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BERLUSCONI

AFEWORKI, UN “COLLEGA” IMBARAZZANTE.


Ripescati in mare dalla nostra Marina, i profughi politici in fuga dall’Eritera vengono scaricati al volo nei lager di Gheddafi senza controllare chi sono e per quale motivo rischiano la vita. Perché? Sospetto di una storia curiosa. Anni del Berlusconi Due e due sono le interrogazioni al Senato per sapere degli affari tra la famiglia del Cavaliere e Isayas Aferworki, dittatore dell’Eritrea. Risponde la segreteria del presidente Pera: “Su precisa richiesta della seconda carica dello Stato, si chiede di cancellare il nome di Paolo Berlusconi”. Martone (Rifondazione ) non tira via. Nessuna risposta. Tra i clienti di Isayas, coccolati dall’Istituto per il Commercio Estero, c’è l’Italcantieri del Berlusconi fratello. Ha progettato a Massaua mille appartamenti nell’ipotesi di costruire chilometri di lido raso al suolo da un’altra impresa italiana, ordine di Isayas. L’Unesco considerava l’architettura di Massaua patrimonio dell’umanità, ma lo scempio non sconvolge Berlusconi. Isayas ha molti amici in Italia. Il Cavaliere prima di tutti. Non intimo come Putin eppure come Putin, Blair e Aznar dorme a villa Certosa. Putin, Blair, Aznar politici da prima pagina, ma Isayas governa 4 milioni e mezzo di abitanti, 150esimo posto nella coda dei poveri del mondo: quale interesse può suscitare nel più ricco presidente d’Europa? Non è solo Berlusconi a offrirgli amicizia. Adolfo Urso, al tempo vice ministro, lo tiene in considerazione. Nel 2005 sceglie Asmara per il Progetto Africa, confermando l’entusiasmo del governo “per le riforme intraprese dall’Eritrea. Auspico si concretizzi un’attività parallela in modo da avvicinare il mondo imprenditoriale italiano all’Eritrea stessa”. Scrittura burocratica che non lascia dubbi. Sotto l’ombrello politico, mondo imprenditoriale già al lavoro. Giancarlo Zambaiti, industriale bergamasco, acquista l’ex cotonificio Baracco: delocalizzazioni. Camicie per l’alta moda. Pochi soldi ad Asmara; vetrine proibitive a Milano. Chi cuce ad Asmara guadagna 166 dollari l’anno, 35 centesimi di euro al giorno. Amico del cuore di Isayas è l’assessore regionale di Formigoni, Piergianni Prosperini, medico e leghi-sta della prima ora, trascinato da una crisi mistica nel seno di An. Diventa portavoce dell’Eritrea in Lombardia, quasi console onorario. Isayas dittatore? “Grande uomo”, si accende. “Ce ne vorrebbero come lui. Altro che Craxi, De Gasperi e Togliatti”. Isayas è il dittatore che ha messo in prigione il paese: non esistono proprietà private, religiosi perseguita-ti, università chiuse, ragazzi che non possono studiare perché costretti alla vita il militare. Scappare all’estero non serve: genitori ai lavori forzati. Lavori forzati per suore, preti e tutti gli “scapoli” senza figli. Nelle ore allegre delle vacanze in Sardegna, Isayas deve aver spiegato qualcosa a Berlusconi. Spiegato dove sono finiti 11 ministri spariti nel niente: progettavano libertà di stampa ed elezioni. Spiegata l’espulsione dell’ambasciatore Bandini: con l’Italia presidente di turno in Europa, a nome dell’Europa chiedeva notizie dei ministri. La nostra collaborazione con Isayas è più tortuosa dei villaggi turistici che Paolo Berlusconi immagina di costruire. Al workshop organizzato da Urso ad Asmara, accorrono trenta aziende italiane: Domina Vacanze, Alenia Marconi System con i suoi radar di comando, eppure Isayas tratta come pezze da piedi i carabinieri militari caschi blu Onu: proibito uscire dalle caserme, proibiti elicotteri e aerei. Nessuno deve guardare niente. E il generale Maurizio Esposito, comandante del contingente, scrive a Roma un rapporto coi fiocchi: “Basta con le umiliazioni”. Rientrano senza fanfare e medaglie mentre l’altro Berlusconi prepara le villette e Urso organizza il Progetto Africa. Venti giorni dopo il Parlamento rifinanzia l’impegno militare eritreo: 1 miliardo e 747.501 milioni di euro per una missione che non c’è più.
Sono passati quattro anni, Isayas va e viene e nessuno sa dove sono finiti i prigionieri: intellettuali, studenti, sindacalisti o genitori di chi scappa. Un milion di disperati in fuga. Qualsiasi precarietà diventa paradiso se paragonata al lager Eritrea. Come ogni dittatore di rispetto, la paranoia di Isayas diffida di tutti: anche le Ong non sono gradite. Nel maggio 2005, dopo la conferenza D’Urso ad Asmara, sequestra 380 camion Iveco della Cooperazione Italia:servono all’esercito. Roma non se ne accorge. Come mai? Massimo Alberizzi, Corriere Sera, lo chiede al sottosegretario Alfredo Mantica. Mantica svaga, ma a registratore spento non si trattiene: “Isayas è amico del fratello del Capo”. Chi si affida al mare non sa di sbarcare fra gli amici di Isayas.


FONTE:"IL FATTO QUOTIDIANO" del 26/09/2009 Pagina 8.

Re: BERLUSCONI

David possibile che lei non sia in grado di elaborare uno straccio di commento personale?

Se comunque non riesce a far di meglio almeno metta il nome e il cognome dell'articolista.

Ecco il mio commento:

Il Fatto Quotidiano, un giornale nuovo.

Le premesse per una novità editoriale c'erano tutte e sul suo blog prima dell'esordio si poteva leggere:

"Ci siamo.
Il conto alla rovescia è cominciato. A settembre, finalmente, avremo un giornale nuovo, libero, tutto nostro e tutto vostro. Un giornale eccentrico, rispetto agli altri: "il Fatto Quotidiano". Un fatto nuovo. Perché?

1. Perché racconterà i fatti, fin dalla sua testata. Darà le notizie, le analisi e i commenti che gli altri non danno, o nascondono. Parlerà dei temi che gli altri ignorano.

2. Perché non avrà padroni: la società editoriale è composta da alcuni piccoli soci, compresi noi giornalisti, che partecipano con quote equivalenti a un progetto comune: un quotidiano fatto solo per i suoi lettori. Senza vincoli né sudditanze ai poteri forti, politici, finanziari e industriali, che usano i giornali per i loro interessi.

3. Perché non chiederà né avrà finanziamenti pubblici concessi da questo o quel partito.

4. Perché nascerà solo se avrà dei lettori interessati ad acquistarlo, e a leggerlo. Nel paese dei giornali senza lettori, mantenuti in vita dai contribuenti, anche e soprattutto da quelli che non li comprerebbero mai, noi faremo il nostro giornale soltanto se avremo un numero di lettori sufficiente per mantenerlo in vita.

Il Fatto Quotidiano avrà 16 pagine, tutte a colori. Uscirà sei giorni a settimana al costo di 1.20 €, tranne il lunedì. Sarà un giornale di carta e un giornale web. Sarà diretto da Antonio Padellaro. Avrà una redazione di giovani agguerriti. Si avvarrà di un gruppo di firme, di inviati di punta e di autori satirici che hanno condiviso con noi la lunga battaglia contro il regime berlusconiano, senza sconti per un’opposizione troppo spesso complice."

Belle parole e ottime intenzioni, peccato che fra i primi articoli del nuovo giornale appare "Afworki un collega imbarazzante" di Maurizio Chierici che, oltre a dimostrare che il buon Alberizzi ha fatto scuola, di fatto smentisce tutti i buoni propositi sbandierati durante la campagna abbonamenti.

Tra l'altro Maurizio Chierici nel suo pezzo non solo dimostra un pressappochismo e una disinformazione imbarazzanti per un giornalista, ma dimostra anche di non essersi reso conto che recenti sviluppi nei rapporti diplomatici fra Eritrea e Italia hanno di fatto sconfessato in partenza le affermazioni che lui ha raccattato sul web.

Chiunque infatti si dia la pena di seguire gli sviluppi degli eventi del Corno d'Africa sa infatti che le fandonie raccontate nell'articolo di Chierici facevano parte di una ben conosciuta campagna denigratoria confezionata tempo addietro a danno dell'Eritrea e ora passata di moda.

Se queste sono le premesse non c'è molto di buono da sperare per l'esordiente "Fatto Quotidiano".

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Condivido quanto detto dal Sig. Pettini.
Il problema è che fino a quando l'opinione pubblica continuerà ad essere disinformata sulla situazione politica del Corno d'Africa, certe "sparate" giornalistiche continueranno ad esistere ed i loro autori a farla franca di fronte ai propri lettori.
Il miglior antidoto ad un tale negativo andazzo del giornalismo italiano (e non solo) risiederebbe, come sempre, in una vera informazione al servizio del lettore e non dell'editore e della "ragion politica".
Sotto questo aspetto il Fatto Quotidiano certamente costituisce un netto miglioramento nei confronti della stampa italiana presistente. Ma ciò vale soltanto per l'analisi della situazione politica interna, condotta con grande indipendenza ed onestà. Sul versante della politica estera, invece, anche il Fatto si lascia deturpare dalla malafede e dall'impreparazione già viste in tutte le altre testate nazionali (e non solo).
Cordialmente, F.

Re: BERLUSCONI

Ho sottoscritto l'abbonamento al "Fatto quotidiano". Sapevo di poter confidare su un quotidiano di ottima qualità. Quando ho letto l'articolo di Clerici non ho avuto più dubbi.
Del resto avevo avuto modo d'incontrare alcuni dei giornalisti del nuovo quotidiano al Congresso dell'IDV di Vasto. Avevo chiesto loro di dedicare spazio anche a situazioni come quella della sanguinosa dittatura eritrea.
Non posso dire di essere rimasto deluso.
Vorrei, in ogni modo, consigliare i sostenitori del regime a mettersi l'animo in pace. Finché in Eritrea la faranno da padroni Isayas, Wocciù, Yemane, Makallè, le prigioni saranno piene di persone innocenti, incarcerate per reati di opinione e molti saranno costretti a rischiare la vita per fuggire, non sarò certo il solo a denunciare la violenza del regime.
Un saluto Piermario

Re: BERLUSCONI

Piermario c’è poco da rallegrarsi, l’articolo di Chierici non può rappresentare una vittoria per nessuno, purtroppo è solo un’altro tragico tradimento dello spirito stesso del giornalismo.

Il punto è che l’articolo mirava solo a gettare discredito su Berlusconi e non certamente a offrire ai lettori un lavoro ragionato su una questione come quella eritrea che avrebbe meritato una assai più qualificata attenzione.

In buona sostanza per il Chierici l’aver citato l’Eritrea è stato del tutto casuale dal momento che per raggiungere il suo scopo qualunque altro paese con un lontano o presunto legame con la famiglia Berlusconi sarebbe andato altrettanto bene, e così addio a quella crociata contro il governo di Isaias in cui sperava lei.

Ho letto su una oramai agonizzante mailing list un suo trionfante commento nel quale fra l’altro onestamente ammette che quello che lei definisce il “Coro” e cioè lo zoccolo duro della contestazione assomma a qualche decina di simpatizzanti lei compreso.

Un po’ poco di fronte alle centinaia di migliaia di eritrei nel mondo e ai quattro e più milioni di eritrei residenti in Eritrea non le pare?

Temo che i soldi da lei spesi per l’abbonamento si riveleranno male investiti.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egregio Sig. Pettini,
non condivido una sola parola di quello che Lei afferma. I numeri, intanto sono ben diversi da quello che vorrebbe far credere. Le migliaia di eritrei che ogni anno fuggono dal regime sono una prova più che sufficiente del fallimento del regime che riesce ormai solo ad imprigionare milioni di eritrei attraverso la repressione e la paura
Un saluto Piermario

Re: BERLUSCONI

Piermario lei non condivide le mie affermazioni, ma allo stesso tempo evita di argomentarne le ragioni.

I numeri ai quali ho fatto riferimento sono desunti da dati ufficiali e non sono il frutto della mia fantasia, altrettanto non si può dire delle cifre che propone lei, evidentemente spropositate rispetto ai meri dati statistici ai quali facevo riferimento.

Migliaia di eritrei che fuggono, milioni imprigionati, ma si rende conto di quello che scrive?

Negli ultimi anni tutti noi abbiamo potuto assistere in molte parti del mondo come Iran, Nepal, Thailandia, Birmania, Ucraina, Haiti, Paraguay, Turchia e nella stessa Etiopia, a clamorose manifestazioni di dissenso antigovernativo, spesso represse nel sangue a dimostrazione che nulla può arrestare la volontà popolare.

In Eritrea nulla di questo è mai accaduto a conferma che il governo è saldamente sostenuto da tutta la popolazione sia in patria che all’estero.

Se ne faccia una ragione.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egr. Sig. Pettini,
volevo da Lei - visto che è ben informato sull'Eritrea - sapere se potevo chiedere la nazionalità Eritrea e trasferirmi in Asmara per vivere in un paese dove il governo ha un sostegno popolare realmente così alto differenza di questa nostrana camuffata dittatura.
Che l'Italia sia un paese "ricco" è un bluff, siamo un popolo povero e che ci sia democrazia visti i continui soprusi dei servizi segreti, non credo si possa affermarlo.
In Eritrea, mi pare di leggere dai suoi scritti è un paese democratico che si avvia verso un boom economico equivalente agli anni '60 nostrani.
Quindi, se mi dà una dritta su come cambiare nazionalità, Le sarò molto grato.
Grazie
Ciffiarto E.

Re: BERLUSCONI

Mi permetto di citare un link: http://www.gennarocarotenuto.it/?s=chierici&submit=vai
Esso contiene l'analisi di alcuni articoli in cui Maurizio Chierici, in questo caso mentre parlava di America Latina, è stato smascherato nel dare notizie inesatte, tendenziose e distorte.
Credo che tale biografia sia più che sufficiente ad esprimere la serietà professionale di tale personaggio.
Cordialmente, F.

Re: BERLUSCONI

Sig. Ciffiaro o Ciffiarto non è complicato conseguire la cittadinanza eritrea, basta sposare una cittadina eritrea e risiedere nel paese per almeno tre anni.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egregio signor Pettini,
che Lei non capisca ciò che scrivo non mi stupisce affatto. Quando parlo di migliaia di eritrei che varcano il confine ogni anno mi riferisco alle statistiche note a tutti. Quando parlo di milioni di eritrei imprigionati faccio riferimento a quella prigione a cielo aperto che è, ormai, oggi l'Eritrea.
Mi confortano le e-mail che ricevo dai miei amici che lavorano in Eritrea e di quelle di tanti eritrei che vivono liberi in giro per il mondo.
Saluti Piermario

Re: BERLUSCONI

Egr. Sig Pettini,
Io sono eritreo e vivo in italia da molti anni, andavo ad asmara quasi ogni due anni è un po che von vado , perchè mi fa male vedere il terrore negli occhi dei miei parenti per non sbagliare di dire come la pensano.C'è sempre qualcuno che ti fa finire in gabbia. Ormai è circa tre anni che non vado.
Vuole sapere il perche??
Dato che tutti i giornalisti che descrivono la realtaà eritrea per lei sono degli stupidi mal informati o addirittura degli incompetenti, perche non si fa un giro per le città di Milano Roma Bologna Crotone etcc... vada a vedere quanti poveri eritrei dormono per le strade , in stazioni in centri occupati etcc..., naturalmente anche questo è menzogna per lei.
Chieda a questi ragazzi , ragazze ecc. chi gliel'ha fatto fare di venire qui a dormire per strada, mentre (come dice lei ) potevano stare tranquilli in eritrea a prendere il sole a 50 gradi all'ombra ,al servizio della patria per anni indeterminati a costruire con le mani villette di colonnelli ecc. e strade senza straccio di stipendio questo per la gloria della patria con un piatto di timtimo (pure di lenticchie) al giorno.
Caro sig. Pettini non so chi la paga o quale orgoglio la muova a dire che tutto è ok! Anche stalin aveva i suoi Gulag, e tutti dicevano di no. Preghi per le migliaia di vittime che muoiono per scappare DA UN PARADISO IN TERRA COME L'ERITREA (COME LEI AFFERMA).
Si faccia un esame di coscienza e vada ad aiutare i mieie poveri conterranei nelle stazioni delle città italiane e li ascolti e se può ne aiuti almeno uno. Grazie.

