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Quello di prima ero io


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

robe da matti


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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P(V)

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A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Re: robe da matti


Non fa quasi notizia il fatto che ieri, andando al lavoro, non si chiudeva la porta dietro. L'autobus era stracolmo ed io mi trovavo proprio a pochi cm da tale porta, ma l'autista ha pensato che poteva proseguire fino alla fermata successiva!


Poi è sceso e dopo una telefonata ha chiuso la porta con la maniglia di emergenza ed ha completato la corsa!




Autobus-emotions!

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Replying to:


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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Replying to:


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Re: Re: robe da matti


Giusto un messaggio veloce veloce per:


1. Far capire che il forum non è stato abbandonato a se stesso, ma è ancora vivo e vegeto


2. Invitarvi a votare cliccando il minibanner sopra le news nella pagina principale


3. Allungare ulteriormente il topic più lungo del forum


4. Informarvi che proprio ieri l'autista ha schiantato l'autobus sul marciapiede all'incrocio tra Via Ghiaie e Via Monte Baldo e (udite udite) al ritorno, facendo la stessa curva nell'altro senso, ha distrutto lo specchietto retrovisore su un cartello stradale.




Atesina rulez!!!


ale

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Replying to:


Non fa quasi notizia il fatto che ieri, andando al lavoro, non si chiudeva la porta dietro. L'autobus era stracolmo ed io mi trovavo proprio a pochi cm da tale porta, ma l'autista ha pensato che poteva proseguire fino alla fermata successiva!


Poi è sceso e dopo una telefonata ha chiuso la porta con la maniglia di emergenza ed ha completato la corsa!




Autobus-emotions!

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Replying to:


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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Replying to:


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Nuova categoria


Martedì ho scoperto che esiste un'altra categoria di utenti Atesina: i mattacchioni.


Martedì, per l'appunto, stavo aspettando l'autobus (in ritardo) con un mio amico. Il mio stato d'animo era particolare, visto che il giorno dopo dovevo laurearmi.


Mentre chiacchieravamo, un tipo sui 40 ci dice, indicandoci i piedi:"Guarda che c'è lì un biglietto, guarda ti è caduto il biglietto."


Abbiamo guardato per terra ma biglietti non ce n'erano. Ci siamo quindi girati verso il tipo, ed abbiamo visto che stava trattenendo a stento le risate con una mano davanti!


Dopo un minuto il tipo si è messo ad attaccar bottone al mio amico, fin quando abbiamo preso tutti e 3 l'autobus.


Amaris in fondo, il tipo, mentre scendevo dal bus, mi ha pure fatto inciampare!!!


Per fortuna la laurea mi ha tirato su il morale




Ciriciao


P(V)

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Replying to:


Giusto un messaggio veloce veloce per:


1. Far capire che il forum non è stato abbandonato a se stesso, ma è ancora vivo e vegeto


2. Invitarvi a votare cliccando il minibanner sopra le news nella pagina principale


3. Allungare ulteriormente il topic più lungo del forum


4. Informarvi che proprio ieri l'autista ha schiantato l'autobus sul marciapiede all'incrocio tra Via Ghiaie e Via Monte Baldo e (udite udite) al ritorno, facendo la stessa curva nell'altro senso, ha distrutto lo specchietto retrovisore su un cartello stradale.




Atesina rulez!!!


ale

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Replying to:


Non fa quasi notizia il fatto che ieri, andando al lavoro, non si chiudeva la porta dietro. L'autobus era stracolmo ed io mi trovavo proprio a pochi cm da tale porta, ma l'autista ha pensato che poteva proseguire fino alla fermata successiva!


Poi è sceso e dopo una telefonata ha chiuso la porta con la maniglia di emergenza ed ha completato la corsa!




Autobus-emotions!

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Replying to:


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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Replying to:


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Nuova quasi pacca


2 giorni fa. Solito famigerato incrocio tra Via Monte Baldo e Via Ghiaie. Solito autobus n° 18. Ore 18.35 circa.


Tutto sembra procedere tranquillo, i due seduti di fianco a me stanno ormai pregustando il lauto pasto che li attenderà una volta giunti a casa dopo una giornata di duro lavoro, la signora di fronte a me sogna la sua poltrona e il suo cane da pastore, la ragazza in fondo all'autobus getta uno sgaurdo sognante fuori dal finestrino, quando una brusca inchiodata del nostro bel mezzo arancione fa tornare tutti alla realtà.


