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eritrei in libbia

Io penso che, anche se hanno sbagliato, un Paese debba difendere i suoi cittadini dalle angherie e dalle torture che un altro Paese infligge loro. Si tratta solamente di umanità.
Cordialmente
Martino

Re: eritrei in libbia

Martino se si riferisce al caso dei migranti irregolari detenuti in Libia che in questi giorni sta tenendo banco a causa della mancanza di notizie più interessanti che facciano presa sulla distratta opinione pubblica nostrana, devo ricordarle che i termini della questione sono troppo vaghi e approssimativi per poter esprimere un giudizio ragionato.

Il problema principale è da ricercarsi nella feroce strumentalizzazione anti eritrea che di quella tragedia umana si sta facendo andando ben oltre il rispetto di quelle persone sofferenti per le quali, una volta esaurito l'effetto indignazione, in realtà nessuno muoverà un dito.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Sig. Pettini,
la sua dichiarazione mi ha ricordato quella del Ministro per 17 giorni Brancher, quando ha affermato che gli italiani dovevano occuparsi dei mondiali e non del suo illegittimo impedimento.
Le consiglio, in ogni modo, di dare un'occhiata ad internet, giusto per vedere quanta gente seria, non asservita alle dittature, si sta prodigando per poter aiutare quei poveri eritrei fuggiti dalla dittatura sanguinaria di Isayas.
Colgo l'occasione per ringraziare il Prof. Paolo Scattoni, per tutto quello che sta facendo (sito amicizia italoeritrea) per dare un minimo di speranza ai molti eritrei violentati tra Asmara e Tripoli e viceversa.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Piermario non si faccia illusioni la moltitudine di articoli che si possono leggere in questi giorni sono solo il sintomo di una assenza generalizzata di notizie che possano scuotere le coscienze nostrane dalla totale apatia estiva e non il segno di una presa di coscienza del popolo italiano verso il quale non nutrirei alcuna speranza.

In tutti i casi le fonti di informazione riportano, più o meno arricchiti di dettagli fantasiosi, solo comunicati non comprovabili provenienti da una unica fonte che da tempo si agita sul web, come sedicente fonte privilegiata, senza alcun risultato se non quello di alimentare la disinformazione e offrire del fenomeno della migrazione clandestina una visione distorta.

Il fatto poi che i poveri trecento disgraziati che giacciono nelle galere libiche siano eritrei lo afferma solo lui e bisognerebbe credergli sulla parola visto per il loro netto rifiuto non è stato possibile procedere alla loro identificazione ne in precedenza ne ora, lasciando così ampi spazi al legittimo dubbio che quelle persone eritree potrebbero non essere.

Del resto buona parte dei famosi rimpatriati forzati da Malta una volta arrivati in Eritrea si rivelano non essere eritrei tanto che gli fu chiesto di scegliere fra il rimanere in Eritrea o di attraversare il Mareb, così come gran parte degli ultimi arrivati in Sicilia che si erano dichiarati eritrei sono poi risultati essere di altri paesi.

Il fatto poi che i disgraziati della Libia nonostante le loro tremende condizioni di detenzione riescano ancora a comunicare con il giovane di cui sopra attraverso telefoni satellitari appare quantomeno singolare.

Il peggio è che questa tragedia umanitaria, qualunque siano i suoi reali contorni, viene usata a pretesto per proseguire nella ignobile campagna denigratoria contro l’Eritrea, che viene descritta nelle maniere più fantasiose, in totale spregio della sofferenza di quelle persone che andrebbero semplicemente soccorse invece di essere coinvolte in strategie di politica internazionale.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Martino rileggendo credo di aver frainteso il senso del suo messaggio iniziale che probabilmente poneva la questione dei migranti irregolari eritrei detenuti in Libia come caso di coscienza che doveva essere affrontato con umanità dal governo del proprio paese di origine e non affidato alle iniziative di paesi terzi.

In questo caso la sua obiezione sarebbe stata valida se fosse dimostrabile la teoria che per i migranti clandestini è pericoloso rientrare in patria a causa dei presunti rischi che correrebbero per la loro incolumità personale, ma questo non corrisponde affatto alla realtà ed è oggetto di dispute da lunghissimo tempo.

Naturalmente il riaccendersi del caso a cura dei soliti presunti informatissimi ha scatenato le nuove reazioni indignate della vasta corte di associazioni umanitarie e di nemici giurati dell’Eritrea che per dare forza alle proprie tesi non hanno esitato ha spostare l’attenzione dal comunque reale e gravissimo caso umano dei migranti detenuti in Libia a quello fantasioso e pretestuoso delle presunte condizioni del loro paese di origine.

Rilegga bene gli articoli e si renderà conto che il vero soggetto è rappresentato dalla campagna denigratoria a carico dell’Eritrea e che il destino dei poveri detenuti, eritrei o no che siano, è solo il pretesto per giustificare tale ennesima sordida campagna.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Sign. Pettini,
il web fa miracoli, visto che una delle prime notizie del TG3 e di rainews24 riguarda proprio la sorte degli eritrei torturati in Libia e minacciati di rimpatrio nella "prigione Eritrea".
Si è mossa con autorevolezza anche l'UE.
Non male per uno svago estivo.
Per quanto riguarda le sue considerazioni su eritrei in fuga Le posso garantire che sono talmente tanti che rimangono troppi anche in presenza di qualche infiltrato.
Suggerisca a Yemane di trovare altre argomentazioni se proprio vuol tentare di sminuire, come al solito, il problema della fuga di massa dall'Eritrea.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Buongiorno, sinceramente la situazione degli eritrei detenuti in Libi ami sembra grave, tanto che oggi Maroni ha dichiarato che il governo italiano sta cercando una mediazione con Tripoli per i cittadini eritrei, e devo dire che Maroni non è proprio il paladino dei profughi....

poi basta farmi una domanda, ma come mai sono così tanti gli eritrei che scappano se davvero in Eritrea non ci sono problemi gravi?

vivo in Italia e non si può negare che non siano pochi gli eritrei che non possono tornare a casa , solo io personalmente ne conosco almeno 4...
un saluto
Matte

Re: eritrei in libbia

Allora, nessun intervento da parte del Governo eritreo in difesa dei figli dell'Eritrea ? Nessun intervento umanitario ? Magari sono colpevoli di renitenza al servizio militare, ma son sempre figli della Patria, e un Padre della Patria dovrebbe avere compassione per i suoi figli, anche se hanno sbagliato. O no?

