lei d’accordo che il popolo eritreo abbia combattuto, sofferto fino alle estreme conseguenze per l’indipendenza e la difesa della propria integrità territoriale. Ne rispetto la forza e la fierezza.
In questo momento purtroppo il territorio nazionale è occupato, ebbene cosa propone il governo, pensate che si possa risolvere con uno status quo? Oppure, visto che ritiene impossibile risolvere il contenzioso politicamente, se ne ha la forza, mette mano alle armi?
Comunque sia queste strade sarebbero una ulteriore dimostrazione di scarsa lungimiranza politica e evidente gestione militaresca e dilettantistica del potere.

La risoluzione della vicenda di trieste (simile a quella eritrea) ripeto, certamente è stata una decisione politica sofferta, difficile, non è stata però causa di accuse di tradimento ne tantomeno di detenzione dei nostri governanti del tempo.
la decisione buona o cattiva che sia è stata presa dal governo dell’epoca in carica legittimamente ,nel pieno possesso di tutte le garanzie costituzionali, ed è stata avallata dalla maggioranza degli italiani.
Il trascorrere del tempo poi ha dimostrato che la decisione presa è stata giusta e lungimirante, i nemici di un tempo sono divenuti patner di una più grande nazione, vi auguro di percorrere la stessa strada.
Lei è libero di ritenerla vergognosa ne ha diritto, non desideriamo incarcerala per le sue opinioni;

noi la chiamiamo democrazia.

Re: Grazie Presidente Isaias

Leveni lei scrive:

Domanda n°1 quali sono i principi etici e sociali che si dichiarano?
Da quello che leggo devo intendere che attualmente lo stato eritreo è è organizzata intorno a “un senso etico e sociale di origini ancestrali”
Domanda n° 2 sono codificati o sono verbali?
Per sua ammissione non sono codificati
Domanda N° 3 sono il risultato di qualche votazione?
Se come sopra non ci sono mai state
Domanda n° 5 se non esistesse certezza del diritto, come potrei essere certo di essere di essere al riparo da rischi golpistici?
la risposta è la seguente
“In questo contesto la certezza del diritto deve riferirsi a quello ancestrale che ha regole sue e modalità di attuazione che prevedono una totale partecipazione sociale che per definizione esclude il rischio di un golpe”.

Domanda n°6 dando per scontato che il presidente isayas afeworki (“o altri personaggi minori e quindi meno esposti”) sia quanto di meglio possibile e stia operando per il bene del paese, non è eterno e, come tutti noi, può mancare domani mattina.( spero che non succeda e che abbia lunga vita)
in questo malaugurato caso però,attraverso quali strumenti, mancando le garanzie costituzionali, sarete certi nel prossimo futuro di non avere come presidenti personaggi del calibro di gheddafi, mugabe, amin dada etc etc.?

A questa domanda la risposta è la seguente
”In altre società l’avvento di elementi che lei ha definito “del calibro di gheddafi, mugabe, amin dada etc etc.” è avvenuto per effetto di una grave forzatura caratterizzata da violenze e spesso stragi nei confronti delle parti avverse di tali proporzioni che nessun tipo di democrazia avrebbe potuto opporvisi”.
Questa risposta mi convince, e vero, con personaggi di quel calibro molto probabilmente non ci sarebbe stata alcuna difesa possibile. non per questo però di questo non ci si debba preoccupare e organizzare non trova?
A maggior ragione ,senza regole, l’uomo forte è sempre alle porte, noi italiani possiamo ben insegnarlo.

Quindi lei ha ricevuto una risposta a ogni sua domanda.

Lei afferma: Inoltre, dichiarare che una costituzione è applicata solo in parte e gravissimo, (è sinonimo di non esistente) essa o c’è o non c’è non possono esistere mezze misure.
questo avvalora le tesi di chi vi contesta. Infatti essi ritengono, anch’io sono della medesima opinione, che un atto importantissimo come la costituzione, elemento fondante di una libera nazione, debba essere indiscutibilmente in vigore nella sua interezza.
nella storia recente delle moderne nazioni, neanche in una guerra vera che mi ricordi sono state soppresse o non applicate in parte le costituzioni., e nemmeno i diritti civili.

Queste sono sue opinioni, ma la realtà è diversa e di quella bisogna prendere atto.

Lei afferma: Certamente comprendo che il rapporto con il vicino etiope sia difficile e non sia di facile soluzione, ma se le cose non si dovessero evolvere positivamente cosa ci si dovrà aspettare? Potrebbero passare decenni?
E nel frattempo cosa succederà?

Le scelte fatte dall’Eritrea sono evidenti, se devono passare decenni passeranno decenni. Questo non è un problema.

Lei afferma: Ritengo però che per quanto riguarda la politica interna Il governo eritreo stia adottando una politica poco lungimirante.
Stante la contingenza attuale, dichiarare “Cessata l’emergenza si dà corso al processo di evoluzione basato sulla Costituzione” è sinonimo di accettazione sine die della situazione.

Sono sue opinioni, il governo eritreo sa perfettamente come regolarsi.

Per le questioni economiche ognuno ha le sue opinioni, il tempo dimostrerà come sono andate le cose.

Per il trattato di Osimo la rimando alla letteratura specializzata, personalmente lo considero una aberrazione tipica della becera politica nostrana, ma rispetto la sua opinione purché non cerchi di giustificare lo stesso metodo all’Eritrea.

In conclusione la prego di evitare l’effetto disco rotto con la ripetizione all’infinito degli stessi argomenti e la invito a rileggere quanto è stato gia scritto in passato.

Sono certo che troverà molte risposte alle sue domande senza costringermi a ricominciare tutto da capo.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Salve a tutti,

Era un bel po`di tempo che non entravo nel forum ma vedo che la discussione su questo 3d e`continuata implacabile fino a pochi giorni fa`noto.

Comincio nel rispondere alle affermazioni del Sig.Bereket che mi riprovera una non chiara presa di posizione in riguardo ai miei commenti sulle sanzioni.

Quando scrissi che la mia chiave di lettura fosse 'forse un po`azzardata' si riferiva al fatto che il Sig.Pettini, rispondendo accortamente mi ricordava che il popolo Eritreo,come di propria consuetudine a sopravvivere di proprie forze, non ne sarebbe stato coinvolto economicamente piu di tanto. Di conseguenza,la mia fu solo una risposta puramente sarcastica al fatto che l'ONU,organismo internazionale di importante rilevanza, non abbia nemmeno un sistema valido che garantisca l'effettiva attuazione delle proprie direttive e quindi credere che le sanzioni possano inginocchiare il Governo ed il popolo Eritreo fu 'forse' un po`eccessivo.

Tuttora pero` continuo a sostenere che molto probabilmente le sanzioni potranno in qualche maniera scoraggiare investimenti di capitali stranieri. Basti pensare che a distanza di poche ore dall'annuncio del'UNSC'riguardo l'approvazione delle sanzioni, la valutazione in borsa di una delle companie piu grandi attualmente operative in ERITREA ***** 7 punti percentuali. Sicuramente sara`stato determinato dall'euforia o concitazione temporanea di alcuni individui nell'apprendere tali notizie.(nota sarcastica)

Riguardo il mio commento sull'egemonia degli Imperialisti,penso che lo abbia frainteso quindi la invito a rileggerlo.

Inoltre la invito a riflettere su cio`che scrisse un amico mio come risposta ad una discussione sull'eritrea. Non ne condivido totalmente la visione dei fatti,pero`fa piacere apprendere che anche i giovani delle seconde generazioni si stiano risvegliando.
Il seguente e`il commento che egli fece:

"Le strategie politiche attuate dall'Eritrea possono essere discutibili .... indubbiamente si sta' provando a fare qualcosa di diverso e imprevedibile ,
vere e proprie prese di posizione che fanno apparire il nostro paese come "scomodo" alle grandi potenze del mondo ,creando divisioni persino dentro !!!

calcoliamo pero' che da tempo immemore il CORNO D'AFRICA e' in SOTTO-missione coi grandi stati del mondo ...che invece di annulare i debiti con le banche mondiali ,incrementano legami ed obbligate scelte diplomatiche da cui difficilmente e' possibile staccarsi (vedi l'italia con l'america) ...facendo degli aiuti umanitari e sanitari ,un vero specchietto per allodole!!!

il libero mercato e' solo un modo per far arricchire chi di soldi ne ha gia' molti (gli imprenditori quindi ),con le nocive conseguenze di far promuovere una nuova societa'(l'ennesima)pseudo-occidentale che getta il SEME DEL CAPITALISMO ,esponendo le nuove generazioni africane all'effetto indebilitante e velenoso del consumismo !!