Una signora perde l'equilibrio e schiaccia su un palo un altro signore con il suo dolce peso. Si rialza dicendo "Meno male che c'era lei!!!". L'altro fatica a respirare.


Intanto il conducente si alza, abbandona la sua postazione e chiede "Si è fatto male qualcuno?". Al no biascicato da una o due persone risponde "Sicuri???" e poi torna al suo posto per apostrofare il povero scooterista che proveniva nell'altra direzione con una serie di frasi del tipo "Ocio a nar en giro vecio", "Sta atento vecio", "Vara che te eri controman vecio" e via di questo passo.


Dopo un paio di minuti di panico anche il vecio sedicenne alla guida dello scooter riesce a scampare al suo supplizio, rimonta in sella, inverte la direzione di marcia e comincia ad andare sul marciapiede slalomeggiando tra due che stanno ormai pregustando il lauto pasto che li attenderà una volta giunti a casa dopo una giornata di duro lavoro, una signora che sogna la sua poltrona e il suo cane da pastore, una ragazza che getta il suo sguardo sognante nell'oscurità della notte che incombe...




ale "ma quanto sono bravo a scrivere ste robe" rizzo

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Replying to:


Martedì ho scoperto che esiste un'altra categoria di utenti Atesina: i mattacchioni.


Martedì, per l'appunto, stavo aspettando l'autobus (in ritardo) con un mio amico. Il mio stato d'animo era particolare, visto che il giorno dopo dovevo laurearmi.


Mentre chiacchieravamo, un tipo sui 40 ci dice, indicandoci i piedi:"Guarda che c'è lì un biglietto, guarda ti è caduto il biglietto."


Abbiamo guardato per terra ma biglietti non ce n'erano. Ci siamo quindi girati verso il tipo, ed abbiamo visto che stava trattenendo a stento le risate con una mano davanti!


Dopo un minuto il tipo si è messo ad attaccar bottone al mio amico, fin quando abbiamo preso tutti e 3 l'autobus.


Amaris in fondo, il tipo, mentre scendevo dal bus, mi ha pure fatto inciampare!!!


Per fortuna la laurea mi ha tirato su il morale




Ciriciao


P(V)

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Replying to:


Giusto un messaggio veloce veloce per:


1. Far capire che il forum non è stato abbandonato a se stesso, ma è ancora vivo e vegeto


2. Invitarvi a votare cliccando il minibanner sopra le news nella pagina principale


3. Allungare ulteriormente il topic più lungo del forum


4. Informarvi che proprio ieri l'autista ha schiantato l'autobus sul marciapiede all'incrocio tra Via Ghiaie e Via Monte Baldo e (udite udite) al ritorno, facendo la stessa curva nell'altro senso, ha distrutto lo specchietto retrovisore su un cartello stradale.




Atesina rulez!!!


ale

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Replying to:


Non fa quasi notizia il fatto che ieri, andando al lavoro, non si chiudeva la porta dietro. L'autobus era stracolmo ed io mi trovavo proprio a pochi cm da tale porta, ma l'autista ha pensato che poteva proseguire fino alla fermata successiva!


Poi è sceso e dopo una telefonata ha chiuso la porta con la maniglia di emergenza ed ha completato la corsa!




Autobus-emotions!

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Replying to:


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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Replying to:


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Gli autobus colpiscono anche fuori trento


Eh sì, ero appiedato a Mestre e cercavo di tornare in stazione, ma non sapevo assolutamente che autobus prendere.

Vedo un bus fermo al suo capolinea, chiedo all'autista se va in stazione e lui mi risonde "fa il giro e poi va in stazione". Solo dopo ho capito che il giro era di una decina di chilometri, mentre la stazione ne distava 3, ma questo è un altro discorso.



Verso la fine del tragitto, l'autobus è fermo in colonna. La macchina che ci precedeva però non ne vuole sapere di ripartire. Forse era anche colpa del freddo, visto che nevicava fittamente.



Vizio comune degli autisti è quello di fermarsi ad una distanza massima di 15 cm dal paraurti della macchina che li precede, e quindi l'autobus non riusciva a far manovra per superare il veicolo.



