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Aiuti all'Eritrea

X Franco

Come dici giustamente tu la situazione in Eritrea è pessima e paeggiora di mese in mese. Non so quando tu sia andato o cosa tu abbia visto, ma credo che non si discosti molto da quanto ho visto io.


Anche noi stiamo pensando a qualcosa da mandare a quella povera gente. Ma la situazione non è facile.

Ti consiglio però di non fare nomi né di luoghi né di persone o congregazioni religiose con persone che non siano particolarmente fidate. Rischi, diversamente, di mettere in serio pericolo la gente che sta in Eritrea oltre a quelli vorrebbero partire dall'Italia.

Ti invito a contattarmi sulla mia casella di posta per poter scambiare informazioni ed eventualmente unire le forze a favore della gente là. Grazie. Ciao!

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience questo è un Forum e non una rubrica di appuntamenti.

Franco si è presentato con un indirizzo di posta elettronica, scrivetevi privatamente per le vostre iniziative.

Vorrei mantenere questo spazio a disposizione di coloro vogliano discutere di argomenti concreti e non per farvi smerciare gratuite illazioni come quelle che avete presentato riferendovi alle presunte condizioni del paese.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

La tua arroganza e poca onestà intellettuale mi offendono e stupiscono assai.

Nessuno ha preso questo forum per una aganda di appuntamenti privati, caro Stefano! Tanto è vero che sono stato io a proporre a Franco di contattarmi via e mail non avendo visto immediatamente il suo indirizzo di posta.

Inoltre, ciò che io penso riguardo all'Eritrea non sono infondate illazioni come ho cercato di motivare nelle stanze da me aperte e nelle quali sono intervenuto più volte!

Ti richiamo, pertanto, al RISPETTO dovuto alla mia persona e alla tutela e valorizzazione della LIBERTA' D'ESPRESSIONE che, almeno qui in Italia, sono capisaldi della nostra cultura e del nostro Diritto!!

Grazie.

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience i tuoi richiami e le tue opinioni sulla mia persona oltre ad essere fuori luogo mi lasciano del tutto indifferente.

Nella nostra cultura e nel nostro diritto esiste una regola alla quale devono sottostare anche il rispetto alla persona e la libertà di espressione, mi riferisco alla buona educazione.

Il Forum di Eritrea Eritrea come tutti i forum rappresenta un ambiente privato dove le regole, pur sempre rispettose dei principi espressi sopra, vengono stabilite dal padrone di casa; è facoltà di ognuno accettarle e partecipare oppure continuare a navigare altrove nel vasto seppur talvolta inquinato mare del web.

Come padrone di casa ho precisato nell’introduzione al Forum: “La partecipazione al Forum è libera, tuttavia i contributori rimarranno i soli responsabili dei propri scritti che saranno comunque rimossi senza spiegazioni se ritenuti: volgari, fuori tema, offensivi, provocatori o diffamatori.”

Queste poche e semplici regole sono in perfetta linea con quelle di Netiquette fra le quali al punto sei c’è la presente: "Evitare di assumere posizioni provocatorie: e' molto facile generare discussioni (flames) a volte anche spiacevoli", con evidente allusione anche alla scelta dei forum dove intervenire.

Fino a ora sono stato molto tollerante, vorrei non dovermene pentire.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

"Patience questo è un Forum e non una rubrica di appuntamenti...

...Vorrei mantenere questo spazio a disposizione di coloro vogliano discutere di argomenti concreti e non per farvi smerciare gratuite illazioni come quelle che avete presentato riferendovi alle presunte condizioni del paese."


1° Mi sembra che il primo ad aver usato un tono poco cortese E POCO EDUCATO sia stato tu!

2° Non ho fatto altro che richiamarti al rispetto. Certo questo non è cattiva educazione a casa mia.

3° Non ho certo bisogno della tua tolleranza.

Pertanto ti saluto. Andrò ad esprimere le mie opinioni e a confrontarmi con persone che non abbiano il paraocchi!

Spero che l'Eritrea e quella povera gente (che non è povera perché non ha la villa o la Mercedes, ma perché soffre schiacciata da una dittatura) possano un giorno essere una grande Nazione.

Re: Aiuti all'Eritrea

SAlve a tutti... sono un'amica dell'eritrea e da anni mi occupo di aiutare questa stupenda popolazione! mi stupisco un pò di come si possa ancora difendere il regime politico eritreo... Giù la gente sta morendo di fame e qualcuno difende ancora coloro che lo permettono...

Re: Aiuti all'Eritrea

Sono d'accordo con te, Daniela. Inoltre esorto Patience a non abbandonare il forum, sarebbe una grave perdita, e anche un po' gettare la spugna, mentre ad ogni costo bisogna dare risalto alla realtà dei fatti.

Re: Aiuti all'Eritrea

Ragazzi,
vi ringrazio molto per il vostro sostegno. Mi sentivo un po' solo contro tutti. A dire il vero, a volte mi chiedo se siamo noi ad aver visto qualcosa di inesistente o se è qualcun'altro a non voler vedere la realtà.
Ad ogni modo rimetto il giudizio sull'opportunità della mia presenza a Stefano in quanto moderatore di questo forum. Come già scritto non voglio sentirmi tollerato. Ma, proprio perché credo nel confronto e nella libertà di espressione, pretendo di poter esprimere le mie idee e quanto ho visto rispettando (come mi sembra di aver sempre fatto) il punto di vista degli altri.

Re: Aiuti all'Eritrea

Quello che tu hai visto, è quello che tutti hanno visto.

Re: Aiuti all'Eritrea

Daniela, Fabian e Patience per quanto mi riguarda siete liberissimi di rimanere in questo forum purché vi atteniate alle poche regole previste esattamente come vi sarebbe chiesto in qualunque altro forum.

Spero anche vogliate tenere in debito conto che il sito Eritrea Eritrea, che voi lo condividiate o meno, ha una sua ben precisa posizione nei confronti dell’Eritrea e del suo governo, e che pertanto certe affermazioni possono risultare molto offensive e quindi da evitare.

Facendo un paragone calcistico se voi foste interisti e decideste di intervenire in un forum di milanisti per sincero amore per il contraddittorio lo dovreste fare con un certo tatto evitando di esordire con considerazioni provocatorie.

Per capirci una cosa è dire “ho visto la partita e secondo me sarebbe stato meglio…”, un’altra cosa è dire “che chiacchierate a fare tanto sono tutte seghe..”.

Se rileggete i vostri interventi potete rendervi conto da soli che in tre non avete proposto null’altro che illazioni.

Aiutate il dibattito scegliendo un articolo o una problematica in modo che se ne possa discutere.

Provate descrivere quella che voi ritenete sia la realtà dei fatti riferendo dettagli, circostanze ed esperienze personali.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Vorrei fare una precisazione riguardo a due termini: Forum e Blog.
Entrambi prevedono la partecipazione di persone che esprimono le loro idee ma le basi e le regole sottostanti sono ben diverse.