CREDO sia il MOMENTO di ALZARE LA TESTA e dare dei SEGNALI AL RESTO DEL MONDO...... dar vita a nuovi modelli di civilta' possibilmente in armonia con la STORIA AFRICANA (molto diversa dalle secolari-vicende americane ed europee ),che ASSICURINO la longevita' alle innumerevoli Tradizioni e culture millenarie che vi appartengono !!!
.......prendere finalmente coscienza effettiva delle risorse di cui dispone il Continente- conoscendo cosi' anche i limiti dell'economia di casa,ignorando i FINTI (apparantemente convenienti ) FAVORI di chi non ci e' mai stato AMICO !!!!

le svolte politiche dell'Eritrea possono far soffrire il suo
popolo , e' vero ,ma dobbiamo smetterla di guardare i modelli europei e americani come gli unici possibili solo per non aver
sperimentato "l'inconcepibile" !!!!!"

Vorrei concludere facendo notare come la percezione del ragazzo sia apparentemente influenzata da cio`che viene presentato dai media e non per testimonianza propria. Cio`nonostante, credo che anche egli riconosca lo sforzo del GOE nel creare una societa`libera ed indipendente dai soprusi dell'occidente.

A presto,

Fuzum

Re: Grazie Presidente Isaias

Salve,
(quasi dimenticavo di dover rispondere a Leveni)

Leveni vivendo li dove si trova si e` forse rassegnato all'idea di una societa`giusta ed equa,dove i cittadini hanno pari opportunita`di soddisfare i loro obiettivi ed esigenze di vita quotidiana. Noi in Eritrea stiamo cercando di costruire una societa`su questi pilari che sono ben evidenziati nella National Charter (Carta o Statuto Nazionale). Il GOE si sta battendo per dare a tutti un'equa ed uniforme distribuzione delle risorse e di servizi alla cittadinanza nei limiti propri.

Purtroppo la ristrettezza intelletuale di alcuni individui della societa`Eritrea, che per ragioni svariate sembrano non concepire tale iniziativa, porta a doverci confrontare continuamente con le loro affermazioni denigratiorie e prive di ogni fondamento. Dalla propaganda delle torture,abusi,container ad uso inceneritori e viva dicendo sino al reclamo dei diritti umani etc...insomma ne abbiamo sentite di tutti i colori.

Leveni purtroppo non credo di poter rispondere,'teorizzando', al perche`di tali prese di parte di costoro che si 'battono' per la cosidetta'democrazia' in Eritrea. La risposta va cercata nel passato del singolo individuo.

IO,nel mio proprio mi sono fatto un'idea.Ci sono alcuni Eritrei che non hanno mai accettato il fatto di NON ESSERE stati fra i 'liberatiori' della nazione. Sono le rimanenze del E.L.F. di cui molti di loro non accettarono mai la cittadinanza Eritrea, quindi non votarono al referendum e tuttora non hanno ancora visitato l'Eritrea dall'Indipendenza ad oggi o adempito ai doveri di cittadinanza a loro richiesti. Molti di questi si sono ora mutati in Palladini della Democrazia allo scopo di Ri-liberare e quindi marciare vittoriosamente in Asmara,pur di scendere a patti col nemico del popolo Eritreo.

Poi ci sarebbero i cosidetti'Intelletuali', come il gruppo del manifesto di berlino (B15) che avendo animosita`personali nei confronti del Presidente si sono imbattuti in una vera e propria guerra di diffamazione nei confronti dell'operato del GOE. Molti di loro hanno costituito ONG,civil society etc. come pretesto per entrare in contatto con la popolazione nella diaspora e quindi tentare di dividere l'opinione pubblica a vantaggio proprio.
Uno di questi e`il Dott.Bereket.

http://www.wilsoncenter.org/ondemand/index.cfm?fuseaction=home.play&mediaid=C3DA1851-9987-5110-01EEB2A29AA1A3C6



Un altro gruppo da tener conto sono gli studenti che il GOE mando` a studiare all'estero nell'intento di alleviare alla mancanza di risorse umane qualificate.
A tale scopo il governo dovette,in una delle rare occasioni, indebitarsi con la banca mondiale per una somma di circa 60 o 70 mil di dollari (che e`una somma cospicua per noi).

Rammarica il fatto che questi studenti abbiano avuto la possibilita`di studiare grazie al sacrificio di molti che pagarono con la loro vita pur di dare a noi la possibilita`di chiamare l'Eritrea, la nostra Nazione. La scelta che fecero di non tornare, e quindi di venir meno ai patti stipulati da loro con lo stato,quello di adempiere ai doveri una volta rientrati costituisce un tradimento alla nazione che da loro molto attendeva.
Preferendo la strada dell'opportunismo questi individui si trovano ora a dover criticare il GOE su vari fronti pur ti giustificare il loro tradimento e mancato adempimento dei loro doveri.e
Molti di questi che ora sono diventati ingegneri,dottori,archittetti etc..pur non avendo mai completato il servizio a Sawa, sono tra i primi a reclamare le piu grandi atrocita`,perpetrate a Sawa appunto,da parte del Governo.


Infine ci sarebbero i famigliari ed amici dei G15 e dei'giornalisti' arrestati non voglio entrare in merito perche`quasi comprensibile anche se non condivisibile.

Insomma Leveni, alla domanda che lei pone (N.7) bisognerebbe andare ad indagare nelle singole individualita`per avere un'idea in riguardo al perche`o le motivazioni personali di costoro che ora lanciano campagne denigratorie o si fingono finti palladini della liberta` o esempio di rigore morale. Io c'ho provato, forse ora tocchera`a lei andare ad investigare se proprio e`interessato.

Magari la prossima volta che si trova a discutere con eritrei nella diaspora riguardo al paese,si domandi prima se hanno la cittadinanza Eritrea e/o da quand'e`che non rientrano in patria e perche`!
saluti,

FUzum.

Re: Grazie Presidente Isaias

Fuzum

Per prima cosa la saluto.
Devo dirle che mi stavo convincendo a non intervenire più in questo forum, il suo post mi ha intrigato, lo recepisco come una sincera esposizione di proprie opinioni.
E anche se alcuni passaggi sono per me discutibili il taglio che ha adottato, per una parte mi è piaciuto.

Andando oltre la premessa devo dirle che mi sorprende quando mi dice che “sono FORSE RASSEGNATO??? all'idea di una societa`giusta ed equa”, e poi mi ricorda, che è anche quello che si prefigge la national charter, Se è così abbiamo una comunanza di idee non trova?

Sappia che rispetto sinceramente la volontà sua e del suo popolo per la ricerca di una via verso un futuro migliore.
E sono perfettamente d’accordo che nessuno ha il diritto di interferire con le vostre decisioni interne.

Le mie opinioni non vogliono assolutamente essere un tentativo di ingerenza inopportuna, le consideri ,se vuole, un amichevole punto di vista.

Io non conosco il sig bereket né tantomeno gli altri nominati.
Dai loro post però ho recepito che essi chiedono a gran voce il rispetto di quanto voi popolo eritreo con l’indipendenza avete concordato. E men che meno nulla di personale nei confronti del presidente, non hanno forse il diritto di esprimersi? Se, come ritenete, quanto affermano è falso e ne avete le prove, avete il dovere di fare chiarezza e di sconfessarli con i fatti.

Concorderà però con me che se la maggioranza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni mondiali è preoccupata per la mancanza del rispetto dei diritti umani in eritrea (così come in altre nazioni) un qualche motivo ci sarà.

Il mio intervento a questo forum era a sostegno di quanti non hanno potuto esprimere le loro opinioni, e come viene descritto da più parti sono letteralmente scomparsi.

Sarà vero ciò, sarà falso? Esiste un metodo per chiarirlo,che riappaiono tutte le persone mancanti.
Se si vuole rispondere alle affermazioni denigratorie, è estremamente semplice, Qualcuno può dire dove sono finiti?

Per quanto riguarda come lei li descrive” gli intellettuali”, che lei ritenga di avere a una opinione favorevole all’operato del goe è perfettamente legittimo, mi riesce difficile comprendere perchè ad altri non è concessa pari opportunità di opinioni dissenzienti.
Su questo punto veramente non posso concordare con lei.

Per quanto riguarda gli studenti comprendo benissimo il suo punto di vista e del governo, avere investito notevoli somme di danaro in prestito, con il condivisibile intento di realizzare l’ammodernamento sociale del paese attraverso i giovani e poi trovarsi davanti a una realtà diversa, è frustante.
Il problema dei giovani di oggi però coinvolge tutti i paesi del mondo
Ritengo che su questo punto occorrerebbe fare una profonda riflessione del motivo per cui essi per la maggior parte non siano più disponibili né al sacrificio né alle attese.(problema comune)

Certo che proporre loro un servizio militare senza fine, magari in zone disagiate, non è una prospettiva facilmente accettabile non trova?
Non le sembra naturale che vengano attratti da alternative più corrispondenti alle loro aspettative?
Lei è certo di doverli criticare duramente per questo?

Ho visto con i miei occhi quanto di positivo è stato realizzato da questi giovani per l’emancipazione sociale e delle infrastrutture e a essi indubbiamente ne va riconosciuto il grande merito
Mi domando però a quali conclusioni si potrà arrivare se si dovessero caricare loro troppe responsabilità. Siete sicuri che non si possano alleviare i loro enormi impegni? A questo proposito nulla è possibile fare per migliorare le loro condizioni?
(naturalmente ho sempre in memoria il problema etiopia)

“Infine ci sarebbero i famigliari ed amici dei G15 e dei'giornalisti' arrestati non voglio entrare in merito perche`quasi comprensibile anche se non condivisibile.”
È interessante questa sua frase, mi può spiegare meglio il senso di “quasi comprensibile”?