Dopo 2 minuti d'attesa, l'autista è sceso e si è messo a spingere la macchina (col proprietario dentro) fino a quando non c'e' stato abbastanza spazio per superarlo; poi è risalito (mizzo) e siamo ripartiti.

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Replying to:


2 giorni fa. Solito famigerato incrocio tra Via Monte Baldo e Via Ghiaie. Solito autobus n° 18. Ore 18.35 circa.


Tutto sembra procedere tranquillo, i due seduti di fianco a me stanno ormai pregustando il lauto pasto che li attenderà una volta giunti a casa dopo una giornata di duro lavoro, la signora di fronte a me sogna la sua poltrona e il suo cane da pastore, la ragazza in fondo all'autobus getta uno sgaurdo sognante fuori dal finestrino, quando una brusca inchiodata del nostro bel mezzo arancione fa tornare tutti alla realtà.


Una signora perde l'equilibrio e schiaccia su un palo un altro signore con il suo dolce peso. Si rialza dicendo "Meno male che c'era lei!!!". L'altro fatica a respirare.


Intanto il conducente si alza, abbandona la sua postazione e chiede "Si è fatto male qualcuno?". Al no biascicato da una o due persone risponde "Sicuri???" e poi torna al suo posto per apostrofare il povero scooterista che proveniva nell'altra direzione con una serie di frasi del tipo "Ocio a nar en giro vecio", "Sta atento vecio", "Vara che te eri controman vecio" e via di questo passo.


Dopo un paio di minuti di panico anche il vecio sedicenne alla guida dello scooter riesce a scampare al suo supplizio, rimonta in sella, inverte la direzione di marcia e comincia ad andare sul marciapiede slalomeggiando tra due che stanno ormai pregustando il lauto pasto che li attenderà una volta giunti a casa dopo una giornata di duro lavoro, una signora che sogna la sua poltrona e il suo cane da pastore, una ragazza che getta il suo sguardo sognante nell'oscurità della notte che incombe...




ale "ma quanto sono bravo a scrivere ste robe" rizzo

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Replying to:


Martedì ho scoperto che esiste un'altra categoria di utenti Atesina: i mattacchioni.


Martedì, per l'appunto, stavo aspettando l'autobus (in ritardo) con un mio amico. Il mio stato d'animo era particolare, visto che il giorno dopo dovevo laurearmi.


Mentre chiacchieravamo, un tipo sui 40 ci dice, indicandoci i piedi:"Guarda che c'è lì un biglietto, guarda ti è caduto il biglietto."


Abbiamo guardato per terra ma biglietti non ce n'erano. Ci siamo quindi girati verso il tipo, ed abbiamo visto che stava trattenendo a stento le risate con una mano davanti!


Dopo un minuto il tipo si è messo ad attaccar bottone al mio amico, fin quando abbiamo preso tutti e 3 l'autobus.


Amaris in fondo, il tipo, mentre scendevo dal bus, mi ha pure fatto inciampare!!!


Per fortuna la laurea mi ha tirato su il morale




Ciriciao


P(V)

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Replying to:


Giusto un messaggio veloce veloce per:


1. Far capire che il forum non è stato abbandonato a se stesso, ma è ancora vivo e vegeto


2. Invitarvi a votare cliccando il minibanner sopra le news nella pagina principale


3. Allungare ulteriormente il topic più lungo del forum


4. Informarvi che proprio ieri l'autista ha schiantato l'autobus sul marciapiede all'incrocio tra Via Ghiaie e Via Monte Baldo e (udite udite) al ritorno, facendo la stessa curva nell'altro senso, ha distrutto lo specchietto retrovisore su un cartello stradale.




Atesina rulez!!!


ale

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Replying to:


Non fa quasi notizia il fatto che ieri, andando al lavoro, non si chiudeva la porta dietro. L'autobus era stracolmo ed io mi trovavo proprio a pochi cm da tale porta, ma l'autista ha pensato che poteva proseguire fino alla fermata successiva!


Poi è sceso e dopo una telefonata ha chiuso la porta con la maniglia di emergenza ed ha completato la corsa!




Autobus-emotions!