Quando si partecipa ad un blog va ricordato che si è ospiti del "padrone" del blog e fine dello stesso blog non è il confronto o il dibattito bensì commentare fatti ed eventi solitamente fra amici che condividono idee ed esperienze.

Ben diverso è il concetto di Forum. Esso altro non è che una specie di parlamento in miniatura. In esso le persone NON sono accomunate da idee uguali ma bensì da un tema, fatto evento sul quale ci si confronta e si discute. I toni possono essere a tratti pacati a tratti accesissimi. Ciò che non deve mancare è il rispetto della persona con la quale ci si confronta e la volontà di arrivare a conclusioni utili per l'argomento di cui si discute.

Fatte questa distinzione io credo questo:
non giova certo alla discussione ed al forum né la sparata a zero immotivata e gratuita ma nemmeno la difesa ideologica e ferrea di uno status quo.
Confrontarsi, parlare, discutere ecc ecc

Io sono di questa opinione e mi scuso con tutti se in qualche occasione posso essere stato poco convincente nelle motivazioni dei miei interventi.
Devo però dire che ho notato una certa chiusura al dibattito ed al confronto da parte di Stefano che spesso cita e si basa solamente su fonti governative.

Se, però, questo è un Forum con la F maiuscola dobbiamo essere tutti pronti a confrontarci ed essere disposti a cambiare le nostre posizioni ed idee. Me compreso. Diversamente non bisognava fare un forum, bensì un blog.

Re: Aiuti all'Eritrea

solo perchè abbiamo punti di vista diversi non si può accusare nessuno di dire false illazioni, quello che ho visto io l'ho visto con i miei occhi e non parlo tanto per parlare... sono cinque anni che vado in Eritrea e dal primo anno posso garantire che la situazione è piano piano peggiorata, basta guardare quello che c'è nei negozi... stiamo costruendo un ospedale e un asilo e facciamo dei container per poter mandare giù il mteriale perchè giù non si trova...il gasolio è razionato, il cibo è carissimo... come si fa a dire che giù va tutto bene?

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience nei forum esistono Amministratori e Moderatori.

Gli amministratori sono in genere i gestori di un forum e possiedono tipicamente la facoltà di modificare, cancellare o spostare qualsiasi messaggio. Solitamente possono anche chiudere il forum, modificarlo, apportare cambiamenti al software, espellere, cancellare o creare utenti.

I moderatori aiutano generalmente gli amministratori, dai quali sono stati scelti, ma rispetto a loro hanno meno poteri. Il loro scopo è generalmente quello di mantenere un'atmosfera tranquilla e pacifica, evitando che le discussioni degenerino, chiudendo/cancellando quelle contrarie al regolamento e comunque facendo rispettare tutte le regole. (Wikipedia)

Eritrea Eritrea è un sito web con annesso forum del quale sono amministratore e moderatore con facoltà quindi di: chiudere il forum, modificarlo, apportare cambiamenti al software, espellere, cancellare o creare utenti...

Semmai per logica avrei potuto suggerite io a voi di aprirvi un blog tutto vostro dove condividere le vostre vedute e opinioni in assoluta tranquillità.

Quanto alla citazione delle fonti, ancorchè governative, è un obbligo da parte mia, ma anche una cortesia nei confronti di chi legge che ha così modo di effettuare le veriche che ritenesse opportune.

Vorrei anche chiedere se la affermazione: "...non giova certo alla discussione ed al forum né la sparata a zero immotivata e gratuita..., non comprenda frasi come: "La tua arroganza e poca onestà intellettuale mi offendono e stupiscono assai".

Al di là di queste considerazioni risulta comunque evidente che in tutto il 3d Aiuti all'Eritrea non si è ancora spesa una parola sulla cooperazione avendo voi preferito criticare il mio lavoro piuttosto che esporre le ragioni del vostro.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Benvenuta Daniela, lei scrive... sono cinque anni che vado in Eritrea e dal primo anno posso garantire che la situazione è piano piano peggiorata, basta guardare quello che c'è nei negozi... stiamo costruendo un ospedale e un asilo e facciamo dei container per poter mandare giù il mteriale perchè giù non si trova...il gasolio è razionato, il cibo è carissimo... come si fa a dire che giù va tutto bene?

Ha letto bene gli articoli pubblicati su Eritrea Eritrea?

Nessuno sostiene che le cose in Eritrea vadano tutte bene perchè sarebbe raccontare il falso, diverso argomento a mio parere è dare la responsabilità di questo stato di cose al presidente Isaias e al suo governo anzichè valutare con ragionevolezza, e sempre basandosi su dati oggettivi, le responsabilità delle forze straniere coinvolte nella questione eritrea.

Questo è gia stato uno spunto di discussione che potrebbe comunque essere approfondito nell'apposito 3d.

Quali sono le sue personali esperienze e le sue rimostranze? Quali sono gli obiettivi della sua attività, quali le metodologie?

Discutiamone.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Direi di chiudere questa sterile discussione e di concentrarci su temi che riguardano il Paese. Certo, se mi permetti, ravviso un evidente conflitto di interessi in una persona che è allo stesso tempo amministratore, moderatore e principale sostenitore di una delle posizioni espresse in questo forum. Ma fa nulla, alla fine siamo noi che abbiamo scelto di partecipare.

Per tornare alla discussione che è tema di questa stanza vorrei chiedere, se ci sono particolari restrizioni all'invio di soli generi alimentari al porto di Massawa. Se vanno chiesti particolari permessi, se ci sono dazi doganali e in quale misura e soprattutto quanto può essere il tempi di sdoganamento. Dichiaro subito che i beneficiari sarebbero famiglie aiutate tramite religiosi del luogo.
Visto che il costo della spedizione è piuttosto elevato chiedo, in modo molto discreto, fosse possibile unire le forze con qalcuno che già sta mandando. Daniela parlavi di qualcosa del genere.

Re: Aiuti all'Eritrea

L’argomento proposto da Patience è di estrema attualità e importanza, l’importazione di beni in Eritrea.

Al momento ogni merce proveniente dall’estero è soggetta a dogana compresi beni alimentari, medicinali o di altro genere anche se destinati alla distribuzione gratuita presso la popolazione eritrea.

Posso aggiungere che è stato necessario pagare dogana anche per oggetti di importanza prioritaria destinati all’amministrazione ferroviaria.

Meravigliato dal fatto che la amministrazione ferroviaria dovesse pagare dogana su oggetti che io avevo importato per suo conto pur essendo statale essa stessa, ho voluto indagare.

La logica sembrerebbe essere guidata da un principio base secondo il quale qualunque bene venga introdotto in Eritrea per qualunque ragione deve produrre a sua volta una piccola risorsa per tutta la collettività.

Non sono in grado di giudicare il metodo dal punto di vista tecnico matematico, ma in ogni caso questo è applicato veramente a tutti.