La domanda n° 7 intende essere semplicemente un tentativo di rigettare l’uso di dietrologie non supportate da fatti e prove. accettando questo metodo tutti saremmo passibili di essere accusati di interessi personali
Ripeto, la risposta non la reputo pertinente,non apporta nulla di certo, convincente, né si attiene a fatti.

Fozum mi ha fatto piacere interloquire con lei e anche se probabilmente rimarremo con le nostre convinzioni, la saluto con simpatia

cordialmente leveni a.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Il popolo eritreo non si e mai espersso su chi dovrebbe governare il paese, quindi Isayas non ha nessuna legittimazione popolare.
Lei parla di coinvolgimento cappilare della popolazione, in un paese dove ci sono centinaia di giovanni nei vari carceri senza un proccesso legale, in un paese dove sono pedroni solo 5-6 persone, dove la corruzione dilaga ovunque. Non so se parliamo della stessa eritrea.
In quale paese al mondo civile, esistono delle carceri dove si lasciano persone senza un capo di acusa formalizata, depositati li dimenticati dagli stessi loro carcerieri per 3 - 4 anni, magari chi gli a arrestati ha già lasciato il paese fuggito come tanti, il detenuto marcisce li senza che nessuno si occupa di lui. Sono molti casi in Eritrea.
Non è ammissibile tutto ciò in un paese dove il popolo e sovrano, in eritrea ce solo uno sovrano Isayas, gli altri sono peggio che Schiavi.

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Inoltre le assicuro che isaias troverà una qualsiasi scusa per scappare dal paese,e uno che la sa più del diavolo ,un serpente assonante .speriamo solo che voi civilissimi occidente ci lasciate in pace dopo tutte le sofferenze che ci avete perpetuato a tanti innocenti

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini lei e una singola persona e quindi la sua opinione vale ,tale quale ....lei non rappresenta il nostro popolo eritreo nemmeno,io Bereket,Tedrose che siamo eritrei e tutti quelli che intervengono a commentare,lei senza arroganza deve attendere che il popolo eritreo,quando avrà la possibilità di pronunciarsi di ascoltare quello che diranno ,nessuno la delegata per rappresentarci,l'unico motivo che lei ha il diritto di dire e fare quello che vuole in questo momento e solo perché il nostro paese e nelle mani sbagliate di un mafioso amico dei mafiosi quindi la prego basta!!! le chiedo in nome DEL POPOLO ERITREO la smetta per favore non e solo un offesa ma e un crimine contro il POPOLO ERITREO!!!!di qui lei si riempie la bocca

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

pettini raccolgo la sua sfida e spero lei faccia altrettanto proviamo a confrontarci.

Io non la conosco personalmente pertanto fino a prova contraria non ho motivo di dubitare che lei non abbia mai visto traccie di stermini, e quant’altro viene imputato al goe,
Per lo stesso motivo tantomeno mi permetto di dubitare della sua buona fede.
Penso e spero di essere sufficientemente obiettivo, lasciamo da parte il polemizzare fino a se stesso a condizione che lei abbandoni la sua esagerata difesa a prescindere del goe o almeno a provarci.
ma mi dica e per adesso limitiamoci a questo.
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica? Dove è finito Petros Solomon, Dawit Isaak, Senait Debesay ,Habtezion Hadgu e altri che per brevità non evidenzio e mi scuso di questo.
Non mi riferisco alla loro contrapposizione politica ma alla dignità della persona, ai suoi diritti umani.
Ripeto dove sono?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?
Capirà che senza risposta a questo importantissima domanda l’obiettività e credibilità che cerca va a farsi benedire.
Questo non può essere considerato una sterile propaganda antigovernativa.
È’ un fatto di politica interna, di responsabilità accertata.
E di Mesfin Hagos che per un voto avrebbe potuto essere un buon presidente dell’eritrea cosa mi dice?
Per un voto capisce, questo significa che il consenso politico lo aveva e pertanto la linea strategica che proponeva aveva un grande consenso.

Di sterminio di popolo non mi sembra che qualcuno ne abbia accennato.
Invece lo sterminio morale lo possono testimoniare gli esuli al confine del sudan e quanti fuggono dal loro paese
Tutto questo non è da considerare propaganda antigovernativa è purtroppo la realtà di quanto è stato e avviene oggi in eritrea.

E mi limito a questi soli fatti senza menzionare quanto descritto dalle organizzazioni internazionali, dai partecipanti a questo forum fra cui bereket, tedros, marta e tanti altri che lei considera esageratamente di parte ma che essendo eritrei converrà abbiano più a cuore di lei la sorte del loro paese.


Consideri i miei interventi esclusivamente di carattere personale.


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

“Nessuno” la nostra non è una sfida perché dal nostro scambio di opinioni non deve uscire un vincitore, ma solo stimoli di riflessione e approfondimento per chi ci legge.

Lei parte con domande le cui risposte estrapolate da un discorso più generale rischiano di risultare fuorvianti tuttavia voglio tentare di darle comunque una risposta.

Lei domanda: “Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?” e ancora “…chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?”

Per rispondere direttamente a queste domande bisognerebbe accertare e accettare che in Eritrea si siano eliminati fisicamente i dissidenti e oltre a questo porrei un distinguo a riguardo dei G15 che rappresentano un caso a parte.

Ma prima di affrontare questo argomenti vorrei fare un passo indietro e ricordare che in Italia ho vissuto la stagione delle stragi di Stato, delle leggi speciali, dell’eliminazione di politici, giornalisti, presentatori e tanta gente comune, per arrivare alle scellerate proiezioni all’estero delle nostre forze armate coinvolte in operazioni che sfidano anche le più ardite interpretazione della Costituzione Italiana, e all’indecenza dell’attuale confronto politico che a causa dei suoi toni e argomentazioni stanno distruggendo l’immagine dell’Italia nel mondo.

Cosa dire poi della politica dei respingimenti alla quale si è improvvisamente contrapposta quella dell’accoglienza dei magrebini? I primi valevano meno dei secondi?

Eppure tutto questo è democrazia così come è democrazia quella Usa che ha partorito indecenze come la guerra preventiva fuori dei confini nazionali, aberrazioni come Guantanamo, assurdità sociali come la mancanza di assistenza sanitaria gratuita e la reversibilità della pensione.

Difficile rispondere alla domanda “E’ giusto tutto questo?”

Quando si tratta di governare uno stato le forze in campo sono tali che anche i più semplici attriti generano conseguenze imprevedibili e talvolta non condivisibili, ma sempre e comunque ben difficili da essere valutate nella loro interezza.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini la storia politica della lotta popolare antecedente la liberazione dell’eritrea è sicuramente articolata e composta da molteplici sfaccettature complesse.
Sarebbe troppo arduo e comunque impossibile ricostruirla.
Un punto fondamentale e definitivo però esiste ed è stato raggiunto con il contributo di tutti i rappresentanti del popolo con la national Charte e la successiva Costituzione Eritrea
E’ da questo punto in poi che tutto è in discussione
Come è possibile che dopo 30 anni di guerra, raggiunto l’obiettivo della liberazione nazionale, raggiunto l’accordo politico programmatico summenzionato con la partecipazione di tutti e da tutti avallato ripeto, tutto viene riposto in un cassetto, e da 20 anni, quasi come la durata della lotta di liberazione ancora non venga implementata la Costituzione
E’ evidente che gli argomenti che l’opposizione giustamente denuncia partono da questa grave inadempienza che ha in isaias e il goe i massimi responsabili.
La loro è stata una decisione unilaterale in spregio al rispetto delle regole fondative del congresso PFDJ e del charter infatti da essa è scaturita l’opposizione politica del G15
Ripeto è isaias e il goe che ha tradito il comune accordo, non altri.

D’accordo la buona fede sua oltre ogni limite ma non deve diventare un insulto alla altrui intelligenza.
Affermare che “occorre accertare e accettare che in Eritrea si siano eliminati fisicamente i dissidenti” lo è !!!!
gli oppositori sono spariti e questo è indiscutibile, perché poi i G15 debbano avere un destino diverso che poi diverso non è, me lo deve spiegare.
Come ho già chiesto innumerevoli volte e nessuno ha risposto, dove sono? Rimane solo da “accertare e verificare” se l’eliminazione fisica è solo di restrizione personale della libertà sine die o fisicamente essi sono già morti.
Chi deve rispondere non siamo noi ma isais e il goe.
Questo non ha nulla a che fare con le regole della democrazia che anche lei rammentava e auspicava fossero gli obiettivi della fase costituente eritrea.
Questo è solo omicidio e strage realizzata dall'attuale autorità contro i suoi stessi cittadini per il mantenimento del personale califfato.
Per cui ritengo pertinente chiederle ancora
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?
Mi sembra una domanda lecita e semplice a cui non ha risposto. Spero lo faccia in maniera altrettanto chiara.


