Eritrea Eritrea
Riprendo da qui la discussione interrotta sul topic Igad perchè O.T. riproponendo un estratto dell'articolo "Opposizione o alto tradimento":
"Quello che è successo in Eritrea nel periodo che va fra le fasi finali dell'ultima guerra con l'Etiopia e l'emissione del verdetto della Commissione Confini è stato senza mezzi termini un tentativo di colpo di stato che, seppur condotto in maniera incruenta e mascherato da azione pseudo progressista per una Eritrea più moderna e democratica, in realtà era stato ben orchestrato e appoggiato da forze esterne miranti non al benessere del paese, ma al rovesciamento del governo legittimo ritenuto troppo intransigente.
Il tentativo, che fu portato avanti da una compagine governativa minoritaria eritrea che aveva ceduto alle lusinghe e alle promesse di agenti esterni al paese vicini agli interessi del governo etiopico, si concluse come è noto con l'arresto dei maggiori responsabili del tentativo di sovvertimento delle istituzioni, la soppressione di alcuni dicasteri e un riassetto generale del governo.
Gli eritrei, pur provati dalla incredibile efferatezza di un gesto così inaspettato e portato avanti da personaggi che godevano di pubblica stima per il loro valore nella guerra di liberazione, per la loro personalità e l’importanza dell’incarico rivestito, trovarono la capacità di reagire anche a quel tradimento, traendone anzi nuova forza e volontà di coesione con i suoi legittimi rappresentanti governativi.
In conclusione se è vero che una legittima opposizione politica si porta avanti con precisi programmi che tengano conto delle priorità del paese e con la garanzia che non esistano pericoli imminenti che ne pongano a rischio l’integrità e l’indipendenza, è altrettanto vero che agire in modo contrario agli interessi e principi fondamentali del paese, come l’indipendenza del paese o l’integrità del governo, in un momento di emergenza nazionale e con attività tese al sovvertimento delle istituzioni non si può definire opposizione, ma deve essere chiamato con il suo vero nome, alto tradimento."
Stefano Pettini
Riguardo a quello che hai scritto potrei commentare dicendoti che l'emmergenza nazionale che giustifica l'assenza di opposizione politica deve prima o poi fini. Diversamente il continuare a proibire la presenza di una legittima opposizione denota la presenza di un regime dittatoriale e l'assenza di libertà di espressione. Questo è lo stato di cose in cui versa attualmente l'Eritrea come denunciato più volte dai molti osservatori internazionali di vari Paesi.
A riguardo della cosiddetta opposizione ti invito a rileggere questo stralcio dall’articolo “Opposizione o alto tradimento”:
“…Nel corso di una visita di stato non a caso il presidente Isaias ha affermato, in riferimento a illazioni secondo le quali nel paese esistessero movimenti di contestazione al suo operato o a quello del suo governo, che in Eritrea non esiste opposizione politica.
I cosiddetti oppositori eritrei e i loro amici e sostenitori infatti vivono all’estero da dove, beneficiando di non mai chiariti appoggi, lanciano proclami e diffondono scientemente la falsa immagine di un paese governato da un regime dittatoriale, salvo poi riunirsi, come accaduto di recente, ad Addis Abeba a dimostrazione della reale natura dei loro propositi.
Questi sedicenti oppositori e quelli che a vario titolo li sostengono, non hanno mai presentato un programma politico concreto, che fornisse delle possibili alternative a quello governativo ufficiale, ma si sono limitati solamente a imbastire un programma di demonizzazione del loro paese basato sul tentativo di dipingere l’Eritrea come un paese stritolato dalle spire di un governo assolutista che ha in spregio il suo stesso popolo, carpendo così con la falsità e l’inganno la buona fede di quanti hanno a cuore le problematiche connesse con la salvaguardia dei diritti umani.
Con questo non si intende negare che in Eritrea vi siano problemi pesanti come un servizio militare prolungato ed estenuante, carenze saltuarie di generi di prima necessità, salari bassi e una situazione di tensione e affaticamento che spinge alcuni a tentare la via dell’espatrio talvolta anche illegale, ma ciò non toglie che le cose vadano chiamate con il proprio nome e affrontate con onestà intellettuale…”
Stefano Pettini
Per quanto riguarda l'aspetto politico formulo la seguente domanda: Se domani un cittatino eritreo si presentasse con l'idea di voler fondare un'associazione politica, di qualsiasi orientamento si voglia e dichiaratamente non sovversiva; gli verrebbe concesso di realizzare tale associazione? Se sì in quali uffici bisogna presentarsi? Che tempistiche ci sono?
Grazie.
Rispondo al tuo quesito proponendoti la lettura di un passagio della National Charter:
"Quando diciamo partecipazione della gente, non vogliamo dire solamente il voto occasionale nelle elezioni. Piuttosto vogliamo dire che la gente dovrebbe partecipare a tutte le decisioni che toccano le loro vite e il loro paese, dall'inizio fino alla realizzazione delle idee.
Senza la partecipazione pubblica non ci può essere sviluppo; per la gente è vitale partecipare in tutte le fasi dei progetti di sviluppo, dalla progettazione all'esecuzione e alla valutazione.
Tuttavia la partecipazione non può essere efficace a meno che la gente non sia organizzata. Quindi la gente non solo dovrebbe avere diritto di riunirsi in organizzazioni, dovrebbe anche essere consigliata e aiutata a farlo."
Inutile dire che per arrivare alla applicazione di questi principi base sanciti successivamente anche dalla Costituzione, occorrano alcune precondizioni basilari: il ritiro delle truppe etiopiche dai territori sovrani eritrei, la piena accettazione del verdetto della Commissione Confini da parte del governo etiopico, la normalizzazione dei rapporti etiopico eritrei e la realizzazione delle strutture statali indispensabili all'avvio del processo democratico.
Da queste considerazioni si può dedurre che la responsabilità e i tempi della rimozione degli ostacoli maggiori posti sul cammino dell'emancipazione dell'Eritrea in materia di processo democratico ricadono sul consesso internazionale e non dipendono dalla volontà del governo eritreo.
Stefano Pettini
"Inutile dire che per arrivare alla applicazione di questi principi base sanciti successivamente anche dalla Costituzione, occorrano alcune precondizioni basilari: il ritiro delle truppe etiopiche dai territori sovrani eritrei, la piena accettazione del verdetto della Commissione Confini da parte del governo etiopico, la normalizzazione dei rapporti etiopico eritrei e la realizzazione delle strutture statali indispensabili all'avvio del processo democratico."
Perchè?
"...la responsabilità e i tempi della rimozione degli ostacoli ... ricadono sul consesso internazionale e non dipendono dalla volontà del governo eritreo."
Perchè?
come dice giustamente Fabian,
la minaccia più o meno forte e sentita di uno Stato rispetto ad un altro non giustifica l'empasse democratico. Ovvero non è razionale e logico che un Paese con problemi internazionali anche seri (come l'Eritrea con i propri confinanti) usi questa giustificazione per mantenere una situazione politica INTERNA (e non esterna) di assenza di libertà d'espressione.
E' un po' come dire che quando uno Stato minaccia più o meno velatamente di guerra un altro, quest'ultimo è autorizzato a stravolgere il sistema democratico su cui si fonda. Sarà invece compito dell'autorità di polizia verificare che le associazioni i partiti ecc ecc non abbiano come obiettivo il colpo di Stato.
Ma certo è impensabile vietare tutto a tutti.
Visto poi che i problemi con l'etiopia durano da 30 anni e non sembrano in risoluzione...dobbiamo pensare ad una mancanza di democrazia a tempo indeterminato? E i diritti del popolo eritreo che fine fanno?
Fabian la risposta alla tua prima domanda è contenuta nella citazione stessa, il popolo eritreo e il governo che lo rappresenta considerano il rispetto e l’integrità della sovranità territoriale nazionale priorità assoluta.
Nessun altro processo di formazione dell’apparato statale può essere iniziato se non in presenza di ampie garanzie a livello internazionale sul pieno rispetto di questi due punti.
La ragione invece per la quale la responsabilità di tale rispetto ricade sulla comunità internazionale è direttamente connessa con la accettazione da parte dell’Eritrea e dell’Etiopia di un meccanismo democratico di definizione delle controversie voluto e controfirmato come testimoni e garanti dalle autorità internazionali che ora sono chiamate a onorare gli impegni presi.
Il governo eritreo null’altro può se non sollecitare nei tempi e nei luoghi consentiti le parti interessate a ristabilire il rispetto della legge.
Vorrei invece ricordare a Patience che come gia detto non vi è alcuna “minaccia velata di guerra”, ma una conclamata invasione/occupazione di territori sovrani eritrei che se da un parte non degenera in guerra solo grazie al paziente rispetto del meccanismo democratico dimostrato dal governo eritreo, dall’altra questo non significa che l’emergenza nazionale non sia grave al punto da non consentire l’avvio di quei meccanismi democratici che in Eritrea non sono stati soppressi, ma semplicemente ancora mai istituiti.
Per concludere vorrei sottolineare che la questione dell’avvio dei processi democratici in Eritrea è il cavallo di battaglia di personaggi lontani dalla realtà del paese i quali con i loro richiami ai temi cari ai paesi occidentali come libertà, democrazia, diritti umani ecc. tentano di raccogliere consensi e simpatie.
In Eritrea il popolo è strettamente e saldamente legato al suo governo e al suo presidente con i quali condivide la lotta quotidiana per la difesa del territorio nazionale e la sua indipendenza, e le enormi difficoltà dovute al protrarsi della situazione di emergenza nazionale.
Stefano Pettini
ciao sono stato in eritrea e ci sono molti problemi bisogna aiutare la popolazione perche non ha piu cibo e medicine e molti bambini sono ammalati io lavoro per i centri di prima accoglienza e stiamo organizzando una spedizuione con le salesiani ma ci sono molti problemi perche il dittatore requisisce tutto
Sig. Franco l'argomento da lei proposto non ha nulla a che fare con "Opposizione o alto tradimento", se ha qualcosa da dire apra un nuovo Topic.
La invito anche a essere più preciso circa la sua esperienza in Eritrea e ai suoi pregetti, generalizzare non giova ne a lei ne alla discussione.
Le faccio anche presente che il sito Eritrea Eritrea e il relativo Forum sono letti prevalentemente da eritrei che hanno a cuore il loro paese e il loro governo, la prego quindi di evitare termini quali dittatore qui ritenuti offensivi.
Stefano Pettini
Il signor Stefano Pettini parla di ciò che non conosce.
Parla usando le frasi dei carnefici ma nessuno conosce quelle delle vittime perché, nel 2001, ai prigionieri, a questi grandi uomini, è stata tolta non solo la libertà ma anche la possibilità di spiegare le loro scelte, le loro idee.
Il signor Pettini non ha avuto modo di conoscere persone del livello di Petros Solomon o di Mesfin Hagos e si capisce. Si è accontentato delle parole degli uomini piccoli che hanno preso il potere nel 2001, gente che da anni sta imprigionando, umiliando un popolo che non lo merita.
Gli uomini al potere sono uomini piccoli e fortunati. Fortunati che in Etipia ci sia il dittatore come Meles e non Menghistu Alemariam.
Per il vecchio dittatore etiopico sarebbe stato un gioco da ragazzi fare un solo boccone dell'Eritrea degli uomini piccoli oggi al potere.
Diversi erano i tempi quando di fronte si trovava leoni come Mesfin Hagos, Petros Solomon o Durò.
Mi ripugna che gente come Stefano Pettini esprima giudizi su persone delle quali dovrebbe avere timore di pronunciare i nomi.
Lo stesso Sabat Efrem, amico di un tempo, a cui critico scelta di rimanere a fianco del dittatore, non si permetterebbe mai parlare come parla questo signore italiano, dei suoi vecchi compagni ma l'Eritrea vive tempi bui in cui c'è poco spazio per giudicare ciò che sia giusto e ciò che non lo sia.
Viva il popolo eritreo
Piermario Puliti
Quando ho conosciuto l’Eritrea la vicenda dei G15 era all’ordine del giorno e non si parlava d’altro.
Petros Solomon o di Mesfin Hagos non li ho mai conosciuti e ancora oggi posso dire di non averne visto neppure una foto; non li giudico, ne mai mi permetterei comunque di farlo, e credo che nessun altro dovrebbe farlo fino a quando non si terrà un processo popolare che metterà fine a questo lungo e doloroso capitolo della storia dell’Eritrea.
Come ho gia avuto modo di chiarire il mio approccio alla questione eritrea è da osservatore super partes e se a suo tempo in occasione del tentativo di sovvertire il governo di Isaias avesse prevalso la linea proposta dai cosiddetti G15 ne avrei preso atto come segno della volontà popolare.
Il popolo eritreo ha sempre dato dimostrazione di valore assoluto non facendosi piegare dal volere di nessuno che non avesse il suo pieno appoggio e le sue scelte qualunque esse siano non possono che essere pienamente rispettate.
Dal 2001 a oggi sono passati molti anni durante i quali non ho mai assistito ad alcun segno che possa dimostrare la disaffezione della gente eritrea nei confronti dell’attuale governo, cosi come non ho mai visto prese di posizione a favore dei G15 soprattutto in considerazione del fatto che la pericolosità delle loro scelte ha avuto nel tempo piena conferma come dimostrato dalla occupazione etiopica di territori sovrani eritrei e la occupazione della Somalia, ma ancora di più dall’increscioso atteggiamento delle democrazie occidentali.
Piermario Puliti divide gli eritrei in uomini piccoli e uomini valorosi per poi accusare me di faziosità; personalmente credo che ognuno abbia diritto a esprimere le proprie idee, ma non posso fare a meno di pensare che farlo attraverso gli attacchi personali sia un segnale della mancanza di argomenti e di scarso rispetto verso quelle degli altri.
Quanto alla affermazione riguardante la ragione della presunta fortuna di chi si trova attualmente al governo in Eritrea rispondo che non credo che i ripetuti successi che hanno portato alla liberazione dell’Eritrea siano dipesi esclusivamente dal valore di Petros Solomon, Mesfin Hagos o Durò, ognuno ha fatto la sua parte e la vittoria finale è il risultato dello sforzo collettivo che tutto il popolo eritreo ha saputo esprimere.
All’attuale governo va comunque l'innegabile merito di aver saputo difendere l'integrità della nazione e la sua indipendenza annientando i tentativi di invasione da parte della amministrazione di Melles perpetrati con l’appoggio di forze straniere e il concorso di forze interne al paese, e di aver evitato quindi all’Eritrea, grazie al totale appoggio popolare, la sorte toccata alla Somalia a causa delle sue indotte divisioni interne.
Stefano Pettini
Gli uomini al potere in Eritrea non sono certo degli originali.
Tutte le dittature degli ultimi decenni hanno accusato gli oppositori di essere dei traditori al servizio di qualche, non ben precisa, nazione ostile.
Niente di più semplice, anche perché non verificabile.
Quale nazione ostile ammetterebbe mai di aver avuto stretti legami con le vittime?
I generali cileni, argentini, paraguiani hanno imprigionato, torturato, ucciso innocenti dicendo che in fondo, si trattava solo di traditori al servizio di nazioni nemiche.
Sempre le stesse scuse, nessuna prova, nessun processo.
Rimangono i carnefici, le vittime innocenti, le loro famiglie e coloro che appoggiano le varie dittature rosse, nere ma sopprattutto grigie.
Uomini grigi come la loro materia celebrale.
Uomini grigi al servizio di altri uomini grigi. Rimangono le sofferenze delle vittime.
Si dirà che si tratto solo delle vittime della storia.
Tutte cazzate.
Ho contatti con molti eritrei in giro per il mondo e la pensano esattamente come me.
So di molti altri che in Eritrea hanno capito come sono andate veramente le cose.
Hanno solo paura, anche solo di pensarlo.
Li capisco.
Vivono in un paese che da anni ha chiuso qualsiasi forma di dissidio al potere assoluto del signor Isayas Afworky.
Nell'Eritrea di questi tristi giorni vivono bene solo coloro che hanno stretti rapporti con la dittatura, oltre agli stessi uomini della nomenclatura.
Per gli altri c'è solo la speranza della fuga.
Fortunatamente sono in molti che riescono a fuggire dall'inferno creato, fermamente voluto dal signor Isayas Afworky.
Lo stesso inferno testimoniato, nel forum, dal Signor Franco che ringrazio.
C'è bisogno di persone che raccontino la realtà eritrea ai tempi di Isayas.
Lunga vita all'Eritrea!
Piermario Puliti
Piermario Puliti espone le sue opinioni con una veemenza e una determinazione che non ammettono replica, ma la sua visione della realtà eritrea risulta evidentemente influenzata dalle sue personali esperienze e dalle amicizie strette nel paese piuttosto che ispirata da un qualche criterio di obbiettività.
Non condivido molte delle sue affermazioni soprattutto quando traccia improponibili paralleli fra gli orrori delle dittature sudamericane e le ben diverse dinamiche che hanno caratterizzato le azioni del governo eritreo che non ha certamente fatto ricorso alla mattanze necessarie a chi ha bisogno della violenza per impadronirsi del potere.
Il governo dell’Eritrea non ha assunto il potere con la violenza sostituendosi arbitrariamente a chi ne aveva il legittimo diritto, il governo eritreo ha difeso il suo legittimo diritto imprigionando elementi che attentavano alla sicurezza dello stato e alla sua stessa indipendenza.
Del ragionamento di Piermario Puliti trovo soprattutto contraddittorie le affermazioni sul popolo eritreo che secondo lui da indomabile ed eroico combattente che non ha esitato a lottare contro l’imperatore Haile Sellasie, la feroce dittatura militare del Derg e la amministrazione di Melles, si ritroverebbe oggi succube tremebondo di una unica persona che non oserebbe contraddire neanche con il pensiero.
Comoda la teoria di un popolo che non parla e subisce per timore e sudditanza forzata, ma nel caso dell’Eritrea poco credibile.
Quello di Piermario Puliti più che un ragionamento sembra un proclama politico espresso in termini sensazionalisti e condito da affermazioni ad effetto delle quali non si trova però alcuna corrispondenza nella attuale realtà eritrea come ben sanno tutti quella che la conoscono bene.
Stefano Pettini
Come dice lei, signor Pettini, il governo eritreo non ha acquisito il proprio potere con la forza e la violenza. Questo è vero. Possiamo anzi ben dire che sia stato acclamato a furor di popolo dopo la guerra di liberazione.
Questa violenza di cui parla il signor Puliti, invece, l'ha usata e la usa tuttora; con essa il presidente Isayas ha tradito i suoi stessi proclami del 1986 in cui progettava uno stato democratico costituito da un popolo libero. La cancellazione e/o la non attuazione delle più minimali libertà di cui necessita un popolo; la mancanza di una Legge che sia certa ed applicata omogeneamente; l'avversione contro i crisiani che hanno in Eritrea una tradizione millenaria; la confisca di terre, immobili, beni privati; la reclusione forzata ed arbitraria di una serie di oppositori politici (siano essi politici di professione o religiosi). Questi sono solo alcuni esempi della violenza esercitata sul popolo eritreo.
Non condivido quando lei sostiene di non capire come mai un governo che ha avuto il potere con il consenso popolare non sia mandato a casa dal popolo qual'ora questo consenso non esistesse più. La sua obiezione è superficiale: se le cose andassero come lei descrive non sarebbero esistite nella storia le dittature, cacciate quasi sempre in modo violento dal popolo e non ritiratesi spontaneamente in modo pacifico.
Patience l’argomento della discussione in corso riguarda il delitto di alto tradimento di cui si sarebbero macchiati i cosiddetti G15 quando, secondo le accuse loro rivolte, avrebbero agito di concerto con forze straniere per la deposizione del legittimo governo dell’Eritrea.
La sua filippica su questo 3D è del tutto fuori luogo, ogni altro ragionamento circa le presunte colpe, carenze od omissioni del presidente Isaias può essere proposto in un post più adatto come ad esempio “Grazie presidente Isaias” a condizione che si attenga alle regole del forum ed eviti di riproporre l’argomento nei termini in cui si è espresso poc’anzi.
Il suo post andava cancellato perché, come gia molti altri in passato, è O.T., denigratorio, diffamatorio e offensivo; l’unica ragione per la quale non l’ho tolto è che proprio non riesco a comprendere il senso della sua affermazione:
“Non condivido quando lei sostiene di non capire come mai un governo che ha avuto il potere con il consenso popolare non sia mandato a casa dal popolo qual'ora questo consenso non esistesse più. La sua obiezione è superficiale: se le cose andassero come lei descrive non sarebbero esistite nella storia le dittature, cacciate quasi sempre in modo violento dal popolo e non ritiratesi spontaneamente in modo pacifico.”
E’ certamente un mio limite ma in tutta franchezza non riesco proprio a capirne il significato logico.
Stefano Pettini
Mi sono limitato a rispondere al post del Signor Puliti ed al suo. Dunque, se dice che il mio post è fuori argomento deve dire la stessa cosa per quello del signor Puliti e per il suo.
Se guarda vedrà che tutti e tre trattano dello stesso argomento.
Nel pezzo che dice di non capire, ho voluto sottolineare che è caratteristica propria di una dittatura il voler mantenere il potere contro quella che è l'opinione del popolo. Questo lo scrivo per rispondere alla sua affermazione secondo cui il popolo eritreo avrebbe tutta la possibilità di destituire il governo attuale se solo lo volesse.
In assenza di istituzioni democratiche, in un clima di paura generato dall'aver disseminato spie ovunque e dall'aver messo in atto numerosi arresti arbitrari oltre che scomparse di persone di cui nulla più si sa, è praticamente impossibile che il presidente possa essere cambiato in modo democratico, come sostiene lei. Semplicemente perché democrazia non c'è.
Sarà, invece, molto più probabile un atto violento (così come è quasi sempre avvenuto nelle dittature) che subito sarà chiamato colpo di Stato e che poi potrà portare o ad una democrazia o ad una nuova dittatura. La storia dei Paesi africani ha molti esempi del secondo genere. La nostra storia italiana è un esempio del primo.
Siamo riusciti a tornare al tema "opposizione o alto tradimento"
Patience sia il post di Piermario Puliti che il suo toccavano molto marginalmente l’argomento del 3D per scantonare quasi subito nella solita tiritera di affermazioni che oramai rappresentano un tipico clichè di chi preferisce cercare di far passare opinioni personali per realtà conclamate piuttosto che intavolare discussioni.
Il sig. Piermario Puliti interveniva per la prima volta e quindi ho lasciato correre, ma lei avrebbe dovuto contribuire nel riportare la discussione sull’argomento principale anziché divagare riproponendo le solite illazioni irragionevoli e diffamatorie.
Il presupposto secondo il quale il popolo eritreo non accetterebbe mai un governo che non lo rappresentasse pienamente, come racconta la sua storia, serve a dimostrare che se a distanza di molti anni dal tentato sovvertimento del legittimo governo in carica in Eritrea non si è mai assistito a un solo singolo episodio di ribellione da parte del popolo significa che questo continua a riconoscere la piena autorità del governo attuale e che la controparte non ha trovato l’indispensabile consenso.
In Eritrea come in qualunque altra parte del mondo le dittature indesiderate sono state combattute apertamente producendo una infinità di morti; questo dimostra che non esiste forza che possa annichilire la popolazione e renderla succube di un governo indesiderato e che qualunque tipo di sopraffazione sia costretto a subire il popolo sempre reagirà.
In Eritrea dalla firma dei patti di Algeri non c’è stata alcuna protesta popolare, non si è più sparato un colpo, non c’è stato un morto per fatti politici e in prigione, oltre ad alcuni elementi dei cosiddetti G15, alcuni sedicenti giornalisti, disertori o renitenti alla leva, non risultano esserci altri da considerarsi “desaparecido”.