Re: BERLUSCONI

Hagos mi dispiace che lei non sia andato in Eritrea recentemente perché avrebbe visto cambiamenti enormi in tutto il paese e soprattutto quest'anno, grazie alle copiosissime piogge, avrebbe assistito al valore aggiunto dello spettacolo unico ed emozionante di tutti bacini di conservazione delle acque completamente pieni e le grandi distese di campi coltivati in pieno rigoglio.

Naturalmente mi rendo conto che la vita agreste possa non accontentare tutti e che il National service sia una vera piaga, ma ciò non toglie che al momento l'Eritrea non può dare di meglio, non ci sono alternative.

Tuttavia i ragazzi che ora lasciano il paese non hanno molto in comune con quei giovani che molti anni fa fuggirono dalle persecuzioni etiopiche stabilendo in ogni parte del mondo basi di sostegno alla lotta di liberazione dell'Eritrea. Questi giovani, che come dice lei spendono inutilmente la loro miserabile vita girovagando per le città di Milano, Roma, Bologna, Crotone, non hanno mai sudato un solo giorno della loro vita per il loro paese, e così come non avevano le palle per affrontare le loro responsabilità in patria ora mostrano la loro perfetta inutilità nei paesi dove elemosinano il loro pane quotidiano.

Ne conosco moltissimi e conosco le loro motivazioni; domandi loro come mai non hanno promosso movimenti di opinione, perché non si siano organizzati per sostenere una eventuale, ma inesistente, opposizione coordinandosi con quanti secondo lei in patria sarebbero favorevoli a un sovvertimento dell'attuale governo.

Domandi loro perché non si attivano, ma se ne stanno inerti e inutili per se stessi e per le loro famiglie. Gli domandi perché non riescono a trovare forza in nessuna delle motivazioni che molti anni fa mossero i loro genitori a disintegrare il nemico e ad affermare la loro volontà.

Quanto valgono questi esuli a confronto delle centinaia di migliaia di loro coetanei che stanno costruendo il futuro del loro paese? Chi merita il massimo rispetto?

Lei conosce i numeri di quanti, pentiti della loro scelta di lasciare il paese, dopo aver raggranellato i soldi per il viaggio di ritorno se ne sono tornati in patria. Non credo, nessuno ne parla e io stesso l'ho saputo per caso. Strano il modo in cui gli eritrei difendono la propria riservatezza anche nel caso di notizie positive che a mio parere dovrebbero avere massima diffusione.

P.S. Il "Timtimo" mi risulta sia fatto con le fave (baldonga), mentre il purè di lenticchie (addes) si chiama "birsin".

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Gentile Sig. Pettini, credo che di questo passo non si faccia nessun progresso. Siamo partiti da Berlusconi e passando da "fatto quotidiano" siamo tornati alle invettive da una parte contro il Presidente Isseyas e dall'altra alla difesa strenua dell'operato del Governo Eritreo. Come sempre, ritengo che la verita', stia nel mezzo e mi spiego:
e' innegabile che molti giovani(ragazze e ragazzi)fuggano,rischiando la vita, dal proprio Paese mentre uomini e donne di una certa eta'restano e vivono dignitosamente in Eritrea, grazie anche all'aiuto di parenti che risiedono e lavorano onestamente all'estero e con il loro lavoro fanno pervenire linfa vitale alla loro Patria che amano in maniera viscerale sopra ogni cosa.
Allora mi chiedo e vi chiedo: da cosa fuggono questi giovani? Rispondendo a questa semplice domanda Sig.ri Pettini, Piermario, David ecc...(tutti sono invitati a rispondere)possiamo poi prendere in esame una base di discussione serena. Io la mia idea ce l'ho e se avete la pazienza di tornare un po' indietro nei miei interventi, l'ho anche palesata lasciando intravvedere possibilita' di intervento e di impegno da questo Forum.
In attesa saluto tutti indistintamente.

Re: BERLUSCONI

Sig. Pettini, solo una precisazione: il suo post delle ore 16,47 l'ho letto solo adesso perche' nel contempo stavo scrivendo il mio delle 16,49. Nel contenuto del suo c'e' gia' una risposta al mio e, la sua filippica contro i giovani "sfaticati e privi di idee" che vivono ai margini della societa' mi sembra, seppure marginalmente, veritiera ma anche ingenerosa. Comunque aspettiamo di sapere cosa ne pensano gli altri.
Con stima Antonio

Re: BERLUSCONI

Antonio sostanzialmente condivido quello che dice lei e posso assicurarla di aver fatto tutto il possibile per aiutare questi giovani in ogni modo, tuttavia qui il punto è che si vuole strumentalizzare il fenomeno generato da un numero percentualmente insignificante di migranti clandestini al fine di demonizzare il governo.

Qualcuno dei detrattori ha mai accennato alle vere cause che determinano la necessità di un National service lungo e tedioso? No, perché fa più comodo pompare le cifre e far credere che le ragioni delle fughe risiedono in un presunto stato di malgoverno dittatoriale, piuttosto che nel concreto rischio che corre il paese a causa delle truppe etiopiche.

Quello che ho scritto nei confronti dei migranti clandestini, che poi è esattamente quello che dico di persona agli interessati ogni volta che ne ho l’occasione, deriva dalla continua costatazione delle loro reali condizioni sempre molto diverse da quello che vorrebbero far credere.

Troppo giovani e sprovveduti per aver mai fatto un solo giorno di Sawa e troppo benestanti per aver mai sofferto i disagi di una vita che comunque è al di sopra della media dei paesi confinanti.

Vorrei anche chiarire che affermando che questi giovani sono "sfaticati e privi di idee" volevo sottolineare la mancanza assoluta in loro di ideali, fosse pure antigovernativi, da sbandierare a sostegno delle loro fughe.

Hagos che sono convinto sia in buona fede ha naturalmente pieno diritto, come chiunque altro compresi i migranti clandestini, di esprimere la sua opinione, anche più di me che non sono eritreo, quello che trovo scorretto è che il giornalismo soprattutto nostrano considera questi casi particolari rappresentativi di un intero paese che diversamente da quanto affermano agisce compatto in tutt’altra direzione.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egr Sig Pettini, vedo che trova giustificazioni a qualunque argomentazione a lei non gradita. Per lei il fine giustifica i mezzi? Quanti tornano una volta arrivati in Europa lo dice lei. Qualunque opposizione è repressa per ragioni di stato, dato che è ancora una situazione delicata come lei spesso ricorda con l'occupazione parziale da parte del nemico etiope, ma non è che ci si marci un pò?? Mi chiedo se lei è un nostalgico del Duce, cosi vede in Isaias il continuo di un fascismo morto e sepolto. Ha nostalgia del grande Dux mea lux? Non mi sorprenderebbe dato che dice che non è Eritreo. Nessun Eritreo è felice di essere stato colonializzato proprio dall'Italia.
Comunque diamo tempo al tempo si vedrà chi ha torto. Preghi per le decine e centinaia di compaesani che fuggono (perche senza palle) come dice lei.

Re: BERLUSCONI

Trovo ragionevole la ricerca di mediazione da parte del sig. Antonio. Trovo irragionevole la posizione del sig Pettini che di fronte a situazioni di enorme gravità continui a difendere, da tifoso, con tutti i limiti del tifoso, un regime da tempo indifendibile.
Giuro che sarei disposto, di fronte ad una controparte non tifosa, a discutere in dettaglio dei singoli problemi ma di fronte a questi strenui difensori di regime mi sembra proprio una missione impossibile.
Se esiste una manipolazione dei numeri questa può essere attribuita soltanto ai simpatizzanti di regime.
I dati ufficiali parlano di oltre 1000 eritrei al mese che varcano il confine con l'odiata Etiopia. Ci sono anche uomini della nomenclatura (vedi www.awate.com).
Sono consapevole che il muro contro muro non porti da nessuna parte ma almeno su questo sito dubito che sia possibile superare questa situazione di stallo.
Saluti Piermario

Re: BERLUSCONI

Hagos preghi lei per le decine e le centinaia di suoi compaesani che fuggono, io prego per i milioni di eritrei rimasti in patria.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Piermario non riesco a seguire il suo ragionamento.

Trovo poco credibile che l’Etiopia, che nel 1998 ha attuato la odiosa deportazione di tutti gli eritrei che vivevano nel suo territorio nazionale compresi quelli che vi erano nati, possa essere ora incline ad accettarne supinamente decine di migliaia ogni anno.

Non vedo neanche uno scopo ragionevole per entrare in un paese che non si trova sulle rotte della migrazione clandestina, ma che al contrario contribuisce ad alimentare con i propri connazionali il flusso di asilanti verso la Libia e poi l’Europa.

Partendo poi dal dato certo che il numero degli eritrei in diaspora in Italia appartenenti alle prime andate di profughi di molti anni fa assomma a poco meno di diecimila persone, risulta difficile credere che in un anno gli esuli verso la sola Etiopia possano essere di più.

Se poi come dice lei il fenomeno della migrazione trova origine nella svolta dittatoriale che sempre secondo lei si sarebbe concretizzata nel 2001 con l’arresto di buona parte dei cosiddetti G15, ora i migranti passati attraverso la frontiera etiopica sarebbero un numero vicino a un quinto della popolazione nazionale.

Fosse anche tutto vero assommando gli esuli fuoriusciti fino a oggi a tutti i loro parenti in patria si arriverebbe a un numero tale di dissidenti da rendere un avvicendamento governativo una semplice formalità.

E’ credibile che le presunte centinaia di migliaia di esuli eritrei non si siano coalizzati per liberare le migliaia di presunti prigionieri politici, le migliaia di parenti imprigionati e le centinaia di migliaia di giovani coscritti?

Se non questo non potevano almeno organizzare una piccola manifestazione di piazza in Asmara.

Che fine hanno fatto i leoni eritrei? Hanno disintegrato due volte l’apparato militare degli etiopici e ora non riescono nemmeno più a cacciare a pedate un governante indesiderato?

Forse le cose non stanno come dice lei.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

SHIMELBA
Non e' forse un campo profughi in territorio etiope ove risiedono almeno 15000 eritrei?

Re: BERLUSCONI

Stiamo divagando meglio continuare questo argomento su "eritrea l'unica salvezza è la fuga" dove era gia in corso una discussione del genere.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egr. sig. Pettini,
i dati degli eritrei che varcano il confine con l'Etiopia da me riferiti sono quelli della ngo ICR. Organizzazione che si occupa dell'assistenza ai rifugiati eritrei in Etiopia.
Nel 2006 quando ero in Etiopia il dato era di circa 350 mensili.
Da quello non ho letto ma ho visto ad Addis Abeba Le ricordo che molti eritrei, la maggior parte, non furono cacciati nel 1998. La gran parte dei ricchi eritrei in Etiopia accetto' di prendere la nazionalita' etiopica e molti li conoscevo personalmente anche perche' per anni ho ferquentato la comunita' eritrea in Etiopia. Altri non sono stati toccati dal rimpatrio perche' non avevano versato soldi per la causa eritrea.
Sulla Bole Road c'era un'area dove si radunavano gli eritrei e alle volte andavo e mi sentivo "a casa", tanti erano i vecchi amici di Asmara e di Massawa. Si trattava per lo piu' di gente in attesa dei documenti per andarsene in occidente.
La mia donna di servizio era eritrea, cosi' come il mio carrozziere,l'ottimo barbiere e tanti altri.
Le ricordo che all'interno del Governo etiopico molti uomini di spicco tra cui emerge il Ministro Baraket sono eritrei, cioe' nati da genitori eritrei e cresciuti in Eritrea.
Ad Addis li chiamano AMCE, li paragonano ai camion FIAT i cui pezzi provenivano dall'Italia ma erano assemblati ad Addis.
Saluti Piermario

Re: BERLUSCONI

http://speciali.espresso.repubblica.it/interattivi/speciale-eritrea/
Naturalmente falso e fazioso....... condotto da giornalista disinformato e incompetente........

Re: BERLUSCONI

Ho visto il video con molto interesse e continuo a domandarmi come sia possibile che una testata come l’Espresso si sia potuta prestare alla pubblicazione di una tale mediocre pantomima.

L’autore propone la contrapposizione delle testimonianze raccolte da un dissidente anonimo e da una italiana che per le sue attività in Eritrea svolte ben prima della cosiddetta svolta dittatoriale è stata arrestata ed espulsa dal paese, a quelle di una lunga serie di personalità politiche ed economiche italiane che non hanno fatto alcun mistero delle loro opinioni e dichiarato senza reticenze le loro più che lecite attività.

L’autore evidentemente in malafede come ho avuto modo di dire si è presentato al Consolato eritreo di Milano cercando da furbetto di ottenere un visto turistico dichiarando la falsa identità di cassaintegrato invece di dichiararsi giornalista e richiedere il visto da giornalista che gli è comunque stato offerto, ma che lui ha rifiutato.

Quale dovrebbe essere la morale della storia?

Dovremmo credere alle fanfaluche proposte dall’Espresso per il solo fatto che il Gatti ha gridato al lupo al lupo senza produrre una sola miserevole prova concreta a supporto delle sue affermazioni?

In effetti credo che abbia ragione david, il filmato sembra essere "falso e fazioso....... condotto da giornalista disinformato e incompetente........"


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

"falso e fazioso....... condotto da giornalista disinformato e incompetente........"
NON avevo alcun dubbio sulla sua risposta, caro il nostro Sig......... se si potesse postare delle immagini...... senza essere censurato... villa certosa sarebbe una gran bella testimonianza....

Re: BERLUSCONI

David riesce a trovare un collegamento fra villa Certosa e gli argomenti proposti dall'Espresso?

L'Espresso non c'è riuscito ora vorrei vedere se lei è capace di essere più convincente.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Lei è certo che il presidente Eritreo nn si sia mai recato a villa certosa?

Re: BERLUSCONI

Io sono eritreo e conosco l' Eritrea da cima a fondo e mi stupisco di come un signor qualunque come Pettini auto definitosi paladino del buon costume del giornalismo nonchè strenuo difensore della moda del momento in fatto di informazioni in quanto lui stesso definisce fuori moda il fatto di "denigrare" il regime eritreo, che di Eritrea ha solo visto una cartolina degli anni trenta, possa addirittura definire lo spirito eritreo!
la cosa, che trovo più incredibile, è che pretende anche di conoscere tutti gli eritrei della diaspora e che questi, sempre a parere di Pettini, diano il loro sostegno all' auto proclamatosi presidente d' Eritrea e ancor più incredibile definisce gli esuli scappati dall' eritrea, 'senza palle' demonizzando cosi senza un motivo ragionevole apparente gli sforzi che questi ragazzi compiono a volte sacrificando la loro stessa vita.
Sig. pettini spiegi a me alcuni punti di seguito elencati visto che lei mi sa dire la differernza tra "Timtimo" e "Birsin" sicuramente mi saprà dare più informazioni dei miei coetanei eritrei e della mia famiglia che sta giù (e che quindi sta nel "paradiso in terra")
1. come mai in eritrea dopo anni abbiamo lo stesso presidente e non venga fatta uno straccio di elezione ?
2. come mai non ci sono giornalisti o giornali indipendenti in eritrea ?
3. qual'è la funzione della corte speciale (dove non è concesso avere un avvocato e non è concesso il diritto d' appello )?
4. che fine hanno fatto 11 tra ministri generali etc.. ( tenga presente che io cito solo questi del G15 perche sono i piu noti in realtà la lista è molto piu lunga)
5. lo sa che per ogni ragazzo fuggito dal militare i genitori sono costretti a pagare 50000 nakfa ?
6. come mai in eritrea se professi una religione diversa dalle 4 religioni "ammesse" vieni arrestato e torturato?

queste sono solo alcune delle domande che io faccio a lei e sono domande di facile comprensione per tipi come lei (i sostenitori di Isaias a prescindere) e se mi da un minimo di risposta comprensibile e nei limiti della logica le farò altre domande e che le posso assicurare il popolo di 'senza palle' (cosi come ci definisce) ha tante di quelle domande che aspettano risposte e qualcuno che risponde.
Se rispondera con argomenti del tutto inutili e non inerenti alla domande che le ho fatto adducendo a qualche fantomatica guerra (l' ultima era piu di 10 anni fa) o cospirazione degli stati uniti , allora si astenga ... questa solfa l' abbiamo già sentita ...

Re: BERLUSCONI

Bereket lo scopo di questo forum è di confrontare le reciproche posizioni e nei limiti del possibile dare delle risposte, tuttavia esistono delle regole di netiquet da rispettare affinché il libero scambio di opinioni non diventi un ring virtuale e questo lei non lo ha fatto.

Rilegga il suo post e se crede lo riproponga in maniera educata.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Vorrei prima di tutto assicurarla sig. Pettini che il suo sito e il relativo forum sono seguiti costantemente da moltissimi eritrei sia in Italia che all’estero. Vorrei inoltre rassicurarla del fatto che lei rappresenta e riflette pienamente lo spirito battagliero e sempre coerente con le proprie idee e convinzioni che sono le caratteristiche predominanti degli eritrei e dell’Eritrea.

