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Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Pettini ancora un' altra volta lei è grossolano negli errori il 10%+30% non è solo, come dice lei, per la società Sahar Minerals ma anche e soptratutto per la Nevsun che attualmente lavora a Bisha e che è l' unica ad oggi che produce.

invece di una ricerca su google le do direttamente il sito della Nevsun

http://www.nevsun.com/project/overview/

ecco anche li vedrà (...) che la percentuale è 10%+30%

faccia due conti Pettini e se vuole le do anche i siti di altre compagnie operanti adesso com Chalice Eritrea, Sundrige gold corp. ecc.. e vedrà chiaramente che le cose sono come dico io... io ovviamente lascio a lei il compito di verificare, ma se è un compito gravoso le anderò i link .

La valuta estera viene generata dai prodotti che un paese esporta/produce, Pettini si faccia due calcoli come mai noi non esportiamo o produciamo in modo da ottenere la valuta pregiata ? non sono mica le macropolicy fallaci ed erronee che hanno portato a questa situazione ?? Con grande mio stupore Pettini, lei l' altra volta ha menzionato l' apertura verso l' imprenditoria Privata da parte del governo eritreo per il 2011... ma come mai l' imprenditoria è stata soffocata a partire dal 2003, con tutti i mezzi fino al 2010? come mai red Sea trading corporation ed affini hanno monopolizzato tutta l' Eritrea ?? adesso si sono accorti, quando si era fatto un danno economico ingente tanto da mandare il paese quasi alla banca rotta, che forse é meglio fare un apertura verso l' imprenditoria privata ??

poi lei afferma: "Bereket si rassegni l’Eritrea non ha bisogno di lei."
Pettini l' Eritrea ha bisogno anche di lei italiano non eritreo (il che è tutto dire) figurarsi se non ha bisogno di un suo cittadino. La prego abbandoni la sua animosità nei miei confronti io tratto solo questioni Eritreee e non personali.

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Bereket come le ho già spiegato oltre agli utili netti in percentuale derivanti direttamente dall’estrazione dei minerali, non dimentichiamo che l’oro è solo la punta di un ben più cospicuo patrimonio costituito da vari altri elementi, all’Eritrea spetta uno share derivante dalla sua quota societaria.

Questo è un caso unico in Africa se si considera che normalmente le risorse primarie vengono svendute ai paesi stranieri con guadagni miserrimi per i paesi produttori, vedasi il caso del petrolio nigeriano, per giunta con associati insanabili danni ambientali.

La valuta forte viene generata dalle esportazioni le quali a loro volta sono il frutto di ingenti investimenti che a loro volta per essere realizzati richiedono valuta pregiata che fino a ora aveva come provenienza unicamente o quasi le rimesse dei cittadini eritrei residenti all’estero sufficienti però solo alle esigenze dello stato.

I prossimi depositi in oro presso la banca centrale e i profitti derivanti dalla commercializzazione degli altri minerali, se vuole i dati le indico tutti i link relativi, costituiranno il fondo di garanzia per poter disporre di valuta pregiata da mettere a disposizione dell’iniziativa privata che rappresenterà il vero motore trainante di tutta l’economia eritrea.

Fino a ora l’imprenditoria è stata soffocata non già da una volontà politica avversa, ma dalla contingente e generalizzata crisi economica mondiale che, non dimentichiamolo, è passata anche attraverso un temporaneo quanto folle aumento del prezzo del petrolio che ha messo in ginocchio economie ben più solide di quella Eritrea.

Se si vuole partecipare agli sforzi dell'Eritrea bisogna credere nelle sue capacità e non fare le Cassandre.