Questo dimostra quanto sia difficile poter dar credito alle mai dimostrate notizie di arresti di massa, violenza indiscriminata, “l'avversione contro i cristiani che hanno in Eritrea una tradizione millenaria; la confisca di terre, immobili, beni privati; la reclusione forzata ed arbitraria di una serie di oppositori politici”, e dimostra inoltre che in Eritrea non vi è opposizione come gia spiegato negli interventi precedenti.
L’Eritrea vive in pace e armonia sociale all’interno di un contesto regionale martoriato e dilaniato da guerre apertamente indotte da potenze straniere che hanno puntato alla loro disgregazione sociale attraverso divisioni di clan, etnie e religioni; come si può ragionevolmente affermare che l’Eritrea sia vittima di se stessa quando rappresenta un esempio di speranza per tutta l’Africa?
Stefano Pettini
Egr. Sig. Piermario Puliti
Lei dice: Il signor Stefano Pettini parla di ciò che non conosce.
E lei è sicuro di sapere di cosa parla?
“Gli uomini al potere sono uomini piccoli e fortunati. Fortunati che in Etipia ci sia il dittatore come Meles e non Menghistu Alemariam.
Per il vecchio dittatore etiopico sarebbe stato un gioco da ragazzi fare un solo boccone dell'Eritrea degli uomini piccoli oggi al potere.”
Forse l’è sfuggito un particolare importante: che grazie a “questi piccoli uomini “ oggi l’Eritrea è indipendente!!!!!
Conosce il detto africano? : anche l’elefante che ha una formica nell’orecchio è impotente?
Haile Sellasie, Menghestu, Meles con tutto lo smisurato numero di militari e l’aiuto di forse straniere non hanno fermato questi “piccoli uomini” a raggiungere il loro obiettivo : L’indipendenza dell’Eritrea!!!!
Pertanto le chiedo a chi è rimasto l’amaro in bocca??
Quale nazione ostile ammetterebbe mai di aver avuto stretti legami con le vittime?
Noi eritrei lo facciamo ! nessuno nega il passato di Mesfin Hagos, Petros Solomon o Durù ecc..
Se avessero avuto meno sete di potere oggi continuerebbero a essere considerati come quei “piccoli uomini”da parte di noi eritrei, sostenitori dei “piccoli uomini!!!
Che dire di quelli che fuggono dall’Eritrea? pur non condividendo la loro scelta,stanno a cuore a tutti noi fra di loro ci sono fratelli, figli ecc...
In quanto all'annuncio catastrofico di Franco che solo lei ha preso in considerazione, io dico che forse sta organizzando una speculazione e non una spedizione!!!!!!
Noi sostenitori dei "piccoli uomini" conosciamo bene chi siete, lei Sig. Piermario Pulti, Alberizzi ecc..
e perchè non siete graditi nè a noi che al ns governo.
saluti
Saron
I G15 non sono stati dei traditori dell'Eritrea.
Non hanno tradito il loro paese al servizio degli interessi di altre nazioni.
Sono stato con loro quasi tutti i giorni nel settembre del 2001.
C'era, spesso, anche Sabat Efrem.
La sera prima dell'arresto sono stato con Petros Solomon fino a tardi. Abbiamo parlato di politica. In modo particolare dei rapporti con Isayas. Era molto critico nei confronti dell'Etiopia e non è mai trapelato nulla di un possibile rapporto con il nemico.
Il loro tardimento è una pura invenzione del regime.
Credo anche nell'utilità di questi forum.
Non esiste,infatti, un singolo punto d'incontro tra posizioni così diverse.
-Per coloro che la pensano come me, i G15 sono delle vittime del regime, per gli amici del sig. Pettini dei traditori.
-Per me Isayas è uno dei tanti folli dittatori africani, per gli altri un Presidente amato.
-Per me l'Eritrea è un inferno da cui fuggire, per gli altri un paese in armonia con sé stesso.
Partendo da queste basi risulta chiaro che nessuno potrà mai convincere l'altro e minimamente modificare una singola idea.
Ciao. Piermario
Lo scopo di questo forum non è creare movimenti di opinione o tentare di dare risposte a problematiche che evidentemente nei loro termini esatti sono fuori della portata dei frequentatori, ma solo quello di non permettere che sulla questione eritrea cada il sottile velo della dimenticanza.
Anche se dal confronto non si dovesse arrivare ad alcun cambiamento di posizione fra i partecipanti, l’importante che dell’Eritrea se ne sia parlato e che si sia offerta la possibilità, a chi ne fosse interessato, di accrescere la propria conoscenza del paese attraverso lo studio delle diverse testimonianze.
Il provvedimento di arresto dei G15 non risulta essere stato un intervento estemporaneo determinato dalla esclusiva volontà del presidente Isaias, ma al contrario il momento finale, di un lungo percorso iniziato quando ancora la guerra con l’Etiopia era ancora in atto, deciso collegialmente dagli organi competenti.
Proprio nelle fasi finali della guerra con l’Etiopia mentre erano in corso le trattative per il cessate il fuoco fra le parti, sembra si siano inserite le diplomazie incaricate delle mediazioni con le loro proposte indirizzate al sovvertimento del governo eritreo in carica nel tentativo di portare quanti più vantaggi possibili all’Etiopia quando si fosse giunti a raccogliere le parti intorno a un tavolo.
In particolare nella vicenda sembrerebbe aver avuto un peso preminente anche l’ambasciatore italiano, poi colpito da decreto di espulsione, che oltretutto immediatamente dopo il fallimento del tentativo di destabilizzazione del governo eritreo e l’arresto dei complottisti avrebbe tentato con ogni mezzo di alleggerire la posizione dei responsabili sostenendo che la loro azione era stata concordata a livello internazionale per il solo bene dell’Eritrea e della sua gente.
Si voleva arrivare ad offrire all’Etiopia la città portuale di Assab e la città di Badme in cambio di un cessate il fuoco immediato e il pronto ristabilimento dei normali rapporti sotto l’egida dei paesi promotori di questa iniziativa.
La condizione sarebbe stata quella di esautorare Isaias, giudicato troppo rigido sulle sue posizioni protezionistiche, e rimodulare il governo affinché risultasse più “morbido” e accomodante dei confronti delle esigenze etiopi.
I presupposti di questa iniziativa, rivelatisi poi con il tempo errati, erano che il paese fosse prossimo al crollo militare, che la gente fosse stanca della guerra e disposta a tutto pur di vederla cessare e soprattutto che il presidente Isaias non godesse più dell’appoggio popolare.
A distanza di anni è risultato evidente che queste previsioni erano sbagliate, l’Eritrea lungi dall’essere in procinto di arrendersi stava per sferrare un poderoso contrattacco militare che avrebbe ancora una volta disintegrato l’apparato etiopico, la resistenza e la caparbietà della gente eritrea erano inesauribili e soprattutto è risultato evidente che l’appoggio totale della gente era sempre di più a favore del presidente.
A nulla sono serviti tutti i successivi tentativi di demonizzare l’Eritrea attraverso campagne di denigrazione che non hanno sortito alcun effetto, e l’attacco congiunto Usa Etiopia alla Somalia ha dimostrato ancora più chiaramente quali fossero le loro attitudini democratiche e le loro vere intenzioni nel Corno d’Africa.
Probabilmente i G15 hanno agito in buona fede cedendo alle lusinghe di esponenti di paesi dei quali credevano di potersi fidare pensando di far bene, e probabilmente alla luce di quello che è poi successo nella regione si saranno pentiti delle loro scelte, ma per un esame complessivo e finale di tutta la vicenda bisognerà attendere la conclusione dell’inchiesta e il definitivo giudizio popolare.
Stefano Pettini
Non credo a quanto il Sig. Pettini afferma nel suo precedente intervento. Tra le righe, tuttavia, mi sembra di leggere che almeno l'accusa di un contatto diretto tra i G15 e l'Etiopia, il vero tradimento, non sia così certo. Un piccolo passo avanti. Anch'io cerco di farne uno. Credo che i G15 avessero cercato consensi dai paesi europei e dagli USA. Nessun inciucio, solo consensi.
In quanto agli sviluppi dell'inchiesta è passato fin troppo tempo, ben 7 anni e tre mesi.
Un'altra bufala.
Isayas e i suoi scugnizzi non porteranno mai di fronte ad una corte i G15 che nel frattempo, sono certo, non si siano pentiti di ciò che hanno fatto nonostante le violenze subite. Li conosco troppo bene e comunque meglio di ciascuno di voi.
Sono anche sicuro che se avessero avuto la meglio, oggi, nessun eritreo sarebbe fuggito, proprio come dall'inferno.
Ciao Piermario
Al contrario di Piermario Puliti io non ho affatto delle certezze su come esattamente si siano svolti i fatti e quali fossero le esatte intenzioni dei componenti il gruppo dei G15.
Quello che riporto sono le risultanze di alcune interviste realizzate con funzionari del governo e i commenti di tanta gente diversa che nel tempo ha voluto dire la sua su un argomento che ha profondamente scosso il paese.
Ovviamente trattandosi di una questione che ha visto coinvolte molte persone, questa va inquadrata in un contesto più ampio dove ognuno dei protagonisti ha contribuito quota parte al risultato finale.
In alcuni casi si è trattato di aver favorito la avanzata degli etiopici aprendo dei varchi nelle linee difensive eritree, altre volte si è trattato di “intelligenza con il nemico” attraverso la mediazione di diplomatici stranieri compiacenti e altre ancora in corso di indagine.
Quello che viene considerato come atto di tradimento nei confronti dello Stato è l’effetto cumulato di tutte le diverse attività svolte singolarmente dai G15 nel corso della loro azione concordata al fine di destabilizzare il legittimo governo eritreo per favorire gli interessi di potenze straniere.
Delle affermazioni di Piermario Puliti non condivido soprattutto l’ipotesi che si possa semplicisticamente dividere l’allora direttivo politico nettamente in due categorie, G15 bravi e illuminati da una parte e “Isayas e i suoi scugnizzi” ottusi e cattivi dall’altra, poiché è non conforme alla realtà percepita, riduttivo e ingiusto.
Comunque ammesso e non concesso che di questo si tratti bisognerebbe ammettere che con il suo comportamento il popolo eritreo, indipendentemente da qualunque opinione gli osservatori possano avere, ha chiaramente espresso un suo giudizio finale nei confronti della azione dei G15 che difficilmente una qualunque corte potrà mai ribaltare.
Del ragionamento di Piermario Puliti trovo anche non condivisibile, pretestuoso e strumentale il voler associare il fenomeno dei giovani eritrei che si allontanano dal loro paese al mancato rovesciamento del governo di Isaias, quando le reali cause del fenomeno dell’emigrazione sono arcinote a chiunque e del tutto dipendenti da ben altri fattori.
Quanto all’ipotesi di come sarebbero andate le cose se i G15 avessero avuto la meglio, viste le premesse, viene facile pensare che ora per inviare una lettera nella capitale eritrea bisognerebbe scrivere Asmara Etiopia, per fortuna le cose sono andate diversamente.
Stefano Pettini
Che io non condivida niente di quanto sostiene il Sig. Pettini non è certo una novità.
Quando poi sostiene che se i G15 avessero avuto la meglio l'Eritrea sarebbe tornata a far parte dell'Etiopia mi viene da sorridere. Si capisce che non ha neppure l'idea di chi e di che cosa stia parlando.
Si tratta solo di un riciclaggio delle frasi della propaganda di regime. Agli altri vorrei invece ricordare che i G15 sono entrati nell'EPLF quando erano ancora studenti e che hanno dedicato la loro vita all'indipendenza dell'Eritrea. Vi pare possibile che Mesfin Hagos si possa schierare con Meles. Balle di regime. Baggianate come la storia inventata per salvare individui come Habrò Kassa o il generale Philippos, delle mitragliatrici spostate per far passare gli etiopici. Visto che il Sig. Pettini ha così buoni rapporti con gli uomini di regime potrebbe chiedere al generale Philippos dov'era quando gli etiopici gli sono arrivati da dietro.
Grazie Piermario
Piemario con quel “viste le premesse” intendevo dire che considerando il comportamento tenuto sia dagli etiopici che dai rappresentanti delle varie democrazie che avevano promosso e sostenuto i Patti di Algeri da loro stessi successivamente controfirmati come testimoni e garanti, probabilmente a questo punto si sarebbe gia giunti allo stesso epilogo di quando Haile Sellasie cancellò ogni accordo sottoscritto in sede internazionale e assorbì l’Eritrea.
Rileggendo la mia frase mi rendo conto che i termini scelti non chiarivano questo concetto e anzi si prestavano a essere interpretati in maniera non corretta, me ne scuso.
Come ho detto gia in altre occasioni credo che la azione dei G15 sia stata, almeno da alcuni, animata da quelle che ritenevano secondo coscienza buone intenzioni; il loro errore evidentemente è da ricercarsi nelle dinamiche e nelle strategie scelte e soprattutto nel fatto che queste recano l’inconfondibile marchio delle macchinazioni sponsorizzate Usa che hanno caratterizzato i peggiori disastri del dopoguerra.
Sono certo che tutte le promesse fatte ai G15 in quei momenti così difficili per l’Eritrea, una volta destabilizzato il governo di Isaias sarebbero state presto dimenticate e che l’Eritrea si sarebbe ritrovata nelle difficili condizioni della Somalia dei giorni nostri.
Quanto agli episodi dell’ultima guerra che ha appena accennato sarebbe interessante per tutti se volesse approfondirli.
Non ho capito però la faccenda degli etiopici alle spalle del generale Philippos; stava forse scappando?
Stefano Pettini
Conosco Piermario e credo che anche lui mi conosca ma, questo non credo sia il nocciolo della discussione. So perfettamente che quando si e' colpiti negli affetti spesso si vedono le cose solo da una certa angolatura: la tua. Questa tristissima vicenda dei G15 ha lasciato in tutti noi dubbi mai chiariti; ognuno di noi si e' dato una risposta soggettiva pro o contro. Chi poteva forse chiarire o dare almeno risposte concrete ha taciuto e continua a tacere. Noi facciamo illazioni, proposizioni, commenti ma, sono convinto, senza sapere. Opposizione o Alto Tradimento? Dove sono i componenti dei G15? Chi potrebbe rispondere? Solo il Goe puo' dare una risposta chiarificatrice e che fughi ogni dubbio. E' vero che all'epoca l'allora Ambasciatore Bandini fu immediatamente allontanato dal Paese (pur rappresentando in quel periodo l'Unione Europea) e quali sono state le rimostranze dell'Italia e dell'EU per un provvedimento che aveva dell'incredibile? Poche per non dire nulle!E perche'nessuno ha protestato piu' di tanto? Voi che di Eritrea sapete molto piu' di me e avete conoscenza diretta con personaggi importanti avete qualche notizia certa? Se non l'avete, fate come me, tacete. Perche' e' sicuramente meglio tacere se non si hanno certezze che mentire a comodo proprio creando e alimentando un clima di odio: come se quello che c'e' non e' sufficiente!
Oggi e' Natale: Auguri , Pace e Bene per tutti!!!
Antonio il caso dei G15 rappresenta la pietra angolare di tutta la questione eritrea perché proprio in seguito a quegli avvenimenti l’atteggiamento nei confronti dell’Eritrea a livello internazionale è cambiato in negativo e ha dato inizio a una spietata campagna mediatica basata sulla demonizzazione con ogni mezzo del governo di Isaias.
Cosa sia successo veramente all’interno del governo eritreo e con quali modalità non è giustamente argomento di discussione da parte degli osservatori, ma per noi italiani la questione è diversa e assolutamente meritevole di approfondimenti non fosse altro che per il ruolo giocato nella circostanza dalla nostra diplomazia in concordia con altre forze più o meno occulte che hanno preso parte a quel tentativo di rovesciamento del governo.
Gli eritrei per parte loro sulla questione dei G15 non si pronunciano affatto ritenendola una faccenda interna, gia risolta e comunque di loro esclusiva competenza, e mi sento quindi di escludere che indagarla così come stiamo facendo noi in questo forum possa “alimentare un clima di odio”.
Comunque come dice lei solo in GoE può dare delle risposte e una di queste risposte è stata fornita dal portavoce ufficiale dell’ufficio del presidente il quale in seguito a una specifica domanda ha dichiarato: “L'arresto di queste personalità e' indiscutibile. A prescindere dalla posizione nel governo, se una persona commette un reato contro la sicurezza nazionale, non può essere immune dalla detenzione. E in questo caso, le detenzioni hanno una storia a parte. Le persone in questione hanno commesso un atto di tradimento. Il collegamento che hanno tentato di creare con l’Etiopia nel momento culminante dell'invasione e' noto perfino ai mediatori. Questi sono fatti noti anche alla gente comune. Qualsiasi governo che si fosse trovato in situazioni simili non avrebbe reagito altrimenti. La sostanza del loro crimine e' indiscutibile. Non può essere camuffata da modalità procedurali”.
In tutto questo che ruolo ha avuto l’ambasciatore italiano lo si può dedurre dalle parole dello stesso portavoce del GoE che in merito alla espulsione dell’Ambasciatore Bandini ha dichiarato: “Mi ha chiesto dell'Ambasciatore Bandini. E' un caso vecchio. L'Ambasciatore interferì più volte negli affari interni di sicurezza nazionale. Gli è stato chiesto di lasciare il paese. Questo e' normale ed e' previsto dall'articolo 9 della Convezione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche”.
Appare quindi evidente che ci sono molti motivi che potrebbero far ritenere l’atteggiamento ostile assunto da molti paesi nei confronti dell’Eritrea sia da mettere in relazione con il fallimento del progetto di sovvertimento del governo del paese a matrice internazionale.
Oggi è Natale, auguri a tutti in cielo, in terra e in ogni luogo!
Stefano Pettini
Ci siamo lasciati con gli Auguri di Natale e sono ormai trascorsi circa 45 giorni da allora: in questo lasso di tempo il silenzio assoluto. Quella che lei, sig. Pettini, definisce “la pietra angolare di tutta la questione Eritrea” e’ sprofondata nel baratro del silenzio. Questo argomento non interessa piu’ a nessuno: deve andare nel dimenticatoio e con questa “pietra tombale” chiudiamo l’argomento. Sembrerebbe che l’abbiano gia’ fatto tutti: anche e soprattutto coloro “ che per il ruolo giocato nella circostanza dalla nostra diplomazia in Concordia con altre forze piu’ o meno occulte che hanno preso parte a quel tentativo di rovesciamento del governo”.
Devo comunque precisare che il mio riferimento ad “alimentare un clima di odio” era riferito esclusivamente al fatto di parlare di argomenti tanto delicati e importanti senza alcuna cognizione di causa mentre, al contrario pensavo che un dibattito serio potesse giovare un po’ a tutti.
Comunque bisogna prendere atto che il GoE ha dato, secondo quanto da lei riportato seppure senza citare la fonte di chi proponeva la domanda, una risposta “ufficiale” sull’accaduto ed in particolare sull’espulsione dell’Ambasciatore Italiano Bandini mentre mi chiedo e chiedo se dall’altra parte, c’e’ mai stata opposizione a tale dichiarazione ufficiale? Il GoI (Governo Italiano) o il GoEu (Governo Europeo) visto che l’Ambasciatore ricopriva al momento anche la carica di Ambasciatore Europeo, che posizione hanno preso nei confronti di tali dichiarazioni? Rientrano anch’essi tra coloro che “hanno assunto un atteggiamento ostile nei confronti dell’Eritrea”?
Infine una domanda che mi sembra leggittima da un punto di vista umanitario: si hanno notizie ufficiali sullo stato di salute di queste persone?
Grazie a tutti
Sig. Antonio il silenzio assoluto sulla questione eritrea è caduto non 45 giorni fa, ma il giorno stesso della firma dei patti di Algeri poi disattesi da tutti i firmatari ad eccezione dell’Eritrea.
Successivamente alla firma dei patti ogni azione diplomatica a livello di comunità europea è stata caratterizzata da un imbarazzante atteggiamento di incertezza e contraddittorietà, particolarmente evidente nel caso dell’espulsione dell’Ambasciatore italiano, unito a un malcelato atteggiamento di apparente sudditanza nei confronti della passata amministrazione Usa.
Al pronunciamento del portavoce ufficiale del governo eritreo sulla espulsione dell’ambasciatore italiano, che fa parte di una intervista incentrata anche su altri argomenti pubblicata integralmente su Eritrea Eritrea, non ha mai fatto seguito alcun commento ufficiale a conferma del profilo basso scelto da chi si sarebbe dovuto occupare della questione eritrea sia a livello istituzionale che di pubblica informazione.
A distanza di anni comunque appare sempre più evidente che il timore del governo eritreo circa il rischio di una pesante ingerenza negli affari interni del paese era più che fondato, come dimostrato dalla invasione della Somalia, così come reale si è rivelato il timore che una volta spenti i riflettori accesi ad Algeri, l’Etiopia avrebbe avuto nuovamente mano libera.
Ora le cose con l’avvento di Obama sono cambiate e piccolissimi segnali di cambiamento cominciano ad avvertirsi anche nell’atteggiamento di quei paesi che prima nelle relazioni con l’Eritrea tradivano l’influenza di un evidente stato di sudditanza psicologica nei confronti della precedente amministrazione Usa.
La sua domanda a carattere umanitario circa le condizioni di salute dei prigionieri politici mi sembra più che legittima se presentata da chiunque abbia la coscienza del tutto libera da pesi e vincoli morali, personalmente in coscienza non riesco a sentirmi in tale privilegiata condizione e provo in verità il peso angoscioso di una responsabilità condivisa circa il destino di tanta gente innocente morta innocente nelle nostre carceri, delle tante vittime delle stragi di stato e delle tante vittime dei molti misteri italiani, e quindi mi astengo dal pormi domande che non mi competono.
Per contrappunto in Eritrea dove sarebbe legittimo aspettarsi domande o prese di posizione circa il destino delle persone che furono incarcerate a seguito del tentativo di sovvertimento delle istituzioni, non mi pare che il problema sia molto sentito.
Stefano Pettini
Bereket nel 3d “Grazie Presidente Isaias” ha proposto un tema interessante che vale la pena approfondire qui su “Opposizione o Alto tradimento”.
Bereket citando le fonti delle sue convinzioni politico intellettuali sull’Eritrea ha menzionato Bereket Habte Sellasie sedicente autore e ideatore della Costituzione dell’Eritrea.
Su questo argomento alcuni autorevoli membri della Commissione Costituente scrissero all’ex presidente della Commissione Bereket Habte Sellasie la seguente lettera:
“Lettera dei membri della Costituente
Noi ex membri del comitato esecutivo della Commissione costituzionale abbiamo preso atto delle numerose dichiarazioni autoreferenziali presentate nei suoi recenti articoli e interviste relative alla stesura della Costituzione dell’Eritrea e alla sua attuazione, così come di alcune questioni che sono state discusse nel corso del processo di elaborazione.
Discutendo fra di noi abbiamo concluso che sarebbe inutile prendere posizione pubblicamente, individualmente o collettivamente, per sottolineare il suo disprezzo per i fatti storici e per la verità, nel rispetto di un imperativo eritreo che vincola i membri responsabili della società ad astenersi dall’attuare azioni plateali e a mantenere un dignitoso silenzio a fronte di irregolarità da parte di un collega che sbaglia, nella convinzione che la storia è un giudice migliore delle nostre azioni e dei nostri misfatti, e nella certezza che la verità prima o poi trionferà.
Tuttavia in considerazione della sue continue alterazioni della verità non abbiamo altra scelta che parlare a futura memoria e nell'interesse della verità. Parliamo non per recriminare, ma con la speranza che nel suo futuro "contributo" alla "democratizzazione" e al “benessere" del nostro paese, lei terrà in considerazione la nobile tradizione dell’Eritrea. Noi non entreremo nei dettagli di ciò che emerso durante il lungo processo di elaborazione. Allo stato attuale ci riferiremo solo a tre delle tue pretese grossolane.