Tornando al merito della domanda per quello che ne so nel caso di macchinari destinati alla apertura di attività commerciali occorre un permesso preventivo che si ottiene se si hanno licenza e locali idonei; per l’importazione di altri generi come quelli alimentari ritengo sarebbe opportuno chiedere la mediazione della ambasciata eritrea a Roma o del consolato di Milano per non incorrere in errori fatali.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

concordo pienamente con te Patience....lasciamo perdere...
Noi stiamo allestendo due container con materiale vario per le costruzioni che stiamo facendo, uno è pressochè pieno stiamo aspettando che ci vengano consegnati geniri alimentari quali riso pasta pelati e geniri a lunga conservazione.. nell'altro dobbiamo ancora mettere del materiale e poi lo riempiremo con altri alimenti che ci hanno promesso... Per quanto riguarda i container noi non abbiamo mai avuto grossi problemi a parte un anno che ci hanno fatto un pò "penare" però siamo sempre andati abbastanza bene... bisogno pagare qualcosa quello si, in base all'articolo c'è la relativa aliquota...però non mi sembra ci siano restrizioni, al di là che il vestiario deve essere nuovo oppure "giustamente" fatto disinfettare.

Re: Aiuti all'Eritrea

Daniela, in che zona d'Italia ti trovi?

Re: Aiuti all'Eritrea

da qui a poco arriverà in Eritrea un container destinato a persone a me amiche. So che è stato messo dentro qualcosa anche di non alimentare. Vi farò sapere se per caso ci saranno problemi alla dogana.

Che tu sappia Daniela, mettendo insieme le forze il corriere potrebbe farci pagare qualcosa meno? quando grosso modo partiranno le vostre spedizioni?

Re: Aiuti all'Eritrea

io sono della provincia di Bergamo... e voi di dove siete? non so ma io ho provato a spedire qualcosa tramite coriere e solo in Asmara ma calcolate che erano du chiavi e alcuni documenti per un peso di circa 80 gr mi hanno sparato una cifra di 90 euro... quindi non credo convenga.. bisognerebbe conoscere qualcuno... ma voi in che zona "operate" dell'Eritrea?

Re: Aiuti all'Eritrea

i nostri container contiamo di spedirli fra ottobre e novembre così che per quando scenderemo in Eritrea tra febbraio e marzo siano già arrivati a destinazione e sdoganati così da poter avere il materiale necessario per lavorare...

Re: Aiuti all'Eritrea

Per effettuare spedizioni in Eritrea oltre ai container indispensabili per grandi quantitativi di materiale, si può ricorrere anche ai grossi bidoni blu con il tappo nero a vite per alimenti, spediti per via aerea.

Credo si possa arrivare a circa cento chili l’uno con un costo variabile che dipende dalla compagnia aerea e una convenienza economica che dipende dal valore del contenuto e dalla urgenza di consegna.

Il vantaggio consiste nella velocità di recapito molto apprezzata nei casi di merci deperibili.

Anche i normali pacchetti gialli delle poste arrivano regolarmente e velocemente, e possono essere utilizzati per medicinali urgenti, documenti, capi di abbigliamento e quanto altro sia stipabile in quello spazio.

La spedizione più conveniente è tramite raccomandata.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

ma come si fa a mandare qualcosa via posta che poi i funzonari postali o chi per esso te la aprono?

Re: Aiuti all'Eritrea

E' vero che i pacchi vengono controllati però è obbligatorio che i funzionari che vogliano effettuare i controlli aprano i pacchi in presenza del destinatario.

Credevo che questi controlli fossero sistematici però poi con il tempo ho notato che solo una parte delle mie spedizioni erano state consegnate con richiesta di verifica dei contenuti e comunque senza mai dover pagare dogana.

Naturalmente dipende da cosa si spedisce.

Quello che volevo segnalare è la affidabilità del servizio postale eritreo, considerato uno dei migliori di tutta l'Africa, magari per qualche urgenza.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Io verrò a studiare a Bergamo ad ottobre e ho già alcuni contatti con gente di lì. Probabilmente saranno le stesse persone che conosci tu visto che ad occuparsi di Eritrea non siamo in tanti.
posso scriverti qualcosa sul'indirizzo di posta che hai messo nel forum Daniela? Saesti disponibile ad una chiacchierata per telefono ed eventualmente per un incontro?

Re: Aiuti all'Eritrea

certamente contattami pure all'indirizzo di posta che ho segnato...
per quel che riguarda la posta anche a me è capitato di mandare un pacco ed è arrivato a destinazione aperto e mancava pure qualcosa..

Re: Aiuti all'Eritrea

Posso confermare quanto detto da Stefano. In questi anni tutte le lettere inviate sono regolarmente giunte a destinazione (credo senza mai controlli). In un tempo variabile tra i quindici giorni e un mese.
Contenevano pero' solo lettere indirizzate a parenti o amici. Tutte sono giunte tranne una: la busta conteneva un libro per un bimbo... Forse e' andato perso, forse e' stato sequestrato. Non so, non e' mai arrivato. Se l'ha preso quelche controllore postale, in Italia o in Eritrea, spero sia servito a far sorridere suo figlio.

Re: Aiuti all'Eritrea

Daniela, mi associo alla richiesta di Patience: anch'io sono del nord Italia, posso contattarvi per email? Grazie.

Re: Aiuti all'Eritrea

certamente... anche il pacchetto che dicevo io conteneva qualchelibro dei pennarelli e altro materiale scolastico... qualcosa è arrivato e qualcosa ma... l'importante come dici tu che sia servito per far sorridere un bimbo o qualcuno... così come ci è capitato che dai container a Massawa ci togliessero qualcosa, soprattutto da mangiare ma non abbiamo mai reclamato niente anzi... l'importante che qualcuno ne abbia fatto buon uso...

Re: Aiuti all'Eritrea

Quello vhe però è certo è che di fronte queste situazioni (come le innumerevoli altre che si potrebbero narrare) il governo ha il dovere di esser accomodante con quanti vogliono prodigarsi nell'aiuto del popolo.

Fare i giusti cntrolli, questo sì, ma rendersi anche conto delle enormi carenze e del fatto che a voler fare tutto da soli si conclude poco e male.

Re: Aiuti all'Eritrea

il problema è che alle volte credo quasi non vogliano che si aiuti questo paese... Noi abbiamo costruito un piccolo ospedaletto, sono 6 mesi che siamo in attesa del permesso per poter iniziare ad "operare"... ci hanno fatto delle osservazioni assurde... sono d'accordo che ci debbano essere delle regole e degli standard minimi anche lì, però mi sembra assurdo farci cambiare dei tavoli adibiti a scrivanie per la clinica perchè troppo grandi...

Re: Aiuti all'Eritrea

anche io sono d'accordo che ci debbano essere i giusti controlli... non perchè si aiuta un Paese che ha bisogno dobbiamo sentirci legittimati a fare quello che vogliamo, però alle volte risulta difficile per noi aiutare quando vanno a cercare "il pelo nell'uovo"... Poi siamo d'accordo tutti che gli sprechii ci sono e sempre ci saranno... tutto il mondo è paese... anche dove si ha più bisogno...

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience e Daniela prima di proseguire in questa discussione certamente interessante vorrei chiarire che indipendentemente dal nostro scambio di opinioni apprezzo moltissimo la vostra personale abnegazione in favore della cooperazione e della solidarietà.