Pertanto non posso che condividere con lei le verità che incessantemente e instancabilmente ripete a delle orecchie che non hanno una pur che minima voglia di ascoltare. Mi creda sig. Pettini, molti di noi eritrei, a cominciare da me, non interveniamo nel suo sito come desidereremmo, semplicemente perche a causa del nostro scarso italiano non vorremmo sminuire i suoi eccellenti interventi che sono talmente esaurienti che non lasciano spazio nemmeno a una virgola.

Tuttavia trovo assolutamente doveroso rispondere agli ultimi due interventi.

Per primo al sig. Davide al quale vorrei dire che non e’ il sig. Pettini che deve dimostrare qualcosa a lei quando mi sembra ovvio che dovrebbe essere il contrario.

E’ lei che deve dimostrare le sue affermazioni a tutti noi presentando un minimo di documentazione credibile e non solo dicendo che lo ha detto un certo Alberizzi e che lo ha ripetuto un qualsiasi altro di turno, perche siamo veramente stufi dei giornalisti taglia e incolla oppure di quelli dei fatti mai dimostrati, tipo quelli che raccontano della presenza di sommergibile iraniani e basi militari israeliane in eritrea, oppure dei 3000 soldati eritrei i Somalia ….ecc.

Anche se, sig. Davide, non dovrei essere poi tanto meravigliato dall’assurdità della sua domanda perche anche le Nazioni Uniti avevano chiesto all’Eritrea di dimostrare che non aveva inviato 3000 soldati in Somalia. Quindi più assurdo di così.

Per quanto riguarda il sig. Bereket invece, mi fa piacere vedere che un eritreo intervenga a questo forum, peccato che non ha scelto ne il momento ne il modo giusto per farlo. Se lei avesse avuto modo di seguire tutti i topic di questo forum oppure avesse avuto modo di leggere alcuni articoli del sig. Pettini non penso che in buonafede avrebbe fatto l’intervento che ha fatto. Quindi qualunque siano i suoi punti di vista, prima di fare queste domande le consiglio di visitare approfonditamente questo magnifico sito, dove sono sicuro che troverà tutte le risposte alle sue domande.

Se mai non ci dovesse riuscire ci faccia sapere e avrà precise delucidazioni.

Cordialità

Awet

Re: BERLUSCONI

Sig Pettini non la credevo cosi' sensibile a tal punto da invocare l' educazione altrui a supporto di non so quale 'netiquet' quando mentre noi parliamo c'e gente che non può nemmeno parlare liberamente su quello che pensa in Eritrea. Mi dica sig. Pettini, secondo lei, definire 'senza palle' i giovani eritrei che stanno in Italia fa parte di quella 'netiquet' che lei reclama ? Ma comunque non divaghiamo e per amor della mia Eritrea non mi
soffermo sulla parola 'educazione' chi lo è stato e chi no, c'e in gioco molto più di questo. Di sicuro il mio intervento non era un attacco personale a lei Sig. Pettini, lei non rappresenta nessun eritreo solo se stesso.
Molto garbatamente ed educatamente le propongo ancora le mie solite domande :

1. come mai in eritrea dopo anni abbiamo lo stesso presidente e non venga fatta uno straccio di elezione ?
2. come mai non ci sono giornalisti o giornali indipendenti in eritrea ?
3. qual'è la funzione della corte speciale (dove non è concesso avere un avvocato e non è concesso il diritto d' appello )?
4. che fine hanno fatto 11 tra ministri generali etc.. ( tenga presente che io cito solo questi del G15 perche sono i piu noti in realtà la lista è molto piu lunga)
5. lo sa che per ogni ragazzo fuggito dal militare i genitori sono costretti a pagare 50000 nakfa ?
6. come mai in eritrea se professi una religione diversa dalle 4 religioni "ammesse" vieni arrestato e torturato?

Sig. Awet il suo intervento non lo capisco veramente... Un eritreo che interviene su un argomento dell' Eritrea la sorprende ?
Ma comunque in "buonafede" non ho avuto modo di seguire i topic che lei cita, i quali dovrebbero addirittura darmi risposte sulle domande che ho fatto, mi basta leggere quello che è scritto in questo topic per dubitare (e non di poco) della "buonafede" di certi personaggi.
quindi aspetto le "precise delucidazioni" che lei o o chi per lei, nella vostra grazia, potrete concedermi.

Re: BERLUSCONI

Bereket il mio richiamo al rispetto della netiquet e all’educazione aveva il solo scopo di dare maggior forza alle sue richieste; nessuno infatti da peso alle prese di posizione volgari e strafottenti, e rende del tutto inutile il dialogo.

Frasi come: …non la credevo così sensibile a tal punto da invocare l' educazione altrui…c'e gente che non può nemmeno parlare liberamente su quello che pensa in Eritrea…lei non rappresenta nessun eritreo solo se stesso…ecc., sono strafottenti, volgari e capziose.

Capziose nel senso che lei vorrebbe che si desse per scontato che quanto da lei affermato corrisponde al vero.

Lei mi accusa di aver definito “'senza palle' i giovani eritrei che stanno in Italia”, ma questo non è esatto; le ripropongo quanto ho realmente scritto a proposito dei giovani ‘ senza palle’.

“Questi giovani, che come dice lei spendono inutilmente la loro miserabile vita girovagando per le città di Milano, Roma, Bologna, Crotone, non hanno mai sudato un solo giorno della loro vita per il loro paese, e così come non avevano le palle per affrontare le loro responsabilità in patria ora mostrano la loro perfetta inutilità nei paesi dove elemosinano il loro pane quotidiano.

Ne conosco moltissimi e conosco le loro motivazioni; domandi loro come mai non hanno promosso movimenti di opinione, perché non si siano organizzati per sostenere una eventuale, ma inesistente, opposizione coordinandosi con quanti secondo lei in patria sarebbero favorevoli a un sovvertimento dell'attuale governo.

Domandi loro perché non si attivano, ma se ne stanno inerti e inutili per se stessi e per le loro famiglie. Gli domandi perché non riescono a trovare forza in nessuna delle motivazioni che molti anni fa mossero i loro genitori a disintegrare il nemico e ad affermare la loro volontà.

Quanto valgono questi esuli a confronto delle centinaia di migliaia di loro coetanei che stanno costruendo il futuro del loro paese? Chi merita il massimo rispetto?”

Bereket lo capisce ora che non mi riferivo genericamente ai giovani eritrei che vivono in Italia, ma ai giovani eritrei che professano gravissime ragioni per ottenere i permessi di soggiorno e poi languono nella inattività fisica e intellettuale?

Ma ora veniamo alle sue domande:

1) In qualunque parte del mondo un paese che si trovasse in uno stato di emergenza nazionale che minacciasse la propria sovranità territoriale adotterebbe delle leggi speciali sospendendo allo stesso tempo ogni normale attività democratica. In Eritrea questo è avvenuto addirittura prima ancora che fosse applicata la Costituzione e si protrarrà per cause di forza maggiore fino a quando l’Etiopia si adeguerà al verdetto della Commissione Confini e normalizzerà i rapporti con l’Eritrea.
2) In eritrea non ci sono giornalisti o giornali indipendenti perché non esiste ancora una scuola di giornalismo, non esistono ancora giornalisti, non esiste un albo professionale e non esiste una legge sulla editoria privata. I presunti giornalisti poi arrestati per attività contrarie alla sicurezza dello stato, giornalisti non erano e come è facile verificare l’unico rapporto con il giornalismo che avevano quei soggetti era un corso accelerato offerto dalla Ambasciata Usa in Asmara ai suoi dipendenti eritrei. Uno di questi era il giardiniere. Dobbiamo aggiungere altro?
3) A questa domanda non so rispondere.
4) La fine dei cosiddetti G15 grazie al presidente Isaias non è stata immediata come sarebbe successo in moltissime altre parti del mondo per fucilazione o linciaggio, ma è legata agli esiti di un processo che certamente sarà celebrato non appena ve ne saranno le condizioni.
5) Se così fosse i ragazzi rimarrebbero a casa, ma alcuni se ne vanno dimostrando che non è vero.
6) In eritrea si è assolutamente liberi di scegliere un qualsiasi credo religioso, quello che è vietato è fondare nuove chiese o movimenti religiosi o professare pubblicamente per proselitismo credi religiosi non conformi.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Vede sig. Bereket per uno che non ha mai avuto modo di seguire gli svariati argomenti discussi nel corso di ben 3 anni in questo sito, mi sembra un pochino nervoso, al punto da confondere il mio compiacimento.

Mi creda non sono affatto sorpreso per il suo intervento anche se sarei stato molto più contento se l’avesse fatto con un po’ più di umiltà, ma non vorrei pretendere troppo.

Mi fa invece piacere che lei abbia sottolineato ben due volte in tre righe la parola “buonafede” che spesso rappresenta una chiave di lettura molto preziosa.

Per il resto per quanto riguarda la sua documentazione le vorrei consigliare di iniziare con la lettura dell’intervista al sig. Yemane Ghebremeskel fatta dal sig. Pettini.

Basta consultare l'archivio di Eritrea Eritrea.

Cordialità

Awet

Re: BERLUSCONI

Salve io sono Italiano e non sono di parte,ho alcune conoscenze sia dell'etiopia che dell'eritrea,e sono persone laboriose che in Italia vengono solo per lavorare,sulla questione della democrazia in Eritrea mi baso su quello che leggo,e mi pare che parlare di dittatura o democrazia in eritrea non e' semplice per me,potrei dire lo stesso dell'iran o dell'uzbekistan tanto per citare alcune nazioni non tanto pacifiche,Qualche anno fa' ho conosciuto 1 eritreo che vive in canada,e mi parlo' benissimo del governo dell'eritrea,qualcuno dell'etiopia mi disse che se parlava bene era perche'era uno di loro!Ma la compagna di lui che era 1 cugina di afeworki non era proprio daccordo visto che aveva fatto 7 anni di militare,per questo il presidente dell'eritrea non fa' sconti a nessuno,Ultima cosa,ho visto il video dell'espresso,la solita lega e notizie non belle,la protesta degli eritrei,perche'signor Pettini dovrebbero essere notizie false?grazie per l'eventuale risposta.

Re: BERLUSCONI

Marco lei scrive: “sulla questione della democrazia in Eritrea mi baso su quello che leggo”.

Su questo argomento le chiedo allora di leggere l’articolo “Il senso etico nell’impegno sociale e politico degli eritrei” e confrontarne i contenuti con le affermazioni del sig. Gatti sull’Espresso.

Quanto al video sull’Espresso lei dice di aver visto le “proteste degli eritrei” e mi chiede perche le notizie dovrebbero essere false.

Quali sarebbero le proteste degli eritrei? Quali notizie dovrebbero essere non false?

Rilegga gli articoli e riguardi il video, si renderà conto che i protagonisti sono tre, l’autore, una eritrea camuffata, e una italiana. Vale la pena credergli sulla parola o ritiene abbiano presentato prove convincenti?

Sig. Marco in Italia risiedono molte migliaia di eritrei che non sono stati nemmeno interpellati non le sembra strano?

Negli articoli vengono citate le molte imprese, le regioni, le cooperative, gli imprenditori e i diplomatici che credono nelle potenzialità dell’Eritrea e ne riconoscono i meriti, tutto questo viene definito indegno da parte del Gatti per il solo assunto che secondo lui il presidente Isaias è un “dittatore sanguinario”, le sembra un ragionamento logico?

Marco lei afferma “…parlare di dittatura o democrazia in eritrea non e' semplice per me,potrei dire lo stesso dell'iran o dell'uzbekistan tanto per citare alcune nazioni non tanto pacifiche…”; in effetti se ne potrebbero aggiungere molte altre di nazioni dilaniate da profonde tensioni antigovernative, tutte caratterizzate da prese di posizione da parte delle popolazioni oppresse che sfociano in gravissimi scontri di piazza e manifestazioni.

Il fatto che gli eritrei, che pure non hanno esitato a intraprendere una guerra trentennale per la loro libertà, non abbiano mai protestato in alcun modo non le fa venire il sospetto che si dicano delle falsità in merito al loro governo e al loro presidente?

Marco ricorda la faccenda delle armi di distruzione di massa di Saddam? Non le sembra curioso che all’origine delle notizie diffamatorie a carico dell’Eritrea ci siano quelle stesse agenzie, quelle Ong, quelle organizzazioni internazionali e i rappresentanti di quei governi che avevano propalato le notizie su Saddam?

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pure lo sterminio dei curdi sig Pettini era falso?Naturalmente c'e'stato 1 processo che condanno'Saddam per quell'eccidio,l'unica cosa e' che prima c'era totale silenzio,e'dopo che l'occidente per motivi propri intervenne,in Eritrea e' solo 1 questione di Governo,e non mi sembra che ci siano discriminazioni verso donne religioni o altre etnie,e'per questo secondo me che se ne parla poco.

Re: BERLUSCONI

Pettini io potrei entrare nel merito dell' educazione sua ma non lo faccio e non lo farò! Come ho cercato di dire nel mio post di oggi il mio non è un attacco verso la sua persona e nemmeno mi interessa una disputa con lei su chi è strafottente volgare ecc... La posta in gioco è troppo alta e ci perderemmo gli argomenti più importanti...
"Capziose nel senso che lei vorrebbe che si desse per scontato che quanto da lei affermato corrisponde al vero " questa invece e un' affermazione molto preoccupante, se pensassi che quello che dico non corrisponde alla verità allora non mi metterei qua a scrivere su cose che sò/penso che siano false non le pare ? e se cosi non fosse la definizione di capziosità riguarderebbe anche lei! non è daccordo??. Oppure forse lei non da per scontato che quanto scrive non corrisponda alla verità? rimango del tutto esterrefatto su questo punto....
Il suo discorso dei giovani 'senza palle' l' avevo capito bene a chi era indirizzato e le posso assicurare che affermazioni del tipo "Questi giovani, che come dice lei spendono inutilmente la loro miserabile vita girovagando per le città di Milano, Roma, Bologna, Crotone, non hanno mai sudato un solo giorno della loro vita per il loro paese, e così come non avevano le palle per affrontare le loro responsabilità in patria ora mostrano la loro perfetta inutilità nei paesi dove elemosinano il loro pane quotidiano." sono al limite dell' offensivo e traspirano ignoranza sulla storia eritrea... Offende tutti gli eritrei che negli ultimi 40 anni hanno fatto lo stesso percorso di questi giovani arrivati adesso, in quanto la prima ondata di eritrei arrivata negli ani 60 e 70 è arrivata come profughi e richiedenti asilo il processo di liberazione dal nemico è durato 30 anni e quindi seguendo il ragionamento che fa lei quelli che sono stati qua negli anni della guerra di liberazione è gente 'senza palle' in quanto stava qua mentre giu in eritrea si combatteva ... Ma Le posso comunque assicurare che questa gente 'senza palle' si sta organizzando per liberarsi dalla tirannia e lei non affretti troppo a giudicare (diamo tempo al tempo)

ritornando alle mie domande e alle sue risposte

1 la sua risposta sul punto 1 è del tutto errata ed inadeguata mi spiego meglio:
non mi risulta, per esempio, che gli stati Uniti (i quali si definiscono attualmente in guerra con i terroristi) abbiano sospeso la costituzione ne durante la prima guerra mondiale ne durante la seconda guerra mondiale ne durante il Vietnam ecc... io la sfido a citarmi un governo democratico che abbia addirittura adottato leggi contro i diritti umani per motivi legati alla sicurezza della nazione (questa è una sfida!!!).
ma diciamo pure, per amor del dibattito, che vada bene cosi, che succede se l' Etiopia occupa per 60 anni a partire da oggi i territori eritrei ? che rimarremo senza legge senza costituzione per altri 60 anni ? senza un processo democratico per 60 anni ????
vede sig. Pettini, nel mio primo post, le avevo detto di non rispodermi con fantomatiche guerre e occupazioni varie perche non sono un deterrente per nessun motivo verso la democratizzazione di una nazione.