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Replying to:


robe da matti! dopo la doppia toccata dell'altro ieri (vedere il mio messaggio precedente) anche ieri il 5 (o meglio l'autista) mi ha fatto vivere attimi di.......................................................................................................................................................................................................euforia!




infatti alla curva prima del tornante dove ha toccato 2 volte l'altro ieri, ieri il 5 incontrando una corriera (deja-vu! anche l'ora era la stessa!) ha visto che non ci passava quindi ha rallentato vistosamente e ha stretto la curva (verso destra) un po' troppo, facendo una bella fiancata a destra! Che grattata signori! Quando si è fermato aveva già grattato un bel po' e nel ripartire ha grattato ancora per disincagliarsi!




E' stato bello vedere tutta la gente è scesa alle fermate successive guardare la fiancata con irresistibile curiosità divertita!

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Replying to:


P(V)

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Replying to:


A proposito della tua numero 3, un pomeriggio, a tornare giù da Povo, all'altezza di ingegneria l'autista ha invitato tutte le persone sul mezzo (un centinaio, vista l'ora di punta) a spostarsi sul lato sinistro del mezzo, in quanto si era rotta la sospensione posteriore destra.


Risultato: le 3 persone vicino all'autista (tra cui c'ero anch'io) si sono spostate di una ventina di cm verso sinistra, mentre tutte le altre (che a causa del brusio non avevano neanche sentito) sono rimaste dove erano. Dopo un minuto di inutile attesa, l'autobus è ripartito, reggendo fino alla stazione.




L'autista assomigliava a Vergassola (quello che faceva sempre le domande stupide col parrucchino stupido, e che ora fa la pubblicità del Crodino)

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Replying to:


Mi introduco nella discussione portando iol mio bagaglio di esperienze e storie:




1-una volta alla rotonda vicino a via ghiaie, con l'autobus pieno di bambini delle medie (me compreso) che tornavano da scuola, ha ciccato l'uscita giusta dalla rotatoria, e , avvedutosi dell'errore, ha compiuto un giro "supplementare" nella tonda: memorabile il coro "scemo!scemo!" di tutti i passeggeri che ha salutato la sua manovra.


2.sempre in zona via ghiaie, uscendo da una curva particolarmente stretta, per 3 (tre) mattine consecutive l'autista (che fortunatamente non era sempre lo stesso), ha sfracellato un lato del bus contro il marciapiede. A bordo, per lo scossone violento, si scatenava un panico tipo Air force one: non eravamo in mano ai terroristi russi come nel film, ma agli idioti dell'atesina.




3.Un giorno in cui i bambini di ritorno da scuola facevano il solito infenale casino, l'autista, in zona Caserme, si è fermato e ha cominciato ad inveire contro i casinisti mminacciando di farli scendere tutti (come?!?). Dopo un paio di minuti, accortosi che la tirata non sortiva alcun effetto e forse avvedendosi della sua situazione di inferiorità numerica che lo poneva a facile bersaglio di eventuali rivolte, si è rimesso alla guida.




Probabilmente me ne verranno in mente altre, che ci attaccherò in seguito.



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Replying to:


Visto che hai introdotto l'argomento, proseguo anch'io con gli errori di percorso e le quasi-pacche dei nostri autobus.




Ah, una premessa per chi non lo sapesse: per arrivare a Ravina ci sono due autobus (il 12 e il 1, che fanno praticamente la stessa strada se non per alcuni tratti dove se ne vanno in direzioni diverse.




Allora:


- una volta il 12 ha girato a destra alla rotatoria dell'Orvea, ha svoltato in Via Ghiaie, dove si è accorto dell'errore; e che cosa ha fatto? Ha fatto inversione sfruttando il piazzale della caserma!!!!!! Ma vi rendete conto? Inversione, con un autobus, in una strada dove se si incontrano due biciclette una deve salire sul marciapiede perchè se no non ci passano!!!!


- un'altra volta il 18 è andato dritto alla rotatoria vicino al ponte sull'Adige. Se ne è accorto, è rientrato in rotatoria in retromarcia (!!!) e ha proseguito tranquillamente.


- una volta il 18 ha trovato l'uscita della tangenziale chiusa per lavori e ha dovuto tirare dritto e andare a girarsi alla rotatoria di Man per poi tornare indietro.