Paternità del progetto di Costituzione
Lei ha più volte affermato, direttamente e indirettamente, di essere stato l'unico autore del progetto della Costituzione, spesso giocando sulla parola "scrittura". La parola "scrittura" è definita, tra l'altro, come:
(a) la fedele registrazione su supporto cartaceo di qualsiasi decisioni presa, o idea concordata, da un gruppo (cioè commissione, commissioni, ecc) e
(b) l'elaborazione (composizione ), di un progetto basato unicamente sul proprio valore e credo.
Il primo denota un autore collettivo e il secondo lo sforzo di un singolo. Desideriamo quindi farvi una semplice domanda per i posteri. Vuole informare gli eritrei in termini chiari e inequivocabili, quale dei due compiti di cui sopra lei ha eseguito?
Come corollario vuole anche informare i cittadini eritrei e i nostri amici stranieri di:
- Ciò che stava avvenendo nelle riunioni del comitato esecutivo;
- Qual è stata la popolazione eritrea, in patria e all'estero che ha discusso nel corso del processo costituente, che precede il primo progetto;
- Quale discussione ha avuto luogo in seno al comitato esecutivo relativamente alla preparazione della prima bozza;
- Quale progetto è stato comunicato ai 50 membri del Consiglio costituzionale, e
- Quale è stato il ruolo del Consiglio della Commissione Costituzionale e del Comitato dei Consulenti esteri e locali?
In breve vi chiediamo di ricordare tutto il processo della Costituzione e, con la coscienza pulita, rivendicare ancora una volta la paternità esclusiva del progetto della Costituzione.
A proposito lei ha dichiarato che il progetto originale della Costituzione era in inglese. Noi siamo a conoscenza solo del testo in Tigrigna. E' stato infatti per questa ragione che abbiamo chiesto a uno dei nostri colleghi di tradurla in inglese. Se lei avesse avuto un testo in inglese perché allora è stato necessario far tradurre il testo in Tigrigna?
Servizio gratuito?
Lei ha affermato in diverse occasioni che come presidente della Commissione ha reso un servizio pro bono cioè servizio senza alcuna remunerazione. Eppure documenti dell’Università di Asmara rivelano che come da accordi con l'Università del North Carolina a Chapel Hill, l'Università di Asmara si faceva carico del 50 per cento del suo stipendio mentre lei continuava a ricevere l'altro 50 per cento dalla University of North Carolina. In effetti lei riceveva uno stipendio completo. Inoltre risulta che, su vostra persistente supplica di saldare il mutuo di 28.000 dollari in America, nella sua interezza, come una somma forfettaria, il governo eritreo ha dovuto organizzare una retribuzione aggiuntiva di 2.500 dollari al mese da parte della Commissione Costituzionale per i tre anni che lei è stato Presidente della Commissione. Questo stipendio speciale è stato in parte utilizzato per rimborsare il denaro che la Commissione aveva anticipato per saldare il mutuo in America e parte è stato versato con effetto retroattivo.
Infine, come si ricorderà, la Commissione Costituzionale era tenuta a presentare una relazione finale sulle attività da essa svolte e sulla sua situazione finanziaria, in Tigrigna, arabo e inglese. La Commissione avrebbe dovuto distribuire questa relazione per il grande pubblico e per la comunità dei donatori, che hanno contribuito ai fondi per le operazioni della Commissione. Alcuni membri del comitato esecutivo hanno preparato le versioni in Tigrigna e in arabo. Queste versioni della relazione finale sono stati messe a disposizione del pubblico in generale. Lei è stato invitato a preparare la versione in lingua inglese per la distribuzione alla comunità dei donatori. Fino ad oggi, nonostante i ripetuti appelli, non ha presentato la versione inglese. La Commissione si trova di conseguenza abbandonata nella sua responsabilità verso la comunità dei donatori in Eritrea.
Astenendosi da ulteriori commenti su altre questioni altrettanto pesanti nel pubblico interesse. Continuiamo a credere che ognuno di noi dovrebbe essere e sarà giudicato dalla storia e dalle generazioni future dell’Eritrea ... "
Dr. Amare Tekle
Mrs. Amna Hassen Naib
Mr. Musa Hassen Naib
Dr. Seyoum Haregot
Mrs. Zahra Omar Jabir
Mr. Zemehret Yohannes
Che commento aggiungere se non quello che Bereket Habte Sellasie figura anche fra i firmatari del Manifesto di Berlino pubblicato proprio mentre l’Eritrea si trovava nella delicatissima fase delle trattative precedenti i Patti di Algeri?
Stefano Pettini
Pettini Lei riporta una fantomatica lettera scritta dalla costituente della Costituzione eritrea all' indirizzo del suo presidente... anzi no !! sono 4 persone che parlano a nome di 50 persone circa.... IO questa lettera l' ho sentita nominare per la prima volta quando la Sophia Tesfamariam voleva sparare a zero su Bereket Habtesillasie, prima di allora questa lettera non esisteva , un fatto molto curioso e poi alla fine rivelante e che tra i firmatari compare il nome di Zemehret Yohannes !!!
li per li il nome Zemehret Yohannes non l' avevo associato al famoso Zemhret che adesso è un gerarca del PFDJ (uno dei tirapiedi). Zemehret Yohannes lo conossco anche fin troppo bene ... e posso dire con certezza non ha mai fatto parte della costituente... ma La nostra Sophia pur di diffamare scrive anche a nome di una costituente inventata da lei e di una lettera inventata anchessa sempre da Lei .
La lettera è un falso costruito ad arte a nome della costituente per diffamare Bereket Habtesillasie. Lo stile della lettera originale( quella in inglese ) è uno stile tipico di Sophia e non ha nemmeno i rudimenti di un inglese formale. inglese formale usato in argometi a carattere ufficiale di questo genere...
un esempio ?? ecco una frase tipica di Sophia..
"A propos, you have declared that the original Draft of the Constitution was in English. We are aware only of the Tigrigna text. It was in fact for this reason that we requested one of our colleagues to translate it into English. If you had an English text why was it necessary to have the Tigrigna text translated"
e se per Lei Pettini questo è inglese formale... (tra l' altro lei ha confuso il senso della frase nella sua traduzione ... Pettini non mi aspetto da lei questi errori)
e potrei continuare con altri esempi di come la lettera sia stata scritta da Sophia per conto di PFDJ ... il più evidente però e il riferimento alla retribuzione (francamente diffamazione di bassa leva...)
nell' altro mio post Pettini sul Altro 3D io avevo scritto :
"Lo spessore inteletuale di gente come Bereket Habtesillasie sicuramente non può essere misurato da persone senza spessore come Sopia Tesfamariam oppure Zerai Solomon ... insomma Pettini non basta scrivere articoli diffamatori sul web, anche perche sono personaggi ben conosciuti e apprezzati da tutto il mondo per il loro lavoro e le loro conoscenze e traguardi accademici... se lei avesse un minimo di onestà intelletuale prima di postare un articolo altamente diffamatorio prodotto dalla Sopia Tesfamariam, potrebbe cercare di informarsi su quello che dice Bereket Habtesillasie e sulle presunte "falsità" che gli si attribuiscono.
e farebbe anche un analisi approfondita dei contenuti del "manifesto di Berlino" e cercherebbe di capire che il manifesto era a beneficio del popolo eritreo con critica sana e nazionalista nei confronti di un governo che stava prendendo una forma di Autocrazia che è il risultato attuale di quello che abbiamo in eritrea... l' onestà intelletuale è un altra cosa evidentemente.
cercherebbe di informarsi sugli articoli di Bereket Habtesillasie o magari leggere qualche suo libro..
E invece no !! basta che lo scriva una persona dalle dubbie qualità, come Sophia Tesfamariam lei neanche si prende la briga di controllare prima...
Lei Pettini ovviamente può cercare di screditare Bereket Habtesillasie, oppure emettere giudizi su "spessore intellettuale " perchè le è più funzionale per il compito che si è prefisso ma come le ho gia detto e ripetuto tante altre volte lei rappresenta solo se stesso e lei non è nemmeno eritreo ma in ottica di osservatore il suo lavoro sarebbe piu bilanciato e completo, ma evidentemente, benche lei ne rivendichi le sembianze, un osservatore non è.
tutti gli accademici e luminari sono palesemente contro Isayas ed il governo autoeletto, per questo per lei Pettini e quelli come lei vi è piu facile screditare Persone di quel calibro che invece aprire gli occhi ed osservare la situazione attuale eritrea, osservare le varie castronerie che dice PIA nelle sue più recenti interviste e magari fare osservazioni su quelle, no no meglio screditare gli accademici e i migliori intelletuali eritrei."
Pettini insomma si informi meglio prima di postare articoli della Sophia e si informi meglio anche su argomenti di cui Lei stesso parla senza una minima idea . IO la Sfido a leggere materiale di bereket Habte sillasie in cui dice: "io ho scritto la costituzione"
comunque è un falso problema!!!! A me come eritreo mi interessa di piu che la costituzione venga applicata piuttosto che sapere chi l' ha scritta....
Bereket noto che più approfondisco l’argomento e più lei reagisce in maniera scomposta; evidentemente non sono molto fuori strada come lei vorrebbe far credere a chi ci legge.
Certamente è possibile che nelle mie ricerche possa commettere degli errori considerando lo svantaggio di non essere stato come lei presente e protagonista di tutte le vicende politiche e conflittuali accadute in Eritrea nel corso degli anni, però fino a ora non lei ha ancora dimostrato la falsità delle mie ricostruzioni a meno che lei non pretenda di essere creduto sulla parola.
Per quanto riguarda la lettera scritta a Bereket Habte Sellasie da alcuni membri della Costituente le chiedo:
Lei può dirsi veramente certo che si tratti di un falso?
Lei è certo che i firmatari di quella lettera non abbiano mai fatto parte della Costituente?
Lei è certo che i contenuti di quella lettera siano falsi e diffamanti?
Lei ha una spiegazione per il fatto che Bereket Habte Sellasie non abbia querelato Sophia Tesfamariam per diffamazione?
Lei è a conoscenza di una querela presentata a carico di Sophia Tesfamariam da parte dei presunti firmatari della lettera a Bereket Habte Sellasie chiamati in causa, a suo dire, in un episodio di diffamazione verso terzi?
Bereket lei scrive: “…un fatto molto curioso e poi alla fine rivelante e che tra i firmatari compare il nome di Zemehret Yohannes !!! …li per li il nome Zemehret Yohannes non l' avevo associato al famoso Zemhret che adesso è un gerarca del PFDJ (uno dei tirapiedi). Zemehret Yohannes lo conossco anche fin troppo bene ... e posso dire con certezza non ha mai fatto parte della costituente...”
Lei è certo di quello che afferma?
Le ripropongo lo stralcio di una interessante intervista pubblicata sul sito web antigovernativo Awate.com: “An Exclusive Interview With Dr. Bereket Habte Selassie May 17, 2001
Quanti membri aveva la Commissione? Chi erano? Quali i loro background?
I membri della Commissione dovevano essere 50, ma la lista era di circa 47. Composta da dieci membri del comitato esecutivo e il resto costituente il Consiglio Generale. Tutti sono stati nominati dall'Assemblea Nazionale tra cui il Presidente, Vice Presidente e dal Segretario.
Vorrei iniziare con i membri del comitato esecutivo, che era l'organo centrale della Commissione e ha condotto incontri su base settimanale. Io ero il presidente, Azien Yassin [in precedenza con l'ELF Comitato Esecutivo] era il Vice Presidente e Zemehret Yohannes [PFDJ affari culturali], era il segretario della Commissione. Gli altri sette erano : Dr. Amare Tekle, [che ha supervisionato il processo referendario], Mr. Idris Gelawdios, [uno dei fondatori della ELF, allora viventi Cairo, avvocato di formazione, deceduto] Dr. Seyoum Haregot, (quindi con l'UNDP) Ms. Amna Naib, (eritreo Ministero della Giustizia), Ms. Zahra Jaber, (ora sindaco di Keren) Mr. Paulos Tesfagiorgis (un docente di diritto presso l'Università di Asmara) e Mr. Musa Naib, che ha studiato legge ad Addis Abeba nel 1970 [ex sindaco di Massaua, e ora è avvocato generale]
I nomi dei membri del Consiglio sono stati resi pubblici al momento. E' inclusa la gente che era stata con il PLF, come il signor Mohamed Taha Nu [Foreign Office], che includeva Jafer Abubaker (Ph.D. in Public Administration) che morì circa 3 anni fa. “
Bereket noterà che a dare credito alle affermazioni di Bereket Abte Sellasie i firmatari della famosa lettera citata da Sophia Tesfamariam figurano tutti nell’Organo centrale della Commissione Costituente compreso quello Zemeret Yohannes del quale lei afferma “…con certezza non ha mai fatto parte della costituente...
Credo che per questa sera le possa bastare.
Stefano Pettini
Pettini lei afferma "Bereket noto che più approfondisco l’argomento e più lei reagisce in maniera scomposta; evidentemente non sono molto fuori strada come lei vorrebbe far credere a chi ci legge."
mi dica su quale strada è lei ? infatti non capisco dove vuole arrivare con la pubblicazione della lettera di Sophia ... lei dice di "approfondire l' argomento" ma quale argomento ha approfondito ? Mi sembra di averle chiesto più e più volte di leggere e riportare la dichiarazioni di Bereket Hbtesillasie e non solo quelle della Sophia... mi dica pettini cosa ha approfondito ? rimango in attesa
Pettini lei afferma :"però fino a ora non lei ha ancora dimostrato la falsità delle mie ricostruzioni a meno che lei non pretenda di essere creduto sulla parola."
Pettini di quali ricostruzioni parla ? quelle sulla presunta lettera oppure quelle sulla guerra ? oppure quelle del perche non venga applicata la Costituzione eritrea ?? perche mi sembra che a ques't ultima domanda lei non abbia risposto per niente... e non solo lei non mi ha nemmeno commentato e varie interviste illuminanti di Isayas..... rimango sempre in attesa
Pettini lei non solo è fuori strada , ma vedo che insiste e persevera nella strada sbagliata. se lei è cosi sicuro delle cose che vengono dette nella lettera mi porti un esempio in cui Bereket Habtesillasie dice "io ho scritto la costituzione". anzi mi risulta che Bereket Habtesillasie risponde ad una precisa domanda :
Who were the writers of the constitution?
The Constitutional Commission of Eritrea was, in general, charged with the responsibility of drafting the constitution. According to teh law that established the Commission, the Council of the Commission consisted of fifty members. Ten out of these fifty were members of the Executive Committee that oversaw the day-to-day work of the Commission and otherwise managed and coordinated the process. I was Chairman of both the larger body and of the Executive Committee. The final task of drafting the constitution fell on the Executive Committee, which of course submitted the draft to the larger body and beyond that to the National Assembly. Again, as a reading of the posted paper will indicate, the final draft as produced after extensive debates within the Commission and among the public.
(devo tradurre ???)
ora io non voglio insistere ad invitarla, più volte a riportare, quello che il professore dice oppure ad invitarla a rileggere il lavoro e le affermazioni di Bereket Habtesillasie e non solo quello che dice la Sophia su questo argomento!! ma i miei ripetuti appelli sono rimasti inascoltati....
poi mi chiede sulla presunta Lettera scritta da alcuni membri della costituente a Bereket Habtesellasie "Lei può dirsi veramente certo che si tratti di un falso?" la lettera è un prodottto del PFDJ ed è un falso per un ovvio motivo anacronista. prima di tutto la lettera è datata 10 settembre 2001 quindi era molto dopo la fine dei lavori della costituente e cosa ancora piu importante era giusto prima dell' arresto di G15 e tutta la campagna che Isayas faceva nel cercare di screditare le persone che fino a li lo avevano criticato per la sua indole di dittatore. è una lettera creata ad arte per screditare Bereket Habtesillasie cosi come in quel stesso periodo si cercava di screditare i G15 con altre lettere ed interviste nei media statali, i quali, G15, subito dopo furono arrestati (18 settembre per la precisione 8 giorni dopo la presunta lettera). è Una lettera fabbricata ad arte e spacciata come lettera dell' Executive Committee. e non è nemmeno firmata da queste 6 persone ma i loro nomi compaiono gusto cosi...
Se questa lettera fosse vera Pettini dove fu pubblicata ? in che lingua ? a nome di chi ? e sopratutto una costituente che aveva finito di esistere ha scritto la lettera in nome di chi? della costituente stessa ? mi pare evidente che la lettera essendo datata 2001 la costituente aveva cessato di esistere alla fine del suo lavoro e cioè nel 1997 ???? i PFDJ avevano Raccolto i loro membri più fidati per ricostruire la costituente dopo la sua esistenza per poter scrivere una lettera ?? approfondisca prego ...
Bereket Habtesillasie dice a proposito della Lettera "I do not need to respond to the defamatory statement leveled at me by the so called former colleagues who act at the command of their Boss (Isayas)" e risponde ai diffamatori come Sophia " there have been a couple of communications that are not only not relevant and constructive, but are aimed at provoking me to be diverted from the purpose of these conversations and become embroiled in the very practice that has characterized the website in recent years, namely, acrimonious exchange and character assassination. To these people my response is :"Sorry brothers, but I will not be provoked to accomplish your purpose. Whatever has been or is being said about me by way of distortion, fabrication and character assassination, I dismiss with the contempt it deserves. "
(devo tradurre ??)
lei poi chiede "Lei ha una spiegazione per il fatto che Bereket Habte Sellasie non abbia querelato Sophia Tesfamariam per diffamazione?" Pettini io non ho mai detto che Sophia Tesfamariam non è stata querelata !!!anzi mi risulta che Sophia Tesfamariam è stata querelata più volte da diversi personaggi eritrei ed è attualmente in causa con parecchie personalità dell' opposizione tra cui anche Bereket Habtesillasie.
Pettini io insisto nel chiedere perche non riporta almeno una dichiarazione di Bereket Habtesillasie a supporto della fantomatica lettera.??
P.S. le interviste a Bereket Habtesillasie che ho citato sono fatte in un forum sulla politica eritrea sul sito:
http://adal.websitetoolbox.com/search?searchid=3816428&showas=post&userid=390850
chi vuole puo approfondire che ci sono parecchi argomenti sulla costituzione eritrea e non sterili diatribe su fantomatiche Lettere promosse da Sophia...
Bereket lei scrive: “…IO questa lettera l' ho sentita nominare per la prima volta quando la Sophia Tesfamariam voleva sparare a zero su Bereket Habtesillasie, prima di allora questa lettera non esisteva…"
e poi afferma: "...è una lettera creata ad arte per screditare Bereket Habtesillasie..."
Allora la lettera esisteva oppure no?
E' una invenzione di Sophia Tesfamariam e prima non ce n'era traccia come dice lei?
Guarda caso Sophia Tesfamariam ha scritto l’articolo ”Bereket Habte Selassie-Head of Eritrea’s Quisling League” il primo ottobre 2007, ma il giorno 06/11/06 alle ore 03:33 sul forum del sito Meskerem.com nel 3d dove il Bereket risponde a domande sulla Costituzione eritrea qualcuno scrive questo intervento:
“Caro Prof Bereket, Mi interessa sapere quale è stata la vostra reazione alla seguente lettera aperta inviatavi dai vostri ex colleghi. Per quanto ne so non vi è stata alcuna contestazione da parte sua. Mi prendo la libertà di pubblicare la lettera nella sua interezza in modo che anche gli altri ne possano prendere visione.”
Bereket ha capito bene?
La lettera esisteva eccome.
Lei domanda: ” …e sopratutto una costituente che aveva finito di esistere ha scritto la lettera in nome di chi? della costituente stessa ? mi pare evidente che la lettera essendo datata 2001 la costituente aveva cessato di esistere alla fine del suo lavoro e cioè nel 1997 ???? i PFDJ avevano Raccolto i loro membri più fidati per ricostruire la costituente dopo la sua esistenza per poter scrivere una lettera ?? approfondisca prego ...”
Bereket lei si arrampica sugli specchi.
Bereket la lettera comincia con queste parole: “Noi ex membri del comitato esecutivo della Commissione costituzionale abbiamo preso atto delle numerose dichiarazioni autoreferenziali presentate nei suoi recenti articoli e interviste relative alla stesura della Costituzione dell’Eritrea e alla sua attuazione, così come di alcune questioni che sono state discusse nel corso del processo di elaborazione.”
Berket ha capito bene chi scrive? “Noi ex membri del Comitato Esecutivo”.
Chi altro avrebbe dovuto scrivere, indipendentemente dalla data dallo scioglimento della costituente, una lettera di protesta avente come argomento la paternità della Costituzione e altre questioni accessorie sempre riguardanti la Costituzione?
Bereket lei scrive: “…mi porti un esempio in cui Bereket Habtesillasie dice "io ho scritto la costituzione"…”
Premettendo che non sono stato io a fare una affermazione del genere, ma i firmatari della famosa lettera, vorrei rassicurarla sul fatto che indagherò in ogni direzione fino a trovare quella frase scritta nero su bianco, esattamente come ho fatto fino a ora per smentire le sue affermazioni.
Bereket lei scrive: “Pettini lei non solo è fuori strada , ma vedo che insiste e persevera nella strada sbagliata”.
Ne è proprio sicuro? Lasci che a decidere sia chi ci legge.
Stefano Pettini
Pettini lei mi chiede se la lettera esiste io rispondo che la lettera io l' ho vista solo nel 2007 quando la cara Sophia sparava a zero su Bereket Habtesillasie quello che io metto in dubbio è la paternità della lettera cosi come i contenuti della lettera, cosi come chi dice di averla scritta si spaccia per ex membri della costituente. ovviamente PFDJ si serve di alcuni personaggi come la Sophia Oppure come Zemhret per scrivere e far firmare lettere di ogni genere, e il tutto ha come scopo di screditare la persona in questione (Bereket habtesillasie ) per spostare l' attenzione della gente su argomenti molto piu pressanti come l' implementazione della costituzione stessa. La costituzione come Bereket Habtesillasie stesso scrive era a gran partecipazione del popolo un caso quasi unico in Africa... (figurarsi a prenderene il merito di scrittura)
quando scrivo "La lettera è un falso costruito ad arte a nome della costituente per diffamare Bereket Habtesillasie. Lo stile della lettera originale( quella in inglese ) è uno stile tipico di Sophia e non ha nemmeno i rudimenti di un inglese formale. inglese formale usato in argometi a carattere ufficiale di questo genere..."
questa ovviamente una mia ipotesi perche non potrei essere presente quando eventualmente Sophia e i suoi padroni inventano le lettere e articoli diffamanti. però alcuni indizzi portano a questa conclusione...
tra l' altro ci hanno anche detto che i G15 sono traditori e venditori della patria senza nessuna prova ne processo ne nulla!!
lei afferma: "Premettendo che non sono stato io a fare una affermazione del genere, ma i firmatari della famosa lettera, vorrei rassicurarla sul fatto che indagherò in ogni direzione fino a trovare quella frase scritta nero su bianco, esattamente come ho fatto fino a ora per smentire le sue affermazioni."