2 la sua risposta al punto 2 e ancor più avvilente e sconcertante del punto 1, mi spiego meglio :
lei seriamente pensa che non ci siano giornalisti competenti in Eritrea? Ci considera ignoranti fino a questo punto?? La storia dell' ambasciata americana e del giardiniere francamente non so nemmeno dove l' abbia pescata ma le assicuro che è una storia grottesca perfino per Yemane mankey(l' attuale portavoce). Io sono stato studente dell' universita di asmara e ne ho visti di studenti che si sono laureati in giornalismo (e questo gia nel 1999).
Ma poi il diritto di cronaca o di informazione è a prescindere dalle motivazioni che mi ha dato lei.
Detto ciò, ci sono eritrei che sono qualificati in giornalismo editoria ed affini cosi come ci sono eritrei qualificati a fare i medici, gli informatici ecc...
Le vorrei riccordare che in eritrea non solo non si puo fare giornalismo, e non perche gli eritrei sono cosi fessi da non poter fare giornalismo competente, ma i giornalisti indipendenti sono stati imprigionati a partire dal 2001 e ci sono preoccupanti notizie che alcuni di loro siano anche morti.(veda i siti di Amnesty international e Reporters Without Borders)

3 Sulla domanda 3 è stato onesto.

4 Sulla domanda numero 4 onestamente non capisco di quali parti del mondo si parli ? in italia non credo che qualcuno venga linciato o fucilato
per un motivo od un altro... lei magari si riferisce al fatto che questi del G15 siano accusati di tradimento, unilateralmente senza uno straccio di
prova dal dittatore eritreo, Ma lei sembra afflitto troppo dal quel pressapochismo che lei citava nei confronti di un giornalista qualche post addietro, quelli del G15 sono tutti eroi della nazione eritrea! Gente che ha combattuto per l' indipendenza della nazione al pari ed in alcuni casi piu di Isayas afeworki , le parlo di gente che ha speso la vita intera in trincea francamente e solo ingenuità credere che questa gente abbia voluto tradire il proprio paese (per chissa quali motivi poi ...).

5 sul punto 5 ho solo da dire se nega l'evidenza allora diciamo pure che non esiste l' eritrea e parliamo di farfalle. Io parlo per esperienza diretta.

6 sul punto 6 sono veramente confuso frasi come "vietato fondare nuove chiese", "vietato professare pubblicamente" ,"credi religiosi non conformi" mi sanno tanto di repressione religiosa (anni bui del comunismo in europa)!!!

Re: BERLUSCONI

sig. Awet sono rallegrato del suo compiacimento, stavo solo cercando di capire la natura del suo intervento e il suo punto centrale.
Detto cio sono convinto che il sito fornisca solo materiale in supporto del governo eritreo e non abbia mai criticato il governo eritreo. Yemane mankey lo conosco addirittura dai tempi della guerra di liberazione e le posso assicurare che è solo un fantoccio del grande burattinaio. Io come eritreo mi aspetto domade concrete e risposte concrete !! le fantomatiche guerre evocate dal presidentissimo e dai suoi fantocci sono solo demagogia dittatoriale (Mao , Stalin, Menghistu docet)

Re: BERLUSCONI

Marco l'eccidio dei curdi è stato il pretesto per sostenere un processo e ottenere una condanna.

Chi processerà gli americani per la distruzione del paese con il falso pretesto delle armi di distruzione di massa?

L'esempio serviva solo a chiarire le modalità di demonizzazione di un paese per giustificarne poi l'invasione.

Somalia docet.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Bereket se lei scrive: “ credo che lei non rappresenti nessun eritreo solo se stesso” ha espresso una sua opinione personale che si può condividere o meno, ma se lei scrive “lei non rappresenta nessun eritreo solo se stesso” lei vuole far credere a chi la legge che si tratta di un fatto accertato; questa è una affermazione capziosa.

Le opinioni sono opinioni, le affermazioni sono affermazioni.

Lei scrive “Il suo discorso dei giovani 'senza palle' l' avevo capito bene a chi era indirizzato”, ma credo che non sia così perché la frase: “ posso comunque assicurare che questa gente 'senza palle' si sta organizzando per liberarsi dalla tirannia” è una evidente contraddizione in termini.

La gente senza palle non si organizza; la gente che si organizza ha le palle.

Quanto alla mia conoscenza della storia dell’Eritrea potrebbe mettermi alla prova.

Domanda 1) “un paese che si trovasse in uno stato di emergenza nazionale che minacciasse la propria sovranità territoriale adotterebbe delle leggi speciali sospendendo allo stesso tempo ogni normale attività democratica”. Gli esempi che porta lei non comprendono casi in cui è minacciata la sovranità territoriale. Si rilegga invece quello che è avvenuto in America nei giorni delle torri gemelle o quello che accadde in Italia in seguito al rapimento Moro o quando ci fu il tentativo di golpe di Borghese.

Domanda 2) Quali di quei giornalisti che lei ha conosciuto all’università sono ora in prigione in Eritrea? Yemane Ghebreab (mankey) è il Capo degli Affari Politici del Fronte, il portavoce è Yemane Ghebremeskel. La storia dei giornalisti surrogati provenienti dai corsi serali dell’ambasciata Usa è di fonte ufficiale governativa, non è una mia fantasia.

Domanda 4) I G15 sono accusati di essere eroi di guerra traditori non da me ma dal popolo eritreo.
Il governo li ha salvati dal linciaggio arrestandoli e li ha salvati dalla fucilazione non processandoli.

Domanda 5) Ho famiglia in eritrea e anche se un paio dei tanti miei parenti di tanto in tanto si sono presi delle “vacanze” non autorizzate i genitori non hanno patito nulla e loro non sono stati bastonati.

Domanda 6) Il problema delle sette è molto sentito soprattutto negli Usa dove stanno dilagando in modo incontrollato. In Eritrea no, è vietato.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini io so chi è lei e posso assicurarle che a me, che sono eritreo, non mi rappresenta e non rappresenta nessun eritreo e questa è molto piu che un affermazione, è una certezza non è un opinione ne quanto meno un azzardo. Lei quando va in Eritrea si limiti a vendere forni e a sorseggiare il capuccino a casa degli italiani ad Asmara in quanto lei è lontano anni luce dalla sofferenza e miseria che il mio popolo è costretto a vivere giornalmente(da qui la mia affermazione lei non rappresento nessun eritreo)!!

Il termine 'senza palle' di sicuro non l' ho coniato io, ho solo ripreso ironicamente la sua definizione e il tutto per dire che la gente che lei definisce 'senza palle' si sta organizzando per liberarsi del tiranno e che quindi senza palle non è... (credevo l' avesse capito)

Per il resto lei Pettini non mi ha dato uno straccio di risposta se non le solite solfe ripetute da yemane mankey e l' altro fantoccio che ha lo stesso nome (Yemane Ghebremeskel). Io per la verita conosco mankey quando era perfino giornalista del fronte(EPLF) poi ha ricoperto varie posizioni fra cui anche portavoce ma comunque sono solo fantocci lecca-piedi del Grande burattinaio Isayas.

1 quando gli americani hanno adottato delle leggi, in seguito all' attacco delle torri gemelle, le leggi sono state ratificate dal congresso in rappresentanza del popolo americano e se ci sono stati abusi c'erano interrogazioni al congresso e commisioni di indagine. (e questo rappresenta la democrazia) e anche l' italia ha adottato leggi speciali in caso di emmergenza ma non erano mai atti di singoli individui che prendevano decisioni unilaterali senza il consenso del popolo e del parlamento. Il popolo eritreo invece non puo esprimere il suo dissenso perche non esiste ne parlamento ne stampa, detto questo l' Eritrea ormai è in stato di emergenza da 10 anni, in modo pretestuale, si sta usando la guerra di 10 anni fa per soggiogare la popolazione eritrea al volere di isayas e i suoi fantocci

2 il Giornalista che io conosco si chiama Dawit Habtemichael Laureato all' universita di asmara (si informi meglio) ma la lista come al solito è lunga.
Le basti pensare che nel 2001 prima che fossero aboliti tutti i giornali indipendenti e i giornalisti messi in galera, i giornali privati in eritrea erano molto apprezzati dal pubblico per il loro contenuti che spaziavano dal gossip a fatti di cronaca e politica e la guerra con l' Etiopia. Tutti leggevano i giornali indipendenti (e io ero uno di loro).

4 In italia durante il caso Aldo Moro non credo che qualcuno è stato linciato o fucilato. allo stesso modo nessuno in eritrea verrebbe linciato, forse confonde l' eritrea con la Palestina.
Lei afferma in modo sconcertante "Il governo li ha salvati dal linciaggio arrestandoli e li ha salvati dalla fucilazione non processandoli" affermazione assai preoccupante... si da per scontato che questa gente è colpevole senza nemmeno il diritto Umano di difesa!! Badi bene, io non dico che sono non colpevoli, in quanto non so se non lo siano, ma in egual misura non so nemmeno che siano colpevoli, so solo che hanno diritto ad un equo processo come tutti gli esseri umani. Ma le posso anche dire la mia opinione personale che è quella che ho detto prima nel mio post "Gente che ha combattuto per l' indipendenza della nazione al pari ed in alcuni casi piu di Isayas Afeworki , le parlo di gente che ha speso la vita intera in trincea" ,

qui voglio testare lei sulla storia Eritrea : lo sa in quale anno Isayas si unito alla guerra di liberazione ? (se lo sa) dica anche chi è quello che era con lui fin dai tempi dell' universita di addis abeba ? (un aiutino: era uno del G15 adesso in prigione)

5 lei non ha nessun famigliare in eritrea... lo afferma lei stesso che non è eritreo qualche post addietro(!!) Io sono certo che lei é ITALIANO (con tutti i vantaggi che questo comporta in Eritrea oggi) e che non ha famigliari che sono costretti a scappare.

6 I cattolici per me sono una setta e sono abbastanza fanatici (opinione personalissima ma ci sono anche 2000 anni di storia che lo confermano)! questo mi da diritto di vietarle di diventarlo? non credo proprio!! (e solo un esempio... i cattolici non me ne vogliano ) nessuno dovrebbe giudicare e vietare la religione altrui, e questo fa parte dei diritti inalienabili di un essere umano a prescindere che sia di una religione, setta o movimento religioso.

Re: BERLUSCONI

Bereket è chiaro che lei fa finta di non capire e che non vuole veramente delle risposte quindi inutile continuare a sprecare del tempo.

Proviamo a cambiare metodo, lasci perdere le mie opinioni che a detta sua contano comunque poco ed esprima le sue.

Tracci un programma che possa essere applicato quando, come dice lei, la sollevazione popolare sostituirà Isaias con una persona a suo giudizio più degna e capace.

Un programma concreto, anche se ovviamente in grandi linee, che possa coniugare l’aspetto propositivo con la realtà economica e le necessità del paese.

Curiosa la sua affermazione che essendo italiano non posso avere una famiglia (di eritrei) in Eritrea.

Bereket se uno Stefano Pettini venisse a proporle l’acquisto di un forno non lo prenda a male parole perché non sono io, e non mi cerchi neanche alla Casa degli italiani.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini io non ho motivo di predere nessuno a male parole e di sicuro non verrò a cercare nessuno a casa degli italiani.
Lasciamo perdere la parte dell' italiano che ha famiglia eritrea... (io non c'e lo vedo un ipotetico 'Gebremeskel Pettini' che va a fare sawa e sta li da 10 anni ed è costretto a scappare attraverso il Sudan la Libia e richiede asilo in Italia...)

Ecco un programma a grandi linee

1 implementazione immediata della costituzione eritrea ratificata dal parlamento eritreo nel 1997, questo implica elezioni libere e multipartitiche libertà di stampa, di pensiero e di espressione

2 liberalizzazione del commercio in eritrea e privatizzazione delle aziende gestite dallo stato o dal fronte (PFDJ).

3 riapertura dell' universita di asmara con l' aiuto anche di enti internazionali e migliorare il livello di qualità dell' offerta accademica (questo per me è un punto molto importante.. senza lo studio non si va da nessuna parte)

3 leggi precise che regolano la natura del servizio militare e leggi precise sulla durata e modalità del servizio. Investigazioni su abusi commessi fino a questa data.

4 progettazione di una macro economia che dia la possibilità a tutti gli eritrei uguali diritti in fatto di opportunita di crescita economica e promuovere investimenti di capitali esteri (di gente che vorrebbe investire in eritrea c'e nè) con i giusti controlli a tutela del popolo eritreo.
su questo punto vorrei precisare che in eritrea attualmente lavora solo chi ha connesioni con il partito-fronte (PFDJ)

Questo è un programma a grandi linee. Non vuole essere per niente esaustivo ma un punto di partenza su cui si puo discutere (anche molto) e con la partecipazione delle migliori menti eritree si può ampliare ( correggere ) e soffisticare.

E' curioso di come alcuni Eritrei molto ingenuamente dicano che senza Isayas ed il fronte l' Eritrea non ha nessun alternativa e che il popolo eritreo cadrebbe in miseria (gia lo è in miseria).
In Eritrea e nella diaspora sono presenti persone capaci e colte, che sono un alternativa migliore a quella attuale , l' unico problema che chi sta al potere adesso non si sogna nemmeno di lasciare la poltrona (con tutti i suoi vantaggi)

Re: BERLUSCONI

Più le persone parlano, soprattutto degli argomenti che non conoscono ma vorrebbero farlo credere, e secondo me più sono esposte al rischio di commettere degli errori madornali, come quando lei sig. Bereket? volendo strafare confonde Yemane Gebreab con Yemane Gebremeskel, per uno che dice di essere eritreo e soprattutto dice anche di conoscerli dal periodo della guerra di liberazione, mi creda dire e’ un’eresia e’ dire poco.

Ma per uno che si chiama, che ne so Piermario, Massimo o Dania (nomi a caso) non penso che faccia molta differenza.

Per quanto riguarda le informazioni contenute in questo sito invece, se lei ha veramente il desiderio di trovare delle domande concrete e delle risposte concrete e ufficiali per quanto concerne lo Stato di Eritrea, l’intervista che le ho suggerito tanto per iniziare, mi sembrava la più adatta e autorevole, in quanto si tratta di un’intervista fatta al portavoce dello Stato di Eritrea.

Per uno che ha il desiderio di conoscere veramente i punti di vista del Governo eritreo i riferimenti sono quelli, che poi si possa condividerli o meno e’ tutta un’altra questione.

Link intervista : http://www.eritreaeritrea.com/intervista_di_stefano_pettini_a%20%20yemane%20ghebremeschel.htm

Cordialità

Awet

Re: BERLUSCONI

Awet Yemane mankey e Yemane Gebremeskel per me sono della stessa pasta, Stessa gente, stessa feccia! lecca-piedi di isayas e nient' altro!
conosco bene Yemane mankey e la sua personalità ed ha anche ricoperto vari ruoli tra cui anche giornalista del fronte (del suo cognome mi interessa poco)
Yemane Ghebremeskel invece e abbastanza anonimo ed è uno che sta li senza un preciso potere ne un preciso ruolo, in altre parole un YES-MAN.

La sua affermazione "per uno che dice di essere eritreo e soprattutto dice anche di conoscerli dal periodo della guerra di liberazione, mi creda dire e’ un’eresia e’ dire poco" le rispondo con espressione nay deki asmera
"bi aserte wei hamushte santim ayniweraze" glielo scrivo in caratteri geez se vuole (ብ ዓሰርተ ወይ ብ ሓሙሽተ ኣይንወራዘ) e se non lo capisce glielo spiego prossimamente...

Lasci perdere Gianfranco, Pierferdinando o Gianmarco o chi cita lei... quelli sono amici suoi e non miei, non rappresentano nessun eritreo, amici suoi nel senso che alle manifestazioni vi scambiate cordialità ma di discussioni a favore del mio popolo nessuna!

in tigrigna c'e anche un espressione che descrive quello che lei tenta di fare "kitbela' zideleka abba gumbahsi zagra tibla" in caratteri geez (ክትበልዓ ዝደለኻ ኣባ ጉምባሕሲ ዛግራ ትብላ)

detto questo aggiungo anche "kulu ghe ghiziu alewo" (ኩሉ ገግዚኡ ኣለዎ) .

Re: BERLUSCONI

Sig. Bereket? che lei lo comprenda o meno, esiste uno stato sovrano COMPLETAMENTE indipendente che si chiama lo Stato di Eritrea, il suo Presidente si chiama Isaias Afwerki, il suo consigliere politico si chiama Yemane Gebreab, il suo Portavoce si chiama Yemane Gebremeskel. Questi sono i dati di fatto, che poi lei utilizzi altri termini non fa altro che qualificare lei e il suo stato d’animo.

Tutto questo pero, mi creda, e’ una grande fortuna per l’Eritrea e per noi eritrei, vale a dire avere dei leader come loro anche se meritavamo degli oppositori migliori, ma non si può avere tutto.

Per quanto riguarda il suo tigrigno, se basta dire ‘the book is on the table’ per sentirsi un perfetto inglese, allora siamo apposto…tuttavia con tutti gli anni che ha trascorso in Eritrea svolgendo svariati ruoli, poteva fare un piccolo sforzo per rimanere nel tema, comunque complimenti.