Re: eritrei in libbia

Martino non tutti i migranti irregolari eritrei sono renitenti alla leva, alcuni sono troppo giovani altri sono donne che hanno restrizioni assai minori rispetto agli uomini.

In ogni caso per tutti loro il rientro in patria non costituisce un pericolo come si vorrebbe far credere, ma solo un totale fallimento dei loro progetti personali o magari del tentativo di ricongiungimento con i loro cari che si trovano già all'estero.

In passato gli eritrei che sono rientrati in patria hanno ricevuto un sostegno economico iniziale e poi sono stati rispediti alle loro occupazioni precedenti, compresi quelli rimpatriati forzatamente.

Mai in nessun caso gli espatriati clandestini hanno subito ritorsioni o violenze, e men che mai le loro famiglie.

Gli eritrei che espatriati clandestinamente desiderano ritornare in patria lo possono fare liberamente esattamente come stanno facendo alcuni ragazzi che ora si trovano a Roma e che presto rientreranno volontariamente in patria.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

D'accordo, sig. Pettini, ma perché il Governo eritreo non protesta e non fa nulla per aiutare questi eritrei maltrattati in Libbia? Perché il Governo eritreo, nato dalla lotta contro l'occupante etiope e le sue angerie, perché il Governo dei patrioti e delle patriote che hanno lottato e pagato duramente per la libertà dell'Eritrea e del suoi figli non protesta con vigore contro un trattamenmto così disumano da parte del governo di un altro stato nei confronti di persone che sono comunque suoi figli e sue figlie? Può darsi che la campagna di denigrazione dell'Eritrea nasconda e censuri la posizione del Governo eritreo, ma allora lo si dica in questo forum, e io e molti altri lo diffonderemo.
Cordialmente
Martino

Re: eritrei in libbia

Matteo la situazione dei migranti imprigionati in Libia è grave in senso assoluto e non per il presunto pericolo che si sostiene correrebbero se fossero rimpatriati. In questo contesto se l’Italia si volesse porre come mediatrice e garante potrebbe intervenire a tutela della loro incolumità concedendogli un visto di ingresso.

Il problema è che a livello diplomatico l’operazione risulterebbe fortemente discriminatoria verso gli altri migranti e soprattutto non giustificabile alla luce della reale e ben conosciuta situazione in Eritrea che è tale da non costituire motivo per interventi straordinari.

Rimane il problema umanitario che deve trovare una soluzione che non passi attraverso la demonizzazione strumentale di un paese incolpevole, rispetti il diritto delle Libia di gestire le proprie emergenze come meglio crede, ma nel contempo ponga fine allo strazio di quelle persone.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Martino tutto questo baccano è scoppiato in Italia ed è basato sulle chiacchiere non comprovabili diffuse da alcuni agitatori.

In realtà non esiste ufficialmente un "caso eritrei" in Libia, così come non esiste alcuna certezza sulla identità e sulla nazionalità dei migranti che si dice essere detenuti.

Se i migranti si fossero dichiarati eritrei e se avessero chiesto la tutela dei loro diritti alla loro ambasciata in Libia le cose sarebbero diverse.


Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Va bene, sig. Pettini,
allora il Governo eritreo, secondo il mio povero parere, dovrebbe, in forza di paese tirato in causa, chiedere una inchiesta internazionale che visiti i prigionieri e faccia luce sulla vicenda. Anche la sola ipotesi che cittadini eritrei siano vittime di comportamenti disumani come vengono raccontati deve far reagire il governo eritreo in difesa dei suoi cittadini, COMUNQUE.
Cordialmente
Martino

Re: eritrei in libbia

P.S. anche questa è difesa della propria indipendenza conquistata a caro prezzo, e memoria e rispetto per i/le martiri.

Re: eritrei in libbia

Roma, 06-07-2010

L'Italia sta mediando con Tripoli per risolvere la vicenda degli oltre 250 rifugiati eritrei rinchiusi in un centro di detenzione nel sud del deserto libico. E sono già arrivati "importanti segnali": la Libia sarebbe pronta ad una "piena collaborazione".

Il Governo si e' mosso, dunque, ma ha preferito "una strada diversa da quella della pubblicità". I ministri degli Esteri Franco Frattini e dell'Interno Roberto Maroni, rispondono così, indirettamente, alla richiesta di intervento del Consiglio d'Europa sulla vicenda dei profughi eritrei. E respingono le accuse di immobilismo di un'opposizione che, dicono, assume toni "pressanti e polemici" che corrono il rischio di rivelare una "prospettiva neocoloniale politicamente molto scorretta" oltre che "assai controproducente".

La diplomazia e' al lavoro, dunque, e secondo l'inviato speciale di Frattini per le emergenze umanitarie, Margherita Boniver, "si prospetta un miglioramento della situazione già nelle prossime ore". Non e' escluso inoltre che presto, come annunciato da Frattini, un diplomatico italiano possa visitare il centro di detenzione nel quale sono rinchiusi i rifugiati. Un centro nel sud del deserto libico, nel quale si trovano, secondo quanto denunciato da alcuni di loro e da diverse associazioni, in condizioni disperate, senza acqua, cibo e medicinali.