Questo vostro impegno vi fa certamente onore, ma come ha intuito Daniela, può presentare il rischio che si travalichi involontariamente quella sottile linea di demarcazione che separa la cooperazione equa e solidale, che produce emancipazione e benessere, da quella invasiva e deleteria che invece crea una dipendenza che aggiunge problemi a problemi.

Per esempio la scelta di realizzare un ospedale piccolo o grande che sia è dal mio punto di vista eccellente perché in sintonia con i bisogni del paese e con i programmi governativi, e al contempo non è invasivo e non crea dipendenza.

La difficoltà da parte nostra consiste nel saper accettare ritmi e procedimenti che non appartengono al nostro modo di fare e mettono a dura prova la nostra pazienza e la nostra entusiastica voglia di fare.

Ci siamo passati tutti, ma posso dire che anche se talvolta la attesa è stata veramente estenuante da una parte certamente c’erano delle valide ragioni a giustificazione dell’atteggiamento delle autorità, e che dall’altra quasi sempre si è sistemata ogni cosa.

La prima volta che sono stato in Eritrea facevo parte di una …diciamo grande organizzazione con importanti potenzialità mediche, tecniche e organizzative, ma del tutto inaspettatamente ci fu chiesto dalle autorità governative di non interferire con le normali attività del paese.

Chiunque avrebbe detto di primo acchitto che sembrava una stupida incoerenza, ma con gli anni e l’esperienza osservando con occhi diversi tutta la situazione mi sono reso conto che in quel loro atteggiamento apparentemente arrogante esisteva una logica che nella mia presunzione non ero stato in grado di capire.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

sicuramente... e infatti nonostante tutto continuiamo a fare quello che stiamo facendo non per le autorità, ma per la gente che ha bisogno... il pensiero che puoi "salvare" una donna che sta morendo di parto e poter aiutare un bimbo che sta male ti da la carica per suerare tutte le difficoltà e le per noi assurde imposizioni....

Re: Aiuti all'Eritrea

e allora spiegaci questa logica...
che hanno le scrivanie troppo grandi?

Re: Aiuti all'Eritrea

COLPA DEL REGIME, COLPA DELLE INGERENZE INTERNAZIONALI, COLPA DEL PASSATO, COLPA, COLPA, COLPA,COLPA NOSTRA.
***** RIMANE IL FATTO CHE IN ERITREA SI MUORE PUNTO E BASTA.
CARO SIG. STEFANO RIFLETTA.
IN ERITREA SI MUORE E LA COLPA E DI?

Re: Aiuti all'Eritrea

Tulipano Daniela ha solo accennato al problema delle scrivanie e per quello che sembra si tratta di un problema di mancato coordinamento o se si vuole di un intoppo burocratico.

Questo ha forse qualche rilevanza nel ben più complesso argomento Aiuti all'Eritrea?

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

David scrivere in maiuscolo equivale a gridare ed è universalmente considerato inaccettabile nel web.

Inoltre i suoi argomenti sono ancora una volta irrispettosi e violano le poche e semplici regole del forum.

La invito a non riproporsi una terza volta in questi termini, ma di aprire o prendere parte a una discussione rispettosa delle premesse del forum.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

GRIDARE CERTO CHE VOGLIO GRIDARE
lei che e piu informato di mè mi dica cosa deve succedere ho dovrà succedere perche cambi qualcosa in eritrea, lei stesso dice che la situazione non è bella, fino a quando il popolo dovrà attendere che la situazione cambi? quando sarà possibile tornare a vivere degnamente e dare un futuro ai nostri figli in eritrea. Che intenzioni ha il governo per migliorare?
Quanto pensa che resisterà il popolo eritreo in questa situazione???????

Re: Aiuti all'Eritrea

David il popolo in Eritrea non attende passivamente che qualcosa cambi, ma combatte tutti i giorni affinché le cose cambino essendo consapevole che il futuro della nazione dipende solo dalle energie che sarà ancora una volta in grado di profondere.

Da che parte sia il nemico lo sanno tutti benissimo in Eritrea e tutti guardano con preoccupazione all’escalation di violenze e prevaricazioni messe in atto in tutto il mondo proprio da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole internazionali e rendere al paese il suo diritto alla tranquillità e alla autodeterminazione.

In Eritrea il governo è considerato da tutti l’unico baluardo contro i ripetuti tentativi di far sparire nuovamente l’Eritrea dalle cartine geografiche a favore di quelle potenze che hanno interesse in tutto tranne che nel destino della gente.

Basta guardare Gibuti, Etiopia, Somalia, Sudan e poco oltre Ciad e Kenia per rendersi conto di quanto l’Eritrea sia ancora riuscita, grazie alla oculata gestione governativa, a salvaguardare la sua dignità di popolo e speranza di un futuro migliore.

I prezzi aumentano e le risorse scarseggiano solo grazie alle manovre speculative dei grandi investitori internazionali che per meri motivi di interesse stritolano le economie di interi paesi, e non per cattiva volontà di chi trovandosi al potere ha la responsabilità di fronteggiare questa emergenza globale che sta mettendo in ginocchio economie ben più solide di quella eritrea.

Il piccolo contributo offerto da Eritrea Eritrea è proprio quello di seguire con costanza ogni piccolo passo avanti e ogni strategia adottata dal paese per contrastare le enormi difficoltà contingenti, sparare a zero senza neanche prenderne in considerazione i contenuti potrà servire per sfogare rancori personali, ma non aiuta la discussione e il dialogo.

Cosa deve accadere affinchè la situazione in Eritrea si possa avviare alla normalità?

Questo è ben noto a tutti ed è un percorso legale che passa attraverso la liberazione dei territori attualmente occupati illegalmente dalle truppe etiopiche, pieno rispetto del verdetto della Commissione Confini e normalizzazione dei rapporti con l'Etiopia seguita dalla riapertura delle frontiere.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Questo è ben noto a tutti ed è un percorso legale che passa attraverso la liberazione dei territori attualmente occupati illegalmente dalle truppe etiopiche, pieno rispetto del verdetto della Commissione Confini e normalizzazione dei rapporti con l'Etiopia seguita dalla riapertura delle frontiere. Riaperto i confini con chi dialoghi se sei circondato da paesi non propriamente amici. dove recuperi le risorse per stabilizare economicamente il paese? e noto che in eritrea non vi siano risorse minerarie rillevanti, ma ha una risorsa ben forte che e la logistica.Con chi etauri un patto economico?

Re: Aiuti all'Eritrea

David in Eritrea vi sono risorse minerarie estremamente rilevanti.

La invito a leggere i rapporti delle compagnie minerarie straniere che lavorando in partenariato con il governo eritreo hanno gia da tempo completato le esplorazioni preliminari, stabilito le potenzialità dei vari filoni e giacimenti, e gia concordato piani pluriennali di estrazione.