- tempo fa in città c'era una manifestazione degli agricoltori (credo) con tanto di manifestazione e corteo di trattori e mucche, e quindi l'autista, visto che non poteva passare da Via Rosmini, si è dovuto "inventare" un percorso sbucando poi fuori da Via Verdi.




E adesso vai con gli incidenti et similia:


- è successo anche che ci fosse un camion fermo nella parte interna del curvone davanti alle Cantine Ferrari, subito dopo il ponte di Ravina. L'autobus è arrivato, ha visto che non ci passava, ma ha proseguito visto che quello del camion gli diceva "Vai tranquillo...gh'è passà anca qual dell'Arcese". Il risultato è che l'autobus si è praticamente incastrato tra il camion e il guardrail, con l'autista e quello del camion che si "sfidavano" a colpi di "Dai, se gh'è passà quel dell'Arcese..." da una parte e "Ma quel lì el ga l'autoarticolato" dall'altra. Alla fine ci siamo passati, con una cinquantina di manovre ma ci siamo passati.


- sempre da quelle parti, alla fermata in fondo a Ravina, una volta un 12 ci ha lasciato un finestrino sbattendo contro un ramo di un albero un pochino troppo sporgente.




Altri incidenti non me ne ricordo, però proprio stamattina ho incontrato alla fermata (e poi sull'autobus) una signora che rientra a pieno merito nella categoria "attacca-bottone".


Visto che non ho niente da fare vi racconto per filo e per segno come è andata.




[Ore 7.20. Arrivo alla fermata]


Siora: Eh, siamo soli soletti ancoi!


IoOh Madonna!) Eh già!


- I altri i è lì che i se gode le ferie


- Beati loro


- Eh bè, noi algeri sen nadi su per Pinè, g'era la sagra co la procesion, i portava en spala la Madona come 'sti ani


- (in imbarazzato silenzio) ...


- L'è ben 'na bela roba, no se magna gnianca per tant...stasera nen su per Miola che gh'è i fuochi d'artificio.


- Ah!?!?


- Eh sì, vardelo lì che el vegn el tram; l'è en anticipo ancoi!


- (guardando l'orologio e constatando che l'autobus aveva un paio di minuti di ritardo) Beh...in realtà è abbastanza in orario.


- El doveria pasar dopo la meza...algeri ho aspetà en ora. G'ho domandà a na siora e la m'ha dit che el pasava, dopo l'è arivà e l'è nà dal'altra banda...i doveria meter fora en scartabel


- (E un bel chissenefrega...) Sì sì


- Varda là i vecioti che i se trova...quel lì el va a comprar el pan. Quel'altro l'è malà de cor...


- Veramente?


- Sì sì, l'è malà de cor poreto...i l'ha operà anca. Ariva l'autobus, speta che ghe domando...


[Si aprono le porte dell'autobus e lei blocca subito l'autista e una signora lì di fianco. Ne approfitto per appostarmi più lontanto possibile...salvo!]




Ecco, questa è stata la mia avventura quotidiana. Dite la verità, non vi piacerebbe cominciare una giornata in questo modo?




ale

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Replying to:


Visto che nessuno mi risponde, ci penso io!




Aggiungo a quanto detto quanto promesso, ovvero per cominciare gli errori di percorso.


Cominciamo, tanto per cambiare, dal 5: al ponte di Mesiano l'autista ha tirato dritto (nello stesso punto detto da Mirko), ha fatto inversione a U poco più avanti, al bivio per cognola, aggiungendo uno "scusate, oggi non ci sono con la testa"


Proseguiamo con la linea 1: invece di girare verso cristo re, una volta ha proseguito dritto per via brennero, e ha dovuto girarsi nel distributore di benzina che è poco più avanti!


E per finire linea 8: alla tonda di via brennero, invece di girare a destra l'autista stava andando dritto, ma se ne è accorto in tempo e ha rimediato facendo un giro completo della tonda.




