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Re: I perchè della vita (e non della vite)

sarebbe bello se ognuno dei partecipanti al topic oltre che aggiungere domande provasse a rispondere in modo più o meno fantasioso/rigoroso a quelle poste da quello che lo precede.

Io ci provo con le interessanti osservazioni di Onorio: secondo me gli inventori della bicicletta (Sam Bici e Gordon Cletta, due italoamericani del new hampshire) si sono completamente disinteressati della salvaguardia delle parti intime del conducente, ed hanno concentrato i loro sforzi nella salvaguardia della morale delle donzelle che la avrebbero utilizzata, cosa all'epoca ben più importante. Quindi, considerato che il gentil sesso all'epoca era solito girare con gonne spropositate, era necessario evitare che la canna le sollevasse provocando vivo sconcerto tra i passanti ("Oh poffarbacco, una malafemmina su di un velocipede!"). Di qui la soluzione.


IO vorrei fare una domanda sullo stesso argomento (bici+ protezione parti intime): perchè guidando una bici o moto si riesce ad andare senza dolore anche su terreni piuttosto sconnessi mentre se si è passeggeri sul sellino mentre qualcuno pedala prima di ogni buca il dolore è lancinante?

ciao a tutti

Re: Re: I perchè della vita (e non della vite)

Beh, per quanto riguarda la tua domanda, caro Michele, la risposta è decisamente semplice.
Come tu ben sai, infatti, il problema delle mini-selle che provocano dolori incredibili al fondoschiena si pone soprattutto sulle mountain bike. Le bici di una volta (tipo la Graziella), infatti avevano delle selle enormi, morbide come se sopra ci fosse stato un cuscino. Così le avevano infatti pensate i signori Bici e Cletta, che tu correttamente citi nel tuo intervento.

Fatto sta che, quando venne il momento di commercializzare la geniale invenzione oltreoceano, i nostri si affidarono ad un loro lontano parente di Castiglione delle Stiviere, tale Gino Rampichino. Il quale covava per i due un certo risentimento da quando, durante una conversazione telefonica, Sam aveva affermato "cool" riferendosi ad un'affermazione di Gino. Il quale, avendo negli ultimi tempi bigiato un po' troppo spesso le lezioni di inglese, non afferrò il reale senso di quel "cul" e si offese a morte.
Ecco che allora, quando i due lo contattarono perchè li aiutasse a diffondere la loro invenzione nel vecchio continente, decise subdolamente di apportare delle piccole modifiche, una delle quali fu appunto quella di montare una sella dura e piccolissima. In effetti l'invenzione non ebbe la diffusione che meritava, e sarebbe stata introdotta con successo solamente molti anni dopo, grazie all'impegno della multinazionale guidata da Svenn Goran Mountain e Reginaldo Bike...

Altro quesito, che tormanta la mente mia e di Mirko da ormai molti anni. Ma com'è possibile che, nei vecchi dischetti da 720 Kb si potesse raddoppiare la capacità del supporto semplicemente facendo un buco in un certo punto????

Ciao
ale

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Replying to:

sarebbe bello se ognuno dei partecipanti al topic oltre che aggiungere domande provasse a rispondere in modo più o meno fantasioso/rigoroso a quelle poste da quello che lo precede.

Io ci provo con le interessanti osservazioni di Onorio: secondo me gli inventori della bicicletta (Sam Bici e Gordon Cletta, due italoamericani del new hampshire) si sono completamente disinteressati della salvaguardia delle parti intime del conducente, ed hanno concentrato i loro sforzi nella salvaguardia della morale delle donzelle che la avrebbero utilizzata, cosa all'epoca ben più importante. Quindi, considerato che il gentil sesso all'epoca era solito girare con gonne spropositate, era necessario evitare che la canna le sollevasse provocando vivo sconcerto tra i passanti ("Oh poffarbacco, una malafemmina su di un velocipede!"). Di qui la soluzione.


IO vorrei fare una domanda sullo stesso argomento (bici+ protezione parti intime): perchè guidando una bici o moto si riesce ad andare senza dolore anche su terreni piuttosto sconnessi mentre se si è passeggeri sul sellino mentre qualcuno pedala prima di ogni buca il dolore è lancinante?

ciao a tutti

Re: Re: Re: I perchè della vita (e non della vite)

Tornando alla bicicletta... quella da uomo ha la canna anche per portare un'eventuale donzella, mentre la donna non si prende la briga di portare un uomo sulla propria bicicletta: vadano a piedi!
Quanto al floppy, forse non tutti sanno che c'è gente che si lamentava che quelli dei driver usati una volta non funzionavano più: al malcapitato assistente informatico che è andato sul posto a controllare il motivo hanno mostrato come archiviavano bene nei quaderni ad anelli i floppy facendoci un paio di buchi.

Re: Re: Re: Re: I perchè della vita (e non della vite)

Perchè, perchè, perchè...
Tutti fanno domande, ma nessuno si cura di leggere la risposta che ha sotto gli occhi.
Ma andate alla sezione Teorie, che diamine, lì troverete tutte le risposte, o meglio, l'UNICA RISPOSTA:

perchè sì!

Eccheccacchio, c'è gente che ha studiato e si è fatta tanto di culetto per risolvere i vostri problemi e voi la ignorate in maniera così sfacciata.

Ma perchè perdo tempo con voi?

Antonio

Mi piace contraddirmi...

Comunque un quesito lo avrei anch'io.

Perchè un fuoricampo nel baseball è detto "Homerun"?

Voglio dire, hai buttato la palla fuori dal campo, nessuno può eliminarti, tutti gli occhi sono su di te: chi caspita te lo fa fare di "correre alla casa base"? Fosse per me, mi accingerei al giro del diamante con passo tranquillo e gigioneggiando alla grande con il pubblico stile Johnny Bravo.