Con l'occasione sottolineo che il governo eritreo a tutela della salute pubblica ha preteso il rispetto da parte delle compagnie minerarie di severissime regole di tutela ambientale legate all'uso di prodotti estremamente tossici necessari per la separazione dei metalli dalle scorie.

In questo caso le solite fonti di notizie false hanno addirittura precorso i tempi asserendo che il presidente starebbe gia accumulando lingotti d'oro per uso personale...peccato che le prime estrazioni inizieranno nel 2009.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

A parer mio, di questo popolo che segue con entusiasmo ed ardore il governo non ce n'è traccia.
L'impressione che mi ha fatto la gente quando ho visitato le città eritree è stata di un popolo rassegnato e senza più sogni e desideri. Persone abituate alla vita di tutti i giorni (pascolare il bestiame, coltivare la terra, fare le faccende domestiche) senza avere il desiderio di osare qualcosa di nuovo, senza avere il desiderio di desiderare. Tutt'altro quindi che un popolo attivo e speranzoso, fiducioso nel proprio futuro e contento di come è amministrato il proprio Stato. Certo, solo mie impressioni, ma queste sono anche le impressioni di tanti che sono scesi come me. E la domanda più frequente rivolta agli occidentali è "Come è l'Eritrea? Come è Asmara?" La risposta, di obbligatoria cortesia è "Bella, molto bella".
Poi, quando ti guardano negli occhi, capisci che quella domanda non era il classico convenevole a cui siamo abituati noi. Capisci che quella domanda sottointende un significato profondo "Dimmi come vedi l'Eritrea tu, adesso" E allora ti rendi conto che il tuo "Bella, molto bella" è totalmente inappropriato e fuori luogo. Loro si aspettano una risposta sincera e motivata. E allora che dici? L'unica cosa vera che puoi dire senza mentire è che la gente è molto bella, che gli Eritrei sono un popolo bello. Basta. Ed è lì che tu capisci che quella risposta che tu hai dato è esattamente quello che anche la gente di là pensa. Gente, che molto difficilmente accetta lo stato attuale delle cose; gente fiera come notoriamente sono gli Eritrei; ma persone che, dopo l'entusiasmo per l'indipendenza e la delusione per uno stato di cose che non migliora ma anzi scende sempre più (e questo lo dicono i principali indicatori socio-economici comparati per unità di tempo) si rendono conto di quanto stanno vivendo.
Io certo non ho parlato con ministri o alti funzionari governativi. Io ho parlato con la gente comune, quella che si incontra per le strade.
E quel che è peggio è che questo sentimento da me descritto, lo si ritrova molto nei giovani, in coloro che dovrebbero essere il motore per la futura Eritrea.

Re: Aiuti all'Eritrea

Se posso dire la mia Stefano, e spero di sì, i problemi in Eritrea ci sono, sono grandi e anche a livello politico non possiamo dire che vada tutto bene. Ognuno di noi ha le sue preferenze, ognuno può credere in quello che vuole, però a me personalmente non sembra gisuto nascondersi dietro alla questione confini per non affrontare e cercare di nascondere i problemi interni... non si può dire che in un paese dove non c'è libertà di stampa, dove non c'è opposizione politica, dove non c'è una costituzione il sistema politico va bene... il malcontento lo senti dalla gente che vive giù... certo lo sentirai da poche persone perchè non sono molte quelle che esprimono i propri giudizi perchè hanno paura solo di pronunciare la parola governo ma in un modo o nell'altro te lo fanno capire... gli anziani sono delusi hanno lottato anni e anni ma per che cosa? i giovani hanno come unica speranza quella di scappare, perchè il pensiero di fare una vita di militare non è molto allettante.. e come dagli torto... che prospettive hanno?

Re: Aiuti all'Eritrea

Ramanendo così la situazione...direi nessuna prospettiva Daniela.
Sarebbe interessante capire quale è la strada che intende seguire il governo. Avevo sentito di un documento emanato negli anni 90 in cui si cercava di tracciare un po' il percorso del proprio sviluppo. Spero che ne siano stati fatti altri (perché un documento programmatico va aggiornato almento di anno in anno). Che voi sappiate, a parte il sito del Ministero dell'informazione e del Ministero dell'educazione c'è qualcos'altro che fornisca dati socio economici ? Perché vedete, quando l'UNICEF dice che i morti di malaria sono diminuiti di molto allora si accetta il dato; poi quando il UNDP o UNHRC dicono che l'Eritrea è agli ultimi posti del mondo, allora sono dati inattendibili. Strano no??

Re: Aiuti all'Eritrea

infatti.. Patience sono della tua opinione ma vorrei che mi risondesse Stefano a questa domanda... e ne aggiungo un'altra... Tu Stefano vivresti volentieri una situazione così? ti sostituiresti a un ragga Eritreo?

Re: Aiuti all'Eritrea

Per l'altra domanda Patience non so dove si possono recuperare dquesti dati.. devo dire che da questo lato sono un pò "ignorante" nel senso che non mi sono mai informata... mi sono sempre "basata" quello che ho visto...

Re: Aiuti all'Eritrea

Daniela e Patience a queste vostre ultime domande sarebbe meglio rispondesse qualche eritreo, magari qualche giovane della vostra età.

Il forum serve per scambiarsi idee e opinioni e in questo specifico caso la mia opinione conta poco.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Già fatto.. ho parlato con tanti giovani della mia età, e non sono molto contenti della situazione politica che c'è.. chiedevo a te perchè continui a difendere certe posizioni e volevo vedere che motivazioni mi davi... ma il fatto che hai sviato la risposta beh....

Re: Aiuti all'Eritrea

allora facciamo un invito a qualche giovane eritreo che ci possa dare il suo punto di vista

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience... non serve... sappiamo già cosa direbbero... ho alcuni amici eritrei che vivono qui, quando ci ritroviamo a parlare di Eritrea, pur avendo giù i loro affetti, mi dicono che giù non tornerebero più che qui nonostante le difficoltà possono avere una vita, un lavoro una famiglia....

Re: Aiuti all'Eritrea

Stessa cosa vale per le persone che conosco io. I loro racconti su ciò che hanno vissuto quando erano giù sono tristi e a volte raccapriccianti. Non si spiegherebbe, daltronde, come mai ottengono quasi tutti asilo politico.

Re: Aiuti all'Eritrea

Daniela non ho voluto evitare di dare una risposta, ma solo lasciare spazio a chi con molto più diritto può controbattere le vostre affermazioni.

L'Eritrea non ha bisogno di avvocati d'ufficio e per parte mia con il mio modesto lavoro informatico mi propongo solo di offrire spunti di riflessione.

Non è mio interesse fare del proselitismo o pretendere di imporre il mio punto di vista.

Come gia detto l'Eritrea in questo periodo è sottoposta a un intenso attacco mediatico che si fonda proprio sulla propalazione di notizie apparentemente vere aventi lo scopo di alimentare discredito nei confronti delle autorità governative.

La tattica è quella di creare le condizioni mediatiche adatte a far ritenere eventuali interventi di potenze esterne come giustificabili e auspicabili.