Mooooolto diverso, diametralmente opposto quello che lei descrive essere accaduto in italia; all’epoca erano le istituzione tutte aggredite da assassini estremisti di una ben precisa matrice ideologica avente l’obiettivo della sovversione politica della stato.
Persone disposte a tutto pur di conseguire la loro pazza visione politica fallita ovunque.

Pettini l’attività di un parlamento democratico è posta all’attenzione di tutti attraverso la stampa, i mezzi di informazione, l’azione politica dell’opposizione, quanto viene deciso dai governi liberamente e legalmente eletti è sottoposto al giudizio dell’elettore e ne paga le conseguenze nelle urne se esse sono inopportune o non condivise, scusate se è poco.
Chi non condivide la strategia del governo è libero di farlo e opera per ottenere il consenso, di sicuro non viene ucciso né tantomeno incarcerato senza processo.

Nota l’enorme differenza che esiste tra un sistema democratico fallibile e migliorabile fin che si vuole e il califfato di asmara?


nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“ Nessuno” credo si possa affermare che fino al giorno del 1997 in cui l’assemblea costituente ha ratificato la Costituzione, in Eritrea tutto filava liscio secondo, per cosi dire, programma, poi lo scenario è improvvisamente cambiato a causa, secondo alcuni, di una presunta svolta dittatoriale impressa dal presidente Isaias al paese.

Quindi credo sia lecito affermare che il 1997 costituisce una sorta di linea di demarcazione che separa l’Eritrea degli eroi di liberazione dall’Eritrea vittima di una supposta congiura di stato.

Qui si entra nel mondo delle congetture perché quello che è successo nei suoi esatti termini si può solo supporre a meno che naturalmente non si era fra i protagonisti e quindi testimoni diretti.

Le domande che si sentono da chi critica vertono spesso sul perché non si sia provveduto all’immediata applicazione della Costituzione così come chiesto poi democraticamente in una fase successiva da parte dei G15.

Evidentemente queste persone dimenticano che il 1997 coincide anche con una inaspettata quanto disastrosa guerra scatenata dall’Etiopia durata tre lunghissimi anni e terminata con il minor danno possibile per l’Eritrea solo grazie alla ritirata strategica adottata dalle forze eritree e l’abile diplomazia del GoE che hanno evitato il peggio.

Alla fine di questo conflitto, nel momento più delicato delle contrattazioni preliminari che avrebbero portato ai patti di Algeri una compagine composta da personaggi anche di spicco della guerra di indipendenza molto amati dal popolo si cominciano a coordinare in attività che se mai considerabili poco ortodosse in tempi di pace, nella condizione contingente assunsero la valenza di sedizione.

Come si poteva pretendere di aggirare il legittimo governo con una azione illegittima e irregolare come quella di firmare congiuntamente un documento illegale e presentarlo direttamente al presidente?
Quale tipo di procedura poteva rendere ammissibile un comportamento del genere?

Nessuna, e infatti i firmatari erano stati più volte ammoniti sulle possibili conseguenza di una tale iniziativa, ma senza successo.

I G15, eroi di guerra e idoli del popolo, avevano compiuto consapevolmente un errore fatale con la inevitabile conseguenza di trovarsi in rotta di collisione con altri eroi di guerra e idoli del popolo eritreo rimanendo schiacciati nel confronto.

Come avrebbe reagito il popolo eritreo?
Questa è storia.

I G15 se la sono giocata e hanno perso.

La galera li ha salvati da un processo per alto tradimento e una sicura condanna a morte.


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini, appunto fino all’assemblea costituente tutti andavano d’amore e d’accordo.
Se anche lei afferma che si sia realizzata “una supposta congiura di stato” la dice lunga sul reale svolgersi dei fatti.
Come più volte rimarcato da tanti e ora anche da lei, è esistita solo una “supposta congiura”, declamata solo da voci di parte.
Dove è finita l’altra voce? Non lo sappiamo.
Quanto questa fosse reale o questa fosse solo una diversa interpretazione politica di gestione di una crisi contingente, sono con lei d’accordo quando afferma
“Qui si entra nel mondo delle congetture perché quello che è successo nei suoi esatti termini si può solo supporre a meno che naturalmente non si era fra i protagonisti e quindi testimoni diretti”.
Appunto quale è la realtà, quali sono i documenti e gli atti coordinati dal G15 che certificano tal presunta gravità?
Visto che gli interessati sono spariti perché non vengono resi pubblici?
Trovo incredibile credere , come lei afferma, che dei supposti congiurati tentino di aggirare il governo (sic) firmando un documento dichiarato illegale per poi presentarlo al presidente. Ma vi rendete conto dell’incongruenza? Firmare un documento illegale e poi consegnarlo a isaias, mah!!!! (perché illegale?)
Chi afferma questo, se mi permette, è veramente sprezzante del ridicolo oppure fa solo disinformazione.
Ma come, componenti dell’assemblea costituente, forti di un vasto consenso assembleare con un voto in meno dell’eletto isaias eroi di guerra, rappresentanti del popolo, mi dite che non avevano il diritto di coordinarsi in attività politica. Né tantomeno dovevano permettersi di firmare documenti politici da presentare direttamente a isaias?
E questa si chiama congiura? Ma mi faccia il piacere.

Comunque non avere denunciato di fronte a un tribunale giudicante i presunti rei lascia e lascerà sempre tutti nell’impossibilità di conoscere i fatti reali.
E’ forse quello che si voleva, l'oblio?
Penso che averli condannati ingiustamente e arbitrariamente a una morte civile e morale infamante sia peggio di averli condannati a morte dopo processo.
Sono sicuro che persone col loro coraggio lo avrebbero preferito.

Sono d’accordo con lei che “I G15, eroi di guerra e idoli del popolo” si siano trovati in inevitabile rotta di collisione con una diversa visione politica/personale della gestione dell’eritrea che però nulla aveva a che vedere con quanto dichiarato e voluto dal popolo tutto attraverso la National Charte e la successiva Costituzione Eritrea.

La realtà è che G15 hanno cercato di difendere il popolo e purtroppo il popolo ha perso.
La situazione dell’eritrea attuale lo sta a dimostrare.

Ps nel mio argomentare con lei cerco e spero di offrire un pensiero personale su fatti di comune interesse, cerco anche di seguirla nei suoi scritti
mi rammarico però che su punti sensibili lei non mi risponde con coraggio, glieli ripropongo perché sono interessato alla sua opinione:
Non le sembra sufficientemente amorale eliminare fisicamente i dissidenti della propria linea politica?
Ergo chi non è d’accordo con me lo elimino? Lei avvalla questo sistema?

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” i possibili scenari politici che hanno preceduto l’arresto dei G 15 sono due: i G15 hanno attentato alla sicurezza dello stato attuando una strategia complottistica mirata alla destituzione del presidente Isaias e a un rimpasto del governo, oppure che ad attuare una strategia complottistica sia stato Isaias allo scopo di rinviare sine die l’applicazione della Costituzione e l’avvio del processo democratico.

In tutti e due i casi si può parlare di congiura di stato che, solo per rispetto del fatto che la circostanza ancora non è stata definita in questi termini dagli stessi protagonisti, ho definito “presunta”.

Magari il termine si potrà rivelare non sufficientemente esaustivo, ma credo si possa convenire sul fatto che si è trattato di un confronto che per le sue modalità è da considerarsi senza precedenti e decisivo, ma non inaspettato.

Le premesse già c’erano tutte quando fu pubblicato il cosiddetto Manifesto di Berlino nell’ottobre del 2000 il quale nelle battute finali riporta:

Mr. President,
Eritrea is at a crossroad. A portion of our land is under foreign occupation. A significant proportion of our population is displaced.

It is time for a serious soul searching by all concerned, starting from the leadership. Let the leadership and the entire nation conduct an open debate.

People should not be denied this right which they have paid for with their blood, sweat and tears. We urge you most sincerely to seize this moment of crisis and turn it into an opportunity to reclaim your hard-earned reputation as a leader. You owe it to yourself and to the nation and to wonderful people that has followed you through thick and thin.

On our side, we will spare no effort to help secure Eritrea’s territorial integrity and national sovereignty. At the same time, we will endeavor to promote a culture of openness, tolerance, accountability and rule of law.

To these ends, we intend to broaden our base by convening a larger meeting which will consider your response to this letter. The idea is to begin and institutionalize a government/civil society dialogue on a continuing basis as a critical part of a healthy development of our future.

Già le prime righe appaiono contraddittorie poiché all’esame obiettivo della situazione in Eritrea segue un improponibile proposta di dibattito collettivo che in modo sottinteso vorrebbe affermare che lo stato del Paese è una conseguenza di errori di strategia politica e non dell’efferatezza della azione etiopica.

Va detto che in questo periodo di transizione in cui si stavano gettando le basi per gli Accordi di Algeri vi era un grandissimo fermento fra i rappresentanti di tutte le diplomazie
coinvolte nelle mediazioni e che l’argomento principale era costituito dal tentativo di portare Isaias a essere più malleabile nei confronti dell’Etiopia che si asseriva dovesse essere accontentata almeno in parte nelle sue istanze territoriali cedendole territori tutto sommato inutili per l’Eritrea quali Badme e Assab…nientemeno!!