Sempre cordialità

Awet

Re: BERLUSCONI

sig Awet vedo che continua a confondermi con qualcun' altro dei suoi 'amici' allora le scrivo in tigrigna ፡

ምስ መን ተደናግረኒ ከም ዘለኻ ጽቡቕ ገረ ተረዲኡኒ ኣሎ ፡ ዘይ ተረድኣ ካ ዘሎ መንነተይ እዩ።
ብዝኾነ መንግስቲ ክምስረት እንከሎ ብ መሰረት ቑዋም ሃገረ አርትራ ህዝቢ እዩ ዝመርጾ፡ ብዓል የማነ ማንኪን የማነ ገብረመስቀልን ጎይትኦም ኢሰያስን ዝመረጻም ሰብ የለን ።
ስለዚ ምስ ብዓላቶም ዝተሸሙ ሰባት ዝተኻየደ ዝኾነ ይኹን ቓለመጠይቕ ነዓይን ንህዝቢ አርትራን ብዙሕ ትርጉም ዝህብ ኣይኮነን።

አርትራውነተይ ብዓል ዓጋመ ክም ዝከማኻን ኢሰያስ መራሒኻን ኣይኮኑን ዝፈልጡለይ።

እዚ ወ ድሓንካ ።

Re: BERLUSCONI

Per la cronaca io non l'avevo confusa con nessuno se non per quello che e’.

Comunque caro Signore delle condizioni del suo stato d’animo si era capito, ma che le sue allucinazioni le consentivano di leggere il pensiero degli altri non immaginavo.

Per quanto riguarda il resto del suo discorso non mi sembra educato scrivere ne tantomeno rispondere in modo incomprensibile per il resto dei partecipanti del forum.

Cordialità

Re: BERLUSCONI

Sig. Awet vedo che lei è totalmente confuso tra un post ed un altro, le devo dare un esempio ? legga il seguito allora:

lei dice: "Per quanto riguarda il suo tigrigno, se basta dire ‘the book is on the table’ per sentirsi un perfetto inglese, allora siamo apposto…tuttavia con tutti gli anni che ha trascorso in Eritrea svolgendo svariati ruoli" e questo implicherebbe che io sia uno straniero che stava in eritrea. Questo mi sembra confondere una persona con un altra

lei dice "Ma per uno che si chiama, che ne so Piermario, Massimo o Dania (nomi a caso) non penso che faccia molta differenza." implicherebbe che stia parlando di Puliti, Alberizzi o Avalone (cognomi a caso) ma le posso assicurare che questa gente non rappresenta nessun eritreo se non loro stessi, persone di cui non condivido personalmente ne le motivazioni ne gli ideali, ma almeno questa gente si esprime a favore della democrazia e dei diritti umani, cosa che ne lei ne Pettini fate se non ripetere le demagogie del tiranno.

La sua affermazione "Per la cronaca io non l'avevo confusa con nessuno se non per quello che e" è alquanto stupefacente, Mi dica solo per onor di cronaca chi sono IO ??? non compia troppi sforzi su divinazioni (perche non l' aiuteranno).

ora lei può anche dire che sono allucinato oppure può anche definire il mio stato d'animo a suo piacimento... (due pesi due misure Shaebia docet) ma qui(in questo forum intendo) non si sta parlando di singoli individui! Si sta cercando di parlare Del mio popolo, della mia nazione e dei problemi che stanno affrontando.

P.S.
Per quanto riguarda il fatto che mi sono espresso in tigrigna e caratteri geez chiedo umilmente scusa a tutti quanti non sanno leggere il tigrigna! non voleva essere una mancanza di rispetto verso di voi.
Era solo una piccola dimostrazione al sig. Awet (che francamente non credo abbia nemmeno capito).

Re: BERLUSCONI

Son un eritreo che leggo ma non scrivo su questo forum.

Avendo seguito su differenti siti le nostre cosucce eritree per qualche tempo dico che ci sono due tipi di commentattori.
A)Human rights advocates (scusatemi sto facendo uno grande sforzo per raccogliere l`italiano e da agli anni al V.Bottego che non uso)
Questa gente non vedono niente oltre che al Free speech-Media freedom etc...Se si parla di economia o altre facende sia di costruzione che sia di dighe, strade niente affato per loro gira e rigira la prima e ultima cosa e il Human right.a volte mettono pitture dell`eritrea assurde che sembra ognuno e in carcere .Si ci sono persone incarcerate i cosi detti G`s .questo non e taboo e il governo ha dato un volta chiara e tonda scusa o risposta (national security issue).Si puo parlare fin che si vuole questa e la risposta.Affinche questa domanda non e risposta (come la vogliono)sta gente muorira balbettando Human rights.Comunque per me e sprecare tempo di tentar rispondere.C`e un proverbio in tigrino "tinfer aitnfer tiel iya " che vuol dire no mi interessa vola o non vola e capra.
Avendo vissuto (come molti) durante le guerre e i tempi con i famosi GEBHA (elf)questa e la loro mentalita .Si appiccicano a una frase e non vogliono ne loro ne altri leggere il libro.A questa ora hanno trovato la scusa degli arrestati non parlano niente ecceto che di Isaias.Per chi gli conosce sono la stesa zuppa di ieri.Peccato voui che state facendo del tutto per farli capire.Temo che e tempo sprecato dalla esperienza che cio.

B)La vista che ognuno c`ha riguardo i nostri novi giovanotti.Per riassumare che le condizioni generali dell`eritrea in tre parole e dire condizione sono brutte non entra nelle teste di ognuno ugualmente.

It is very very down.But for a well documented reason.
Dal momento dell`independenza fin ora sono due decenni.Ereditata una terra nulla .Ma non soltanto nulla anzi con un sacco di GARBAGE.Il tutto Sottraendo gli anni sprecati con questi maledetti tigray,giudico oggi che L`intera eritrea a messo enormi passi generalmente.Di certo mancano moltissime cose.Certe cose (bambociate)che vediamo sul punto di amministrazione sono errori da bambini che uno o una talvolte dice come mai accade.
Sono un asmarino nato e vissuto a dir la verita e in una citta come asmara civilizzata per bene un impiegato del governo quando fa errori gravi o piccoli e sul radar della comunita.E le notizie volano duplicate.Il mio punto e questo :Non so esatto in numero pero molti di questi giovanotti che sfuggono dall`eritrea hanno avuto problemi personali con il loro diretto amministratore.Se uno sente in silenzio i maltratamenti accaduti a questi giovani sono assolutamente assurde.Se fossi un idiota immediatamente come quelli nonostante qualsiasi cosa stanno alla difesa del regime cercheranno scuse magrissime.Oppure negano e anche dicono nomi come Woyane o altro al poveretto giovanotto.just blindly they defend every action of the government.Silly of course.
A un tempo si ero asmarino ma dopo che mi sono arruolato con EPLF son diventato Eritreo.C`e un gran bella differenza tra le due.Noi i cosidetti asmarini (Mi intendo un po civilizzati)mescolati con il tigre,saho,bileniti eravamo 0.0001 in percentuale a dire.Le corbelerie che accadevano dai nostri amministratori a quei tempi non ci sono vocaboli per esprimerli.OHI¬OHI¬OHI.Semplicementi poveretti non hanno avuto nessuna scuola o base.
Non si puo togliere la loro dedicazione in ogni punto per la patria sia oggi che prima e se di qua e la accadono certe cose assurde non le nego e neanche sto a idolizzare il governo.Qui senza darsi troppe di arie dobbiamo ammetere che siamo molto ma molto in dietro alle civilizazioni moderne.Perche uno si e arricato da asmara in italia gli pare a molti che tutto il paese hoopla civilizatto e come si deve.fino a che non si toglie questa mentalita e difficile per me parlare di human right o robaccia del genere.

Altre cose che dobbiamo farci chiari qua e che prima dell`indipendenza
Quando combattevamo con gli etiopici non tutti gli eritrei erano alla fronte.Centinaia se non migliaia si nascondevano e oltrepassavano i confini.Perche c`e uno qua che mi dice che non hanno diritto di servire la patria ?Le loro risposte erano mia mamma o mio papa
e ceco o ceca ma profondamente lo capiscono che e il loro dovere di servire e perire per la patria e giusto.
L`eritrea no e vicina a uno e lontana all`altro.Se mi volgo a una altra domada c`e uno qua per favore che mi dice se c`era tempo limitato a quella ora ? No.

Se uno con buona fede le vede ste cose dei giovanotti da questo punto non mi pare che ci sarrano differenze.Pero pur sapendo tramite di noi tutte queste verita c`e qualcuno che vuole usare per il suo scopo sinistro .Dopo di che tutte sono scuse magre.Una scusa comune e che si he detto solo per due anni in riguardo al national service.In teoria si intende, pero le situazioni attuali sono altre e se il governo prolunga il tempo e per ragioni note.Il primi circoli del servizio nazionale sono un buon esempio che risponde a queste domande.hanno finito in tempo mi pare.

I giovani che vengono in europa sono quelli che hanno il potere di pagare migliaia di dollari.Assurdo a quanto sembra chi e che gli da la grana a questi giovani ? Siamo quelli che stiamo qua in europa,u.s.a. etc...Dopo tutto se a certe persone innocenti vi sembra che una cosa nuova non e.Lasciando a parte queste teatri che si vedono durante occasioni speciali che l`attrice come mamma e benedice la figlia o il figlio alla servitu della patria e ulula orgogliosamente.Larealta e diversa cari miei. Niente affato !! Non dobbiamo dimenticare anche Prima dell`indipendenza c`erano famiglie che tentavano e facevano del tutto per risparmiare il loro figli.E non erano il tigrigna o il tigre erano tutti qunati gli eritrei.Sia adesso che prima non c`e nessuno in fin dei conti che ti dice i giovani non devono lavorare per la patria.Fatti sono fatti fatti !Siamo una communita e famiglia molto ma molto legata.E un legamento veramente profondo.l`un all`altro della famiglia vogliono il migliore l`ottimo del suo fratello e sorella minorenni.Sembro un po`assurdo.Nom mi pare !!In fin dei conti chi e che non vuole il bello del suo fratello e sorella?

Mi scuso altamente per mio italiano orribile.

Re: BERLUSCONI

Bereket c’è qualcosa in lei che non riesce a convincermi del tutto.

Per esempio lei dice “…io non c'e lo vedo un ipotetico 'Gebremeskel Pettini' che va a fare sawa…” mentre avrebbe dovuto dire “ io non ce lo vedo un ipotetico Ghebremeskel Stefano…”.

Poi successivamente “…conosco bene Yemane mankey e la sua personalità ed ha anche ricoperto vari ruoli tra cui anche giornalista del fronte e del suo cognome mi interessa poco…), mentre avrebbe dovuto scrivere “…ha anche ricoperto vari ruoli tra cui anche giornalista del fronte e del nome di suo padre mi interessa poco…”

Piccoli errori che un eritreo non farebbe mai, a meno che non fosse vissuto sempre in Italia.

Non che questo significhi qualcosa nel contesto della discussione.

Quanto al programma politico da lei presentato trovo sia eccellente in tutti i suoi aspetti, tanto che rispecchia esattamente quanto contenuto nella National Charter adottata dal terzo congresso dell’EPLF (poi PFDJ) a Nakfa tra il 10 e il 16 febbraio 1994.

Il problema però è che per dare corso a questo programma accorrano delle condizioni preliminari che al momento non sono garantite a causa del disinteresse della comunità internazionale che dimenticando con troppa fretta i suoi doveri democratici non offre all’Eritrea la dovuta tutela legale.

Lei potrà pure non voler riconoscere questi come motivi plausibili, ma le cose stanno esattamente così.

Somalia docet.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Alex il suo italiano è comprensibile, anche se per sicurezza ho riletto il post più volte, ma se si sentisse più a suo agio scrivendo in inglese lo faccia pure.

Se l'argomento fosse troppo complesso potrei sempre tradurre il testo in italiano.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Egregio Sig. Bereket sono contento di sapere che questo forum è seguito anche da molti Eritrei che la pensano in modo differente dal Sig. Pettini che nonostante Italiano è un agguerrito sostenitore dell'attuale governo eritreo, niente niente ha interessi a noi oscuri per negare l'evidenza.
Sono tornato da lavoro e mi sono detto fammi dare un'occhiata al forum, e come al solito il Sig Pettini è lì dalla mattina alla sera a rispondere a tutti con costanza; mi sono chisto tra me e me, ma questo è pensionato? lavora? o è pagato per fare propaganda pro-governo eritreo? Le risposte sono sempre uguali, e ti invito egr. sig. Bereket di non perdere il tuo tempo a farti sentire da un sordo che non vuol ascoltare. Manderei lui o qualche suo parente (Eritreo) a lavorare per la patria a tempo indeterminato come gli schiavi a fare i lavori forzati con 40 greadi centigradi all'ombra. Perchè lui pensa che sia giusto, giustificare la schiavitù è orribile. Egr Sig. Pettini in risposta le dico che io prego per gli Eritrei in patria che non riescono a liberarsi dalla schiavitù, per quelli che trovano la morte per liberarsi da essa e per quelli che dormono nelle stazioni delle citta italiane e anche per quelli che volontariamente servono la patria (sperando che siano la maggior parte come dice lei) anche se ho i miei dubbi. Lei è l'unico ad avere la verità e la ragione dal suo punto di vista e nelle sue risposte è sempre così superiore, la prego di scendere dall'Altare e di vivere in mezzo a noi poveri "ignoranti"....

Re: BERLUSCONI

Caro sig. Bereket? la frase “coda di paglia” le dice qualcosa?

Quando riferendosi alla mia osservazione sulle frasi in tigrigno dice “questo implicherebbe che io sia uno straniero che stava in eritrea. Questo mi sembra confondere una persona con un'altra” non so se si riferisce a quelle tre frasi che ha sparato a sproposito che sembrano tagliate e incollate da un libro di lingua per stranieri oppure se si riferisce al trascorso in Eritrea.

In ogni modo era una semplice osservazione in quanto le frasi come ho già detto poc'anzi sono quelle che sono, se si riferisce invece al trascorso in eritrea non necessariamente bisogna essere uno straniero per trascorrere lunghi periodi e svolgere svariati ruoli in Eritrea, anzi, ...ma quando si dice “coda di paglia”...

Riguardo ai nomi che ho citato sottolineando che erano casuali, che non rappresentino nessun eritreo siamo d’accordo e che lei non abbia a che fare con loro mi fa piacere, ma come abbia potuto individuare la persona che avrei in mente è veramente sorprendente,... ma quando si dice “la coda di paglia”.

Su chi e’ lei non ci vuole poi tanto sforzo a capirlo, le persone si qualificano per come ragionano e per come si esprimono quindi basta leggere ciò che scrive.

Dice che si sta parlando del suo popolo e della sua nazione, mentre poco prima ci dice che non le interessa ciò che dice il governo eritreo, ci faccia capire allora a quale nazione e a quale popolo si riferisce.

Ps. Vorrei gentilmente chiedere all’amministratore di questo forum di valutare se ci fosse la possibilità di far tradurre il testo scritto in geez oppure che venga cancellato definitivamente.

Concludo e cordialità

Awet

Re: BERLUSCONI

Hagos il fatto che Bereket segua il forum è certamente apprezzabile, tuttavia non credo possa significare che, come dice lei "...questo forum è seguito anche da molti Eritrei che la pensano in modo differente dal Sig. Pettini..."

Comunque la invito a non dare alcun peso alla mia persona che come dice giustamente Bereket nulla aggiunge e nulla toglie ai molto più importanti temi riguardanti l'Eritrea e il popolo eritreo.

Apprezzi piuttosto le opportunità offerte da questo forum che è aperto a tutti e senza limitazioni, se non quelle dettate dalla decenza, e consideri la mia assiduità nel dare risposte a tutti come un gesto di cortesia nei confronti dei partecipanti.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Bereket lei ha scritto alcune frasi in tigrino che però nel forum appaiono come una lunga serie di quadratini.

In ogni caso fossero pure state leggibili averle scritte sarebbe stata una scortesia nei confronti di quanti non sono in grado di leggerle.

Di questo lei si è gia scusato e ne ho preso atto, ora però, come avrà potuto leggere, è arrivata la richiesta di mettere a disposizione di tutti la traduzione in italiano di quelle frasi.

Per correttezza lascio a lei questo compito.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini lei è afflitto dal quel pressapochismo che attribuiva al giornalista qualche post addietro...
Le basti pensare che gli italo-eritrei che sono nati e cresciuti in eritrea hanno cognomi italiani (Modici , Toti, Morgante... solo per citarne alcuni)
e non usano il nome del padre com'è nella tradizione eritrea.
Io nella mia affermazione "io non ce lo vedo un ipotetico Gebremeskel Pettini ..." volevo solo enfatizzare che i suoi 'ipotetici' famigliari eritrei
siano italo-eritrei e come la maggioranza delgi italo-eritrei non sono costretti a fare sawa perchè prendono la cittadinanza Italiana e che quindi non hanno motivo di fare il giro attraverso la Libia per arrivare in Italia o altre parti d' Europa.