Un esempio recente è quello della Somalia dove un accurato programma di manipolazione delle informazioni ha fatto ritenere l'intervento improvvido e assolutamente illegale dell'Etiopoia come il male minore.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

non sono i media che mi hanno detto queste cose ma delle persone!!!!

Re: Aiuti all'Eritrea

Anche io ho un po' di persone ( e non media) con cui ho parlato...poi racconterò alcuni episodi che mi hanno riferito.

L'attacco mediatico centra poco nel nostro caso: credo che nessuno di noi si basi sulle notizie dei giornali per scrivere qua sopra; altrimenti non avremmo tanto ardore nell'esprimere le nostre idee.

Re: Aiuti all'Eritrea

Se andate al mercato nelle vostre città sentirete parlare incessantemente di tutte le cose che in Italia vanno male, chiunque ha qualcosa di cui lamentarsi, il lamento è il pane quotidiano del popolo.

Non c'è governo che vada bene e ogni italiano a parole saprebbe allenare la nazionale di calcio, sistemare la sanità, risolvere la cronica mancanza di lavoro e la fame nel mondo.

In Eritrea le cose vanno realmente molto male, non come da noi, ma chi ha deciso di dedicarsi a programmi di cooperazione con quel paese non dovrebbe lasciarsi coinvolgere in questioni troppo complesse per essere comprese in breve tempo, e dovrebbe volare molto più in alto lontano da schieramenti e prese di posizione oltransiste che sono materia per politicanti.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Come già detto l'orgoglio e la fierezza del popolo eritreo è cosa risaputa. Se vai al mercato o in un luogo pubblico di Asmara nessuno parla male del Paese o di chi lo sta amministrando! Anche perché nel giro di 10 minuti verrebbe prelevato e portato in prigione perché una spia o un oppositore della libertà (in realtà stava semplicemente esprimendo il suo parere!!).

Chi fa cooperazione, ha come base preliminare da cui partire la conoscenza del luogo e della gente che va ad aiutare! Prima di tutto bisogna capire quali sono i bisogni e quelle che potrebbero essere le modalità di intervento. Per far questo non si va ad ascoltare le chiacchiere al mercato: si parla con le persone nelle poprie case, con gli operatori presenti sul luogo e con le istituzioni.
E' qui che saltano fuori le vere necessità, che la gente (a porte rigorosamente chiuse) PARLA.

Re: Aiuti all'Eritrea

Concordo pienamente con te Patience.. il malcontento della gente non lo senti al mercato o neibar... perchè lì è imposibile che ci sia qualcuno che parla perchè ha paura delle spie... ha paura di esser arrestato per aver espresso la proprio opinione... però poi quando apprfondisci i discorsi, quando la gente inizia a "fidarsi" beh allora lì capisci che sono ben pochi quelli che sostengono il governo...

Re: Aiuti all'Eritrea

ho una richiesta... Qualcuno di voi conosce qualcuno, o qualche ditta che ci possa aiutare a recuperare pasta e riso non dico gratuitamente ma ad un buon prezzo per poterli mettere nei container da inviare in Eritrea?

Re: Aiuti all'Eritrea

guarda, io ho sentito che alcune ditte "svendono" alcuni loro articoli perché magari hanno delle imperfezioni negli imballaggi. Avevo particolarmente sentito della Bauli, tu vai a Verona e ti comperi i panettoni a minor prezzo perché jhanno delle imperfezioni. Bisognerebbe sentire se anche Barilla, De cecco, Voiello o qualcosa del genere fa lo stesso.

Re: Aiuti all'Eritrea

Due o tre ani fa avevo provato a contattare la barilla ma non ho avuto nessuna risposta... se non hai qualcuno che ti "canalizza" è difficile...

Re: Aiuti all'Eritrea

Notizie recenti dicono che la situazione in Eritrea è peggiorata. Soprattutto dal punto di vista alimentare. Si dice che si può parlare di vera e propria carestia, che le persone soffrono drammaticamente la fame. Qualcuno ha notizie maggiori?

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience non potrebbe circostanziare le informazioni in suo possesso rendendo noto per esempio chi le ha diffuse e cosa riferiscono esattamente?

Il mio suggerimento ha solamente lo scopo di prevenire possibili malevole interpretazioni secondo le quali si potrebbe ipotizzare una gratuita diffusione di notizie non comprovabili al solo scopo di diffondere insicurezza e preoccupazione.

Secondo le mie informazioni quest'anno le piogge sono state sufficenti e tutto lascia prevedere un raccolto normale; cosa le fa credere che l'Eritrea sia addirittura a rischio carestia?

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

infatti ho chiesto maggiori informazioni al riguardo.

La situazione di crisi sarebbe generalizzata in tutto il paese.

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience mettiamola in questi termini, il suo post è O.T. perchè non ha nulla a che vedere con gli "Aiuti all'Eritrea", non propone un argomento di discussione, è capzioso nella sua formulazione e propone un problema inesistente con intenti poco chiari.

Per i suoi futuri interventi la invito a tenere in maggior considerazione chi poi è costretto a leggerli, rispettandone la sensibilità e l'intelligenza.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Il mio intervento non è per nulla O. T. perché gli aiuti presuppongono delle carenze, ed è proprio di queste carenze che io sto parlando.

Secondariamente ho usato sempre verbi al tempo condizionale ed avverbi che presuppongono una possibilità e non affermano una certezza.

Terzo ho semplicemente chiesto se qualcuo ha notizie più precise al riguaro.

Concludo invitanto a rileggere i miei interventi. Grzie.

Re: Aiuti all'Eritrea

Patience ho voluto seguire il suo consiglio e ho riletto il suo post.

Il testo è: "Notizie recenti dicono che la situazione in Eritrea è peggiorata. Soprattutto dal punto di vista alimentare. Si dice che si può parlare di vera e propria carestia, che le persone soffrono drammaticamente la fame".

Lei è sicuro di conoscere il condizionale?

Nel suo primo intervento su "Aiuti all'Eritrea", rivolgendosi a Franco, afferma "Come dici giustamente tu la situazione in Eritrea è pessima e paeggiora di mese in mese".

Gia quell'intervento "non proponeva un argomento di discussione, era capzioso nella sua formulazione e proponeva un problema inesistente con intenti poco chiari", ma almeno non era O.T. per via della frase "Anche noi stiamo pensando a qualcosa da mandare a quella povera gente".

In quel caso ho voluto essere tollerante nella speranza che la discussione potesse diventare interessante, ma il seguito ha poi dimostrato che sbagliavo.

Questa volta lei ha fatto ancora di peggio proponendo inaccettabili e gratuite illazioni per di più del tutto slegate dall'argomento in discussione.

Le ricordo che lo scopo di questo forum è quello di discutere argomenti concreti di politica, economia e attualità; lasci perdere termini come "si dice" o "sembrerebbe" e proponga un tema coerente intorno al quale si possa animare un serio contraddittorio.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Un caro saluto a tutti,
abbiamo creato da poco un'associazione umanitaria per gli aiuti all'infanzia e vorremmo creare il primo progetto interazionale in Eritrea. Qualcuno di voi può indicarci un primo contatto sul posto?
Grazie,
staff Andersen
www.andersen-onlus.org


Website: http://www.andersen-onlus.org

Re: Aiuti all'Eritrea

Scusate il copia incolla, ma lo credo necessario.