E per finire, i "miniincidenti" a cui ero presente negli ultimi 4 anni di bus:


linea 5: il frontale citato da Mirko!


linea 5: fiancata al tornantino dopo il distributore di benzina prima del ponte per mesiano!!


linea 5: prende larga la curva a 90° subito dopo piazza fiera e gira il cartello della segnaletica sullo spartitraffico!


linea 8: tonda di via brennero, auto ferma per il traffico nella corsia interna ma che voleva andare dritta, autobus in quella esterna che gira e stringe il malcapitato: solo un graffietto e via!


linea 2: girando da via brennero verso cristo re, l'ha presa un po' larga e ha toccato il catarifrangente sullo spartitraffico, che però ha retto!




Ciò nonostante prendo sempre l'autobus.


A voi l'ardua sentenza!




P(V)

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Replying to:


Come assiduo frequentatore di autobus, non potevo restare al di fuori di questa discussione, e dall'alto del mio abbonamento annuale con sconto studenti devo mettere altra carne al fuoco.


Innanzitutto confesso che mi riconosco nella categoria "abitudinari" mio malgrado: l'unico autobus che mi porta al lavoro è l'8, e prendo sempre lo stesso. Per anni ho preso il solito 5 x andare all'università, ora ho solo cambiato numero ma non abitudinarietà.


Inoltre mi sono spesso imbattuto in utenti dormiglioni, stanchi chiacchieroni e bambini delle medie (veramente traumatico)




A parte questo, volevo aggiungere altre categorie di utenti degli autobus, che a trento è facile incontrare:




-gli "sbadati", che nonostante il percorso dell'autobus che prendono sia cambiato da 3 mesi, quando si accorgono che invece di andare a Roncafort vanno in centochiavi si lagnano con l'autista e cercano comprensione con il poveretto seduto li' vicino che se la ride sotto i baffi




-i "costretti", che prendono il primo autobus che passa perchè alla fermata c'e' il capufficio rompiballe o il rapper con la radio al massimo volume; solitamente scendono alla prima fermata utile pensando "ma si', oggi ho voglia di camminare!"




-i "tossici", tra i quali metterei anche le "iperreligiose": i primi salgono muniti di bottiglia di birra, puzzano come capre e alle curve troppo violente si vomitano addosso; le seconde si aggirano per fermate e mezzi piene zeppe di croci e catenine, mormorando frasi incomprensibili




- e per finire gli "stranieri": non solamente gli extracomunitari, che su certe corse ti fanno sentire straniero a te, in quanto sei l'unico italiano oltre all'autista, ma anche i turisti, che chiedono informazioni nella loro lingua e solitamente non riscuotono grande successo.




A tal proposito, ricorderò sempre che un giorno, tornando da povo, alla fermata di piazza venezia sono salite due ragazze inglesi, mostrando all'autista un bigliettino con scritto Povo. L'autista, che probabilmente di inglese non sapeva molto, è rimasto una trentina di secondi con la testa piegata in avanti tra le mani, dopodichè ha detto in trentin-inglese alle sfortunate turiste che potevano rimanere sul bus, che pur facendo il giro dalla stazione arrivavano prima o poi a Povo!




Riguardo la risposta di Mirko, al punto 4 c'ero anch'io! Ma è stato ben più tragico quando pochi minuti dopo, correndo per prendere un altro autobus Mirko ha perso una scarpa in via Grazioli!




Ma adesso devo scappare, la prossima volta vi racconto altre cose sul mondo degli autisti degli autobus: tipologia, percorsi sbagliati, incidenti, ecc...




Ciriciao by P(V)

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Replying to:


che dire? hai detto tutto (o quasi). posso solo aggiungere alcuni aneddoti personali e cose banali che pero' tu non hai detto:




1. l'autobus è sempre in ritardo, a meno che tu non arrivi 1 minuto in ritardo alla fermata: in quel caso sarà sicuramente passato in orario o addirittura in anticipo, magari arrivando di corsa alla fermata, sputando un polmone, riesci pure a vederne la sagoma del culo allontanarsi con aria quasi canzonatoria!




2. io ho le coincidenze sballate:


-la mattina, per arrivare a povo alle 8.45 devo prendere l'autobus (il 12) delle 7.57 a ravina, che è sempre in ritardo di x minuti (con 4 < x < 10) perciò arriva in stazione verso le 8.13 / 8.20 in modo da farmi perdere l'autobus per povo (il 5) che partirebbe alle 8.09 ma che adesso (per i lavori in via travai) parte alle 8.12.