Pettini se lei ha publicato sul forum io penso che lei è daccordo oppure pensa che le affermazioni della lettera corrispondono al vero e quindi chiedo a lei di prendere anche tutte le versioni delle persone implicate, in questo caso Bereket habtesillasie. In altre parole se la lettera che lei ha pubblicato dice che Bereket Habtesillasie ha affermato di aver scritto la costituzione, lei dovrebbe prendersi la briga di cercare queste affermazioni e magari postarle sul forum assieme alla lettera...
con dichiarazioni del tipo "non sono stato io a fare una affermazione del genere" poi lei magari cerca di allontanare le responsabilità dalla sua persona. (come è che diceva il proverbio ? lanciare il sasso e nascondere la mano ... )
mentre quando ha l' impressione di smentirmi ovviamente questo le da un senso di grandezza personale e ne prende responsabilità.
chi mi smentisce in realtà (l' unica volta ) e l' intervista di Bereket Habtesillasie sulla presenza di Zemehret nella Costituente, solo che lei ne vuole prendere il merito dopo una semplice ricerca su google, tralasciando tra le altre cose tutto quello che dice Bereket Habtesillasie in quell' intervista incluse le varie occasioni in cui Bereket Habtesillasie dice direttamente ed indirettamente che il lavoro svolto dalla costituente è stato un lavoro di gruppo e non di singoli individui come invece lei e la sua amica Sophia volete fare credere che abbia detto.
ma anche basandoci su quello che è scritto su questo forum nei vari 3D in cui ho risposto a lei, chi ha smentito chi ?? forse non si riccorda... io ho smentito lei sulla mia identità, io ho smentito lei sul presunto supporto del popolo a favore del Dittatore, io ho smentito lei su un ipotetico colpo di stato ai danni del governo eritreo, io ho smentito lei sull' inesistenza di opposizione e gente che pensa diversamente da lei e dal Goe, io ho smentito lei che i G15 siano traditori al soldo di qualche indefinita forza esteriore, io ho smentito lei sulla presunta impossibilità di' applicazione della costituzione Eritrea a causa della guerra e ho smetito anche tante altre affermazioni sue sui giornalisti indipendenti, libertà di religione ecc... magari pecco di modestia ma sinceramente lei Pettini non può affermare che lei "mi smentisce" basandosi su qualche ricerca su Google. E non solo... lei ha trovato questa fantomatica lettera grazie a me e ai miei commenti su Sophia.... e adesso magicamente lei ne sa morte e miracoli chi l' ha scritta e chi era chi... ma per favore...
quando affermo "“Pettini lei non solo è fuori strada , ma vedo che insiste e persevera nella strada sbagliata”" io intendo sottolineare di come lei abbia volutamente spostato il discorso da un argomento intressante e utile come la Costituzione e la sua implementazione ad argomenti del tutto inutili sulla persona di Bereket Habtesillasie... come le dissi tempo fa qua il discorso non è sui singoli individui chi ha scritto la costituzione e chi ne prende il merito, qua si parla del popolo eritreo e di come al popolo eritreo gli viene impedito di godere della sua costituzione per motivi del tutto inesistenti.
…io ho smentito lei sulla mia identità, io ho smentito lei sul presunto supporto del popolo a favore del Dittatore, io ho smentito lei su un ipotetico colpo di stato ai danni del governo eritreo, io ho smentito lei sull' inesistenza di opposizione e gente che pensa diversamente da lei e dal Goe, io ho smentito lei che i G15 siano traditori al soldo di qualche indefinita forza esteriore, io ho smentito lei sulla presunta impossibilità di' applicazione della costituzione Eritrea a causa della guerra e ho smetito anche tante altre affermazioni sue sui giornalisti indipendenti, libertà di religione ecc...
Bereket lei farnetica, quelle sue smentite stanno solo nella sua fantasia.
…io intendo sottolineare di come lei abbia volutamente spostato il discorso da un argomento intressante e utile come la Costituzione e la sua implementazione ad argomenti del tutto inutili sulla persona di Bereket Habtesillasie...
Bereket il tema di questo 3D è “Opposizione o alto tradimento”, lei ha voluto spostare il discorso sulla applicazione della Costituzione che oltre a essere pretestuoso non ha nulla a che fare con questo argomento di discussione.
Stefano Pettini
Pettini evidentemente sono un uomo fantasioso.... lei affermava "In eritrea non ci sono giornalisti o giornali indipendenti perché non esiste ancora una scuola di giornalismo, non esistono ancora giornalisti, non esiste un albo professionale e non esiste una legge sulla editoria privata."
io le rispondevo "Io sono stato studente dell' universita di asmara e ne ho visti di studenti che si sono laureati in giornalismo (e questo gia nel 1999)."
lei chiedeva :"Quali di quei giornalisti che lei ha conosciuto all’università sono ora in prigione in Eritrea? "
io come esempio affermavo "il Giornalista che io conosco si chiama Dawit Habtemichael Laureato all' universita di asmara" (secca smentita delle sue affermazioni )
ecco questa serie di smentite sono frutto della mia fantasia evidentemente e potrei anche continuare a fantasticare...
poi magicamente lei afferma: "Bereket il tema di questo 3D è “Opposizione o alto tradimento”, lei ha voluto spostare il discorso sulla applicazione della Costituzione che oltre a essere pretestuoso non ha nulla a che fare con questo argomento di discussione"
pretestuoso è una parola che vedo bene per definire i suoi interventi Pettini..
Pettini il tema stesso di questo 3D è pretestuoso Infatti vorrebbe enfatizzare che quelli che fanno opposizione siano traditori... La fantomatica Lettera di Sophia Tesfamariam è pretestuosa per definire un tema pretestuoso come “Opposizione o alto tradimento”, pretestuoso è anche non applicare la Costituzione eritrea per motivi pretestuosi come la situazione con l' Etiopia... evidentemente capisco usi differenti della parola pretestuoso.
"In eritrea non ci sono giornalisti o giornali indipendenti perché non esiste ancora una scuola di giornalismo, non esistono ancora giornalisti, non esiste un albo professionale e non esiste una legge sulla editoria privata."
Bereket credo di aver descritto fedelmente la situazione attuale in Eritrea, non capisco cosa abbia da protestare.
Lei rispondeva, deviando l’argomento su tempi passati e precedenti la chiusura della stampa indipendente: "Io sono stato studente dell' universita di asmara e ne ho visti di studenti che si sono laureati in giornalismo (e questo gia nel 1999)."
Io parlo del 2009 e lei del 1999.
In merito ai personaggi arrestati a margine della questione dei G15 io scrissi: ”I presunti giornalisti poi arrestati per attività contrarie alla sicurezza dello stato, giornalisti non erano e come è facile verificare l’unico rapporto con il giornalismo che avevano quei soggetti era un corso accelerato offerto dalla Ambasciata Usa in Asmara ai suoi dipendenti eritrei. Uno di questi era il giardiniere.
Lei rispondeva dicendo che erano tutte falsità anche se riportavo notizie di fonte ufficiale e quindi attendibili fino a prova contraria.
Le ho domandato:"Quali di quei giornalisti che lei ha conosciuto all’università sono ora in prigione in Eritrea? "
Lei ha risposto: "il Giornalista che io conosco si chiama Dawit Habtemichael Laureato all' universita di asmara"
Benissimo ne prendo atto e controllerò, del resto non conosco nessuno dei nomi di tali personaggi, ma rimane il fatto che continuare ad affermare che quelle persone furono arrestate perché giornalisti è come affermare che alcuni vigili del fuoco che hanno rubato sono stati arrestati perché pompieri.
Bereket alla fine se la prende pure con il titolo del 3D dicendo: ” …il tema stesso di questo 3D è pretestuoso Infatti vorrebbe enfatizzare che quelli che fanno opposizione siano traditori...”
Bereket enfatizzare che? Non la nota la contrapposizione?
Opposizione o Alto tradimento? Due condizioni ben distinte fra loro.
Stefano Pettini
"Bereket"(nome del padre?),
ha un'occupazione? Domando perchè vedo che scrive moltissimo, purtroppo molto ripetitivo e nauseante.
Il popolo eritreo non ha bisogno dei paladini, di stampo cammoristico. Il suo linguaggio non è assolutamente diverso da quello di Piermario o di Dania, oppure del mercenerio Massimo, che da Addis Abeba scrive su l'Eritrea. Rispondo in breve alle affermazioni gratuite ed offensive che ho letto:
a) il popolo eritreo è padrone del suo territorio ed è pronto sia alla tutela della sua sovranità ed a superare la fase di crisi economica con il suo lavoro.
E' già maturo e non puo' essere ingannato da chiacchere o prediche false, in quanto ha imparato dalla sua lunga lotta armata, che bisogna risolvere i propri problemi con le proprie forze. Dove erano i predicatori falsi quando il popolo eritreo veniva sterminato da Napalm, torturato e saccheggiato.
Da qui non abbiamo nulla da impartire al popolo eritreo. In Italia siamo nella democrazia e nella liberta? Eppure persone vengono amazzate in pieno giorno come i cani anche nelle proprie case e gli assassini girano tranquillamente impuniti. Gli organi di informazione ci parlano della connection tra mafia e lo stato. Siamo governati da esponenti politici che hanno a che fare con la giustizia per gravi motivi penali e morali. Persone che chiedono avvocati vengono lasciati morire di fame in carcere. Persone di colore o etinie diverse vengono massacrati e ammazzati per strada senza motivo......ecc....ecc.
Ed infine c'è il tentativo del ritorno al fascismo squallido del passato. Allora non è meglio forse parlare di tante squallide vicende di casa propria?
Cordiali saluti
"Derres Araia" lei Ha l' aria dei falsi predicatori che lei stesso menziona ... mi domando io (e domando anche a lei) dove era lei quando il popolo veniva sterminato dal napalm ? forse a Firenze a farsi eleggere al comune??? "bi aserte wey bi hamushte ayniweraze..." Lei giocava a fare il politico quando il mio popolo soffirva e adesso si mette anche a predicare come un profeta del vecchio testamento ?
lasciamo perdere il passato... noi adesso stiamo parlando del presente in cui lei opportunisticamente fa la parte del retto e dotto ... dove è lei quando i giovani eritrei stanno soffrendo per colpa del regime ? perche non fa sentire la sua voce a favore di quelli che stanno morendo nei barconi in mezzo al meditterraneo ? perche non fa sentire la sua di voce a favore dei 15 mila eritrei che si trovano a Shimbela e che stanno morendo di tubercolosi ? Perche lei non si fa sentire quando migliaia di giovani che sono preda dei trafficanti di esseri umani lasciano il loro paese? perche non si fa sentire quando Isayas Afeworki dice che i giovani eritrei che scappano sono in realtà in un picninc ? Perche non si fa sentire Derres Araia??
Lei afferma molto incautamente :"Gli organi di informazione ci parlano della connection tra mafia e lo stato. Siamo governati da esponenti politici che hanno a che fare con la giustizia per gravi motivi penali e morali."
Dica Derres Araia, secondo lei in Eritrea questo è possibile ? è possibile che gli organi di stampa decidano di criticare il governo che, non è connesso con la mafia, ma è la mafia stassa al governo ? Mi dica come è che gli organi di informazine non denunciano quando Red Sea Trading Corporation (la famosa 09) ruba e si accaparra tutte le possibilità economiche inclusi anche i bond che lei stesso (come eritreo della Diaspora) ha pagato ? mi dica Derres mi illumini su questo fatto... MEGLIO LA DEMOCRAZIA ITALIANA che la dittatura eritrea, almeno la democrazia italiana permette anche a persone supponeneti ed opportuniste come lei di parlare...
Pettini lei afferma: "In eritrea non ci sono giornalisti o giornali indipendenti perché non esiste ancora una scuola di giornalismo, non esistono ancora giornalisti, non esiste un albo professionale e non esiste una legge sulla editoria privata." Bereket credo di aver descritto fedelmente la situazione attuale in Eritrea, non capisco cosa abbia da protestare."
Ogni singola frase in questa sua affermazione è falsa e distorta ... lei dice che non esiste una scuola di giornalismo invece c'era la scuola adesso è stata chiusa lei dice che non esiste un albo professionale ma le assicuro che in eritrea non esistono albi professionali in genere... e anche se fosse cosi i giornalisti statali in quale albo sono iscritti ? in quella dei fabbri ??? lei dice che non esiste una legge sulla editoria privata ? la legge esiste ed è stata sospesa ! curioso di come la legge sull' editoria lei la divida in privata e non privata ... la legge è uguale per tutti!!! Pettini lei non ha descritto minimamente la situazione attuale in Eritrea ma solo ha dato la versione ufficiale del dittatore ...
poi sorprendentemente lei afferma "Io parlo del 2009 e lei del 1999" Ma pettini ha perso il senno della ragione forse ?? se nel 1999 c'era la scuola del giornalismo e c'erano giornalisti competenti cosa è successo 10 anni dopo ????? che i giornalisti si sono scordati del loro mestiere?(e allimprovviso non ci sono piu giornalisti per questo ??) o 10 anni dopo che sono dentro una prigione sono stati riformati in spie CIA?? o dopo 10 anni sono crepati in prigione e allora non esiste piu giornalista indipendente ?? mi spieghi meglio la sua affermazine che 10 dopo non esiste piu nulla ne una legge ne le persone competenti ?
il titolo di questo 3D è pretestuoso accostare TRADIMENTO ed OPPOSIZIONE anche in contraposizione tra di loro, come in questo caso, è solo un misero tentativo di come il regime in raltà sia alle strette e di come si sta giustificando contro tutti i critici con "tradimento". Qualsiasi eritreo o amico dell' Eritrea che critica Isayas viene etichettato come "Traditore" se è eritreo e "Mercenario" se è non eritreo.
Ci provi anche lei Pettini ... provi anche lei a criticare Isayas per una delle Castronerie che dice; e vedrà come magicamente la CIA comparirà davanti a casa sua a darle un assegno mensile... firmato da Bush in persona ...
Bereket, nell'anonimato lei continua a spargere il suo solito veleno denigratorio fasullo, con il solito metodo dei vigliacchi, che non hanno il coraggio di assumersi la loro responsabilità a viso aperto. Non ha risposto alla mia domanda di identificarsi e non lo fara' sicuramente perchè non ha coraggio di confrontarsi lealmente. Per rispondere alla sua affermazione denigratoria nei miei confronti: - " non ho mai smesso dal 1962 di attivarmi per la mia nazione intensamente voluta: "Eritrea" e per il mio popolo nel contesto dove ho vissuto in Eritrea e nella mia esistenza da emigrato in Italia. Da quando sono in Italia per tua informazione sono stato il primo studente universitario ad entrare nella comunità eritrea, quasi esclusivamente formata da donne per aiutarli a scrivere lettere alle loro famiglie ed a formare la scuola di alfabetizzazione perchè possano acquisire una cultura per essere autonome a scrivere da sole e questo nel lontano anni 1973. Se mi sono candidato alle elezioni amministrative comunali a Firenze, come autonomo con un partito, è perchè ritenevo di poter dare concretezza operando all'interno delle istituzioni sempre alla mia comunità ed al mondo degli immigrati.
Mi sono reso subito conto che la società italiana non era pronta a recepire a favorire un immigrato all'interno delle istituzioni, e tuttora la situazione non è che sia molto cambiata a distanza di venti anni. Ma ero e sono sempre un soggetto attivo alla tutela del mio paese e del mio popolo. Potrei dirti che sono tra quelli che opero ad aiutare gli eritrei arrivati via mare ad integrarsi nel tessuto sociale locale, a dare la mia a chi ha bisogno sia eritreo, africano o italiano. La lotta per l'indipenza ha vinto grazie a coloro che hanno combatutto e grazie anche a coloro che hanno contribuito aiutando la lotta finanziariamente e con l'impegno proprio impegnando il loro tempo a fare dell'organizzazione e dell'attività politica. Sono tranquillo con la mia coscienza.
Sono costretto ad interrompere, ma riprendo fra poco.
Derres Araia
Bereket e Araia vi prego di attenervi al soggetto del forum, di darvi del lei (Derres) e di non allontanarvi dal tema della discussione per indulgere in attacchi personali.
Molti giovani seguono in silenzio le nostre discussioni e credo sia nostro dovere dare il buon esempio comportandoci correttamente.
Le nostre identità, le nostre attività e i nostri personali convincimenti sono nulla rispetto al fulcro centrale rappresentato dall'Eritrea.
Invito tutti alla moderazione e al rispetto reciproco.
Stefano Pettini
Eccomi riprendo la replica. Sono d'accordo con Lei Sig Pettini ad un dialogo corretto ed entro il tema del giorno, ma mi permetta rispondere alle callunniose allusioni di "Bereket".
1) I giovani eritrei e tutta la popolazione eritrea soffre:
- per colpa del regime sciacallo di Woiane, servo dell'imperialismo USA, che ha dichiarato guerra unilateralmente per occupare l'Eritrea ed annientare la sua sovranità nazionale
- per colpa dell'USA, Nazioni Unite, comunità Europea, OUA e tutte le istituzioni, garanti dell'attuazione del verdetto internazionale, che ostruzionismo politico hanno creato da oltre sette anni una situazione di tensione militare, che ha bloccato l'economia dell'Eritrea, impegnandola lungo tutto il confine di ottocento chilometri in uno stato di allerta continua.
2)sono già impegnato ad aiutare concretamente i giovani eritrei che sono arrivati. E se dovessi fare un appello a quelli che sono in Eritrea, direi ragazzi non vale la pena rischiare la propria vita per emigrare oggi in questa fase di crisi globale, dove manca occupazione. Resistete siate uniti e continuate a lavorare per la vostra patria il vostro futuro creatolo lì dove siete.
In Eritrea i traditori sono in carcere. In Eritrea non ci sono oppositori. Il presidente Issaias sta lavorando insieme al suo popolo a risollevare il suo popolo e riuscirà. Chi odia Issaias odia il popolo eritreo.
Derres Araia
"derres araia" per rispetto agli altri partecipanti del forum sorvolerò le sue affermazioni ingiuriose e gratuite nei miei confronti, mi ha definito camorrista, calunnioso, vigliacco, ecc... ma siccome voglio rispettare il richiamo alla moderazione di Pettini non risponderò e non dirò cosa penso di lei e di quelli come lei che sostengono il regime stando comodi qua in italia e hanno la presunzione di poter rappresentare il popolo eritreo.
tornando alle sue farneticazioni politiche una in particolare mi ha colpito
lei afferma :"In Eritrea i traditori sono in carcere. In Eritrea non ci sono oppositori. Il presidente Issaias sta lavorando insieme al suo popolo a risollevare il suo popolo e riuscirà. Chi odia Issaias odia il popolo eritreo."
"derres araia" lei sostiene di aver frequentato l' università nel lontano 1973 e ciò mi sorprende, perche con la sua affermazione dimostra praticamente che lei sia un' analfabeta oltre che di possedere una limitata funzione cognitiva (in altre parole scollega il cervello prima di parlare...). Nella sua permanenza all' università cosa le hanno insegnato ? non le hanno dato un minimo di educazione civica ? un minimo di consapevolezza di cosa sia la Democrazia ? di cosa sia il processo politico ? ma sopratutto l' affermazione "Chi odia Issaias odia il popolo eritreo" è un affermazione del tutto fasulla come è fasullo il suo falso patriottismo che maschera solo opportunismo.
Mi dica "derres araia" ha mai letto la costituzione eritrea ? ha mai letto la national charter ?
Iei da giudizi assolutamente gratuiti basati sul nulla. Lei afferma "i traditori sono in carcere"... per sua informazione la costituzione garantisce anche ai cosidetti "traditori" un processo equo( Art.15.2) qualsasi persona per essere detenuta in carcere deve affrontare un processo (Art.17.1) ma sopratutto afferma senza equivoco che qualsiasi persona ha diritto di diffendersi e ha diritto in base al quale una persona può ricorrere per difendersi dall'arresto illegittimo di se stessa (Art 17.5) si informi dal suo avvocato cosa vuol dire "writ of habeas corpus" espressamente citato nella costituzione.
la sua affermazione "Chi odia Issaias odia il popolo eritreo" serve solo a dare idea di quanto lei abbia poco spessore sia culturalmete che come personalità.
Isayas è solo una persona come gli altri che deve sottostare alla legge e rispondere delle sue azioni di fronte alla legge. la costituzione dice che la legge è uguale per tutti (Art 14.1) inoltre In Eritrea tutti possono aspirare ad essere presidente o ricoprire una posizione di Leadership e questo è scritto nero su bianco sulla costituzione (Art. 7.4).
per entrare nello specifico del tema di questo 3D La costituzione garantisce l' Opposizione attraverso la formazione di organizzazioni politiche (Art. 19.6) quindi la sua affermazione "In Eritrea non ci sono oppositori" è del tutto inutile... (come quasi la totalità delle sue affermazioni).
In definitiva "derres araia" lei è confuso su quasi tutto e traspira solo ignoranza ma la parte piu divertente è che lei mi confonde con alcuni dei suoi amici tipo la Dania o Alberizzi ma le assicuro che quelli sono solo individui e non rappresentano nessuno, e di sicuro a me non mi rappresentano, ognuno agisce secondo la sua coscienza e non secondo la azioni di altre persone... lei risponde per le sue affermazioni "derres araia".
"derres araia" vedo anche che insiste nell' chiedermi di identificarmi, io potrei rispondere che non è importante chi sia io e cosa faccio e che il nome di mio padre non le servirà molto per identificarmi ma sopratutto vorrei farle presente un detto dei miei avi "betri haki tiKetin imber aytisiberin" e questo è solo per sottolineare che la verita è la verità non è importante chi la dice alla fine trionfa sempre.
A proposito il mio nome è Bereket Habtemariam spero che questo le serva a qualcosa, ma se vuole possiamo anche incontrarci cosi le spiego l' applicazione della parola "vigliacco" ....
Bereket e Derres le vostre questioni personali dovete lasciarle fuori dal forum.
Proclami, provocazioni, dogmi, non lasciano spazio al libero scambio di idee e servono solo a esacerbare inutilmente gli animi.
Vi invito nuovamente alla moderazione e alla ripresa del dialogo condotto nel reciproco rispetto.
Stefano Pettini
Bereket lei ci ricorda che: “ …la costituzione garantisce anche ai cosidetti "traditori" un processo equo( Art.15.2) qualsasi persona per essere detenuta in carcere deve affrontare un processo (Art.17.1) ma sopratutto afferma senza equivoco che qualsiasi persona ha diritto di diffendersi e ha diritto in base al quale una persona può ricorrere per difendersi dall'arresto illegittimo di se stessa (Art 17.5)… la legge è uguale per tutti (Art 14.1) inoltre In Eritrea tutti possono aspirare ad essere presidente o ricoprire una posizione di Leadership e questo è scritto nero su bianco sulla costituzione (Art. 7.4)….l' Opposizione attraverso la formazione di organizzazioni politiche (Art. 19.6)”.
Premettendo che tutti noi siamo perfettamente a conoscenza del testo della Costituzione, voi eritrei anche in Tigrino, le vorrei ricordare che attualmente, per le svariate ragioni già ampiamente discusse anche su questo forum, la Costituzione eritrea non ha ancora trovato le condizioni per una sua applicazione e che quindi tutte quelle norme e articoli da lei citati non hanno ancora alcun valore legale.
A questo proposito vorrei anche ricordare che lo stesso Breket Habte Sellasie ha ammesso che a causa di un errore non fu mai presa in considerazione una data specifica entro la quale la Costituzione dovesse essere obbligatoriamente applicata.
Altro errore determinante è il non aver chiarito quali dovessero essere le condizioni del paese perché la Costituzione potesse essere applicata, costringendo il Governo e la Assemblea generale a regolarsi secondo una propria valutazione.
Stefano Pettini
Sig. Bereket Habtemariam,
cali pure di tono. Non accetto intimidazioni. Se vuole ci incontriamo dove e quando vuole. Non cerchi di intimidirmi, si sbaglia. Un invito ad un dialogo pacato. Alla prossima.
Saluti Derres Araia
Derres in questo modo non si arriva da nessuna parte.
Eventuali prossimi messaggi di questo tenore saranno immediatamente cancellati a norma di regolamento.
Se lei e Bereket avete qualcosa da dirvi fatelo in privato.