Stefano Pettini

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Le considerazioni di pettini in merito alla futura disponibilità di valuta forte derivante dalle attività minerarie, anche se i valori riportati sono la risultante di una fortunata congiuntura oggi favorevole, se fondate su solida realtà, sicuramente possono essere motivo di speranza,
Si devono considerano però anche le obiezioni di bereket, quanto queste disponibilità siano corrispondenti alla verità o alla effettiva quantità, esse sono tutte da dimostrare.
Obiettivamente però anche se le entrate al netto fossero minime o inferiori alle attese esse sarebbero comunque un fattore positivo.
Che sarà tale solo se la destinazione finale di queste risorse servirà ad elevare il benessere comune e non dispersa in attività militari, né bruciata in una fallimentare economia di stato oramai condannata dalla storia.


Affermare che politiche di macroeconomia siano risolutive della realtà locale mi sembra eccessivo.
In verità molti altri paesi hanno avuto la fortuna di disporre in quantità di enormi di risorse naturali, ma purtroppo per cattive gestioni o incapacità della classe politica locale alla fine anziché una risorsa sono state un dramma per il popolo, vedi irak. libia, russia
diverso è il caso di altri paesi derubati dai loro governanti corrotti. non dai prezzi dei materiali che hanno peraltro una quotazione mondiale, vedi algeria, Nigeria
Al contrario paesi come il Portogallo, la spagna, l’italia, etc paesi usciti da periodi storici disastrosi, con esperienze politiche diverse, sono la dimostrazione che anche senza risorsa naturale alcuna è possibile realizzare economie competitive di livello mondiale.

Non è vero che la valuta forte sia possibile generarla solo con il sistema adottato dal governo eritreo così come descrive pettini.
Infatti paesi emancipati dal regime totalitario comunista quali romania, bulgaria. Polonia, Albania etc etc nonostante siano assolutamente privi di risorse naturali, con il contributo di investitori esteri, anche interessato perché no, hanno incrementato il Pil nazionale di svariati punti percentuali generando benessere.
Ancora, cosa dire della Cina paese senza risorse se non di mano d’opera, costretto anch’esso da regime totalitario a un lungo periodo buio, ma che a seguito delle aperture che si stanno verificando sta letteralmente esplodendo in termini di modernizzazione e di Pil
E’ certo che perseguire strada liberali è più complicato occorre averne la volontà e la capacità.

Riguardo all’iniziativa privata eritrea, lei pattini sta facendo evidentemente enorme confusione tra la realtà odierna mondiale, che è quella che è, e la realtà eritrea passata e presente.
Sono due cose diverse secondo lei a chi si deve imputare l’assenza di una politica economica aperta a una economia privata locale durata quasi 20 anni e di cui non si intravedono cambiamenti, se non alla classe dirigente attuale e non ad altri?


Ps.

Pettini me lo lasci dire, e’ veramente singolare che a ritenere superfluo il contributo di personali opinioni di un eritreo interessato alle condizioni del proprio popolo sia un italiano.

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Nel corso della lunga guerra condotta dal popolo eritreo per l'indipendenza del paese nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul suo successo.

Dopo l'indipendenza nessuno credeva che l'Eritrea finalmente libera, ma ritenuta troppo debole e impreparata, avrebbe mai potuto generare una economia autonoma tale da non dover ricorrere agli aiuti esteri come quasi tutti i paesi dell'Africa.

Dopo la nuova guerra voluta dall'Etiopia, la tremenda congiuntura economica mondiale, le cattive stagioni delle piogge e gli iniqui provvedimenti politici ed economici studiati per affossare la ripresa del paese, nessuno riteneva possibile che l'Eritrea si sarebbe potuta sottrarre a un collasso economico.

La realtà è sotto gli occhi di tutti, l'Eritrea è emersa ancora una volta vincente grazie alla prudenza e accortezza delle scelte politiche ed economiche del suo governo.

L'economia privata locale è stata affossata da interventi esterni mirati alla distruzione dell'Eritrea e non dalla volontà del governo eritreo che ha tutti gli interessi a veder decollare quello che ha più volte definito il motore autentico che dovrà sospingere il decollo economico del paese.

P.S. Trovo singolare che a non riuscire ad apprezzare dei segnali di progresso così evidenti sia un eritreo.