La mediazione italiana, sulla quale il governo riferirà in Senato, punta a trovare agli eritrei un lavoro li', in Libia, "contro il rischio e la paura del rimpatrio", spiegano i due ministri in una lettera inviata al quotidiano 'Il Foglio'. Nella quale sottolineano anche come, ancora una volta, "in questa partita si misura tutta la fragilita' europea": la sorte dei rifugiati, spiegano, "non può essere risolta sulla sola nostra e pur privilegiata relazione bilaterale". L'Italia non si e' mai tirata indietro, e' intervenuta già in passato anche "in nome e per conto dell'Europa", sottolineano ricordando la crisi Libia-Svizzera, ma in questo caso sarebbe necessaria "un'azione internazionale, capace di coinvolgere l'Onu, le sue agenzie e le altre organizzazioni internazionali".

A chiedere l'intervento dell'Italia era stata un'altra lettera, quella inviata il 2 luglio scorso ai due ministri, dal commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg. Una richiesta di intervento, resa nota solo oggi, che ha immediatamente scatenato le reazioni dell'opposizione. Pd, Idv e Udc hanno chiesto al governo di intervenire e di riferire in Parlamento. Se non lo fara' per Roberto della Seta (Pd) si renderà "complice delle torture contro gli eritrei" e permetterà "a Gheddafi un massacro", come ha sottolineato Leoluca Orlando (Idv), mentre Angelo Bonelli dei Verdi ha chiesto una commissione di inchiesta Onu sulla vicenda. Anche le associazioni hanno espresso "seria preoccupazione" per la sorte dei rifugiati eritrei.

Il presidente delle Acli Andrea Oliviero ha chiesto "un deciso intervento del governo" in seguito alle notizie secondo le quali "dopo i maltrattamenti subiti nei giorni scorsi, gli oltre duecento cittadini eritrei sarebbero in pericolo di vita". Il Codacons ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Roma e il presidente della commissione permanente della Croce Rossa Internazionale Massimo Barra ha esortato il governo a rispettare gli immigrati.

Re: eritrei in libbia

Queste cose le so, ma il Governo eritreo?

Re: eritrei in libbia

se ci fosse anche un solo eritreo tra quei dannati, il Governo eritreo dovrebbe slatare sui tavoli per difendere i suoi cittadini.

Re: eritrei in libbia

a me sembra EVIDENTE che i cittadini eritrei fuggiti dal loro paese abbiano problemi enormi a rientrare, altrimenti che senso avrebbe finire in un campo profughi fare una vita tremenda e cercare comunque di trovare una sistemazione anche se disperata in Libia?
Il governo eritreo ha delle responsabilità in tutto questo, non si può far finta di niente, e non mi sembra che Isaias si sia mosso molto per cercare di risolvere questa situazione, questo non è un tentativo di demonizzare nessuno ma quando un paese ha problemi così grandi le responsabilità sono da cercare nel comportamento di chi lo governa
un saluto M.

Re: eritrei in libbia

Libia: eritrei liberi in cambio di lavoro, passa la mediazione dell'Italia

Stefania Craxi: il nostro Paese pronto ad accoglierne alcuni
07 luglio, 18:47

E' stato raggiunto l' "accordo di liberazione e residenza in cambio di lavoro" per i circa 250 rifugiati eritrei rinchiusi nel carcere libico di Brak nei pressi di Seba, nel sud della Libia.

Lo ha dichiarato il ministro della Pubblica Sicurezza libico, Younis Al Obeidi. Tale accordo, firmato con il ministero del Lavoro libico, consentirà agli eritrei rinchiusi a Brak, di uscire in cambio di "lavoro socialmente utile in diverse shabie (comuni) della Libia".

Per il ministro dell'Interno Roberto Maroni non è dimostrato che alcuni degli eritrei siano stati respinti dall'Italia verso Libia.

"Se si chiede all'Italia di svolgere una missione umanitaria in Libia per questi eritrei - ha osservato Maroni - il ministro degli Esteri Frattini valuterà, ma noto che da parte dell'Europa e delle Nazioni Unite non ci sia stato alcun interessamento e questo è singolare ed incredibile: penso che le istituzioni europee debbano interessarsi e non solo chiedere a noi di farlo".

Il ministro rifiuta poi l'argomento che l'Italia debba trattare con la Libia perché ha un accordo bilaterale con Tripoli. "Noi - ha ricordato - abbiamo accordi bilaterali con 30 paesi nel mondo e non è che se firmiamo un accordo dobbiamo intervenire noi nel caso succeda qualcosa in uno di questi paesi".

Ma l'Italia sarebbe comunque pronta ad accogliere alcuni dei 250 cittadini eritrei attualmente in Libia a determinate condizioni. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi parlando con i cronisti a margine della sua audizione presso la commissione Esteri del Senato.

"Già nel 2009 abbiamo accettato una procedura di resettlement per 67 cittadini eritrei e se anche in questo caso si ripresentassero le medesime condizioni, il governo italiano farà la sua parte", ha assicurato la Craxi. "Ci aspettiamo che lo stesso facciano anche altri stati dell'Ue", ha aggiunto.



Ora si passerà alla fase operativa, che comprende l'identificazione e la nazionalità dei reclusi, e sarà così possibile ricondurre tutta la questione nei suoi termini reali.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

L'Eritrea detiene il record mondiale del maggior numero di richiedenti asilo politico in rapporto alla popolazione del paese.
Per Yemane e company si tratta della solita propaganda antieritrea.
Ho notizie certe su persecuzioni alle famiglie dei fuggitivi.
Sto cercando di aiutare due mie ex-studentesse fuggite in Sudan.
La dittaura eritrea non solo è indifferente di fronte a questo dramma nazionale ma cerca attraverso la propaganda di regime di sminuire il problema, anche se sono ormai veramente pochi coloro che cadono nelle solite trappole del regime eritreo.
Grazie ai molti che si sono prodigati, in questi giorni, per aiutare i 250 eritrei il loro reimpatrio sembra essere, per il momento, scongiurato.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Piermario questo enorme flusso di rifugiati politici del quale lei afferma di avere dati certi quale movimento di opposizione antigovernativa ha generato?