Il motivo che io dico 'cognome' e non 'nome del padre' è semplice: scrivendo in Italiano ho usato un termine Italiano. La prossima volta le scrivo in tigrigna con caratteri Geez(ma dubito che lei possa capire...)

Io vivo in italia da un po di tempo ormai, ma le assicuro che lei non mi da nessuna lezione sulle tradizioni e nomenclature del mio paese cosi come io non potrei mai dare lezioni sulle tradizioni e modi di dire italiani a lei che è italiano(a meno di precise richieste da parte sua)!!

Quello che lei e il signor Awet non avete ancora capito è che non è importante chi sia io o cosa faccia o dove viva. Quqalche post addietro io scrissi che non è una disputa tra individui e che c'e in gioco il futuro della mia nazione e del mio popolo.

Quanto al Charter del PFDJ posso solo dire che è stato proposto nel 1994 e nel 2009 stiamo ancora aspettando che venga implementato (anche solo in piccola parte..)come del resto la costituzione ratificata nel 1997.

Dal 1994 sono passati ben 15 anni e abbiamo ancora un governo provvisorio, curioso di come la Storia si ripete, Il DERG (il governo comunista etiopico) è durato come governo provvisorio fino al 1987...
e i paralleli non finiscono qui...

Per quanto riguarda la comunita internazionale Pettini le posso garantire che non gliene importa un fico secco dell' Eritrea! Nessuno muoverà un dito per aiutare l' Eritrea (e questo almeno finche non troveranno il petrolio..)
la storia, come dicevo prima, si ripete sempre... quando nel 1961 Il negus HaileSellasie ha annesso l' eritrea unilateralmente nessuno della comunita internazionale disse niente e a nessuno importava nulla e non solo ...
Durante i 30 anni di guerra di liberazione nessuno della comunita internazionale ha mai mosso un dito in soccorso delle centinaia di migliaia dei civili eritrei che morivano uccisi dai bombardamenti e dai soldati del nemico! Nessuno ha mai mosso un dito per diffendere i milioni di eritrei costretti a scappare dai loro villagi e costretti a rifugiarsi nei paesi come il Sudan o altri paesi del mondo...
e potrei continuare ad elencare molti di questi fatti in cui LA COMUNITA INTERNAZIONALE se n'è fregata altamente dell' Eritrea e dgli Eritrei .

In conclusione allora cosa dobbiamo fare noi Eritrei?? Dobbiamo aspettare la che la comunita internazionale risolva i nostri problemi ? o dobbiamo agire per noi stessi??

Qualche post fa le chiesi "che succede se l' Etiopia rimane li a Badme per altri 60 anni ?" lei ovviamente non mi ha risposto e quindi devo dedurre che l' Eritrea aspetterà di implementare il charter del 1994 o la costituzione del 1997 finche ci siano le famose "condizioni preliminari" nel 2069 ???
Secondo il mio umile parere non sembra accettabile per nessun eritreo una motivazione del genere ... al contrario IO e molti eritrei l' crediamo che, occupazione Etiopica di Badime, sia un pretesto per allungare il periodo di potere di Isayas ed il suo fronte... e ci sono molti motivi anche per sospettare di cio...

Per esempio: la demarcazione dei confini deve essere in atto ed Isayas rifiuta ogni dialogo col suo Amico e Collega Melles sui dettagli della demarcazione... mi dica Sig. Pettini non vede nessun ombra di sospetto sul perchè Isayas abbia rifiutato ogni chiamata al dialogo da parte della, famosa e da lei continuamente invocata, "COMUNITA INTERNAZIONALE"??

Le risposte a lei sig. Pettini...

Re: BERLUSCONI

Sig. Awet vedo che insiste con le divinazioni sulla mia identità. Il suo discorso di "coda di paglia" francamente mi sembra un insulto all' intelligenza che possiede... tanto da usare un termine infantile quanto inapropiriato per discutere di argomenti riguardanti una nazione ed il suo popolo e le spiego anche perche dico infantile ed inappriopriato ,io vedo che lei usa nomi a spropostio per cercare di deviare l' attenzione dalle mie argomentazioni alla mia identità e non contento di cio prova anche ad ipotizzare che chi scrive in realta siano i 'suoi amici' Alberizzi o Avalone e che francamente ogni eritreo che vive in italia e segue gli aromenti sull' Eritrea conosce (almeno per sentito dire ) e lei argomenta il fatto che io li cito senza difficoltà con "coda di paglia". Sig. Awet non si esponga a simili leggerezze..

ultimo appunto e che lei usa due pesi e due misure per parlare una volta dice "Su chi e’ lei non ci vuole poi tanto sforzo a capirlo, le persone si qualificano per come ragionano e per come si esprimono quindi basta leggere ciò che scrive." mentre quando io cito alberizzi e compagnia bella partendo dai nomi che lei aveva fatto lei usa il termine "coda di paglia" ...

Io separo in modo rigoroso il Governo Eritreo dal Popolo Eritreo perche semplicemente è un govermo non eletto dal mio popolo, un governo AUTOELETTO, un governo che non rapprsenta minimamente nessun eritreo. Nessun Eritreo infatti puo esprimere una critica, un idea costruttiva o una minima partecipazione per quanto riguarda gli affari di stato , come lei ben saprà l' assemblea dello stato eritreo è stata smantellata nel 2002 e di fatto il popolo eritreo non ha nessun voce in capitolo sul governo eritreo !
spero che sono stato chiaro ad esprimere il concetto di separazione tra "il mio popolo","la mia nazione" dal "governo di Isayas e i suoi lecca-piedi"

per quanto riguarda il tigrigna invece era una piccola dimostrazine che io non parlo dell' equivalente di ‘the book is on the table’ come dice lei ... non continui a esporsi Sig. Awet... si concentri piutosto sui motivi per cui stiamo parlando in questo forum (che non sono la mia o la sua o l' identità del Sig. Pettini)

Re: BERLUSCONI

Pettini quello che scrissi in caratteri geez era diretto solamente al signor Awet in quanto dubitava della mia identità confondendomi con alcuni 'suoi amici' e non una mancanza di rispetto verso chi legge questo forum in genere e quelli che non capiscono la lingua tigrigna. Ci tengo molto a scusarmi ancora con tutti quanti non hanno capito.

di seguito la traduzione letterale di quello che ho scritto diretto al sig. Awet:
"ho capito benissimo con chi stai cercando di confondermi, quello che tu non hai capito è la mia vera identità.
tornando al nostro discorso, un governo quando viene creato,in base alla costituzione dello stato eritreo, viene scelto dal popolo : Yemane mankey e Yemane Ghebremeskel assieme al loro padrone Isayas nessuno li ha mai votati ne scelti.
per questo motivo qualsiasi intervista fatta con questa gente autoeletta non ha valore per me e per il popolo eritreo.

la mia identità Eritrea non la determinate ne te (riferito ad Awet) ne il tuo presidente (riferito ad Isayas) che siete di dubbia provenienza (agame)

tanti saluti "

ecco la traduzione ! spero che il signor Awet apprezzi...

Re: BERLUSCONI

Bereket per me l’Eritrea è nata il 24 maggio del 1991.

La mia famiglia fatta di suoceri, cognati, parenti e amici, sta tutta là a casa sua; lavora, suda, e si sbatte, anche facendo il servizio militare infinito, come tutti gli eritrei senza lamentarsi.

Il mio di Bereket sta a Wea perché è un capoccione, il fratello che è diacono sta militare a Tesseney e tutti gli altri fratelli e sorelle sparpagliati ovunque.

Stanno bene? Certo che no, ma camminano a testa alta sapendo con certezza dove è il loro vero nemico; giù a sud oltre il Mareb e in alcuni punti anche all’interno.

Gli eritrei hanno aspettato per 30 anni la liberazione e ne avrebbero aspettati altri 30 se fosse stato necessario, lei ha fretta? Loro, i veri eritrei, no.

Lei non crede nella comunità internazionale, non crede in Isaias, non crede negli Yemane e nei generali, non crede nelle comunità eritree d’Italia e nel mondo, non si riconosce negli Alberizzi, Puliti e Avallone; mi pare un atteggiamento atipico per uno che pretende di rappresentare gli eritrei.

Quali eritrei si sente di rappresentare legittimamente?

Ha deciso se tradurre il testo da lei proposto dal tigrino all’italiano?

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Gentile Sig.Bereket

Fra tutti i suoi interventi quello che condivido in parte è l’ultimo in riferimento alla comunità internazionale :
che non è mai intervenuta e mai interverrà a favore della nostra amata Eritrea.

Però poi afferma:

“Per esempio: la demarcazione dei confini deve essere in atto ed Isayas rifiuta ogni dialogo col suo Amico e Collega Melles sui dettagli della demarcazione... mi dica Sig. Pettini non vede nessun ombra di sospetto sul perchè Isayas abbia rifiutato ogni chiamata al dialogo da parte della, famosa e da lei continuamente invocata, "COMUNITA INTERNAZIONALE"??
“In conclusione allora cosa dobbiamo fare noi Eritrei?? Dobbiamo aspettare la che la comunità internazionale risolva i nostri problemi ? o dobbiamo agire per noi stessi?? “

Non crede di contraddirsi???? Se il patto di Algeri non viene rispettato dall’ Etiopia, è colpa del Pia perché rifiuta
di dialogare con la parte opposta?????
Secondo lei il GOE si diverte a prolungare quest’agonia di “guerra non guerra”per il semplice fatto di stare al potere??????

I nostri :padri,madri, figli ,fratelli dopo 30 anni di guerra con le loro solo forze ci hanno regalato l’indipendenza!
Non crede che il nostro dovere ( noi eritrei) sia quello di preservare questa meravigliosa eredità ????

Bereket, può non condividere l’operato del governo, del PIA e dei nostri ministri, ma è assurdo da parte sua mettere in dubbio, che non ci sia nessun stato d’emergenza, per la minaccia della sovranità territoriale eritrea.

Noi sostenitori del GOE e del PIA non abbiamo mai avuto ne avremo aspettative di aiuti da parte d’altri crediamo in noi stessi e fiduciosi andiamo avanti, non abbiamo fretta per elezioni, partiti o per quant’altro.
Solo chi non è eritreo può sottovalutare il nazionalismo, la forza,la determinazione, la cultura politica e non, di un eritreo.
Abbiamo vinto l'indipendenza combattendo per 30 anni contro tutto e tutti ed ora ci faremmo gestire in silenzio vittime di un governo dittatoriale????
Viva il GOE e il PIA.
Un saluto
Awet n’hafash

P.S. Sig. Pettini grazie per l’opportunità che ci da per esprimerci.

Re: BERLUSCONI

Vede pettini IO non ho mai detto che rappresento qualcuno! ma cerchero di riassumere brevemente da chi mi sento rappresentato e chi sento di rappresentare

Non mi sento identificato da Isayas e i suoi tirapiedi .
Non mi identifico con lei o con i suoi amici dal tifo opposto(Avallone,Alberizzi,ecc...).
Non mi sento identificato dalla Comunità internazionale.

Io rappresento me stesso, Eritreo ferito e tradito che dopo aver aspettato 30 anni per la liberazione del mio popolo qualcuno che avrebbe dovuto essere il mio liberatore è in realta un altro dei miei aguzzini !

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver combattuto e dato la vita per la mia nazione e per il mio popolo qualcuno che avrebbe dovuto essere il mio compagno d'armi si è dimenticato di me!!

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver abbandonato il mio villaggio sotto bombardamento nemico sono stato costretto a rifugiarmi in paesi terzi e adesso mi sento tradito dal mio presunto liberatore!

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver perso i miei figli, fratelli, sorelle, genitori, caduti per la patria sono ancora costretto al giogo del tiranno !

Io rappresento me stesso e tutti gli eritrei che non hanno voce in capitolo ma che se avessero l' opportunità griderebbero la loro rabbia la loro frustrazione la loro delusione!!

Vede Pettini io cammino con la rabbia dentro ma cammino con la testa alta! Grido il mio dissenso perche penso che sono stato defraudato della mia libertà! La mia tanto agognata libertà!

vede Pettini non avrei mai voluto che un eritreo stia a Wia e un Deacono faccia il militare e non le sue funzioni di uomo di fede.

Vede Pettini per lei magari l' Eritrea è nata il 24 maggio 1991 ma per molti eritrei (fra cui il sotto scrittto ) il concetto Eritrea va ben oltre quella data , Moltissimi giovani sono usciti a combattere gia negli anni 1960 per un concetto di "Eritrea libera dal tiranno"! per un idea di democrazia e uguaglianza! Per senso di apparteneza ad un popolo.

Vede Pettini quando le dico che la comunita Internazionale non gliene frega un fico secco è perchè è un dato di fatto ! Non hanno mai fatto per noi e non faranno nulla per noi !!

"il vero nemico sta a sud di mareb" dice lei Pettini ? io non credo anzi sono convinto che il vero nemico stia al palazzo del governo ad Asmara. Il vero nemico è il traditore del suo popolo.

Re: BERLUSCONI

Selam non solo dico che il PIA si diverte a prolungare questo stato di "guerra non guerra" ma sostengo anche che abbia contribuito a crearla per fare in modo di stare al potere il piu a lungo possibile. Ti sei mai chiesta perche PIA non lascia che altri membri del suo partito vadano al potere?
lo sa che prima del 1987 il segretario del fronte era un certo Romodan Mohammed Nur ? e che durante l' asemblea del fronte del 1987 si è votato per Isayas ? mi dica, secondo lei, se si poteva organizzare un' elezione mentre era in corso una guerra di liberazione perche adesso che abbiamo una nazione sovrana non si possano fare le elezioni anche in stato di "guerra non guerra" ??
Ma diciamo pure che lo stato di "guerra non guerra" perduri per altri 30 anni qual'e l' impedimento per cui lo stato di "guerra non guerra" non ci permette di implementare la costituzione ? perche un evento che, secondo voi sostenitori di PIA, esterno al governo eritreo ci blocca a implementare la costituzione (che invece è solo un evento interno al governo)?

Io sfido tutti i sostenitori di PIA e del suo governo a darmi una motivazione valida per cui lo stato di GUERRA-NON-GUERRA impedisca il normale svolgimento della democrazia sfido anche a trovare un motivo per cui la situazione debba continuare cosi com'è adesso.

I sostenitori di PIA ripetono solo a vanvera quello quello che PIA e i suoi tirapiedi dicono ma generalmente non argomentano la loro motivazioni.

Awet n' Hafash (che al momento però Hafash non ha voce in capitolo)

un saluto a tutti quanti.

Re: BERLUSCONI

Bereket lei scrive:

“Io rappresento me stesso, Eritreo ferito e tradito che dopo aver aspettato 30 anni per la liberazione del mio popolo qualcuno che avrebbe dovuto essere il mio liberatore è in realtà un altro dei miei aguzzini !

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver combattuto e dato la vita per la mia nazione e per il mio popolo qualcuno che avrebbe dovuto essere il mio compagno d'armi si è dimenticato di me!!

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver abbandonato il mio villaggio sotto bombardamento nemico sono stato costretto a rifugiarmi in paesi terzi e adesso mi sento tradito dal mio presunto liberatore!

Io rappresento me stesso, Eritreo che dopo aver perso i miei figli, fratelli, sorelle, genitori, caduti per la patria sono ancora costretto al giogo del tiranno!”

Bel discorso ma non dice niente di nuovo.

Ogni eritreo ha combattuto e/o perso figli, fratelli, sorelle, genitori, caduti per la patria, questa retorica potrà strappare qualche lacrima a noi italiani, ma non agli eritrei che di lacrime non ne hanno più da molto tempo.

…dopo aver aspettato 30 anni per la liberazione del mio popolo …il mio liberatore è in realtà un altro dei miei aguzzini…il mio compagno d'armi si è dimenticato di me… mi sento tradito dal mio presunto liberatore… sono ancora costretto al giogo del tiranno…

Si spieghi meglio.

Se si riferisce a Isaias me risulta che il popolo eritreo dopo aver combattuto per 30 anni, senza aver aspettato niente e nessuno, si è liberato da solo e poi ha scelto il suo presidente.

Non esiste “un liberatore”.

Trovo anche contraddittorio affermare prima:…Vede pettini IO non ho mai detto che rappresento qualcuno!