18/02/2009 - 12:12 - ERITREA: P.PAOLI (MISSIONARIO), IL 6 MARZO SARANNO ESPULSE TRE VOLONTARIE ITALIANE


Il 6 marzo saranno “mandate via” dall’Eritrea tre volontarie italiane. È quanto denuncia al settimanale della diocesi di Trento (Vita Trentina) padre Flavio Paoli, missionario trentino espulso senza motivo, a metà novembre, da Asmara dove lavorava da 14 anni. Padre Paoli ha tentato di rientrare in Eritrea il 30 dicembre con visto turistico, illudendosi, una volta dentro, di restare; invece, sabato scorso ha dovuto andarsene. Il 6 marzo, dice il missionario, verranno espulse tre volontarie italiane, due dottoresse e un’operatrice sanitaria (i nomi non vengono riportati per motivi di sicurezza, ndr), appartenenti all’Associazione missionaria internazionale (Ami). “Siamo senza prospettive – raccontavano le tre volontarie qualche mese fa al giornale diocesano, durante un incontro a Digsa per un reportage dall’Africa – siamo senza medicine, senza la possibilità di farne arrivare altre. La gente è abbandonata a se stessa, punita da un governo che ha deciso che il nostro ospedale può chiudere”. L’ospedale, inaugurato nel 1995, ha sede a Digsa ed “è frutto – spiega Maffeis – di un progetto socio-sanitario richiesto dalla diocesi di Asmara. Lo stesso anno, il governo proclamava che la Chiesa non deve gestire beni materiali. La guerra del 1998 con l’Etiopia ha frenato le mire governative, ma nel 2005 sono ripresi i controlli, gli inventari, l’invito agli stranieri ad andarsene”.
“Verrebbe da andarsene altrove – ammette padre Flavio Paoli –. Cerco invece di resistere con i denti perché so che l’opera educativa avviata nel Paese in questi anni non è ancora in grado di camminare da sola”. A pesare, secondo il missionario trentino, è anche la situazione della popolazione: “Il Governo sta affamando il Paese ormai si compera qualunque cosa soltanto con la tessera. Ogni movimento, da una località all’altra, è impossibile”. Sono almeno 18 i religiosi espulsi dall’Eritrea nell’ultimo anno. Oltre a loro anche volontari e operatori umanitari. Le prossime espulse, le tre volontarie dell’Ami, hanno in terapia 130 malati di Aids: “Conseguenza della guerra con l’Etiopia – dicono – che ha introdotto il virus nel Paese”. L’ospedale di Digsa è l’unico riferimento sanitario per la popolazione dai 13 villaggi del circondario: dalla medicina di base alla maternità, dalla chirurgia all’assistenza di bambini portatori di handicap. “Siamo un fiore di campo – raccontavano qualche mese fa al settimanale della diocesi di Trento – potremmo crescere come un grande albero, come anche bruciare sotto il sole di domani...”. Tra una quindicina di giorni, commenta Maffeis, “nel silenzio assoluto dell’Ambasciata e del Parlamento italiano, saranno costrette a tornarsene a casa”.

Re: Aiuti all'Eritrea

Marco Moretti oltre a non rispettare le regole il suo intervento è anche postato nel 3d sbagliato poichè tratta di missionari e non genericamente di aiuti all'Eritrea.

La discussione prosegue su "Missionari".

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

veramente qui l'errore lo fa lei, in quanto gli espellendi in questione non sono religiosi.

Re: Aiuti all'Eritrea

Marco Moretti lei cita:..."Il 6 marzo, dice il missionario, verranno espulse tre volontarie italiane, due dottoresse e un’operatrice sanitaria (i nomi non vengono riportati per motivi di sicurezza, ndr), appartenenti all’Associazione missionaria internazionale (Ami)".

Non le pare sufficentemente chiaro che la protesta è scritta da un missionario e si riferisce a missionari?

Che questi missionari siano religiosi o laici le sembra faccia differenza?

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

mi pare di assistere ad una scena di persone frustrate che cercano inutilmente di convincere i lettori di questo forum a vedere il negativo impresso nella loro mente e che non corrisponde nella realtà dell'Eritrea.
Derres Araia

Re: Aiuti all'Eritrea

Rispondendo a Derres dico che io ho solamente riportato un articolo.

Al signor Pettini dico che probabilmente di Chiesa ne sa ben poco se mi equipara laici e religiosi perché missionari. Forse dobbiamo fare una distinzione fra missionario laico, missionario religioso, laico non missionario e religioso non missionario? Si è perso?

Re: Aiuti all'Eritrea

Marco Moretti se lei ha ritenuto utile riportare l’articolo se ne deduce che ne condivide i contenuti e quindi è da ritenersi corretto inviare la risposta a lei.

Quanto alla questione dei missionari avrebbe dovuto capire da tempo che in Eritrea non fa alcuna differenza se questi siano laici o religiosi poiché dal punto di vista legale tutti sono considerati lavoratori temporanei a eccezione di quelli che nel tempo sono stati naturalizzati eritrei.

Ogni tentativo di cercare di dimostrare che vi sia un particolare accanimento nei confronti dei religiosi si infrange inesorabilmente contro l’evidenza di una legge chiara e preavvisata da anni che non fa distinzioni sociali, etniche o religiose.

Il fenomeno delle cosiddette espulsioni indiscriminate semplicemente non esiste e viene spesso proposto in assoluta malafede al solo scopo di gettare ombre sull’operato di un governo descritto come vessatorio, ma che viceversa agisce solo in forza di ben precisi e conosciuti regolamenti.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Primo: vorrei chiedere quali altre espulsioni si sono verificate in questi ultimi anni se non quelle di religiosi stranieri.

Secondo: vorrei far presente che in Eritea NON esiste un corpus normativo scritto. Le decisioni vengono prese giorno per giorno dai funzionari che prendono istruzioni dal potere esecutivo. Quindi chiedo: quali sono i ben precisi regolamenti in questione?

Terzo: E' emblematico fare visita alle decine di strutture costruite dai religiosi e dalle organizzazioni non governative in Eritrea che nel tempo sono state confiscate: la stragrande magioranza sono state chiuse e le poche che funzionano vengono tenute in condizioni incomparabili rispetto al precedente "spendore". Ci sarebbe da chiedersi come mai di decine di ONG e onlus che lavoravano nel Paese ne è rimasta solo uno, e pure la Croce Rossa internazionale ha rinunciato a portare avanti le attività nel Paese.

Quarto: Sarebbe utile rimarcare il fatto che coloro che sono espulsi sono persone. E come tali, oltre ad aver lavoato per anni nel Paese, hanno stretto legami di amicizia ed affetto con i locali. Prima di cacciare via una persona dopo che per anni gli si è rinnovato il permesso per stare nel Paese dandogli il ben servito e troncando i rapporti di fiducia ed amicizia che egli ha stretto con i locali, bisognerebbe pensarci due volte.