Dove sono le centinaia di migliaia di esuli eritrei che secondo lei conferiscono all’Eritrea il record percentuale a livello mondiale?

A sentire lei oramai il numero degli eritrei espatriati dovrebbe corrispondere al doppio di quelli della prima diaspora, che fine ha fatto tutta questa gente?

Possibile che non si sia coordinata in movimenti spontanei a sostegno dei propri cari che sempre secondo lei vengono sistematicamente torturati dagli aguzzini di stato?

Fra l’altro potrebbero avvalersi del sostegno competente di personaggi esperti come lei o come il titolare di una agenzia per i diritti umani che da un po’ di tempo ha aggiunto al suo nome l’appellativo di “Don”.

Aspettiamo notizie, intanto andiamo a goderci il Festival dell’Eritrea di Milano.


Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Leggendovi, tutto mi conferma un caso simile in tutto a quello di Cuba e dunque, ciò che dice Stefano, sembra quasi scontato.

Ma ho una domanda: vorrei sapere NOME e COGNOME, cioè i dati, della ( o delle) fonte dalla quale vengono attinte le informazioni ( a cui stefano fa riferimento) che circolano massivamente in tutte le mailing list che vorrebbero occuparsi di diritti umani.

Sarebbe importante indagare su quelle fonti per poter cercare di smontare le accuse e soprattutto diffondere contro argomenti in modo che gli ignari che diffondono notizie imperialiste possano, quantomeno, ricevere una confutazione.

Re: eritrei in libbia

marina
le informazioni e le accuse per il mancato rispetto dei diritti umani inoltrate all’opinione pubblica mondiale da parte delle maggiori organizzazioni internazionali riconosciute da tutti per le loro attività senza fini di lucro non riguardano solo ed esclusivamente l’eritrea ma anche di altri paesi nelle stesse condizioni. queste organizzazioni hanno nome e cognome e sono state ampiamente ricordate nel corso di questo forum.
non è lontanamente credibile pensare che queste organizzazioni boicottino esclusivamente l’eritrea per favorire il solito complotto internazionale, ma non basta, a queste fa seguito la reale conoscenza personale dei fatti che accadono in patria che confermano quanto da queste dichiarato.
cosa si vuole fare credere, che a partire da organizzazioni mondiali come l’onu , e via via tutte le altre, tutte sono tese a complottare contro l’eritrea mentre la verità assoluta ce la fornisce calda calda solo il buon pettini? ma ci faccia il piacere.
ancora quanto riportato dai giornali anche recentemente riguardo a squadre di calcio sparite sono solo realtà come del resto di molto altro, persone incarcerate etc etc.
ma per chi ci avete preso, ma per favore non dite assurdità.
certo al mondo incuranti del ridicolo esistono anche i negazionisti della shoa alla amadinejad, vi suggerisco di non allinearvi la realtà purtroppo non ci farebbe ridere.
ma quale accuse vuole cercare di smontare, a precise domande nessuno ci ha mai risposto. a proposito, se può ci dica lei dove sono tutte le persone incarcerate in container nel deserto senza processo, sarei felice se lei mi potesse confutare i fatti facendoli riapparire sani e salvi: il resto sono solo vuote chiacchiere disinformatici.
P.S. la invito a lasciare perdere la ritrita storia dell’imperialismo perché è ora di finirla con queste storie patetiche e per cortesia lasci stare cuba con tutti i suoi balseros che sono fuggiti dall’isola o che vorrebbero farlo
sappia che per contro non ho mai visto americani fare il contrario, come mai, non se lo domanda?

saluti dawitt

Re: eritrei in libbia

pettini
sulla base di dati a lui conosciuti, piermario afferma che “ L'Eritrea detiene il record mondiale del maggior numero di richiedenti asilo politico in rapporto alla popolazione del paese”
non conosco questi dati ma a naso non lo riterrei impossibile.
non rimango stupito dalla solita scomposta reazione di pettini il quale afferma dati riguardanti fantomatiche migliaia di eritrei che nessuno ha mai dichiarato, oltre alle altre note astrusità
evidentemente tutto preso nella difesa a oltranza delle sue opinioni pro goe sta perdendo la capacità di comprendere quanto postato.
se si ferma un attimo a ragionare comprenderà che se 1000 persone di una nazione qualsiasi chiedono asilo politico, in rapporto al numero di abitanti può essere un record mondiale.
dawitt

Re: eritrei in libbia

Dawit non si proponga come avvocato difensore di Piermario se non è ben preparato sull’argomento.

L’8 nov. 2009 per esempio Piermario scrive: “…Quando parla del popolo eritreo si riferisce alla povera gente messa a tacere ed affamata, a quelle decine di migliaia che fuggono ogni anno dal Paese…”

Questo del numero spropositato di presunti esuli eritrei è uno dei temi cari a Piermario, ma a conti fatti improponibile nei termini se ad esempio si considera che la diaspora eritrea in Italia risalente al tempo del Derg conta circa ottomila persone.