E poi:...Io rappresento me stesso e tutti gli eritrei che non hanno voce in capitolo ma che se avessero l' opportunità griderebbero la loro rabbia la loro frustrazione la loro delusione!!”…

Chi sono e dove stanno questi eritrei, e soprattutto perché contrariamente alla loro indole caratteriale non fanno sentire la loro voce come farebbe e ha sempre fatto qualunque eritreo?

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini il concetto "del popolo che si libera da solo" lo trovo un concetto romantico ma ingenuo... Lei che dice di conoscere bene la storia Eritrea forse si riccorderà che prima del EPLF per la libertà dell' Eritrea c'era un altro movimento che si chiamava ELF, si riccorderà che ci sono state vere e
proprie guerre fratricide fra i due fronti... si riccorderà che la gente morta in quelle guerre fratricide non è morta per la libertà dal nemico ma per una questione di supremazia...
Quando dico "liberatore" mi riferisco al fronte EPLF che nonostante mille difficoltà alla fine è riuscito a scacciare il nemico etiopico dal suolo eritreo ma prima ancora di tutto ciò ha fatto fuori un altro movimento(Di eritrei)...

Il popolo non si è mai liberato da solo ... il popolo ha bisogno di un movimento con ideali precisi da seguire. Questi ideali sono stati incarnati da un movimento che era EPLF.

Purtroppo dopo l' indipendenza gli ideali di libertà uguaglianza del popolo eritreo si sono trasformati in PFDJ che viene rappresentato oggi da Isayas e i suoi Fedelissimi.

Noi eritrei che ancora crediamo al concetto di libertà e pluralità stiamo combattendo e facciamo sentire la nostra voce... Molti eritrei si stanno rendendo conto solo adesso delle fandonie e degli inganni in atto e non si preocupi che si stanno organizzando per fare quello che è necessario per la liberta del popolo eritreo diamo solo tempo al tempo...

quando dico prima "io non rappresento nessuno" e poi "rappresento e mi sento rappresentato" è solo un modo per dire che io sono un qualunque eritreo nulla di piu nulla di meno un eritreo che scrive in un forum per intenderci...

Re: BERLUSCONI

Bereket riassumendo il confronto tra il EPL e EPLF è stato solo l’ultimo atto di un lungo confronto interno alla società eritrea per il raggiungimento di una definitiva coscienza nazionale.

Le principali differenze erano incentrate sul concetto stesso di liberazione del paese che i primi volevano realizzare sulla base di profonde pregiudiziali di carattere etnico e religioso mentre i secondi nel pieno rispetto di tali diversità.

A prevalere fu il punto di vista dell’EPLF all’interno del quale confluì buona parte del EPL i cui pochi irriducibili non presero parte alla guerra di liberazione, ma fuggirono all’estero soprattutto in Germania da dove ancora alimentano una asfittica opposizione.

Bereket…il popolo eritreo si è liberato da solo ... il popolo ha bisogno di un movimento con ideali precisi da seguire…questi ideali sono stati incarnati da un movimento che era l’EPLF…dopo l' indipendenza gli ideali di libertà uguaglianza del popolo eritreo si sono trasformati in PFDJ che viene rappresentato oggi da Isayas e i suoi Fedelissimi…che rappresentano quel popolo che si è liberato da solo…

Lei scrive: “Noi eritrei che ancora crediamo al concetto di libertà e pluralità stiamo combattendo e facciamo sentire la nostra voce”

Le chiedo ancora, quale combattimento? quali eritrei? quale voce?

Io sento solo la sua.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini se lei e altri come lei non volete sentire non c'e verso di farvi capire che esistono eritrei che la pensano in modo diverso. Anche in questo forum filo governativo ci sono alcuni che stanno esprimendo il loro dissenso al modo di pensare suo! e se vuole sentire la voce di altri eritrei che la pensano diversamente da lei vada a controllare i siti:

www.delina.org
www.assena.com
www.awate.com
www.eritreadaily.net

questi sono solo alcuni siti su eritrei che la pensano differentemente e che combattono per la definitiva libertà del popolo Eritreo.

Eritrei che fanno setire la loro voce!! e non ripetono a vanvera le demagogie del tiranno. Lei probabilmente risponderà ripetendole.

Per quanto riguarda FLE e EPLF in realtà è molto semplicistico parlare e definire in due righe i motivi le cause che portarono all'esito finale, le basti pensare che EPLF e TPLF (l'attuale nemico oltre mareb) si allearono per far fuori ELF e questo è storia.

il Mio punto di vista non è che EPLF non ha fatto la storia Eritrea! anzi io tengo a precisare che EPLF ha giocato un ruolo determinante in tutti gli aspetti della storia Eritrea, io ne ero uno dei sostenitori piu accaniti, no io non nego quello! Io affermo solo che attualmente con PFDJ gli ideali che portarono all' indipendenza sotto EPLF sono stati traditi per il comodo di poche persone i quali tengono sotto ostaggio il popolo eritreo. Molti dei sostenitori dell' EPLF adesso sono gli oppositori per lo stesso motivo mio!

Isayas Afewerki da circa 10 anni ha ormai monopolizzato il PFDJ e le persone che sono fedelissimi suoi sono sempre gli stessi , Yemane mankey , Haile china , Gherezghiher wuchu, Hagos kisha, Naizghi Kiflu sono solo alcuni dei suoi fedelissimi(e sono sempre e solo loro)...

Pettini se lei crede che PFDJ rappresenta il popolo eritreo perche secondo lei Isayas ne è il capo dalla sua fondazione (ormai 15 anni) e non c'e nessun ricambio generazionale all' interno della guida del partito ??

domande che lascio a lei Pettini.

Re: BERLUSCONI

Bereket lei scrive come se si sentisse continuamente aggredito o se si stesse rivolgendo a un intollerante; se avessi voluto fare un sito di propaganda governativa mi sarei limitato a scrivere quello che volevo evitando di imbarcarmi nell’onere di gestire un forum, ma ho fatto questa precisa scelta per dare nel limite delle mie capacità delle risposte a tutti, e allo stesso tempo di consentire a chiunque di esprimere il suo pensiero.

Il forum è aperto a tutti senza condizioni, e offre il massimo delle opportunità a condizione che venga utilizzato in maniera corretta e con onestà intellettuale.

Se avrà voglia potrà verificare nel 3D Grazie Presidente Isaias che ho risposto con cortesia e coerenza a qualunque tipo di provocazione cancellando solo i post contenenti volgarità o diffamazioni per evitare conseguenze legali o inutili surriscaldamenti dei toni.

Ho anche avuto modo di spiegare che dal mio punto di vista l’Eritrea è quella che il popolo ha scelto che fosse e che è sotto gli occhi di tutti, se ci fossero stati dei cambiamenti ai vertici o se ce ne saranno è una questione della quale non posso che prendere doverosamente atto.

Però lei non aiuta ne se stesso ne la sua causa esprimendosi con i toni che ha usato fino a ora o ponendo domande retoriche del tipo: Pettini se lei crede che PFDJ rappresenta il popolo eritreo perche secondo lei Isayas ne è il capo dalla sua fondazione (ormai 15 anni) e non c'e nessun ricambio generazionale all' interno della guida del partito ??

Risponda lei, faccia qualche nome, ci sarà pur qualcuno che goda della sua approvazione; possiamo saperlo o è un segreto?

Quanto ai siti web della cosiddetta opposizione, quali sono quelli in italiano?


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini io non uso nessun tono... espongo il mio punto di vista e che le assicuro è il punto di vista di molti eritrei e non mi pare che l' ho etichettata di intolleranza ...anzi apprezzo il suo sforzo e quello che sta cercando di fare.

Io le ho posto le mie 6 domande per poter discutere del fatto che In Eritrea forse ci sono problemi legati alla leadership attuale. e quello che mi aspettavo era che lei in tutta onestà mi avrebbe dato la sua opinione e magari ammettendo che qualche problema c'è si poteva discutere di eventuali migliorie soluzioni, insomma discutere!

Se lei mi risponde insistendo con le stesse risposte che da il governo Eritreo "Grazie tante" ma le sento gia quando vado sul sito del governo eritreo e sulla televisione statale Eritrea.

lei mi chiede "Risponda lei, faccia qualche nome, ci sarà pur qualcuno che goda della sua approvazione; possiamo saperlo o è un segreto?"

io le rispondo si c'e qualche nome che gode della mia approvazione ma io sono un eritreo su circa 5 milioni di individui e quindi dovrebbero essere interpellati anche loro ... e quale migliore modo c'e per fare ciò se non un elezione ????
io non le pongo domande retoriche per il gusto di fare domande. le faccio domande retoriche perche sono domande che dovrebbero far riflettere Lei e tutti quelli che sostengono il governo eritreo a prescindere.

la sua affermazione "Quanto ai siti web della cosiddetta opposizione, quali sono quelli in italiano?" invece francamente non ne capisco l' attinenza. Un sito d' opposizione al governo eritreo deve essere in italiano ?? o finche i siti rimangono in inglese e tigrigna e arabo non possono essere d' opposizione? La risposta è ovviamente no ! e allora io mi domando che cosa vorrebbe dire un sito in italiano ?

Re: BERLUSCONI

Bereket anche se questo 3D ha come tema l’articolo di Chierici apparso su “il Fatto quotidiano”, dove la questione eritrea è interpretata in chiave anti-Berlusconi, ho comunque voluto seguire il suo ragionamento rispondendo alle sue domande, ma siamo andati troppo O.T..

Quanto all’argomento originale alcuni sostengono che il “fatto” quotidiano sia il Chierici stesso e che debba urgentemente cambiare spacciatore, altri che Chierici racconti la verità assoluta.

Lei crede che i contenuti di quell’articolo corrispondano a verità?

O ritiene forse che siano gli articoli e il filmato proposto dal giornalista Gatti su L’Espresso a restituire una immagine fedele della situazione in Eritrea?

O tutti e due?

Proviamo a riportare l’argomento sui binari giusti.

Eventuali argomentazioni sul PIA possono essere presentate sul 3D “Grazie presidente Isaias” .

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

IO penso che, sia la serie di articoli usciti sull' Espresso sia l' articolo uscito sul "fatto" sebbene alcune forzature e alcune esagerazioni, diano un immagine veritiera dell' eritrea, una fotografia di quelle che sono attualmente le relazioni tra Isayas e Berlusconi, della migrazione di giovani eritrei e dei problemi legati alla repressione oggi in atto in Eritrea.

Detto questo se Il governo Berlusconi in qualche maniera crede di chiudere la "questione coloniale" con aiuti ed investimenti in eritrea in collusione con il regime attuale eritreo, non puo che creare un danno al popolo eritreo che è il vero sovrano e non Isayas e i suoi fedelissimi che come ripeto, non rappresentano l' eritrea.
PFDJ con a capo Isayas sono un governo provissorio e che in quanto provvisorio non possono negoziare una questione cosi' delicata come la "questione coloniale".

Re: BERLUSCONI

L’incolmabile debito morale degli italiani verso gli eritrei ha delle sue ben precise ragioni storiche che prescindono da inesistenti pendenze coloniali italiane con l’Eritrea.

L’Eritrea ha avuto questioni coloniali, peraltro ancora irrisolte, con l’Inghilterra che l’ha depredata e con l’Etiopia che l’ha distrutta, ma non con l’Italia e quindi non ci sarà mai nulla da negoziare ne con Berlusconi ne con il governo italiano.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

mi sembra che ci sia un po di contradizzione quando dice

"L’incolmabile debito morale degli italiani verso gli eritrei ha delle sue ben precise ragioni storiche che prescindono da inesistenti pendenze coloniali italiane con l’Eritrea"

e poi subito dopo "ma non con l’Italia e quindi non ci sarà mai nulla da negoziare ne con Berlusconi ne con il governo italiano."

ma comunque io penso che se l' italia ha raggiunto un accordo per la "Questione coloniale" con la Libia del valore totale di circa 5 miliardi penso che l' eritrea ne avrebbe diritto per un valore doppio...


"L’Italia verserà cinque miliardi di dollari di risarcimento in venti anni" alla LIBIA

source http://www.governoberlusconi.it/page.php?idf=515&ids=519

Re: BERLUSCONI

Bereket non c'è alcuna contraddizione, il debito morale è una cosa che riguarda i rapporti umani ed è impagabile, il risarcimento per danni riguarda tutt'altra cosa e non credo che l'Italia abbia alcuna pendenza di questo tipo nei confronti dell'Eritrea.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

io non credo proprio che l' italia abbia pagato alla Libia 5 miliardi di euro per danni materiali... (anzi penso che sotto questo punto di vista è Geddaffi che dovrebbe pagare l' italia per danni materiali visto che ha espulso gli italiani e confiscato i loro beni negli anni '60 ), al contrario penso che l' italia abbia pagato (o lo stia per fare) per danni morali dovuti alla colonizzazione ...

Se quel idiota(per non usare altri termini) di Gheddaffi scende dall' aereo a Roma in visita ufficiale, con la foto di Omar al Muktar appesa al petto non credo che volesse sottolineare il danno materiale ...

Allora mi viene da pensare che Isayas quando viene in italia dovrebbe appendere le foto di Zerai Derres, Blatta Hagos e tutti quelli che si ribbellarono alla colonizzazione e furono imprigionati ed uccisiper per avere un po di riconoscimenti del danno che l' eritrea ebbe dalla colonizzazione??!!

Pettini non è una questione di pendenze coloniali perche nessun danno fatto dagli italiani puo essere colmato con pagamento materiale di danni ma almeno noi eritrei non vorremmo che il governo italiano non sia in collusione (come sempre fa ) con i regimi che opprimono il popolo eritreo.

Stopricamente gli italiani ci hanno sempre abbandonato e anzi in molti casi appogiano il nemico del popolo Eritreo ... successe con l 'occupazione da parte dell' etiopia ( negli anni di liberazione che seguirono l' italia non mosse un dito a favore della causa Eritrea...) e adesso appoggia PFDJ... fino all' ultima barbaria di respingere in mare gli eritrei sui barconi...

Gli articoli dell' espresso riportano una frase di berlusconi che per me è significativa, Berlusconi dice "abbiamo chiuso la questione colonile... e non solo con la Libia" questa frase mi preoccupa parecchio.. e dovrebbe fare riflettere tutti gli eritrei .

Re: BERLUSCONI

Bereket non mi risulta che gli italiani abbiano fatto danni in Eritrea.

Gli italiani hanno creato la colonia eritrea,
gli inglesi l'hanno depredata,
gli etiopici l'hanno distrutta,
gli eritrei hanno creato l'Eritrea.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini solo per il fatto che gli italiani abbiano fatto una colonia e abbiano sottomesso un popolo quello è un danno enorme!

gli italiani hanno creato una colonia e non per il bene del popolo eritreo(al quale si riferivano con l' appellativo di "Gli Indigeni") hanno creato Una colonia per gli scopi che a loro servivano (che hanno ragioni storiche che qui non elenco) si tenevano ben lontani dagli indigeni se non per soddisfare certi bisogni e lasciarono il popolo nella piu abbietta povertà e miseria.

e ci tengo a ribadire che gli italiani non fecero mai nulla per gli eritrei e continuarono a non farlo ...

Gli inglesi depredarono l' eritrea per un ovvio fatto storico che era la seconda guerra mondiale. Avevano vinto la guerra contro l' italia e depredarono una colonia italiana. Quindi il fatto che gli inglesi abbiano depredato l' eritrea era un fatto conseguente delle azioni intraprese dagli italiani. e comunque nessun elemento depredato era a beneficio degli eritrei del tempo, Le basti pensare che una zona di asmara era vietata agli "indigeni" tanto da venir chiamata "campo cintato" (termine ancor oggi impiegato per identificare quella parte di asmara).

lei dice "gli etiopici l'hanno distrutta " e io aggiungo, che fecero gli italiani per impedire che ciò avvenisse ? e mi auto rispondo il governo italiano (a parte una timida richiesta di spiegaqzione) appoggiò sempre haile sellasie nella sua annesione...

Gli eritrei hanno ricreato con un sacrificio enorme l' eritrea nel 1991 e i danni dal quel lontano 1890 sono stati enormi !

no no pettini io le confermo che gli italiani in Eritrea Fecero dei danni enormi .

Re: BERLUSCONI

Bereket gli italiani acquistarono la baia di Assab pagandola in Talleri poi sbarcarono a Massaua che era in mano agli egiziani e la presero senza sparare un colpo tanta era la fretta e la gioia di questi di tornarsene a casa.

All’epoca i territori che sarebbero poi diventati Eritrea erano terra di nessuno continuamente depredata da chiunque si trovasse a passare da quelle parti.

Quando gli italiani arrivarono realizzano degli studi approfonditi sulla popolazione e dalle relazioni del tempo si può verificare che la popolazione più o meno stanziale assommava a poco più di duecentomila unità.