Le sollecitazioni e le pressioni nei confronti di tutti i membri del governo erano formidabili in quei giorni e qualcuno forse anche suggestionato dalle firme del “Manifesto” ha creduto di agire nell’interesse del paese.

Ovvio che una cosa è essere eroi di guerra popolari e benvoluti e ben altra cosa è diventare poi statisti soprattutto in un periodo così critico e al cospetto poi di volponi preparatissimi e smaliziati come i diplomatici stranieri che facevano la spola fra Asmara e Addis Abeba.

La Costituzione non prevedeva una data specifica per la sua applicazione e nemmeno quali dovessero essere le condizioni ambientali perché questa potesse essere avviata, tuttavia le istanze dei G15 apparvero subito e appaiono ancora oggi intempestive, inopportune e provocatorie per i significati sottintesi che si volevano affermare.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Premesso che isaias e la dirigenza etiope andavano anch’essi d’amore e d’accordo per decenni, tanto che reggimenti eritrei hanno concorso alla liberazione dell’etiopia , rimane da domandarsi cosa accadde successivamente, cosa è intervenuto a cambiare lo stato di concordia instaurato?
Qualcuno ritiene che si sia arrivati alla rottura dei rapporti con l’etiopia a seguito di errate scelte politiche da parte dei due amici presidenti e di varie situazioni sottodescritte.
Quanto sia davvero solo questa concausa di eventi a scatenarla non lo sapremo mai. Così come non sapremo mai di chi è la colpa. C’e’ dice che per litigare bisogna essere in due. Rimane il fatto che una sanguinosa guerra è avvenuta.

“Inizia con situazioni piuttosto ridicole ma decisive per l'escalation nella crisi fra i due paesi: l'Eritrea stacca i contatti telefonici col resto del mondo, rifiutando il prefisso dell'Etiopia (1991). L'Etiopia vede con apprensione la troppa indipendenza: potrebbe essere un cattivo esempio per i movimenti secessionisti che cova dentro i suoi confini. Nel 1997 l'Eritrea introdusse la propria moneta che dì per sè fu vista con ostilità dall'etiopia ma che si trasformò in provocazione quando il nakfa venne messo allo stesso tasso di scambio del birr. Addis Abeba ne rifiutò la parità e pretese che ogni transazione avvenisse in dollari, questo fu un colpo tremendo per i woyanè in quanto i costi delle importazioni etiopiche hanno subito un aumento di costi; infatti, grazie all’utilizzo del dollaro statunitense negli scambi commerciali, l’utilizzo dei porti eritrei di Massaua e Assab da parte degli operatori commerciali dell’Etiopia è drammaticamente più caro. Asmara aumentò le tasse di transito; l'Etiopia dirottò i traffici dai porti di Massaua e Assab a quello di Djibuti, con danni economici per entrambi i paesi. L'introduzione del nafka ha posto il problema di dogane e frontiere: fino a quel momento i confini erano semplici limiti amministrativi; gli accordi commerciali rendevano irrilevanti le barriere doganali. Quando si trattò di fissare i confini nazionali, i dispetti reciproci sfociarono in guerra”

Una delle conseguenze è l’insoddisfazione generale nella classe dirigente e sociale del tempo che si espresse con il manifesto di berlino
Pettini lei ha allegato una parte di tale documento forse è il caso di allegarlo per intero così ognuno avrà modo di farsene una opinione.
La mia impressione leggendolo è questa, se eminenti rappresentanti del governo e della società eritrea arrivarono a declamare quanto espresso nel manifesto di berlino, ben consapevoli del particolare momento storico, un qualche motivo di perplessità per come erano state condotte le strategie politiche da parte di isaias che sfociarono in una guerra disastrosa, evidentemente esistevano e coraggiosamente costoro cercavano attraverso un confronto collettivo possibili soluzioni. (un confronto non significa golpe).
Inoltre queste persone scegliendo di esprimersi a berlino evidentemente consideravano che in patria la persona deputata non riteneva assolutamente di ascoltarle.
Questi rilievi sono i medesimi che i G15 hanno espresso con una lettera direttamente a isais, anche loro in forma pubblica con affermazioni fatte alla luce del giorno con interviste e presenziamenti di dominio pubblico e internazionale. Come andò a finire lo sappiamo bene.
Non con la forza del contraddittorio isais rispose, rispose con l’eliminazionione di quanti esprimevano legittime considerazioni. Ulteriore gravissimo errore strategico/politico fu che in quei momenti difficili della nazione egli non cercò l’unione del paese ma bensì lo divise.
Purtroppo il virus dell’onnipotenza era già stato inoculato in isaias.

Pettini I motivi che lei adduce per la mancata implementazione della costituzione e dei conseguenti diritti civili sono semplicemente risibili. essi esprimono solo la volontà di isaias di perpretare il suo golpe all’infinito.La responsabilità di non ottemperare alla promulgazione della Costituzione così come voluto dal popolo, dagli estensori del manifesto di berlino e dai G 15 risiede tutta nella persona di isaias il vero golpista evidentemente è lui.

lettera al Presidente dell'Eritrea.

Berlino, 3 Ottobre 2000

H.E. Isaias Afwerki
Presidente dello Stato di Eritrea
Asmara, Eritrea

Caro Signor Presidente:

Noi sottoscritti, professori universitari eritrei e professionisti, interessati con l'imbarazzo di fronte il nostro paese, hanno deciso di incontrarsi per fare una valutazione sobria dei problemi attuali del nostro paese e proporre soluzioni adeguate. Pienamente consapevole del tuo ruolo nel condurre la nostra nazione per l'indipendenza e memore dei tuoi importanza continuato come un leader nazionale, abbiamo deciso di affrontare questa lettera per la vostra considerazione e di azione.

I tuoi compagni d'armi si fidava come loro capo durante la lotta di liberazione. La tua assunzione della carica di Presidente è una funzione di tale fiducia. Che la fiducia e la responsabilità che essa implica non sono mai stato più importante che in questo momento cruciale della nostra storia. Noi, come gli eritrei in questione, anche sentire il peso di questa responsabilità. E 'per questa ragione che ci siamo riuniti per esprimere le nostre preoccupazioni, e per scambiare opinioni e idee che ci presenta come segue.

Vorremmo innanzi tutto esprimere il nostro sostegno incondizionato per il nostro governo nella sua difesa della sovranità del nostro paese e l'integrità territoriale, e la nostra ammirazione per le forze di difesa eritree e tutta la popolazione eritrea per il loro ruolo in sventare l'aggressione etiope. Ma è nostra ferma convinzione che la minaccia militare rappresentata da parte dell'Etiopia non possono essere trattate separatamente dalle sfide politiche ed economiche che dobbiamo affrontare come una nuova nazione. Siamo consapevoli che la grande promessa della ricostruzione e dello sviluppo pacifico è stato accantonato da considerazioni di sopravvivenza nazionale. Tuttavia, siamo anche convinti che possiamo incontrare il pericolo attuale e le sfide future, se uniamo i nostri sforzi e correggere i nostri errori del passato. L'attuale crisi rappresenta un'opportunità per questi scopi.

I. Indipendenza A Hard-Won è stata quasi dimenticata

Signor Presidente, L'esperienza degli ultimi due anni è stato particolarmente doloroso, ma illuminante. Come nazione siamo stati devastati dalla invasione etiope della nostra terra sovrano. Infatti, la ferita inflitta su di noi da questa guerra è stata un'esperienza castigo. Distruggere le città e migliaia di guida di cittadini innocenti dalle loro case e persino all'estero, la penetrazione in profondità l'esercito etiope è dentro l'Eritrea e la nostra ritiri improvvisi scioccato tutti eritrei al nucleo e scosse la nostra nazione per la sua stessa fondazione. La stessa indipendenza e sovranità per i quali eritrei pagato con la vita e gli arti è stata messa a rischio. Crediamo che, se non fosse stato per la resistenza condotta dalle nostre forze di difesa eroica e il sostegno incrollabile della nostra gente, Eritrea sarebbe stato quasi distrutto ..

Come è avvenuto questo? Quali sono le cause di questa tragica guerra? Perché e come gli etiopi riescono a penetrare in profondità nel territorio eritreo con una tale velocità e l'effetto devastante? Questa guerra non è solo ci è costato caro in vita, della proprietà e alle sofferenze del nostro popolo. Inoltre ha sollevato gravi questioni circa la condotta degli affari eritreo sia interni che esteri, e circa la natura e lo stile della nostra leadership nel periodo post-indipendenza.