Stefano Pettini

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Nel corso della lunga guerra per l’indipendenza tutto il popolo ha partecipato in eguale misura e slancio in quello che credeva, questo non va mai dimenticato
Il popolo tutto ha contribuito alla costruzione di quello che desiderava fosse un futuro di libertà.
In realtà esistono discriminazioni da parte di chi invece ha l’onere di rispettare quanto da tutti concordato
Purtroppo molte voci si levano a denunciare il tradimento dei valori per cui hanno combattuto.

Guardi che se c’era qualcuno che aveva dubbi sulla capacità degli eritrei di realizzare una florida economia, o non voleva che lo facesse, questo era la sua classe dirigente attuale.
Dopo l’indipendenza molti eritrei avevano di propria iniziativa iniziato a sviluppare con forza l’economia
Sono stati prontamente fermati dal governo, questo và detto chiaro e forte. Lasciate stare le solite dietrologie
Pettini non dica amenità per cortesia, che esistessero giacimenti di minerali e miniere d’oro era noto fino dai tempi antichi.
C’è semmai da domandarsi come mai dopo 20 anni ancora non siete pronti a trarne profitto
Tra l’altro enorme è la contraddizione di quando voi predicate le bellezze dell’autarchia economica e politica, salvo poi ricorre senza nessuna remora a prestiti per poter partecipare agli utile delle attività minerarie. Ergo senza prestiti internazionali non si scavava? E la vostra decantata autosufficienza dove è finita?
Non ci racconti storie, anche il goe fa quello che può e quello che gli conviene, come tutti gli altri paesi, africani e non.

Accedere a finanziamenti globali non lo trovo scandaloso , io l’avrei fatto subito, non avrei perso 20 anni di tempo, ma voi per cortesia risparmiate a tutti noi la vostra ipocrisia.

Che l’economia solida sia una priorità assoluta è una verità che tutti i popoli conoscono
Compito dei propri governi realizzarla,con l’appoggio di tutti i propri cittadini
Arroganti e irresponsabili sono quei governi che inadempienti costringono il loro popolo a percorrere le vie della tragedia.


Ps. Come ben dice ci sono segnali di progresso ma per adesso rimangono solo segnali. Quello che veramente interessa al popolo eritreo sono i fatti, la propaganda lasciatela dove si trova.

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Tedros

Anch’io ringrazio lei, e per brevità tutti quanti si espongono in prima persona per amore della propria patria.

Però non solo io esprimo personali opinioni
Le giuste critiche all’operato del goe le fanno in tanti
Il fatto è che queste vengono esplicitate in forma individuale.
L’incisività di questa azione in questo modo espressa, però sicuramente non crea preoccupazioni in chi governa attualmente in eritrea.
Sia in questo che in altri forum le opinioni di chi interviene è espressa per la maggior parte in forma critica, e lì tutto finisce.
Del resto devo ammettere che solo criticare è troppo facile il difficile è costruire.
Quasi tutti gli interventi si rifanno ad avvenimenti, anche se recentissimi, purtroppo oramai passati o sono avvitati in polemiche con la controparte di turno

E’ mia opinione che occorrerebbe fare un passo avanti

Vede ha ragione pettini quando contesta l’assenza di una vera alternativa politica credibile.
E’ questo l’obiettivo che occorre perseguire, realizzare una comune azione che sia punto di riferimento per chi chiede cambiamenti in patria.
Non è certamente una idea nuova si è già provato e purtroppo non ha ottenuto risultato positivo
Ma è questa la vera sfida che si deve raccogliere, tutti insieme, quelli che hanno creduto e combattuto per la giusta indipendenza dallo straniero
hanno il dovere di coalizzarsi per riottenere la loro vera libertà ottenuta con il sangue
Questa è la strada da percorre, uniti operare per ottenere il rispetto di quanto è stato da tutti gli eritrei scritto nella carta costituzionale.

Altre vie non ce ne sono, le scorciatoie sarebbero troppo rischiose e destabilizzanti.