Vi ricordo che aprire una casella di posta elettronica anonima è semplicissimo e vi consente di risolvere le vostre questioni private senza disturbare i lavori del forum e la sensibilità dei partecipanti.
Stefano Pettini
Ho seguito il forum e devo dire che il livello delle argomentazioni si è abbassato a chiacchiere da bar.
Non capisco perchè i vari Sig. Derres, Awet etc... tendono a portare le argomentazioni a livello da bar, chiedendo in modo nauseante i cognomi , nomi etcc..di chi argomenta nel forum; forse vogliono intimidire qualcuno???? Sappiamo bene che le opposizioni o pareri contrastanti al GoE non sono tollerati in Eritrea, ma qui siamo in Italia e perlopiu' anche in un sito web cioè in un mondo virtuale e globale.
Ho seguito le risposte del Sig. Derres Araia, sia in questo post che quello con titolo Grazie President Isaias, e anche lì rispondeva al Sig Piermario entrando in fatti personali con i quali niente avevano a che fare con il forum. Perciò inviterei il Sig. Derres di non argomentare in modo personale , ma di fare un discorso completo e ben ragionato come quello del Sig. Pettini che nonostante non condivida le opinioni ho un grnde rispetto.
Pettini lei afferma "le vorrei ricordare che attualmente, per le svariate ragioni già ampiamente discusse anche su questo forum, la Costituzione eritrea non ha ancora trovato le condizioni per una sua applicazione e che quindi tutte quelle norme e articoli da lei citati non hanno ancora alcun valore legale"
bene ! Perfetto !! a questo punto io le vorrei chiedere quali sono le leggi che hanno un valore legale oggi in Eritrea? su quale base viene governato il popolo eritreo ? chi è che accusa chi di tradimento e su quale base? vorrei anche chiedere la legalità del governo eritreo e del suo presidente con quali leggi viene stabilito?
Pettini se lei pensa che c'era un tentativo di colpo di stato allora lei pensa che questo stato esiste e che è uno stato sovrano e governato da leggi ... oppure la versione reale dei fatti che consiste nella definizione di una persona come Isayas Afeworki che in qualche modo incarna lo stato e in qualità di stato-persona ogni individuo che critica Isayas oppure fa opposizione contro il governo di Isayas è un traditore dello stato.
come si è visto poi durante gli ultimi 10 anni, l' accentramento del potere è sempre verso un' unica persona che è il presidente Isayas e tutte le persone che potenzialmente potevano opporre resistenza verso l' accentramento progressivo del potere sono state in qualche modo eliminate, i membri del partito critici sono tutti stati arrestati oppure esiliati costretti a rifugiarsi in stati terzi, le persoalità influenti nella diaspora i cosi detti intelletuali sono tutti stati etchettati come agenti di forze esterne è qualsiasi forma di opposizione viene etichettata come mercenaria, la stampa indipendente è stata chiusa tutta in modo che il popolo abbia solo un unica fonte di informazione. l' assemblea nazionale che fino al 2002 benchè provvisoria anchessa , legiferava in eritrea, è stata sospesa a tempo indefinito, le riunioni del partio e dell' assemblea del partito PFDJ stesso sono state sospese e mai più chiamate dal 2002. Mi spieghi come è che viene amministrata in eritrea la legge Pettini.
in uno stato funzionante ci sono 3 alte cariche dello stato i cosi detti 3 poteri , il potere leggislativo , il potere giudiziario, ed infine il potere esecutivo. In eritrea quaesti 3 poteri sono concentrati in una sola persona che risponde al nome di isayas Afeworki.
l' assemblea Nazionale non si riunisce più dal 2002 e anche quando si riuniva (prima del 2002) Isayas ne era il capo ( è come dire che Berlusconi oltre ad essere presidente del consiglio italiano è anche Presidente della Camera dei deputati... ruolo completamente diverso e attualmente ricoperto da Fini)
il potere giudiziario è altamente subbordinato ad Isayas che ne controlla l' operato attraverso le corti speciali (dove non è permesso l' uso di avvocati ed è negato il diritto a chiedere appello)
infine il potere esecutivo che è il potere centrale del presidente e quindi è il potere che in teoria dovrebbe avere Isayas Afewerki. il presidente dell' Eritrea dovrebbe essere eletto dall' assemblea ma questa assemblea è capeggiata dallo stesso presidente che ne ordina anche la sospensione . mi dica Pettini secondo lei questo non è un regime autoritario dittatoriale ed auto eletto ??
Oltre tutto questo il fenomeno delle persone costrette a scappare dall' Eritrea prima è stato negato fino all' inverosimile( fino al 2008) poi quando questo ha assunto dimensioni enormi si sta cercando di dare motivazioni del tutto fasulle come la crisi economica Globale dimenticando volutamente che questo fenomeno di rifiugiati è iniziato ben prima della crisi (i primi profughi arrivarono in Italia dalla libia nel 2002). Isayas nella sua ultima intervista ci ha dato una spiegazione di come venga affrontata la questione ... ci ha spiegato che in realta tutta sta gente che sta scappando è in un grande picnic...
io mi domando ma se lei Pettini pensa che il popolo partecipa alla vita politica e accetta tutte le decisioni di questa banda di fuorilegge che governa oggi l' Eritrea, perche non mi spiega in modo chiaro come viene determinata la volontà del popolo ??
Bereket l’Eritrea era gestita come uno Stato prima ancora che fosse liberata.
La lotta durata trenta anni si articolò non solo sui combattimenti veri e propri, ma anche e soprattutto sulla formazione di uno Stato prossimo venturo.
Nessuno sapeva quando “il sogno” sarebbe diventato realtà e tutti lavoravano incessantemente alla sua realizzazione.
Il governo di questo popolo seguiva regole e leggi proprie basate su principi morali consolidati anche attraverso dolorosi scontri interni.
Esistevano leggi e regolamenti, cariche e organigrammi, responsabilità e compiti.
Il Fronte era lo strumento attraverso il quale raggiungere l’obiettivo della liberazione del paese e successivamente attraverso il quale gestire la formazione del nuovo stato dell’Eritrea.
La transizione non è ancora finita e se la lotta è durata trent’anni la transizione ne potrebbe richiedere altrettanti.
Gli eritrei non ne fanno una questione di tempo.
Chi ne fa una questione di tempo sono quegli elementi che sentono gli anni passare e le occasioni sfuggirgli; sono quelli che vorrebbero fare affari, aggiudicarsi posizioni di rilievo, sfruttare le opportunità prima che la natura faccia il suo corso.
La gente comune desidera solo la libertà e il cibo per sfamarsi senza dover rinunciare alla libertà stessa; la libertà è stata guadagnata e difesa, e il cibo è un obiettivo sempre più concretamente alla portata di tutti senza aver dovuto rinunciare alla libertà.
L’Eritrea e il popolo eritreo continuano a essere refrattari ai tentativi avventurosi di essere condizionati da forze esterne e proseguono sulla loro strada con la stessa coerenza e costanza che ha caratterizzato i trenta anni di lotta.
Rispetto a quanto patito sotto il Derg e a quanto sopportato durante la guerra, questo periodo di transizione è assolutamente nulla.
Stefano Pettini
Pettini oggi con le sue rivelazioni mi sta sorprendendo assai ... e mi dimostra solo ancora un' altra volta di quanto lei abbia distorto ogni fase della storia eritrea ma sopratutto quanto abbia idolatrato l' attuale regime ricostruendo storie fantasiose anche sul processo di liberazione.
lei afferma "Bereket l’Eritrea era gestita come uno Stato prima ancora che fosse liberata"
un' affermazione del genere puo essere solo frutto di una delle sue innumerevoli fantasie. l' Eritrea non era gestita ne da EPLF ne da ELF come uno stato negli anni della lotta, EPLF ed ELF erano semplicemente due fronti che combattevano una guerra di liberazioe contro un nemico ben piu fornito di materiali e numericamente superiore in tutto. I due fronti non avevano il potere di gestire l' Eritrea come stato anche perche ne controllavano una minuscola parte e l' EPLF fino agli anni finali della lotta per la liberazione controllava il Sahel. Se vuole si riveda la storia Pettini, fino al 1988 eravamo ancora nel Sahel e non controllavamo nemmeno tutto il Sahel. non ricostruisca la storia come le fa comodo a lei Pettini.
lei afferma "Esistevano leggi e regolamenti, cariche e organigrammi, responsabilità e compiti."
Ma le posso assicurare che il compito del fronte doveva essere la liberazione dell' Eritrea e le leggi e regolamenti cariche e organigramma , responsabilità e compiti erano solo funzionali a questo compito gravoso.
lei afferma "Il Fronte era lo strumento attraverso il quale raggiungere l’obiettivo della liberazione del paese e successivamente attraverso il quale gestire la formazione del nuovo stato dell’Eritrea"
se il fronte era lo strumento per raggiungere l' obbiettivo della liberazione di sicuro il fronte NON era e NON è lo strumento per gestire la formazione del nuovo stato dell' Eritrea!!!!!! questo che ha detto lei è emblematico delle persone che oggi compongono il PFDJ!!! regnare in Eritrea con qualsiasi strumento a disprezzo della costituzione, della volontà del popolo, a disprezzo di tutti quanti hanno perso la vita per l' Eritrea LIBERA!!!!
Infatti Isayas in una sua intervista lo ha detto chiaramente !!!! "Elections? what Elections? we will see what happens in America in the Elections and then we will wait 3 or 4 decades and see what happens... " ecco il sogno di Isayas "gestire la formazione del nuovo stato dell’Eritrea " per altri 30 o 40 anni... e questa l' Eritrea che lei prospetta Pettini ?
Peccato che il popolo la pensa diversamente... al popolo non basta che gli si dica che c'e una "guerra non guerra" con l' Etiopia che ci impedisce di applicare la costituzione... non basta che gli si dica che tutti quelli che la pensano diversamente da PFDJ sono dei traditori ...
Pettini lei poi curiosamente afferma "La gente comune desidera solo la libertà e il cibo per sfamarsi senza dover rinunciare alla libertà stessa; la libertà è stata guadagnata e difesa, e il cibo è un obiettivo sempre più concretamente alla portata di tutti senza aver dovuto rinunciare alla libertà"
La gente comune desidera solo la libertà ?? e come mai ?? Mi sembra che comincia a sragionare Pettini!!
Secondo lei la gente comune è libera in Eritrea ? la gente puo esprimersi liberamente ? la gente si puo muovere liberamente ? siamo tempestati di "Menquesquesi" (che è il documento che serve da "lascia passare") anche per andare a fare due passi!!! liberi da cosa ?? siamo ai livelli del DERG Pettini!! ai tempi del DERG c'era "YILEF" che è la traduzione letterale in amarico di "Menquesquesi".
il cibo per sfamarsi ?? Pettini lei sicuramente conosce il mondo di Intercontinental Hotel di Asmara! perchè se va in Eritrea oggi la gente sta morendo di fame !! IO stesso Sono costretto a mandare generi alimentari per la mia famiglia oltre a soldi che non bastano mai in Eritrea!! se vuole puo andare all' ambasciata di Roma O il consolato di Milano dove c'e anche l' indicazione di come mandare il cibo in Eritrea con la lista di limitazioni sulla quantità che si puo mandare per ogni genere alimentare di prima necessità !!! Pettini vada pure a controllare la lista nelle ambasciate eritree io ormai conosco a memoria il contenuto di tali liste !!!
Rispetto a quanto patito sotto il Derg adesso con PFDJ si sta andando verso quella direzione !!! solo che PFDJ sono fratelli miei mentre il DERG era il mio nemico !
Bereket, è proprio Lei che non conosce la storia della lotta Eritrea. Le afferma: I due fronti non avevano il potere di gestire l'Eritrea come Stato anche perche ne controllavano una minuscola parte e l'EPLF fino agli anni finali della lotta per la liberazione controllava il Sahel. Se vuole si riveda la storia Pettini, fino al 1988 eravamo ancora nel Sahel e non controllavamo nemmeno tutto il Sahel, non ricostruisca la storia come le fa comodo a lei Pettini.
Bereket, si studi la storia Eritrea. Sia ELF e EPLF "prima del 1980" occupavano grosse zone dell'Eritrea e istruivano politicamente la popolazione, curavano gli ammalati e occupavano tutte e due città importanti dell'Eritrea, come Agordat, Tessenei, Keren Mendefera, Dekemhare ect. Quando l'Unione Sovietica ha aiutato il regime etiopico con ingenti materiali bellici terrestri ed aeree piu' materiali chimici molto dannosi come il napalm, ci fu anche la ritirata strategica dei fronti, ma il fronte aveva già istruito e preparato il popolo eritreo, che ha contribuito alla lotta armata con consapevolezza politica e unità nazionale impressa nel cuore del popolo eritreo grazie al lavoro dei fronti di liberazione ed in particolare al Fronte popolare di liberazione Eritreo (FPLE), perchè negli anni ottanta il FLE ha abbandonato la lotta scappando via Sudan lasciando il compito gravoso della solo al FPLE, che ha continuato la lotta sino alla vittoria finale. Ecco perchè il popolo eritreo si riconosce in questo fronte, che ora avendo finito la lotta ha cambiato giustamente il nome in Fronte Popolare per la Democrazia e la giustizia (FPDJ). Infatti sta lavorando per la democrazia e la giustizia insieme al popolo eritreo. Chi afferma che non c'è la Democrazia in Eritrea non dice il vero. L'Elezione degli enti locali per l'amministrazione pubblica e giudiziaria è stata effettuata in tutta l'Eritrea meno che nei dintorni di Asmara "Maakel Zobe" e si puo' arrivare anche tranquillamente all'elezioni politiche per la rappresentanza del governo centrale. Su questo il popolo eritreo, attualmente attaccato da potenti usurpatori ed il loro servo, che è il nostro vicino regime etiopico, che creano una tensione militare, che ci impegna nella difesa della sovranità nazionale, che in pericolo, quando supererà questo braccio di ferro arriverà all'elezione democratica. Il popolo eritreo ha la sua costituzione democratica consuetudinaria di rispetto della legalità e della sicurezza sociale e nazionale. Quale stato sovrano l'Eritrea non accetta nessuna imposizione esterna. Quando il popolo eritreo veniva bombardato con napalm nessuno ha alzato la voce a suo favore. Ora proprio individui con mentalità fascista o mercenari da quattro soldi con le loro chiacchere non possono dare nessuna lezione al popolo eritreo.
Saluti Derres Araia
Derres Araia in tigrigna c' è un espressione che descrive quelli come lei : "Tsemam Hade derfu" sa cosa vuol dire??
La nostra storia noi eritrei la conosciamo tutti bene.
L' Eritrea fino al coinvolgimento dell' Unione Sovietica nel 1978 era quasi liberata con una combinazione di zone occupate dai due fronti EPLF e ELF, in tutto il periodo che andava fino al 1977 L' Eritrea era quasi liberata dalle forze etiopiche ma l' eritrea stessa era divisa tra due fronti i quali erano sempre in tensione tra di loro ed era questa tensione che porto al confronto armato tra i due fronti. In questo periodo l' Eritrea non fu mai amministrata come uno stato con leggi valide che potevano essere applicate in modo centrale ed unitario, tant'e vero che i due fronti erano in lotta tra di loro per il predominio sull' Eritrea, in lotta per ideologie differenti quindi l' affermazione del Sig. Pettini che dice che "l’Eritrea era gestita come uno Stato prima ancora che fosse liberata" è lontano anni luce dalla realta dei fatti. nel 1978 c'e stata la ritirata strategica e nel periodo che andava tra 1979 fino al 1981 la guerra non era più contro le forze etiopiche ma prevalentemente erano i due fronti che combattevano tra di loro.
e proprio durante la guerra fratricida che avviene l' alleanza tra EPLF e TPLF (l' attuale nemico oltre mareb). Per fronteggiare ed eliminare l' ELF e nel 1981 l' EPLF si alleo con TPLF e nel confronto finale sappiamo bene che ELF ha dovuto abbandonare la lotta armata nel 1981, EPLF insieme all' alleato TPLF hanno sferrato l' attacco finale ed ELF alla fine sconfitto decimato ed inseguito si rifiugio dentro il Sudan. e non come dice lei sig. Derres Araia con affermazioni di comodo "FLE ha abbandonato la lotta scappando via Sudan lasciando il compito gravoso della solo al FPLE" NON è proprio cosi ... si studi bene la storia Derres.. perchè mentre lei faceva il politico a Firenze c'era gente che queste guerre l' ha vissute sulla sua pelle...
dal 1981 circa, fino alla guerra NADEW IZ nel 1988, EPLF controllava solo una minuscola parte dell' Eritrea che si trova tra Nakfa e Karora e gestire l' Eritrea come stato non solo era impossibile ma l' esistenza stessa del fronte era in pericolo durante la sesta e settima offensiva DERG e i suoi alleati.
Derres sa perche la chiamo "Tsemam Hade derfu" ? perche lei invece di argometare in maniera logica i suoi interventi la maggior parte delle volte ripete inutili concetti ... Le faccio qualche esempio..
lei in quasi tutti i suoi interventi usa le seguenti frasi "Quale stato sovrano l'Eritrea non accetta nessuna imposizione esterna" , "Ora proprio individui con mentalità fascista", "mercenari non possono dare nessuna lezione" e cosi via ... mi dica a quali mercenari si riferisce, mi dica di quale imposizione esterna parla, mi dica anche degli individui con mentalita fascista che la tormentano... ma mi aspetto anche che quando afferma queste frasi lei riferisca anche le sue fonti e le sue argomentazioni siano basate su concetti costruttivi e guidati dalla logica... se no io sono costretto a chiamarla ancora un' altra volta "Tsemam Hade derfu" .
Bereket considero il Fronte espressione e rappresentazione stessa dell’Eritrea e del popolo eritreo, ma ammetto che in questo caso la frase andava posta in altra maniera per evitare equivoci.
Probabilmente avrei dovuto scrivere: “ Il Fronte gestiva le terre liberate come uno Stato prima ancora che tutta l’Eritrea fosse liberata”.
Il significato è quasi lo stesso, ma le avrei risparmiato la lunga tirata sulla storia dell’Eritrea che le ricordo essere ben conosciuta da tutti noi, sia combattenti che pantofolai.
Lei afferma: “…se il fronte era lo strumento per raggiungere l' obbiettivo della liberazione di sicuro il fronte NON era e NON è lo strumento per gestire la formazione del nuovo stato dell' Eritrea!!!!!!”
L’evidenza è che sia la National Charter che la Costituzione riservano al Fronte non gia lo scioglimento, ma un ruolo ben preciso che ne determina un proseguimento della sua operatività nel tempo.
Lei afferma: “Secondo lei la gente comune è libera in Eritrea ? la gente puo esprimersi liberamente ? la gente si puo muovere liberamente ? siamo tempestati di "Menquesquesi" (che è il documento che serve da "lascia passare") anche per andare a fare due passi!!! liberi da cosa ??
Bereket la gente in Eritrea è libera di muoversi ed esprimersi come vuole, i permessi di circolazione sono richiesti solo agli stranieri, a meno che lei non si riferisca ai ragazzi impegnati nel servizio militare che come tutti i militari del mondo hanno delle precise regolamentazioni da rispettare.
Quanto al mangiare si può affermare che sia rincarato, ma non che manchi.
Bereket lei non è il solo che sostiene la famiglia inviando soldi dall’estero, lo facciamo tutti; ci risparmi la retorica dei poveri parenti affamati in patria.
Stefano Pettini
Pettini non potevo essere che daccordo con lei per la sua espressione "pantofolai" in quanto molti di questi pantofolai adesso sostengono il regime di Isayas e PFDJ stando qua in Italia e non contenti cercano di insegnare la storia agli eritrei che vissero sulla loro pelle tutte le vicende che raccontano incautamente...(Sophia Tesfamariam docet...)
Pettini "la retorica dei poveri parenti affamati in patria" cosi come la chiama lei, può essere retorica solo per gli europei come lei che nella loro opulenza quotidiana, non si rendono conto che per molte famiglie eritree non è retorica ... e la dura realtà...
Bereket "Zikehade wata zerfi dorfu" yublu indaba.
Si ricordi che se il dialogo è monotono, è perchè i suoi interventi come quelli di Piermario, sono monotoni basati su calunnie ripetitive. Volete solo convincere falsamente chi vi legge che l'Eritrea è un inferno per colpa del governo e di PFDJ. Cercate di divulgare notizie distorte e false. E' stato ampiamente spiegato in questo spazio l'ostruzionismo politico messo in atto nei confronti dell'Eritrea.
L'Eritrea ha superato parecchi ostacoli e sta combattendo l'ostruzionismo messo in atto per metterla in difficolta. Supererà di sicuro la fase di difficoltà. Il dovere di ogni eritreo non è quello di fare chiacchere inutili ma di dover dare il proprio contributo per superare questa fase di passaggio.
solo con le chiacchere non si costruisce la casa o si produce il cibo bisogna lavorare. C'è tempo per l'elezione politica e per parlare di elezioni democratiche. Per quanto riguarda l'amministrazione politica dei fronti nelle zone liberate non ho detto io in uno stato sovrano, perchè l'Eritrea come stato sovrano non è riconosciuta ufficialmente dal 1991, ma dal 1993 dopo il referndum popolare. Ammesso che Lei fosse un eritreo ed è stato un combattente "tegadalai", per me non cambia nulla. Ho conosciuto alcuni tegadelti kehadti (per fortuna pochi) passare da queste parti.
Derres Araia
Infatti Derres ha proprio ragione "Zikehade wata zerfi dorfu" è il tipico esempio che rappresenta tutti quelli come lei. In questo forum lei continua ad insultare tutti quanti che la pensano diversamente da lei , nei miei confronti fino ad adesso si espresso in termini come vigliacco , mercenario, traditore , ecc...
lei e quelli come lei avete tradito il vostro popolo e lo spirito stesso della lunga lotta armata per l' autodeterminazione, in quanto più dell' Eritrea e del suo popolo siete interessati ad un partito e ad un uomo e cioè Isayas e PFDJ.
Quelli come lei avete problemi ad ammettere che il problema non sono le elezioni politiche, infatti è facilissimo organizzare elezioni farsa cosi come succede in molte parti del mondo. Il punto centrale dei miei interventi caro Sig. Derres Araia è la completa assenza di leggi nel governo eritreo e soppratutto per quanto riguarda il PFDJ e Isayas. il partito PFDJ quando è stato creato nel 1994 aveva delle leggi e regolamentazoni secondo i quali si doveva comportare...
Le faccio qualche esempio:
il copngresso generale del PFDJ si dovrebbe riunire ogni 2 anni, ma questo non è mai successo da quando PFDJ è stato creato
il comitato centrale di PFDJ e il comitato esecutivo del PFDJ dovrebbero essere eletti dal congresso generale il quale si dovrebbe riunire ogni 2 anni per eleggere i suoi rappresentanti e i due comitati, e per investigare gli affari interni del fronte e fare correzioni per i succesivi 2 anni fino a nuova riunione.
ma niente di tutto cio é stato fatto!! l' unico organo del fronte PFDJ che ha fatto qualche riunione è il comitato centrale, che fece la sua ultima riunione nel 2001 e subito dopo la sudetta riunione parte dei membri del comitato centrale furono incarcerati. Gli altri membri del comitato centrale o sono morti o sono fuori dal paese.
Quindi lo stato Eritreo non implementa la costituzione, non implementa la National Charter, ed il partito PFDJ ha tradito le aspettative in quanto il partito stesso non sottostà alle leggi che ne dovrebbero regolamentare il funzionamento. l' esecutivo di PFDJ e il comitato sono illegali in quanto non si è mai fatta nessuna elezione da parte del congresso del PFDJ , il quale negli ultimi 15 anni avrebbe dovuto (almeno secondo le regole del fronte) riunirsi almeno 7 volte per eleggere o rinnovare il comitato centrale, il comitato esecutivo ed il leader del fronte stesso.