Signor Presidente,

A chiedersi perché siamo arrivati a questa impasse a indagare su cosa è andato storto e per riflettere sulle cause e la conduzione della guerra, e se avrebbe potuto essere evitato, è non solo legittimo, ma è anche il dovere di ogni cittadino. Speriamo che la dirigenza eritrea, nelle sue ultime riunioni, ha fatto qualche ricerca di anima e cercato di fornire risposte soddisfacenti a queste domande. Noi, da parte nostra, ha preso su di noi, come cittadini interessati che hanno dato contributi modesti per la nostra lotta nazionale, per esprimere le nostre opinioni sulla situazione attuale della nostra nazione e di offrire alcune proposte come rimedi. Speriamo e confidiamo che si prenderà in considerazione queste opinioni lo spirito con cui essi vengono, cioè, sulla forza dei nostri doveri patriottici ei nostri popoli fiera tradizione di amore per la verità e il rispetto per le opinioni degli altri.

L'impulso iniziale che ci ha riuniti è molteplice. In primo luogo, è la crisi umanitaria di fronte il nostro popolo a causa della guerra con l'Etiopia. Ma ci sarebbe negligente, in quanto cittadini interessati, siamo stati a ignorare le altre questioni di masterizzazione evidenziate dalla crisi attuale deve affrontare la nostra nazione - politico, sociale ed economica, così come crisi di leadership.

II. Crisi umanitaria e Immagine Eritreas

Sulla questione umanitario, esprimiamo profonda preoccupazione per le drammatiche condizioni delle vittime eritree di guerra. Siamo particolarmente preoccupati con la difficile situazione delle centinaia di migliaia di eritrei che sono stati colpiti dalla guerra e le oltre 75.000 connazionali che sono stati espulsi dall'Etiopia, ei nostri cittadini che si trovano in campi profughi in Sudan, come pure quelle langue ancora ai margini carceri etiopi e campi di concentramento. Pur apprezzando i governi eritreo stand di principio sul tema della deportazione, abbiamo la speranza e la fiducia che ogni espulsione che possono aver luogo in Eritrea, se necessario e legittimo, potrebbe aderire al diritto internazionale, ed essere in linea con la prassi precedente del eritreo governo.

Sosteniamo l'eritreo dell'Assemblea nazionale recente risoluzione che condanna gli atti criminali del governo etiope, e condanniamo i molti atti eclatanti di violenza, vandalismo, stupri e furti che sono stati perpetrati, e vengono perpetrati, da parte di agenti di detto governo contro innocenti eritrei, a questo proposito, ci impegniamo a impegnare le nostre risorse intellettuali e finanziarie nel continuo sforzo per mobilitare il sostegno. Abbiamo fiducia al governo di facilitare l'erogazione tempestiva di aiuti umanitari per il nostro popolo in questo momento di bisogno e invitiamo tutti i cittadini a dare una mano in questo sforzo.

Passando a un altro elemento di preoccupazione, cioè, l'immagine dell'Eritrea, vogliamo assicurarvi, sulla base di attenta osservazione, l'immagine che l'Eritrea non è mai stata così male come lo è oggi. Infatti, ha toccato il fondo. Non ci dovrebbero essere illusioni su questo. Nonostante la nostra fede nella giustezza della nostra posizione, gran parte della comunità mondiale, compresi i nostri fratelli africani, percepire il governo eritreo e la sua leadership come aggressivo e irresponsabile. leadership dell'Eritrea è stato gettato, in particolare dopo l'inizio della guerra con l'Etiopia, come sprezzante del diritto internazionale e di norme accettate di comportamento.

Sebbene l'immagine peggioramento dell'Eritrea possono essere stati colpiti da queste accuse, è anche vero che abbiamo alienato i nostri amici e alleati, compresi quelli che ci è stato vicino durante la lotta di liberazione. Anche la politica lodevole di autonomia, che molti hanno applaudito, è stato ritratto come un aspetto della arroganza. A nostro avviso, il problema non è la politica ma la sua attuazione. Sappiamo che c'è molto margine di miglioramento in materia di politiche di attuazione e nel modo di gestire i rappresentanti di corpi estranei. Quindi, ci deve essere un riesame critico della politica e della prassi.

III. La guerra e le criticità che hanno portato alla luce.

Abbiamo seguito con grande interesse e ansia lo svolgersi degli eventi dopo lo scoppio della guerra con l'Etiopia. Questa tragica guerra ha indotto in noi la necessità di revisione critica degli sviluppi post-indipendenza in Eritrea e in particolare in termini di prestazioni del nostro governo. Riconosciamo il fatto che ci sono risultati di rilievo nei settori delle infrastrutture, istruzione e servizi sociali. Tuttavia, abbiamo anche notato gli sviluppi che ci causano notevole disagio e gravi preoccupazioni per il futuro del nostro paese.

Nonostante questi sviluppi inquietanti, siamo rimasti straordinariamente silenzioso. Il motivo per cui il nostro silenzio non è dovuto a apatia o disinteresse, ma piuttosto a causa del fenomeno pervasivo di auto-censura. Questa auto-censura è particolarmente acuta negli ultimi due anni, perché ci siamo sentiti che la critica avrebbe dato aiuto e conforto al nemico che potrebbero falsare in base alle sue finalità. Ora è il momento di parlare e parlare chiaro. Ulteriori silenzio non può che mettere in pericolo l'interesse del paese, nonché compromettere la nostra responsabilità storica. Dobbiamo ora dire che, a nostro parere in esame, il governo è in ritardo nello sviluppo delle istituzioni democratiche, compresi i meccanismi per garantire la responsabilità e la trasparenza. Abbiamo rispettosamente sostengono che questa è la cosa più importante per voi di riflettere e affrontare con in qualunque rivalutazione della politica del governo e la pratica si può essere impresa, come ci auguriamo che siano.

IV. La riconciliazione e l'unità nazionale

Siamo convinti che riflettono una visione molto diffusa tra gli eritrei che ci dovrebbe essere la riconciliazione nazionale. Eritreo vittoria militare e l'assunzione di una nazione sovrana avrebbe dovuto essere accompagnato da uno spirito di riconciliazione sparati da magnanimità la magnanimità stesso mostrato verso etiopi. Saggezza e statista ha richiesto un appello per la riconciliazione esteso a tutti eritrei a prescindere dal credo o di appartenenza politica per unire le forze per ricostruire una società in frantumi e l'economia. Si tratta di un'opportunità che è stato perso, ma che possono ancora lui recuperato. L'(PFDJ) EPLF leadership dovrebbero essere disposti ora a fornire lo spazio politico per gruppi o individuali. L'assenza di tale spazio ha gravemente lo sviluppo della società civile e ha favorito un senso di alienazione tra i segmenti della nostra società. La Costituzione, di cui diremo più sotto, richiede uno spazio così senza mezzi termini.

E 'tempo per una seria ricerca di un'anima da parte di tutti, a partire dalla leadership. Lasciate che la leadership e l'intera nazione condurre un dibattito aperto.

La gente non dovrebbe essere negato questo diritto, che hanno dovuto pagare per loro sangue, sudore e lacrime. Vi invitiamo vivamente a cogliere questo momento di crisi e di trasformarla in un'occasione per rivendicare la tua reputazione sudati come leader. Lo dovete a voi stessi e alla nazione e alle persone meravigliose che vi ha seguito nella buona e nella cattiva sorte.

Da parte nostra, noi non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere l'integrità territoriale dell'Eritrea e la sovranità nazionale. Allo stesso tempo, cercheremo di promuovere una cultura di apertura, tolleranza, responsabilità e Stato di diritto.

A tal fine, abbiamo intenzione di allargare la nostra base convocando una riunione più grande che prenderà in considerazione la tua risposta a questa lettera. L'idea è di iniziare e istituzionalizzare un governo / dialogo della società civile su base continuativa come una parte fondamentale di uno sviluppo sano del nostro futuro.
V. leadership collettiva e la partecipazione popolare
Respectfully Yours,
1. Araya Debessay
2. Assefaw Tekeste
3. Bereket Habte Selassie
4. Dawit Mesfin
5. Haile Debas
6. Kassahun Checole
7. Kaled A. Beshir
8. Lula Ghebreyesus
9. Miriam M. Omar
10. Mohamed Kheir Omar
11. Mussie Misghina
12. Paulos Tesfagiorgis
13. Reesom Haile
And finally to President Issayas Afewerki,

"Non c'è alcun rispetto del luogo, delle persone, né il tempo in voi? "
(William Shakespeare)

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” lei parla come un etiopico quando descrive il periodo post indipendenza, un vero eritreo non userebbe mai quelle argomentazioni.

L’Eritrea dopo aver disintegrato l’apparato militare etiopico, aver regalato agli etiopici di Melles un paese libero dalla dittatura, aver dato al mondo africano lezioni di economia e di gestione delle cose pubbliche che avevano portato l’Eritrea a essere considerata la Svizzera africana, aver stipulato ben due importantissimi agreement di cooperazione con l’Etiopia, aver lasciato che le aerolinee fossero etiopiche, aver sopportato il Birr come moneta comune rimandando l’applicazione di una propria politica monetaria dal 1991 al 1997, invece di eterna riconoscenza si ritrovò con le truppe militari di invasione in casa.

Cosa avrebbe dovuto fare il governo di Iasais (non Isaias) in tali circostanze?