I diversi gruppi dissidenti dalla linea del goe esistenti, hanno il dovere in primis morale e poi politico nei confronti del popolo di trovare una unità di intenti con l’obiettivo di realizzare un vero punto di riferimento unitario alternativo.

Diverso agire sarebbe la conferma che anche chi ha opinione diverse dal goe non è in grado di andare oltre le vuote parole.
e lascerebbe chi più ha bisogno ancora una volta indifeso e abbandonato a se stesso

Chiunque abbia a cuore il destino di una libera eritrea, tiri fuori proposte costruttive e soprattutto fatti.

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Un dissidente antigovernativo residente in Inghilterra una volta ha detto "Si potrebbe anche tentare una iniziativa di opposizione al Goe, ma quale consenso popolare potrebbe mai avere? Nessuno."

Infatti sulla base di questa acuta osservazione non si è mai formato alcun movimento antigovernativo organizzato, non è mai emerso un rappresentante di opposizione e men che mai un programma politico.

Che futuro potrebbe avere tutto questo se messo al confronto con la volontà popolare eritrea? Nessuno.

Siamo finiti OT.

Stefano Pettini

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga


Sig Halewa Sewra

Nel suo post del21-01-13 lei afferma
“Sign Bobo, posso constatare che lei non conosca bene la storia dell'Eritrea, la forza ed unita`d'intento che ci unisce”

A seguito della sua affermazione e a proposito della unità di intenti degli eritrei, vorrei riportarle un articolo apparso sul Sudan Tribune il 04-12-2012 che evidentemente le è sfuggito.

“Addis Abeba - Quasi tutta la squadra nazionale di calcio eritrea è scomparsa in Uganda da Domenica, dopo che la squadra è stata eliminata al (CECAFA) Challenge Cup senior.
Secondo i rapporti, diciassette giocatori e medico della squadra sono scomparsi nella capitale ugandese, Kampala, lasciandosi alle spalle il capo allenatore, Teklit Negash, due dei suoi assistenti e quattro altri membri del team.
Uno dei calciatore mancante in condizioni di anonimato ha confermato a Radio France Internationale (RFI) che la squadra si nasconde a Kampala.
"Tutti devono stare in luoghi sicuri perché il governo eritreo sta cercandoci", ha detto aggiungendo che "L'ambasciata eritrea in Uganda sta cercando di trovarci".
Ha aggiunto che il gruppo ha in programma di fare una domanda di asilo Giovedi.
Questa è la terza volta che il team cittadino eritreo ha scelto di chiedere asilo in un paese africano durante la riproduzione al di fuori del Corno d'Africa.
Nel luglio dello scorso anno, 13 calciatori eritrei hanno chiesto asilo in Tanzania, dopo un torneo 2011, mentre 12 membri della squadra nazionale simile sono scomparsi in Kenya e hanno chiesto asilo lì durante un torneo regionale nel 2009.
Quattro atleti eritrei chiesto asilo politico in Gran Bretagna dopo le Olimpiadi di Londra questa estate.

REAZIONE dell'OPPOSIZIONE
L'Etiopia-based gruppo di opposizione eritrea, Red Sea Afar Democratic Organization (RSADO) il Martedì ha detto che l'ultima defezione della squadra di calcio eritrea mostra il livello dell'oppressione politica in Eritrea, così come il peggioramento della crisi economiche e sociali della nazione
"La decisione dei giocatori presa in Uganda indica come ulteriormente il regime dittatoriale di Asmara ha perso la fiducia da parte del popolo eritreo"
Dichiarazione ufficiale resa al Sudan Tribune da Nessredin Ahmed Ali RSADO
"Crediamo che i giocatori hanno inviato un messaggio chiaro alla loro gente a casa dicendo che è ora il tempo per tutti gli eritrei ad unirsi contro il regime del presidente Issayas Afeworki per portare la nazione verso la transizione democratica".
RSADO è un membro della più grande organizzazione di opposizione, l'Alleanza democratica eritrea (EDA), che raccoglie 10 gruppi di opposizione eritree”


Sig Halewa Sewra vuole essere così cortese da esprimere la sua opinione al riguardo visto che oramai con il succedersi periodico di questi eventi esso non fanno più notizia, infatti anch’io pensavo fosse una notizia vecchia, mentre e solo l’ultima in ordine di tempo.

Nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

con questa mia vorrei esprimere il mio profondo cordoglio ai familiari per il tragico destino occorso ai loro ragazzi deceduti in mare, eritrei o non.

Nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

04-10-13 una giornata di lutto mondiale

Questa ultima e spaventosa tragedia in mare lascia ancora una volta inorriditi quanti da spettatori assistono a quella che oramai sta diventando l’ecatombe di chi fugge da una realtà non condivisa.

Occorre dire basta, occorre dire a coloro i quali esprimono solo buonismo peloso e facile retorica che è ora di rendere operative iniziative serie e oneste tese a gestire in modo corretto e condiviso il problema immigrazione.
Questo evento che sta assumendo dimensioni epocali non deve essere più considerato evento occasionale ma oramai di massa e come tale affrontato, soprattutto a tutela di quanti, disperati, affrontano consapevolmente il rischio di perire.

Coloro che intraprendono la fuga dallo loro realtà sono consapevoli anche che non troveranno l’eden nei paesi che raggiungono ma sono disposti a tutto per migliorarsi, anche al sacrificio estremo della loro vita,
ed è evidente che chi arriva alla conclusione che è meglio affrontare la morte ha ormai raggiunto la consapevolezza che nella propria patria le condizioni di vita non sono più accettabili.

Occorre dire basta anche a quei governi che con il loro non agire criminale rendono le condizioni di vita del loro popolo tali da rendere accettabile il rischio di morte pur di emanciparsi da situazioni senza futuro.

Occorre dire a questi governi che la loro indifferenza verso il tragico destino dei loro giovani è la causa principale di queste immani tragedie.

Occorre dire con forza che questi governi devono agire nell’interesse della loro gente, devono rendere operative leggi e condizioni favorevoli allo sviluppo di società armoniche e coese.
Questa è l’unica via per migliorare le condizioni di vita del loro popolo e porre le condizioni di base perché non si ripetano queste sempre più tragiche tragedie annunciate.

nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Condivido pienamente quanto affermato da Nessuno.

E' ora di prendere le distanze da chi è la causa di questi orrori, quei governi cioè che con le loro assurde politiche da una parte creano le condizioni perchè la gente sia costretta a fuggire dai propri paesi di origine, e poi la abbandona al proprio destino adottando odiosi provvedimenti come quello dei respingimenti.

Paesi piccoli e virtuosi come l'Eritrea, vittime dei soprusi dei paesi forti e arroganti, sono i primi a pagare le conseguenze di queste strategie guerrafondaie e destabilizzanti, ed è inutile versare poi lacrime di coccodrillo.

Stefano Pettini

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

C’è da rimanere disgustati dalle comparsate che i cari e falsi ingenui dirigenti del carrozzone politico mondiale al completo di nani e ballerine sta dando in diretta planetaria.
E giù con la retorica da quattro soldi, salvo poi ripiombare nella totale indifferenza allo spegnersi dei riflettori,
dimentichi che si continua a morire anche nella penombra.

E si continua a morire.

Urge però porsi delle domande, perchè tutto questo accade e cosa è possibile fare per evitare il continuo ripetersi di queste tragedie?
Siamo in qualche modo noi, cittadini del raggiunto benessere europeo, gli alimentatori di false speranze non supportate da adeguate misure capaci di controllare e gestire i flussi migratori incontrollati, i corresponsabili di queste tragedie continue?

Oppure la grande parte di corresponsabilità ricade sull’ignavia dei dirigenti dei popoli migratori che, resa esplicita la loro incapacità della corretta gestione politico economica delle loro genti, li lascia indifferenti al loro triste destino?