Quindi devo aspettare fino alle 8.35 / 8.37 per aspettare quello successivo, che dovrebbe partire alle 8.32, ma dio solo sa il perchè, parte 3 o 4 minuti in ritardo, cosi' per rompere i coglioni la mattina presto. Morale: 24 minuti di sonnecchiamento scazzato sui sedili della stazione.


- la sera finisco alle 17.45: ovviamente l'autobus che scende da povo parte alle 17.44: pazienza! Aspettiamo con pazienza quello delle 18.04. Che arriva in stazione alle 18.17, giusto 1-2 minuti per farmi perdere il 18 che parte dalla stazione quel minuto prima che basta per farmi andare giu' definitivamente i coglioni ma che mi permette anche di passare una ventina di minuti in santa pace a godermi piazza dante vista dai sedili della stazione!




3. l'altro giorno, salendo verso povo, all'altezza del ponte per mesiano, l'autobus ha tirato dritto: l'autista ha poi dovuto fare inversione pochi metri dopo creando il caos + totale (non so se avete presente il traffico in quella zona verso le 8.30!), giustificandosi con questa frase: "volevo far la rotatoria nova!" (stanno facendo un ponte nuovo di cui un'estremità finirà in una nuova rotatoria che verrà penso costruita dove l'autista ha fatto inversione)




4. una volta scendendo da povo, subito dopo ingegneria l'autobus ha fatto un frontale con una macchina




5. ma a voi che cazzo ve ne frega di sta roba?




6. mi avete fatto perdere un casino di tempo-pausa-pranzo!!!!!!!!!! vergognatevi di voi stessi!!!




saluti e baci dall'Irlanda

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale

Re: autobus's population


Che ridere!!!!!! Sinceramente io mi sento di appartenere a diverse categorie... Dunque: quella dell'attaccabottone quando ne ho voglia, ma non proprio con chiunque, dai! E' solo che tu non provi quest'ebrezza! Poi mi riconosco abbastanza in quella dell'abitudinario e mi piace osservare che non sono l'unica, ormai salgo sul bus e saluto (chi veramente, chi solo con lo sguardo) tutti i 789 occupanti. Infine, quando l'autobus è un pochino più vivibile, faccio parte della categoria dei lettori (questa non l'hai scritta), cioè prendo in mano un libro (genere a caso) e comincio a leggere, salvo poi trovarmi spaventata ad una fermata venti chilometri più avanti di dove volevo andare io... Baci!

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Replying to:

Allora, visto che oggi non so proprio cosa fare in attesa del lauto pranzo che mi aspetta (un panino e, se mi va di lusso (cioè se ho abbastanza soldi) una bibita) vi parlerò un po' di alcune cose che ho notato sugli autobus di Trento (ma le osservazioni valgono presumibilmente su tutto il territorio nazionale, oibò!) da quando ogni giorno mi tocca prendere l'autobus ad orari improponibili (almeno per il mese di agosto, quando tutte le persone normali riposano e dormono fino alle 20.30 - 21.00).


Ok, adesso parto...è un maschietto!!!! (bruttissima questa!!!)




Dalle mie infallibili ossrvazioni ho notato che le persone che popolano gli autobus si possono dividere in un numero n di categorie (dove n è dato da quello che mi verrà in mente da adesso in poi), che vado subitaneamente ad elencare:




- gli abitudinari: quelli cioè che ogni giorno dell'anno, comprese le domeniche, le festività,... prendono l'autobus sempre alla stessa ora, alla stessa fermata, si siedono sempre allo stesso posto,... Queste persone non possono vivere senza autobus: quando sono malate devono legarle al letto per impedire loro di alzarsi, non possono andare in ferie, fondamentalmente vivono nella perenne attesa di poter rivivere ogni giorno l'inebriante esperienza di salire su quel mastodontico veicolo arancione.


Queste persone sono facilmente suscettibili, soprattutto se il conducente del mezzo cambia da un giorno all'altro o se cambiano i volantini pubblicitari (quelli che sono appesi in quella buste trasparenti e che penzolano dalle "sparangole" dondolando sempre sopra la testa di quei poveracci che ci stanno sotto); per non parlare, ovviamente, dei giorni di sciopero dei mezzi pubblici...