E’ questo il momento in cui si distinguono i veri statisti, cosa avrebbero fatto i firmatari del Manifesto di Berlino, sui quali si potrebbe scrivere un romanzo, o i G15?

Calarsi i calzoni e fare le famose “concessioni” come le chiamano i diplomatici di mezzo mondo parlando di cose che non gli appartengono, nella fattispecie inezie come Assab e Badme dimenticando il sangue versato per renderle libere.

Ma certo che con precedenti come il Trattato di Osimo che dovremmo dire noi, meglio tacere.

La traduzione automatica del Manifesto di Berlino è pessima e non rende l’effettiva gravità dei suoi contenuti, illegali ed eversivi.

In ogni caso sarebbe meglio leggere l’intero carteggio intercorso fra Isaias (presidente e non individualità) e i firmatari del Manifesto e poi dei G15, per chiarirsi le idee circa le pressioni alle quali fu sottoposto il presidente e le sue pacate quanto inascoltate risposte.

Avevo già cominciato un lavoro di raccolta e traduzione di tutti documenti, ma poi mi sono reso conto che l’Eritrea attuale viaggia anni luce avanti a quegli eventi dei quali si è gia discusso a tempo debito e ora definitivamente chiusi.

A che pro ricominciare tutto da capo?

Stefano pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Pettini invece lei si sbaglia le cause imputate di avere scatenato il conflitto con l’etiopia non sono mie, le frasi che ho virgolettato, sono affermazioni eritree che lei può benissimo controllare.
Se non le sta bene quanto da eritrei dichiarato non posso farci nulla, forse non ascolta bene gli eritrei.
Il quadro post indipendenza che lei espone mi fa sorgere una domanda, se andavano così d’accordo cosa mi vuole fare credere che gli etiopi sono improvvisamente impazziti?
Potrebbe essere ma non mi faccia credere che due nazioni si sono scannate senza motivi di fondo.
Oppure è plausibile che anche uno statista come lei dice sia isaias abbia compiuto degli errori di strategia politica tali da prestarsi a uno sconsiderato attacco degli etiopi.

Cosa c’entra calarsi i calzoni, questa espressione è solo una sua errata interpretazione dei fatti
Non ho ravvisato sia nel manifesto di berlino, tra l’altro chiarissimo nel contenuto, né nella richiesta dei G15 nessuna volontà di concessioni di sorta alcuna di territori sovrani ma bensì massima disponibilità alla difesa della patria.
Del resto basta leggere alcuni passaggi con occhi scevri di posizioni preconcette per rendersene conto.

“Vorremmo innanzi tutto esprimere il nostro sostegno incondizionato per il nostro governo nella sua difesa della sovranità del nostro paese e l'integrità territoriale, e la nostra ammirazione per le forze di difesa eritree e tutta la popolazione eritrea per il loro ruolo nello sventare l'aggressione etiope”

“Da parte nostra, noi non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere l'integrità territoriale dell'Eritrea e la sovranità nazionale. Allo stesso tempo, cercheremo di promuovere una cultura di apertura, tolleranza, responsabilità e Stato di diritto”.

“Sosteniamo l'eritreo dell'Assemblea nazionale recente risoluzione che condanna gli atti criminali del governo etiope, e condanniamo i molti atti eclatanti di violenza, vandalismo, stupri e furti che sono stati perpetrati, e vengono perpetrati, da parte di agenti di detto governo contro innocenti eritrei, a questo proposito, ci impegniamo a impegnare le nostre risorse intellettuali e finanziarie nel continuo sforzo per mobilitare il sostegno. Abbiamo fiducia al governo di facilitare l'erogazione tempestiva di aiuti umanitari per il nostro popolo in questo momento di bisogno e invitiamo tutti i cittadini a dare una mano in questo sforzo.”

Il resto del manifesto ai miei occhi e mente mi sembra estremamente condivisibile ed estremamente equilibrato anche laddove si chiede una revisione critica delle vere cause della guerra e della necessità di ottemperare alle riforme democratiche.
Solo chi ha visioni limitate o autoritarie del potere può considerare questo scritto dialogante un tentato golpe.
Oppure trasformarlo in alibi diffamatorio.

Le scelte che il governo italiano fece in occasione del trattato di osimo, dopo 30 anni di status quo, lei può anche non averle condivise
Ma esse sono state, giuste o sbagliate che fossero, avvallate da una maggioranza parlamentare e non da un solo califfo, capisce la differenza?

A che pro ricominciare tutto daccapo?

Non si vuole ricominciare tutto daccapo, tutta questa riedizione serve ad arrivare alla fine a dire che la situazione è estremamente chiara e che i dissidenti sono stati ingiustamente diffamati e usati da isaias per la riuscita del suo golpe teso al possesso incontrastato del potere, pertanto a lui e solo a lui si deve imputare quanto accade di destabilizzante in eritrea.
Il califfo di asmara continua nella sua logica di potere e la sospirata Costituzione il popolo eritreo se la può scordare.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” torno a dire che nessun eritreo verrebbe mai sfiorato dall’idea che la causa dell’ultimo conflitto con l’Etiopia sia dipeso dalle scelte politiche del proprio paese.

Gli etiopici si sono dimostrati profondamente ingrati nei confronti di chi dopo aver liberato il proprio paese si è anche occupato di penetrare fino nel cuore di Addis Abeba con i carri armati pur di assicurare la definitiva disfatta del dittatore Menghistu e dei suoi seguaci e consegnare agli etiopici un paese libero, e questa è una realtà indiscutibile.

Il loro debito morale nei confronti dell’Eritrea era tale che mai alcun eventuale piccolo disaccordo avrebbe dovuto portare nuovamente alla guerra, ma semmai al confronto diplomatico che l’Etiopia non ha neanche tentato.

Da notare che nonostante la sua posizione di forza e di credito, l’Eritrea spianò immediatamente e unilateralmente la strada a tutti i possibili accordi di cooperazione con l’Etiopia che come unico difetto hanno semmai quello di essere stati basati su una troppa ed evidentemente mal riposta fiducia in Melles.

Non è corretto affermare “le due nazioni si sono scatenate senza motivi di fondo”, ma più realisticamente occorre dire che è l’Etiopia che si è scatenata contro l’Eritrea per ben precise ragioni allora occulte, ma poi con gli anni sempre più palesi (leggi Somalia).

Lo svolgimento dei fatti sta a dimostrarlo.
La questione del Manifesto di Berlino e successivamente quella ancora più grave dei G15 se come ho detto ancora non ha una sua connotazione ufficiale ciò non toglie che comunque da tempo è stata ricostruita nella sua intera dinamica.

I firmatari del manifesto, ben conosciuti nelle loro individualità, non erano certo nella posizione di dare al governo eritreo lezioni di politica internazionale o gestionale, coinvolti come erano in stretti rapporti con altri paesi facenti parte di quelli che amici dell’Eritrea proprio non lo sono stati mai.

Quanto ai G15 bisognerebbe poter parlare delle loro amicizie, delle loro attività quando ancora la guerra con l’Etiopia era in corso, dei loro incontri clandestini all’interno di sedi diplomatiche di paesi che in quel periodo avevano le mani in pasta nella preparazione degli Accordi di Algeri e cercavano ogni possibile spunto per cercare di favorire gli alleati etiopici attraverso l’indebolimento del governo eritreo, ma queste sono informazioni comunque ben note agli addetti ai lavori anche se questi se ne guardano bene dal dirlo pubblicamente.

La cosa incredibile in tutto questo è il dover constatare quanto nessun politico e diplomatico fra quelli incaricati della mediazione per gli Accordi di Algeri avesse capito il livello di determinazione e capacità che caratterizzava gli eritrei, ostentando fino all’ultimo un atteggiamento di sufficienza e superiorità dimostrato dall’aver anche solo tentato le ingerenze che hanno poi portato agli arresti del settembre 2001.

Promettere protezione e cooperazione prima e proporsi come garanti dopo non è bastato a salvare i G15 dalle conseguenze delle loro scelte.

Stefano Pettini

Grazie Presidente Isaias di che ????

Sta suonando la campana dopo Ghedafi, tocca a Isayas e Al Besher in Sudan. Finalmente l'Africa si sta liberando dalle ditatture. Che bello quando soffia il vento della libertà, democrazia.
La poltrone dei ditattori tramano, chi sa dove andarà a Rifugiarsi Isayas a Villa Certosa??? hahahaha

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Pettini concordo con lei, sia sempre e comunque fatta la volontà del popolo sovrano.
Aggiungo però evitando l’uso della forza.
Nel caso specifico dell’eritrea, come ben sa, mancando il presupposto di una libera votazione popolare, questa volontà ad oggi non la conosceremo mai.
Domani chissà!!

Considerato che isaias non ha la possibilità di conoscere opinioni diverse da quelle conformiste in patria, le saremmo tutti grati se nell’occasione del suo viaggio gli sottoponesse quanto in questo forum viene liberamente espresso

Nel caso lo facesse cerchi di prendere opportune precauzioni mi raccomando, conoscendolo non si sa mai cosa potrebbe succedere.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias di che?????