Non esisteva una nazione, non esisteva un governo, non esisteva un popolo con una coscienza nazionale.

Gli italiani non fecero schiavi ma arruolarono chiunque si fosse presentato volontario pagandolo in talleri d’argento, cosa mai vista in ambito coloniale.

Se quei territori non fossero diventati italiani sarebbero stati turchi, o francesi, o inglesi, o di chiunque altro lo avesse desiderato.

Gli eritrei hanno sempre dimostrato di essere stati ben felici che a prevalere sia stati gli italiani, nonostante ne siano rimasti mal ripagati.

Naturalmente occorre distinguere il comportamento dell’Italia istituzionale dall’Italia popolare che ha sempre contribuito in ogni modo alla lotta eritrea.

Bisogna anche distinguere gli italiani della prima ora dai fascisti che erano fatti di ben altra pasta.

Questa è la storia e vale poco dire che sarebbe stato meglio se l’Italia avesse fatto altre scelte; al massimo si possono fare dei confronti con tutti gli altri paesi colonizzati e nel caso dell’Eritrea non credo che l’Italia abbia demeritato.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Pettini quando dice non esisteva una nazione ne un popolo si sbaglia ,

La nazione magari non era l' Eritrea ma c'era un governo e qualcuno che quella terra la rivendicava c'era eccome, il Midri Bahri con il suo governatore Bahr negus!! Tanto è vero che quando gli italiani cercarono di avanzare da Massawa verso l' altopiano si scontrarono con l' imperatore Yohannes e il suo sottoposto Bahr Negus Alula, la Battaglia di Saati, la Battaglia di Dogali sono alcune di queste battaglie.

Yohannes è morto in un altra battaglia contro i Mahadisti nell' ovest dell' ethiopia e gli italiani
si accordarono con Menelik II di prendere la terra aldila del Mareb(trattato di Ucialli). Quindi il territorio non era MAI stato Un "territorio di nessuno"!

E' vero i Turki e i loro sottoposti Egiziani, prima degli italiani, hanno provato a conquistare l' altopiano ma sono stati respinti nelle battaglie di Gunda-Gunde e Gurae (entrambe nell' attuale eritrea) dall' esercito di Yohannes IV!

Nessuno sarebbe mai venuto in quei territori a conquistare cosi facilmente .

Le ragioni di Menelik che ha voluto dare quel pezzo di terra agli italiani erano molto semplici, cosi facendo aveva una leggitimazione alla lotta di successione al trono etiopico e indeboliva i successori di Yohannes IV che erano notoriamente di etnia Tigrigna e che aveva come dominio anche il territorio oltre mareb (dove più della metà della popolazione parla Tigrigna)

quindi la sua considerazione "Se quei territori non fossero diventati italiani sarebbero stati turchi, o francesi, o inglesi, o di chiunque altro lo avesse desiderato" è abbastanza grossolana quanto inesatta...

Ci riprovarono gli italiani ad andare oltre il Mareb e sappiamo tutti come è finita Nella Battaglia di ADUWA .

Gli eritrei non sono mai stati "ben felici" degli italiani e a supporto le posso citare quanti capi eritrei furono uccisi perche si ribellarono agli italiani.

Quando io mi riferisco all' Italia naturalmente io parlo dell' Italia istituzionale non parlo dell' italia popolare (anche perchè se chiedi ad un italiano medio di cosa sia l' Eritrea raramente ti puo dare una risposta ).

L' italia magari era una forza coloniale "mite" ma sempre una potenza coloniale e in quanto tale si è sempre comportata non a favore degli "indigeni", per non parlare dei fascisti...

In conclusione se dobbiamo fare un confronto tra le forze coloniali dell' epoca chi ha fatto meno peggio di sicuro non sono gli italiani. Specialmente per quello che successe dopo, nel senso che tutti i paesi colonizzati furono indipendenti assumendo un identita ben precisa mentre noi no...

Gli ascari poi non commento nemmeno che mi sale la Rabbia per come sono stati trattati altro che tallero d'argento...

Re: BERLUSCONI

Bereket la storia la conosciamo tutti e due, inutile quindi fare finta di non capire.

La Libia era la Libia, l’Etiopia era l’Etiopia, l’Eritrea era terra di nessuno nel senso unitario del termine o da un altro punto di vista era terra di tutti.

L’elenco di chi all’epoca imperversava in lungo e in largo per i territori che sarebbero divenuti poi Eritrea è lunghissimo e descrive una storia di continue sopraffazioni nei confronti di chi abitava e lavorava quelle terre pur non costituendo uno Stato nel senso legale del termine.

All’epoca del colonialismo l’Italia ebbe campo libero nei territori denominati in seguito Eritrea solo per buona volontà delle grandi potenze europee e per ragioni di equilibrio geo politico; se non si fossero fatti avanti gli italiani lo avrebbe fatto qualche altro Stato europeo.

Rimane il fatto che i confini legali dell’Eritrea sono quelli tracciati dagli italiani e in mancanza degli italiani difficilmente l’Eritrea avrebbe l’aspetto che ha ora; il trattato di Uccialli è stato solo un grossolano tentativo da parte italiana di estendere la propria influenza politica all’Etiopia.

Parlare di incompetenza, cialtroneria, pressappochismo, superficialità, ignoranza da parte degli italiani nell’approccio all’Africa è come sparare sulla croce rossa; anche questa è storia e oramai non ci possiamo più fare nulla se non auspicare un seppur tardivo cambio di direzione nella politica estera della nostra diplomazia.

Rimane comunque un dato di fatto che gli italiani che si trovarono coinvolti loro malgrado nella disavventura coloniale, a livello individuale furono sempre molto apprezzati per le loro doti umane contrariamente a quello che avvenne per gli inglesi e ovviamente per gli etiopici.

La sinergia fra italiani ed eritrei è probabilmente un caso unico nella storia del colonialismo ed era così marcata che gli stessi inglesi trovarono conveniente lasciare intatta la struttura operativa impostata dagli italiani conservando anche lo stesso personale italiano.

Quando Menghistù ha voluto dare il colpo di grazia all'Eritrea ha nazionalizzato le imprese degli italiani e li ha costretti a rimpatriare.

Io stesso ho potuto constatare nei tanti viaggi in Eritrea quanto gli italiani siano ancora i benvenuti nonostante non ne abbiano da lungo tempo alcun merito.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

La Libia non esisteva l' Eritrea nemmeno e neanche l' Etiopia cosi come adesso le conosciamo , la libia era territorio Ottomanno e gli italiani hanno creato la Libia sconffigendoli nella guerra italo-turca...

quindi non sono daccordo quando lei cerca di dire che la Libia era un entità territoriale mentre l' Eritrea non lo era ! Stesso discorso vale per la Somalia e tutti gli stati africani che ebbero una connotazione di stati all' indomani della decolonizzazione, era una mera divisione determinata dai colonizzatori che aggregavano etnie diverse tra loro per formare delle entità territoriali basate solo su interessi dei colonialisti.

detto questo che gli italiani siano ancora ben voluti in Eritrea è un dato di fatto, ma con questo non non si puo dire che noi dovremmo ringraziare gli italiani per essere venuti a "salvarci" dagli altri colonizzatori oppure dal dominio dell' impero etiopico. E sia ben inteso gli italiani erano ben divisi dagli "indigeni" con i quali c'era un rapporto di padrone-servo e non come dice lei "sinergia"... e nel ventennio del fascismo non ne parliamo nemmeno...

Poi mi spiega in che modo la Libia merita un risarcimento danni mentre l' Eritrea no ?? se c'e qualcuno che avrebbe meritato un risarcimento quello sicuramente è L' Eritrea . Le basti pensare che gli ascari eritrei combatterono la guerra in Libia per conto degli italiani e lo stesso combatterono in Somalia ed in Etiopia sempre per conto degli italiani.

quando Berlusconi dice di aver chiuso la questione coloniale io e molti eritrei diciamo che istituzionalmente ancora non è chiuso nulla

Se l' Italia darà 5 miliardi in vent' anni alla Libia, come risarcimento, sotto forma di investimenti e aiuti vari allora l' Eritrea ne meriterebbe almeno il doppio... proprio perche l' eritrea esiste come entità cosi come la conosciamo grazie agli italiani, l' Eritrea meriterebbe un po piu di considerazione per tutto quello che era la colonizzazione ...

e se Berlusconi pensa di chiudere la "Questione coloniale" in questa maniera (Libia si.. Eritrea no) si sbaglia di brutto ...

Pettini sembra quasi, dai suoi discorsi, che gli italiani non debbano nulla Agli eritrei e che anzi gli eritrei dovrebbero rigraziare gli italiani... questo per il mio punto di vista è il colmo ... mi scusi neh ...

Re: BERLUSCONI

Bereket chi mi conosce sa come la penso sugli italiani in Africa e che mai e poi mai mi sognerei di giustificarne o difenderne l’operato.

Fosse per me visto l’atteggiamento dell’Italia nei confronti dell’Eritrea avrei chiuso le scuole italiane, la cooperazione italiana e l’ambasciata già da molto tempo.

Bontà del governo eritreo se questo non è mai avvenuto nonostante l’ingiustificabile comportamento tenuto dal governo italiano in moltissime occasioni dove sarebbe stato doveroso far sentire la propria voce a sostegno dell’Eritrea proprio per quell’incommensurabile debito morale contratto nel confronto del suo popolo.

Rimaniamo di opinioni diverse su quale sia il tipo di debito e quale il modo di onorarlo.

Su questo argomento non riporto tuttavia alcun commento ufficiale ma esclusivamente il mio personale punto di vista.

Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

Gli affari dell’assessore Prosperini: tangenti non solo per le tv ma anche per la vendita di navi all’Eritrea

Nelle tv locali faceva le sue interminabili teleprediche contro gli immigrati, da rimandare a casa loro “cunt el camel”, con il cammello. Nel suo ufficio di assessore al turismo della giunta Formigoni, invece, aveva aperto un suk africano dove contrattava tangenti insieme ai funzionari del governo eritreo (che tra i loro progetti avevano anche un investimento a Massawa di Paolo Berlusconi). Pier Gianni Prosperini ora è in cella, accusato di corruzione, turbativa d’asta e truffa alla Regione Lombardia: per una stecca di 230 mila euro pagata sul suo conto in Svizzera da Raimondo Lagostena, patron di Odeon tv, in cambio di un appalto da 7,2 milioni in spot promozionali del turismo lombardo; e per aver fatto pagare alla Regione altri 200 mila euro per suoi spot e programmi elettorali su Telelombardia e Telecity. Ma i maneggi del pittoresco personaggio passato dalla Lega ad An non si limitavano alle tv locali, dove era uno dei volti più presenti, con le sue interminabili tirate contro neri, zingari, omosessuali e comunisti.
No, le tresche con le principali reti televisive del nord Italia erano solo trucchi per far pagare alla Regione (cioè ai cittadini) le sue debordanti presenze in video. Gli affari veri erano altri. Uno è già stato individuato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal sostituto Paolo Storari: una tangente del 5% sulla vendita di otto pescherecci dei Cantieri navali Vittoria al governo eritreo. Dall’azienda italiana è partito 1 milione di euro versato a una società offshore intestata al fiduciario svizzero Domenico Scarfò, che faceva da intermediario e prestanome di Prosperini.
È l’unico affare di Prosperini l’Africano? È quanto stanno cercando di verificare i magistrati milanesi, che ipotizzano per lui "e altri" il reato di corruzione internazionale. Intanto il centrodestra milanese fa quadrato attorno a Pier Gianni. Vigorosa la difesa di Ignazio La Russa, diventato il riferimento politico di Prosperini e della sua Nordestra, la sigla che si era inventato dopo la sua rumorosa uscita dalla Lega. Quanto al presidente della Regione Roberto Formigoni, è riuscito a dire che "Prosperini è innocente come Alberto Stasi", il fidanzato di Chiara Poggi appena assolto per l’omicidio di Garlasco. Lo si vedrà nei prossimi mesi.
Intanto però un testimone (il responsabile dei Cantieri Vittoria) racconta non solo di aver pagato l’assessore, ma anche di aver visto con i suoi occhi che il Crociato, il difensore dell’Occidente, il Castigaimmigrati aveva trasformato il suo ufficio al Pirellone in un suk popolato di funzionari eritrei dove si mercanteggiavano percentuali e tangenti. In anticamera, intanto, altri imprenditori italiani facevano la fila per altri affari. Come la vendita di 380 camion comprati dall’Eritrea grazie a un prestito del governo italiano: 36 milioni di dollari a basso tasso d’interesse e a lungo termine. I camion avrebbero dovuto servire per progetti di sviluppo del paese, ma c’è chi è convinto che siano invece finiti all’esercito.
Prosperini era diventato un personaggio chiave per i rapporti tra Italia ed Eritrea, uno dei paesi più poveri dell’Africa, ma anche uno dei meno liberi. Isayas Afewerki, dopo aver capeggiato la guerra di liberazione degli eritrei contro l’Etiopia del dittatore Mengistu, si è a sua volta trasformato in un dittatore feroce. Nel settembre 2001 ha fatto letteralmente sparire in una notte undici ministri e dirigenti, accusati di tramare contro di lui. L’ambasciatore italiano Antonio Bandini, in rappresentanza anche dell’Unione europea, si permise di presentare una lettera di protesta contro quegli arresti arbitrari e contro la chiusura dei giornali indipendenti. Fu espulso dal paese, senza alcuna reazione da parte della Farnesina. Del resto, il comunista Isayas piace molto a Silvio Berlusconi, che lo ha ospitato nella sua villa in Sardegna. Piace anche a Roberto Formigoni, che lo ha più volte ricevuto al Pirellone.
In questa nobile gara a chi è più amico del dittatore, Prosperini è diventato una sorta di ambasciatore non ufficiale dell’Italia in Eritrea, grande mediatore di tanti affari. A proposito degli undici fatti sparire dal regime, ha dichiarato: "Sono dei traditori dell’Eritrea. È meglio che non si sappia dove sono, altrimenti, se li dovessero giudicare, li dovrebbero fucilare". Il più grosso dei progetti italiani in Eritrea coinvolge Paolo Berlusconi, il fratello del presidente del Consiglio. La sua Italcantieri spa aveva ideato la costruzione di un intero quartiere di ville a Massawa, sulla costa da cui si parte per le incontaminate isole Dahlak. È stato abbattuto il vecchio quartiere e sbancato un tratto delle banchine, con un danno urbanistico irreparabile.
Nella capitale eritrea, Asmara, le autorità diplomatiche italiane erano già state allertate per l’arrivo dei connazionali che avrebbero dovuto sovrintendere il progetto e dirigere i cantieri. Poi l’operazione si è arenata, forse in attesa di tempi migliori. Ora l’arresto di Prosperini ha riacceso i riflettori anche su quell’operazione quasi dimenticata.



Da Il Fatto Quotidiano del 20 dicembre

Re: BERLUSCONI

David l'articolo lo abbiamo letto tutti così come ne abbiamo letti altri dello stesso tenore.

Poteva sforzarsi aggiungendo un suo commento ai contenuti.

Comunque quali sarebbero le sue conclusioni dopo aver letto l'articolo?

Secondo il suo parere l'Eritrea nella faccenda rimane parte lesa o parte connivente?

Per parte mia rimango dell'opinione che Prosperini era un personaggio impresentabile che il giornalista Gatti ha voluto tirare in ballo nella sua crociata anti Berlusconiana condita con accuse incostistenti verso il governo eritreo e verso gli imprenditori italiani interessati a far affari con l'Eritrea.


Stefano Pettini

Re: BERLUSCONI

sig bereket
mi sono letto tutti i suoi post e devo confessarle che l'ammiro molto e la vorrei sostenere per come espone con forza e convinzione le sue opinioni e le sue argomentazioni

i suoi interventi e i suoi ideali dimostrano il suo coraggio e che sono ancora presenti persone disponibili a mettere al primo posto l'amore e la passione per il proprio paese. La presenza di persone come lei dimostra che è possibile credere in un futuro migliore per il suo popolo

faccio a lei e a tutti gli eritrei i migliori auguri
di un prospero futuro

Re: BERLUSCONI

Leveni il sostegno si può offrire a persone che hanno deciso di rappresentare una possibile alternativa a quanto pretendono di combattere e questo non credo sia il caso di Bereket che in questo forum si è limitato a esprimere le sue personali opinioni ben distinte da un possibile e ipotetico programma organico di opposizione.

Nessuna struttura politica e ideologica, nessun richiamo a una realtà concreta, ma solo pura e quindi sterile contestazione.

Costruire una opposizione è ben altra cosa.


Stefano Pettini