Oppure, compartecipe è anche chi ha la forza economica e militare di determinare o influenzare dall’esterno le politiche estere e interne mondiali, in modo particolare verso quei paesi più fragili ?

Potrebbe essere tutto l’insieme.

In questo caso, davanti all'enorme disastro umano accaduto, nessuno può chiamarsi fuori, tutti insieme trovino finalmente il coraggio di fare pubblica autocritica in modo particolare davanti alle madri di queste persone, perché il risultato ultimo dell'indifferenza riposa in fondo al mare.
E soprattutto finalmente sappiano operare congiuntamente affinchè tutto questo orrore mai più accada.

Chi paga alla fine sono sempre gli ultimi poveri cristi. Da diverso tempo tocca anche ai ragazzi Eritrei.
Pietà per la loro sorte.

nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Le questioni di politica internazionale e le relative ricadute sui meccanismi che poi spingono una moltitudine di gente a migrare sono praticamente incontrollabili, quello che invece si potrebbe e dovrebbe fare è crescere dal punto di vista del senso di responsabilità sociale.

Non è ammissibile che un paese come il nostro con una cultura millenaria alle spalle si sia dotato di una legge che vieti il soccorso dei naufraghi in mare e preveda pene come il sequestro delle imbarcazioni e l'incriminazione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, e allo stesso tempo promuova miliardarie missioni militari al di fuori dei confini nazionali nonostante sia vietato espressamente dalla Costituzione.

Allo stesso tempo però provo difficoltà a provare compassione per chi si è scientemente esposto a rischi estremi, e ha costretto paesi potenzialmente ricettivi a fronteggiare emergenze insostenibili pur potendo godere delle notevoli risorse economiche necessarie a intraprendere la sua avventura.

Stefano Pettini

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

A seguito dei miei post precedenti vorrei aggiungere
Che pur con tutte le considerazioni delle analisi possibile delle corresponsabilità, e della grande pena che alberga in me, un fatto risulta ormai evidente ed è sotto gli occhi di tutto il mondo.
Il popolo eritreo sta abbandonando in massa il suo Paese, non più in piccoli gruppi.
Sta fuggendo da se stesso, nessun esercito straniero li incalza.
Qui oramai è chiaro che è stato inutile e sconfitto il negazionismo che fino ad oggi ha cercato di coprire le loro gravi e reali condizioni di vita che da anni le inconcludenti e fallimentari gestioni del loro governo provvisorio hanno generato.
Si è cercato per anni di dileggiare e diffamare come provocatori e falsari tutte le organizzazioni umanitarie mondiali e personali tacciandole di essere al soldo di chissà quale entità sovrannaturale misteriosa.
Ma ora a queste organizzazioni mondiali si aggiunge la denuncia nei fatti e comportamenti anche del suo stesso popolo.
Non c’è bisogno di fonti autorevoli per avere l’ultima conferma e per constatare ormai giornalmente gli orrori che stiamo vedendo ciascuno di noi con i propri occhi.
Non c’è bisogno di una denuncia verbale del fallimento verso la sua stessa classe dirigente da parte dei giovani disperati sopravvissuti eritrei, basta ed avanza la loro silente tragedia.
E’ il suo stesso popolo che denuncia
E’ spaventoso che giovani future madri eritree affrontino un destino oscuro per il desiderino di fare nascere i propri figli in un altro paese e non nel proprio.
Ma questo non vi significa nulla?
La tragedia biblica del popolo eritreo che, nei campi di raccolta ai confini, dispersi e in cammino nei deserti del Sudan, Egitto, Sinai, incarcerati in Libia e ovunque, bastonati, derubati, stuprati, umiliati, deve assolutamente finire.
Non sono essi gli ultimi del mondo, abbiate rispetto per la loro dignità di uomini.
Vorrei che questo rispetto fosse generato in primis dal loro stesso governo provvisorio.
E’ di oggi la notizia che il comune di Roma ha offerto ospitalità ai sopravissuti della tragedia, va bene, ma ospitare sopravvissuti non deve essere questo il punto finale.
E’ il loro stesso governo provvisorio con il suo presidente pro tempore Isaias in testa che non può e non deve dimenticare coloro i quali questa ospitalità non l’hanno mai raggiunta e quindi deve esserne ance lui responsabilizzato e operare affinchè nessuno dei propri cittadini debba mai essere messo nella condizione di perdere la vita o il proprio paese nella ricerca di un mondo migliore del loro attuale.
Povero piccolo ed orgoglioso popolo.

nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga


pettini
Lei propone di risolvere le tragedie dei popoli semplicemente dandone le colpe a chi invece non ne ha e nonostante tutto assiste e soccorre gli sventurati.

Lei sa benissimo che le leggi Italiane avevano lo scopo esclusivo di cercare di arginare lo scempio dei morti in mare verificatesi nei primi sbarchi Albanesi e successivi e che comunque di fatto queste leggi, come frequentemente succede in Italia, sono disattese tant’è che i primi a cercare di salvare questi disgraziati fin dalle coste africane sono solo gli Italiani.

Sorvolo per carità sulla semplicizzazione qualunquistica data delle missioni all’estero sarebbe troppo lungo esporre la mia opinione, alla prossima occasione.

Lei pensa sia possibile e realistico aprire le porte all’immigrazione incontrollata di tutto il continente africano?

Pensa che questa sia la soluzione qualunquista e onirica dei loro problema? ben sapendo, come del resto anche lei afferma, che gli altri paesi coinvolti avrebbero un carico insostenibile da affrontare?

Lei propone e accetta che questi popoli abbandonino le loro case, i pochi averi, gli affetti più cari e diventino clandestini del mondo
contro la loro volontà; io non conosco nessuna persona felice della sua condizione di emigrato.

Lei pensa che 500 madri e famiglie Eritree erano felici di vedere i loro figli andarsene dalle loro case?
E come pensa siano i loro sentimenti quando sapranno di doverli piangere?

Tutto questo è per lei accettabile tranne prospettare di modificare alla radice le origini di questo disastro che guarda caso coinvolge in primis le incapacità dei propri dirigenti.

Lei parla di aperture delle frontiere a tutti, bene e come mi spiega che per andare in Eritrea devo chiedere il visto e neanche come turista riesco facilmente ad ottenerlo?

Lei pensa che i respingimenti siano odiosi, io in Algeria sono stato respinto alla frontiera per questioni burocratiche, so cosa significa,
Ma di questo non mi sono lamentato, anzi sono dell’opinione, e in questo sono confortato dalle sue ripetute affermazioni, che ogni nazione ha il diritto dovere di imporre le proprie leggi e farle rispettare.

Le somme economiche necessarie per intraprendere il viaggio della speranza, come ben sa, è il risultato di questue fatte tra i parenti il che li ha esposti ad un aggravio ulteriore delle loro condizioni economiche. Anche questo deve fare pensare, perchè succede?
Certamente se il governo concedesse i passaporti il problema non sussisterebbe, la sola controindicazione sarebbe che il paese si svuoterebbe.

Per ultimo vorrei aggiungere, e non è una critica ma una informazione di servizio, che sia la corrente e l’acqua mancano nel paese ancora oggi.
Limitarsi a dire, come ha detto un massimo dirigente eritreo, che la gente debba andare dove l’acqua c’è, è da delirio.
Che provveda prontamente chi di dovere a ripristinarle
Almeno questo, se ne sono capaci.

nessuno

Re: eritrea l'unica salvezza è la fuga

Salve a tutti,

Volevo segnalare anch'io una importante testimonianza in riguardo all'esodo dei giovani Eritrei verso la 'terra promessa'..


"Asmara, il sole entra nei das" http://www.youtube.com/watch?v=ttgmMqqptZI


e, Punti di Vista http://www.youtube.com/watch?v=ttgmMqqptZI


Alla prossima,


Fuzum

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