Viviamo oramai nel villaggio globale, volenti o nolenti i media raggiungono i più sperduti angoli del globo e in tempo reale si insinuano nelle nostre case mostrandoci di tutto e di più.
Quasi sempre le notizie che ci forniscono però sono deprimenti.
Effettivamente grande è la senzazione che tutti i cronisti siano alla rincorsa dello scoop, dell’effetto speciale, passando sopra a tutto e a tutti.
Molte volte le informazioni sono faziose o di parte e dubbi che le notizie siano sbilanciate da qualche parte sono tanti.

Quello che rimane di concreto però sono i fatti.

Quanto accade nei paesi coinvolti è indubbiamente un movimento di massa così importante e incredibilmente dirompente che supera tutte le perplessità summenzionate.
Indipendentemente dalla conoscenza delle circostanze storiche precedenti e delle effettive cause e speranze, una cosa è certa, Mai più nulla sarà come prima.
Quali saranno le conseguenze nessuno lo sa, potrebbero essere terribili.

Considerato che in queste situazioni i rischi insiti possono avere sviluppi incontrollati e gravissimi, concordo che sia opportuno cercare di mantenersi nell’ambito della massima razionalità.

Va però anche detto che in eritrea questo atteggiamento non deve essere omertoso né sottoposto a censura
Non deve essere un alibi teso a disinformare per paura di un contagio.
Questo modo di agire è una dimostrazione di debolezza.

Colgo l’occasione per affermare che questa è una ulteriore prova della gravità dell’errore storico di isaias e del goe nell’insistere a non attrezzare la nazione di strumenti atti a evitare al popolo tragedie simili.
Questi strumenti potrebbero già esistere e sono quelli indicati nella national charte e nella Costituzione.
Occorre solo renderli operanti votandoli.
Rendiamoci conto che solo con questi strumenti importantissimi voluti da chi ha combattuto per essi e dal popolo tutto che sarà possibile un futuro di tranquillità e prosperità.
Chi è perso nel delirio di onnipotenza dimentica che per tutti suona la campana della fine, come per tutti anche per isaias essa suonerà.

Rimarrà l’Eritrea.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

“Nessuno” quando nel 2008 Patience aprì questo 3d scegliendo come titolo “Grazie Presidente Isaias” le sue intenzioni non erano evidentemente quelle che si potrebbero sottintendere, ma assolutamente ironiche e capziose.

Il messaggio infatti voleva riportare a un presunto culto della personalità del presidente che però qui nessuno ha mai manifestato.

Il presidente stesso ha più volte affermato che quando fosse necessario chiunque potrebbe sostituirlo nelle sue funzioni, negando la sua unicità o protagonismo come alcuni vorrebbero far credere.
Personalmente riferendomi alla guida dell’Eritrea penso sempre al governo eritreo e non a questo o a quello come individualità.

Il fatto poi che nessuno è indispensabile e che per quanto bravo possa essere stato nello svolgimento dei suoi compiti arriverà comunque il momento di ritirarsi, è un fatto arcinoto che non credo sia sottovalutato ne da Isaias ne da nessun altro che abbia condiviso il lungo e articolato processo di creazione della nazione eritrea.

L’esempio di Churcill credo valga per tutti.

Nel tentare il confronto fra quanto sta accadendo nei paesi del nord d’Africa e Medio Oriente, e la situazione in Eritrea non bisogna dimenticare che in tutti gli altri paesi i poteri al governo si sono insediati con atti di violenza e prevaricazione interna dove una parte della popolazione è uscita vincente e una parte perdente e insoddisfatta, mentre gli eritrei hanno combattuto contro forze di occupazione esterne e che in quel caso a vincere è stato tutto il popolo.

La austerità del GoE non credo sia paragonabile alla chiusura e alla grettezza di quei governi.

Asserendo che l’atteggiamento del governo è “omertoso” riguardo ai recenti fatti di violenza di cui parlavamo mi fa ritenere che lei non abbia ancora letto il comunicato del Ministero dell’Informazione pubblicato su Shabait che io ho tradotto e pubblicato su Eritrea Eritrea.

Il mio ultimo commento a quello si riferiva con particolare riferimento alla necessità di approfondire in tutti i suoi dettagli la cronologia e la dinamica degli eventi per trarne esperienza e insegnamento.

Lei afferma anche che si dovrebbe: “…attrezzare la nazione di strumenti atti a evitare al popolo tragedie simili. Questi strumenti potrebbero già esistere e sono quelli indicati nella national charte e nella Costituzione.

Occorre solo renderli operanti votandoli. Rendiamoci conto che solo con questi strumenti importantissimi voluti da chi ha combattuto per essi e dal popolo tutto che sarà possibile un futuro di tranquillità e prosperità” e io lo condivido sottolineando tuttavia che ogni cosa va fatta a suo tempo.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Il concetto di intercambiabilità dell'incarico di presidente è da intendersi come negazione dell'assunto che il destino del paese sia legato unicamente a quello di Isaias.

Isaias non è destinato a rimanere senza successore, ma fintanto che le forze glielo consentiranno assolverà al suo compito fino in fondo.

Trovo che queste due certezze dovrebbero eliminare ogni tipo di preoccupazione...


Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

È importante che anche isaias dichiari che l’intercambiabilità dei dirigenti tutti sia un grande patrimononio e che quello che tutti auspicano sia da lui condiviso.
Dopo 20 anni occorre però passare dalle solite vuote parole ai fatti.
E visto che non sono ingenuo e conosco le cose del mondo mi piacerebbe avere i seguenti chiarimenti
Primo, cosa si intende per intercambiabilità ? Forse qualcosa da effettuarsi nel chiuso di una stanza tra i soliti noti, con il valzer delle poltrone comunque gestito da colui che detiene il controllo decisionale?
Secondo, con che criteri si effettuerebbe questa intercambiabilità? In base a quali regole condivise?
Terzo nel caso di una indisponibilità di isaias, quali sarebbero questi piani definiti nei dettagli così segreti che nessuno li può conoscere? Sono così pericolosi?
Considerato che una risposta ufficiale dal goe non arriverà mai, spero che almeno qualcuno mi possa dire la sua opinione

Perché queste e altre domande si dirà?
Ma è semplice, mancando la costituzione si converrà che non esistono regole certe; se fosse resa attuata, non sarei nella condizione di domandarle né al goe né a chissà chi tutte le volte e per ogni cosa.

Rammento che una costituzione è un insieme di principi fondamentali o precedenti consolidati, liberamente sottoscritti in base ai quali uno Stato o altra organizzazione è governato. Queste regole formano insieme, costituiscono cioè, ciò che l'entità è. Quando questi principi sono scritti in un unico insieme o insieme di documenti legali, questi documenti si può dire che comprendono una costituzione scritta. Infatti, non bisogna mai dimenticare che una repubblica costituzionale come avrebbe dovuto essere l’eritrea per volontà del popolo, è uno stato in cui sono eletti il capo dello Stato ed altri funzionari, come rappresentanti del popolo, e deve governare a norma della vigente legge costituzionale che limita il potere del governo sui cittadini. In una repubblica costituzionale, potere esecutivo, legislativo e giudiziario sono separati in rami distinti e la volontà della maggioranza della popolazione è temperato da protezioni per i diritti individuali in modo che nessun individuo o gruppo ha il potere assoluto. Il fatto che esiste una costituzione che limita il potere del governo rende lo Stato di diritto. Che la testa di Stato e altri funzionari sono scelti per elezione, piuttosto che ereditare le loro posizioni, e che le loro decisioni sono soggetti a controllo giurisdizionale rende uno stato repubblicano di diritto.

Questo vale per qualsiasi ideologia politica ci si riferisca e in quasi tutti i paesi del mondo.
Ma ci rendiamo conto; a questo punto in mancanza di quanto sopra, sorge spontanea una domanda ma l’eritrea attuale giuridicamente cosa è ?

Per quanto sopra descritto e per esaudire la sua domanda, sono fermamente convinto che l’eritrea sia un paese costituzionalmente e giuridicamente senza regole di convivenza civile e che questo dipenda da una singola persona.
Se così non fosse, o gli fosse impedito, da chissà chi, di applicare il mandato provvisorio per ottemperare all’implementazione della costituzione affidatogli, isaias potrebbe dimettersi dalla sua carica, semplice nò!!

Sono altrettanto fortemente convinto che fortunatamente il patrimonio individuale di convivenza sociale, culturale, religioso, la caparbia coesione e determinazione per l’indipendenza dell’intero popolo eritreo sia da ammirare e da prendere a esempio per ciò che ha saputo sopportare e dimostrare in tutti questi difficili lunghi anni della sua storia.

nessuno

Re: Grazie Presidente Isaias

Sulla home page del sito è stato inserito un interessante reportage sull'Eritrea che, fra l'altro, contiene una intervista rilasciata dal presidente Isaias nel corso della quale vengono toccati i principali argomenti di attualità riguardanti il paese.

Stefano Pettini

Re: Grazie Presidente Isaias

Bobo i suoi post sono stati trasferiti nei 3d idonei.

Stefano Pettini