Quinto: Va sottolineata la vigliaccheria del governo eritreo che fa passare come suoi progetti di sviluppo sanitario e sociale quando questi sono stati finanziati proprio dalla gente che è mandata a casa (es. scuole di Padre Flavio) o dai governi che si descrivono come avversi e collusi con l'America. Uno Stato che non ha nessuna risorsa al suo interno, che deve pregare Dio che gli mandi la pioggia, che ha chiuso qualsiasi rapporto commerciale con l'esterno sarebbe già bello e morto se non ci fosse qualcuno che vedendo la gente in ginocchio cerca tutti i sistemi legali o meno per dare un aiuto. Altro che governo amato dalla sua gente.

Re: Aiuti all'Eritrea

Marco Moretti

Primo: Come le ho ripetuto innumerevoli volte in Eritrea non si è verificata alcuna espulsione ne di religiosi ne di laici. Inoltre lei afferma “…veramente qui l'errore lo fa lei, in quanto gli espellendi in questione non sono religiosi” dimostrando di aver ben compreso che non si parla di soli religiosi.

Secondo: In Eritrea esiste un ben preciso Corpus Normativo che regola i rapporti di cooperazione e i tempi di permanenza nel paese. Se lei non lo conosce può recarsi presso l’ambasciata eritrea di Roma o presso il consolato di Milano e prendere visione del regolamento.

Terzo e Quarto: Queste sono sue opinioni personali e non le commento.

Quinto: Il governo eritreo non fa affatto passare per suoi i progetti sanitari realizzati da altri e questo è dimostrato dal viaggio che sta compiendo in Italia dal ministro eritreo della sanità proprio per ringraziare tutte le autorità locali e regionali che hanno offerto la loro preziosa e sensibile collaborazione. Bella differenza con lo stato Italiano che come tale e per evidenti ragioni di sudditanza nei confronti della uscente amministrazione Usa, ha scelto un profilo molto più basso.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Cerchiamo di non nasconderci dientro un dito.

I regolamenti scritti sulla carta che come dice lei sono consultabili presso le ambasciate in Italia vengono applicati a fisarmonica in eritrea dal potere esecutivo. E non potrebbe essere diversamente visto che non esiste un potere giudiziario forte ed indipendente.

Per quanto riguarda i ringraziamenti dei vari ministri la sfido a citarmi un esempio di un articolo scritto sul giornale eritreo o un servizio detto ad EriTV in cui si dice come i soldi usati per le diverse costruzioni siano di provenienza estera. Il governo, diversamente, si pavoneggia con i propri cittadini quando invece dovrebbe dire chi da che cosa.

Re: Aiuti all'Eritrea

Marco Moretti la applicazione del regolamento sull’immigrazione è di competenza del ministero del lavoro, il potere esecutivo e quello giudiziario non c’entrano nulla.

Le collaborazioni soprattutto nel campo medico dove gli operatori sono palesemente stranieri non possono certamente offrirsi al tipo di speculazioni a cui allude lei; mentre per quanto riguarda le opere realizzate con fondi esteri potrà facilmente costatare che recano tutte apposite targhe indicanti con chiarezza la provenienza dei fondi.

Stefano Pettini

Re: Aiuti all'Eritrea

Il ministero del lavoro è un organo del governo che è il potere esecutivo. Quindi non capisco la sua obiezione.

Delle targhe che lei cita io non le ho viste, ma non posso negarne l'esistenza.
Il problema da me sollevato è però differente: ovvero che gli organi di "informazione" a più ampia diffusione (tv e giornali) non riportano mai la fonte dei finanziamenti e non si ringrazia quasi mai chi ha reso possibile le varie opere costruite. E' sempre e solo il governo che costruisce, compie opere per il bene del popolo
D'altronde, credo che sia inutile sottolineare che questo comportamento è tipico della propaganda di regime.

Re: Aiuti all'Eritrea

in Eritrea è in atto un programma macro economico in tuttti i settori: Sanitari, istruzioni, infrastrutture, agricoltura, pesca..ecc.ecc.,iniziati già da diversi anni ed è coinvolta tutta la popolazione eritrea ed il governo eritreo, per uscire fuori dagli aiuti. Questo modo di lavorare è nuovo in Africa e ovviamente preoccupa i falsi paladini dei diseredati ed i falsi predicatori.
I risultati sono davanti ai nostri occhi. Gli eritrei sono consapevoli e determinati di superare la fase di crisi attuale. Ci sono i presupposti per superare.
Siamo piuttosto preoccupati sulla crisi in atto in Europa e negli USA.
Derres Araia

Re: Aiuti all'Eritrea

Rispondo con un po' di ritardo al Sig.Meretti, e di
ciò chiedo venia.
Se Lei, sig. Meretti, sapesse leggere il tigrignà,
la inviterei, la prossima volta che va a trascorrere
le vacanze in Eritrea, a leggere la grande insegna
posta all'ospedale di Haz Haz. E non avrebbe molta
strada da fare perchè si trova nel rione Amba Galliano. Questo è un solo esempio, ma ne potrei proporre a iosa!
Intendiamoci! E' per me un incommensurabile piacere
che andiate a fare del turismo, portando valuta pregiata, ma non trovo onesto che vengano fatte
certe considerazioni senza buona cognizione.
Cordiali saluti.
Walter

Re: Aiuti all'Eritrea

Ho letto con particolare attenzione gli scambi di opinioni sul tema in questione e devo semplicemente dire che se esiste, come esiste, una normativa di legge che regola la permanenza di volontari nei vari settori dell'economia eritrea dove piu' e' sentita la necessita' di interventi mirati, perche' meravigliarsi tanto se alla scadenza del permesso questo non viene piu' rinnovato? Sono le varie ONG che devono attivarsi per tempo a richiedere sostituzioni alternative o quant'altro. Ripeto se la legge esiste e' addirittura quanto meno disdicevole cercare forzature imbarazzanti con esiti disastrosi. Anche e soprattutto quando si fanno opere di bene si deve agire sempre con umilta' e rispetto delle regole.
Buon proseguimento
Antonio

Re: Aiuti all'Eritrea

Castaldo,se lei allargasse un po' gli orizzonti, scoprirebbe che, per esempio, nessuno osa più scrivere nulla in tigrino contro il regime perché altrimenti finisce in carcere. E mi sa che in Eritrea a fare le vacanze ci va lei

Re: Aiuti all'Eritrea

Sig. Vilvani,
si presentava soltanto l'inderogabile necessità di
dimostrare che non aveva capito: infatti, la Sua
risposta ha dimostrato ciò e, considerando che i
battibecchi, non costruttivi, non fanno parte del
mio essere, La prego di considerarmi...defunto.
Vorra dire che, per far condicio, la corsidererò
decesso. Per fortuna, molti sanno leggere tra le
righe...e capiranno.
Addio, sig. Vilvani!