Quindi sig. Derres Araia se lei e quelli come lei riuscirete a capire questo semplice fatto allora potremmo anche discutere, altrimenti il suo diventa un blaterare inutile e ridicolo, Io le parlo di fatti lei risponde con teoria.
Bereket, non sono un provocatore. Ho semplicemente reagito alle sue offese con altrettante offese. Allora vogliamo riportare il dibattito di questo forum ad un modo civile e pacato? Ci provo usando termini inerenti al tema del dibattito. Provo a rispondere alle sue affermazioni. Intanto dalla liberazione dell'Eritrea 1991 - 2001 non si è sentita nessuna critica al governo eritreo ed al suo modo di governare. Poco dopo la guerra con l'Etiopia, iniziata nel maggio 1998, a partire dal 2001 sono iniziati gli attacchi da parte del gruppo 15 dei nuovo quotidiani privati, dell'ambasciatore Bandini ecc. Alcuni personaggi come Hurui Tella Bairu che aveva messo un ufficio per sbrigapratiche vicino all'ufficio tassa, hanno lasciato l'Eritrea ed hanno cominciato ad attivarsi contro l'Eritrea rivestendo il ruolo di oppositori. Sono riattivati come oppositori persone ex membri del FLE, che si erano avvicinati alla comunità eritrea ed al Fronte popolare di liberazione eritreo. Si sono attivati amici, parenti ed amanti degli ex ministri, attualmente detenuti. Si sono attivati contro l'Eritrea ONG che volevano imporre dettature in Eritrea e non volevano rispettare le regole e le direttive del governo eritreo e che hanno lasciato l'Eritrea. Si sono attivati anche dei mercenari per quattro soldi. E' molto facile cercare di attivarsi contro uno Stato o una persona nei momenti della sua difficolta. Queste persone o istituti per me sono dei vigliacchi che vogliono approf*****re dei momenti di di difficoltà per dare una spinta e per me e per noi eritrei sono dei "VIGLIACCHI" e non OPPOSITORI o persone serie che vogliono il bene del popolo eritreo, così come vogliono far intendere.
L'Eritrea sta lavorando, in questa situazione di "nè guerra nè pace", a creare i presupposti per una rinascita dell'economia del paese facendo un sacrificio in termini di fatica di lavoro. Sta cercando di sviluppare le risorse umane con istruzione, sanità, costruzioni di infrastrutture. E' dura sì ma in questo momento occorre fare dei sacrifici ed il popolo eritreo lo sta facendo e sta lavorando. A guidare questo percorso c'è presente il governo eritreo, il presidente ed il FPDJ, che stanno facendo tutto lo sforzo ed ai quali siamo grati, noi eritrei. Il problema principale del popolo eritreo non è indire l'elezione dei membri del comitato del FPDJ o del parlamento o del governo, ma quello di raggiungere l'autosufficienza alimentare. Il problema del popolo eritreo è quello di ottenere la giustizia sul rispetto della legalità per quanto riguarda il contenzioso con l'Etiopia, che è stato definito con un verdetto del tribunale internazionale e che ritarda l'attuazione del verdetto. Distorcere l'attenzione da questo è un "ALTO TRDIMENTO" nei confronti dell'Eritrea e del suo popolo.
Anche la Gran Bretagna sta andando avanti senza una costituzione scritta. In Eritrea ci sono le leggi della procedura civile e penale. Il ministero della giustizia sta lavorando molto per mettere in piedi strutture giudiziare al livello di tutte le comunità dello Stato e procede bene.
Derres Araia
Derres non credevo di aver offeso qualcuno in particolare.. cmq il suo invito al pacato dialogo mi piace di più...
quello che secondo me lei non ha capito è che opposizione non vuol dire tradimento ... è vero ci sono tante persone che hanno tradito, tante persone che fanno quello che fanno basandosi solo su interesse economico personale... ma è vero anche che molta della gente che oggi viene etichettata come mercenario o traditore non è affatto traditore o mercenario.
Lei mi puo parlare di Hiruy Tedla Bairu o su quello che fece o disse Tizio o Caio, ma quello non è la base della discussione, non è chi ha fatto cosa di personale, in quanto Tizio o Hiruy rappresenta solo se stesso... tanto per fare un altro esempio gli affari personali di Haile Menkerios, o con chi sia stato a letto oppure cosa ha fatto della sua vita privata non riguarda il dibattito politico eritreo... su Hiruy Tedla Bairu appriamo un altra discussione un altra volta su chi è e cosa fece durante gli anni di liberazione... per adesso concentriamoci solo sull' aspetto politico del dibattito.
noi qua stiamo parlando (o cercando di parlare) di idea politica, di funzionamento dello stato, dei criteri secondo i quali una nazione deve essere guidata, sempre nell' interesse del popolo eritreo. Quando io dico che la costituzione deve essere applicata è perche credo fermamente che la costituzione garantisca a tutti gli eritrei i loro diritti fondamentali, la cstituzione dovrebbe anche garantire anche che vengano commessi meno abusi da chi sta al potere...
In questo momento in Eritrea la trasparenza necessaria per mandare avanti una nazione che risponde al popolo eritreo manca... in effetti troppi errori amministrativi politico organizzazionali stanno portando il popolo alla fame e alla miseria.
Lei parla di costituzione non scritta della Gran Bretagna, oltre a non essere tecnicamente cosi, perchè in gran Bretagna esiste il "Bill of Rights" (ed è la patria della Magna Carta Libertatum) cosa dovrebbe implicare? e io le domando dobbiamo adottare il modello della Gran Bretagna? e se fossi cosi, allora perche non il sistema cinese ? oppure quello dello Zimbabwe ? cosa fanno gli altri stati non ci riguarda come eritrei... non necessariamente dobbiamo giustificare l' assenza di leggi e costituzionalità in Eritrea con il confronto con qualche altro stato del globo.
Poi c'e la fantomatica "autosufficienza alimentare" proclamata da Isayas da ormai 17 anni... mi dica Derres secondo lei l' Eritrea e gli eritrei hanno solo bisogno solo dell' "autosufficienza alimentare" ? ed era per questo che abbiamo trascorso 30 anni di lotta armata? per l' "autosufficienza alimentare" ? sa un cantante diceva "Seb nikebdu tiray aykonen zinebr..." . detto ciò sono convinto che l' Eritrea sotto l' attuale regime non arrivera mai all' autosufficienza per un motivo semplice ... non esistono le basi per un "buon governo" , saremo sempre alla merce di generali che sfruttano per i loro interessi i warsay... la base di tutta la prosperità è la legalità e la trasparenza .
Quando io le parlo di PFDJ e del fatto che PFDJ non è legale perche non sottosta alle leggi che ne dovrebbero regolare il funzionamento del fronte stesso è solo per sottolineare che attualmente l' Eritrea non ha una base legale che regola il governo! Il governo non risponde nemmeno al partito stesso figuriamoci al popolo intero.
Alcuni, ad esempio in questo forum, parlano di popolo che viene rappresentato da PFDJ e dalla leadership attuale del PFDJ... ma il PFDJ stesso non elegge i suoi capi, il PFDJ stesso non esiste, esiste solo Isayas e i suoi fedelissimi che fanno finta di essere rappresentanti del PFDJ senza che il congresso del PFDJ si fosse mai riunito per eleggerli.
Quindi come fa il popolo ad essere rappresentato da un partito inesistente ?da un congresso mai riunito?
E' vero che il popolo eritreo aspetta ancora che venga implementata la decisione del verdetto del tribunale internazionale, ma secondo lei cosa succederà dopo che avremo di nuovo la città di Badme ? secondo lei in Eritrea ci sra piu partecipazione elettiva ? che verra implementata la costituzione ? io ho forti dubbi... anche perchè nessun motivo impedisce di applicare la costituzione attualmente... e sicuramente non è certo Badme che impedisce di applicare la costituzione.
L'OPPOSIONE in un sistema democratico di uno stato è necessario in quanto stimola l'esecutivo a lavorare meglio ed in maniera efficiente. Pertanto lungi da me a formulare una equazione D'OPPOSIONE = TRADITORE o MERCECENARIO.
Ho semplicemente rilevato le attività politiche dei personaggi come Hurui Tella, Alberizzi, Piermario Dania Bandini ed alcuni eritrei che si sono caratterizzati ognuno e perchè motivato per ragioni di trovare opportunità posizioni politca di comando, magari appoggiato dall'attuale regime etiopico ( come Hurui), oppure animato da rancore perchè toccati nei propri interessi direttamente o indirettamente, come gli altri sopranominati, si vestono la camicia di oppositori, ma in realtà si attivano peggio dei nostri nemici per distruggere cio' che è stato creato con il nostro sangue. Questi ed altri come questi che hanno avuto privilegi in Eritrea e che ora pensano di pugnalare alle spalle sono TRADITORI O MERCENARI.
L'OPPOSIONE si fa su fatti concreti della politica economica e sociale di uno Stato all'interno ed anche all'esterno a partire da cio' che si sta facendo nel Paese argomentando sui fatti. Bereket Lei credo che legge Shabait.com e lì nel video registrato il presidente Issaias ha affrontato la POLITICA ECONOMICA e SOCIALE. Ebbene come oppositore perchè non argomenta il contenuto e possiamo aprire un dibattito sui fatti ed idee politiche.
Non sopporto coloro che descrivono l'inferno eritreo che non esiste e che voglio far credere che ci sono i mostri in Eritrea. Prima di tutto c'è lo Stato Eritrea e questo è un bene intoccabile che va difeso.
Attualmente la sovranità dello Stato va salvaguardata. Il contesto politico è delicato. Abbiamo territori eritrei occupati dai nostri nemici, che ci minacciano da anni. Come eritrei diamo precedenza a questo e all'autosufficienza alimentare visto che siamo spesso colpiti da avversità naturali: siccità, cavallette, ecc...ecc...
Intanto l'attuazione del verdetto internazionale è una condizione importante e determinerebbe la pace vera ed il ritorno al mercato del lavoro dei nostri giovani. Solo con LA VERA PACE si puo' parlare in condizioni tranquille di democrazia elezioni e correzioni amministrative civili. Altrimenti in uno stato di tensione militare, è naturale che la gestione è militare.
Saluti Derres Araia
Derres se lei è daccordo che l' opposizione è uno strumento democratico che stimola l' esecutivo a lavorare meglio allora non è lontano dai concetti che sto esprimendo io ! ed è strano perche qualche post addietro lei affermava "In Eritrea non ci sono oppositori"....
lei afferma "L'OPPOSIONE si fa su fatti concreti della politica economica e sociale di uno Stato all'interno ed anche all'esterno a partire da cio' che si sta facendo nel Paese argomentando sui fatti"
i fatti sono molteplici Derres il problema e che io come oppositore non posso esprimere qualsiasi forma di critica al governo.. supponendo che io decida di fare l' oppositore in Eritrea e decida di criticare il governo con quale metodo mi posso esprimere ? come posso offrire la mia oppinione ? una scelta un alternativa oggi in Eritrea? la stampa è solo governativa ... e se dovessi muovere qualsiasi passo verso una critica costruttiva il minimo che mi possa capitare è l' arresto ... se lei non è daccordo su questo mi dica come si puo costruire un opposizione (strumento democratico) in Eritrea in questo momento e sopratutto come si dovrebbe esprimere questa opposizione...
Derres io leggo shabait.com ogni giorno ed ogni giorno trovo che le cose che vengono dette sul quel sito siano abberranti sia come contenuto che come livello qualitativo di informazioni... leggere Haddas Eritrea è anche piu deprimente... tante volte ho commentato nei miei post su quello che dice Isayas Afeworki , se vuole Derres mi commenti o mi spieghi cosa ne pensa lei sulle interviste di Isayas nelle quali dice ripetutamente che in Eritrea la forma di democrazia possibile è quella che vede lui come presidente per altri 30 o 40 anni...
A proposito dei contenuti di "Haddas Ertra" le faccio qualche esempio ... sul numero di ieri domenica... ad esempio si parla di un uomo che è scampato ai canguri in Australia... nella pagina sportiva invece si parla di Mourinho allenatore dell' Inter ... devo aggiungere altro ??
Buona sera Sig. Berket
È da molto tempo che la leggo e anche se non condivido alcune sue opinioni, trovo
interessante alcuni argomenti soprattutto quando esprime con “calma “ la sua
disapprovazione sul PIA e il GOE, peccato però che è ripetitivo e non esprime
mai qualcosa di costruttivo.
Le critiche vanno bene quando non sono ossessivamente negative e ripetitive,
mi piacerebbe sentire da parte sua programmi ,proposte, soluzioni alternative..
Dice di non appartenere a nessun movimento neanche a quello così detto
“d’opposizione” poi però ripete continuamente i loro argomenti, pertanto,
niente di nuovo.
Qualche volta mi ricorda “Don Chisciotte” che scambiava mulini a l vento
per giganti, burattini per demoni, pecore per eserciti nemici.
Lei chiede al Sig. Derres
“fatti sono molteplici Derres il problema e che io come oppositore non posso esprimere qualsiasi forma di critica al governo.. supponendo che io decida di fare l' oppositore in Eritrea e decida di criticare il governo con quale metodo mi posso esprimere ? come posso offrire la mia oppinione ? una scelta un alternativa oggi in Eritrea? la stampa è solo governativa ... e se dovessi muovere qualsiasi passo verso una critica costruttiva il minimo che mi possa capitare è l' arresto ... se lei non è daccordo su questo mi dica come si puo costruire un opposizione (strumento democratico) in Eritrea in questo momento e sopratutto come si dovrebbe esprimere questa opposizione...”
Grazie al Sig. Pettini, tutti noi possiamo esprimere, con il rispetto dovuto ,quello che desideriamo, lei
è da mesi che critica il GOE e il PIA e non sempre correttamente, può benissimo proporre una scelta alternativa su questo sito, dove siamo numerosi lettori e se saremo tantissimi a condividere le sue proposte scaleremo le montagne per raggiungere i nostri obiettivi, come hanno fatto i nostri padri
con la collaborazione degli eritrei in diaspora, per ottenere un’Eritrea libera!
Cordialità
Helen
Sostanzialmente condivido quanto affermato da Helen e già detto in altre occasioni, una sana e costruttiva opposizione non può non essere caratterizzata da un leader, da un programma politico e da un certo appoggio popolare.
Se l’opposizione non può essere realizzata in patria deve ugualmente caratterizzarsi e rendersi nei suoi proponimenti alternativa al sistema politico in vigore nel proprio paese in modo da raccogliere consensi e visibilità.
Quando si afferma che non esiste una opposizione eritrea lo si fa perché questi elementi fondamentali non esistono, non esiste un leader riconosciuto, non esiste un programma politico e non esiste un appoggio popolare.
Alcuni individui che si dichiarano oppositori pur essendo privi di leader riconosciuti e di un programma politico si riuniscono saltuariamente per discutere le loro questioni, ma queste riunioni avvengono in Addis Abeba tradendo in maniera drammatica il disegno che è alla base delle loro azioni.
Altri individui in virtù delle loro qualifiche accademiche rilasciano interviste, tengono conferenze, si esprimono in occasioni pubbliche, ma non costituiscono nulla che possa essere riconosciuto come Opposizione.
In aggiunta a tutti questi personaggi ne esistono altri ancora che a vario titolo innescano spirali di pura diffamazione alimentando giri perversi di false informazioni che vengono riciclate da organizzazioni e associazioni che a loro volta le ripropongono come credibili tante di quelle volte che alla fine quelle false notizie assumono una sembianza di verità.
Esistevano le armi di distruzione di massa in Irak?
Esisteva un rapporto fra le Torri Gemelle l’Afganistan?
Esisteva un pericolo terrorismo in Somalia?
Esistevano tremila militari eritrei in Somalia?
Esistevano i missili iraniani ad Assab?
Erano veramente le foto di una esecuzione sommaria nel centro di Asmara quelle pubblicate sul Corriere da Alberizzi?
E’ veramente vero quanto affermato sull’Eritrea da Gatti, Alberizzi, Chierici, Farina…?
Ecc. Ecc.
Nel mare delle congetture esistono alcune verità oggettive:
l’Eritrea è ancora libera e indipendente perché ha saputo resistere compatta al pericolo etiopico.
La Somalia è stata distrutta perché non ha saputo trovare la forza di reagire compatta al pericolo etiopico.
Il programma di controllo del Corno d’Africa voluto da Bush è fallito grazie al costante impegno eritreo.
La Comunità Europea ha dato fiducia all’Eritrea stipulando accordi per un valore di oltre 122 milioni di euro.
La diplomazia italiana ha mosso passi decisi verso una riconciliazione con l’Eritrea dopo un lungo periodo di incomprensioni.
Molti imprenditori italiani hanno dato segnali importanti di fiducia verso un paese ancora considerato leader economico emergente nonostante la pesante battuta di arresto subita a causa del conflitto con l’Etiopia.
L’approccio negativo alla questione eritrea proposto da Bereket e in parte da Piermario non tiene conto di tutte queste realtà e non può essere considerato opposizione, ma solo mero e sterile disfattismo.
Stefano Pettini
Il sig. Bereket non dice altro che la verità, sia essa ripetuta migliaia di volte cari Sig. Pettini e company. E' un motivo valido tenere migliaia di giovani a fare lavori forzati perchè la comunità internazionale non obbliga l'Etiopia al rispetto del verdetto???? Alla sig. Helen che critica tanto il sig Bereket etc.. consiglierei di andare a fare i lavori volontariamente a sawa e d'intorni dato che è d'accordo con il GoE e la sua politica, voglio vedere se dopo 2 o piu anni è ancora così carica a dare il suo contributo per la patria. Diciamoci la verità Signori un conto è contribuire alla ricostruzione per un tot. periodo un'altra cosa è farlo a tempo indefinito. Se l'Etiopia non accetta il verdetto per altri 30 40 o piu anni la situazione è giusto che rimanga tale???? No Democrazia , No Opposizione solo repressione per chi non si adegua???? Per Favore ............
Hagos trovo che il suo ragionamento non sia del tutto sbagliato però per coerenza lei, Bereket e quanti altri si sentono veri oppositori dovreste andare in Asmara e perorare la vostra causa fino a farvi arrestare se necessario, come Nelson Mandela.
Invece no, voi ve ne state al calduccio, magari in un internet caffè a criticare senza però costruire nulla.
Hagos non critico nessuno, non lo so se avrei saputo resistere alla infinita vita di stenti e combattimenti passata nel Sahel come hanno fatto generazioni di giovani eritrei, me lo sono chiesto mille volte, soprattutto dopo aver tradotto il libro di Alemseghed Tesfai “Due settimane nelle trincee”, e mille volte ho pensato che probabilmente non ce l’avrei mai fatta.
I giovani post guerra 1998 vivono condizioni infinitamente meno disagevoli dei loro genitori combattenti per la libertà del loro paese, ma ancora una volta mi dico che quasi sicuramente non avrei resistito neanche a questo enorme sacrificio e che me ne sarei andato anche io clandestinamente.
Di una cosa sono sicuro, non avrei mai accusato il mio paese e la gente che continua a mandarlo avanti.
Forse avrei scritto:
Cari genitori, cari parenti, cari amici, non ce l’ho fatta.
Non ce l’ho fatta ad aspettare un tempo che sembra non arrivare mai; non ce l’ho fatta a resistere alle fatiche e ai sacrifici così come fate voi; non ce l'ho fatta a rinunciare a una mia vita e a una mia famiglia; non ce l'ho fatta a rinunciare a tutte quelle cose che credo spettino a un giovane.
Amo voi e amo il mio paese, anche se vi ho tradito e so che grazie a voi le forze esterne che lo minacciano saranno sempre respinte.
Continuerò a sostenere voi e il mio paese con tutte le mie forze, ma a rimanere non ce l'ho fatta.
In realtà queste non sono parole mie, ma quelle contenute in una lettera che ho portato in Asmara ai genitori di uno dei tanti ragazzi che è uscito illegalmente dal paese ed è venuto qua in Italia.
Forse io non avrei neanche avuto il coraggio di scrivere queste parole, ma io sono italiano.
Voi vi sentite veri eritrei?
Hagos parla del minore afflusso di gente eritrea alle feste; questo è forse segno di minor amore verso il proprio paese o magari qualche difficoltà economica legata alla recessione internazionale?
E che dire di tutti quei ragazzi clandestini che si riuniscono al sabato a Nakfa House?
Voi siete oppositori?
Volete contarvi?
Hagos, Bereket, Piermario, i sei amici di Hagos, qualche parente dei G15, qualche giornalista disinformato o disinformatore, quelli del manifesto di berlino se esistono ancora, qualche giovanottello italiano che frequenta quelle parrocchie dove lavorano i preti ai quali non è stato rinnovato il permesso di soggiorno in Eritrea, qualche operatore Ong che non ha superato l'esame di ammissione, e poi?
Questi sarebbero i numeri che dovrebbero fare testo a confronto delle centinaia di migliaia di eritrei in diaspora e dei milioni di eritrei in patria?
Provate a utilizzare questo spazio in modo costruttivo facendo conoscere i vostri programmi politici ed economici.
Ne avete?
Stefano Pettini
Helen la ringrazio per il suo intervento, molte volte io critico il governo eritreo ma soppratutto il PIA perche lo ritengo responsabile di molte delle situazioni che adesso caratterizzano la situazione eritrea. Cmq apprezzo molto il suo intervento in quanto chiama ad una moderazione e alla costruttività di qualche forma di alternativa. Da parte mia posso portare molte idee, ma le idee da sole non bastano ... bisogna organizzarsi ed avere la volonta di fare ...
Un programma a grandi linee potrebbe essere:
1 riunione del congresso del PFDJ e delineare subito la natura esatta del fronte e della sua leadership e del ruolo transitivo verso un eritrea a partecipazione colletiva nella vita politica
2 implementazione della National Charter nella sua completezza e da traghetto al vero documento legale che dovrebbe guidare L' Eritrea e cioe la Costituzione Eritrea.
3 implementazione immediata della costituzione eritrea ratificata dal parlamento eritreo nel 1997, questo implica elezioni libere e multipartitiche libertà di stampa, di pensiero e di espressione
4 liberalizzazione del commercio in eritrea e privatizzazione delle aziende gestite dallo stato o dal fronte (PFDJ). in questa fase indagare anche il ruolo di aziende di proprietà del fronte( come la 09 Read Sea Trading Corporation) e indagare la trasparenzadi tali aziende.
5 Riapertura dell' universita di asmara con l' aiuto anche di enti internazionali e migliorare il livello di qualità dell' offerta accademica (questo per me è un punto molto importante.. senza lo studio non si va da nessuna parte)
6 Leggi precise che regolano la natura del servizio militare e leggi precise sulla durata e modalità del servizio. Investigazioni su abusi commessi fino a questa data.
7 Progettazione di una macro economia che dia la possibilità a tutti gli eritrei uguali diritti in fatto di opportunita di crescita economica e promuovere investimenti di capitali esteri (di gente che vorrebbe investire in eritrea c'e nè) con i giusti controlli a tutela del popolo eritreo.
ecco helen questo puo essere per lei un idea costruttiva ? io spero che lei in qualche modo aggiunga qualcosa o corregga qualche punto ...
Pettini la pagliacciata della lettera se la poteva risparmiare cosi come si poteva risparmiare le considerazioni su fantomatici ragazzi eritrei rientrati in patria dopo che sono fuggiti ed accolti bene...
queste sono solo pagliacciate nessun eritreo scriverebbe una lettera del genere...(per il carattere stesso che ci caratterizza noi eritrei)
appena trovo un video di eritrei rimpatriati da malta (credo nel 2003) e finiti nelle prigioni delle isole dahlak, le mando il link cosi si rende conto cosa gli succede a chi torna in Eritrea dopo che si è allontanato in modo "illegale"... stay tuned..