Oltre a questo Piermario, come altri del resto, tentano di dimostrare che i giovani che arrivano via Libia scappano per disaffezione verso il loro paese mentre le ragioni sono ben altre e riguardano la loro miserabile condizione di vittime della pressione etiopica e del disinteresse della comunità internazionale verso i diritti legali dell’Eritrea.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Ho appena terminato di leggere un articolo sul "Fatto", a firma Corrado Giustiniani. Fa riferimento all'incontro di Cecina, dove si è parlato del regime eritreo, di prigioni, prigionieri e di lavori forzati.
L'articolo descrive il goe come "regime sanguinario di Isayas Afworky".
Intanto 236 migranti, in gran parte eritrei, sono approdati a Porto Palo di Capo Passero.
Nei giorni scorsi ho letto articoli molto simili sull'Unità e sul Manifesto. Non ho sfogliato Nigrizia ma lo farò presto.
Il Fatto, l'Unità, Il Manifesto e Nigrizia rappresentano per i seguaci della dittatura, la stampa neocolonialista e filoimperialista.
Al sig. Pettini e compagni non resta, quindi, che attendere l'arrivo di un altro paladino di Isayas come lo è stato il galeotto Prosperini, giusto per controbilanciare l'offensiva della nostrana stampa filoamericana.
Da parte mia, oggi pomeriggio, incontrerò un amico arrivato fresco, fresco dall'Eritrea, dove lavora.
Non è un agente della CIA e mi aggiornerà sulla reale situazione di un Paese dove credo ci sia ben poco da festeggiare.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Piermario non mi risulta che il Fatto, l'Unità, Il Manifesto o Nigrizia abbiano dei corrispondenti in Eritrea ne che queste testate abbiano mai chiesto l’accredito.

Non ho letto l’articolo di Corrado Giustiniani ma devo ritenere che i termini usati per descrivere il GoE non siano suoi dal momento che ben difficilmente il giornalista può aver maturato una sua propria opinione indipendente.

In definitiva quello che scrivono i giornali è viziato da un problema di fondo che deriva dalle fonti scelte in maniera superficiale su internet che risultano per lo più inquinate da interessi e orientamenti diversi dalla diffusione della verità oggettiva.

Personalmente avendo l’esempio dell’Eritrea come cartina tornasole ho perso gusto e abitudine alla frequentazione della carta stampata, e rimango allibito di fronte a tanta degenerazione.

Per fortuna vivendo due mesi all’anno in Eritrea non ho bisogno di aspettare amici compiacenti che mi portino notizie avvelenate da delusioni e frustrazioni personali.

Contrariamente a tutti quelli che parlano o scrivono del paese senza mai averlo neppure visto mi lo godo per quello che è veramente trovando costante conferma a quanto di positivo ho sempre intuito nelle sue grandi risorse umane.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Egr.Sig.Pettini,
mi dispiace deluderLa ma il mio amico, arrivato dall'Eritrea, è la persona meno frustrata che abbia avuto modo di conoscere. Ama il suo lavoro e da trent'anni lo esercita in molti Paesi. Questo gli permette di giudicare le situazioni in modo distaccato, di avere molti parametri di confronto e di poter rimanere sempre e comunque imparziale.
Per quanto riguarda le sue vacanze africane mi ha fatto ricordare alcuni conoscenti del mio paese di origine, molti anni fa, quando tornavano dalle loro vacanze argentine e raccontavano dei meravigliosi progressi di quel Paese sudamericano sotto la guida dei colonelli.
Ho provato a chiedere loro dei desaparesidos. Mi hanno risposto che si trattava di pochi casi, comunque di traditori, finanziati da potenze straniere, insomma di bolscevichi nemici della patria.
Penso che tutte le dittature, come quella eritrea, producano desaparesidos e costringano alla fuga i migliori.
Che si tratti di colonnelli sudamericani o generali africani sanno di poter contare del sostegno di molte persone, anche solo vacanziere, apparentemente normali.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Piermario sono contento che il suo amico non faccia parte di quei soggetti che si ritrovano a sparare a zero contro l’Eritrea solo a causa del fallimento dei loro progetti personali o imprenditoriali basati sulla falsa speranza di poter godere di privilegi derivanti dalle loro precedenti attività a favore del paese, o su conoscenze altolocate.

Come anche lei ben sa queste cose in Eritrea non trovano proprio terreno fertile.

Quanto alla faccenda dei turisti che passano le vacanze in Eritrea e poi tornando in patria esprimono ponderosi commenti sul GoE o sulla situazione politica ed economica del paese addentrandosi in considerazioni che ne la loro breve esperienza ne la loro specifica competenza potrebbe mai consentirgli, sono perfettamente d’accordo con lei.

Chiunque infatti tornando dalle vacanze passate in località come Haiti ante terremoto, negli Stati Uniti o anche nella nostrana italietta, solo per fare degli esempi, non avrebbe potuto far altro che fornire pareri positivi basati solo su impressioni superficiali, ma assai distanti dalle realtà oggettive.

Per questo ho sempre diffidato di quei viaggiatori che tornando dall’Eritrea sentivano il bisogno di lanciarsi in approfondite quanto sospette dissertazioni negative sullo stato del paese e sulla condotta del GoE.

Troppo evidente la loro malafede e troppi evidenti i veri scopi dei loro commenti stereotipati.

Diversa la situazione di chi come me passando lunghi periodi in Eritrea impegnato nella realizzazione di progetti o cooperazioni con il paese ha l’opportunità di confrontarsi con tutte le variegate realtà che lo caratterizzano arrivando a trovarsi nella condizione di poter esprimere testimonianze dirette, circostanziate e documentate.

Per esempio nei numeri uno e due della rivista Africus Eritrea ho potuto presentare dei servizi fotografici relativi al nuovo grande cementificio di Gedem, agli impianti di contenimento delle acque piovane del Gerset e ai relativi impianti di irrigazione delle zone fertili del bassopiano, al progetto di introduzione delle bufale campane nell’area di Mandefera e del Gash Barca che è già arrivato allo stadio produttivo, e a molte altre opere di importanza nazionale delle quali si tace per far credere che l’Eritrea sia paralizzata e inoperosa.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Egr. sig.Pettini,
forse per la prima volta condivido quanto afferma e non posso che augurarLe buona fortuna per i progetti in corso a cui partecipa attivamente.
Non ho mai pensato che l'Eritrea fosse un Paese bloccato. La storia, inoltre, c'insegna che anche sotto l'oppressione delle dittature si realizzano progressi in termini d'infrastrutture. Se dovessi giudicare il regime etiopico sulla base dei progressi economici ed infrastrutturali conseguiti dal Paese negli ultimi anni potrei addirittura apparire un paradiso in Terra ma tutti sappiamo che non è così.
E' proprio per questo che vorrei che, ogni tanto, si soffermasse anche a pensare a coloro che stanno marcendo nelle carceri eritree senza aver modo di poter vedere i loro cari e senza la possibilità di difendersi da accuse infondate.
Le posso assicurare che il mio interessamento all'Eritrea è oggi rivolto unicamente a non far perdere la memoria di persone a cui sono stato legato da profonda stima ed amicizia. Nient'altro.
Piermario

Re: eritrei in libbia

Piermario lei non può immaginare quanto piacere mi facciano le sue parole.