- quelli che dormono: questi sono favolosi: non fanno neanche a tempo a salire che già vengono presi da una sonnolenza tremenda. Di solito si trascinano fino al sedile più vicino e cadono in catalessi. Normalmente vengono svegliati al capolinea dall'autista, a 234 km dalla loro destinazione.




- i "gentili": quelli che, a tutti i costi, anche se ci sono posti a sedere per un intero reggimento, si alzano per lasciare il posto a qualcuno. Non importa che sia un 25enne alto e in piena forma, avrà sempre qualcosa per cui dovrà sedersi (tipo un cerotto su un dito, una macchia sulla maglietta, le scarpe slacciate...)




- gli "stanchi": questi sono il rovescio della medaglia di quelli sopra. Di solito sono vecchiette sui 70 anni che, per qualche ragione, devono assolutamente sedersi nell'unico posto occupato dell'intero autobus. Di solito si avvicinano con fare furtivo, si appoggiano allo schienale del malcapitato, buttano lì qualche commentino del tipo "ma che fiacchezza che g'ho ancoi", fino a che riescono a sfiancare il poveraccio e a conquistare la sedia. Solitamente scendono dal bus esattamente 7 secondi dopo essersi sedute.




- quelli che, piuttosto di farsi 30 metri a piedi, aspettano 20 minuti l'autobus e poi scendono alla fermata dopo quella a cui sono saliti.




- quelli che salgono sull'autobus perfettamente abbigliati per andare a giocare a golf, con tanto di mazze, palle,... e poi scoprono con grande rammarico che, ahimè, il campo da golf verso cui si stanno dirigendo è stato "raso al suolo" (se non vi chiamate ale o Mirko mi sa che questa non la capite).




- quelli che, quando sono sull'autobus, devono per forza attaccar bottone con qualcuno. Di solito salgono, si guardano un po' intorno, individuano la preda e si lanciano all'attacco, solitamente partendo con dei discorsi inutili sul traffico o sul tempo per poi finire a parlare di sanità pubblica o di efficacia della tecnologia termonucleare. L'interattività della vittima solitamente si ferma a qualche "eh già", "sì sì" oppure "l'è vera". Vittima che, per altro, scenderà ad una fermata a caso inventando scuse poco plausibili tipo "Guarda là, il piccione del mio capo ufficio, devo proprio andare".




- quelli che non hanno ancora capito che si scende dalla porta in mezzo e si sale dalle altre due, non viceversa!!!




- quelli che salgono su un autobus e non hanno la minima idea di dove stanno andando. Di solito stressano tutti quanti chedendo a quale fermata devono scendere per arrivare in una via che nessuno ha mai sentito, salvo poi rompere le palle al conducente che li fa scendere in un posto a caso.




- quelli a cui squilla sempre il cellulare, e che di solito come suoneria hanno la nona di Beethoven (si scrive così???) e la ascoltano tutta ogni volta!!!!




- i bambini dell'asilo in gita: dei casinari come pochi, corrono in giro, si aggrappano, organizzano in quattro e quattro otto dei tornei di "chi sta in piedi alla prossima curva senza tenersi" (che nel 99,9% dei casi terminano senza vincitori!). Gli Unni a confronto erano degli agnellini.




- i bambini delle medie: i peggiori, girano in gruppi di 345 unità, e pretendono tutti di salire sullo stesso autobus e sedersi. Appena il bus si ferma scattano per conquistare i pochi posti seminando il panico (ho visto io una signora che avrà avuto sui 135 anni buttarsi dal finestrino quando li ha visti) e lanciando in giro i loro zaini di 4-5 quintali per occupare i sedili, mentre qualli dietro urlano frasi tipo "Tienimi il posto che dopo ti do una caramella alla brina" oppure "Se non mi tieni il posto dico alla Luana che la scorsa estate in colonia a Calambrone hai avuto una storia a tre con la Fabia e una bambina autoctona di cui or ora non mi sovviene il nome, storia che si vocefera in giro non sia terminata una volta finito il breve lasso di tempo della vacanza, ma che ancora continui per via epistolare".




Ok, direi che per ora mi fermo qui.


Anzi, prima vi dico una roba che non c'entra niente: lo sapete che il nome scientifico di una specie di gorilla è "Gorilla gorilla gorilla". Originale originale originale, non trovate?


Ciao


ale