Caro Sig. Pettini che siamo in 10, 50, 100 o in 10000 o 100000 lascio a lei fare la conta dato che si diverte a fare statisctiche. Non può paragonare il sacrificio volontario fatta dalla guerriglia per la liberazione e per l'indipendenza con ciò che sta accadendo oggi!!!!!! Io ci vado al Nakfa House ed anche in altri locali e stia pur certo che moltissimi non appoggiano per niente il GoE e non solo gli ultimi arrivati dalla Libya. Per proposte costruttive che ne pensa di ciò che ha posto il sig. Bereket qui sopra???????????? Sono sicuro che boccierà queste proposte....... Io non voglio fare Nelson Mandela o il martire caro Italiano Sig. Pettini dato che ci ricorda che è Italiano solo quando fa comodo a Lei.
Comunque ammette che avere opinioni diverse ad Asmara si fa la fine di Nelson Mandela , complimenti stiamo facendo dei progressi nel vedere la semplice e vera crudeltà del governo dittatore presente in Eritrea.
Non vuole istigare una guerra civile spero, come fa il sig Alex, siamo un popolo che ha sofferto abbastanza. Proposte costruttive non hanno ascolto da parte del GoE e dei suoi sostenitori perchè hanno ragione solo Loro e guai a chi li contraddice; quanto vorrei che la demarcazione sia completata per vedere quali pretesti userebbero per tenere il popolo in schiavitù.
Bereket
Sì trovo queste idee costruttive e se ne può parlare serenamente credo.
I miei punti d’incontro sono soprattutto -4-5-6-7 sono quelli che mi interessano
di più, non voglio ignorare i primi 3 ma vorrei rifletterci su.
Come tutta la mia famiglia non le nascondo di appartenere al PFDJ , sono cresciuta
a pane e “Hisbawi Gnbar”questo non vuol dire che non abbia nulla da contestare,
tante sono le cose che non approvo ma prima di sbandierare la mia disapprovazione
voglio capire riflettere e poi agire.
Ogni volta che torno in Eritrea ascolto parenti, amici , alcuni si lamentano del GOE
e del PIA altri li appoggiano ma questo avviene da per tutto nel mondo, quello che
mi preoccupata come tanti altri , è questa grande affluenza di giovani e non , che lasciano
la nostra patria, alcuni perché insoddisfatti del lungo servizio militare altri alla ricerca
del “posto al sole. Noi che viviamo in diaspora ( privilegiati secondo alcuni ) e abbiamo
la possibilità di confrontare le due realtà dovremmo sforzarci di capire il perché.
Non mi interessano i discorsi propagandistici dei falsi “paladini della giustizia” che non hanno
la famosa “eritreanità”, ma i racconti reali e diretti dagli interessati.
Io nel mio piccolo lo sto facendo, tante sono le storie che mi vengono raccontate
alcune le giustifico altre le reputo irresponsabili.
In Svezia e in Germania e una volta anche a Roma ho avuto l’opportunità di partecipare
alle riunioni dei così detti “oppositori” per poter capire quali fossero le loro proposte
alternative e se trovandoli interessanti avrei potuto condividerli, ahimè Sig. Bereket
in tutte tre le occasioni non hanno fatto che “sputare “ ( scusi il termine) sentenze
contro il PIA senza nessun accenno a programmi costruttivi ed è per questo che
nel mio messaggio precedente l’avevo accostata a loro – le chiedo scusa.
Se riesce a leggere fra le righe sono sicura che capisce il momento di confusione
che ho e che mettere in discussione i miei punti fermi mi costerebbe molto,
per questo desidero prendere tempo per i punti 1-2-3.
Helen
Il tema del 3D “Opposizione o alto tradimento” era nato inizialmente per sviscerare in maniera specifica la questione dei cosiddetti G 15, tuttavia può benissimo applicarsi ad altri casi in cui risulti opportuno esaminare l’atteggiamento e le iniziative di singoli od organizzazioni che prendano posizione sulla questione eritrea.
Personalmente, pur essendo aperto a qualunque tipo di diversa opinione, sono portato a diffidare di chiunque tenti di motivare le sue scelte sulla base di illazioni, diffamazioni o comunque sulla ossessiva e ripetitiva demonizzazione della posizione ritenuta antagonista e avversa.
Un esempio di posizione non corretta nei termini è, a mio parere, quella di Bereket , mentre quella di Helen in contrapposizione appare più onesta intellettualmente.
Bereket ha fatto irruzione nel forum a piedi pari sparando a zero contro tutto e contro tutti in maniera poco conciliante e distruttiva, Helen è entrata in punta di piedi e ha espresso i suoi dubbi in maniera franca lasciando ampio spazio a chiarimenti e considerazioni di vario tipo.
Alla base di un movimento di opposizione non può esserci la pretesa distruzione della parte avversa e soprattutto non possono esserci elementi di possibile rischio per l’unità e l’indipendenza del paese.
Il programma politico proposto da Bereket è una provocazione poiché è basato su ciò si ritiene dover essere fatto da altri e non propone alcuna vera alternativa.
1) Non si deve chiedere alla parte avversa PFDJ di convocare una assemblea, ma semmai si può proporre una diversa e alternativa assemblea nel corso della quale presentare un programma politico alternativo a quello di governo, eleggere un rappresentante ufficiale e soprattutto verificare il consenso popolare.
2) La National Charter è già stata pienamente implementata con la ratifica della Costituzione.
3) L’implementazione della Costituzione non può prescindere dalla assoluta e totale garanzia della piena sovranità territoriale, e dal ristabilirsi della piena legalità attualmente violata dall’Etiopia e dai paesi testimoni e garanti dei Patti di Algeri.
4) La “liberalizzazione del commercio in eritrea e privatizzazione delle aziende gestite dallo stato o dal fronte (PFDJ)” non può non seguire criteri di equità al momento irrealizzabili. La politica eritrea al momento è indirizzata prioritariamente alla totale condivisione delle risorse allo scopo di garantire la sicurezza alimentare a tutti i cittadini. Per capirci basti pensare che al momento qualunque importazione anche governativa prevede il pagamento delle tasse doganali in modo che qualunque iniziativa veda comunque un beneficio allargato a tutta la popolazione.
5) La qualità dell’offerta accademica è indubbiamente una delle note dolenti che il governo dimostra di non ignorare assolutamente, ma va anche detto che questa è una problematica fortemente condizionata dal fatto che molti giovani eritrei che a fronte di notevolissimi impegni economici da parte del paese sono stati inviati all’estero per completare i loro percorsi didattici e formatimi per diventare la spina dorsale del sistema di formazione di docenti eritrei, hanno poi deciso di dare la precedenza alle loro esigenze personali non rientrando in Eritrea.
6) Le leggi che regolano il servizio militare sono molto chiare e basate su criteri di meritocrazia, meno si studia e peggio ci si ritrova. Quanto alla durata questa dipende esclusivamente dagli umori della diplomazia internazionale che ha dimostrato di essere estremamente pronta alla critiche, ma molto meno reattiva alla assunzione delle proprie responsabilità.
7) La progettazione economica del GoE è nota a tutti, ma quale sarebbe quella alternativa proposta dalla cosiddetta opposizione? Non va bene elencare quello che dovrebbero fare gli altri, ma si dovrebbe presentare un piano diverso e concorrenziale supportato da una circostanziata dimostrazione di fattibilità corretta dal punto di vista legale ed economico.
Bereket di questo abbiamo già discusso molte volte, ma lei preferisce suonare sempre lo stesso brano dello stesso disco.
Stefano Pettini
Pettini lei dice :"Personalmente, pur essendo aperto a qualunque tipo di diversa opinione, sono portato a diffidare di chiunque tenti di motivare le sue scelte sulla base di illazioni, diffamazioni o comunque sulla ossessiva e ripetitiva demonizzazione della posizione ritenuta antagonista e avversa."
Pettini non è mica lei che afferma che i G15 sono traditori basandosi solo su illazioni e diffamazioni ? non è mica lei che afferma che chi oppone il Goe e solo un mercenario oppure un famigliare (come se essere famigliare sia un reato ) basandosi solo su ilazioni e diffamazioni gratuite ? non è mica lòei che scriveva che gli intelletuali eritrei sono in realta una massa di opportunisti pagati per dire peste e corna del Goe basandosi solo su diffamazioni e illazioni ? e il tutto ossesivamente ripetitivo e demonizzante!! Pettini ogniuno la pensa a modo suo evidentemente, ma perde di molto, la sua già scarsa onestà intelletuale, con la frase di sopra.
Pettini io non ho mai preteso la distruzzione di nessuno e tanto meno della parte avversa alla mia ... quello che ripeto da quando sono in questo forum, e cioè da ottobre, e la necessità di una partecipazione a molti livelli nella vita politica eritrea , quindi non predico la distruzione o l' esclusione di una parte ma la partecipazione di tutti senza esclusione.
quindi Pettini io vedo solo malafede da parte sua quando lei afferma "Alla base di un movimento di opposizione non può esserci la pretesa distruzione della parte avversa e soprattutto non possono esserci elementi di possibile rischio per l’unità e l’indipendenza del paese." anche perchè non ho mai attaccato in nessun modo l' unita e l' indipendenza del paese ne auspicato la distruzione di PFDJ. Al contrario sono consapevole,a differenza sua, della necessità che gli attori nella politica eritrea non debbano essere solo PFDJ (il quale esiste solo nominalmente) ma tutti gli oppositori e la gente che ha nouve idee politiche. Insomma la Partecipazione colletiva mantenendo le nostre diverse idee...
lei Afferma "Il programma politico proposto da Bereket è una provocazione poiché è basato su ciò si ritiene dover essere fatto da altri e non propone alcuna vera alternativa."
il programma politico da me proposto Pettini non ritiene che debba essere "fatto da altri" o fatto da me o fatto dalla maga mago... è solo uno spunto per poter discutere ampliare.. partecipare sulla vita politica del mio paese ... non è nemmeno una vera alternativa di governo ma propone idee da discutere per una valida alternativa...
Poi Lei Pettini commenta i vari punti che ho proposto senza aggiungere nulla di costruttivo ma solo denigrando e cercando di screditare o giustificare questo o quello...
esempio ? ecco lei sul punto 1 scrive :"Non si deve chiedere alla parte avversa PFDJ di convocare una assemblea, ma semmai si può proporre una diversa e alternativa assemblea nel corso della quale presentare un programma politico alternativo a quello di governo, eleggere un rappresentante ufficiale e soprattutto verificare il consenso popolare."
Pettini chi è la parte avversa ? chi critica è la parte avversa ? il primo punto vuole solo mettere sull' attenzione il fatto che PFDJ non esiste non si è mai riunito il congresso del PFDJ quindi chi adesso usa il PFDJ lo fa solo nominalmente.... e che quindi la leadership del PFDJ stesso non è legale. ne vogliamo discutere ?? (ecco questo è il senso )
poi scrive un sacco di commenti suoi personali agli altri punti ...e sinceramente io non sono interessato ai suoi commenti...
Peccato che lei chiedeva "Provate a utilizzare questo spazio in modo costruttivo facendo conoscere i vostri programmi politici ed economici.Ne avete?"
evidentemente la sua come sempre era solo una richiesta per cercare di screditare e bollare tutti quelli che non siano in sintonia con Goe e PIA come distruttivi ... o come era la definizione preferita ... MERCENARI (...)
in conclusione lei scrive :"Bereket di questo abbiamo già discusso molte volte, ma lei preferisce suonare sempre lo stesso brano dello stesso disco."
Peccato che lei risponde sempre con il lato B dello stesso disco...
Bereket lei nei suoi post si riferisce al governo eritreo in questi termini:
"Zemhret che adesso è un gerarca del PFDJ (uno dei tirapiedi la classe di politici che governano attualmente l' Eritrea è banda di fuori legge e tagliagole yemane mankey e l' altro fantoccio che ha lo stesso nome (Yemane Ghebremeskel).
Io per la verita conosco mankey quando era perfino giornalista del fronte(EPLF) poi ha ricoperto varie posizioni fra cui anche portavoce ma comunque sono solo fantocci lecca-piedi del Grande burattinaio Isayas. Yemane mankey e Yemane Gebremeskel per me sono della stessa pasta, Stessa gente, stessa feccia! lecca-piedi di isayas e nient' altro!
"governo di Isayas e i suoi lecca-piedi" Isayas Afewerki da circa 10 anni ha ormai monopolizzato il PFDJ e le persone che sono fedelissimi suoi sono sempre gli stessi , Yemane mankey , Haile china , Gherezghiher wuchu, Hagos kisha, Naizghi Kiflu sono solo alcuni dei suoi fedelissimi(e sono sempre e solo loro)..."
A mio parere questo non è un presupposto corretto per una presentazione ragionevole di proposte alternative a quelle del governo.
Questo è quello che intendevo per distruzione o se preferisce disfattismo.
Presentarsi come saccenti e partendo dal presupposto che chi governa l'Eritrea lo fa nei termini da lei presentati testimonia una tendenza sospetta verso scopi diversi da quelli di una innocente critica costruttiva.
Le personalità che sono ora al governo dell'Eritrea possono certamente essere fatte oggetto di critica, ma solo sul presupposto di grande rispetto e umiltà nei confronti di persone che fuor di ogni dubbio hanno dato ogni propria energia per il bene della nazione.
Francamente credo che la sua pretesa di porsi al loro livello e soprattutto in quei termini richieda una bella dose di faccia tosta che dubito saprebbe ostentare se si trovasse faccia a faccia con loro in un pubblico dibattito.
Breket credo che lei al massimo possa misurarsi con me e con gli altri amici di questo forum.
Stefano Pettini
La tendenza sospetta magari e sua pettini visto che ha rimosso il mio ultimo intervento ... cmq non è il caso di attacare me personalmente e rimuovere poi i commenti miei di risposta .... detto cio non credo che rispondero a lei in questo 3D
Bereket.
Bereket ho rimosso il suo ultimo messaggio perchè violava tutte le poche regole di questo forum.
Le ho gia dimostrato che lei su questo forum può scrivere ciò che vuole a condizione che ne rispetti le regole, quindi non faccia la vittima.
Stefano Pettini
da osservatore, bè non mi sembra che bereket possa essere accusato di non portare delle proposte sensate su cui discutere. anzi mi sembra l'unico che cerchi di farlo e che dimostri di averrne.le sue argomentazioni le trovo comdivisibili e non mi sembrano così assurde come le si vuol fare sembrare.le risposte invece non mi sembrano altrettanto convincenti.
mi sembrano solo un mucchio di chiacchere espresse in ordine sparso ma niente sostanza.
va però riconosciuto che una opposizione vera che persegue finalità democratiche ha il dovere storico di organizzarsi ed esprimere un leader riconosciuto
in grado di proporre alternative che raccolgano consenso
Leveni i concetti o le teorie dei singoli possono essere anche estremamente brillanti ciò non toglie che per essere messe in pratica devono necessariamente essere proposte a una vasta platea e riscuotere il consenso popolare.
Raccogliere il consenso popolare comporta il presentarsi con nome e cognome ed esprimere un preciso programma politico che abbia le caratteristiche di una sua possibile applicabilità in alternativa a quello proposto ed esercitato dal governo in carica.
Ogni altro tipo di iniziativa rimane puro esercizio intellettuale.
Per questo si può affermare che non esiste una vera opposizione al governo eritreo, ma solo una compagine variegata e disomogenea di individualità che dissentono con le politiche governative pur dimostrando di non essere in grado di proporne di alternative.
Peraltro queste individualità mal si distinguono da quanti agiscono al solo scopo di perseguire dei programmi di discredito dell’Eritrea per fini occulti di politica internazionale, anche a causa di alcune ben precise caratteristiche del loro modo di agire e di esprimersi che denunciano in maniera evidente la loro mala fede.
Alcune di queste sono il minimizzare il pericolo etiopico e il rifiuto dell’Etiopia di ottemperare a quanto disposto dalla Commissione Confini, minimizzare il significato politico del mancato intervento della comunità internazionale nei confronti dell’Etiopia, il voler a tutti costi forzare i tempi necessari all’avvicinamento dell’Eritrea a quanto già chiaramente delineato nella National Charter e nella Costituzione, il tentare di dimostrare una frattura fra il governo e la popolazione a dispetto di una realtà genetica che caratterizza la gente eritrea rendendo una simile affermazione semplicemente contraddittoria nei termini ecc.
Credo che nella sostanza ci sia più un tentativo autoreferenziale di costruire personaggi che una vera capacità di motivare una autentica opposizione.
Stefano Pettini
certamente condivido e sottoscrivo quanto da lei affermato nella prima parte, senza rappresentanza non si può definire opposizione.
ma questa discussione deve essere uno stimolo a realizzarla.
perche è mia opinione che senza una opposizione non può esistere il concetto di democrazia.
il concetto che la totalità di un popolo sia della stessa opinione mi sembra estremamente azzardato. un popolo deve poter essere rappresentato nella sua interezza
il governo eletto ha il dovere che ciò si realizzi e ha l'obbligo di sentire anche la voce di tutti.
penso che sia d'accordo con me che se una opposizione avesse l'opportunità di esprimersi in patria, in una sede preposta le aspre discussioni che si evidenziano nei più svariati modi non avrebbero ragione di esistere.
non disconosco e non voglio semplificare il problema etiopia e il corollario di tante altre situazioni internazionali che coinvolgono l'eritrea.
però mi corre il paragone con la fortezza bastiani
dove gli anni passavano in attesa dell'arrivo dei tartari e questi(giusto per fare un dispetto) non arrivavano mai
ps in questi forum sento spessissimo parlare al passato in tanti casi al passato remotissimo,
sarebbe forse il caso di parlare del futuro e di come cercare di realizzarlo?
tanti saluti a tutti leveni a.
Leveni il concetto di opposizione inteso in senso puramente antigovernativo è stato concepito a tavolino fuori dell’Eritrea e non appartiene alle attitudini culturali degli eritrei.
In Eritrea tutte le molteplici diverse opinioni sono comunque finalizzate al benessere del paese e al rispetto del governo che la gente ha voluto darsi, e questo viene espresso con la subordinazione delle esigenze personali al bene collettivo.
Evidentemente il concetto di Democrazia, come già detto nel 3d dedicato a questo argomento, si esprime in varie diverse maniere ognuna delle quali da rispettare allo stesso modo.
In ogni caso fra gli scopi di questo forum non c’è quello di creare un movimento di opposizione, che in tutta franchezza non appare necessario, ma contrastare le argomentazioni della falsa opposizione dimostrandone la malafede e la strumentalità.
Stefano Pettini
Pettini lei come al solito se la canta e se la suona come vuole... le sue affermazioni tra un post ed un altro stanno diventando sempre piu surreali e meno razionali (proprio come PIA ) ed ormai si è capito che le sue intenzioni non sono quelle della ricerca del dialogo ne tanto meno un sano contradittorio nel rispetto delle idee altrui, ma un tifo incondizionato del GOE...
Il concetto di opposizione non puo essere concepito a tavolino (vorrei poi capire cosa vuole dire a "tavolino") . I primi oppositori in Eritrea si trovano in carcere dal 2001 quindi le consiglio di astenersi da strafalcioni vari ... qualche esempio ??
Pettini lei afferma in un post su un altro 3D : "Più che soluzione direi che bisognerebbe parlare di speranza, la speranza che il presidente Isaias abbia forza e salute ancora per molti anni."
e oggi nel suo ultimo post afferma: "Evidentemente il concetto di Democrazia, come già detto nel 3d dedicato a questo argomento, si esprime in varie diverse maniere ognuna delle quali da rispettare allo stesso modo." Bene!! Anche Stalin, Sadam Husein e Kim Jong-Il la pensavano allo stesso modo... tutte forme di democrazia che non hanno biosogno di opposizione, basate sulla salute dei loro rispettivi leader e cioè governano fino alla morte.
Lei Pettini ci propone la tirannia come forma di democrazia forse? ... ah dimenticavo... i governi di Stalin, Sadam Husein, e Kim Jong-Il affermavano qualcosa di simile alla sua dichiarazione ( " un movimento di opposizione, in tutta franchezza non appare necessario, contrastare le argomentazioni della falsa opposizione per dimostrarne la malafede e la strumentalità.").
cordialmente
Bereket qualunque sia la mia personale opinione del GoE questo non mi impedisce di dialogare con lei come con chiunque altro.
Le ricordo che i cosiddetti G15 furono incarcerati per alto tradimento e non per opposizione che come ripeto in Eritrea non esiste perché concettualmente estranea al modo di essere degli eritrei che applicano un metodo di democrazia fondato sulla fiducia ad oltranza dei loro rappresentanti.
La prego di non divagare e di attenersi al tema del 3d evitando inutili attacchi personali.
Stefano Pettini
pettini forse non mi ha capito eppure mi sembra che il mio concetto sia molto chiaro, non ho parlato di opposizione antigovernativa è lei che lo dice.
quando parlo di opposizione penso a QUALUNQUE persona libera e rappresentativa che abbia la volontà e la possibilità di dibattere in patria, in sedi proprie (vedi parlamento) quanto secondo propria opinione sia utile per il bene comune.
secondo lei è una posizione antigovernativa questo auspicio?
per cortesia si o no grazie
la sua affermazione "il concetto di opposizione inteso in senso puramente antigovernativo non appartiene alle attitudini culturali degli eritrei" significa forse che in eritrea non esiste un pensiero che possa divergere dalla posizione filo governativa? sono tutti d'accordo su tutto? mi sembra opinione estremamente azzardata.
tanto che si smentisce da sè quando, da sue affermazioni, 15 persone importanti dell'amministrazione sono state estromesse e sbattute cissà dove.
evidentemente non erano della medesima opinione.
Sono con lei d'accordo che la Democrazia, si esprime in varie e diverse maniere ognuna delle quali da rispettare allo stesso modo. è giusto che ogni popolo sia messo nella condizione di scegliersi quale.
questo succede in tutti i paesi normali.
dalla sua dichiarazione "opinioni finalizzate al benessere del paese e questo viene espresso con la subordinazione delle esigenze personali al bene collettivo" suppongo che l'indirizzo che auspica sia di sovietica memoria.
oppure il modello pol pot in cambogia o forse cuba?
quanti disastri hanno combinato queste ideologie?
secondo il suo pensiero sono da rispettare allo stesso modo? lei non ha niente da obiettare?
se così fosse sarebbe sconcertante constatare che come modello di progresso pensiate a un sistema sociale che ha dimostrato il suo fallimento sociale e economico e che è già stato condannato dalla storia.
è questo che pensate di proporre agli eritrei?
per carità una opinione legittima, che ,vede, potrei anche condividere se non fossi certo che non ha funzionato e non funzionerà.
e sa perchè non funzionerà, per un particolare; non tiene in nessuna considerazione l'uomo, e l'uomo carissimo pettini in tantissimi casi è un concentrato di arroganza, di avidità, di prevaricazioni, e ultimo ma certamente il più importante, non resiste al il fascino
DEL POTERE
sa pettini perche sto scrivendo queste mie?
le scrivo pricipalmente perche non voglio rivedere quanto è già stato visto nella storia.
sono angosciato quando penso alla disperazione di quanti per la sola colpa di avere idee libere sono detenuti in container arroventati nei deserti
il pensiero che ciò possa succedere mi disgusta e mi amareggia.