Questo avrebbe dovuto essere il suo atteggiamento fin dall'inizio puntando dritto all'unico vero capitolo nero della storia eritrea senza scegliere la strada della demonizzazione generalizzata di una intera compagine governativa e per esteso dell'intero paese.

La questione dei G15 nel suo complesso ha avuto dei risvolti e soprattutto un epilogo che andavano assolutamente approfonditi in maniera serena per aprire la strada a un approccio ragionato alla questione dei prigionieri e del loro destino.

Personalmente trovo che la strategia distruttiva scelta fino a ora non avrebbe potuto portare da nessuna parte, mentre un discorso sincero e corretto potrebbe ancora offrire delle opportunità importanti.

Stefano Pettini

Re: eritrei in libbia

Qualche riga per riflettere. E' un copia incolla, ma merita!

http://www.corriere.it/esteri/10_luglio_06/alberizzi-eritrei-torturati-libia_fe6d45ee-88eb-11df-9548-00144f02aabe.shtml

Re: eritrei in libbia

Moretti il suo è un copia e incolla che non merita.

Per chiarirsi le idee leggere il 3D relativo ad Alberizzi e alle sue attività.


Stefano Pettini

Eritrei in libia

Trovo disgustoso le posizioni sostenute dal Sig. Pettini sulla questione degli Eritrei in Libia, anche sul fronte interno dell'Eritrea.
Negare l'evidenza lo fanno tutti dittatori e i loro scagnozzi, si sa da sempre, vorrei capire perché dovrebbe farlo? Prosperini Docet!
Giustificare l'azione del regime che ha mortificato tutta la classe dirigente, itellettuali, giornalisti, dove manca la libertà di movimento, di esprimere le proprie convinzioni senza subbire persecuzioni, libertà di manifestare il proprio dissenso al governo senza che questo costitusca reato, libertà di fede senza che debba essere schiedato dal regime, il diritto allo studio liberamete scelto senza che il regime mi impone cosa devo studiare, libertà di espariarmi, libertà di coscienza fino a rifuitare l'uso delle armi, senza per questo mi venga negato il diritto alla cittadinanza, il diritto di vivere in una nazione con uno stato di diritto, una costituzione, elezioni democratiche, una magistratura indipendente dal potere politico, una gistizia libra dal occupazione militare e corrota.
Come Eritreo mi e stato negato uno stato che rispode alle più elemetari diritti fondamentali universalmente riconosciuti, personagi come Pettini, comodi mangiando il loro bel piatto di pasta, difendono il regime, io sono qui ad Asmara ex studente della scuola Italiana di Asmara, costretto a fare la vita militara da 10 anni, mi e stato sotratto il mio futuro! Negata la possibilita di proggettare la mia vita come la voglio Io, non come la vole il regime, voglio formare famiglia, ma non posso con 500/600 Nakfa, quando un kg. di patate mi costa 50 Nakfa, una gallina 300 Nakfa. Un stanza in affitto non trovi meno di 700 Nakfa ad Asmara nella mia città dove sono nato e cresciuto. Potrei lavorare per contomio guadagnare fino a 3.000 Nakfa, se il regime mi lasciase libero, invece sono qui a fare il fachino di un generale o colonnèllo di turno.
Questo lo chiamano servizio militare, ricostruzione del paese quando chi sta al potere sta sacheggiando le risorse materiali ed umani di questo paese.
Si sta creando un vuoto generazionale, su tutti fronti, politico-culturale, Sociale ed economico, un sistema malato, come un tronco di un albero marcito al suo interno lentamente muore, il rischio che sta correndo il nostro paese, come molti paesi uscendo da una dittatura come la nostra se non trova, tra suoi cittadini delle menti in grado di evitare il collàsso di tutto il sistema paese, diventiamo come la Somalia di oggi.
La morte dei nostri martiri per la patria già oggi traditi dal regime, verrebbe vanificata la loro morte per l'indipendenza dell'Eritrea. Il potere doveva essere restituito al popolo sovrano, invece abbiamo un solo sovrano sorretto da un manipolo di mercenari di politica e armi, calpestando la volonta di tutti i nostri martiri e del popolo vivente.
La storia e maestra, tutto passa, abbiamo visto molti regimi totalitari sono passati, anche questo passerà, ma noi che oggi stiamo subbendo l'ingustiza di un ragime, veniamo offesi anche da personagi come Pettini che vivono in Europa liberi, gistificano un regime che nega libertà al suo popolo.
Sig. Pettini, si guardi allo spechio si faccia una domanda chi sono io per parlare del popolo eritreo? Se ha una coscienza retta, si vergognera un tantino.
Tedros

Re: Eritrei in libia

Tedros credo che il fatto stesso che lei sia libero di esprimere il suo pensiero liberamente attraverso internet dimostri che la sua condizione non è così critica come vorrebbe far credere.

Inoltre se lei ha avuto l'opportunità di frequentare le scuole italiane evidentemente è perchè non è stato ostacolato nella sua aspirazione ad accedere ad un tipo di istruzione diversa da quella che il suo paese è attualmente in grado di fornire.

Lei protesta e questo è un suo diritto, ma devo notare che nonostante la sua padronanza della lingua italiana e i suoi professati alti principi morali si esprime comunque da maleducato e per di più su argomenti che evidentemente lei non è qualificato a trattare.

Per fortuna sul "fronte, politico-culturale, Sociale ed economico" l'Eritrea non deve contare su di lei.

Tedros si guardi allo specchio...non credo che vedrà un bello spettacolo.

Stefano Pettini

Re: Eritrei in libia

Io invece vorrei chiederle ,ma lei tratterà sempre cosi
le persone che si esprimono il loro dissenso da chi governa il nostro paese , e non lo sta facendo secondo il nostro obiettivo , ma non pensa che facendo cosi si sta mettendo contro un popolo che ha il diritto di criticare o di lodare se ce da lodare il proprio paese senza che paesi stranieri o persone straniere devono decidere di cosa dobbiamo dire e non dire ? e questo non dimostra palesemente che noi non siamo un popolo sovrano!

Re: Eritrei in libia

Marta la vostra è solo sterile propaganda e non la apertura di una seria discussione.

Avete un programma da proporre? Alternative logiche e supportabili con delle dimostrazioni di fattibilità?

Non credo e il solo fatto che persone come voi non nominino mai l'Etiopia come la reale causa del proprio stato di disagio mi fa ritenere che vogliate usare questo spazio destinato al dibattito unicamente per sfogare le vostre frustrazioni individuali.

Stefano Pettini

Re: Eritrei in libia

Se isaias afeworky si fa da parte e lascia il nostro paese a chi a amore vero del paese non disposto a vendere noi siamo in grado di gestire il nostro paese, per quanto riguarda l'ethiopia , beh loro sono come noi intendo dire la popolazione e vittima della dittatura , e non ho nessun odio basato sul ignoranza e soltanto per interessi dei paesi stranieri ci vendono armi a tutte due e mentre noi ci massacriamo le nostre terre vengono sfruttate , e poi le ho già detto isaias, yemane ,hagos non sono eritrei il mio paese e occupato da persone che non sono eritrei,e questo lo sapete bene perche isaias e il nipote di abraham di regione tigray,( temben)

Re: Eritrei in libia

io non ho nessun frustrazione, sono angosciata per il mio paese e per la mia gente in un mondo dove dilaga razzismo e l'odio agli immigrati io che ho pagato il prezzo cosi caro per decidere il mio futuro ,sto cercando di farvi capire che io voglio decidere da sola nella mia terra senza ingerenze

Re: Eritrei in libia

A sig. Stefano Pettini,vedo che lei non risponde mai alle argomentazioni serie , il suo scopo e solo vendere propaganda al dittatore isaias che ormai ha messo in ginocchio il paese.comunque anche voi italiani siete stati dominati da paesi stranieri ma non per questo chi vi ha dominato deve pretendere che dovete mantenere la lingua o la cultura o che devono pretendere se hanno costruito qualcosa che li dovete tutto ...nessuno gli ha obbligati di dominarvi , ansi se mai siete voi che li dovete chiedere per essere dominati, perciò anche voi dovete lasciarci in pace a gestire il nostro destino da soli, senza pretendere che dobbiamo qualcosa perché siamo stati dominati non ne abbiamo nessuna colpa se avete deciso di farlo , e tutto quello che sta succedendo e semplicemente nostalgia del colonialismo italiano , avete un paese meraviglioso ,che tutto sommato non l'avete trattato bene ,ci sono tante bellezze che meritano un investimento che può produrre molta ricchezza e occupazione in particolare il sud italia ma non solo

Re: Eritrei in libia

Marta lei vaneggia e rende difficile risponderle.

Per esempio lei scrive "...noi siamo in grado di gestire il nostro paese...", voi chi?

Esiste un movimento? Avete un programma? A nome di chi lei si esprime?

Ecco, se lei fosse in grado di rispondere almeno a queste semplici domande si potrebbe instaurare un minimo di dialogo.

Tutto il resto di quello che scrive è francamente incomprensibile e non provo nemmeno a commentarlo.

Stefano Pettini

Eritrei in Carcere a Celo Aperto

Sig. Pettini,
La sua ignoranza e senza limite. Il sottoscritto ha studiato nella scuola italiana guarda caso durante il regime di Menghistu, quando pensavamo di stare peggio.
La libertà di esprimermi, costretto ad usare nome falso, internet satelitare grazie ad amici dall'estero, perché ce il rischio di censura e controllo.
Lei Signor Pettini sta blaterando, non so per quale suo torna conto, sarà forse uno di quelli sangusuga di imprenditori che vogliono venire ad investire qui sfruttando per quattro soldi come fa Zambaiti e compani....
Da un cittadino Italiano che usa il cervello, che aprezza la sua libertà, democrazia, mi aspetto che si batta perché anche il popolo eritreo abbia la stessa liberta e democrazia.
Voi Italiani ci avete già veduti in passato per il vostro torna conto, tentate ancora di venderci per il vostro portafoglio. Appogiando un sistema di governo non democratico, perché vi fa comodo, per la vostra frustrazione in politica estera, ridotti ad essere semplici apri pista degli USA, cercate di tenere buono Isayas per dire che avete unr ruolo nel Corno D'Africa, quando sappiamo tutti non contate due di picche. Basta vedere come stato trattato il vostro Ambasciatore in Eritrea, poi il suo primo cosigliere, anche in questo momente ce un vostro connazionale in carcere non si sa per qualle acusa, non siete ingrado di dire una sola parola ad alta voce, perché sul piano politico nello scachiere mondiale non contate più nulla, non avete una vostra politica estera, ne una strategia specifica per le ex colonie, cose che hanno i francesi, inglesi, spagnoli, portughesi ... voi appiatiti nella politica estera di USA. Lei mi parla dell'Etiopia siete dei falsi, siete il primo paese europeo che appogiate l'Etiopia, se avete i cosi detti "atributi" perché non perorate la causa dell'Eritrea in sede Europea e UN, proponendo sanzioni contro l'Etiopia che non rispetta le decosione della commissione UN per il confine e la risoluzione successiva che ha sancito quale deve essere il confine dei due paesi? Non lo fate perché volete mangiare su due piatti contemporaniamente. Lei i suoi amici di PFDJ, usate la questione di confine come uno scudo per sfruttare il nostro popolo, gonfiarvi il vostro portafoglio.
Persone come Lei Sig. Pettini siete peggiori dei fascisti che hanno occupato il nostro paese, tentando perfino di applicare le leggi razziali del 1938. Le conseguenze di questa legge durano ancora in Eritrea, Lei come italiano doverebbe vergognarsi e taccere, per quello che e stato, per quello che è anche oggi.