PIANGO PER QUESTE PERSONE
SAPPIANO ALMENO CHE NON SONO DIMENTICATI
spero ardentemente che ciò non succeda mai in eritrea
e questo lo dirà la storia
alto tradimento
i famosi G 15 sono stati ritenuti traditori sulla base di quali fatti? esistono le prove? sono state rese pubbliche? le argomentazioni che descrive sono buone per tutte le stagioni. difatti, come ben saprà, nei sistemi di cui sopra si usava, con la scusa della pazzia o di alto tradimento, sbattere nei gulag in siberia o in container arroventati dal sole dei deserti semplici cittadini non allineati o scomodi al governo.
poi alla fine i sopravissuti si sono dimostrati i veri eroi della nazione.
se utilizzassimo lo stesso paragone dovremmo dichiarare traditori anche i governanti italiani che con il trattato di osimo chiusero il contenzioso dei confini che ci opponeva alla yugoslavia, riguardava il territorio di trieste e si trascinava dalla II guerra (le somiglianze con la questione etiopia-eritrea sono impressionanti)
PS pettini visto che ha diverse conoscenze mi può informare dove sono finitì i famosi G15? non è che sono in qualche container?
un'ultima cosa, mi sa dire come mai diversi eritrei non hanno indirizzo e-mail in questo forum?
hanno qualche cosa da temere?
saluti a tutti
un sorriso a bereket
Leveni l’argomento di questa discussione è incentrato sui cosiddetti G15, ovvero fu il loro operato legittimo oppure si trattò di alto tradimento.
Oltre a questo vorrei chiarire ulteriormente che scopo del sito Eritrea Eritrea e quello della mia personale partecipazione a questo forum è quella di tentare di spiegare a chi ne fosse interessato quale è il punto di vista e quali le vicende in corso degli eritrei.
Il mio punto di vista privato essendo del tutto ininfluente non viene neanche tenuto in considerazione.
Detto questo volendo per estensione parlare di “opposizione” intesa come legittima contrapposizione politica tipica dei governi democratici, questa è stata più volte definita dal governo eritreo indispensabile e anzi doverosa.
Lei accenna a una opposizione esercitata nelle sedi opportune quali il parlamento e per scopi di utilità comune, dimenticando che al momento tali sedi non sono ancora in essere e che ben altre priorità attualmente non consentono neanche la piena applicazione della Costituzione.
La affermazione secondo la quale esiste una “subordinazione delle esigenze personali al bene collettivo” ammetto che eserciti nell’immaginario collettivo una forte associazione di idee con esperienze fallimentari definitivamente tramontate, ma non è uno slogan politico quanto piuttosto una ben documentata attitudine degli eritrei della quale occorre tenere ben conto.
Lei scrive: ” è questo che pensate di proporre agli eritrei?”
A chi si riferisce? In questa sede nessuno propone cose a nessun altro, ma si cerca solo di dare spiegazioni.
Lei scrive ancora:”sono angosciato quando penso alla disperazione di quanti per la sola colpa di avere idee libere sono detenuti in container arroventati nei deserti”
Leveni questa è pura retorica aggravata dalla capziosità del ragionamento che vorrebbe dare per vere affermazione che sono pure illazioni.
La questione dei G15 è stata ampiamente dibattuta su questo 3d e la invito a prenderne visione.
Quanto alla mancanza di indirizzi email non lo considero significativo poiché ognuno ha diritto a scegliere di non apparire per svariate ragioni, ma se lei vuole sottintendere a motivazioni specifiche quali le persecuzioni ecc.ecc. è affar suo.
Stefano Pettini
secondo invio
Pettini forse lei non ha ben capito, io non mi rivolgo al suo punto di vista privato, ma da come è formulata la sua frase posso presumere che il suo argomentare debba essere inteso in funzione di portavoce di tutti gli eritrei, mi sbaglio?
se però così' non fosse la sua opinione è perfettamente lecita ma mi permetta, vale come la mia.
Mi sforzo di seguirla ma se mi afferma
“scopo del sito Eritrea Eritrea e quello della mia personale partecipazione a questo forum è quella di tentare di spiegare a chi ne fosse interessato quale è il punto di vista e quali le vicende in corso degli eritrei.”
trovo legittima la mia domanda di chiedere se , l’indirizzo che il goe si auspica sia di sovietica memoria(o similare). e possa essere proposto agli eritrei. non troverei la cosa in se stesso scandalosa ogni popolo ha il diritto all'autoderminazione basta che sia chiaro.
visto che lei si propone, per cortesia mi può dare spiegazioni?
sempre per lo stesso motivo l’argomento G15 “ fu il loro operato legittimo oppure si trattò di alto tradimento”
già è una formulazione dubitativa non è una certezza assoluta
non sembra strano al popolo eritreo che campioni nella lotta per la liberazione, eroi che hanno combattuto per anni e donato tutto se stessi per la loro patria libera, possano avere commesso fatti così infamanti?
io domande me ne farei
inoltre, come è possibile esprimere una opinione al riguardo se non si ha un straccio di documentazione, una prova, una confessione di responsabilità(per
quello che può valere) insomma qualsiasi cosa che sia verificabile di quanto a queste persone è imputato? non trova opportuna,considerata la gravità del fatto,richiedere un tribunale?
visto che lei si propone, per cortesia mi può dare spiegazioni.?
Alla richiesta “dove sono finiti G15” nessuna risposta
visto che lei si propone, per cortesia mi può dare spiegazioni?
si afferma che l’“opposizione” intesa come legittima contrapposizione politica tipica dei governi democratici, questa è stata più volte definita dal governo eritreo indispensabile e anzi doverosa.”
Sono felice che la mia domanda-proposta sia condivisa e le chiedo, quali sono le azioni che il governo eritreo intende realizzare per ottemperare a quanto afferma? con quali modalità e con che tempi, trattandosi di questioni politiche interne certamente non influiranno su questioni militari.
visto che lei si propone, per cortesia mi può spiegazioni dare .?
Ps alcune volte le argomentazioni possono sembrare retoriche ma è l’assenza di trasparenza e di informazioni certe, documentate, la causa di continue sollecitazioni alla richiesta di spiegazioni, e se questo produce illazioni bè è affar suo.
Leveni la politica eritrea non può essere paragonata con alcun altro sistema al mondo ed è quindi riduttivo tentare paralleli con altre esperienze quali il comunismo, il fascismo o la democrazia.
Studiare questo sistema può essere molto istruttivo anche se non risulta di possibile applicazione ad altri paesi che non siano l’Eritrea poiché esso si fonda su caratteristiche sociali ed etiche assolutamente uniche e difficilmente ripetibili.
Tornando sull’argomento riguardante i cosiddetti G15 vorrei chiarire che non esistono dubbi in merito alla loro responsabilità poiché questa è stata espressa in forma scritta e pubblica, ma esclusivamente due diverse correnti di pensiero, una è quella ufficiale governativa che li ritiene colpevoli di alto tradimento e l’altra quella delle forze esterne al paese e ostili all’Eritrea che sostiene strumentalmente il contrario.
Volendo dare credito alla volontà popolare si può osservare che a distanza di anni la popolazione eritrea non ha dimostrato alcun interesse per la loro sorte e non ha mai reclamato un processo ritenendo evidentemente la questione gia definitivamente conclusa e appartenete al passato.
Domande circa le motivazioni che avrebbero portato eroi di guerra stimati da tutti a un gesto di tale gravità se le sono poste tutti e l’opinione diffusa è che dopo anni di sofferenze e di privazioni è possibile che anche le persone più forti e coraggiose possano cedere commettendo errori.
Personalmente credo che ci possa essere stata della buona fede da parte loro, subornata da forze esterne che li hanno indotti a credere che l’Eritrea era prossima a una schiacciante scon***** sul campo e che dovevano salvare il salvabile.
Però va detto che anche questo è stato tenuto in considerazione e che il gruppo era stato invitato più volte a rendersi conto di quello che stava veramente accadendo.
Purtroppo le cose sono andate diversamente e ora i G15 si trovano a rispondere dei propri errori di valutazione.
Per quanto riguarda la questione dell’opposizione politica intesa come legittima contrapposizione di idee diverse la National Charter indica come suoi obiettivi primari:
1- Stabilire un sistema costituzionale la cui costituzione è disegnata e ratificata con vasta partecipazione pubblica, che rispetti diritti fondamentali dell'uomo, i cui enti legislativi, esecutivi e giudiziari controllino e si equilibrino l’un l’altro, in cui la norma di legge prevalga attraverso l’Eritrea e che ancori l'unità e lo sviluppo della gente dell’Eritrea.
2- Sviluppare in base a una costituzione, un governo e una società forti che accelerino la costruzione nazionale, garantisca l'unità nazionale, generi un clima adatto per l’evoluzione economica e sociale, abbia vasti fondamenti sociali sia nelle zone rurali che urbane, sia aperta e partecipe in tutti i settori della società, garantisca uno sviluppo equilibrato, rispetti i diritti dei cittadini, sia esente dalla corruzione, dia la priorità all’interesse nazionale, salvaguardi l’indipendenza nazionale e sviluppi il consenso nazionale.
3- Sforzarsi in base a una costituzione di sostenere i diritti umani e politici di base, che includono la libertà di fede e di stampa, il diritto all'organizzazione politica, alla dimostrazione pacifica, all’informazione, al lavoro e formazione, alla libertà dalla paura e dalla oppressione e l’uguaglianza secondo la legge.
4- Avere un sistema politico che promuova l'armonia fra la gente eritrea, rifiuta e indebolisce tutte le tendenze che dividono, sviluppa le istituzioni nazionali e garantisce il nazionalismo e il secolarismo che siano la base di tutte le attività politiche. Dobbiamo accertarci che il sistema politico sia basato sul principio di un completo e di sviluppato nazionalismo.
5- Garantire che il sistema politico sia fondato sulla gente, assicuri la partecipazione della gente nelle decisioni sugli affari locali e nazionali, sia costruito dalle radici, funzioni sui principi della decentralizzazione, della pluralità politica, dell'apertura, della tolleranza e della responsabilità, rispetti i diritti di base delle organizzazioni politiche e la libertà di espressione e è un sistema democratico, pluralista e partecipe.
6- Rendere il sistema politico un sistema multi-partitico al quale i partiti politici partecipino legalmente e competano fra essi in modo pacifico e democratico.
7- Sforzarsi di stabilire e sviluppare istituzioni democratiche quali un corpo giudiziario libero e forte, varie associazioni e movimenti (per esempio quelli delle donne, dei coltivatori, della gioventù e degli studenti), sindacati civili coscienti di abbracciare la società e altre istituzioni non governative e una stampa libera, fidata, critica e responsabile.
Rimane evidente che la applicabilità di questi principi tradotti poi in norme dalla Costituzione dell’Eritrea, dipende da alcune precondizioni quali la garanzia dell’integrità territoriale, la libertà da minacce all’indipendenza del paese e le condizioni socio economiche.
Stefano Pettini
Sig. Pettini,
spesso le parole possono avere o assumere significati diversi, mi potrebbe dire cosa intende lei riguardo l'Eritrea, ma non solo, con il termine: "nazionalismo"?
Cordialmente
Martino
Martino se si riferisce al concetto di "Nazionalismo" espresso al punto 4 le devo far notare che quelle non sono parole mie, ma rappresentano come specificato un estratto della National Charter.
Comunque posso cercare di spiegare cosa sia per gli eritrei il nazionalismo o, come ha detto qualcuno traducendo dal tigrino, la "eritreanità" che li caratterizza in maniera peculiare.
La società eritrea è caratterizzata da un forte senso etico e sociale che per ragioni ancestrali trasforma ogni diversità in forza coesiva dando luogo a una società multietnica e multireligiosa priva di conflitti e fortemente responsabilizzata nei suoi doveri sociali per il bene comune.
Concetti e valori molto distanti dai decadenti modelli occidentali.
Per approfondire l'argomento la invito a leggere l'articolo: "Il senso etico nell’impegno sociale e politico degli eritrei".
Stefano Pettini
Si riprende qui l'argomento iniziato nel 3D “ancora una mia difesa dell'Eritrea”.
Dawit nel 3D “ancora una mia difesa dell'Eritrea” (Jun 4, 2010 - 9:13PM) lei afferma: “Quello che posso dire a proposito dei G15 è che le persone richiamate sono le stesse che hanno contribuito valorosamente alla realizzazione della nostra indipendenza.Per le loro riconosciute capacità e senso dello stato il popolo li ha ritenuti degni di essere eletti alle massime cariche di governo”.
Le rispondo che per converso chi li ha arrestati e giudicati lo ha fatto sulla base delle medesime “riconosciute capacità e senso dello stato (per le quali) il popolo li ha ritenuti degni di essere eletti alle massime cariche di governo”.
Nel corso della guerra di liberazione ci fu il confronto fra le linee di pensiero dell’Elf e dell’Eplf, che ha visto soccombere il primo, e successivamente quello fra due diverse compagini governative che ha visto soccombere i cosiddetti G15.
Il primo storico confronto in assenza di uno stato costituito fu condotto al di fuori delle regole ordinarie e in maniera cruenta fino ai limiti della guerra civile, mentre il secondo condotto in presenza di uno stato costituito e per le sue modalità si è configurato come un attacco diretto alla sicurezza del paese con le conseguenze che questo comporta.
Ho pensato e ripensato alla questione dei G15 infinite volte e quello che mi tormenta e che con tutta probabilità loro hanno agito credendo di fare del bene, ma con modalità e tempi che lasciano spazio solo all’ipotesi del tentativo di sovvertimento del governo garantito dall’appoggio delle diplomazie che in quel momento agivano come testimoni e garanti degli accordi di Algeri.
E’ evidente che lo hanno fatto confidando sull’impunità promessa da forze esterne poiché nessuno sano di mente e con l’esperienza dei componenti il gruppo dei G15 avrebbe mai potuto ipotizzare il successo di una azione portata avanti attraverso la presentazione di un documento sottoscritto da tutti loro e indirizzato al capo del governo in un momento di massima emergenza come quello di quei giorni.
Basta leggere il testo del documento per rendersi conto che gli aulici richiami agli alti principi della democrazia, la richiesta urgente dell’apertura al multipartitismo e più in generale alla applicazione della Costituzione, assolutamente inopportuni in quel momento storico, altro non erano che il vestito buono per far presa sugli osservatori internazionali che in nome di quei valori avrebbero giustificato qualunque azione, anche di forza.
Il tragico è che chi aveva promesso appoggio e garanzie ai G15, dopo un pallido tentativo portato avanti dall’ambasciatore Bandini, li ha immediatamente abbandonati al loro destino.
Questa scelta si spiega con le errate conclusioni alle quali erano giunti gli esperti politici internazionali, abituati a manipolazioni di tutti generi, che avevano ritenuto Isaias e il suo governo facilmente sostituibili con una compagine più “accomodante” in funzione filo etiopica.
Non bisogna infatti mai dimenticare che nel corso delle trattative che avrebbero portato ad Algeri il tema dominante negli incontri fra le diplomazie internazionali e quelle eritree era la necessità che Isaias abbandonasse la sua linea rigida e cedesse Badme e Assab agli etiopici, giudicate superflue per l’Eritrea, come viatico per una rapida soluzione del conflitto e sulla base della considerazione che l’Etiopia era troppo grande e forte per non accontentarla cedendole lo sbocco al mare.
Niente di più sbagliato e la presa di posizione del governo eritreo chiarì le idee a tutti a scapito purtroppo dei G15 che si sono ritrovati nella indifendibile posizione di traditori e traditi.
Stefano Pettini
io sono eritrea ma non mi offendo se sig. Franco chiama con il nome giusto ,il dittatore perché isaias e un dittatore, personalmente mi offendono quelli che difendono lui , e quando i parla di isaia afeworky e il suo governo sembra che si parli di un paese come la norvegia aime non ci siamo
sapete perché vi scrivo solo oggi semplicemente perché non lo conoscevo il sito.Quello che volevo dire e che ha ragione sig. Piermario Puliti, non si può dire che la gente in eritrea ha fiducia di questo governo come sostiene sig. Stefano Pettini, e vero che il negazionismo va di moda, ma allora perché la gente che ha tanta fiducia nel suo governo ogni giorno si mette in fuga dal paese.La verità e che isaias e uno dei criminali più sadici al mondo certo noi non lo meritavamo perché amiamo il nostro paese e lo abbiamo onorato con sacrificio , inoltre lei sig Stefano Pettini sta dicendo che quelli che volontariamente hanno dato per il loro paese durante la battaglia per l'indipendenza, avrebbero venduto il loro paese in tempi di pace?ma che senso ha ???E lei come lo chiama un uomo al potere per quasi 20 anni da solo alla poltrona???forse mi sono persa qualcosa in questo mondo? per caso ci sono nuove forme di democrazia alla isaias beh mi farebbe piacere essere informata
In effetti Marta lei si è persa qualcosa.
Ha perso il senso dei trenta anni di lotta per l'indipendenza dell'Eritrea e ha perso la cognizione della reale situazione del suo paese.
Lei usa termini stereotipati ed esprime sentenze che non lasciano alcun margine alla discussione.
In effetti c'è qualcosa su cui potrebbe ragionare prima di fissilizzarsi su una posizione così radicale e a mio avviso ingiustificata, leggere approfonditamente gli spunti di riflessione che sono contenuti in questo sito e facilmente rintracciabili negli articoli pubblicati e nelle altre discussioni proposte e argomentate nel forum.
Vedrà che si è molto parlato delle questioni che le stanno a cuore e troverà molte delle risposte alle sue domande.
Stefano Pettini
Secondo me un governo deve governare bene tanto da non temere le critiche e le opposizioni. Ci sono due forze che si possono usare: quella della ragione e della convinzione e quella della repressione di ogni forma di critica e di opposizione, cioè la forza delle armi e della paura. Non so se questo vale anche per l' Eritrea.
Io, al contrario di altri, non ho mai certezze e voglio sentire sempre due campane.
Cordialmente
Martino
Aggiungo che sono figlio di un reduce dai campi di concentramento nazista in Germania.
Martino il senso di questo sito web e del forum connesso è quello di restituire dignità a un tipo di contraddittorio basato sullo scambio di informazioni e opinioni basato sulla realtà oggettiva.
Lo studio della particolare forma di società che si è sviluppata in Eritrea nel corso dei lunghi anni della guerra di liberazione e della conseguente atipica e certamente unica forma di governo che ne è conseguita in seguito all'indipendenza, meritano una particolare attenzione.
La assenza di elementi tipici di molti paesi africani quali la corruzione, la criminalità e la frattura fra il governo e la popolazione, gia rappresentano un monito per chi con troppa superficialità cade nella tentazione di omologare l'Eritrea secondo parametri inadatti e insufficenti.
Come ho gia avuto modo di accennare tutte queste speciali peculiarità dell'Eritrea e del suo governo sono state al centro dei lavori di una conferenza ai massimi livelli che si è tenuta nei giorni scorsi presso la Società Geografica Italiana.
Quanto hanno dichiarato Giuseppe Morabito, Ministro plenipotenziario e Direttore Generale per i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana al Ministero degli Affari Esteri, i vari relatori e tutti gli illustri accademici presenti all'evento, sarà oggetto di una specifica relazione che sarà pubblicata in seguito, ma la stessa circostanza dell'incontro già può di per se offrire importanti motivi di riflessione.
Stefano Pettini
Lei ha ragione sig. Martino! quando dice che bisogna ascoltare le due campane , e proprio quello che ho chiesto ha sig. Stefano Pettini in un'altro argomento , io no chiedo di avere assoluta verità ma voglio che le nostre grida abbiano ascolto, anche se fosse solo una persona che accusa isaias per il suo mal governo si deve dare spazio e esaminare ma qui vedo censura per fortuna virtuale ma mi sembra di essere in eritrea sanguinata da isaias. Cordiali saluti
Credo che sia giunta l'ora di dire basta alle chiacchere e ai tentativi di camuffare, attraverso banali scuse, un fatto politico ed umano di estrema gravita'.
Ci sono persone scomparse nelle carceri eritree da ormai sette anni senza la possibilita' di vedere i propri famigliari, senza la possibilita' di potersi difendere e di avere una giusta sentenza.
Sono uomini che hanno combattuto per la liberta' del loro paese per 20 anni.
Forse alcuni di loro saranno gia' morti e non lo sappiamo.
Questo non succede e non dovrebbe succedere in nessun Stato civile.
Da ora in avanti faro' in modo che ad ogni incontro, in Italia, con gli uomini della dittatura eritrea venga fatta la dovuta pressione per avere una risposta in proposito.
La pazienza, almeno la mia, si e' da tempo esaurita.
Ciao Piermario
Beh, io non mi riferivo di aver perso della storia importante del nostro paese anche perché io sono nata in eritrea cresciuta in eritrea sono fuggita dalla persecuzione di isaias dal mio paese.Ma mi riferivo la dittatura di isaias che la volete far passare come democrazia , ovviamente era un modo di dire sarcastico , ma quello che abbiamo bisogno da persone come lei che dicono di amare il nostro paese di stare dalla parte degli oppressi e non di chi e al potere a favore dei sfruttatori e multi nazionali che non hanno pietà ne della vita ne dei diritti umani, e vero nella nostra esistenza abbiamo almeno due possibilità quello di servire lealmente la propria gente e il proprio paese oppure di fare affari a discapito di altri anche se questo significa mettere in pericolo la vita delle persone, io ho scelto di stare di chi non conta niente per far ascoltare la voce di chi sta marciando in carcere per essere dei veri eroi che non volevano vendere l'interesse del nostro paese ,se isaias e i sui discepoli hanno ragione e verità basta fare un processo a chi e accusato in modo trasparente anziche far sparire le persone questo e solo un metodo dittatoriale e criminale non ha altro nome. Io non sono cosi ingenua che chi ha interesse vorrebbe far credere che l'eritrea sia governata come la norvegia
Marta e Piermario in Eritrea il processo ai traditori del Paese si è già celebrato da anni e il verdetto espresso dal popolo sovrano è di colpevolezza per i G15 e la piena adesione al legittimo governo di Isaias.
La sentenza è scritta nello stesso atteggiamento della gente eritrea che dal giorno dell’arresto dei colpevoli non ha dimostrato o manifestato dissenso alcuno nei confronti del governo o interesse verso il destino di quelli che ha ritenuto responsabili.
Il vero tradimento verso il popolo eritreo sarebbe il cercare di dimostrare che questo non è capace di sollevarsi contro chi ponesse ostacoli all’insopprimibile esercizio della sua volontà.
La storia del resto ha già ampiamente dimostrato che nessuna forza esterna o interna è stata in grado di domare lo spirito di autodeterminazione degli eritrei come collettività e discuterne ulteriormente nulla potrà aggiungere o levare a tale realtà.
Stefano Pettini
Sig. Pettini,
Lei conosce il mio punto di vista e sa che io non credo, nel modo piu' assoluto, che i G15 siano dei traditori. Credo, invece, che i G15 siano vittime della dittatura di Isayas.
Resta solo la verita' vera: non c'e' mai stato un processo e coloro che sono stati eroi della liberazione sono imprigionati da anni nel modo piu' crudele possibile come accade, spesso, nelle peggiori dittature.
Mi dispiace ma il resto sono solo chiacchere.
Piermario
pettini lei insiste su assolute falsità come "processi gia celebrati dal popolo sovrano" vorrei solo capire in quale modo il popolo sovrano si è espresso ?? visto che in eritrea non si effettuano elezioni ? visto che la stampa indipendente non esiste ? visto che i giornalisti indipendenti sono incarcerati dal 2001 ?? non riesco a credere che lei dica delle oscenità giusto perche ci crede lei !
poi lei sorprendentemente afferma che "La storia del resto ha già ampiamente dimostrato che nessuna forza esterna o interna è stata in grado di domare lo spirito di autodeterminazione degli eritrei"
giusta ossevazione direi ... infatti il governo Iseyas ha giorni contati che possono essere forse anni, ma alla fine trionferà la giustizia e si ristabilirà la verità, e non quella attuale, imposta con i kalasnikov, basta riccordare che la guerra per l' indipendenza è durata 30 anni però alla fine abbiamo trionfato.