Re: Eritrei in Carcere a Celo Aperto

Tedros anche lei vaneggia e rende impossibile risponderle in maniera organica.

Lei vive una sua realtà antistorica e rifiuta di arrendersi all'evidenza di un paese che stà avanzando a grandi passi verso quel futuro che si è faticosamente creato con le sue energie.

Se vuole partecipare a questo forum lo faccia nei termini previsti dal regolamento altrimenti sarà cestinato senza ulteriori commenti.

Stefano Pettini

Re: Eritrei in libia

lei non vuole rispondere perché non ha serieàt deve solo vendere propaganda al sanguinario isaias che ci avete mandato perché isias non e eritreo e questo lo sapete molto bene , ma vede lei raggira argomenti e non risponde.Io la invito solo a riflettere su quello che state facendo in eritrea ,e un crimine contro la vita umana ,basta ipocrisia oggi il papa chiede la protezione ai cristiani del irak allora perché non chiede anche la protezione per altri eg. i musulmani che lo stesso sono in pericolo avete sostenuto la guerra del america per petrolio o quella di loro no e vita?e inoltre perché non chiedete la stessa cosa in eritrea che molti cristiani musulmani gente civilissima sta perdendo la vita per permettere a italiani e co. di sfruttare la nostra terra se non fosse cosi se voi state facendo del bene allora perché non si parla in modo ufficiale in tv dove la maggioranza degli italiani viene informata?ma basta leggere le critiche al giornalista Angelo Del Boca da parte di Rita De Miglio su "italiani brava gente"non solo vendicate il colonialismo ma siamo tornati nelle vostre mani in situazione peggiore purtroppo , se ce qualcosa che dobbiamo restituire fatelo in modo ufficiale e trasparente dove tutti possiamo capire le vostre richieste piuttosto di perdere vite care della nostra gente parliamone ,

Re: Eritrei in libia

Ma certo che abbiamo idei chiare di cosa vogliamo e quando dico noi intendo dire noi eritrei tutti perché oggi siamo ostaggi del colonialismo occidentale compresi voi italiani non siamo ne un paese sovrano ne un paese libero cercate di creare guerre per vendere le vostre armi che un pilastro della vostra economia ,altrimenti vene frega totalmente se e l'etiopia colpevole o isaias , lei sa molto bene la realtà e la verità in eritrea continuare a vendere propaganda e solo una furbizia malriuscita,solo per fingere di non vedere i fatti .Personalmente mi sarebbe piaciuto di quello che dice lei su eritrea fosse vero anche una minima parte

Re: Eritrei in libia

Marta lei di nuovo fa confusione.

Parli per se; le espressioni quali "noi eritrei vanno circostanziate".

Lei rappresenta una organizzazione o un movimento?

In caso contrario esprima le sue opinioni parlando al singolare.

Quanto all'Eritrea forse farebbe bene a visitarla ogni tanto poichè si renderebbe conto della realtà vera e non quella farneticante di chi vuole la sua distruzione.

Stefano Pettini

Re: Eritrei in libia

Pettini vedo che lei è ripetitivo nelle sue strategie...
Qualche tempo fà lei scriveva "Provate a utilizzare questo spazio in modo costruttivo facendo conoscere i vostri programmi politici ed economici.
Ne avete?
Stefano Pettini"

io proposi 6 punti di riflessione e/o di discussione, su cui penso, qualsiasi eritreo avrebbe da riflettere, contribuire e/o confrontarsi...

La risposta di Pettini oltre a cercare di screditare quello che proponevo era stata :
"Le personalità che sono ora al governo dell'Eritrea possono certamente essere fatte oggetto di critica, ma solo sul presupposto di grande rispetto e umiltà nei confronti di persone che fuor di ogni dubbio hanno dato ogni propria energia per il bene della nazione.
Francamente credo che la sua pretesa di porsi al loro livello e soprattutto in quei termini richieda una bella dose di faccia tosta che dubito saprebbe ostentare se si trovasse faccia a faccia con loro in un pubblico dibattito.
Breket credo che lei al massimo possa misurarsi con me e con gli altri amici di questo forum.

Stefano Pettini"


e adesso vedo, con divertimento, che Pettini rivolge le stesse domande a Marta e Tedros...
Marta e Tedros non sprecate il vostro tempo... da tempo ormai ho scoperto che pettini non cerca il confronto, ma solo una specie di subbordinazione intelletuale, i reali legami di Pettini e i suoi interessi in Eritrea si riveleranno... che di sicuro non sono gli eritrei o il popolo eritreo ma La cricca al potere a cominciare da Isayas il quale è idolatrato in questo forum da Pettini.
emblematico come viene descritto Isayas da Pettini , che a volte lo chiama "Statista" oppure se ne esce con frasi della miglior propaganda stile Idiamin Dada:

Pettini scriveva:
"Bereket lei si domanda quale sia la soluzione per voi eritrei.
Più che soluzione direi che bisognerebbe parlare di speranza, la speranza che il presidente Isaias abbia forza e salute ancora per molti anni."

ogni commento è superfluo!!

cordialmente

Re: Eritrei in libia

Marta ora siete in due ma non basta.

Stefano Pettini